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Vino, Cuzziol GrandiVini: due eventi per rafforzare presenza in Sardegna

Vino, Cuzziol GrandiVini: due eventi per rafforzare presenza in SardegnaMilano, 17 mar. (askanews) – Dopo i primi due eventi dell’anno a Roma e a Milano, durante i quali 90 produttori italiani ed esteri hanno potuto presentare i loro vini ad una clientela selezionata del mondo Horeca, il distributore di vini pregiati Cuzziol Grandivini annuncia due appuntamenti in Sardegna. La prima giornata di degustazione si terrà il 18 marzo al terminal dell’Aviazione Generale a Olbia, e la seconda il 19 marzo all’hotel Casa Clàt a Cagliari, e gli operatori del settore Horeca e la stampa avranno l’opportunità di incontrare direttamente i produttori e approfondire le caratteristiche di ciascun vino.


“Crediamo fortemente che, anche nei momenti di generale contrazione del mercato, sia necessario investire per rafforzare un sistema di relazioni prezioso, che è il valore aggiunto del ruolo d’intermediario svolto dal distributore” ha dichiarato Luca Cuzziol, amministratore unico dell’azienda, spiegando che “il nostro lavoro è quello di selezionare i produttori del catalogo, sostenerli e offrire un servizio ai nostri clienti e per farlo al meglio pensiamo che la chiave sia incentivare sempre più il dialogo. “D’altro canto il vino è un prodotto emozionale, e parlare con chi lo ha prodotto, conoscere e condividerne il pensiero è fondamentale” ha proseguito Cuzziol, sottolineando che “la Sardegna è un’isola dalla straordinaria potenzialità e con una tradizione vitivinicola millenaria. Per questo – ha concluso – abbiamo deciso di dedicargli ulteriori energie, perseguendo la strategia di avvicinamento al bacino di clientela iniziato a gennaio portando la presentazione del portfolio anche a Roma, oltre che a Milano”. Il percorso di degustazione, è stato suddiviso in tre aree tematiche: “I grandi brand”, che includono importanti Cantine come Pala, Biancavigna, Tiefenbrunner, Marjan Simcic, nonché produttori di Borgogna come Vincent Girardin, Nicolas Rossignol, Domaine Mia e, per la Champagne, la Maison Bruno Paillard. “La fortuna ci vede benissimo”, che propone una selezione di Petits Châteaux di Bordeaux e Franciacorta, particolarmente attrattiva in termini di varietà e un interessante rapporto qualità prezzo. E infine “Fantasie di Calici”, ovvero vini perfetti per le proposte al calice, provenienti da tutto il mondo, tra cui Champagne, Crémant, vini bianchi e rossi italiani, tedeschi e francesi.

Vino, Giunta Veneto: ok a accordo logistica sostenibile Colline Prosecco

Vino, Giunta Veneto: ok a accordo logistica sostenibile Colline ProseccoMilano, 16 mar. (askanews) – La Giunta Regionale del Veneto ha approvato l’accordo, siglato con gli altri firmatari interessati, per dare attuazione al progetto sperimentale per la gestione sostenibile della logistica delle Cantine comprese nell’area delle Colline del Prosecco. Lo ha reso nota la stessa Regione, spiegando chesi tratta di un progetto in coerenza con il Piano Regionale dei Trasporti (che prevede un’azione specifica sullo sviluppo dell’accessibilità dell’area delle colline di Conegliano e Valdobbiadene), che la Regione si è impegnata a sostenere con il contributo di 87.400 euro erogati al Comune di Valdobbiadene in qualità di ente capofila.


Insieme al presidente Zaia per la Regione del Veneto, i firmatari dell’accordo sono il sindaco Luciano Fregonese per il Comune di Valdobbiadene, la presidente Marina Montedoro per l’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, la presidente Elvira Bortolomiol per il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg, il presidente Giorgio Polegato per Coldiretti Treviso, il presidente Mario Pozza per la Camera di Commercio di Treviso e Carlo Antiga per Banca Prealpi San Biagio Credito Cooperativo – Soc. Coop. “La Regione ha fortemente sostenuto il progetto di inserimento delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nel patrimonio dell’Umanità Unesco ed è impegnata a sostenere ogni iniziativa rivolta alla valorizzazione del nostro territorio” ha spiegato Zaia, aggiungendo che “questa vocazione oggi si incrocia con il ruolo di coordinamento, regia e pianificazione in materia di trasporti e logistica che le compete. È intenzione di questo accordo, infatti, affrontare le necessità legate all’economia della zona – ha sottolineato il governatore – in un’ottica di logistica sostenibile e con il massimo rispetto per le sue caratteristiche morfologiche, paesaggistiche e culturali”.


Sulle esperienze acquisite anche con progetti precedenti, l’accordo si propone di governare e regolare le iniziative già esistenti e provvedere a varare una serie di attività prioritarie per garantire un sistema logistico sostenibile e adatto alla realtà delle Colline. “I firmatari dell’accordo riassumono una grande sinergia per il bene di una perla preziosa del Veneto e per le esigenze del suo tessuto produttivo” precisato Zaia, ricordando che “stiamo parlando di una zona rurale, universalmente nota per la coltivazione della vite e con una propensione turistica in crescente evoluzione”. “Vanta una morfologia unica del paesaggio che da un lato è valsa il riconoscimento di sito tutelato dal prestigioso riconoscimento internazionale e dall’altro ha limitato l’evoluzione necessaria a sopportare le mole di traffico generata dallo sviluppo economico e imprenditoriale” ha aggiunto, evidenziando che “all’interno, infatti, vi è un’alta concentrazione di aziende agricole e cantine che, nel corso degli ultimi anni, hanno visto un importante affermazione. Sono due gambe – ha concluso – su cui poggia una eccezionale realtà della nostra regione e per le quali ora guardiamo a un futuro in cui nessuna comprometta l’altra”.


Foto di Arcangelo Piai

Longino e Cardenal: i cibi “rari e preziosi” 2024 pronti all’uso

Longino e Cardenal: i cibi “rari e preziosi” 2024 pronti all’usoMilano, 15 mar. (askanews) – Dalle aragoste selvagge di Brolos, ai croccanti e crumble di Jordà, dalle tartare di tonno Fuentes ai filetti di orata e branzino di Lubimar, dalla nuova razza bovina di Vacum ai carpacci di Don Gambero, dalle anguille Roset alle erbe di Alpin Herbs, dai cioccolati Weiss all’acclamato Jamon Iberico di Blazquez fino alle mandorle Almondeli e alle olive di Reitò. Sono i cibi “rari e preziosi” per ristoranti, alberghi e appassionati gourmet che Longino & Cardenal, società che si occupa di ristorazione di alta qualità, ha presentato le sue nuove specialità internazionali al Congresso di Identità golose, che si è chiuso lunedì scorso a Milano.


Longino & Cardenal è nota per la sua attività di scouting di prodotti che siano sostenibili, innovativi e di alta qualità. “Essere presenti alla tre giorni in cui chef, ristoratori e massimi esperti del settore si riuniscono sotto lo stesso tetto per parlare di cultura del cibo in tutte le sue forme e secondo nuove prospettive è fondamentale per noi”, afferma le parole di Riccardo Uleri, amministratore delegato e socio di maggioranza di L & C, “è un’occasione di crescita culturale e un modo per dare voce proprio alle nostre materie prime e al lavoro di scouting e ricerca svolto nell’anno precedente”. Tra le novità del catalogo 2024, Brolos, l’aragosta “di qualità superiore”. Fondata nel 1950, Brolos è una cooperativa di pescatori che ha iniziato la sua attività nelle acque al largo della costa dell’Australia Occidentale. Da allora, si è dedicata con passione alla pesca e all’esportazione dell’aragosta di roccia, diventando un punto di riferimento nel settore. Questa aragosta selvaggia, caratterizzata dalla sua coda ricca di carne (presenta un 40% di carne in più rispetto all’aragosta americana standard), offre una resa nettamente superiore rispetto ad altre specie. Ciò che distingue Brolos è il suo approccio etico: l’azienda adotta pratiche di pesca sostenibili, imponendo un limite al numero di aragoste pescate ogni anno e adotta misure per proteggere la riproduzione e la conservazione della specie.


Don Gambero, parte del gruppo Longino & Cardenal, continua a ridefinire l’esperienza culinaria con l’introduzione di una nuova gamma di prodotti ittici pronti all’uso. I nuovi carpacci di gambero rosso, viola e rosa offrono una varietà di sapori delicati, mentre il carpaccio di scampi si distingue, si legge in un comunicato, “per la sua raffinatezza. Queste innovazioni rispondono alla crescente richiesta di soluzioni professionali di alta qualità, offrendo la comodità di prodotti pronti senza compromettere il gusto autentico del mare”. Don Gambero presenta inoltre l’essenza di Gambero Rosso, un prodotto puro al 100% ottenuto dalle teste dei gamberi rossi, senza conservanti né coloranti. Questa essenza, confezionata con cura in vasetti da 10 grammi, dà agli chef l’opportunità di arricchire i loro piatti. Infine, le nuove varianti di tartare e il tentacolo di polpo siciliano offrono un’alternativa locale e versatile in cucina. Grazie alla collaborazione con l’azienda andalusa Lubimar, Longino & Cardenal aggiunge alla sua offerta ittica due filetti di pregio: l’orata e il branzino del Delta, allevati nelle lagune del parco di La Breña e Marismas del Barbate in provincia di Cadice. L’area del Delta di Lubimar è un esempio di sostenibilità ambientale, permettendo alla fauna e alla flora di prosperare e valorizzando spazi paludosi di grande valore ecologico. L’approccio artigianale è una caratteristica distintiva di Lubimar: l’orata e il branzino sono allevati senza l’uso di antibiotici e con una dieta principalmente naturale, contribuendo a garantire la loro salute e il loro benessere. Longino & Cardenal offre filetti di orata di un chilo, completamente argentati e privi di scarti, mentre i filetti di branzino sono prodotti da esemplari di almeno un chilo.


Cresce anche la gamma dedicata al tonno rosso del Mediterraneo grazie alla collaborazione con Fuentes, leader mondiale nell’allevamento di Tonno Rosso Premium: entra nel catalogo Longino & Cardenal una selezione di tartare pronte all’uso, facili da servire sia per i professionisti del settore che per gli appassionati di cucina. “Il tonno Fuentes – afferma l’azienda – è sinonimo di altissima qualità, garantita dal metodo di pesca utilizzato: i tonni adulti vengono pescati per circuizione e trasferiti in mare aperto, in gabbie dove vengono alimentati in maniera naturale esclusivamente con pesce azzurro. Le nuove tartare, lavorate direttamente negli stabilimenti siciliani di Don Gambero, sono immesse sul mercato da Longino & Cardenal pronte all’uso, disponibili cubettate sia a mano che a macchina. L’aggiunta di solo l’1,2% di sale rende le tartare perfette per essere servite senza sforzo e senza perdite di tempo in cucina”. Longino & Cardenal introduce nel suo catalogo una nuova razza bovina di alta qualità: la Cazurra, proveniente dal Nord della Spagna, precisamente dalla Galizia e dalla regione dei Pirenei. Questi animali giovani, dai 18 ai 36 mesi, “si distinguono per il loro grasso dal bianco intenso e una marezzatura eccezionale, che conferisce alla carne una tenerezza senza paragoni. Il processo di frollatura, curato da José Rosell, fondatore di “Carni di Lusso Vacum”, insieme la pratica della micologia – l’uso di microbi e funghi durante la frollatura – contribuiscono a ottenere un gusto davvero distintivo”.


L’azienda belga Jorda, premiata per l’innovazione culinaria, porta in Italia una gamma di crumble e croccanti, perfetti per arricchire piatti salati e dolci. Dalle creazioni dello chef Maarten Jordaens nascono i “Crispy grains”, cereali croccanti e senza glutine, i crumble salati con sapori unici come “crispy bacon” e “truffle and balsamic” e i croccanti dolci al gusto di lampone, yogurt e altro ancora. Gli “Jorda specials” aggiungono un tocco di creatività con panko al curry rosso, wasabi e altre varianti. “Prodotti esclusivi – conclude la nota – per Longino & Cardenal in Italia, pensati per gli chef moderni: pronti all’uso, con lunga scadenza e garantiti dalla qualità Jorda”.

Vino, Francesca Seralvo eletta presidente del Consorzio Oltrepò Pavese

Vino, Francesca Seralvo eletta presidente del Consorzio Oltrepò PaveseMilano, 15 mar. (askanews) – Cambio della guardia al Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese: il Cda ha eletto all’unanimità alla carica di presidente per i prossimi tre anni la 40enne vignaiola Francesca Seralvo (Tenuta Mazzolino), che subentra a Gilda Fugazza. Alla vicepresidenza sono stati eletti per gli imbottigliatori Renato Guarini (Losito e Guarini), per i viticoltori Cristian Calatroni (Calatroni), e per i vinificatori Massimo Barbieri (Torrevilla Viticoltori Associati Società Cooperativa Agricola).


“Guardiamo con ottimismo ai prossimi tre anni, durante i quali ci impegneremo per promuovere un lavoro costruttivo e sinergico, mantenendo sempre aperto un dialogo quotidiano con tutti gli attori coinvolti” ha dichiarato Seralvo ringraziando per la fiducia accordata, sottolineando che “il nostro obiettivo primario è quello di costruire insieme un percorso di valorizzazione del nostro meraviglioso territorio che porti benefici e opportunità a tutti. Porteremo avanti proposte e iniziative – ha concluso – che puntino sempre all’eccellenza”. Da nove anni alla guida di Tenuta Mazzolino rinunciando alla carriera da avvocato, Francesca Seralvo rappresenta la terza generazione della famiglia proprietaria dell’azienda di Corvino San Quirico sulle colline del Pinot nero nel Casteggiano, cuore dell’Oltrepò Pavese.

Un premio di architettura dedicato ai progetti dei luoghi del vino

Un premio di architettura dedicato ai progetti dei luoghi del vinoMilano, 15 mar. (askanews) – L’Ordine degli architetti di Treviso, in accordo con il Comune di Valdobbiadene, lancia “La Medaglia dell’architettura del vino”, un nuovo premio di architettura dedicato a progetti di trasformazione, cura e valorizzazione del paesaggio e dei luoghi votati al vino.


“Si tratta di un’importante iniziativa a livello nazionale pensata per promuovere attività di progettazione qualitative in territori fragili come quelli votati alla coltivazione della vigna” ha spiegato il presidente dell’Ordine, Marco Pagani, parlando di “luoghi che stanno vivendo una intensa fase di trasformazione legata al ruolo del vino nelle dinamiche economiche e culturali attualmente in corso”. Il premio ha l’obiettivo di sviluppare “una riflessione collettiva sul rapporto tra i luoghi del vino e le infrastrutture che contribuiscono a organizzare e definire in modo sostenibile suoi paesaggi” ha aggiunto Pagani, sottolineado che “intende rappresentare una ricognizione attiva in Italia sulle trasformazioni dei territori in corso e aprire un confronto pubblico tra i diversi attori coinvolti nell’attuale processo di riorganizzazione delle nuove dinamiche tra progetto, terroir, viticultura e paesaggi”. L’obiettivo dell’Ordine degli architetti trevigiani è di “mettere in relazione la dimensione produttiva del vino con le differenti autorialità del progetto di architettura e paesaggio, stabilire opportunità di incontro e dialogo sul futuro dei territori e dei luoghi sensibili”. In particolare, il premio vuole porre l’accento sulle azioni di riordino paesaggistico, di mitigazione ambientale, di consolidamento e valorizzazione del suolo, di costruzione di nuovi habitat connessi alla produzione del vino in modo sensibile rispetto al rapporto tra attività di fruizione e benessere dell’uomo.


Una giuria multidisciplinare, composta da architetti, paesaggisti, antropologi, avrà un ruolo importante nella valutazione del ruolo sociale dei paesaggi dell’architettura del vino e la relativa ricaduta sulla vita e l’evoluzione delle comunità in contatto con essi. La selezione delle opere punterà a costruire una piattaforma culturale di rinnovamento dei paesaggi del vino, creerà un archivio contemporaneo di buone pratiche di integrazione e valorizzazione dei luoghi della produzione e della convivialità. Offrirà inoltre agli attori coinvolti in questo processo di mutazione un registro di possibilità per la cura e lo sviluppo del turismo e della vitivinicoltura sostenibile in Italia. Infine, “La medaglia dell’architettura del vino” è “un’occasione per mettere in relazione differenti realtà territoriali del Paese aprendo un dialogo nazionale qualitativo sulla costruzione di un paesaggio sensibile e attento al ruolo dei luoghi di valore”. Il calendario del Premio si apre il 15 marzo con la pubblicazione del Bando di partecipazione, l’apertura delle iscrizioni e il contestuale caricamento del materiale di concorso, e si conclude il 30 maggio con la cerimonia di premiazione.

Regione Veneto: per 2025 oltre 37 mln euro per settore vitivinicolo

Regione Veneto: per 2025 oltre 37 mln euro per settore vitivinicoloMilano, 15 mar. (askanews) – “Grazie alla dotazione finanziaria stanziata dal Masaf, riusciamo a sostenere gli investimenti in quello che per noi rappresenta uno dei settori più strategici dell’economia regionale, il vitivinicolo. Per il 2025 il Veneto avrà, infatti, a disposizione oltre 37 milioni di euro, una somma che sarà ripartita tra gli interventi di promozione del vino nei mercati dei Paesi terzi, nella ristrutturazione e riconversione dei vigneti, ma anche nella vendemmia verde per perseguire l’attuazione di specifiche politiche di sviluppo regionale”. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, con l’apertura di un bando specifico, suddiviso in due azioni, dedicato alla linea degli investimenti del valore complessivo di 9,5 milioni di euro.


“In relazione all’apertura del bando per la presentazione delle domande per l’intervento ‘Investimenti’, una parte della dotazione finanziaria verrà utilizzata per il pagamento dei saldi delle domande presentate lo scorso anno, mentre a vantaggio delle nuove domande mettiamo a disposizione 9,5 milioni di euro” ha precisato Caner, aggiugendo che “il bando viene ripartito in egual misura tra due azioni, entrambe riferite al periodo 2025-2026: una dedicata a investimenti nelle aziende agricole vitivinicole e l’altra per investimenti per la trasformazione e commercializzazione”. La Regione ha spiegato che il termine di presentazione delle domande intese a beneficiare degli aiuti previsti per l’intervento settoriale “Investimenti”, bando biennale annualità 2025-2026, è fissato al 30 aprile, mentre il termine per la definizione della graduatoria di finanziabilità delle domande ammesse è fissato al 30 luglio.

Il paesaggio entra nei criteri di valutazione e descrizione del vino

Il paesaggio entra nei criteri di valutazione e descrizione del vinoMilano, 15 mar. (askanews) – “Promuovere il ruolo del paesaggio nella comunicazione dei sommelier e all’interno dei criteri di valutazione e descrizione di un vino al fine di adottare azioni e strategie per migliorare la competitività del settore vitivinicolo italiano a livello globale, nonché di valorizzare quei territori che hanno saputo sapientemente coniugare qualità della produzione viticola e qualità del paesaggio”. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa tra l’Associazione italiana sommelier (Ais) e la Cattedra Unesco “Paesaggi del Patrimonio Agricolo” dell’Università di Firenze.


L’accordo, della durata di tre anni, è stato sottoscritto il 14 marzo nella sede del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste a Roma, e impegna la storica associazione di sommellerie e la cattedra Unesco anche “a sostenere progetti e iniziative comuni che promuovano il paesaggio e la cultura enogastronomica”. “Un protocollo estremamente importante perché rappresenta un ulteriore passo avanti che valorizza tutto il sistema del vino” ha commentato il sottosegretario all’Agricoltura, Giacomo La Pietra, aggiungendo che “con la firma del protocollo possiamo ampliare la conoscenza delle nostre tradizioni agroalimentari e del vino, che è un prodotto di eccellenza. Inoltre – ha concluso – lavoriamo con i sommelier per avere un riconoscimento più formale della loro posizione e dare sempre più una mano al comparto”.


“Verificare se le peculiarità di un paesaggio possono davvero condizionare le sensazioni organolettiche di un vino è per noi è una grandissima sfida e può rappresentare una nuova frontiera” ha dichiarato il presidente dell’Ais, Sandro Camilli, evidenziando che “siamo i primi al mondo a proporre una degustazione diversa” e che “non esiste altro Paese al mondo che abbia paesaggi come l’Italia all’interno dei quali vi sono viticoltori che, coltivando la vite, tirano fuori eccellenze straordinarie”. “Questa iniziativa è da considerare un punto da cui partire per gettare sul piatto della competitività del settore vitivinicolo la straordinaria risorsa rappresentata dai paesaggi italiani” ha affermato Mauro Agnoletti titolare della Cattedra Unesco dell’ateneo fiorentino e vicepresidente dell’Associazione internazionale di ecologia del paesaggio (Iale), secondo cui “occorre fare in modo che le qualità uniche del Belpaese unite all’eccellenza del prodotto vinicolo diano una possibilità ulteriore di competere con i diretti avversari”. “Puntiamo a inserire nei Disciplinari e nella valutazione dei vini tutti quegli elementi del paesaggio che possono arricchire i criteri di degustazione del prodotto” ha precisato il docente, sottolineando che “alla scheda tecnica di un vino corrisponde la descrizione del paesaggio dove viene prodotto, e la formazione e le competenze dei sommelier possono concretamente contribuire a valorizzare i nostri paesaggi”.


Sulla neonata collaborazione ha espresso il proprio plauso anche il presidente di Città del Vino, Angelo Radica, intervenuto alla cerimonia. “Il paesaggio è intimamente legato alla mission della nostra associazione, apprezziamo per questo che i sommelier di Ais sentano la necessità di arricchire con questo tema la propria comunicazione”. La cattedra Unesco “Paesaggi del Patrimonio Agricolo”, istituita nel 2022 tramite un accordo fra Università degli Studi di Firenze e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, svolge attività di didattica, ricerca e comunicazione in merito ai valori espressi dai paesaggi del patrimonio agricolo mondiale. L’istituzione della Cattedra è stata sostenuta da 11 istituzioni nazionali ed internazionali; attualmente svolge il ruolo di presidenza del comitato scientifico e segreteria scientifica dell’Associazione paesaggi rurali di interesse storico (Pris).

Vino, il Pecorino di Masciarelli per Donne in rete contro la violenza

Vino, il Pecorino di Masciarelli per Donne in rete contro la violenzaMilano, 15 mar. (askanews) – L’ultima annata dell’Abruzzo Pecorino Doc Castello di Semivicoli di Masciarelli Tenute Agricole è la protagonista di un progetto di beneficenza a sostegno dei diritti delle donne. Il 5% del ricavato delle vendite di questo vino di punta della linea che porta il nome della seicentesca dimora diventata il wine resort della Cantina teatina, sarà infatti devoluto a favore dell’associazione “Donne in rete contro la violenza” (Dire), che promuove da trent’anni, attraverso azioni quotidiane, politiche e buone pratiche per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere all’interno di centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da donne. Il gruppo conta oggi 87 organizzazioni che gestiscono 106 centri antiviolenza e più di 60 Case Rifugio in tutta Italia, e ascolta ogni anno circa 21mila donne.


Non è la prima volta che l’importante azienda vitivinicola abruzzese mette uno dei suoi vini più importanti al servizio di una causa sociale. A partire dal 2017 ha infatti sostenuto diverse realtà del Terzo Settore, come Progetto Noemi, Kaleidos, Il Giardino Segreto, BambiniSenzaSbarre, Terre des Hommes Italia, Food for Soul e l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici Abruzzo. “Per noi ogni bottiglia prodotta rappresenta non solo un veicolo per trasmettere una filosofia improntata alla qualità, all’artigianalità e all’amore verso il territorio ma anche e soprattutto uno strumento per diffondere il concetto del rispetto di ogni individuo e il valore della parità di genere, capisaldi della grande famiglia Masciarelli, che basa le relazioni con tutti i suoi collaboratori sull’affetto sincero e sul rispetto reciproco” ha spiegato l’Ad, Marina Cvetic, sottolineando che “il risultato è l’indissolubile legame dell’azienda con i dipendenti, gli stakeholder e le persone che abitano nei territori in cui opera.”


Fondata nel 1981 da Gianni Masciarelli, Masciarelli Tenute Agricole dal 2008 fa capo a Marina Cvetic, compagna di vita e di lavoro di Gianni, e alla figlia Miriam Lee Masciarelli. Oggi conta otto linee di prodotto, per un totale di 28 etichette, con una produzione annua di oltre due milioni di bottiglie e un export che raggiunge 60 Paesi. Foto: Barbarossa

Il 12 e 13 giugno c’è “A Montefalco” focus su vini Montefalco e Spoleto

Il 12 e 13 giugno c’è “A Montefalco” focus su vini Montefalco e SpoletoMilano, 15 mar. (askanews) – Sono due i principali appuntamenti del 2024 del Consorzio Tutela Vini Montefalco, con momenti di alta formazione e approfondimento, eventi, attività sul territorio e sempre maggiore incisività nel lavoro di valorizzazione delle Denominazioni tutelate.


Si parte il 12 e 13 giugno nel borgo in provincia di Perugia con “A Montefalco”, la presentazione riservata alla stampa specializzata nazionale e internazionale e agli operatori del settore delle nuove annate dei vini prodotti nei territori delle Denominazioni di Montefalco e Spoleto. Nell’ambito di questa manifestazione è prevista la sedicesima edizione del “Gran Premio del Sagrantino”, concorso nazionale per sommelier promosso dall’Ais, in cui 18 sommelier provenienti da varie regioni italiane si disputeranno le borse di studio in una finale pubblica tra i migliori tre della semifinale. Atteso anche il concorso per la realizzazione dell’”Etichetta d’Autore”, opera celebrativa dell’annata 2020 del Montefalco Sagrantino Docg. “A Montefalco” sarà importante anche sotto il fronte della formazione, con momenti di approfondimento guidati da firme del giornalismo di settore, dedicati a rafforzare la conoscenza delle caratteristiche dei vini e dei vitigni locali. L’altro appuntamento importante per il Consorzio, è “Enologica Montefalco”, evento aperto a tutti dedicato al vino in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica che andrà in scena dal 20 al 22 settembre organizzato dal Consorzio insieme con La Strada del Sagrantino.


Questa attività di promozione rientra nella visione e strategia sintetizzati nel claim “Montefalco terra per il vino”, che vuole fare del territorio rappresentato dal Consorzio “un polo di eccellenza vitivinicola a livello nazionale ed internazionale”: non più solo Sagrantino, dunque, ma anche Spoleto Doc Trebbiano Spoletino.

Barilla partner della II edizione di WEmbrace Awards con Bebe Vio

Barilla partner della II edizione di WEmbrace Awards con Bebe VioMilano, 15 mar. (askanews) – Barilla è partner della seconda edizione di “WEmbrace awards 2024”, il charity gala di art4sport, la onlus fondata nel 2009 da Beatrice Bebe Vio Grandis, in programma il 21 marzo alla Fabbrica del Vapore a Milano . L’evento fa seguito al “WEmbrace Sport” dello scorso ottobre, appuntamento all’insegna dello sport integrato con protagonisti campioni olimpici e paralimpici. Barilla ha sostenuto per 11 anni a WEmbrace Sport, seguito alla sponsorizzazione degli “WEmbrace Games” organizzati da Bebe Vio e dalla sua famiglia insieme alla loro associazione art4sport.


Gli WEmbrace Awards 2024 raccontano storie capaci di ispirare il mondo, cinque delle quali verranno premiate come WEmbracer. Il ricavato del charity gala sarà devoluto a sostegno di bambini e ragazzi portatori di protesi di arto che l’associazione segue e supporta sin dalla sua nascita. L’obiettivo, quindi, è quello di fornire un aiuto concreto nella pratica sportiva attraverso l’acquisto di protesi, carrozzine e ausili sportivi. Quest’anno il tema sarà “Why not?!”: non solo una domanda, ma anche un atteggiamento di apertura verso il mondo e verso nuove inedite possibilità. Dall’inizio del percorso di diversity & inclusion, Barilla ha considerato prioritario l’impegno nei confronti della disabilità, per superare barriere fisiche e mentali, promuovendo comprensione culturale e consapevolezza delle disabilità, visibile e invisibile, così da garantire l’inclusione nei luoghi di lavoro. Questo percorso mette al centro gli employee resource group (Erg), gruppi di volontari organizzati, guidati e formati da persone Barilla in tutto il mondo. A oggi, sono 17 gli Erg guidati da dipendenti che coinvolgono attivamente quasi 2mila persone in numerose iniziative di diversity & inclusion a livello globale. Una di queste è ThisAbility, nata per sensibilizzare l’inclusione nel mondo del lavoro, dove le persone con abilità diverse si sentano responsabilizzate e valorizzate attraverso scelte e opportunità comuni.