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Vinnatur: analisi rivelano che vini nostri soci sono sempre più puliti

Vinnatur: analisi rivelano che vini nostri soci sono sempre più pulitiMilano, 22 mag. (askanews) – Proseguono la ricerca e lo sforzo dell’Associazione viticoltori naturali-VinNatur per produrre vini liberi da pesticidi e con la minor quantità di anidride solforosa. “In occasione della 19esima edizione di ‘VinNatur Tasting’, tenutosi allo show-room Margraf di Gambellara (Vicenza) lo scorso aprile, abbiamo preso in esame in maniera casuale i campioni di un terzo delle aziende vitivinicole partecipanti alla manifestazione e possiamo dichiararci soddisfatti dell’esito delle analisi, che hanno rivelato come i nostri viticoltori credano nell’importanza di operare con chiarezza in vigna e in cantina, nel massimo rispetto dei consumatori finali”. Lo ha dichiarato il presidente di VinNatur, Angiolino Maule, spiegando che tra i 70 vini su cui sono state condotte le analisi residuali per la ricerca di 388 principi attivi di pesticidi, solamente uno ha evidenziato alcune tracce al suo interno e, “pur trattandosi di livelli non rilevanti, verranno effettuate ora ulteriori indagini presso la Cantina che lo produce”


Le analisi effettuate dal laboratorio Vassanelli Lab di Bussolengo (Verona), hanno indagato la presenza dei pesticidi autorizzati per il settore vitivinicolo e quelli vietati a partire dal 2000 ad oggi. Inoltre, è emerso che metà dei campioni esaminati hanno quantità di anidride solforosa totale inferiori ai 10 mg/litro, mentre i restanti si attestano al di sotto dei valori previsti nel protocollo VinNatur (30 mg/litro per i vini rossi, 50 mg/litro per i bianchi, spumanti e rosati). Da 15 anni l’associazione compie approfondite valutazioni sull’operato di ciascun socio, allo scopo di monitorarne la conformità: la più importante autoanalisi finora intrapresa da un gruppo di vignaioli e che ha condotto nel tempo a un positivo confronto tra gli stessi. “Questa ricerca è una concreta declinazione della nostra volontà di fare vini secondo natura ma sempre supportati dalla scienza, nel rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali” ha aggiunto Maule, spiegando che “come è previsto dal nostro protocollo di produzione anche quest’anno abbiamo attuato uno specifico piano di controlli, con l’obbiettivo di garantire la caratteristica fondamentale del vino dei nostri soci: equilibrato, realizzato secondo metodi naturali e con la minor quantità di anidride solforosa possibile”. Verifiche imprescindibili per ogni vignaiolo che vuole entrare a far parte di questa associazione.


Al raggiungimento di questi importanti risultati ha contribuito anche il confronto con FoodMicroTeam, spin-off accademico dell’Università degli Studi di Firenze che dal 2013 supporta in cantina alcune aziende socie di VinNatur. Con loro prenderà il via nei prossimi mesi un nuovo progetto che si articolerà in analisi microbiologiche su vini in fermentazione e conservazione, con lìobiettivo di evitare l’insorgenza di difetti e alterazioni in queste fasi produttive.

Vino, Cantina calabrese Librandi pubblica Bilancio di sostenibilità

Vino, Cantina calabrese Librandi pubblica Bilancio di sostenibilitàMilano, 22 mag. (askanews) – La Cantina calabrese Librandi ha pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2024: si tratta della quarta edizione dopo l’avvio del percorso di certificazione Equalitas nel 2020. “La sostenibilità per noi non è soltanto una strategia ma un principio che guida ogni nostra decisione” ha dichiarato la famiglia Librandi, aggiungendo che “con il Bilancio di sostenibilità 2024 intendiamo non solo rendicontare ciò che abbiamo realizzato ma anche ispirare e veicolare un cambiamento positivo e duraturo”. “Ogni passo che compiamo per proteggere il nostro ambiente e sostenere la nostra comunità riflette il nostro rispetto per la terra che ci nutre e la cultura che ci unisce” hanno proseguito, sottolineando che “siamo determinati a proseguire su questa strada, con l’impegno di lasciare alle future generazioni un mondo più accogliente e sostenibile.”


Il documento conferma l’attenzione dell’azienda con sede a Cirò Marina (Crotone) per “la specificità territoriale e la conservazione dei vitigni autoctoni”, e testimonia “l’impegno sociale crescente verso gli stakeholder diretti e la comunità locale”. Inoltre, riflette “un’intensificata attenzione alla tutela della biodiversità in vigna, significativamente potenziata dal percorso intrapreso con ‘Biopass’, progetto italiano di Sata Studio Agronomico per la misura, la salvaguardia e l’incremento della biodiversità in viticoltura”. Questo progetto permette infatti all’azienda “di ‘autocontrollarsi’, esplorando e proteggendo la ricchezza biologica dei suoli delle tenute, dove si sono scoperti microambienti vitali per una moltitudine di organismi, facendo fronte a temi e processi fondamentali dettati dalle nuove contingenze, condizionate dal global warming, con conseguente necessità di esplorare resilienza, biodiversità e sostenibilità nell’ambito colturale”. Tra le nuove iniziative di sostenibilità del 2023-2024, la Cantina evidenzia “l’adozione di pratiche agricole innovative per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, come il ritardo della potatura per prevenire danni da gelate tardive e la semina di piante mellifere tra i filari, quali veccia, favino e senape, per supportare le popolazioni di api, sempre più a rischio ma cruciali per il ciclo vitale della vite e dell’ambiente circostante, assistite anche dall’installazione di diverse arnie nei vigneti della Tenuta Rosaneti”. Per consolidare ulteriormente questo impegno, Librandi “ha introdotto i ‘bug hotels’ per proteggere la fauna utile e sono in corso di installazione casette per uccelli ricavate da materiali riciclati, dimostrando un approccio creativo e sostenibile alla conservazione della biodiversità”. L’azienda continua anche a preservare vasti tratti di boschi e macchia mediterranea, “contribuendo significativamente alla salute del paesaggio locale”.

Fivi presenta a europarlamentari il “Manifesto” per futuro del vino

Fivi presenta a europarlamentari il “Manifesto” per futuro del vinoMilano, 22 mag. (askanews) – La Federazione italiana dei vignaioli indipendenti (Fivi), di concerto con la Confederazione europea dei vignaioli indipendenti (Cevi), ha scritto nei giorni scorsi alle candidate e ai candidati italiani al Parlamento Europeo presentando il “Manifesto dei Vignaioli indipendenti per il futuro del sistema vitivinicolo”. Un documento, suddiviso in cinque punti prioritari, che vuole sensibilizzare i nostri europarlamentari “sull’importanza di legiferare in modo efficace, coerente e armonioso, per garantire un futuro al comparto vitivinicolo europeo”.


Ricordando che oltre metà delle normative che regolano il settore vitivinicolo vengono elaborate, discusse e approvate a Bruxelles, il presidente della Fivi, Lorenzo Cesconi, ha spiegato che “il vino non è semplicemente una bevanda alcolica ma è innanzitutto un prodotto agricolo: questo è il caposaldo non solo del nostro Manifesto ma di tutto l’impegno che mettiamo e metteremo in campo per tutelare la viticoltura italiana ed europea”. “I vignaioli sono protagonisti di un modello produttivo sostenibile in ogni fase della filiera: in campagna, in cantina, sul mercato” ha proseguito, ricordando che “senza viticoltura non c’è paesaggio rurale storico, non c’è tutela territoriale contro il dissesto idrogeologico, c’è abbandono della terra e spopolamento delle aree interne”. “Senza vignaioli, il mercato del vino sarebbe appannaggio di prodotti industriali avulsi dal territorio” ha continuato Cesconi, precisando che “alle istituzioni europee diciamo: non chiediamo semplicemente sussidi, ma il riconoscimento del nostro ruolo e una strategia coerente che punti a una riforma strutturale del sistema vitivinicolo europeo, all’altezza dei grandi cambiamenti in atto, climatici, geopolitici e di consumo”. I punti principali evidenziati dalla Fivi sono: “il riconoscimento del vino come prodotto agricolo, riformando la Pac in modo più inclusivo per i piccoli produttori; la sostenibilità economica, attuando misure che riducano i costi di produzione, semplifichino le vendite e rendano più semplice, efficiente e competitiva la conduzione delle piccole imprese vitivinicole; la sostenibilità ambientale, con il sostegno alla transizione agroecologica e la ricerca di nuove tecniche agronomiche, non puntando tutte le carte solo sulle tecnologie di evoluzione assistita; la sostenibilità sociale, rafforzando il raccordo tra aziende agricole e territorio, valorizzando le esternalità positive delle imprese verticali. Infine, la richiesta di non imporre nuove misure restrittive sul consumo moderato e consapevole di vino, sostenendo con forza l’obiettivo di combattere l’abuso e il consumo dannoso”.


“Nelle prossime settimane incontreremo tutti i candidati che avranno piacere e interesse a confrontarsi con noi” ha annunciato Cesconi, concludendo che “il futuro del sistema vitivinicolo europeo non riguarda solo i quasi tre milioni di addetti che lavorano direttamente o indirettamente nel settore, ma tutta la società europea e le comunità territoriali, generando 130 miliardi di euro di Pil, 52 miliardi di euro di entrate fiscali e attirando oltre 36 milioni di turisti del vino: chi avrà l’onore e l’onere di sedere in Parlamento europeo, è importante che ne sia consapevole e conosca a fondo un settore così importante per il futuro dell’Europa”. Foto di Michele Purin

Vino, il 3 giugno a Milano primo corso in Italia di “mindful drinking”

Vino, il 3 giugno a Milano primo corso in Italia di “mindful drinking”Milano, 22 mag. (askanews) – Parte a Milano il primo corso in Italia di “mindful drinking”. Tre incontri dedicati a psicologia, enologia ed educazione alimentare, collegati ad una introduzione alla tecnica per l’assaggio dei vini secondo i dettami della teoria della “mindfulness”, la consapevolezza del momento presente che si raggiunge attraverso l’applicazione di tecniche di concentrazione. Il corso, in programma il 3, 10, 17 giugno all’Hotel Leonardo di via Messina, vedrà psicologi, docenti universitari e assaggiatori che porranno l’attenzione sull’approccio mentale al vino e al suo consumo.


Al centro delle lezioni l’assaggio di un vino “concentrandosi esclusivamente sui propri sensi e sulle percezioni che esso dà, tecnica che consente di rallentare il ritmo frenetico della nostra vita e ricaricare le energie”. Come spiegato da Rosamund Dean, la prima a coniare l’espressione “mindful drinking” e ad applicare le tecniche della “mindfulness” all’atto del bere, questo nuovo approccio al vino si traduce in un consumo moderato, che non implica tanto l’astinenza totale quanto la riscoperta del piacere di bere con consapevolezza e attenzione. “Con questo corso vogliamo andare oltre il concetto ormai abusato di ‘bere moderato’” spiega Vito Intini, presidente dell’Organizzazione nazionale assaggiatori vino (Onav), aggiungendo che “crediamo in un approccio olistico, dove l’assaggio del vino è un modo per scoprire meglio sé stessi e i propri sensi e dove ci si concentra sul momento presente”.


Il primo incontro si intitola “Vino: esperienza di vita” e vedrà l’intervento di Chiara Ripamonti, psicoterapeuta e psicoanalista, ricercatore di Psicologia Clinica del Dipartimento di Psicologia dell’Università Bicocca di Milano, attualmente docente presso la scuola di specializzazione dell’Associazione italiana di sand play therapy (Aispt), e presidente dell’Associazione Onlus Psychè. Vincenzo Gerbi interverrà per il secondo incontro con “Cosa cerchiamo dal vino”, mentre l’ultimo appuntamento avrà per protagonista Alberto Martelli, medico chirurgo, pediatra e specialista in scienze dell’Alimentazione, esperto in allergie alimentari, che esplorerà da vicino il rapporto tra vino e salute. La seconda metà di tutte le giornate sarà guidata dal presidente Intini, con l’assaggio di due vini selezionati dall’Onav.

Vino, Consorzio Valpolicella: assemblea soci approva bilancio 2023

Vino, Consorzio Valpolicella: assemblea soci approva bilancio 2023Milano, 22 mag. (askanews) – L’assemblea dei soci del Consorzio vini Valpolicella ha approvato il 21 maggio il bilancio consuntivo 2023: l’esercizio si è chiuso con un valore alla produzione di oltre 3,8 milioni di euro (+20,7%) e un utile pari a 34.902 euro.


“In assemblea è emersa una Valpolicella che scommette su se stessa e su un territorio capace di investire in progetti finalizzati alla crescita socioeconomica delle aziende della Denominazione” ha dichiarato il presidente, Christian Marchesini, spiegando che “prova ne è il voto favorevole all’aumento del 20% delle quote associative a partire da quest’anno: una decisione condivisa che darà un nuovo impulso alle iniziative di promozione, marketing e comunicazione a favore di tutta la Denominazione”. “Inoltre, la rinnovata visione partecipativa ha dato una spinta al Consorzio che ha registrato 38 nuovi ingressi nel 2023, segnale di vivacità della Valpolicella, di compattezza delle diverse ‘anime’ della filiera che, in questo momento di crisi dei mercati e di evoluzione dei consumi, riconoscono i capisaldi delle politiche consortili, da quelle relative al contenimento produttivo a quelle di posizionamento nelle piazze storiche ed emergenti fino alla salvaguardia del valore e del prezzo dei vini rappresentati”. Nel merito del conto economico, i risultati di bilancio “evidenziano la solidità economico finanziaria del Consorzio che, l’anno scorso, ha investito quasi l’80% delle proprie risorse in attività di promozione in Italia e all’estero e di vigilanza e difesa dei vini della Valpolicella sui mercati internazionali”. Per quanto riguarda il piano di promozione, il l’ente consortile ha archiviato il 2023 con 20 missioni internazionali “nelle principali aree della domanda reale e potenziale”, a partire da Stati Uniti e Nord America, Nord Europa, UK ma anche Vietnam, Giappone, Corea del Sud e Serbia. Altrettante iniziative e sinergie sono state messe in campo da Consorzio sul mercato domestico. Un calendario in cui spiccano “Amarone Opera Prima”, il debutto del format “Venezia Superiore” dedicato al Valpolicella, “Amarone in capitale” a Roma, “The Queen of taste” a Cortina d’Ampezzo, oltre a un programma di masterclass in giro per l’Italia, di incoming di operatori e di Amarone specialist in Valpolicella, oltre che di eventi targati dal Gruppo Giovani del Consorzio.


Di rilievo anche la partecipazione a Vinitaly 2024 con 22 aziende espositrici e oltre 50 aderenti alle degustazioni al banco mescita nello stand del Consorzio, e l’adesione a “Vinitaly Open Balkan” a novembre scorso. Tra gli obiettivi raggiunti nel 2023, il Consorzio sottolinea infine l’accordo per la chiusura del contenzioso legale con l’associazione Famiglie Storiche.

Vino, 25-26 maggio in Toscana “Cantine Aperte” con Pane Toscano Dop

Vino, 25-26 maggio in Toscana “Cantine Aperte” con Pane Toscano DopMilano, 22 mag. (askanews) – “Cantine Aperte” torna in tutta la Toscana dal 25 al 26 maggio: “ospite” di questa edizione è la cultura del pane, con dimostrazioni di panificazione, degustazioni e racconti su un prodotto gastronomico che, come il vino, rappresenta la toscanità.


“Il pane è il simbolo della vita e il vino in questo senso è l’alter ego del pane, la storia lega questi due concetti attraverso la condivisione e il pane toscano è unico nel suo genere e ha una tradizione e una memoria storica importantissime, che assieme al vino esaltano la cultura enogastronomica della nostra Regione, contraddistinta da sempre dalla qualità” ha spiegato la presidente del Movimento turismo del vino (Mtv) Toscana, Violante Gardini Cinelli Colombini, aggiungendo che “per l’edizione 2024 abbiamo quindi stretto una partnership con il Consorzio di tutela del Pane Toscano Dop che fornirà il pane alle nostre Cantine, ma anche dei veri e propri ambasciatori che racconteranno l’arte della panificazione”. “Cantine Aperte” in Toscana avrà per il secondo anno consecutivo un prologo, sabato 18 maggio, al Valdichiana Village di Foiano della Chiana (Arezzo), con la seconda edizione “Anteprima Cantine Aperte per il Meyer” (dalle 11 alle 18). Una degustazione dei vini di una quindicina di Cantine e un banco di assaggio e di dimostrazione del Pane Toscano Dop, il cui ricavato sarà destinato alla Fondazione ospedale pediatrico Meyer di Firenze per il progetto di “Accoglienza alle Famiglie”


Il Pane Toscano Dop è un prodotto che segue un rigido Disciplinare di produzione che contempla materie prime e lavorazioni esclusivamente nel territorio della Toscana. Una prima testimonianza scritta sulla produzione di pane sciocco, cioè senza sale, viene fornita già nel Cinquecento da Pietro Andrea Mattioli.

Vino, dal 31 maggio al 2 giugno a Bardolino c’è “Palio del Chiaretto”

Vino, dal 31 maggio al 2 giugno a Bardolino c’è “Palio del Chiaretto”Milano, 22 mag. (askanews) – Il lungolago bardolinese torna a tingersi di rosa per la 19esima edizione del “Palio del Chiaretto Bardolino”, la manifestazione dedicata ad uno dei vini rosati italiani più venduti al mondo, con 17 punti vendita e degustazione del Bardolino Chiaretto Classico Doc e dello Spumante Doc gestiti direttamente dalle aziende produttrici della zona vocata La Rocca. A questi si aggiunge una “casetta” in piazza del Porto che raggrupperà i vini vincitori del concorso enologico di riferimento. Previsti come ogni anno decine di eventi collaterali tra cui concerti, musica itinerante, artigianato e lo speciale spettacolo pirotecnico “Gocce di luce” che il 2 giugno renderà omaggio alle madri costituenti della nostra Repubblica.


Organizzato dal Comune di Bardolino e dalla Fondazione Bardolino Top, il Palio si svilupperà da Punta Mirabello a Punta Cornicello, senza tralasciare il centro storico. A Parco Carrara Bottagisio torna l’ampia area dedicata ai concerti e al food con una tensostruttura in grado di ospitare più di 300 persone contemporaneamente. L’iniziativa è anche l’occasione per apprezzare a pranzo e cena (con vista lago) gli abbinamenti enogastronomici con tre menù curati da Amo Baldo Garda, dall’Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione “Luigi Carnacina” e da De Gustibus associazione ristoranti e bar. Novità 2024 i percorsi, uno per ogni giorno di manifestazione, studiati per scoprire il territorio e le tipicità del lago di Garda (7 km per una durata di circa tre ore). Il 31 maggio la proposta è di una camminata nell’antico borgo di Calmasino con arrivo alla cantina Villa Calicantus per una degustazione di vini biodinamici, accompagnati da prodotti fatti in casa e olio extravergine di oliva del Garda. Sabato 1 giugno passeggiata dal centro storico di Bardolino verso la collina alla scoperta della Strada del Vino con una sosta all’azienda Guerrieri Rizzardi per visita in cantina e una degustazione. Infine, il 2 giugno, percorso dal centro storico di Bardolino con direzione collina per un piacevole itinerario nel verde che si conclude con una visita al frantoio Viola e degustazione di olio extravergine Garda.


Il programma degli appuntamenti culturali si apre venerdì 31 maggio con l’inaugurazione ufficiale alle 18 a cui seguono tre proposte musicali: al Porto con i Folkita, in Sala della Disciplina con Italian Opera Concerts e a Parco Carrara Bottagisio con Movie Project, viaggio nel tempo attraverso le più belle colonne sonore della storia del cinema. Il giorno successivo, sabato, l’intrattenimento inizia già alle 17 con la Old Pepper Jazz Street Band tra le vie del centro storico, e poi doppio concerto: al Porto con Dixieland style and blues e a tutto wing con la Jazzset Big Band Orchestra a Parco Carrara Bottagisio. Domenica concerto in darsena con il duo acustico Malò & Alfie (alle 13), la sfilata delle Confraternite del Bardolino accompagnata dalla banda musicale del paese (alle 18) con investitura degli Ambasciatori del Vino Chiaretto Bardolino e la premiazione dei migliori vini. Vintage swing al Porto con i Vintage People (alle 20.30), secondo appuntamento con Italian Opera Concerts in Sala della Disciplina (alle 21) e gran finale a filo d’acqua (alle 23) con i fuochi d’artificio. Con questa edizione, “accessibile e plastic-free”, debutta il sito della manifestazione che offre storia, proposte wine and food, esperienze e informazioni utili.

Vino, Andrea Lonardi Ceo del gruppo Marilisa Allegrini

Vino, Andrea Lonardi Ceo del gruppo Marilisa AllegriniMilano, 21 mag. (askanews) – Andrea Lonardi è il Ceo del gruppo Marilisa Allegrini, che comprende le tre aziende di famiglia: Villa Della Torre di Fumane (Verona), Poggio Al Tesoro di Bolgheri (Livorno) e San Polo di Montalcino (Siena). L’annuncio è stato dato dalla Cavaliere del lavoro a due mesi dalla presentazione del gruppo e a poche ore dall’ufficializzazione del nuovo progetto imprenditoriale di executive advisory del Master of Wine (MW): Andrea Lonardi Cultivating Legacy.


“Andrea vanta un passato di direzione manageriale verticale (dal vigneto al mercato) in prestigiose aziende vitivinicole che da oggi inizia a mettere a disposizione, come Ceo, all’interno del mio nuovo progetto” ha dichiarato Marilisa Allegrini, precisando che “Andrea guiderà la nostra squadra in un progetto di valorizzazione dei territori in cui operiamo” e “supporterà la crescita dell’organizzazione aziendale, con l’obiettivo di consolidare e sviluppare i nostri assets in ambito produttivo, di marketing e commerciale. Inoltre – ha concluso – Andrea sarà una figura di riferimento importante per le mie figlie, Carlotta e Caterina, offrendo loro una mentorship di grande esperienza su cui poter contare per la loro crescita in azienda”. “Metterò a disposizione tutta la mia esperienza, la mia creatività e la mia vision nel segmento dei fine wines per supportare lo sviluppo a Bolgheri, a Montalcino e nelle Denominazioni veronesi” ha affermato Lonardi, sottolineando che “insieme con Marilisa, Carlotta e Caterina, affronteremo le complessità del mercato odierno e tracceremo percorsi di strutturazione aziendale che rispettino la loro storia abbracciando l’innovazione moderna ed il passaggio generazionale”.


“Andrea Lonardi Cultivating Legacy è una nuova forma di collaborazione strategica ed innovativa nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale, atta a supportare marchi storici ed affermati di vini pregiati, attraverso progetti di crescita e di rinnovamento, valorizzando le loro tradizioni e rafforzando il legame con i territori vitivinicoli di appartenenza, attraverso un approccio identitario di brand e di prodotto” ha evidenziato in una nota il MW, che nel marzo scorso aveva annunciato al Gambero Rosso la fine, dopo oltre undici anni, della collaborazione con la Cantina veronese Bertani del gruppo Angelini Wine and Estates. Il progetto di mettere a disposizione delle aziende “un bagaglio di esperienze e una visione privilegiata del mondo del vino, frutto di un insieme di competenze acquisite dalla produzione, al marketing, alla vendita”, si concretizza dunque in una prima, importante, collaborazione con il neonato e agguerrito gruppo Marilisa Allegrini.

Vino, il 4-5 giugno a Milano c’è il Festival Nazionale Spumantitalia

Vino, il 4-5 giugno a Milano c’è il Festival Nazionale SpumantitaliaMilano, 21 mag. (askanews) – Torna l’appuntamento con il Festival Nazionale Spumantitalia, “unico evento culturale dedicato alle bollicine italiane”, che si svolgerà martedì 4 e mercoledì 5 giugno ai Chiostri di via San Barnaba 48 a Milano.


La manifestazione, ideata e organizzata da Bubble’s Italia, prevede incontri culturali basati su riflessioni, momenti di degustazione e approfondimenti sul settore. “Un appuntamento di aggregazione, socializzazione e confronto tra le aziende, gli operatori dell’Horeca, il comparto tecnico scientifico e il mondo di appassionati che ha contribuito a rendere grande il comparto spumantistico nazionale” hanno spiegato gli organizzatori, sottolineando che si discuterà anche del clima e di come questo incida in modo preoccupante nella produzione dei vini fermi, e soprattutto nella spumantizzazione, modificando moltissimi aspetti della filiera produttiva. Si ragionerà inoltre del valore comunicativo di cui devono farsi voce le aree spumantistiche emergenti, di quali difficoltà devono affrontare per emergere, di quale sia il contributo culturale che posseggono e come questo può aiutarle a ritagliarsi un ruolo. Il 4 giugno sono previsti due talk show: “Clima, una bella sfida da vincere per gli spumanti” alle 10.30, e “Bolle a Gogò” alle 15. Il primo dedicato a come sta affrontando il cambiamento climatico la spumantistica italiana, e il secondo allo stato dell’arte delle aree spumantistiche emergenti italiane. Ai lavori parteciperanno docenti, ricercatori, enotecnici, giornalisti, produttori e opinion leader del settore vitivinicolo, tra cui Rosario De Lorenzo (presidente dell’Aivv), Gabriele Cola e Davide Modina(DiSAA Department of Agricoltural University di Milano), Davide Gaeta (Università di Verona), Vincenzo Russo (Iulm), Fiamma Rivetti (Centro di Neuromarketing Iulm) Raffaele Guzzon (Fondazione Mach), Giulio Somma (direttore del Corriere Vinicolo), il consulente Carlo Alberto Panont e gli enologi Donato Lanati (Studio Enosis), Mattia Vezzola Massimo Tripaldi, Pierluigi Zama (vicepresidente Assoenologi).


Il 5 giugno dalle 9.30 alle 18.30 sono invece previste sei masterclass su spumanti provenienti da ogni parte d’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, dal Veneto alla Puglia. I banchi di assaggio saranno operativi sempre mercoledì dalle 16.30 alle 23 con una selezione nazionale di bollicine. Le due “Serata Bubble’s Club” si terranno (su prenotazione) al ristorante “Ai Chiostri”.

Al via la selezione per la “Guida Bio 2025 Selezione Vini”

Al via la selezione per la “Guida Bio 2025 Selezione Vini”Milano, 21 mag. (askanews) – Sono ufficialmente iniziati i lavori per la realizzazione della “Guida Bio 2025 Selezione Vini”, l’unica in Italia dedicata esclusivamente ai vini derivanti da agricoltura biologica certificata e/o in conversione, giunta quest’anno alla sesta edizione. Curata da Antonio Stanzione e edita da Rubbettino, la Guida si propone “come un vero e proprio itinerario dal Nord al Sud del Paese alla scoperta delle produzioni vitivinicole d’Italia che sposano la filosofia green”.


Nella precedente edizione erano state recensite oltre 2500 etichette provenienti da circa 550 aziende, e oggi la guida si pone l’obiettivo di coinvolgere un numero ancora maggiore di produttori. “La nostra mission è divulgare e promuovere il valore del biologico italiano, offrendo il massimo sostegno ai prodotti, frutto di una viticultura sostenibile, concepita nel rispetto della natura e della salute del consumatore” ha spiegato Stanzione, ricordando che “la percentuale del vigneto italiano già destinato alla viticoltura biologica è del 21% e il mercato nazionale si avvicina ai 9 miliardi di euro annui”. Le degustazioni, “svolte rigorosamente alla cieca da un panel di esperti”, prevedono una valutazione da 2 a 5 “foglie”, con la possibilità di ottenere la “Foglia d’Oro” riservata alle eccellenze assolute. Come da tradizione, verrà inoltre premiato il packaging più accattivante con un’opera del maestro campano Sasà Sorrentino.


Guida Bio 2025 sarà disponibile in forma cartacea e in versione online.