Ucraina, Ue si prepara ad arrivo Trump (e pensa a contingente di “pace”)
Ucraina, Ue si prepara ad arrivo Trump (e pensa a contingente di “pace”)Roma, 14 dic. (askanews) – L’Europa si prepara all’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e a un eventuale disimpegno della nuova amministrazione Usa nel sostegno all’Ucraina.
Mercoledì 18 dicembre, a Bruxelles, su iniziativa del segretario generale della Nato Mark Rutte, si riuniranno il presidente Volodymyr Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il premier polacco Donald Tusk, il premier britannico Keir Starmer, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Sul tavolo, all’ora di cena, un confronto su un rafforzamento del sostegno a Kiev, in un momento in cui – sottolinea la Reuters che cita fonti vicine al dossier – i Paesi europei stanno intensificando i loro sforzi diplomatici di fronte alla prospettiva del ritorno di Trump, che chiede una rapida soluzione negoziale del conflitto innescato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. Zelensky e alcuni alleati europei dell’Ucraina hanno chiesto il dispiegamento di truppe europee nel Paese come garanzia di sicurezza in caso di accordo di pace con la Russia. E anche di questo discuteranno i leader. “Non si tratterà di una riunione in cui saranno prese decisioni concrete, ma piuttosto di un incontro politico per discutere delle settimane e dei mesi a venire”, ha dichiarato una fonte.
L’incontro, organizzato come detto da Rutte, si svolgerà lo stesso giorno del vertice Ue-Balcani occidentali a Bruxelles. Il giorno successivo, invece, si terrà il Consiglio europeo, il primo dall’entrata in funzione della nuova Commissione. Il neo presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in funzione dal primo dicembre, ha già dato una nuova impronta al suo ruolo. Innanzitutto, ha intenzione di ridurre a una sola giornata i lavori delle riunioni dei vertici dei capi di Stato e di governo, che soprattutto negli appuntamenti di fine semestre, a dicembre e a giugno, erano generalmente previsti per due giorni. In secondo luogo, per il Consiglio europeo che inaugurerà il suo mandato, il prossimo 19 dicembre a Bruxelles, ha mandato la sua lettera di invito ai capi di Stato e di governo con largo anticipo rispetto a quanto hanno sempre fatto i suoi predecessori: la lettera è stata inviata 12 giorni prima del vertice invece che i due o tre giorni usuali finora.
“Il 19 dicembre – scrive Costa nel suo invito ai leader -, ho intenzione di iniziare puntualmente alle 10.30 con il nostro tradizionale scambio di opinioni con la presidente del Parlamento europeo”, Roberta Metsola, “seguito dalla discussione con il presidente ucraino Zelensky”, che è stato invitato a parlare al vertice “per condividere gli ultimi sviluppi sul campo e le sue opinioni su come l’Europa possa supportare al meglio l’Ucraina”. Seguirà “un dibattito tra di noi sull’Ucraina, dove faremo il punto della situazione e discuteremo il modo migliore per rispettare i nostri impegni nei confronti del popolo ucraino”. “Durante il pranzo – continua Costa -, discuteremo dell’impegno dell’Ue nel mondo”. Secondo presidente del Consiglio europeo “abbiamo bisogno di una discussione completa e strategica, senza conclusioni scritte, sulla strada da seguire per quanto riguarda il nostro impegno globale e le nostre priorità in uno scenario multipolare segnato da tensioni geopolitiche”. Innanzitutto, osserva Costa, “credo che l’allargamento dell’Ue sia il principale investimento geopolitico che possiamo fare nel nostro vicinato”. Guardando oltre il continente europeo, inoltre, l’Ue “può consolidare al meglio il suo ruolo sulla scena internazionale tessendo una rete più ampia e profonda di partner in tutto il mondo, essendo più consapevole dei loro interessi specifici ed esplorando il potenziale per interessi comuni”. Costa pone ai leader alcune domande che saranno discusse durante il pranzo di lavoro del summit: “Come possiamo utilizzare politiche e strumenti europei in modo più coerente, strategico ed efficace, per difendere i nostri interessi e promuovere le nostre posizioni? Come possiamo massimizzare l’impatto del nostro impegno globale facendo sì che gli Stati membri e le istituzioni europee uniscano le forze più di quanto non facciano già?”
Sarà importante, continua il presidente del Consiglio europeo, guardando al prossimo insediamento della nuova Amministrazione Trump negli Usa, “determinare come possiamo rafforzare il legame transatlantico, forgiato da una storia comune, basato su valori condivisi e riflesso in una fitta rete di scambi economici, difendendo allo stesso tempo i nostri interessi. Come può l’Europa accelerare i suoi sforzi per sostenere una quota maggiore del peso della propria sicurezza e difesa? Come possiamo sostenere al meglio gli interessi economici dell’Europa nel contesto di opinioni in evoluzione sul ruolo del commercio nel promuovere la prosperità per entrambe le sponde dell’Atlantico? Sorprende, a questo punto, l’assenza di una menzione esplicita dell’accordo storico appena siglato dall’Ue con il Mercosur, che tuttavia – e questo può spiegare il linguaggio prudente di Costa – deve ancora ricevere l’approvazione degli Stati membri e vede la forte opposizione della Francia e le perplessità di altri paesi come Polonia, Irlanda, Austria e Italia. Sarà inoltre discussa dai leader “la questione dello sviluppo di relazioni strategiche reciprocamente vantaggiose con il Regno Unito, in particolare nel campo della sicurezza e della difesa, nel rispetto dei principi fondamentali su cui si fonda la relazione Ue-Regno Unito dopo la Brexit”. Il successivo punto all’ordine del giorno sarà “l’importante rapporto di Sauli Niinisto (l’ex presidente finlandese, ndr) sul rafforzamento della preparazione e della prontezza civile e militare dell’Europa, su cui chiederemo al Consiglio Ue, all’Alto rappresentante e alla Commissione europea di portare avanti i lavori”. I capi di Stato e di governo passeranno poi ad affrontare “il lavoro in corso per intensificare l’attuazione del nostro approccio globale alla migrazione, concentrandoci sul seguito da dare alle decisioni passate, in particolare quelle prese nella riunione del Consiglio europeo dell’ottobre scorso”. L’ormai tradizionale lettera ai leader sull’immigrazione da parte della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, alla vigilia di ogni vertice Ue, “fornirà un utile contributo a questa discussione”, rileva Costa. L’agenda prevede poi ancora una discussione “sulla situazione in rapida evoluzione in Medio Oriente, e sul modo migliore in cui l’Unione europea può contribuire agli sforzi di de-escalation” nella regione. Come alla fine di ogni semestre, il vertice si concluderà con la presentazione, da parte del primo ministro ungherese Viktor Orban, del rapporto sui risultati dell’attuale presidenza di turno del Consiglio Ue, che è stata esercitata dal governo di Budapest. di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli