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Vino, “Mondial des vins extremes 2024”: Cervim premia 305 etichette

Vino, “Mondial des vins extremes 2024”: Cervim premia 305 etichetteMilano, 4 ott. (askanews) – Sono 305 i vini da viticoltura eroica premiati durante il 32esimo” Mondial des Vins Extremes”, l’unico concorso enologico mondiale dedicato a chi fa viticoltura in montagna, in zone di forte pendenza o terrazzate e nelle piccole isole, organizzato dal Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana (Cervim).


Un’edizione da record quella appena conclusa, che ha visto la partecipazione di oltre mille etichette di 356 aziende provenienti da 25 Paesi diversi. Le commissioni di degustazione, riunitesi a Sarre (Aosta) il 29 e il 30 settembre e composte complessivamente da 50 tra enotecnici, enologi e degustatori esperti provenienti da tutto il mondo, hanno assegnato 64 Grandi Medaglie d’Oro e 241 Medaglie d’Oro. Da segnalare il ritorno in concorso della Bolivia assente da qualche anno, che si è aggiudicata anche una medaglia. Durante la due giorni sono stati assegnati alcuni premi speciali dedicati a nazioni, categorie di vini e produttori che si sono distinti per i riconoscimenti ricevuti. Il premio speciale, riservato alla migliore Cantina per Paese, per l’Italia è andato alla Cave des Onze Communes di Aymavilles (Aosta); due riconoscimenti per il vino “Pantelleria Doc Sentivento 2017” di Prosit Società Agricola A.R.L di Pantelleria (Trapani), insignito di un “Premio Eccellenza” e del “Premio Piccole Isole”; il “Premio Cervim Futuro” è stato attribuito a Giacomo Rallo di Rallo Estates di Marsala (Trapani), e il “Premio Donna Cervim” a Margherita Longo dell’azienda agricola Hibiscus di Ustica (Palermo).


“Per la prima volta nella storia del Mondial des Vins Extremes abbiamo superato la soglia dei mille vini in concorso: è un dato che, oltre a renderci orgogliosi per la crescente importanza che sta assumendo la competizione, testimonia il crescente interesse per la viticoltura che opera in territori difficili e impervi” ha dichiarato il presidente del Cervim, Nicola Abbrescia, spiegando che “i vini che vengono prodotti in queste zone eroiche mostrano di anno in anno una qualità sempre più alta, con punte di eccellenza che le nostre commissioni di degustazione riconoscono e apprezzano nei tasting alla cieca”. In contemporanea si è svolta la quarta edizione di “Extreme Spirits International Contest”, concorso internazionale dedicato ai distillati da vinacce, fecce e vino che si propone di valorizzare anche le rispettive zone di produzione. Otto le Grandi Medaglie d’Oro e 25 Medaglie d’Oro assegnate tra i 76 distillati in gara provenienti da Italia, Svizzera, Perù e Spagna.

Les Grands Chais de France: in Italia chiuderemo 2024 a 10 mln euro

Les Grands Chais de France: in Italia chiuderemo 2024 a 10 mln euroMilano, 4 ott. (askanews) – Dal 1 gennaio al 1 ottobre di quest’anno sono state oltre un milione le bottiglie di vini francesi vendute in Italia da Les Grands Chais de France, per un giro d’affari di quasi sei milioni di euro. “Gli ultimi tre mesi dell’anno rappresentano per noi un 40% del fatturato complessivo, quindi l’obiettivo che ci proponiamo è di chiudere quest’anno a 10 milioni di euro” spiega Romina Romano, country manager Italia del Gruppo di proprietà di Famille Helfrich, primo produttore ed esportatore di vino francese nel mondo (è sua una bottiglia su quattro), che continua a guadagnare nuove fette di mercato italiano, sia nel canale Horeca che nella Gdo.


Del milione di bottiglie già vendute nel 2024 nel nostro Paese dal gruppo nato in Alsazia nel 1979, ben 300mila sono vini di Borgogna, il cui valore complessivo si aggira intorno ai due milioni di euro. Tra le Cantine di spicco di questa straordinaria regione storica della Francia Centro-Orientale, c’è certamente Chartron et Trébuchet, fondata da Jean René Chartron, da generazioni proprietario di vigneti nella zona dei migliori vini bianchi quali Meursault et Puligny Montrachet, e da Louis Trébuchet, rinomato viticoltore e negotiant dei grandi vini di Borgogna. Sotto la guida di Romano, che si occupa dello sviluppo del mercato italiano da cinque anni, Les Grands Chais de France nel 2023 aveva venduto oltre 1,3 milioni di bottiglie (+ 7,8% rispetto all’anno precedente), per un giro d’affari che aveva superato i 7,8 mln di euro (+17,8% sul 2022): numeri che, con ogni probabilità, quest’anno verranno superati.


Oltre ad esportare vino francese in più di 170 Paesi, il Gruppo oggi guidato dai figli di Joseph Helfrich, Frédric e Anne-Laure, ha oggi Domaine di proprietà nei territori più vocati per la produzione di vini fermi e Crémants, ed è partner privilegiato dei produttori della Valle della Loira, Bordeaux, Gascogne, Languedoc-Roussillon, Provenza, Valle del Rodano, Diois, Borgogna, Jura e Alsazia. Possiede inoltre Tenute anche in Cile, Sudafrica e Spagna.

Vini d’Italia 2025: i “Tre Bicchieri” a 75 vini del Piemonte

Vini d’Italia 2025: i “Tre Bicchieri” a 75 vini del PiemonteMilano, 3 ott. (askanews) – “La situazione del vino piemontese fa pensare ad una tappa pianeggiante del Tour de France battuta dal vento, con il gruppo che si allunga a dismisura, dove gli ultimi, pur senza essersi mai staccati, si ritrovano a diverse centinaia di metri dalla testa, con l’unica differenza che, in questo caso, non conta solo il merito, c’entra anche la fortuna di essere nato e avere l’azienda in certe zone della regione”. Questa la fotografia scattata dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso, che ha attribuito il suo massimo riconoscimento, i “Tre Bicchieri”, a ben 75 vini che raccontano tutti i terroir del Piemonte.


“Barolo e Barbaresco e tutti produttori di vini da uve Nebbiolo, hanno il vento a favore” spiegano i curatori del volume, che nel campo dei vini rossi, segnalano anche il Grignolino, che “sta vivendo un momento positivo soprattutto tra i giovani appassionati”. Tra i bianchi “è il momento d’oro del Timorasso, ma anche l’Arneis è in una fase positiva”. Segnali di sviluppo dal Roero e dal Gavi, oltre che dall’Alta Langa “che, in poco tempo, è passata da un quasi anonimato a una crescita rapida di fama e di vendite”. Le bottiglie che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono: “Alta Langa Extra Brut Bio 2019” di Bava; “Alta Langa Pas Dosé Blanc de Blancs 2020” di Marcalberto; “Barbaresco Asili 2021” di Carlo Giacosa; “Barbaresco Asili Ris. 2019” di Ca’ del Baio; “Barbaresco Giacone Lorens 2021” di Lodali; “Barbaresco Mondino 2021” di Piero Busso; “Barbaresco Montestefano Ris. 2019” di Produttori del Barbaresco; “Barbaresco Ovello 2020” di Cantina del Pino; “Barbaresco Pajè V.V. 2019” di Roagna; “Barbaresco Pajoré 2021” di Bel Colle; “Barbaresco Pajoré 2021” di Sottimano; “Barbaresco Rabajà 2020” di Bruno Giacosa; “Barbaresco Sorì Tildin 2021” di Gaja; “Barbaresco Vanotu 2021” di Pelissero; “Barbera d’Alba Elena La Luna 2022” di Roberto Sarotto; “Barbera d’Asti Lavignone 2023” di Pico Maccario; “Barbera d’Asti Sup. La Luna e i Falò 2022” di Vite Colte; “Barbera d’Asti Sup. Montruc 2022” di Franco M. Martinetti; “Barbera d’Asti Sup. Mysterium 2019” di Tenuta Montemagno; “Barbera d’Asti Sup. Sansì 2021” Scagliola-Sansì; “Barbera del M.to Sup. Cantico della Crosia 2020” di Vicara; “Barolo Arborina 2020” di Mauro Veglio; “Barolo Cannubi 2020” di Giacomo Fenocchio; “Barolo Castelletto 2020” di Fortemasso; “Barolo del Comune di Castiglione Falletto 2019” di Cascina Fontana; “Barolo Francia 2020” di Giacomo Conterno; “Barolo Ginestra Ris. 2016” di Paolo Conterno; “Barolo Lazzarito 2020” Casa E. di Mirafiore; “Barolo Meriame 2020” di Paolo Manzone; “Barolo Monprivato 2019” di Giuseppe Mascarello e Figlio; “Barolo Monvigliero 2020” di F.lli Alessandria; “Barolo Mosconi 2020” di Pio Cesare; “Barolo Rive 2020” di Negretti; “Barolo Runcot Ris. 2016” di Elio Grasso; “Barolo Sottocastello di Novello 2020” di Ca’ Viola; “Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2020” di Giovanni Rosso; “Barolo Vignarionda 2016” di Figli Luigi Oddero-Tenuta Parà; “Barolo Vignarionda 2020” di Guido Porro; “Barolo Villero 2020” di Livia Fontana; “Barolo Villero Ris. 2016” di Vietti; “Boca 2020” di Le Piane; “Canelli Casa di Bianca 2023” di Gianni Doglia; “Canelli Sant’Ilario 2023” di Ca’ d’Gal; “Colli Tortonesi Timorasso Derthona Filari di Timorasso 2022” di Luigi Boveri; “Colli Tortonesi Timorasso Derthona Origo 2021” di Vigneti Repetto; “Colli Tortonesi Timorasso Il Montino 2022” di La Colombera; “Dogliani Papà Celso 2023” di Abbona; “Dolcetto di Ovada 2022” di Tacchino; “Gattinara Osso San Grato Ris. 2019” di Antoniolo; “Gattinara Ris. 2019” di Giancarlo Travaglini.


E ancora il “Gavi del Comune di Gavi Rovereto Minaia 2023” di Nicola Bergaglio; “Gavi del Comune di Gavi Vigne Rade 2023” di La Toledana; “Gavi V. della Madonnina Ris. 2021” La Raia; “Gavi V. della Rovere Verde Ris. 2021” di La Mesma; “Ghemme V. Pelizzane 2017” di Torraccia del Piantavigna; “Grignolino d’Asti Monferace 2019” di Tenuta Santa Caterina; “Grignolino del M.to Casalese Arbian 2023” di Paolo Angelini; “Grignolino del M.to Casalese Bricco del Bosco 2023” di Accornero Giulio e Figli; “Langhe Riesling Hérzu 2022” di Ettore Germano; “Langhe Rosso Larigi 2022” di Elio Altare; “Lessona 2021” di Villa Guelpa; “M.to Rosso La Mandorla di Mauro 2022” di Luigi Spertino; “Nebbiolo d’Alba Mompissano 2022” di Cascina Chicco; “Nizza Cremosina 2021” di Bersano; “Nizza Crivelletto 2022” di Cossetti 1891; “Nizza La Court Ris. 2021” di Michele Chiarlo; “Nizza Pomorosso 2021” di Coppo; “Ovada Convivio 2022” di Gaggino; “Piemonte Pinot Nero Bricco del Falco 2020” di Isolabella della Croce; “Roero Arneis Cecu d’La Biunda 2023” di Monchiero Carbone; “Roero Arneis Seminari 2023” di Stefanino Costa; “Roero Ciabot San Giorgio Ris. 2021” di Angelo Negro; “Roero Mompissano Ris. 2021” di Cascina Ca’ Rossa; “Roero Renesio Ris. 2020” di Malvirà; e il “Roero V. di Lino 2020” di Cascina Val del Prete.

Vino, Doc Monreale: il vigneto di Palermo scommette sul futuro

Vino, Doc Monreale: il vigneto di Palermo scommette sul futuroMilano, 3 ott. (askanews) – Non un semplice progetto legato al mondo della vitivinicoltura, bensì un percorso di crescita complessivo che guarda all’enoturismo e ai luoghi della cultura e dell’arte: c’è tutto questo alla base dell’evento promosso il 1 ottobre dalla Doc Monreale all’Orto Botanico di Palermo. Una giornata di dialogo e confronto per esplorare la Denominazione più estesa della provincia.


Alessandro di Camporeale, Case Alte, Feudo Disisa, Marchesi de Gregorio, Porta del Vento, Principe di Corleone, Sallier de La Tour e Terre di Gratia sono oggi le aziende aderenti ad un progetto guidato dal Consorzio di tutela dei vini Doc Monreale e dal suo cda, presieduto da Mario Di Lorenzo, che vuole diventare un punto di riferimento per tutti i produttori che, condividendo uno standard qualitativo dei vini, possano insieme presentarsi alla ristorazione qualificata, ai consumatori, al sistema turistico e a tutti gli altri attori della filiera che vogliono fare rete e condividere le giuste azioni di promozione e sviluppo. Il vino come elemento di complicità con altri tesori della città di Palermo e della sua provincia, da Monreale e Cefalù, da Solunto e Cefalàdiana: i gioielli arabo-normanni, le aree archeologiche, i musei sparsi nella provincia sono l’anima di un territorio che guarda alla valorizzazione enoturistica della Doc. “Scommettiamo sul futuro investendo in radici, terroir, ristorazione qualificata e beni culturali” ha commentato il presidente Di Lorenzo, sottolineando che “oggi più che mai dobbiamo fare squadra, lavorare all’unisono per potenziare l’identità di un territorio di grande respiro, da riscoprire dentro e fuori i nostri calici”.


Confermato l’impegno per l’eccellenza con l’entrata in vigore del nuovo Disciplinare volto a valorizzare i vitigni più identitari della Doc e potenziare la verticalizzazione e specializzazione produttiva delle aziende, puntando su tre vitigni tanto identitari quanto contemporanei: gli autoctoni Catarratto e Perricone, e il Syrah, “il più siciliano degli internazionali”, come sottolineato dal sommelier e conduttore radiofonico Andrea Amadei, ospite dell’incontro. Nel dettaglio, il Disciplinare prevede per il Monreale Bianco, un minimo del 60% di Catarratto, integrato da Inzolia fino al 40%; per il Monreale Rosso, compreso il Riserva, almeno il 60% di Perricone, accompagnato da Calabrese o Nero d’Avola; per il Monreale Rosato che segue la stessa composizione del rosso, con il Perricone al 60% e il Calabrese o Nero d’Avola a completare; e per il Monreale Syrah, nelle versioni Rosato o Riserva, che impone un minimo dell’85% di Syrah. Per mantenere alti i livelli qualitativi, la resa delle uve non dovrà superare il 70%. I vini rossi Riserva, in particolare, devono essere invecchiati per almeno 24 mesi, e ogni bottiglia Doc Monreale deve riportare obbligatoriamente l’annata di produzione, “per offrire ai consumatori una chiara tracciabilità e un legame diretto con il territorio”.


Ssono queste le varietà chiamate a rappresentare l’areale a Sud della città di Palermo, che si spinge sino a Corleone e Roccamena, entra nell’alto Belìce con i comuni di Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela e, risalendo verso Nord, caratterizza buona parte del monrealese, un’area vastissima, che riproduce l’estensione dell’antica diocesi istituita dai re normanni. Territori di media e alta collina, con suoli prevalentemente argillosi e di medio impasto (ma talvolta anche sabbiosi e con molto scheletro), pendenze e microclimi in grado di diversificare notevolmente i vini oggi prodotti.

Vino, dal 5 al 7 ottobre a Voghera c’è “50 sfumature di Pinot Noir”

Vino, dal 5 al 7 ottobre a Voghera c’è “50 sfumature di Pinot Noir”Milano, 3 ott. (askanews) – Dal 5 al 7 ottobre a Voghera (Pavia) si terrà la quinta edizione di “50 Sfumature di Pinot Noir”, manifestazione organizzata dal Movimento Turismo del Vino che coinvolgerà produttori italiani e internazionali, con una cinquantina di punti dislocati in tutta la città dove degustare i vini di altrettante Cantine. Aperta a tutti dalle 11 alle 20 il sabato, e dalle 11 alle 19 la domenica, la manifestazione sarà invece riservata ai professionisti del settore Horeca lunedì 7 dalle 10.30 alle 16 all’Istituto Gallini.


“Questa manifestazione vuole essere un omaggio al vitigno principe dell’Oltrepò Pavese, che con i suoi circa tremila ettari coltivati a Pinot Noir, è la terza zona europea per importanza, dopo Borgogna e Champagne: un primato importante, a livello italiano e internazionale, che fa di Voghera una delle Capitali mondiali del Pinot Noir” ha spiegato Carlo Pietrasanta, presidente Movimento Turismo del Vino Lombardia, aggiungendo che “saranno presenti cantine provenienti da varie zone della Francia (Borgogna, Champagne, Linguadoca, Alsazia), Slovenia, Nuova Zelanda e, per restare in Italia, ci saranno etichette di numerose regioni: Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia oltre alla Lombardia, padrona di casa”. Tra i diversi appuntamenti il talk show con gli “House of Wine” che sabato 5 alle 18 al Teatro Valentino Garavani commenteranno tre versioni di Pinot Noir (Oltrepò, Italia, Mondo) alla presenza dei rispettivi produttori. Sempre al Teatro, dopo un aperitivo nel Foyer alle 18.45, avrà luogo il Concerto “Vino e Lirica”, con le più celebri arie operistiche dedicate al vino.


Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato tra gli altri, anche la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, le assessore di Regione Lombardia a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità, Pari opportunità, e al Turismo, Marketing Territoriale, Moda e Grandi Eventi, Elena Lucchini e Barbara Mazzali e il loro collega all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

Vino, Consorzio Garda Doc: a Lugano masterclass per sommelier svizzeri

Vino, Consorzio Garda Doc: a Lugano masterclass per sommelier svizzeriMilano, 3 ott. (askanews) – L’8 ottobre il Consorzio Garda Doc presenterà a Villa Principe Leopoldo a Lugano, in Svizzera, le eccellenze della Denominazione durante l’evento “La crescita del terroir Garda Doc”. La masteclass, pensata per l’Association suisse des sommeliers professionnels e condotta dal direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont, è pensata per far conoscere da vicino la storia dell’ente e i suoi vini.


“Qualità dei vini e turismo esperienziale connesso: sono questi gli aspetti che conducono molti consumatori svizzeri a visitare il nostro territorio e premiare la Doc Garda” ha evidenziato il presidente del Consorzio, Paolo Fiorini, ricordando che “portiamo avanti con costanza un programma utile alla divulgazione per permettere di diffondere un’informazione e una promozione adeguate a coloro che amano scoprire la Denominazione in modo sempre più approfondito”. La Svizzera riveste infatti un ruolo strategico: oltre ad essere uno dei mercati che hanno maggiormente premiato il lago di Garda come meta turistica estiva, è, dopo la Germania, il principale mercato estero per i vini della Denominazione. “Si tratta di un’importante occasione per aggiornarsi e avvicinarsi alle eccellenze vinicole di quest’area” ha commentato la presidente dell’Associazione sommeliers del Canton Ticino (Assp), Anna Valli, parlando di “appuntamento imperdibile volto a consolidare il legame tra il mercato svizzero e la qualità”.

I vini di UmbriaTop protagonisti di “Ingrediente perfetto” su La7

I vini di UmbriaTop protagonisti di “Ingrediente perfetto” su La7Milano, 3 ott. (askanews) – Trasimeno Gamay, Trebbiano Spoletino, Grechetto, Sangiovese, Sagrantino e Ciliegiolo: i vitigni autoctoni dei vigneti umbri sono i protagonisti delle sei puntate de “L’Ingrediente Perfetto”, la trasmissione condotta da Maria Grazia Cucinotta in onda su La7 la domenica mattina, a partire dal 6 ottobre. I sei vini, prodotti da Cantine socie di UmbriaTop, saranno degustati in abbinamento ad una ricetta preparata dalla stessa Cucinotta.


In ogni puntata un momento speciale è dedicato al vino, come occasione di promozione dell’eccellenza della produzione enologica del Paese, e un servizio sarà interamente dedicato al vino umbro, con interviste e immagini della filiera produttiva. “La tradizione vitivinicola umbra, i processi di vinificazione, le vigne e le storie dei produttori locali: tutto questo e molto di più racchiude una bottiglia di vino umbro – ha commentato Gioia Bacoccoli, coordinatrice di UmbriaTop – ed è per questo motivo che queste occasioni sono importanti per porre uno sguardo approfondito alla cultura del vino della regione”.

Vino, “Oscar Green 2024 della Lombardia”: premiata anche una vignaiola

Vino, “Oscar Green 2024 della Lombardia”: premiata anche una vignaiolaMilano, 2 ott. (askanews) – C’è anche una giovane vignaiola tra i premiati con gli “Oscar Green 2024 della Lombardia”, i riconoscimenti consegnati all’Accademia Carrara di Bergamo, promossi da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare l’innovazione dei giovani imprenditori agricoli, un universo che in Lombardia conta oltre tremila aziende gestite da under 35.


Il premio per la categoria “Campagna Amica”, è stata infatti attribuito alla 28enne Lucrezia Toninelli di San Colombano al Lambro (Milano), che nell’azienda agricola di famiglia, Poderi di San Pietro, produce e vende i due vini di Milano: l’Igt Colline del Milanese e il San Colombano Doc. Da sottolineare che Toninelli affina il suo Rosso di Valbissera a 30 metri di profondità nel mare della Croazia per almeno sei mesi, mentre l’Igt Colline del Milanese lo fa maturare in anfore di grès porcellanato. “E’ importante sostenere il sogno imprenditoriale dei ragazzi e delle ragazze che scelgono di costruirsi un futuro in campagna” ha affermato il presidente di Coldiretti Lombardia, Gianfranco Comincioli, rimarcando che “bisogna aumentare gli investimenti in agricoltura, garantendo le misure necessarie a favorire il ricambio generazionale nel nostro settore, ma anche creando le condizioni perché ogni giovane sia libero dai troppi lacci che ne mettono a rischio l’attività, dalla burocrazia alla concorrenza sleale”.

”Vini d’Italia 2025”: ‘Tre Bicchieri’ a 21 etichette della Campania

”Vini d’Italia 2025”: ‘Tre Bicchieri’ a 21 etichette della CampaniaMilano, 2 ott. (askanews) – Sono 21 i vini della Campania che hanno conquistato i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento attribuito dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso. Ben 16 sono bianchi, con “il Fiano di Avellino e la Falanghina del Sannio che fanno la parte del leone”, seguiti dal Greco di Tufo.


“Anche quest’anno gli assaggi sono stati più che convincenti” spiegano i curatori del volume, facendo riferimento non solo alla “grande bontà raggiunta dai bianchi in diverse aree della regione, in particolare Fiano e Greco in Irpinia e Falanghina nel Sannio”, ma anche ad un “comparto rossista un pizzico più centrato rispetto a quello dello scorso anno. La vitalità e la croccantezza del Piedirosso flegreo ormai non è più una notizia – aggiungono – invece siamo rimasti piacevolmente colpiti da alcune versioni di Taurasi e di Aglianico più in generale, che sono riuscite a mitigare la potenza tannica della varietà”. Le referenze che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono: “Campi Flegrei Piedirosso 2021” di Contrada Salandra; “Campi Flegrei Piedirosso V. Madre 2022” di La Sibilla; “Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2023” di Marisa Cuomo; “Falanghina del Sannio 2022” di Fappiano; “Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti V. Segreta 2022” di Mustilli; “Falanghina del Sannio Svelato 2023” di Terre Stregate; “Falanghina del Sannio Taburno BjondoRe 2023” di Fontanavecchia; “Falanghina del Sannio Taburno Bonea 2023” di Masseria Frattasi; “Fiano di Avellino 2023” di Colli di Lapio; “Fiano di Avellino Alimata 2022” di Villa Raiano; “Fiano di Avellino Ciro 906 2021” di Ciro Picariello; “Fiano di Avellino Colle delle Ginestre Ris. 2022” di Tenuta del Meriggio; “Fiano di Avellino Le Grade 2023” di Vinosia; “Fiano di Avellino Tognano Ris. 2021” di Rocca del Principe; “Greco di Tufo Cutizzi Ris. 2022” di Feudi di San Gregorio; “Greco di Tufo V. Serrone Ris. 2022” di Cantine di Marzo; “Greco di Tufo Vittorio Ris. 2010” di Di Meo; “Irpinia Aglianico Audeno 2021” di Masseria Della Porta; “Taurasi 2021” di Donnachiara; “Taurasi Terzotratto 2019″ di I Favati”; e “Zagreo 2022” di I Cacciagalli.

Vino, torna “Barolo en primeur” asta benefica di Barolo e Barbaresco

Vino, torna “Barolo en primeur” asta benefica di Barolo e BarbarescoMilano, 2 ott. (askanews) – Il 25 ottobre al Castello di Grinzane Cavour torna “Barolo en primeur” con la quarta edizione della gara internazionale di solidarietà che quest’anno mette all’incanto 14 barrique di Barolo e 1.229 bottiglie di Barolo e Barbaresco (938 bottiglie da 0,75 litri, 243 magnum e 48 doppie magnum) donate da oltre 80 produttori del Consorzio per sostenere progetti benefici in Italia e all’estero.


Battuta dal direttore di Christie’s Italia, Cristiano De Lorenzo, l’asta si terrà in diretta con New York e Londra e sarà aperta a chiunque voglia iscriversi, con la possibilità anche di fare offerte online a partire dal 2 ottobre sul sito https://theauctioncollective.com. Una quindicesima barrique verrà battuta invece domenica 10 novembre durante l’Asta Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba in collegamento con Hong Kong. Avviata nel 2021, l’iniziativa è realizzata da Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo con Fondazione CRC Donare ETS e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che nelle prime tre edizioni hanno raccolto oltre 2,37 milioni di euro, accrescendo di anno in anno i numeri: 666mila nel 2021, 834mila nel 2022 e 877mila nel 2023. Fondi che hanno e stanno finanziando lo sviluppo di ben 55 progetti sociali italiani ed esteri, sostenendo ospedali, fondazioni d’arte, cooperative sociali, enti per donne in difficoltà, progetti di integrazione, restauro di opere d’arte ed edifici storici, e altro ancora. Per il terzo anno, i proventi dei lotti comunali finanzieranno la Scuola Enologica di Alba e altri enti locali, “promuovendo così sempre più il futuro delle nuove generazioni e quindi del territorio”.


Le barrique associate ai lotti di beneficenza sono frutto del lavoro del celebre enologo Donato Lanati, che le ha vinificate in maniera separata per dare a ognuna la propria personalità unica, frutto della parcellizzazione della vigna in base all’esposizione, all’altitudine e all’età delle viti. Da ogni barrique si ricaveranno 270 bottiglie di Barolo da consumare, da tenere per collezionismo, inserire nella carta di un ristorante o immettere nel mercato secondario. Un Barolo strettamente legato al luogo dove si tiene l’asta, il Castello di Grinzane, in quanto alle sue pendici nasce e cresce il nebbiolo di Vigna Gustava, da cui nasce il Barolo Gustava. Durante la settimana dell’asta, da sabato 19 a venerdì 25 ottobre, il Consorzio aprirà inoltre le porte di 41 “sue” Cantine per “Barolo en primeur exclusive tasting”, l’evento riservato a gruppi molto ristretti di wine lovers che permette di assaggiare in anteprima i vini dell’annata 2023 e arrivare così preparati all’asta del 25 ottobre.


“I lotti comunali rappresentano un enorme valore aggiunto, perché portano con sé la riconoscibilità di alcuni brand già famosi in tutto il mondo e al contempo rafforzano altri che meritano di essere valorizzati” afferma il presidente del Consorzio, Sergio Germano, aggiungendo che “inoltre, la scelta di dare ai lotti il nome dei 12 Comuni di provenienza stringe ancora di più il profondo legame dell’asta con le Langhe: Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Barolo, La Morra, Grinzane Cavour, Castiglione Falletto, Barbaresco, Novello, Verduno, Treiso, Alba e Neive sono i luoghi dove tutti noi viviamo e lavoriamo e il fatto che questi nomi risuonino in un evento internazionale è anche un modo per far scoprire all’estero il valore delle differenze che ci rendono un territorio così ricco”. Le etichette di “Barolo en primeur” portano ogni anno la firma di un artista e quest’anno tocca alla 59enne scozzese Susan Philipsz con l’opera intitolata “Broken Token” che richiama la tradizione anglosassone delle mamme che lasciando in orfanotrofio i bambini di cui non potevano occuparsi, nascondevano nelle fasce dei piccoli la metà di un gettone, tenendo l’altra per sé, per poter in futuro riconoscere il figlio.