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Caso Resinovich, marito Lilly: da perizia mi aspetto delle risposte

Caso Resinovich, marito Lilly: da perizia mi aspetto delle risposteRoma, 27 feb. (askanews) – “Sono passati tre anni, 2 mesi e 7 giorni. Centinaia di interviste, tutte le storie, gente, psicologi, opinionisti, studiosi …ho sentito migliaia e migliaia di supposizioni. Siamo qua in attesa di avere qualche risposta. Io vado avanti sereno, non ho niente a che fare con quello che è successo a Liliana. Spero di avere delle risposte”. Lo ha dichiarato Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la 63enne trovata morta nel boschetto dell’ex Opp di Trieste il 5 gennaio del 2022 dopo la scomparsa del 14 dicembre 2021. L’uomo è stato ospite della trasmissione Ore 14 di Milo Infante in onda su Rai 2.



“Sono tre cose che sono fondamentali- continua – : quando è successo, se è stata congelata e che lesioni ha. Quando Liliana è uscita, non aveva nulla, non aveva delle lesioni. Io non credo nel suicidio, Liliana non era il tipo. Non l’ho mai vista sofferente da suicidarsi. Da domani dalla perizia sull’autopsia bis mi aspetto di capire cosa sia successo, perché ci sono voluti più di tre anni. Per quest’ultima autopsia ci è voluto un anno. Ci rendiamo conto di che cosa significhi venire un anno fa a prelevare quello che è rimasto di mia moglie, portarlo a Milano e per un anno stare lì. Sono veramente distrutto dentro perché voglio avere mia moglie a casa. Non esiste nessuna storia d’amore tra Liliana e Claudio. Conosco Liliana da una vita e ho sempre conosciuto le persone che ha frequentato. Claudio secondo me ha capito male le cose. Io l’ho visto tre volte nella mia vita. Non porto rancore, sento un senso di pietà. Sì ho sospettato di Claudio. La mia verità è quella di aver vissuto con una donna eccezionale”, conclude.