Due i vini del Molise premiati con i “Tre Bicchieri” da Gambero RossoMilano, 27 set. (askanews) – Sono due i vini del Molise che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.
Si tratta del “Molise Rosso Don Luigi Riserva 2020” della Cantina Di Majo Norante, un Montepulciano in purezza prodotto a Campomarino (Campobasso), e del già pluripremiato “Molise Tintilia 200 Metri 2023” di Tenimenti Grieco, Cantina di Portocannone (Campobasso). Sull’”unico vitigno davvero autoctono” di questa terra, la Tintilla, i critici della guida si soffermano sottolineandone il valore e spiegando “che sempre più spesso dà buoni risultati”.
Vino, Jacquart festeggia 60 anni con “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”Milano, 26 set. (askanews) – “La filosofia della maison è quella di celebrare ogni piccolo momento della vita con una nota di gioia e leggerezza, trasformando l’ordinario in straordinario”. Così l’enologa Joelle Weiss sintetizza l’approccio di Maison Jacquart che ribalta lo stereotipo dello champagne che si stappa solo nelle occasioni speciali.
Nel 2024 il “quite luxury” della Cantina di Reims compie sessant’anni e per festeggiare lancia “Mono Cru Ay 2018 Blanc de Noirs”, un Pinot Noir in purezza figlio del terroir di Ay e di una vendemmia giudicata “perfetta”. “Uno champagne che dà dipendenza” lo definisce Weiss, forse facendo riferimento a quella piacevole facilità di beva che incarna lo spirito disincantato e gioioso della giovane Cantina francese, che, senza rinunciare ad una interessante complessità, riesce ad emergere anche quando non si tratta di Chardonnay, suo tradizionale punto di forza. Azienda cooperativa nata nel 1964 dall’unione di una trentina di vignaioli, Maison Jacquart (marchio di punta di Alliance Champagne Group) oggi può contare su circa 300 ettari in tutte le aree della Champagne. La Cantina ha la sua sede nello splendido Hotel de Brimont, palazzo finito di costruire nel 1897 nella “capitale” della più celebre bollicina francese su richiesta del visconte André Ruinart de Brimont, allora direttore dell’omonima Maison locale.
Il suo approccio moderno si rispecchia anche nella scelta di affinare i vini in acciaio, senza passaggi in legno, in modo di esaltare le caratteristiche varietali dell’uva e valorizzare ogni singola parcella. In Italia gli champagne Jacquart sono da oltre due decenni distribuiti da Rinaldi 1957.
Vino, Lazio ottiene 10 “Tre Bicchieri” dalla guida del Gambero RossoMilano, 26 set. (askanews) – Sono dieci i vini del Lazio che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.
Gli estensori del volume evidenziano che in queste bottiglie premiate “troviamo la bellezza di 14 vitigni diversi”, fatto questo che rivela come “i vitigni autoctoni facciano una gran fatica ad indicare il ‘senso di marcia’ al territorio”, più di quanto accada in altre regioni. Non solo, i critici enologici mettono inoltre in luce che i “Tre Bicchieri sono sparsi in tutto il territorio della regione” e “questo vuole anche dire che ancora non si è riusciti a creare dei veri e propri ‘distretti vitivinicoli’ di qualità”. Tra le novità positive, c’è invece il massimo riconoscimento assegnato per la prima volta ad uno spumante laziale, il “Metodo Classico” che il vignaiolo Sergio Mottura produce nella sua Cantina di Civitella D’agliano (Viterbo). Le etichette che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono: “Anthium Bellone 2023” di Casale del Giglio; “Biancolella di Ponza 2023 di Antiche Cantine Migliaccio; “Cesanese del Piglio Sup. Hernicus 2022” di Antonello Coletti Conti; “Fiorano Bianco 2022” di Tenuta di Fiorano; “Frascati Sup. 2023” di Casale Marchese; “Habemus 2022” di San Giovenale; “Montiano 2021” di Famiglia Cotarella; “Poggio Triale 2022” di Tenuta La Pazzaglia; “Roma Bianco 2023” di Poggio Le Volpi; e il “Sergio Mottura Brut Metodo Classico 2015” di Sergio Mottura.
Vino, Tenuta Lageder: bio o biodinamiche anche uve nostri conferitoriMilano, 26 set. (askanews) – Vendemmia speciale per la Tenuta Alois Lageder di Magré sulla Strada del vino (Bolzano): quest’anno, infatti, oltre ai 55 ettari di proprietà della famiglia, anche tutti gli altri 85 ettari di vigneti degli oltre 60 conferitori della Cantina verranno coltivati con metodo biologico o biodinamico. “Quando nel 2004 abbiamo preso la decisione di convertire i nostri vigneti all’agricoltura biodinamica – racconta Alois Lageder, che ha intrapreso i primi tentativi con il biodinamico già negli anni ’90 – non ci saremmo immaginati di arrivare così lontano, fino a condividere con i nostri partner viticoltori la nostra visione di un’agricoltura sana, rispettosa della natura che ci circonda e dell’ambiente in cui viviamo”.
Con la raccolta di quest’anno, la Tenuta altoatesina introduce anche un nuovo modello di valutazione del lavoro e delle uve dei con feritori che ha definito “il sistema di valori”, con l’obiettivo di promuovere la diversità, la fertilità e l’agricoltura sostenibile. “Crediamo che concentrarsi sui livelli di zuccheri sia un aspetto che non premia i nostri partner viticoltori, il cui lavoro per coltivare prodotti più sani e l’impegno a favore dell’ambiente vengono riconosciuti solo marginalmente” spiega Alois Clemens Lageder, che gestisce l’azienda assieme alle sorelle Helena e Anna, rappresentanti della sesta generazione. Il nuovo sistema si basa su cinque pilastri fondamentali: suolo, pianta, animale, persona e mercato, e per esempio, vengono favoriti il processo di inverdimento, la piantumazione di siepi, una potatura delicata o il lavoro con gli animali e a ognuna di queste misure viene dato un valore anche dal punto di vista economico. “I parametri offrono un supporto e una guida, aumentando la consapevolezza di tutte le azioni che si possono intraprendere per rendere un vigneto ancora più sano” precisano i Lageder, ricordando che esistono poi criteri legati ai singoli vigneti (la posizione, la pendenza, ecc.) o al mercato (come ad esempio le varietà di uva coltivate) che vengono valutati separatamente. “Questo progetto è ancora in fase iniziale: il nostro obiettivo è quello di sviluppare e far crescere questo sistema assieme ai nostri partner viticoltori nei prossimi anni” rimarca Alois Clemens Lageder, parlando “di un tappa significativa, che valorizza ancora di più il concetto di agricoltura sana e i rapporti con ogni partner che sceglie di collaborare insieme a noi”.
Vino, assegnata a Prato la prima borsa di studio “Essenze di vite”Milano, 25 set. (askanews) – E’ stata assegnata a Marisa Ponzecchi, neodiplomata all’Istituto superiore ad indirizzo alberghiero e turistico Francesco Datini di Prato la borsa di studio istituita dall’Associazione Nazionale Donne del Vino con Ais Toscana nell’ambito del progetto “Essenze di vite”, per promuovere il “bere consapevole” nelle giovani generazioni, mettere in evidenza le opportunità di lavoro che offre il mondo del vino e per ricordare insieme due Donne del Vino vittime di femminicidio: Donatella Briosi e Marisa Leo.
Ponzecchi avrà l’opportunità di frequentare i tre corsi organizzati dalla delegazione di Prato di Ais Toscana per il raggiungimento del diploma di sommelier. La cerimonia di consegna si è svolta alla presenza, tra gli altri, della presidente delle Donne del Vino della Toscana, Donatella Cinelli Colombini, e del presidente di Ais Toscana, Cristiano Cini, e ha avuto come “madrina” la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti. L’iniziativa “Essenze di vite” consta, a livello nazionale, di sette borse di studio del valore di circa duemila euro ciascuna, da assegnare a sette giovani talentuose che avranno l’opportunità di frequentare i tre corsi Ais. Le vincitrici rappresenteranno altrettante regioni italiane, a partire proprio dalla Toscana che premia Marisa Ponzecchi, per proseguire con Friuli-Venezia Giulia e Sicilia (regioni delle due vittime di femminicidio), Piemonte, Emilia-Romagna, Campania e Puglia.
Per Donatella Cinelli Colombini “la cerimonia ha un valore altamente simbolico relativamente al contrasto alla violenza di genere e soprattutto riveste un profondo significato nei confronti dei giovani destinati a professioni turistiche, perché intende spronarli a inserire il vino e l’agroalimentare in generale nella loro formazione, considerando l’enorme importanza che l’enogastronomia riveste a livello soprattutto locale fungendo da attrattore di turisti e dunque creando economia sul territorio”.
A Bardolino da 3 a 7 ottobre la “Festa dell’uva e del vino Bardolino”Milano, 25 set. (askanews) – Da giovedì 3 a lunedì 7 ottobre torna a Bardolino (Verona) la “Festa dell’uva e del vino Bardolino”, giunta alla 93esima edizione. Nella suggestiva cornice in riva al lago di Garda sono in programma cinque giorni di degustazioni, enogastronomia, mercatini, mostre e spettacoli per i più piccoli.
La tradizionale manifestazione, organizzata dalla Fondazione Bardolino Top e dal Comune di Bardolino che è stata presentata all’Istituto “Luigi Carnacina”, vedrà impegnati negli stand i volontari di 27 associazioni del paese che proporranno gustosi piatti, accompagnati dal protagonista della festa, il vino Bardolino (Classico Doc, Superiore Docg, Chiaretto Doc Spumante) prodotto da 22 Cantine del territorio. “Questa è una festa molto sentita sia dalla comunità che dai numerosi turisti che si godono la fine della stagione estiva sul lago” ha affermato il sindaco di Bardolino, Daniele Bertasi, ricordando che da “93 anni celebra il forte legame col territorio e con il nostro passato, essendo nata come momento di ringraziamento per la fine della stagione agricola: radici che ricorderemo con il corteo inaugurale, con i bambini vestiti a tema, e con una mostra fotografica diffusa di immagini d’epoca, per approfondire la storia e il lavoro che sta dietro a ogni bicchiere di vino”.
Nei cinque giorni di festa gli stand enogastronomici resteranno aperti a pranzo e a cena, su lungolago Cornicello, lungolago Mirabello e nel parco di Villa Carrara Bottagisio, dove sarà installata una nuova tensostruttura che permetterà di mangiare anche al coperto e assistere ai concerti dal vivo con la splendida vista del lago. Ci saranno poi i mercatini aperti sul lungolago Roma (dalle 11 alle 23), e ogni sera, musica dal vivo e dj set nel parco di Villa Carrara Bottagisio e, il venerdì e il sabato sera, anche sul lungolago Roma. Tante le novità annunciate: i giochi e gli spettacoli di burattini per i bambini al Parco Bassani, una mostra fotografica diffusa, l’esposizione di trattori Landini d’epoca a fianco della chiesa di San Severo, oltre ai parcheggi incrementati e alla conferma del bus navetta comunale.
”Born Sustainable”: nuova campagna europea dedicata alla sostenibilitàMilano, 25 set. (askanews) – Prende il via il programma di comunicazione triennale “Born Sustainable” con tre pilastri dell’eccellenza enogastronomica italiana ed europea: il Barbera d’Asti e i Vini del Monferrato, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e il Roccaverano Dop. La campagna ha l’obiettivo di promuovere la sostenibilità in ogni aspetto della produzione e del consumo di questi prodotti di qualità in cinque Paesi: Italia, Francia, Germania, Svezia e Danimarca.
Questa operazione mira a promuovere ed evidenziare le pratiche sostenibili adottate dai partner, sensibilizzando i consumatori e gli operatori del settore sull’importanza della sostenibilità nella produzione di vino e formaggio e incentivando il consumo responsabile, educando il pubblico a scelte di consumo consapevoli e sostenibili. Il proposito principale è aumentare la visibilità e la riconoscibilità dei regimi di qualità come Docg e Dop, promuovendo l’inserimento di prodotti che rispettano rigorosi standard di sostenibilità e contribuendo alla protezione ambientale, oltre che la valorizzazione delle tradizioni locali e dei territori. Ciò che accomuna i tre prodotti protagonisti è il loro legame con il territorio di appartenenza, Patrimonio dell’Umanità Unesco, che garantisce autenticità e qualità senza eguali e gli permette di emergere come modelli di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il progetto prevede azioni mirate di informazione e promozione, rivolte a consumatori finali, opinion leader, stampa e operatori del settore, e mira a consolidare la posizione dei produttori europei nei mercati competitivi e a garantire una crescita sostenibile nel consumo di prodotti agricoli di eccellenza.
Vino, Consorzio Bolgheri: danni bomba d’acqua in zona circoscrittaMilano, 25 set. (askanews) – “Durante la serata del 23 settembre, su una parte della zona della Bolgheri Doc, dalla Fossa di Bolgheri verso Castagneto Carducci, si è verificata una bomba d’acqua con circa 200 mm di pioggia in due ore. L’acqua già nelle prime ore del mattino era defluita senza causare danni permanenti, tranne che in una zona piuttosto circoscritta, dove purtroppo la forza dell’acqua ha avuto un impatto sulle vigne. Al momento sono in corso verifiche della situazione, che tuttavia non sembra aver lasciato danni significativi, salvo purtroppo nel caso di alcuni produttori. La vendemmia e oramai nella sua fase finale, e attendiamo nei prossimi giorni, in cui è previsto bel tempo, per completare la raccolta delle ultime uve”. Lo ha dichiarato Albiera Antinori, presidente del Consorzio per la tutela dei vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc.
“Desideriamo esprimere vicinanza ai produttori che hanno avuto danni alle vigne e un sentito ringraziamento alla Protezione Civile e alle autorità locali – ha concluso la presidente dell’ente consortile – per il tempestivo intervento e per il supporto fondamentale nella gestione dell’emergenza. Le immagini circolate sui social media facevano temere il peggio, ma grazie al loro intervento la situazione è rientrata sotto controllo”.
I “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso a 34 vini della LombardiaMilano, 25 set. (askanews) – “Poche regioni possono offrire interpretazioni stilistiche e territori così diversi tra loro”. Sono 34 i vini della Lombardia che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri”, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso.
In termini di “Tre Bicchieri”, i degustatori del volume hanno confermato il primato nazionale della Lombardia nel Metodo Classico, grazie a Franciacorta e Oltrepò Pavese. Il primo per “dosaggi sempre più calibrati e la nascita di nuovi parcellari che raccontano un’aderenza territoriale sempre più marcata”, e il secondo per la “determinazione di alcune aziende alla causa del Pinot Nero”. Per i rosé “la Valtènesi offre un modello di riferimento forte”, mentre tra i bianchi troviamo versioni virtuose di Lugana, San Martino della Battaglia (da uve friulano), con incursioni nella denominazione di Capriano del Colle. La Valtellina conferma la sua finezza per i rossi, “che trova piene affermazioni nelle sue sottozone: Sassella, Inferno, Grumello, senza dimenticare la ricchezza della tipologia Sforzato. Le etichette che hanno ottenuto i “Tre Bicchieri” sono “Botticino Pià de la Tesa 2021” di Noventa Botticino; “Capriano del Colle Fausto 2023” di Lazzari; “Farfalla Dosaggio Zero Metodo Cl. Cave Privée 2017” di Ballabio; “Franciacorta Brut Teatro alla Scala 2019” di Bellavista; “Franciacorta Dosage Zéro Vintage Collection” 2019 di Ca’ del Bosco; “Franciacorta Dosaggio Zero Naturae Edizione 2020 di Barone Pizzini; “Franciacorta Dosaggio Zero ND” di San Cristoforo; “Franciacorta Dosaggio Zero Riserva 33 2016” di Ferghettina; “Franciacorta Extra Brut Boschedòr 2019 di Bosio; “Franciacorta Extra Brut EBB 2018” di Mosnel; “Franciacorta Extra Brut Rosé Lucrezia Riserva 2011” di Castello Bonomi; “Franciacorta Nature Rosé 61 2017” di Guido Berlucchi Franciacorta; “Franciacorta Satèn Villa Crespia” di Muratori; “Lugana Cemento 2022” di Marangona; “Lugana Perla 2023” di Perla del Garda; “Mattia Vezzola Grande Annata Metodo Classico Rosé 2018 di Costaripa”; “OP Buttafuoco Storico V. Solenga 2020” di Fiamberti; “OP Cruasé Roccapietra 2018” di Scuropasso -Roccapietra; “OP Metodo Cl. Brut Cuvée 59” di Tenuta Travaglino; “OP Pinot Nero Metodo Cl. Brut 1870 Gran Cuvée Storica 2020” di Giorgi; “OP Pinot Nero Metodo Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca 2019” di Calatroni; “OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Vergomberra 2020” di Bruno Verdi, “OP Pinot Nero Pernice 2021” di Conte Vistarino; “RGC Valtènesi Chiaretto Antitesi 2023” di Giovanni Avanzi; “RGC Valtènesi Chiaretto Cl. Fontanamora 2023 di F.lli Turina; “RGC Valtènesi Chiaretto Rosagreen 2023” di Pasini San Giovanni; “San Martino della Battaglia Campo del Soglio 2023” di Selva Capuzza; “Terrazze Alte Pinot Nero 2022” di Tenuta Mazzolino; “Valtellina Sforzato Corte di Cama 2021 di Mamete Prevostini; “Valtellina Sfursat 5 Stelle 2021 di Nino Negri; “Valtellina Sup. Grumello SO 2021” di I Vitari; “Valtellina Sup. Inferno Flammante 2021” di Tenuta Scerscé; “Valtellina Sup. Inferno Ris. 2019” di Aldo Rainoldi; e il “Valtellina Sup. Sassella Nuova Regina Ris. 2018” di AR.PE.PE.
Black Angus, scoppia la mania. Importanti i suoi aspetti beneficiRoma, 25 set. (askanews) – Il nome più corretto è Aberdeen Angus perché questo tipo di carne arriva dalla città che si trova lungo la costa nord-orientale della Scozia. Ma tutti la conosciamo come Black Angus perché la si ricava da un bovino senza corna, con il mantello nero o rosso-scuro. La sua caratteristica genetica sta nella capacità di accumulare grassi che, durante la cottura, si sciolgono rendendo la bistecca tenera e succosa. Pochi sanno però che questo tipo di carne non solo è pregiata ma possiede anche importanti caratteristiche nutrizionali: “La Black Angus -spiega la nutrizionista Serena Capurso – ha un’elevata quantità di ferro, antiossidanti, zinco e vitamine, soprattutto del gruppo B come B1, B2, B6 e B9. Il tipo di allevamento, inoltre, favorisce la presenza di Omega 3, l’assenza di carboidrati e la ricchezza di minerali. Senza dimenticare che alla base della tenerezza di questo tipo di carne vi è la presenza della Miostatina, una proteina che regola il potenziamento muscolare e favorisce l’infiltrazione del grasso tra le fibre”.
Accertati gli aspetti organolettici della carne targata Angus, occorre capire se quella che mangiamo a casa o quella che ci viene servita al ristorante è davvero doc: “Non tutta quella in circolazione – sottolinea il ristoratore Nicola Ornelli, uno dei massimi esperti in materia – rispetta gli standard qualitativi. Spesso andiamo in bisteccheria e, ordinando Black Angus, pensiamo di aver fatto la scelta della vita. Poi, quando la mettiamo sotto i denti, ci accorgiamo di avere a che fare con qualcosa di duro e pieno di grasso che di eccezionale ha solo il prezzo. Ad esempio, il Black Angus americano che stiamo mangiando è selezionato e puro geneticamente? Il Black Angus australiano che ci stanno servendo è stato nutrito e fatto crescere almeno fino ai 36 mesi? In molti, purtroppo, per motivi meramente economici non danno il giusto peso all’importanza dell’alimentazione e macellano animali troppo giovani, a discapito della qualità e del gusto. Nasce così quello che chiamo il Poor Angus, il Black Angus annacquato. Ma non solo. Questo tipo di carne viene spacciato come tale anche nei banco-frigo dei supermercati, nelle hamburgherie o nei fast-food. Funziona un po’ come nel mondo delle automobili, dove, per avere una Ferrari, non è sufficiente mettere quattro ruote sotto il telaio”. Negli Stati Uniti, in effetti, per ottenere il riconoscimento di Certified Angus Beef, il manzo deve avere almeno il 51% del mantello completamente nero e un grado di marezzatura da medio ad alto. In più, l’USDA, il corrispondente del nostro ministero dell’agricoltura, grazie a degli addetti presenti in ogni macello, certifica la qualità delle bistecche di Angus, apponendo delle speciali sigle identificative. Un meccanismo impensabile nella cultura italiana. Per questo sono orgoglioso che la mia attenzione alla selezione di questa carne mi ha fatto ricevere un invito dall’ambasciatore americano Jack Markell. Come unico ristoratore italiano ho partecipato a una cena degustazione nella sua residenza privata di Roma nella quale, alla presenza del presidente del Texas Beef Council, un’associazione di allevatori texani e i maggiori esponenti dell’importazione nel nostro paese, abbiamo fatto il punto della situazione con l’obiettivo di diffondere una corretta cultura e importazione di questa carne”. Insomma, nella cultura del Black Angus, nulla è lasciato al caso tanto è vero che gli allevatori americani sono riusciti ad archiviare in una banca dati, oltre 20 milioni di campioni di DNA. Lo scopo è selezionare e privilegiare i migliori ceppi genetici.