PD: governo dice ancora no a soluzioni condivise per Grave di Ciano
PD: governo dice ancora no a soluzioni condivise per Grave di CianoMilano, 10 dic. (askanews) – “Il centrodestra parla due lingue differenti a Treviso e a Roma. A Treviso, così come per tutto il Veneto, reclama autonomia, ascolto di sindaci e territori mentre a Roma preferisce il più sordo centralismo. È questa l’unica spiegazione possibile per il no del Governo Meloni al mio Ordine del giorno alla Camera che chiedeva semplicemente di valutare gli interventi di sicurezza idraulica del Piave lungo tutta l’asta del fiume (non precludendo altre nuove localizzazioni rispetto alle già previste Grave di Ciano) e vagliando ogni soluzione utile anche alla luce degli sviluppi di ingegneria idraulica degli ultimi anni, riducendo al contempo gli immensi prelievi di ghiaia. Dando così la massima libertà di decisione alla neo commissaria Colaizzi”. Lo ha dichiarato la deputata dem Rachele Scarpa illustrando il suo Odg al DL Ambiente in sede di definitiva conversione a Montecitorio, che assorbiva il testo di un emendamento bocciato al Senato a firma dei senatori Fina e Martella.
“L’Odg di Scarpa raccoglie l’impegno del PD Veneto e del PD Provinciale di Treviso che reputa da sempre la questione della sicurezza del Piave come una questione nazionale” ha affermato Matteo Favero, responsabile Ambiente del PD Veneto, evidenziando che “abbiamo infatti da tempo lanciato l’allarme sul Piave con la richiesta di messa in sicurezza del suo medio corso partendo proprio dai fondi messi a disposizione dal governo di centrosinistra nel luglio 2016 per una progettazione nuova e condivisa insieme alle comunità locali, compresi i sindaci di ogni colore politico. Questo fiume – ha concluso – rappresenta non solo la nostra storia ma un tesoro ambientale nazionale da preservare e da far tornare a vivere. Non ci fermeremo qui”.