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Presentata la “Guida Vini d’italia 2024” del Gambero Rosso

Presentata la “Guida Vini d’italia 2024” del Gambero RossoMilano, 15 ott. (askanews) – E’ stata presentata oggi a Roma la “Guida dei Vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso, giunta alla 37esima edizione. Per il primo volume del 1988 i vini assaggiati erano stati 1.400, per questo, i 70 degustatori ne hanno provati ben 50mila contro i 46mila dell’anno scorso. Le degustazioni finali, dove sono stati coinvolti 2.300 vini, hanno condotto all’assegnazione dei “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento, a 498 vini (contro i 455 dell’edizione 2023). Di questi, 174, pari al 35% del totale, sono i “Tre Bicchieri Verdi”, prodotti da aziende certificate biologiche o biodinamiche (nella Guida 2023 erano stati 154): un record assoluto per “Vini d’Italia”, a conferma di un trend virtuoso che si alimenta di vendemmia in vendemmia. Cinquantasei sono i vini premiati reperibili in enoteca entro la fascia dei 15 euro, tra cui sette etichette al di sotto dei dieci euro.

Oggi la Guida, curata da Marco Sabellico, Gianni Fabrizio e Giuseppe Carrus e pubblicata anche nelle edizioni inglese, tedesca e cinese, mostra “un livello medio della produzione italiana superiore, in ogni regione, rispetto all’anno passato”. Anche in questo volume sono due i territori extra frontalieri inclusi: “quello del Canton Ticino e della Brda slovena, dove legami storici e culturali millenari rendono queste zone molto vicine alla tradizione vitivinicola italiana”. Dodici i Premi Speciali assegnati. Il “Rosso dell’Anno” va al Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2019 della cantina Giovanni Rosso di Serralunga d’Alba (Cuneo), mentre il “Bianco” è il friulano Collio Chardonnay Riserva 2018 di Marko Primosic. Le “Bollicine dell’Anno” rimangono appannaggio della Lombardia con il Franciacorta Nature 2016 di Gatti, il “Rosato” è il Cerasuolo d’Abruzzo Tauma 2022 di Pettinella, e il “Vino da meditazione” è un Marsala Vergine Riserva 2011 di Florio. Il premio per il “Miglior rapporto qualità prezzo” va al Mandrolisai Rosso Fradiles 2021 della Fradiles di Atzara, in Sardegna.

Il “Premio per la viticoltura sostenibile” va a Terre Margaritelli di Torgiano (Perugia), mentre Ceri di Carmignano (Prato), che debutta in Guida con un Carmignano Riserva Arrendevole 2020, ottiene il riconoscimento di “Cantina Emergente”. “Vignaiola dell’Anno” è Marinella Camerani di Corte Sant’Alda a Mezzane di Sotto (Verona), e il premio per il “Progetto Solidale” viene assegnato alla marchigiana Velenosi, “con l’iniziativa virtuosa che la proprietaria Angela porta avanti da alcuni anni dando un concreto aiuto ad un gruppo di ragazzi autistici”. Il riconoscimento speciale per la “Cooperativa dell’Anno” se lo aggiudica la Cantina Tramin e infine la “Cantina dell’Anno” è per la marchigiana Umani Ronchi.

Vino, Ais Veneto: al via 13esima iniziativa solidale “Alba Vitae”

Vino, Ais Veneto: al via 13esima iniziativa solidale “Alba Vitae”Milano, 15 ott. (askanews) – L’Associazione italiana sommelier (Ais) del Veneto organizza la tredicesima edizione di “Alba Vitae”, l’iniziativa benefica che ogni anno mette la cultura del vino al servizio della solidarietà, sostenendo una realtà sociale del territorio attraverso la vendita di una tiratura limitata di un vino scelto di volta in volta tra le eccellenze enologiche della regione.

Quest’anno sarà la volta della delegazione Ais di Treviso, che raccoglierà il testimone della delegazione bellunese e sosterrà l’Associazione Pulcino che dal 1966 supporta i bambini nati prematuri o con patologie, e le loro famiglie, sia nella fase di ricovero sia dopo la dimissione. Il vino scelto, invece, è “Sante Rosso Merlot Igt 2021” dell’Azienda Agricola Cecchetto Giorgio di Tezze di Piave (Treviso), un Merlot ottenuto da 14 filari scelti annualmente tra le diverse particelle che compongono il Vigneto Largoni. Madrina dell’iniziativa sarà Sarah Fahr, centrale della Nazionale italiana di pallavolo e dell’Imoco Volley Conegliano, accompagnata dal presidente Piero Garbellotto. “L’appuntamento con ‘Alba Vitae diventa di anno in anno sempre più importante e atteso scatenando una vera e propria gara di solidarietà tra i nostri soci” ha detto il presidente di Ais Veneto, Gianpaolo Breda, spiegando che “con questa iniziativa continua il nostro impegno a favore delle associazioni del territorio regionale: siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per aiutare chi è meno fortunato, e noi lo facciamo a modo nostro, ovvero attraverso la diffusione della cultura del vino”.

Con il ricavato delle vendite delle 400 magnum di “Sante Rosso 2021”, l’Associazione Pulcino sosterrà il progetto “Home Visit”, servizio domiciliare che ha lo scopo di rassicurare, monitorare e accompagnare tutto il nucleo famigliare pretermine. Le magnum sono disponibili sul sito www.solidale.aisveneto.it/, presso le delegazioni e nello store di Ais Veneto, nonché in quello di Comunian Vini al prezzo simbolico di 55 euro.

Vino, il 28 e 29 ottobre 100 Metodo Classico lombardi a Cavriana

Vino, il 28 e 29 ottobre 100 Metodo Classico lombardi a CavrianaMilano, 15 ott. (askanews) – Sabato 28 e domenica 29 ottobre la cinquecentesca Villa Mirra di Cavriana (Mantova) accoglierà 50 Cantine e 100 etichette di Metodo Classico lombarde in occasioned “Colline in Bolle”. L’evento è organizzato da La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, da Onav Lombardia e dal Comune di Cavriana, con il patrocinio della Regione Lombardia.

“Poter parlare dell’importanza delle diverse espressioni della spumantistica lombarda è una soddisfazione, perché enfatizza la forza dell’unione ed esprime la ricchezza culturale dei nostri territori” ha affermato il delegato Onav di Mantova, Matteo Battisti, spiegando che, tra le altre, saranno presenti le Denominazioni Oltrepò Pavese Docg, Garda Doc e Lugana Doc, Franciacorta Docg, Terre del Colleoni Doc e Alpi Retiche Igt. Inoltre, sabato alle 11 si terrà il convegno “Metodo Classico & Grana Padano – due eccellenze lombarde” cui seguirà un buffet per i partecipanti, e alle 17 la masterclass “Effervescenza… una esperienza multisensoriale” guidata da Daniela Guiducci.

“Durante la manifestazione – ha aggiunto il direttore de La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani, Federico Patera, sarà possibile scoprire e assaggiare specialità gastronomiche del territorio attraverso il corner dedicato proprio al food: il valore della scoperta è il punto focale di questa manifestazione”.

Tenuta Cocci Grifoni festeggia 90 vendemmie e riparte con Luca Biasi

Tenuta Cocci Grifoni festeggia 90 vendemmie e riparte con Luca BiasiMilano, 13 ott. (askanews) – Tenuta Cocci Grifoni festeggia le sue prime 90 vendemmie. L’azienda di San Savino di Ripatransone (Ascoli Piceno) è stata infatti fondata da Guido Cocci Grifoni nel 1933 e incarna una lunga storia di famiglia. “Delle 90 vendemmie io ne ricordo distintamente più di 50: le ho vissute tutte con grande emozione per ragioni diverse nelle diverse fasi della mia vita” racconta la titolare Marilena Cocci Grifoni, sottolineando che “quella di quest’anno resterà impressa nella mia mente perché è la prima con entrambe le mie figlie Marta e Camilla operative in azienda e questo, insieme alla nuova direzione tecnica di Nicola Biasi, costituisce un nuovo inizio”.

Novant’anni di storia infatti non sono un traguardo per questa realtà protetta da calanchi e boschi nel cuore delle Marche, ma il punto di partenza di un nuovo viaggio con lo sguardo rivolto al futuro, accompagnati dalla nuova consulenza di Nicola Biasi, enologo e produttore di vino. “È vero che ho passato oltre nove anni della mia carriera tra Montalcino e Bolgheri, due delle zone più importanti d’Italia per i vini rossi, ma le mie origini però, sono decisamente bianchiste e quindi essere stato cercato dall’azienda che senza ombra di dubbio ha dato voce al Pecorino, è per me un grandissimo onore” afferma Biasi, spiegando che “il mio lavoro si concentrerà sul fare emergere le peculiarità dei cru aziendali, esaltando ogni singolo vitigno, primo su tutti il Pecorino: una delle varietà a bacca bianca dal più grande potenziale qualitativo”. Le vicende della famiglia Cocci Grifoni sono intrecciate a quelle del vino protagonista di questo territorio sin dai primissimi anni Trenta, In tempi più recenti, le date fondamentali sono due: la prima è l’annata 1970 durante la quale Guido Cocci Grifoni imbottiglia per la prima volta il Rosso Piceno Superiore, DOC da appena due anni, e la seconda è l’annata 1982 che vede sempre il fondatore riportare alla luce il vitigno Pecorino. Sarà lui il primo a reimpiantarlo nel 1987 e ad imbottigliare in purezza la vendemmia 1990.

L’appuntamento per i festeggiamenti e per la presentazione di Biasi è fissato per il 14 ottobre alle 10 nello storico Caffè Meletti ad Ascoli Piceno. Dopo i saluti di benvenuto di Marilena Cocci Grifoni, e di Giorgio Savini, presidente del Consorzio Tutela Vini Piceni, si terrà un talk dedicato al Rosso Piceno guidato da Stefania Vinciguerra (“Doctor Wine”), una masterclass dedicata al Pecorino con il celebre agronomo, Attilio Scienza.

Vino, il Sangiovese secondo Fèlsina: 40 anni di Fontalloro e Rancia

Vino, il Sangiovese secondo Fèlsina: 40 anni di Fontalloro e RanciaMilano, 13 ott. (askanews) – Un’azienda vitivinicola a cavallo tra due territori tanto diversi quanto identitari e due vini che incarnano la sua idea di Sangiovese. Fèlsina celebra le quaranta vendemmie di Fontalloro e Rancia, Igt Toscana e Chianti Classico Riserva Docg, due splendide etichette che hanno scritto la storia della realtà guidata da Giovanni Poggiali. Due gemelli di Sangiovese in purezza, figli di una raccolta solo manuale e di una macerazione di una ventina di giorni in vasche di acciaio, prima di passare tra i 18 e 22 mesi in barrique nuove di rovere francese e poi affinare in bottiglia per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi.

Nata nel cuore di Castelnuovo Berardenga (Siena), Fèlsina ha un’antica storia come fattoria e villa nobiliare, prima di essere acquistata nel 1966 dall’imprenditore ravennate Domenico Poggiali che, assieme al figlio Giuseppe, sceglie di investire nel Sangiovese e la rende una delle aziende vitivinicole più rappresentative del territorio. Dagli anni Novanta entra in azienda Giovanni Poggiali, primo figlio di Giuseppe, che oggi è alla guida di Fèlsina e ne porta avanti la costante ricerca di autenticità in vigna e in Cantina. Fèlsina coltiva i suoi vigneti su due terreni profondamente diversi: da una parte il margine sudorientale del Chianti Classico, tra i Monti del Chianti e la valle dell’Ombrone, dominato da terreni di galestro e alberese, dall’altra le Crete Senesi, con suoli argillosi e ricchi di minerali. Questa particolare collocazione la rende inoltre una zona molto ventilata e luminosa, favorevole all’ottima maturazione delle uve, in particolare del Sangiovese. Dal 1983 l’azienda ha lavorato con l’enologo Franco Bernabei su selezioni massali che hanno permesso di conservare un patrimonio di una quarantina di cloni di Sangiovese all’interno di differenti “cru”. Nello stesso anno sono nati Fontalloro e Rancia, due etichette uniche diventate oggi icone dell’azienda.

A Rimini torna SIGEP: aperta la call for startup

A Rimini torna SIGEP: aperta la call for startupRoma, 13 ott. (askanews) – Si terrà alla fiera di Rimini dal 20 al 24 gennaio prossimi SIGEP, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè di Italian Exhibition Group, appuntamento imprescindibile per scoprire le ultimissime novità, innovazioni e tendenze del Foodservice Dolce. Una piazza d’incontro unica per dialogare con aziende e professionisti, per confrontarsi sugli scenari del comparto e un’occasione di business, networking, aggiornamento professionale e condivisione. Con l’obiettivo di creare anche nuove opportunità di business favorendo il dialogo tra gli operatori e le migliori eccellenze dall’ecosistema delle startup e delle pmi innovative, SIGEP ha deciso di sviluppare ulteriormente tutta l’area Start-Up con il coinvolgimento e la main partnership dell’ANGI, Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia. L’iniziativa punta a consolidare il proprio ruolo di incubatore come SIGEP e IEG, e grazie alla rete dell’ANGI, a rafforzare la propria presenza fisica e digitale nell’ecosistema innovazione. La call for startup, pertanto, punta alla realizzazione di un’area espositiva interamente riservata alle Start-Up innovative e giovani imprese italiane che offrono tecnologie servizi e soluzioni nel settore del foodservice Dolce. Possono candidarsi a partecipare all’iniziativa le Start-Up iscritte al registro delle imprese nella sezione speciale delle Start-Up innovative. Le candidature pervenute aventi i requisiti di cui al precedente punto saranno valutate da un comitato per l’assegnazione dei premi startup in base a ciascuna categoria. Saranno oggetto di selezione solo le prime 30 Start-up che risulteranno aver ottenuto il maggiore punteggio in ragione della valutazione svolta secondo i criteri indicati nella presente manifestazione di interesse. Le Start-Up selezionate potranno accedere al progetto e concorrere per il premio Start-up. Ciascun’area sarà allestita con un progetto espositivo pensato per valorizzare l’interazione con il pubblico e generare occasioni di business. La propria manifestazione di interesse va inviata entro e non oltre il termine delle ore 12 del giorno giovedì 30 novembre 2023 secondo le modalità descritte su https://www.sigep.it/eventi/start-up “Siamo lieti di aver avviato questa importantissima collaborazione con SIGEP che rappresenta il punto di riferimento per tutta la filiera che rappresenta. Come ANGI siamo onorati di poter dare il nostro contributo e prezioso valore aggiunto alla valorizzazione dell’Area Innovation dove dare voce e lustro ai migliori innovatori italiani, creando un percorso valoriale in cui supportare le eccellenze del nostro ecosistema paese”, ha commentato il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri. “Fin dalla sua nascita, SIGEP si pone come incubatore di innovazione e progresso nel mondo del foodservice Dolce e quest’anno riconferma la presenza dell’area Start-up all’interno dell’Innovation District, cuore pulsante della fiera per lo sviluppo delle idee di business, con la Vision Plaza ad ospitare i convegni e le premiazioni dei progetti innovativi. Ci fa molto piacere essere affiancati da ANGI nella promozione delle opportunità di dialogo e di business tra aziende, investitori e giovani startupper, che insieme possono favorire in modo sinergico l’innovazione di prodotti e servizi in Italia e oltre confine”, afferma Flavia Morelli, Group Exhibition Manager della divisione Food&Beverage di Italian Exhibition Group.

Vino, marchigiana Umani Ronchi “Cantina dell’anno” per Gambero Rosso

Vino, marchigiana Umani Ronchi “Cantina dell’anno” per Gambero RossoMilano, 13 ott. (askanews) – L’azienda Umani Ronchi della famiglia Bianchi-Bernetti è la “Cantina dell’anno” per la “Guida vini d’Italia 2024” del Gambero Rosso. Si tratta della prima realtà nella storia enologica delle Marche ad aggiudicarsi questo riconoscimento.

A condurre l’azienda è oggi Michele Bernetti (figlio del fondatore, Massimo) che ritirerà il premio il 15 ottobre a Palazzo Brancaccio di Roma. “E’ un riconoscimento che premia il lavoro della squadra e anche una certa propensione verso l’innovazione, di processo e di prodotto” ha affermato Michele Bernetti, che è anche presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), aggiungendo che “condividiamo questo premio anche con il territorio, con una terra che esprime prodotti autoctoni di grandi potenzialità, sia nelle Marche che in Abruzzo dove siamo arrivati in tempi più recenti intuendo che i confini delle vigne non sono gli stessi di quelli geografico-amministrativi. Magari un giorno – ha concluso – arriveremo a unire assieme le forze sui mercati internazionali”. Umani Ronchi ha circa 210 ettari di vigneti, a cui se ne aggiungono più di 30 in affitto, principalmente dislocati nelle Marche (oltre 170 ha) ma con un robusto “sconfinamento” in Abruzzo. Azienda biologica a partire dal 2001 in Abruzzo, percorso proseguito con il Verdicchio dei Castelli di Jesi nel 2015 e completato con i vigneti del Conero, dallo scorso anno la Cantina ha guadagnato anche la Certificazione di sostenibilità ambientale, economica e sociale, riconosciuta da Equalitas. L’azienda ha chiuso il 2022 con un fatturato da oltre 15 milioni di euro (+11% sul 2021) realizzato per quasi i due terzi grazie alle vendite di Verdicchio, Rosso Conero, Pecorino, Montepulciano d’Abruzzo e altri vini esportati in 60 Paesi nel mondo.

Vino, Produttori Nizza Monferrato: annata di qualità molto interessante

Vino, Produttori Nizza Monferrato: annata di qualità molto interessanteMilano, 13 ott. (askanews) – “L’annata 2023 non ci ha fatto mancare nulla: un inverno mite con scarse precipitazioni, seguito da una primavera altrettanto siccitosa che ha lasciato poi il posto alle provvidenziali piogge di giugno che hanno dato respiro in vista di un luglio e agosto estremamente caldi e asciutti. Il timore di trovarci di fronte ad un’annata potenzialmente problematica c’è stato ma siamo stati poi rassicurati dalle importanti piogge di fine agosto che hanno riportato l’equilibrio che ci auspicavamo e che sono state essenziali per una buona maturazione delle nostre uve”. Lo afferma il presidente dell’Associazione produttori del Nizza Monferrato, Stefano Chiarlo, che traccia un punto sull’annata a pochi giorni dalla fine della vendemmia.

Dunque anche nei 18 Comuni dell’Astigiano dove si produce la Barbera che dà vita al Nizza Docg, la raccolta di quest’anno è stata impegnativa e contenuta dal punto di vista quantitativo “ma si farà ricordare come un’annata molto interessante per qualità e per vini capaci di portare nel bicchiere l’identità del territorio oltre che un’acidità e dei profumi sorprendenti”. L’annata è stata caratterizzata in particolare dalla siccità che ha messo a dura prova i vigneti del Nizza che hanno tuttavia “saputo reagire bene dimostrando per il secondo anno consecutivo una grande capacità di resilienza alla restrizione idrica”. In tal senso si è dimostrata vincente la scelta dei produttori dell’Associazione di adeguare il disciplinare in materia di esposizioni dei vigneti al fine di affrontare meglio le conseguenze del cambiamento climatico.

“Dal 2000 in poi il clima è sempre più contrassegnato da annate calde con estati lunghe, che si alternano ad annate con caratteristiche stagionali nella norma” ricorda Chiarlo, spiegando che “questo ci ha fatto pensare già da alcuni anni che fosse utile considerare nel nostro Disciplinare anche quei vigneti che possono mantenere un po’ più di acidità e freschezza, condizione tipica della zona di produzione verso i versanti Est e Ovest”. “La sfida futura per i nostri produttori sarà quella di impiantare nuovi vigneti che presentino caratteristiche capaci di affrontare le sfide odierne” prosegue il presidente nonché noto produttore a Calamandrana, aggiugendo “penso all’utilizzo di portainnesti ancora più adeguati a questo tipo di clima, a forme di allevamento alternative e ad altre scelte agronomiche capaci di offrire delle valide risposte a una situazione climatica che ormai non è più un timore ma un fatto oggettivo. Sicuramente sarà determinante il supporto delle istituzioni regionali – conclude – al fine di permettere ai produttori di apportare tutte le necessarie innovazioni anche tecnologiche per far fronte all’emergenza idrica di questi anni”.

Vino, nella Tenuta altoatesina Baron Longo si dissoda con i maialini

Vino, nella Tenuta altoatesina Baron Longo si dissoda con i maialiniMilano, 12 ott. (askanews) – Per togliere le erbacce e dissodare il terreno, nei vigneti della Cantina biodinamica Baron Longo di Egna (Bolzano) non si usano né le braccia né i macchinari ma undici maialini di razza “Kunekune”. Così, dopo aver eliminato le sostanze chimiche la storica realtà vitivinicola altoatesina punta a ridurre all’indispensabile anche gli interventi meccanici.

Originaria della Nuova Zelanda, la razza “Kunekune” (termine che deriva dalla lingua maori e significa “tondo e grasso”) è caratterizzata da una corporatura robusta e relativamente tozza, e da un vistoso mantello maculato marrone o bianco e nero. Non potendo sollevare troppo il capo, questi maialini non arrivano all’uva, ai rami e alle foglie, preferendo grufolare nel terreno alla ricerca delle piante di cui il viticoltore cerca di sbarazzarsi. “Ritengo importante implementare l’approccio biodinamico nel modo più coerente possibile, compiendo un ulteriore passo avanti per rendere la nostra tenuta ancora più ecocompatibile”, spiega l’enologo Anton Longo, spiegando di aver sentito parlare di questi maialini per la prima volta in Francia: “Per il controllo delle erbe infestanti, alcuni viticoltori avevano provato a introdurre oche o pecore con scarso successo” racconta Longo, aggiungendo che “questi suini invece hanno registrato risultati sorprendenti”. Dopo averli individuati in Austria, questa decina di simpatici animali vive ora nella tenuta: “Oltre ad un grande appetito, hanno tutti già un nome e appaiono visibilmente soddisfatti” continua longo, sottolineando che il primo bilancio è promettente perché “non solo ci consentono di ridurre notevolmente l’uso di trattori e metodi meccanici per la rimozione delle erbacce, ma ampliano ulteriormente il nostro ciclo biodinamico”.

Nell’armonica convivenza e scambio reciproco tra persone, animali, terreni e piante che caratterizza Baron Longo, “i maiali Kunekune si inseriscono perfettamente, e potrebbero contribuire al controllo dei parassiti e alla riduzione delle infezioni. Ho osservato infatti che mangiano le foglie cadute a terra e se, tra queste, ci fossero anche quelle contaminate da funghi e parassiti, il rischio di infezioni si ridurrebbe concretamente” precisa l’enologo, ricordando che l’uso di animali per la cura del terreno in questa tenuta che appartiene alla famiglia da quasi 250 anni, “un tempo era una pratica comune, così come il compostaggio e il rispetto dei ritmi naturali e dei cicli lunari”. “Una maggiore attenzione a questi aspetti non va solo a vantaggio dell’ambiente – ricorda Longo – ma anche della qualità dei nostri vini”.

Food, wine&co: il sistema alimentare italiano e i casi internazionali

Food, wine&co: il sistema alimentare italiano e i casi internazionali

Milano, 12 ott. (askanews) – Il sistema alimentare italiano, dagli enti pubblici alle imprese private, in rapporto con i territori e i casi aziendali innovativi e sostenibili, con un focus nell’ambito del marketing e della comunicazione e dei riferimenti innovativi in ambito nazionale e internazionale. E’ questo il tema principale del seminario “Food, wine & co”, in programma dal 18 al 20 ottobre a Fiera Roma nell’ambito di Welfair, la fiera del fare sanità organizzata dal polo fieristico della Capitale.

“Le crisi ci sono e perdurano. In questo scenario incerto, l’agroalimentare italiano diventa un settore chiave dell’economia. L’export ha segnato un record assoluto: il suo fatturato annuo ammonta a 179 miliardi (Federalimentare-Censis, 2023) e i lavoratori impegnati nel settore sono 1,2 milioni (Istat, 2021), le industrie alimentari sono 70mila (Coldiretti, 2022) per un giro di affari che vale 580 miliardi, pari a un quarto del Pil nazionale”, commenta Simonetta Pattuglia, docente di marketing, comunicazione e media a Tor Vergata e curatrice di Food Wine & Co. “Quest’anno, a dodici anni dalla prima edizione, cercheremo di capire che direzione ha preso il sistema agroalimentare italiano, nel dialogo crescente con l’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale – conclude Pattuglia – Credo che fare impresa, mi riferisco in particolare al sistema agroindustriale, sia diventata una necessità sostanziale per (ri)mettere in moto l’economia. L’impresa, ma anche gli organi statali, devono generare benessere e valorizzare il made in Italy nel mondo, nell’ottica di fare cultura alimentare e promuovere il prodotto mediterraneo salubre, che deve essere accessibile a tutti, perché il diritto alla qualità del cibo deve diventare una regola. La salute pubblica italiana è infatti in crisi e tra le cause c’è l’obesità, spesso legata a problemi di alimentazione, che ha ormai raggiunto 23 milioni di persone, ovvero il 46% della popolazione adulta e il 24,3% tra bambini e adolescenti (Italian barometer diabetes observatory Foundation, 2022). Questo ha causato anche un aumento delle malattie croniche e cardiovascolari, una situazione che possiamo combattere lavorando sulla promozione di una cultura alimentare salubre, sostenibile e accessibile”.

Un primo tema sul tavolo è l’accessibilità del cibo. I prodotti alimentari sostenibili sono spesso più costosi di quelli tradizionali. Il costo medio di un pasto sostenibile è del 20% superiore a quello di un pasto tradizionale e questo rende più difficile l’accesso alle fasce con un reddito inferiore (Astril, 2022). In termini geografici, il cibo sostenibile è spesso prodotto e distribuito in aree urbane, il 70% dei prodotti alimentari sostenibili viene infatti venduto in aree urbane, lasciando scoperte le zone più remote del Paese (Legambiente, 2023). In termini culturali, le persone con un livello di istruzione e di reddito più elevato sono più propense a scegliere alimenti sostenibili: il 70% di queste ritiene che sia importante mangiare in modo sostenibile (Eurobarometro, 2022). In Italia la povertà alimentare è aumentata del 20% nel 2022, raggiungendo i 4 milioni di persone e il 20% dei bambini italiani vive in povertà assoluta (Oxfam, 2022) e circa 828 milioni di persone nel mondo non hanno avuto accesso a cibo sicuro (FAO, 2023). Secondo il Rapporto Coop 2023 45,5 milioni di italiani, circa il 20%, hanno dovuto fare rinunce più o meno grandi nel 2023 a causa dell’inflazione e il 10% ha dichiarato di essere in grandi difficoltà economiche e di non sapere come arrivare a fine mese.