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Vino, Cantina Kurtatsch presenta l’annata 2018 del bordolese “TRES”

Vino, Cantina Kurtatsch presenta l’annata 2018 del bordolese “TRES”Milano, 29 set. (askanews) – Cantina Kurtatsch presenta l’annata 2018 di “TRES”, la cuvee prodotta solo nelle migliori annate giunta alla sua terza edizione, “che celebra l’incontro tra il territorio, la tradizione vinicola e l’arte”: tre valori, simboleggiati dai tre cipressi riportati a sbalzo sul vetro e il meglio di tre varietà riunite in un unico vino. La storica cooperativa altoatesina di Cortaccia, che associa 190 famiglie di viticoltori, ha lanciato questa speciale etichetta nel 2022 con il millesimo 2015, a cui era seguito il 2016. Il “TRES 2018” è composto per il 65% da Merlot, per il 30% da Cabernet Franc e per il 5% da Cabernet Sauvignon, ed è prodotto in appena 3.060 bottiglie, ognuna delle quali, assieme alle esclusive 200 magnum, è dipinta a mano dalla giovane graphic designer e pittrice locale Carmen Maria Alber. Il motivo rappresentato nell’etichetta, in linea con le due annate precedenti, raffigura il paesaggio di Cortaccia, con le colline vitate, i cipressi e la maestosa catena montuosa di roccia dolomitica.


“La cuvée riflette la visione chiara e orientata al futuro della nostra realtà, guidata dalla passione per i grandi vini rossi e con una particolare attenzione per le varietà bordolesi” ha spiegato Andreas Kofler, presidente di Cantina Kurtatsch, sottolineando che “lavoriamo con un profondo rispetto per la natura e il terroir, che conferisce caratteristiche distintive ai vini, puntando a ridurre al minimo l’impatto ambientale e a massimizzare la qualità del prodotto. L’interesse per i vitigni bordolesi – ha concluso Kofler – è da noi coltivato con fiducia sin dagli inizi e nasce dalla profonda convinzione della loro potenzialità, anche in risposta agli evidenti cambiamenti climatici”. La vinificazione segue lo stesso processo delle annate precedenti, con un affinamento in botti di rovere, di cui il 60% legno nuovo, il 20% secondo passaggio e il 20% terzo passaggio. Grazie all’andamento climatico favorevole in autunno e che ha permesso di ottenere un perfetto equilibrio tra acidità e tannini nel vino, le uve di Merlot e Cabernet Franc sono state raccolte contemporaneamente. I vigneti sono situati nell’area di Brenntal, su ripidi pendii tra i 220 e i 300 metri s.l.m. L’annata 2018 si è caratterizzata per un germogliamento tardivo, seguito da un’estate molto calda e secca, con piogge significative a fine agosto. Le condizioni climatiche ideali da metà settembre hanno favorito una maturazione perfetta delle uve, in particolare per le varietà bordolesi. La vendemmia, iniziata il 24 settembre per il Merlot e il Cabernet Franc, è stata la più precoce di sempre, anticipando di una settimana il 2015 e di due settimane il 2016.

Vino, da 7 a 13 ottobre a Milano torna “La Vendemmia di MonteNapoleone”

Vino, da 7 a 13 ottobre a Milano torna “La Vendemmia di MonteNapoleone”Milano, 29 set. (askanews) – Dal 7 al 13 ottobre a Milano torna “La Vendemmia di MonteNapoleone”, iniziativa ideata e realizzata da MonteNapoleone District con l’obiettivo di promuovere l’unione di due grandi eccellenze: i marchi globali del lusso e importanti Cantine nazionali e internazionali, con la partecipazione di diversi ristoranti e degli hotel 5 stelle lusso della città.


Il Quadrilatero della Moda milanese si animerà per un’intera settimana grazie ad un ricco calendario di eventi, esperienze enogastronomiche uniche e allestimenti scenografici, realizzati per l’occasione dall’”event designer” Vincenzo Dascanio. Quest’anno, infatti, il fascino del distretto del lusso sarà impreziosito da portali e archi realizzati con edere, acini d’uva ed elementi decorativi tematici, quali botti, ceste e cassette in legno, che creeranno un’atmosfera festosa da via Montenapoleone a via della Spiga, passando per via Verri, Sant’Andrea, Santo Spirito, San Pietro all’Orto Bagutta e Gesù. Giunta alla 15esima edizione, “La Vendemmia di MonteNapoleone” è patrocinata dal Comune di Milano e Confcommercio-Imprese per l’Italia, ed è realizzata in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia e La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. La kermesse sarà inaugurata martedì 8 ottobre da una lectio sulla convivialità tenuta da Samuele Briatore, presidente e fondatore dell’Accademia Italiana Galateo e Buone Maniere, presso l’Hotel Principe di Savoia. A seguire uno degli appuntamenti più attesi della settimana: l’asta benefica “Italian masters” battuta da Christie’s nella splendida sala dei cristalli, che conferma l’impegno solidale di MonteNapoleone District e festeggia la partnership decennale con Fondazione Dynamo Camp. I proventi della vendita dei 29 lotti, composti da pregiate bottiglie appartenenti al Comitato Grandi Cru d’Italia, storiche e da collezione, contribuiranno alla realizzazione della sessione di terapia ricreativa organizzata da Dynamo Camp nel periodo natalizio, per famiglie con figli affetti da gravi patologie neurologiche e sindromi rare.


Nei giorni della manifestazione, oltre 20 ristoranti proporranno menu speciali “La Vendemmia” a pranzo e a cena. Giovedì 10 ottobre, dalle 19 alle 21.30, le boutique del distretto accoglieranno, su invito, i loro ospiti per una “shopping experience” arricchita da degustazioni, con anche la possibilità di acquistare le prestigiose etichette esposte sulle vetrine via QRCode direttamente sulla piattaforma di Tannico. Infine, venerdì 11 ottobre si terrà al Four Seasons Hotel il wine tasting dal titolo “Solo per veri intenditori”, che includerà oltre 30 dei migliori vini selezionati dai soci del Comitato Grandi Cru d’Italia. Tra le novità in programma quest’anno, una lounge per gli ospiti di MonteNapoleone District presso Casa Conte, l’appartamento di design contemporaneo all’interno di Palazzo Melzi di Cusano in via Montenapoleone 18. “Questa quindicesima edizione rappresenta un traguardo importante in un percorso che ha visto l’evento evolversi e crescere, diventando un punto di riferimento internazionale per i cultori del bello e del buon vino, tra tradizione e ricerca” ha commentato Guglielmo Miani, presidente dell’associazione che riunisce oltre 120 global luxury brand attivi nel Quadrilatero, aggiungendo che “questo successo testimonia la passione e l’impegno di MonteNapoleone District e dei propri associati a celebrare il fascino e la vitalità del Quadrilatero, contribuendo a promuovere Milano quale ambasciatrice del lifestyle italiano e destinazione turistica d’elezione del turismo di fascia alta”.

Guida Vini d’Italia: i “Tre Bicchieri” a 17 bottiglie umbre, è record

Guida Vini d’Italia: i “Tre Bicchieri” a 17 bottiglie umbre, è recordMilano, 28 set. (askanews) – Sono 17, mai così tanti, i vini dell’Umbria che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.


“È un record che già racconta molto – sottolineano gli autori del volume – ma il dato più convincente arriva dallo stile dei vini nei diversi territori”. Ecco allora una rassegna, guidata da Montefalco, che include oltre al Sagrantino, anche Montefalco Rosso, Montefalco Bianco (“con l’uva Trebbiano spoletino che trova qui la sua dimensione”) e soprattutto la Doc Spoleto. I critici del Gambero evidenziano poi “sia i buonissimi Trasimeno Gamay, sia il Ciliegiolo di Narni, che i “grandi bianchi” di Orvieto (ben quattro le referenze premiate, tra cui un Muffa Nobile). Infine, la Doc Torgiano i cui vini per questa guida “sono davvero convincenti”. Le bottiglie che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono: “Fiommarino Sangiovese 2022” di Cantina Monte Vibiano; “Montefalco Bianco Plentis 2021 di Terre de La Custodia; “Montefalco Rosso Pomontino 2021” di Tenuta Bellafonte; “Montefalco Rosso Riserva 2020” di Antonelli-San Marco; “Montefalco Rosso Rosso Mattone Riserva 2021” di Briziarelli; “Montefalco Rosso Ziggurat 2022 di Tenute Lunelli-Castelbuono; “Montefalco Sagrantino 2020 di Scacciadiavoli; “Montefalco Sagrantino 25 Anni 2020” di Arnaldo Caprai; “Montefalco Sagrantino Il Bisbetico Domato 2020” di Giampaolo Tabarrini; “Orvieto Classico Superiore Mare Antico 2022” di Decugnano dei Barbi; “Orvieto Classico Superiore Panata 2022″ di Argillae; Orvieto Classico Superiore San Giovanni della Sala 2023” di Castello della Sala; “Orvieto Classico Superiore V.T. Muffa Nobile 2022” di Palazzone; “Ràmici Ciliegiolo 2021” di Leonardo Bussoletti; “Torgiano Bianco Torre di Giano V. Il Pino 2021” di Lungarotti; “Trasimeno Gamay C’Osa 2022” di Madrevite; e il “Trasimeno Gamay Poggio Pietroso Riserva 2021” di Duca della Corgna-Cantina del Trasimeno.

Il 30 settembre a Imola tornano i vini Dop e Igp della Romagna

Il 30 settembre a Imola tornano i vini Dop e Igp della RomagnaMilano, 28 set. (askanews) – Il 30 settembre all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola torna l’evento annuale del Consorzio Vini di Romagna dedicato agli operatori del settore Horeca, che avranno la possibilità di incontrare dalle 12 alle 19 oltre 60 aziende e 400 vini che incarnano la diversità e la ricchezza della Romagna, dalla costa riminese alle colline dell’imolese.


Importante novità di questa edizione è il seminario per i ristoratori, condotto dal noto sommelier Roberto Gardini, grande conoscitore dei vini del territorio, che “consentirà di familiarizzare con le principali tipologie romagnole di vini, con finale abbinamento al food, grazie alla presenza al salone di specialisti della gastronomia emiliano-romagnola e non solo”. “Il vino romagnolo, in particolare il Sangiovese, non è solo un prodotto di qualità, ma un simbolo della nostra identità e della nostra storia” ha affermato Roberto Monti, presidente del Consorzio Vini di Romagna, aggiungendo che “ogni bottiglia racconta il legame profondo tra il vitigno e il territorio, un legame che si riflette nella passione e nell’impegno dei nostri viticoltori. Siamo convinti – ha proseguito – che manifestazioni come questa siano determinanti per promuovere e far conoscere sempre di più il vino romagnolo, laddove la partnership con la ristorazione, soprattutto quella regionale, è fondamentale per l’affermazione dei nostri vini e per riconoscersi orgogliosamente nelle tipologie del territorio. Il nostro obiettivo – ha concluso il presidente – è di portare la Romagna del vino ai vertici, come merita”.

Vendemmia, Cantina Terre d’Aenor: -30% di uve ma parametri eccellenti

Vendemmia, Cantina Terre d’Aenor: -30% di uve ma parametri eccellentiMilano, 28 set. (askanews) – Una riduzione del 30% rispetto al potenziale produttivo: è quanto prevede, a vendemmia ancora in corso, Terre d’Aenòr, Cantina biologica fondata nel 2018 a Provaglio d’Iseo, nel cuore della Franciacorta (Brescia). “L’annata 2024 in Franciacorta è stata caratterizzata da forti sbalzi termici, in cui si sono alternati periodi freddi con precipitazioni intense, a periodi con clima siccitoso, questi ultimi in particolare concentrati nelle settimane precedenti la vendemmia” ha spiegato Ermes Vianelli, responsabile della produzione dell’azienda, precisando che “questo andamento ha inciso sia sulla fertilità delle gemme che sulla quantità e la dimensione dei grappoli, considerando anche che impostiamo sempre tutte le operazioni colturali, compresa la potatura, per garantirci un potenziale massimo di 85-90 quintali/ettaro, resa che tutela la qualità delle uve e di conseguenza dei vini che otteniamo”.


“Nonostante la diminuzione quantitativa – afferma la founder e Ceo, Eleonora Bianchi – la qualità delle uve è rimasta intatta: le analisi chimiche e le prime impressioni sensoriali indicano parametri eccellenti, lasciando presagire vini di altissimo livello che continueranno a esprimere la grandezza del nostro territorio e l’impegno costante che dedichiamo alla ricerca dell’eccellenza”. La Cantina stima che quest’anno la produzione si aggirerà su un totale di 200mila bottiglie, tra le sei referenze di Franciacorta (Brut, Satèn Ricciolina, Extra Brut Millesimato, Rosé Extra Brut Millesimato, Pas Dosé Millesimato e Demi Sec) e le due linee di vini fermi, Bianco Curtefranca Doc e Rosso Igt Sebino. Con la vendemmia 2024, Terre d’Aenòr ha annunciato un ulteriormente ampliamento della propria gamma: al Blanc De Noir in versione Nature, vinificato per la prima volta con la vendemmia 2023 e alle Riserve già in evoluzione, si aggiunge quest’anno un secondo rosso fermo, un Pinot Nero in purezza, che si affiancherà al taglio bordolese attualmente in commercio. Questo nuovo Pinot Nero, “che ha appena iniziato il suo percorso di vinificazione, sarà pronto per il mercato nei prossimi anni”.

Vino, Consorzio: grande successo per Enologica Montefalco-Abbinamenti

Vino, Consorzio: grande successo per Enologica Montefalco-AbbinamentiMilano, 27 set. (askanews) – “Quest’anno siamo riusciti a superare ogni aspettativa, dimostrando che questo evento è in grado di parlare a tutti, dai winelover ai professionisti. Abbiamo dato vita ad una manifestazione capace di valorizzare non solo i nostri vini ma anche l’intero patrimonio culturale e gastronomico della regione e lavoreremo ulteriormente per consolidare questo appuntamento”. Lo ha detto il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Paolo Bartoloni commentando la conclusione della 44esima edizione di “Enologica Montefalco – Abbinamenti”, l’evento dedicato ai vini del territorio di Montefalco e Spoleto in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica. L’edizione di quest’anno ha registrato oltre duemila partecipanti al banco d’assaggio dei produttori e oltre quattrocento persone alle degustazioni guidate, registrando il tutto esaurito per ogni sessione.


L’iniziativa, organizzata dal Consorzio e dalla Strada del Sagrantino, con il patrocinio del Comune di Montefalco e della Regione Umbria, ha visto la partecipazione di 29 Cantine del territorio, tre espositori di street food e cinque ristoranti del centro storico, che hanno proposto piatti in abbinamento ai vini Doc e Docg di Montefalco e Spoleto. Il prossimo appuntamento promosso dal Consorzio Tutela Vini Montefalco è in programma dal 5 ottobre al 29 marzo 2025 con una nuova edizione di “Montefalco nel bicchiere”. Si tratta di un ciclo di degustazioni in collaborazione con Maggioli Cultura, che si tiene ogni sabato alle 16 al Complesso Museale San Francesco: con la guida di esperti sommelier sarà possibile degustare cinque vini della Doc Spoleto, Doc Montefalco e Docg Montefalco Sagrantino.


Foto di Pier Paolo Metelli

Vino, Taschetta: urge intervenire sul reddito degli agricoltori

Vino, Taschetta: urge intervenire sul reddito degli agricoltoriMilano, 27 set. (askanews) – “Ogni periodo storico ha delle parole che lo caratterizzano e oggi ‘sostenibilità’ è il termine più di moda ma la politica dovrebbe prestare attenzione non solo alla sostenibilità ambientale e sociale, ma anche a quella economica: urge intervenire con impatto diretto sul reddito degli agricoltori, andando oltre gli incentivi che supportano attività collaterali. È difficile reggere le logiche della Gdo, che utilizza come unica leva il minor prezzo, con scarsa sensibilità sui danni a carico dei settori vitivinicoli, cerealicoli, agrumicoli e in allevamento. Il lavoro svolto in campo è faticoso, la vendita non è abbastanza remunerativa”. A dirlo è Dino Taschetta, presidente di Colomba Bianca, una delle maggiori Cantine produttrici di vino biologico in Europa, che in Sicilia conta 2.480 soci viticoltori che operano su una superficie di seimila ettari, di cui ben 1.800 biologici.


Taschetta è intervenuto oggi al convegno dal titolo “Sostenibilità e innovazione nella filiera agroalimentare e della pesca”, organizzato dall’Associazione generale cooperative italiane (Agci) a Siracusa nell’ambito del G7 Agricoltura. “Tra i soci che perdono forza economica, c’è chi decide di estirpare e ritiene immorale mettere i giovani a rischio, senza un minimo di reddito sicuro e senza soci non si può mantenere una solida base per una produzione di successo” aggiunge il presidente, rimarcando che “quando un problema è complesso, non esistono soluzioni semplici: occorre un piano serio di programmazione di lungo termine, bisogna esaminare ciò che serve e intervenire su più fronti, qualitativi e quantitativi, per rendere la produzione davvero sostenibile. La Sicilia vanta alta qualità – conclude – ma le rese sono fra le più basse del mondo, competiamo con territori che hanno rese 7-8 volte superiori alle nostre”. Ad avere un peso determinante sulla filiera è la crisi idrica. “Abbiamo ottenuto dal raccolto solo 40 quintali di uve per ogni ettaro, il 50% della consueta media, tanti vigneti a causa della siccità dovranno essere estirpati e non saranno più reimpiantati” racconta Taschetta, sottolineando che “non abbiamo perso solo la produzione ma in tanti casi anche il nostro patrimonio. La diga Trinità in provincia di Trapani intercetta le acque del fiume Delia: è stata costruita negli anni Cinquanta e potrebbe contenere 18 mln di metri cubi d’acqua – ricorda – e da anni attendiamo un collaudo: per l’irrigazione possiamo usarne solo poco più di 2 mln di litri, l’acqua si spreca e viene riversata a mare. Mentre l’Italia, con il Piano Mattei, investe sui Paesi del Nord Africa per esportare metodi produttivi – conclude – in Sicilia gli invasi non funzionano e perdiamo le nostre vigne”.

G7 Agricoltura, a Ortigia convegno internazionale su vino e spirits

G7 Agricoltura, a Ortigia convegno internazionale su vino e spiritsMilano, 27 set. (askanews) – Evidenziare il valore e il ruolo del settore dei vini e delle bevande spiritose per le comunità agricole, per i consumatori e per le imprese e tracciare un percorso di sviluppo sostenibile condiviso a livello globale. È questo il cuore del convegno internazionale “The wine & spirits sector: creating value in a spirit of moderation” svoltosi oggi a Siracusa e promosso da Federvini in qualità di associazione di categoria del Paese ospitante il G7 Agricoltura.


L’incontro si è tenuto a Palazzo Vermexio a Ortigia sotto l’egida e con la partecipazione delle più importanti associazioni europee ed internazionali del settore, tra cui il Comité européen des entreprises des vins (Ceev), Distilled spirits council of the United States (Discus), Fédération internationale des vins et spiritueux (Fivs), International alliance for responsible drinking (Iard) e World spirits alliance e spiritsEUROPE (Wsa). Nel suo intervento di apertura, la presidente di Federvini, Micaela Pallini, ha sottolineato l’eccezionalità di questo appuntamento, il primo ad ospitare le grandi organizzazioni di rappresentanza dei produttori di vini, distillati e liquori nella cornice di un G7 Agricoltura. “Ciò esprime un doppio valore – ha rimarcato la Presidente Pallini – il primo è quello del forte legame con i territori e le comunità agricole di cui il settore è espressione, in molti casi con radici millenarie, il secondo è quello dell’avvio di un confronto e dialogo al massimo livello globale in una fase in cui sia in Europa che a livello internazionale si assiste a tentativi di demonizzare i prodotti del settore, ignorandone i valori sociali, culturali ed economici”.


Per la Federazione, l’evento di oggi “ha rappresentato l’occasione per avviare una riflessione sulle priorità dei settori e per instaurare un dialogo con i leader e le organizzazioni presenti al G7, finalizzato a delineare le linee guida per una crescita del settore sostenibile, data la rilevanza che riveste a livello socio-economico”. Nel corso delle discussioni, è stato ribadito il ruolo del settore dei vini e degli spiriti come parte del patrimonio culturale e gastronomico e come pietra miliare della sostenibilità socio-economica delle aree rurali dell’Ue. Al fine di tutelarne la competitività, è stata richiamata l’attenzione sulla necessità di facilitare l’armonizzazione degli standard normativi, rafforzare la protezione legale e la promozione dei prodotti di alta qualità. Essendo settori profondamente vocati all’export, per le organizzazioni europee ed internazionali di vini e spiriti “resta cruciale sostenere un commercio internazionale basato su regole condivise per eliminare le barriere di accesso al mercato e, “al fine di scongiurare pericolose derive proibizionistiche”, hanno ribadito la necessità di formulare politiche che distinguano opportunamente tra consumo moderato e abuso di alcol, promuovendo il dialogo costruttivo e lo scambio di buone pratiche tra i portatori di interesse.


Tra i temi affrontati, anche quello del consumo responsabile: le associazioni di rappresentanza del settore hanno voluto sottolineare l’importanza di unire le forze al fine di sensibilizzare ad uno stile di consumo responsabile ed equilibrato. In questo senso, Federvini ha evidenziato come il modello italiano si distingua come “best in class” nei consumi moderati, e rimanga “l’emblema di uno stile mediterraneo equilibrato ed ispirato alla convivialità”. “Per il nostro settore, il G7 Agricoltura di Siracusa ha rappresentato un’opportunità unica per avviare un coordinamento e una collaborazione a livello mondiale tra le organizzazioni dei produttori di vini e di spiriti e i rappresentanti dei Paesi del G7” ha chiosato Pallini, sottolineando che si tratta di “un primo passo e non dobbiamo fermarci nell’affrontare la grande sfida di tutelare valori sociali, culturali, ambientali e industriali in cui riconoscerci, nel rispetto delle nostre identità e diversità”.

Vino, Oss. Uiv: in agosto calano ancora i consumi negli Usa (-8,8%)

Vino, Oss. Uiv: in agosto calano ancora i consumi negli Usa (-8,8%)Milano, 27 set. (askanews) – Calano ancora i consumi di vino negli Stati Uniti. Agosto, rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) su base Sipsource, segna “uno dei peggiori mesi dell’ultimo biennio (-13%) per le vendite complessive di vino” e porta il cumulato da gennaio a un -8% a volume. L’Italia, grazie agli spumanti, mostra a fatica il bicchiere mezzo pieno ma solo in considerazione delle peggiori performance dei competitor. Il parziale tricolore negli otto mesi, secondo le elaborazioni di Uiv sulla piattaforma dei distributori americani, si ferma a un -5,7% a volume e a -4,4% a valore, contro una media complessiva dei consumi rispettivamente a -8,3% e -7,4%.


A smorzare il calo delle vendite italiane sono però solo gli spumanti che, pur con un lieve calo agostano (-1,5%, molto meno del 8,8% generale italiano), nei primi 8 mesi si mantengono in terreno positivo (+1.5%). È ben diversa invece la situazione per i vini fermi, con bianchi (-13% su mese di agosto) e rossi appaiati a -8% e i rosati a -11%. “Se da un lato i numeri dell’export verso gli Usa indicano a luglio un segno positivo ancora piuttosto solido, dall’altro il persistente calo degli effettivi prodotti immessi al consumo rappresenta un campanello di allarme piuttosto serio. La speranza è che ora, con il taglio dei tassi e le imminenti presidenziali, ci possano essere segnali di inversione di rotta su un mercato fortemente condizionato dal calo del potere di acquisto” come il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, aggiungendo che “prova ne sia che il mese di agosto ha visto naufragare a -15% i consumi dei nostri vini nell’on-premise”.


Sempre secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Uiv, la locomotiva spumanti è arrivata ormai a rappresentare il 35% delle vendite di vino italiano negli Stati Uniti a fronte di una quota generale degli sparkling negli Usa ferma al 9%. Una tipologia, quella delle bollicine tricolori, che, complici i wine cocktail, cresce nonostante tutto e in assoluta controtendenza rispetto al totale mercato degli sparkling (-7,4% i volumi) e agli champagne francesi, in profondo rosso a -13%. La cavalcata degli spumanti e del Prosecco, che è il prodotto italiano più venduto oltreoceano, è trainata quest’anno in particolare dall’Asolo Prosecco (volumi a +15%) e dal Prosecco Treviso (+6%) mentre perde quasi 6 punti il Prosecco Doc. Per contro, tra le Denominazioni ferme maggiormente richieste negli esercizi commerciali statunitensi è difficile trovare segni “+”: a parte la crescita del Brunello di Montalcino (+5%) e la tenuta del Chianti Classico, i volumi commercializzati virano in negativo per tutte le principali bandiere del made in Italy, dal Chianti Docg (-16%) alla Doc Toscana (-13%), dal Pinot Grigio delle Venezie (-9%) al Barolo (-6%).

Vendemmia, UmbriaTop: lieve calo delle rese ma uve eccellenti e sane

Vendemmia, UmbriaTop: lieve calo delle rese ma uve eccellenti e saneMilano, 27 set. (askanews) – “Uve eccellenti e sane che esprimono al meglio il territorio e la sua biodiversità”: sono buone le previsioni per la vendemmia 2024 in corso in Umbria. “La scarsità di pioggia ha sicuramente generato una lieve diminuzione della resa ma in generale i risultati si prospettano molto incoraggianti. L’Umbria, caratterizzata da un clima continentale con influenze mediterranee, conferma condizioni ideali per la viticoltura: le sue colline ben ventilate e i terreni, spesso di origine argillosa o sabbiosa, contribuiscono a creare microclimi perfetti per la crescita di vitigni autoctoni e internazionali”. A dirlo è Massimo Sepiacci, presidente di UmbriaTop, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali.


Le condizioni climatiche nel corso dell’annata sono state dunque favorevoli, “con un’estate calda che ha aiutato lo sviluppo sano dei grappoli, dopo una primavera più fresca”. Questo ha portato “ad una maturazione ottimale delle uve, senza significativi problemi di malattie come la peronospora, che invece aveva afflitto la regione lo scorso anno”. In Umbria la raccolta è iniziata dopo la metà di agosto, quindi senza grande anticipo, con i vitigni internazionali, per poi proseguire con Grechetto, Sangiovese e Sagrantino.