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Autore: Redazione StudioNews

Il Papa in Campidoglio: dal Giubileo ricadute positive per Roma, ma attenzione agli ultimi

Il Papa in Campidoglio: dal Giubileo ricadute positive per Roma, ma attenzione agli ultimiCittà del Vaticano, 10 giu. (askanews) – Il prossimo Giubileo avrà certamente “ricadute positive” sulla città di Roma ma dovrà avere anche un occhio particolare per gli ultimi e le fasce svantaggiate della città. Lo ha detto stamane Papa Francesco nel suo discorso agli amministratori capitolini incontrati nel Palazzo senatorio in Campidoglio. “Ora Roma si appresta a ospitare il Giubileo del 2025. Tale evento è di carattere religioso, un pellegrinaggio orante e penitente per ottenere dalla misericordia divina una più completa riconciliazione con il Signore. Esso, tuttavia, non può non coinvolgere anche la città sotto il profilo delle attenzioni e delle opere necessarie ad accogliere i tanti pellegrini che la visiteranno, aggiungendosi ai turisti che vengono ad ammirare il suo immenso tesoro di opere d’arte e le grandiose tracce dei secoli passati”, ha sottolineato Francesco.


“Perciò anche il prossimo Giubileo potrà avere una ricaduta positiva sul volto stesso della città, migliorandone il decoro e rendendo più efficienti i servizi pubblici, non solamente nel centro ma favorendo l’avvicinamento tra centro e periferie. È impensabile che tutto questo possa svolgersi ordinatamente e nella sicurezza – ha quindi spiegato – senza l’attiva e generosa collaborazione delle Autorità del Comune capitolino e quelle nazionali”. Francesco ringraziando le autorità nazionali e locali “per l’impegno profuso nel preparare Roma ad accogliere i pellegrini del prossimo Giubileo”, ha poi ricordato che “Roma, è città dallo spirito universale. Questo spirito vuole essere al servizio della carità, al servizio dell’accoglienza e dell’ospitalità. Pellegrini, turisti, migranti, quanti si trovano in gravi difficoltà, i più poveri, le persone sole, quelle malate, i carcerati, gli esclusi siano i più veritieri testimoni di questo spirito. E per questo ho deciso di aprire una porta Santa in un carcere. Possano testimoniare che l’autorità è pienamente tale quando si pone al servizio di tutti, quando usa il suo legittimo potere per venire incontro alle esigenze della cittadinanza e, in modo particolare, dei più deboli, degli ultimi. E questo non è solo per voi maa anche peri preti e i vescovi, la vicinanza al popolo per aiutarlo”. Continui Roma a manifestare il suo vero volto, un volto accogliente, ospitale, generoso, nobile”.


“L’enorme afflusso nell’Urbe di pellegrini, turisti e migranti, con tutto ciò che significa in termini di organizzazione, potrebbe essere visto come un aggravio, un peso che frena e intralcia lo scorrere normale delle cose. In realtà, tutto questo è Roma, la sua specificità, unica al mondo, il suo onore, la sua grande attrattiva e la sua responsabilità verso l’Italia, verso la Chiesa, verso la famiglia umana”. “Viviamo oggi una pagina nuova della storia, nella quale la Capitale e la Santa Sede si trovano ad affrontare fianco a fianco problemi e sfide globali inedite. Sentiamo per questo la necessità di un ulteriore salto in avanti. E’ il tempo del coraggio, non della rassegnazione”. E Roma, con la sua forza umana, civile, spirituale, può dare un contributo che va oltre i suoi confini”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri accogliendo in Aula Giulio Cesare Papa Francesco in occasione della visita ufficiale in Campidoglio.


“L’ecologia integrale della ‘Laudato sì, e il paradigma della fraternità proposto in termini così impegnativi e attuali dalla ‘Fratelli tutti sono – secondo Gualtieri – una spinta grande a quanti hanno deciso di camminare insieme, rifiutando l’indifferenza, la paura, la resa a logiche di guerra e di ingiustizia”.

Europee, Calenda ammette: “dura sconfitta, non ce l’aspettavamo”

Europee, Calenda ammette: “dura sconfitta, non ce l’aspettavamo”Roma, 10 giu. (askanews) – “È una dura sconfitta che non ci aspettavamo. Avevamo una Lista di candidati straordinaria, la migliore in termini di competenze tecniche che mai sia stata fatta. Li ringrazio, li ho chiamati tutti stamattina. Non è stato sufficiente perché c’è una violentissima polarizzazione che prescinde da ogni altra considerazione”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda commentando l’esito del voto che ha visto il suo partito non superare lo sbarramento.


“Sono i risultati di Vannacci, Salis, della Francia e della Germania. C’è un’onda forte e potente e azione è nata per contrastarla. Rimarranno macerie se si andrà avanti così. C’è una Battaglia fatta a colpi di slogan violenti, Rinascono espressioni omofobiche e nessuna proposta”, ha aggiunto.

Dal cosmo alle profondità della Terra, in Sardegna Earth Telescope

Dal cosmo alle profondità della Terra, in Sardegna Earth TelescopeRoma, 10 giu. (askanews) – La miniera di Sos Enattos in Sardegna si avvia a diventare la casa comune della ricerca italiana d’eccellenza. Se sarà l’Italia ad aggiudicarsi la partita dell’Einstein Telescope, il prossimo rivelatore di onde gravitazionali sorgerà proprio a Sos Enattos e sempre lì si indagheranno gli aspetti complessi e ancora non del tutto compresi del nostro Pianeta puntando gli strumenti verso l’interno della Terra con l’Earth Telescope, progetto promosso dall’Ingv che lo ha presentato ai rappresentanti degli Enti di Ricerca italiani coinvolti nel progetto Einstein Telescope (ET) nel corso di un evento il 3 e 4 giugno.


Per l’Ingv si tratterebbe di un “importante passo in avanti verso una sempre più approfondita conoscenza della struttura interna e della dinamica del nostro pianeta, nonché di un importante valore aggiunto alla candidatura italiana come Paese ospitante ET. Sos Enattos (NU) e la zona circostante potrebbero così diventare non solo il cuore pulsante della ricerca italiana sulle onde gravitazionali grazie ad ET, ma anche il luogo ideale per ospitare scienziati e strumenti in grado di svelare quello che ancora non sappiamo dell’interno della Terra”. Con il progetto Pnrr MEET (Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics) dell’Ingv, la rotta è stata già tracciata con la creazione di FABER, il primo Far Fault Observatory italiano, un osservatorio in grado di rilevare segnali profondi del pianeta. Sfruttando il relativo silenzio sismico della Sardegna dovuto alle sue caratteristiche geodinamiche e geologiche e alla scarsa antropizzazione dell’area barbaricina compresa tra Lula, Bitti e Onanì (dove sorge la miniera di Sos Enattos), è stato già intensificato il monitoraggio sismico e geodetico e a breve verranno installati gravimetri e magnetometri, per costituire una rete multiparametrica in un punto privilegiato.


In questo contesto e grazie alla sinergia tra importanti obiettivi scientifici rappresentati da Earth Telescope e Einstein Telescope, nascerà a breve un nuovo e moderno laboratorio multidisciplinare in cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Ingv porteranno avanti progetti esistenti, come FABER e Archimedes, e svilupperanno le tecnologie necessarie alla realizzazione di Einstein Telescope. Con il supporto della Regione Autonoma della Sardegna, degli Enti di Ricerca e delle Università sarde, la miniera di Sos Enattos – conclude l’Ingv – si avvia a diventare la casa comune della ricerca italiana d’eccellenza, per promuovere uno sviluppo tecnologico e scientifico sempre più adatto alle sfide del futuro.

Europee, Meloni: risultato del governo clamoroso. Bassa affluenza? Ue lontana dai cittadini

Europee, Meloni: risultato del governo clamoroso. Bassa affluenza? Ue lontana dai cittadiniRoma, 10 giu. (askanews) – “La partecipazione alle urne apre una riflessione sul ruolo dell’Europa. L’affluenza bassa è un dato che non riguarda solo l’Italia ma è un tema che colpisce tutto il continente. È un dato che fa riflettere. L’Europa viene percepita come distante con politiche non condivise dai cittadini, si vede dai risultati”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervistata a Rtl 102.5.


“Le forze alternative alla sinistra crescono praticamente in tutta Europa, il partito dei conservatori, che ho l’onore di guidare, è attualmente il partito che cresce di più. Questo è un richiamo a politiche più pragmatiche e meno ideologiche. Penso che serva un’Europa più capace di ascoltare i cittadini, meno invadente nella vita delle persone, ma che si occupi delle grandi materie che le competono. Penso che il dato di affluenza non vada visto tanto in rapporto alla nostra politica nazionale ma in rapporto a un’Europa che molti cittadini non considerano importante. Non viene percepita come una cosa che riguarda tutti i cittadini, e questa è una riflessione che l’Europa deve fare”, ha sottolineato. La premier ha poi rivendicato il successo elettorale: “Non era scontato, penso sia un risultato clamoroso, è molto importante politicamente e commovente dal punto di vista personale. Penso sia chiaro come in Europa tutti i partiti di governo, in un momento così difficile, abbiano sofferto. L’Italia va in controtendenza, con il risultato di Fratelli d’Italia ma anche per quanto riguarda la maggioranza, perché tutti i partiti della maggioranza che sostiene questo governo continuano a crescere”.


“Voglio fare – ha proseguito Meloni – i complimenti a Forza Italia e alla Lega perché la maggioranza esce più forte e più coesa; abbiamo dimostrato ancora una volta che tutti i partiti di centrodestra possono crescere insieme, penso che questo rappresenti per noi uno sprone a continuare. Gli italiani hanno dato un messaggio chiaro: bisogna andare avanti con questo lavoro e io intendo farlo con ancora maggiore determinazione perché per me il messaggio è chiaro. Certi metodi e certi attacchi scomposti non funzionano, gli italiani capiscono se governi con buon senso anche quando devi fare scelte difficili. La propaganda facile non funziona. Al di là della soddisfazione, per me ora prevale la responsabilità. Capisco quale responsabilità questa conferma degli italiani comporti. Sapere che per loro siamo sulla strada giusta è molto importante”. Commentando i risultati degli altri Paesi Ue, la premier si è soffermata sul ritorno alle urne in Francia: “Mi pare che il risultato di Marine Le Pen sia stato molto importante. Il percorso che sta facendo è molto interessante e dimostra ciò che accade in Francia e in altri paesi d’Europa. Dimostra come i partiti di governo abbiano sofferto e per questo il nostro risultato è molto importante”.


Mentre sui futuri vertici dell’Ue e il secondo mandato di Ursula von der Leyen, la premier prende tempo: “Penso che sia presto per parlarne ora. Stiamo ancora raccogliendo i dati per capire le maggioranze, c’è una parte della maggioranza che ha sostenuto Ursula che tiene bene ma crescono bene anche i partiti che non hanno fatto parte di questa maggioranza. Comunque dovesse andare ci sono due dati: il responso dei cittadini impone che l’Europa guardi più verso il centrodestra, questo è il risultato e questo è ciò che i cittadini chiedono. Il secondo dato è che l’Italia avrà un ruolo fondamentale in Europa”.

Francia, al via manovre per fermare Le Pen alle legislative

Francia, al via manovre per fermare Le Pen alle legislativeRoma, 10 giu. (askanews) – Tre settimane per tentare di arginare l’avanzata travolgente dell’estrema destra di Rassemblement National: il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di giocarsi il tutto per tutto e all’indomani della vittoria di Rn in Francia sono iniziate le grandi manovre, sulla cui riuscita i principali quotidiani – Le Monde in testa – già avanzano dubbi. I dati dalle urne per le europee minacciano una svolta senza appello: il partito di Marine Le Pen guidato da Jordan Bardella ha ottenuto il 31,47% dei voti, più del doppio dei macronisti con la capolista Valerie Hayer (14,56%), il Partito Socialista (PS) con Raphaal Glucksmann si è fermato al 13,8%. Ma il capo dello Stato sembra scommettere che sia stato innanzitutto un voto di protesta, che può essere re-indirizzato.


Oggi Olivier Faure leader del Partito Socialista e Fabien Roussel dei Comunisti Francesi (PCF) invitano la sinistra a formare “un fronte popolare” contro l’estrema destra per le elezioni legislative anticipate che si terranno il 30 giugno e il 7 luglio. Già ieri sera François Ruffin di France Insoumise (LFI) ha affermato che “uniti, possiamo vincere”. Il leader di LFI ha esortato a lanciare un messaggio da sinistra “urgente, forte, chiaro” ma già fioccano i distinguo: “Non mi allineerò a ciò che dice oggi Jean-Luc Mélenchon”, ha avvertito il primo segretario del Partito socialista. “Ho fiducia nella capacità del popolo francese di fare la scelta più giusta per sé e per le generazioni future. La mia unica ambizione è essere utile al nostro Paese che amo tanto”, ha detto Macron per spiegare la sua scommessa sul voto anticipato, che secondo le indiscrezioni di stampa è stata presa e annunciata dal presidente durante una riunione molto ristretta e maltrado i dubbi di alcuni stretti collaboratori. Una “piccola cellula” stava lavorando all’Eliseo sulla possibilità di scioglimento del parlamento in caso di risultati come quelli poi usciti dalle urne, “una decina di persone che hanno mantenuto il segreto fino alla fine”, scrive Le Monde.


Il ministro degli Esteri Stephane Sejourné, leader del partito Rinascita del campo macronista – e che non sarebbe stato coinvolto nel piano elezioni anticipate – ha esortato a una “mobilitazione di tutte le forze repubblicane” contro l’estrema destra. “Il problema è anche che le spiegazioni iniziali che filtrano dall’Eliseo per giustificare questo scioglimento, un misto di bluff e auto-persuasione, sono così simili alle recenti trovate comunicative – dibattiti o discorsi che mettono in ombra il capo della lista Rinascimento, l’uso della guerra in Ucraina o la storia degli sbarchi alleati – che si sono rivelate tutte controproducenti”, commenta un editoriale di Le Monde. Il rischio è che in meno di un mese la Francia si ritrovi con un primo ministro di estrema destra.


Sulla prospettiva di elezioni anticipate getta un’ombra un sondaggio condotto lo scorso dicembre, quindi da prendere comunque con cautela, ma che oggi viene rilanciato alla luce del verdetto delle europee. Il rilevamento commissionato dai Repubblicani (Lr, centro-destra) all’istituto Ipsos prometteva a Le Pen 243 e 305 seggi dell’Assemblea nazionale, e quindi la maggioranza relativa o addirittura assoluta (fissata a 289 seggi).

Coldiretti Puglia: bacini perdono 5 mln metri cubi acqua settimana

Coldiretti Puglia: bacini perdono 5 mln metri cubi acqua settimanaRoma, 10 giu. (askanews) – In Puglia i bacini si svuotano settimanalmente di 5 milioni di metri cubi d’acqua, con un deficit idrico di -150 milioni di metri cubi d’acqua: una mancanza d’acqua che sta mettendo a rischio tutte le colture, dal grano agli ortaggi, dalla frutta fino ai pascoli secchi per cui manca l’alimentazione degli animali nelle stalle. E’ Coldiretti Puglia che torna a denunciare lo scenario critico per agricoltori e allevatori.


In Puglia le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l’89% della pioggia caduta. “Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua la Coldiretti – stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni anche sul territorio nazionale”. Il problema riguarda le province di Bari, Brindisi e Lecce, ma anche la provincia di Taranto. Dall’invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorni 1000 litri di acqua che spesso non arrivano e l’erogazione o risulta a singhiozzo o non viene attivata, mentre nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall’inverno scorso ed è mancata una programmazione da parte del Consorzio di Bonifica.


Per lo scenario di crisi idrica causato dalla siccità la Coldiretti Puglia ha segnalato anche la condizione dei pozzi malfunzionanti e guasti o a mezzo servizio per la mancanza di personale, per cui sollecita ARIF all’immediato ripristino del funzionamento dei pozzi artesiani in agro di Noci, a Toritto e Palo del Colle.

Città e Comunità Carca tartufo partner di Racconti (In)visibili

Città e Comunità Carca tartufo partner di Racconti (In)visibiliRoma, 10 giu. (askanews) – L’Associazione nazionale Città del Tartufo e la Comunità della Cerca e Cavatura del tartufo in Italia sono partner dell’evento di chiusura del progetto espositivo internazionale Racconti (In)visibili che, a partire dal 2018, ha diffuso nel mondo, attraversando due continenti, la conoscenza del patrimonio immateriale italiano.


L’evento, organizzato dall’Istituto Centrale per il Patrimonio immateriale del Ministero della Cultura italiano, insieme alla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, che vedrà la presenza delle delegazioni Unesco, si svolgerà a Parigi oggi 10 giugno negli spazi espositivi della Galerie Joseph in occasione della decima sessione dell’Assemblea generale degli Stati parte della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale che si terrà nella sede dell’Unesco martedì 11 e mercoledì 12 giugno. Le Città e la Comunità della Cerca e cavatura del tartufo si sono inserite nel progetto espositivo itinerante Racconti (In)visibili dopo l’iscrizione nella Lista del Patrimonio immateriale, partecipando all’allestimento delle mostre di Madrid e Barcellona nel 2023, realizzate in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna.


Il concept della mostra è orientato alla rappresentazione di alcune tematiche portanti del patrimonio immateriale – cultura alimentare, musica e gioco popolare, saper fare tradizionale, pratiche devozionali e festive – narrate attraverso il linguaggio della cinematografia e della fotografia di carattere antropologico-sociale. Nella sezione di Parigi, curata da Dominique Lora e Micol Di Veroli, sono esposte le opere di 15 artisti italiani contemporanei: Antonio Ligabue, Matteo Basilé, Elena Bellantoni, Angelo Bellobono, Bertozzi&Casoni, Paolo Buggiani, Stefano Canto, Davide Dormino, Giuseppe Fata, Vincenzo Marsiglia, Elena Mazzi, Simone Pellegrini, Leonardo Petrucci, Benedetto Pietromarchi, Maurizio Sapia, Cinzia Sarto.


“Nel rapporto uomo- natura si inserisce l’essenza della Cerca e cavatura del tartufo – ha commentato Michele Boscagli, presidente dell’Associazione nazionale Città del tartufo – La pratica consente il mantenimento dell’equilibrio ecologico e della biodiversità vegetale nonché il perdurare della tradizione che assicura la rigenerazione biologica stagionale delle specie tartufigene”.

Europee, Sala: Pd ottimo, ma centrosinistra senza centro non vince

Europee, Sala: Pd ottimo, ma centrosinistra senza centro non vinceMilano, 10 giu. (askanews) – Alle elezioni europee il centrosinistra in Italia, nonostante “l’ottimo risultato” di Elly Schlein e del Pd “non è, purtroppo, competitivo”. Lo ha scritto sui social il sindaco di Milano, Beppe Sala. “Tutti sottolineeranno la crisi del M5s, io ripeto quello che sto affermando da tempo: senza il centro non si vince. Giorgia Meloni parla di una restaurazione del bipolarismo puro. Lei ha un centro (Fi, che ha ottenuto un buon risultato), noi no” ha ribadito.


In questo quadro in cui “hanno vinto le destre. Hanno vinto in Europa, dove però non governeranno” e “si confermano in Italia”, il primo cittadino ha sottolineato che i dem si dimostrano “una formazione che regge, laddove si registra una generale crisi della proposta socialista democratica. Vanno riconosciuti i meriti della segretaria e di una formazione che continua a essere un argine alle destre”. “Un dato mortificante per il nostro Paese: l’Italia raggiunge il minimo storico di votanti alle elezioni europee più importanti della storia. Ogni nazione in questa campagna elettorale ha ragionato per sé stessa e sui propri problemi, che sono stati sbattuti in faccia all’Europa, la quale è stata dipinta da conservatori e destre come un’organizzazione burocratica che non fa niente. L’Italia, in particolare, senza una Ue forte non va da nessuna parte” ha osservato Sala.


Quanto a Milano, ha concluso il sindaco, “i partiti che mi sostengono hanno ottenuto il 55%. Un’altra volta lascio parlare i rumorosi oppositori e i media schierati e rispondo con il lavoro quotidiano. È la cosa migliore da fare”.

Mattarella: Matteotti testimone perenne dell’antifascismo e della libertà del Parlamento

Mattarella: Matteotti testimone perenne dell’antifascismo e della libertà del ParlamentoRoma, 10 giu. (askanews) – “La Repubblica si inchina alla memoria di Giacomo Matteotti, difensore dei ceti subordinati e martire della democrazia”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in una dichiarazione, ricordando, 100 anni dopo, il rapimento di Giacomo Matteotti concluso con il suo omicidio per mano fascista “Il rapimento, cento anni or sono, del Deputato socialista Giacomo Matteotti, a cui fece seguito la sua crudele, barbara, uccisione, fu un attacco al Parlamento e alla libertà di tutti gli italiani e rappresentò uno spartiacque della storia nazionale. La violenza che, da subito, aveva caratterizzato le azioni del movimento fascista, dopo le aggressioni ai lavoratori organizzati nei sindacati e nelle cooperative, contro le Istituzioni, dai Comuni si rivolse al Parlamento. Quell’assassinio politico assunse una peculiare portata storica e simbolica. Lo Stato – sottolinea Mattarella- veniva asservito a un partito armato che si faceva regime, con la complicità della monarchia”.


“Giacomo Matteotti segretario del Partito Socialista Unitario, impegnato com’era per il riscatto dei ceti più poveri – prosegue il Presidente della Repubblica – apparteneva al gruppo di coloro che sapevano come le libertà dello Stato liberale dovevano sapersi tradurre in effettivi diritti per tutti gli italiani. Il suo antifascismo poggiava su questa visione, opponendosi alle violenze esercitate contro i lavoratori dalle azioni squadriste. Manifestazione di un impegno che avrebbe trovato poi eco nella lotta di Liberazione e nella scelta repubblicana da parte del popolo italiano”. “Con lucidità – conclude Mattarella- Matteotti vide la progressiva demolizione delle libertà garantite dallo Statuto Albertino da parte del fascismo e ne denunciò conseguenze e implicazioni, mentre nelle classi dirigenti italiane non si faceva strada analoga coscienza.Il coraggio che animò la sua ultima, drammatica denuncia dai banchi di Montecitorio costituisce non soltanto un inno alla libertà e un testamento politico di perenne validità ma, altresì, un atto di fedeltà al Parlamento. Quel Parlamento che costituisce il cuore di ogni democrazia viva e che venne umiliato dal regime, sino alla sua soppressione”.

Europee, Salvini: Zaia nel governo? Non è all’ordine del giorno

Europee, Salvini: Zaia nel governo? Non è all’ordine del giornoMilano, 10 giu. (askanews) – “Per me non cambia nulla nella squadra del governo, poi c’è una presidente del Consiglio che farà le sue valutazioni. Zaia nel governo? Chiedete al presidente del COnsiglio. Per me non è all’ordine del giorno: ha ancora parecchi mesi di mandato di fronte a sè, l’Autonomia da attuare, ci sono le Olimpiadi di Milano-Cortina da portare avanti. Per me non cambia nulla”. Lo ha detto Matteo Salvini, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa in via Bellerio.