Scienza, umanità e pace: consegnati a Berna i Premi Balzan 2023
Scienza, umanità e pace: consegnati a Berna i Premi Balzan 2023Berna, 17 nov. (askanews) – Dalle immagini dei buchi neri alla letteratura mondiale, dal Dna antico alla paleontologia, all’impegno per l’mmanità e pace: sono gli ambiti oggetto del riconoscimento dei Premi Balzan 2023. I Premi sono stati consegnati nel corso di una cerimonia al Palazzo federale di Berna, alla presenza del Presidente del Consiglio nazionale della Confederazione svizzera, Martin Candinas.
I Premi sono stati assegnati a David Damrosch per la “Letteratura mondiale”; Jean-Jacques Hublin per “Evoluzione umana: paleoantropologia”; Eske Willerslev per “Evoluzione umana: Dna antico ed evoluzione umana”; Heino Falcke per “Immagini ad alta risoluzione: dagli oggetti planetari a quelli cosmici”. Come nel 2020, due dei quattro premi annuali – uno nell’area umanistica e uno in quella scientifica – sono stati accomunati da un unico denominatore, che quest’anno è quello della “evoluzione umana”. Il criterio adottato è quello dell’interdisciplinarità, nella convinzione che solo l’incrocio fecondo tra saperi e ricerche di ambiti diversi può consentire di affrontare le complessità dei problemi che la natura e la società pongono.
Oltre ai quattro premi destinati alla ricerca – scientifica e umanistica – il Premio Balzan quest’anno ha voluto riconoscere anche l’impegno per “L’umanità, la pace e la fratellanza trai popoli” – premio assegnato con un intervallo non inferiore ai tre anni – conferendo il riconoscimento alla Fondazione Francesca Rava, rappresentata dalla presidente Mariavittoria Rava. La cerimonia è stata introdotta dalla presidente della Fondazione Balzan “Fondo”, Gisèle Girgis-Musy, e dal presidente della Fondazione Balzan “Premio”, Alberto Quadrio Curzio. Secondo il rito cerimoniale, ogni premiato, presentato da Luciano Maiani, presidente del Comitato generale Premi, ha pronunciato un discorso di accettazione e ringraziamento.
La cerimonia di consegna dei Premi Balzan si svolge ad anni alterni a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, e a Berna, alla presenza di un membro del Consiglio Federale o del Consiglio Nazionale svizzero. Per ciascun premio la Fondazione Balzan ha assegnato 750.000 franchi svizzeri, circa 780.000 euro. Gli studiosi premiati sono impegnati a destinare metà della somma ricevuta a progetti di ricerca condotti da giovani studiosi. La cerimonia è stata preceduta, giovedì 16 novembre, dal Forum interdisciplinare dei premiati Balzan 2023, organizzato dalla Fondazione Balzan insieme alle Accademie svizzere delle scienze; un’occasione di confronto pubblico sulle materie premiate quest’anno.
La Fondazione nternazionale Balzan, fondata nel 1956, opera attraverso due sedi. La Fondazione internazionale Balzan “Premio”, a Milano, presieduta da Alberto Quadrio Curzio e che attraverso il Comitato generale Premi, presieduto da Luciano Maiani, sceglie le materie da premiare e seleziona le candidature. La Fondazione internazionale Balzan “Fondo”, ha invece sede a Zurigo, è presieduta da Gisèle Girgis-Musy e amministra il patrimonio lasciato da Eugenio Balzan per mettere a disposizione i mezzi finanziari necessari all’attuazione delle finalità della Fondazione internazionale Premio Balzan “Premio”. (Nella foto, seduti da sinistra: Jean-Jacques Hublin, Mariavittoria Rava, Heino Falcke; in piedi David Damrosch, Eske Willerslev)