Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Assistente Tecnologico, la startup made in Italy che diventa case study

Assistente Tecnologico, la startup made in Italy che diventa case study


<br /> </head><br /> <body id="readabilityBody"></p> <p><title>Assistente Tecnologico, la startup made in Italy che diventa case study – askanews.it


Assistente Tecnologico, la startup made in Italy che diventa case study – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Più di 22mila interventi forniti e 600mila euro di fatturato al termine del 2022, e oltre 1300 assistenti presenti sulla piattaforma. Sono questi i numeri di Assistente Tecnologico, startup made in Italy cresciuta in pochi anni dalla sua fondazione, tanto da divenire un case study nel suo settore. Nel 2019 l’idea nata dai due soci fondatori, Alfredo Fresser e Francesco Guratti, basata sulla volontà di risolvere una criticità: il 32% della popolazione italiana non acquistava prodotti hi-tech per paura di non saperli utilizzare o configurare adeguatamente.

Da questa ricerca, condotta da Samsung, si è sviluppato il lavoro che ha portato alla creazione di Assistente Tecnologico il quale, nel corso del tempo, ha stretto importanti partnership con colossi della vendita come Unieuro, leader nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia, e con altre aziende nazionali e internazionali specializzate nella produzione e distribuzione di assistenti vocali e soluzioni innovative per la domotica. Per fornire un completo supporto a domicilio o da remoto nell’utilizzo, installazione e configurazione dei prodotti acquistati online e nei punti vendita, i due fondatori si stanno avvalendo di una rete di assistenti che è cresciuta esponenzialmente nel corso degli ultimi anni. Per tale motivo che, a poco più di 4 anni dal suo lancio, Assistente Tecnologico registra oltre 1300 collaboratori fornendo il servizio in tutta Italia, isole comprese. La maggior parte degli assistenti rientra nella fascia d’età tra i 18 e i 45 anni; studenti universitari, lavoratori autonomi, appassionati di tecnologia. C’è di tutto nella lista, perché per diventare un assistente tecnologico l’unica prerogativa richiesta è avere una dimestichezza con il mondo hi tech. Saranno poi dei corsi specifici e gratuiti a formarli, durante i quali si affronteranno tematiche comportamentali, dato che si entra sempre in abitazioni private per svolgere il servizio, e argomenti puramente tecnici legati alle assistenze fornite e alle differenti tipologie di device da trattare.

Dall’altra parte, ci sono nonni che vogliono stare al passo con i nipoti ma non riescono a settare i loro nuovi profili social, oppure hanno problemi a capire gli aggiornamenti di whatsapp o di altre app scaricate sui propri smartphone. Ma anche la giovane coppia che ha ricevuto in regalo un nuovo assistente vocale e non sa come interagire. La lista di servizi richiesti e offerti potrebbe proseguire all’infinito anche se le maggiori assistenze riguardano il montaggio a parete e configurazione delle smart tv, il primo avvio dei computer, l’installazione di stampanti, e aspetti che interessano le nuove soluzione di domotica. Cose che, in passato, erano appannaggio di figli e nipoti ma ora, con l’evoluzione tecnologica in atto dove tutto sembra così semplice da usare ma più complicato da impostare, servono maggiori competenze. “Quando col mio socio Francesco abbiamo dato vita ad Assistente Tecnologico – ricorda Alfredo Fresser – credevamo che il maggior numero di richieste sarebbe giunto dalla Terza età. E invece ci siamo resi conto che tutti incappano in qualche difficoltà, più o meno lieve, nel settare il proprio device. Per questo abbiamo pensato di dare vita a una rete su base nazionale di assistenti tecnologici; una rete soprattutto capillare riuscendo a raggiungere anche i più piccoli comuni dove vivono le persone che necessitano di maggiore assistenza sotto ogni aspetto. Abbiamo ideato e creato l’intera piattaforma web attraverso la quale si incontrano richieste e chi può soddisfarle. Il cliente sceglie attraverso varie tipologie di servizio o card che abbiamo chiamato Helpy, (crasi tra Help e Happy) partendo da un’assistenza online al costo di 19€ fino a un valore massimo di 99€ per il montaggio a parete e configurazione di una smart tv che richiede di norma un paio di ore di lavoro. Dall’altra parte, i nostri assistenti associati, attraverso un’app dedicata, offrono la loro disponibilità in termini di orari, giorni e area geografica rispettando così al massimo la completa e autonoma gestione del loro tempo”.

“I numeri che stiamo registrando confermano quanto ci fosse bisogno della nostra soluzione – aggiunge Francesco Guratti – dato che anche un colosso come Unieuro ci ha scelti per erogare i nostri servizi attraverso i loro oltre 250 punti; servizi reputati come la soluzione perfetta per assistere i clienti nella fase del post vendita. Ma non finisce qui, perché ci stiamo preparando a sbarcare in Spagna con il lancio di Asistente Tecnológico, grazie al supporto di Innovation Booster, la holding spagnola di Antonio Fabrizio che ci supporta da quasi un anno. Come in Italia, anche in Spagna moltissimi brand hanno capito il valore aggiunto che l’assistente tecnologico può portare alla commercializzazione dei loro prodotti tech. La globalizzazione ha reso più semplice la diffusione della tecnologia, ma allo stesso tempo le problematiche da parte del cliente finale rimangono e noi siamo pronti ad assisterli in ogni dove grazie alla nostra rete capillare di assistenti tecnologici che si appresta a divenire sempre più internazionale”.