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Uiv: bene Masaf su pubblicazione graduatorie Ocm promozione Vino

Uiv: bene Masaf su pubblicazione graduatorie Ocm promozione VinoMilano, 2 ott. (askanews) – “La pubblicazione, con due mesi di anticipo rispetto allo scorso anno, delle graduatorie relative al Bando Ocm Promozione permette finalmente alle imprese del vino di pianificare al meglio le proprie campagne nei Paesi extra-Ue. Non succedeva da tempo, e di questo dobbiamo rendere merito al ministero dell’Agricoltura”. Lo afferma Unione italiana vini (Uiv), in riferimento alla pubblicazione del Decreto direttoriale relativo alla misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’Ocm vino”.


“Le risorse per la campagna 2024-2025 rivestono particolare importanza vista la necessità di allargare gli scenari di mercato su scala globale, sempre più strategici anche in considerazione di una diffusa volatilità della domanda di vino” rileva Uiv, aggiungendo che “per questo è significativa l’accelerazione dei tempi di valutazione impressa dal ministero”. Unione italiana vini evidenzia anche come, “nei limiti delle rigidità dell’attuale Decreto in vigore, il bando di quest’anno si sia dimostrato migliore in termini di semplificazione burocratica e di identificazione di elementi oggettivi nella valutazione dei progetti”.

Federvini: bene pubblicazione graduatoria beneficiari Ocm vino

Federvini: bene pubblicazione graduatoria beneficiari Ocm vinoMilano, 2 ott. (askanews) – “Ancorché provvisoria, la graduatoria pubblicata merita di essere accolta con favore. Federvini apprezza l’attenzione del Masaf nei confronti del settore vitivinicolo nazionale, un comparto che rappresenta un pilastro del food & beverage italiano con il 19% dell’export totale e che oggi affronta sfide significative sul piano nazionale ed internazionale”. Lo ha detto la presidente del Gruppo Vini di Federvini, Albiera Antinori, commentando la pubblicazione della graduatoria provvisoria dei progetti di promozione per il settore vitivinicolo ammessi a contributo per la campagna 2024/2025.


Mentre le aziende saranno impegnate nell’avvio delle attività promozionali per la nuova annualità con ormai alle porte il periodo delle festività natalizie, “chiediamo al ministero – prosegue Antinori – un ulteriore sforzo avviando già nelle prossime settimane un tavolo di confronto per trovare quegli aggiustamenti che sono ancora necessari per mettere in sicurezza una volta per tutte questa misura fondamentale per la competitività del vino italiano nel mondo”. Federvini precisa che “complessivamente, i contributi ammessi a sostegno dei dodici progetti ammessi in graduatoria ammontano a oltre 28 milioni di euro, a fronte di un importo totale dei progetti di oltre 66 milioni di euro”.

Vino, i “Tre Bicchieri” a 25 vini del FVG: c’è un solo rosso

Vino, i “Tre Bicchieri” a 25 vini del FVG: c’è un solo rossoMilano, 2 ott. (askanews) – “Sono sempre i vini bianchi ad esaltare il territorio e a conquistare i premi”: tra i 25 vini del Friuli Venezia Giulia che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso, solo uno è un rosso, “l’eccellente ‘Schioppettino 2021’ di Teresa Raiz dai Colli Orientali”.


“Il Pinot grigio domina per estensione, ed è curioso rilevare che è il vino più prodotto ma anche il meno consumato in regione, dove il bicchiere quotidiano rimane l’amatissimo Friulano. In poco più di un decennio si sono decuplicati vigneti e produzione di Ribolla Gialla, che dona ottimi vini fermi, eccellenti spumanti e grandi vini quando proviene da terroir d’eccellenza come il Collio” spiegano i curatori del volume, ricordando che per quanto riguarda i rossi, oltre a Pignolo e Tazzelenghe, “il Refosco è l’autoctono più diffuso in regione con lo Schioppettino, che nella zona di Prepotto ha trovato l’habitat ideale”. Queste le etichette che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”: “Braide Alte 2022” di Livon; “Capo Martino 2022” di Jermann; “Chardonnay 2019” di Vigne del Malina; “Collio Bianco Broy 2022” di Eugenio Collavini; “Collio Bianco Fosarin 2022” di Ronco dei Tassi; “Collio Bianco Luna di Ponca 2021” di Tenuta Borgo Conventi; “Collio Bianco Stare Brajde Uve Autoctone 2022” di Muzic; “Collio Bianco Uve Autoctone 2022” di Cantina Produttori Cormòns; “Collio Chardonnay Ris. 2019” di Primosic; “Collio Friulano Kaj Ris. 2021” di Paraschos; “Collio Malvasia 2023” di Doro Princic; “Collio Sauvignon 2023 Tiare” di Roberto Snidarcig; “Collio Sauvignon Extempore 2018” di Venica & Venica; “Eclisse 2022” di La Roncaia; “FCO Bianco Myò I Fiori di Leonie 2021” di Zorzettig; “FCO Biancosesto 2022” di Tunella; “FCO Friulano Masiero Ris. 2021” di Torre Rosazza; “FCO Schioppettino 2021” di Teresa Raiz; “Friuli Aquileia Pinot Bianco Opimio 2020” di Ca’ Bolani; “Friuli Isonzo Bianco Flor di Uis 2022” di Vie di Romans; “Friuli Isonzo Friulano I Ferretti 2022” di Tenuta Luisa; “Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris 2022” di Lis Neris; “Friuli Pinot Bianco 2023” di Le Monde; “Kronos Vitovska 2018” di Bajta-Fattoria Carsica; e il “Rosazzo Terre Alte 2021” di Livio Felluga.

Enogastronomia, il 5 ottobre “Taste Riviera” di Fisar arriva a Savona

Enogastronomia, il 5 ottobre “Taste Riviera” di Fisar arriva a SavonaMilano, 2 ott. (askanews) – Sabato 5 ottobre dalle 14.30 alle 19.30 a Savona va in scena “Taste Riviera: un territorio da degustare”, l’evento organizzato dalla Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori (Fisar) che permette di assaggiare i prodotti food & wine del Ponente ligure.


L’appuntamento, gratuito e aperto a tutti, si tiene presso il Salone Sibilla nella Fortezza del Priamar, cuore storico della città affacciato sul mare, e promuove la produzione locale selezionata tra artigiani, aziende agricole, vinicole e olivicole “che privilegiano la qualità ai numeri”. Nei banchi d’assaggio, eccellenze enogastronomiche come olio e pesto, realizzate dai piccoli produttori del territorio. Ben 44 le aziende vitivinicole che propongono in degustazione etichette di vini locali, come il Pigato, il Vermentino, il Moscatello di Taggia, il Rossese di Dolceacqua e il Ormeasco di Pornassio. Alle 16.30 è previsto il convegno dal titolo “Il Moscatello di Taggia: il nettare degli Dei, il vino dei Papi, il vino dei Re” che delinea la storia e le caratteristiche del Moscatello di Taggia, il vitigno amato nei secoli passati dai papi di Roma e dalla nobiltà italiana ed estera che oggi sta conoscendo una fase di rinascita. A condurre l’evento il sommelier Ivano Brunengo, delegato Fisar Imperia, che intervista Eros Mammoliti, dell’azienda agricola Mammoliti produttrice del Moscatello, e Alessandro Carassale, ricercatore in Storia Moderna e cultore della materia in Geografia presso l’Università di Genova.


“Taste Riviera” è organizzato da Fisar nazionale e dalle delegazioni di Genova, Imperia-Savona, Varazze e Tigullio 5 Terre, con la rivista “Il Sommelier” in occasione del Congresso nazionale che si tiene a bordo della nave da crociera Costa Diadema e che il 5 ottobre approda a Savona.

Vino, Nas sequestra due aziende vinicole clandestine nel Palermitano

Vino, Nas sequestra due aziende vinicole clandestine nel PalermitanoMilano, 1 ott. (askanews) – Nell’ambito dei controlli sugli illeciti commessi sulla filiera degli alcolici e del vino, i carabinieri del Nas di Palermo, in collaborazione con i tecnici della prevenzione della locale Asp, hanno scoperto due aziende vinicole clandestine nella provincia del capoluogo siciliano.


Nella prima, i militari hanno fermato il lavoro di uno strutturato stabilimento di trasformazione dell’uva in vino, privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria, sottoponendo a sequestro più di quattro tonnellate di uva e mosto in fermentazione nonché l’intero stabilimento, il cui valore complessivo è di circa 60mila euro. Nell’altra azienda, i carabinieri hanno scoperto un impianto analogo, ugualmente sprovvisto di autorizzazione, in cui erano in fermentazione circa cinque tonnellate di uva, e che anche in questo caso è stata posta sotto sequestro insieme con tutto l’opificio del valore di oltre 70mila euro.


Ad entrambi i titolari è stata elevata una sanzione amministrativa di 3.000 euro.

Vino, Consorzio: per l’Oltrepò e i suoi vini inizia la rinascita

Vino, Consorzio: per l’Oltrepò e i suoi vini inizia la rinascitaMilano, 1 ott. (askanews) – “Il percorso intrapreso pone finalmente al centro il territorio e ne vuole costruire un brand, non per una campagna promozionale che lascia il tempo che trova, ma per una strategia articolata, fondata sui dati con obiettivi chiari. Il Consorzio ha fatto una scelta chiara: da oggi non si parla più di vitigno: il protagonista sono l’Oltrepò e le sue Denominazioni che, a partire dal Metodo Classico, saranno oggetto di un’accurata revisione nei Disciplinari e nelle strategia di tutela e promozione, con lo scopo di riportare in primo piano filiera, qualità e trasparenza. Oggi è il giorno della rinascita: questo evento che abbiamo creato per dare finalmente visibilità alla qualità del nostro Pinot Nero è anche il punto di inizio per il superamento di un nome, di una varietà, e per iniziare a dare valore a vini, uve, vigne. Siamo fiduciosi che finalmente l’Oltrepò Pavese del vino troverà la sua strada”. Sono le parole che la presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Francesca Seralvo, ha pronunciato alla quarta edizione di “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze”, organizzato dall’ente consortile all’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (Pavia) e che si è chiuso con grande successo. Oltre 300 i partecipanti tra operatori selezionati e una numerosa presenza di stampa nazionale che hanno affollato i banchi d’assaggio con 32 aziende virtuose del territorio che hanno messo in degustazioni 121 etichette.


Un appuntamento patrocinato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Casteggio, che ha visto anche l’esordio del neo direttore del Consorzio, Riccardo Binda, il 38enne vogherese che a settembre ha lasciato il Consorzio di Bolgheri per tornare a casa. “Io ci ho sempre pensato ma è avvenuto adesso per un motivo, perché questo è il ‘kairòs’, il momento opportuno in cui l’Oltrepò davvero può trovare la sua svolta” ha affermato Binda, spiegando che “lo è perché i tre presupposti su cui il nuovo lavoro del Consorzio si basa, filiera, qualità e trasparenza, hanno proprio ora trovato maniera di sbocciare”. Ringraziando Terre d’Oltrepò che si è schierata con gli imbottigliatori, il nuovo direttore ha evidenziato che “il lavoro di tutte le cooperative deve andare di pari passo con tutto quello dei produttori di filiera, quelli di qualità, che ci sono sempre stati, ma che hanno bisogno del tessuto produttivo e del territorio per emergere tutti insieme”. “La trasparenza è invece quella che ci deve consentire di scrollarci di dosso le ombre e la ‘sporcizia’ di un passato che non ha fatto onore a questo territorio” ha proseguito, sottolineando che “anche su questo noi non avremo nessun margine di cedimento, non faremo alcun passo indietro”, e che “ci stiamo confrontando già adesso in maniera molto serena con la Repressione Frodi, che noi vogliamo sul territorio perché il loro è un apporto fondamentale per noi: il loro, quello di Valoritalia, delle istituzioni e degli organismi di controllo che devono essere garanti del lavoro di qualità di tutti i produttori, che non deve più essere rovinato dal mal operato di pochissimi”. All’Antica Tenuta Pegazzera è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, che precisato che Regione Lombardia “vuole assecondare la scelta che il nuovo corso del Consorzio ha intrapreso, perché riteniamo che sia la più etica, la più giusta e la più prospettica”. “Tutto il nostro sforzo politico, amministrativo e decisionale verrà ad affiancare queste scelte – ha aggiunto – avete toccato argomenti forti come la repressione delle frodi, la strategia dal punto di vista della gestione del territorio e di questo potenziale vitivinicolo enorme: bisogna identificare un’architettura consona che metta a sistema i nuovi indirizzi e li conduca a incontrare il giusto mercato”. “Questo territorio ha bisogno di recuperare reputazione e dobbiamo tutti investire per fare capire al mondo che Oltrepò Pavese è un’eccellenza e, quando se ne parla, si parla di un prodotto che può puntare al vertice” ha proseguito Beduschi, ricordando che “rincorrere quantità, rincorrere produzioni massive e non caratterizzanti è un falso obiettivo che porta a ridursi al rango di contoterzisti ‘da poco’: un’immagine forte che vuol rendere l’idea dell’occasione che questo territorio non deve più perdere”.


Il Consorzio si pone ora l’obiettivo di capitalizzare questa attenzione e proseguire con una strategia di valorizzazione a lungo termine, che possa consolidare ulteriormente il posizionamento dell’Oltrepò Pavese come territorio di riferimento per il Pinot Nero di qualità.

Vino, Consorzio del Brunello: vendemmia al via con premesse ideali

Vino, Consorzio del Brunello: vendemmia al via con premesse idealiMilano, 1 ott. (askanews) – “L’epoca di vendemmia spostata a ottobre ci fa ritornare indietro con la memoria ad anni passati, quando il Sangiovese si trovava ancora in pianta proprio in questo periodo. A Montalcino la raccolta di quest’anno è di quelle che ogni produttore si auspica di poter fare, sia in ottica quantitativa che qualitativa”. Commenta così, il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, l’avvio della vendemmia nel comune toscano, che durerà circa una ventina di giorni.


Secondo l’analisi del Consorzio i vigneti hanno registrato nel corso dell’estate una maturazione progressiva e a settembre, il calo delle temperature e le piogge hanno poi permesso alla pianta di rallentare l’accumulo degli zuccheri e di riequilibrare la componente fenolica. I quantitativi attesi sono decisamente superiori all’anno scorso nonostante i diradamenti effettuati per assestare l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta. Il risultato evidenzia uve in ottimo stato fitosanitario ed un peso medio del grappolo decisamente superiore alle medie dello scorso anno. Un’annata in cui si attendono gradazioni alcoliche probabilmente più contenute, con mosti caratterizzati da aromaticità e finezza di profumi. A Montalcino sono oltre 3.400 gli ettari di vigneti iscritti a Doc e Docg tutelati dal Consorzio e di questi più di duemila a Brunello e quasi 900 quelli destinati al Rosso di Montalcino.

Filiera vitivinicola italiana lancia la Dichiarazione “VITAEVINO”

Filiera vitivinicola italiana lancia la Dichiarazione “VITAEVINO”Milano, 1 ott. (askanews) – Prende il via oggi in Italia la campagna europea a sostegno della Dichiarazione “VITAEVINO”, promossa a livello continentale dalle organizzazioni del settore vitivinicolo Comité européen des entreprises vins (Ceev), Confédération européenne des vignerons indépendants (Cevi), Copa-Cogeca e European federation of origin wines (Efow).


Si tratta di un’iniziativa europea a sostegno del riconoscimento del consumo responsabile e moderato di vino nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato. La campagna a sostegno della Dichiarazione è dedicata in particolare alla difesa della millenaria cultura del vino e del suo ruolo nella promozione della convivialità ed è sottoscrivibile da oggi collegandosi al sito web dedicato. La campagna italiana è stata lanciata questa mattina a Roma nel corso di una conferenza stampa organizzata al Masaf da esponenti delle associazioni nazionali di rappresentanza del mondo agricolo e della vitivincoltura, durante la quale sono intervenuti Albiera Antinori (presidente del Gruppo Vini di Federvini), Rita Babini, (Segretaria nazionale della Fivi), Tommaso Battista (presidente di Copagri) Riccardo Cotarella (presidente di Assoenologi), Cristiano Fini (presidente Cia), Lamberto Frescobaldi (presidente Uiv), Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, (presidente di Federdoc), Massimiliano Giansanti (presidente di Confagricoltura), Ettore Prandini (presidente di Coldiretti) e Luca Rigotti (Alleanza Cooperative Agroalimentari)


Per il lancio del progetto a livello europeo si sono susseguiti e sono previsti eventi in Austria, Francia, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna. La Dichiarazione è stata concepita, spiegano sempre le organizzazioni del settore vitivinicolo, “per contrastare la crescente stigmatizzazione del consumo del vino, una pressione che ha portato in alcuni casi alla formulazione di normative inique e unilaterali che minacciano la sostenibilità delle comunità rurali in cui operano i produttori di vino e quindi dell’intero settore vitivinicolo”. La Dichiarazione sottolinea anche che “il vino, se consumato con moderazione, svolge un ruolo legittimo nel mantenimento di uno stile di vita sano e non deve essere confuso con l’abuso di alcol”.

Vino, Umbria pone le basi per distretto spumantistico sull’Appennino

Vino, Umbria pone le basi per distretto spumantistico sull’AppenninoMilano, 1 ott. (askanews) – Sono stati presentati a Gubbio (Perugia) i risultati del progetto di ricerca “SPUM.E” che pone le basi per la possibile nascita di un distretto della spumantistica umbra che potrebbe valorizzare le zone montane dell’Appennino in via di abbandono, promuovendone recupero e reinsediamento.


SPUM.E (acronimo di Spumantistica Eugubina) è un progetto di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione di basi spumante sulla fascia appenninica Eugubino Gualdese, già riconosciuta storicamente per la produzione di vini di qualità, finanziato dalla Regione Umbria tramite PSR, realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e che ha visto il coinvolgimento delle aziende agricole Semonte e, come partner, Arnaldo Caprai e Leaf (azienda di consulenza per il settore vitivinicolo). Gli studi di SPUM.E sono partiti dal vigneto sperimentale di sei ettari impiantato tra il 2017 e il 2019 a Chardonnay e Pinot Nero in località San Marco di Gubbio dall’azienda agricola Semonte di proprietà della famiglia Colaiacovo, su terreni abbandonati tra i 750 e gli 850 metri di altitudine. Gli studi condotti per due anni dai ricercatori hanno rilevato come la qualità delle uve sia ottimale e migliore rispetto a quelle allevate a bassa quota. La vendemmia è più tardiva rispetto alla pianura e anche le necessità idriche sono decisamente inferiori. L’impianto è gestito con utilizzo di tecnologie innovative (IoT) capaci di analizzare il microclima del vigneto e le risposte fisiologiche delle piante. Sono già stati messi in bottiglia dei Metodo Classico che debutteranno a Vinitaly 2025, sia per Semonte che per Arnaldo Caprai, aziende che già producono spumanti.


“In Umbria quasi il 40% della superficie si trova ad altezze tra i 200 mt e i 400 mt slm, il 26% tra i 400 mt e i 600 mt, il 13% tra i 600 mt e gli 800 mt, e il 14% a più di 800 mt” ha spiegato Leonardo Valenti del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali, produzione, territorio, agroenergie dell’Università degli studi di Milano, ricordando che “oggi la maggior parte delle attività vitivinicole umbre occupano superfici tra i 200 mt e i 600 mt slm e si trovano sempre più frequentemente a dover affrontare le conseguenze degli eventi meteorologici estremi (primi tra tutti gelate e improvvise onde di calore) che, mettendo a repentaglio la quantità e qualità della produzione, con ripercussioni negative sulla loro capacità competitiva. Il successo del progetto non avrebbe, tra l’altro, il solo effetto di sperimentare la fattibilità e la competitività di un vigneto specializzato impiantato a nuove altitudini nel totale rispetto dell’ecosistema appenninico, ma – ha concluso il docente – contribuirebbe a costituire uno dei primi esempi virtuosi di recupero dell’economia rurale in un territorio che soffre fenomeni di abbandono, invecchiamento e depauperamento delle attività economiche”. Se si considerano le aree che, dal punto di vista climatico, idrologico e pedologico sono risultate avere alta idoneità alla coltura della vite, la quota che si trova in montagna sale a più del 20% del totale. Questo significa, sempre secondo i promotori del progetto, che si può ipotizzare anche una maggior idoneità di queste aree alla coltura di quei vitigni che necessitano di particolari condizioni per produrre uve adatte alla spumantizzazione. Ci potrebbe essere, dunque, una doppia valorizzazione delle aree montane appenniniche: quella economica e quella sociale. La ricerca ha portato ad una mappatura dei Comuni che ospitano le aree più adatte alla coltivazione della vite, integrata da un indicatore di fragilità socio-economica dei Comuni stessi, mettendo in evidenza quali aree sarebbero più interessanti per eventuali investimenti.


Il convegno di Gubbio si è concluso con la tavola rotonda a cui hanno preso parte Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e di Copa, Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, Giovanni Colaiacovo, titolare di Semonte, e Marco Caprai, Ad di Arnaldo Caprai.

Vino, Veronesi: Signorvino punta a chiudere 2024 con 85 mln fatturato

Vino, Veronesi: Signorvino punta a chiudere 2024 con 85 mln fatturatoMilano, 1 ott. (askanews) – “Nel 2024 ci aspettiamo di raggiungere un fatturato di 85 milioni di euro e di avere 50 locali entro il 2025, partendo dagli attuali 40”. E’ “la previsione di crescita ambiziosa” annunciata da Federico Veronesi, assieme alla sua famiglia proprietario di Signorvino, la nota catena di enoteche con cucina del Gruppo Oniverse (ex Calzedonia).


“Signorvino crede fortemente nelle potenzialità del mercato italiano: apriremo presto nuovi locali in diverse città e organizzeremo numerosi eventi per coinvolgere i nostri clienti, restando fedeli al concept Signorvino Stories, presentato al Vinitaly 2024” ha spiegato il manager, sottolineando che “con incontri, approfondimenti e contenuti informativi utili, coinvolgeremo i nostri clienti e tutti coloro che hanno voglia di scoprire le incredibili storie d’eccellenza del settore vitivinicolo italiano”. Il 2023 di Signorvino si è chiuso con un fatturato di 72,5 milioni di euro (di cui 1,5 mln derivante dalla vendita online), per un totale di 36 negozi di cui due all’estero (Praga e Parigi, entrambi aperti a dicembre) e più di 2 milioni di bottiglie vendute (+15% retail, +8% online).