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Vino, Ais Veneto lancia progetto educativo e solidale Adotta una vigna

Vino, Ais Veneto lancia progetto educativo e solidale Adotta una vignaMilano, 19 mar. (askanews) – L’Associazione italiana sommelier del Veneto ha presentato “Adotta una vigna con Ais Veneto”, un nuovo progetto educativo e solidale che ha il duplice obiettivo di sostenere la Fattoria Sociale Casa di Anna (realtà veneziana che da diversi anni persegue l’inclusione sociale attraverso il lavoro in azienda di persone disabili o con problemi giudiziari) e di diventare percorso di formazione per i sommelier, che avranno la possibilità di vedere le fasi di crescita della vigna, dalla barbatella fino al vino.


Con questa iniziativa verrà piantato all’interno della fattoria sociale di Zelarino un vigneto di Muscaris, una varietà Piwi. Gestita da persone fragili, la vigna costituirà anche una palestra per la formazione teorica e pratica dei sommelier, che potranno essere parte attiva nella coltivazione delle piante. I soci Ais che aderiranno all’iniziativa potranno così vedere nel corso del tempo il ciclo di vita della vite attraverso le webcam installate nel vigneto, osservarne la crescita e avere accesso al giardino delle erbe aromatiche per studiare sul campo oltre cento aromi naturali e ampliare così la loro biblioteca olfattiva. Nei primi tre anni la vigna non sarà ancora produttiva, ma i donatori avranno accesso a tre degustazioni di vini e prodotti tipici all’interno di Casa di Anna, una per ciascun anno. Quando la vite inizierà a dare i suoi frutti, dal quarto anno in poi, gli aderenti al progetto potranno ritirare tre magnum del loro vino solidale vinificato da Daniele Piccinin dell’azienda Le Carline di Pramaggiore (Venezia).


“Con il progetto ‘Adotta una vigna’ – ha spiegato il presidente di Ais Veneto, Gianpaolo Breda – si conferma la volontà della nostra associazione di essere protagonista di iniziative solidali in Veneto e di essere ancora più consapevole di quanto sia importante la formazione anche fuori dall’aula, sul campo”.

Feudo Antico presenta un nuovo vino in anfora e lancia idea di rete

Feudo Antico presenta un nuovo vino in anfora e lancia idea di reteMilano, 18 mar. (askanews) – L’abruzzese Feudo Antico, azienda del Gruppo Cantina Tollo, presenterà in anteprima al Vinitaly (dal 14 al 17 aprile a Veronafiere) il suo secondo vino prodotto utilizzando la vinificazione in anfora dopo “InAnfora Rosso Tullum Docg”. Si tratta del “InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico”, un Pecorino in purezza da uve coltivate all’interno della Docg Tullum, nel comune di Tollo (Chieti), le cui prime duemila bottiglie dell’annata 2022 saranno in vendita da fine aprile.


Con lo scopo di creare un network abruzzese rivolto alla produzione in anfora, l’8 marzo, la Cantina di Contrada S. Pietro si era fatta promotrice di un convegno dedicato alla storia e alle prospettive di questo tipo di vinificazione a cui avevano preso parte, oltre al presidente Vittorio Di Carlo, il professor Attilio Scienza, il patron del Merano WineFestival, Helmut Kocher, la produttrice Elena Fucci e Cesare Ricciato dell’azienda trentina Tava che realizza una gamma di anfore per la vinificazione e l’affinamento. “InAnfora Pecorino Tullum Docg Biologico” viene vinificato all’interno di anfore di terracotta da 750 litri, con fermentazione spontanea e follature manuali seguite da tre mesi di macerazione sulle bucce e l’affinamento avviene nelle stesse giare in terracotta per almeno quindici mesi, prima che il vino venga imbottigliato senza chiarifica né filtrazioni.


“Questo vino richiama l’antica tradizione romana della vinificazione in anfora, pratica presente da secoli nel territorio tollese come dimostrano i ‘dolia’, le celle vinarie e i resti di una villa rustica di epoca imperiale oggi custoditi nel Museo della Villa Romana, all’interno della sede di Feudo Antico” ha spiegato l’azienda, precisando che “i resti di questo edificio romano nel 2013, sono venuti alla luce proprio durante i lavori di preparazione del suolo per i primi reimpianti di Pecorino”.

Assegnato a Leo Turrini Premio Ciliegia d’Oro del Centro Studi Vignola

Assegnato a Leo Turrini Premio Ciliegia d’Oro del Centro Studi VignolaMilano, 18 mar. (askanews) – E’ stato assegnato al giornalista sportivo Leo Turrini il Premio Ciliegia d’Oro, riconoscimento istituito nel 1981 e promosso ogni anno dal Centro Studi Vignola con il sostegno dell’azienda Toschi Vignola, per rendere omaggio a personalità che si sono particolarmente distinte in campo sociale, culturale, imprenditoriale, sportivo o umanitario. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 18 maggio alle 18 alla Sala dei Contrari del Castello di Vignola (Modena), durante la Festa dei Ciliegi in Fiore,


“Questo premio – si legge nella motivazione del riconoscimento assegnato al giornalista nato a Sassuolo nel 1960 – è un riconoscimento al talento di Leo Turrini, per il suo ruolo di esperto conoscitore nel settore del giornalismo sportivo internazionale, dimostrando sempre uno stretto legame con il territorio modenese”. “Assegnare il Premio Ciliegia d’Oro a Leo Turrini significa riconoscere il grande valore che i suoi racconti hanno portato al nostro territorio” ha dichiarato Massimo Toschi, presidente di Toschi Vignola e del Centro Studi Vignola, aggiungendo che “la sua passione per lo sport, in particolare per la Ferrari, simboleggia il legame indissolubile con la tradizione e la cultura modenese. Appassionato delle sue radici e profondamente legato alla sua terra – ha concluso – Leo Turrini rappresenta un esempio di impegno e dedizione per tutti coloro che aspirano a ricoprire importanti ruoli nazionali e internazionali, facendo emergere il meglio delle proprie origini”.


Tra i vincitori del premio delle passate edizioni: Enzo Ferrari, Luciano Pavarotti, Luca Toni, Valerio Massimo Manfredi, Anna Molinari, Luca Cordero di Montezemolo, Massimo Bottura e Piero Ferrari. Per l’anno 2022, il premio è stato assegnato a Rita Cucchiara, ingegnere elettrotecnico e informatico, punto di riferimento per gli studi sull’Intelligenza artificiale. Foto: sito Toschi Vignola

Vino, Memorial Dino Marchi: Ais Veneto premia 5 Cantine del territorio

Vino, Memorial Dino Marchi: Ais Veneto premia 5 Cantine del territorioMilano, 18 mar. (askanews) – L’Associazione italiana sommelier (Ais) del Veneto rende omaggio al suo ex presidente Dino Marchi con un nuovo riconoscimento dedicato al suo ricordo. La seconda edizione del “Memorial Dino Marchi” ha visto la premiazione di cinque realtà presenti nella “Guida ai vini del Veneto -Vinetia” che si sono distinte in altrettante “categorie”.


Ad essere premiate sono state Paladin di Annone Veneto (Venezia) per la “tutela del paesaggio”, e Cà Lustra Zanovello di Cinto Euganeo (Padova) per la “salvaguardia della biodiversità e dei vitigni storici”, grazie al progetto di recupero di vecchie varietà euganee curato da Severina Cancellier. La menzione per la “promozione del territorio e dell’enoturismo” è andata all’azienda Bortolomiol di Valdobbiadene (Treviso), mentre quella per “l’impegno sociale” grazie al progetto solidale Santalucia è stata attribuita a Maculan, storica realtà di Breganze (Vicenza). Infine per la “promozione dell’arte e della cultura” ad eccellere è stata la Cantina Farina di Pindemonte (Verona), che nel 2023 ha inaugurato il progetto Art Ferment in collaborazione con la galleria d’arte internazionale Artericambi di Verona. L’assegnazione del riconoscimento è avvenuta domenica 17 marzo durante “Vinetia Tasting”, l’evento che porta in assaggio ogni anno nel cuore di Treviso i migliori vini regionali selezionati dai degustatori di Ais Veneto, che ha registrato la presenza di oltre un migliaio di persone. “Dino Marchi – ha ricordato il presidente di Ais Veneto, Gianpaolo Breda – è stata una figura importantissima per la promozione del vino e del territorio veneto e proprio pensando al suo impegno, abbiamo istituito il premio dedicato alla sua memoria, assegnando il riconoscimento a quelle aziende che perseguono gli stessi ideali, gli stessi valori: cinque cantine che, con il loro agire, raccontano il miglior Veneto enoico”.

Vino, vendemmia 2023 mai così bassa dal 1947: 38,3 mln di ettolitri

Vino, vendemmia 2023 mai così bassa dal 1947: 38,3 mln di ettolitriMilano, 18 mar. (askanews) – La vendemmia 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra: lo hanno certificato i dati ufficiali inviati dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste alla DG Agri che vedono la produzione vitivinicola italiana dello scorso anno ferma a 38,3 milioni di ettolitri, con un calo del 23,2% sui volumi 2022. Dato, questo, in linea con quanto previsto a fine novembre dall’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv), che spiegano che questa contrazione senza precedenti dal 1947, è stata determinata in particolare dagli attacchi della peronospora, malattia fungina provocata dalle frequenti piogge che ha colpito molti vigneti soprattutto del Centro-Sud.


L’estate settembrina, se da una parte ha ulteriormente alleggerito il prodotto, dall’altra ha influito positivamente sulla qualità delle uve. Nel panorama produttivo made in Italy – osserva l’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv -, i vini Dop pesano per il quasi il 52%, mentre gli Igp rappresentano il 25% del prodotto.

Vino, Nomisma Wine Monitor: l’Italia perde peso in Estremo Oriente

Vino, Nomisma Wine Monitor: l’Italia perde peso in Estremo OrienteMilano, 18 mar. (askanews) – Prosegue anche nel 2023 la diminuzione dell’import di vino in Cina a causa del rallentamento generale dell’economia. Nello specifico, il mercato cinese, è scivolato al nono posto per valore dell’import di vino a livello mondiale dal quarto occupato nel 2018, evidenziando un calo superiore al 20% rispetto al 2022. Una tendenza negativa, questa, che ha investito anche Paesi come la Corea del Sud e il Giappone, importanti mercati di destinazione in Estremo Oriente per il vino made in Italy. E’ quanto emerge dal report che Nomisma Wine Monitor ha dedicato al Far East.


L’Osservatorio dedicato al mercato del vino evidenzia inoltre che la Francia si conferma il primo partner commerciale della Cina, con quasi il 50% della quota di mercato, seguita dal Cile e dall’Italia con il 10%. L’Australia, leader nel 2020, continua invece a rimanere esclusa dalla classifica in seguito ai pesanti dazi imposti dalla Cina negli ultimi anni, per quanto un accordo raggiunto tra i due governi dovrebbe mettere fine a tale gabella già da quest’anno. Nel complesso tutti i primi cinque Paesi partner commerciali della Cina cedono sul versante del valore delle esportazioni ad esclusione degli Usa. Per quanto riguarda la Corea del Sud, dopo cinque anni di crescita continua, nel 2023 il mercato ha registrato una battuta d’arresto nelle importazioni di vino, con una diminuzione sia a valore sia a volume rispetto all’anno precedente. Nonostante un calo significativo, anche in questo caso la Francia si conferma primo partner commerciale del Paese, seguita nell’ordine da Stati Uniti, Italia (con una quota del 13%), Cile e Spagna. L’anno scorso anche il Giappone ha manifestato una flessione nelle importazioni sia a valore che a volume, con la Francia al comando con una quota di mercato che sfiora il 60%, seguita dall’Italia con il 12%. “La Cina continua a perdere posizioni, denotando cali sia nelle importazioni che nella produzione interna, mentre Giappone e Corea del Sud, pur a fronte di questa battuta d’arresto che trova tratti comuni a livello globale, dovrebbero mantenere significative potenzialità di crescita e di interesse verso i vini italiani” ha spiegato Denis Pantini, Responsabile di Nomisma Wine Monitor.


Entrando nel dettaglio, nel 2023 le importazioni in Cina di vini fermi e frizzanti imbottigliati diminuiscono sia a valore sia a volume. La Francia si conferma leader di mercato, seguita da Cile e dall’Italia. In Corea del Sud, dove i vini imbottigliati rappresentano circa i tre quarti dei vini importati, si registra un calo superiore al 20% sia a valore sia a volume, con l’Italia che si conferma al terzo posto alle spalle di Francia e Usa. In questo specifico segmento la Francia è leader anche in Giappone, precedendo nell’ordine l’Italia, gli Stati Uniti, il Cile e la Spagna. Relativamente alla categoria sparkling in Cina si registrano marcate contrazioni sia a volume sia a valore. La Francia mantiene saldamente la leadership di mercato, precedendo l’Italia. In Corea del Sud, si registra un aumento a valore (+3,6%), cui si contrappone un calo dell’import a volume superiore al 20%. In questo mercato, l’Italia si conferma in seconda posizione malgrado vistosi cali sia a valore che a volume. In questo settore, il Giappone registra una lieve diminuzione a valore rispetto al 2022 a fronte di una riduzione a doppia cifra nelle quantità importate.


In merito all’import di vino sfuso, in Cina le contrazioni sono state più consistenti rispetto all’anno precedente, con l’Italia che esce dalla classifica dei top cinque esportatori. Per la Corea del Sud, invece, quello del vino sfuso è il segmento che ha registrato sensibili aumenti nelle importazioni sia a valore sia, soprattutto, a volume. In Giappone, al contrario, le importazioni di questa tipologia di vino hanno subito cali vicini al 20%. In ultimo, la generale negatività registrata nel 2023 ha influenzato anche le esportazioni di vini Dop italiani: in Cina, tra le principali Denominazioni importate hanno sofferto maggiormente i rossi Dop piemontesi e veneti, mentre sono cresciuti gli acquisti di rossi toscani, così come in Corea del Sud e Giappone.

Vino, a Bertinoro un convegno sulla “rivoluzione sostenibile” dei Piwi

Vino, a Bertinoro un convegno sulla “rivoluzione sostenibile” dei PiwiMilano, 18 mar. (askanews) – “Vitigni resistenti. La rivoluzione sostenibile nei vigneti”: è il titolo del convegno dedicato ai vitigni Piwi in programma venerdì 22 marzo alle 15.30 nell’aula della Chiesa di San Silvestro a Bertinoro (Forlì Cesena). L’incontro si aprirà con i saluti della sindaca di Bertinoro, Gessica Allegni, a cui seguirà l’intervento di Angelo Radica, presidente di Città del Vino, associazione che promuove l’evento.


Il celebre agronomo e docente Attilio Scienza interverrà conun focus dal titolo “Il meticcio salverà la nostra viticoltura: anche la scienza ha i suoi pregiudizi”, a cui seguirà l’intervento di Marco Stefanini, presidente Piwi Italia e responsabile del Centro di ricerca e innovazione della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, che parlerà di “Cosa sono i Piwi: la situazione in Italia e in Europa”. A seguire gli interventi degli enologi Paolo Bomben e Ermanno Murari su “Vitigni Piwi Uniud-Vcr (Università di Udine-Vivai Cooperativi Rauscedo): la qualità del vino in questi primi 12 anni di sodalizio”. Quindi il convegno si concluderà con l’intervento di Giovanni Nigro, responsabile sperimentazione varietà Piwi a Tebano che parlerà de “La realtà Piwi in Emilia Romagna”. Seguiranno un dibattito e un banco d’assaggio di vini con presenza di vitigni Piwi.


“Siamo onorati di ospitare il convegno sui vitigni Piwi a Bertinoro, città dell’ospitalità e del buon vino, che sulla vitivinicoltura fonda gran parte della propria attività produttiva e di promozione del nostro territorio” ha spiegato la sindaca Allegni, sottolineando che “nel tempo del cambiamento climatico, diventa fondamentale per chi lavora in questo settore, investire in vitigni resistenti che, non richiedendo particolare uso di pesticidi, proteggono l’ambiente: un’opportunità anche per i nostri vitivinicoltori che da tempo scelgono il biologico”.

Il 20 marzo Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo apre a tutti

Il 20 marzo Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo apre a tuttiMilano, 17 mar. (askanews) – L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Unisg) ha accolto l’invito della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), aderendo all’iniziativa “Università svelate”. Mercoledì 20 marzo l’Ateneo di Pollenzo (Cuneo) aprirà dunque la propria sede a futuri studenti, genitori, docenti, ma anche a residenti sul territorio e turisti che desiderano visitare il campus e conoscere le attività didattiche.


“Università Svelate” vuole essere un momento di condivisione del patrimonio scientifico e culturale che la comunità accademica produce per la società che la sostiene. Una giornata di eventi per partecipare alla vita che si svolge nelle università e osservarla da dentro: all’interno di aule, cortili, biblioteche, musei e laboratori. A Pollenzo sarà possibile visitare il complesso sabaudo, iscritto al Patrimonio Mondiale Unesco, che ospita oggi la prima Università al mondo interamente dedicata allo studio del cibo in tutte le sue declinazioni. L’ateneo sorge infatti in due strutture: in quella denominata Agenzia di Pollenzo, imponente quadrilatero fatto costruire da re Carlo Alberto di Savoia come una azienda agricola modello, si trovano gli uffici del rettorato, della direzione generale e la Biblioteca che accoglie circa 30.000 volumi dedicati alle scienze gastronomiche; mentre negli spazi della Cascina Albertina si trovano le aule, i laboratori e la segreteria didattica.


Nel corso della visita del 20 marzo all’Unisg, che festeggia quest’anno il ventennale dalla fondazione nel 2004 da parte di Slow Food, sarà possibile scoprire i suggestivi e storici spazi di Pollenzo, gli orti educativi annessi all’ateneo, conoscere l’offerta formativa, con i suoi corsi di laurea e i master, e vedere da vicino la vita universitaria animata da un folto gruppo di studenti internazionali. Sarà inoltre visitabile indipendentemente la Banca del Vino, che sorge nelle antiche cantine carloalbertine del complesso dell’Agenzia.

Vino, il 25 marzo a Milano si degusta il taglio bordolese bergamasco

Vino, il 25 marzo a Milano si degusta il taglio bordolese bergamascoMilano, 17 mar. (askanews) – Dalle 16 alle 20 del 25 marzo, nelle sale del Radisson Collection Palazzo Touring Club di Milano, va in scena “Vino en Primeur – Il taglio bordolese secondo il territorio bergamasco”, un banco di assaggio con nove Cantine tra le più rappresentative della provincia di Bergamo.


Si parte con i vini in anteprima, per poi proseguire con i tagli bordolesi più identificativi delle diverse realtà aziendali, sia nelle versioni classica che Riserva. Spazio anche alle uve autoctone, moscato di Scanzo, Franconia e Merera, e a spumanti e passiti. Un’opportunità dunque per conoscere le diverse sfaccettature vitivinicole di un territorio che va dal Lago d’Iseo fino al confine con la provincia di Lecco, attraversando diverse valli. Previste anche due masterclass (su prenotazione): dalle 17 alle 18 il sommelier Luisito Perazzo conduce “Il taglio bordolese bergamasco in versione Riserva”, e dalle 18.30 alle ore 19.30 il sommelier Mattia Asperti cura il focus su “I vini bianchi secondo il territorio bergamasco”.


Le Cantine partecipanti sono Caminella, Cornasella, Castello di Grumello, La Collina, Iris, Pecis, Sereno Magri e Tosca.

Il 25 marzo a Milano c’è “Simply the best”: il meglio del vino italiano

Il 25 marzo a Milano c’è “Simply the best”: il meglio del vino italianoMilano, 17 mar. (askanews) – Un’edizione speciale di un evento speciale: a “Simply the best” 2024, il prezioso wine tasting con le Cantine italiane più premiate dalla critica, la rivista “Civiltà del bere” che organizza l’evento festeggerà il suo 50esimo compleanno.


Il 25 marzo la sala Polene del Museo Leonardo da Vinci di Milano ospiterà oltre 60 (grandi) produttori selezionati tra quelli che hanno ricevuto una medaglia d’oro o un premio speciale a “Wow! The italian wine competition” organizzata dalla testata fondata nel 1974 da Pino Khail, oppure il punteggio più alto su almeno tre fra le principali Guide enologiche 2024 (Ais Vitae, Bibenda, DoctorWine, Gambero Rosso, Slow Wine e Veronelli). Insomma un concentrato del meglio (almeno secondo la critica) dell’enologia italiana, con i banchi d’assaggio delle aziende produttrici aperti al pubblico dalle 17 alle 21 (con chiusura accessi alle 20), mentre per i professionisti l’ingresso è anticipato alle 15.30. E per celebrare il mezzo secolo di vita del primo magazine sul vino e sulla cultura gastronomica ideato e scritto da giornalisti professionisti, la kermesse quest’anno si arricchisce di due masterclass dedicate ai vini più premiati del 2024.