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Vino, Etilika: nuova sezione interamente dedicata ai dealcolati

Vino, Etilika: nuova sezione interamente dedicata ai dealcolatiMilano, 21 mag. (askanews) – Il trend dei dealcolati investe non solo i produttori italiani ma anche la distribuzione: l’enoteca online Etilika, specializzata su vini e liquori Made in Italy, apre infatti una nuova sezione interamente dedicata ai vini dealcolati, “per soddisfare le richieste dei consumatori e di un mercato in forte crescita, attento anche a chi cerca opzioni più salutari e inclusive”. Con il lancio di questa nuova sezione, l’azienda fondata nel 2019 a Roma ha annunciato anche di voler “fare la sua parte per favorire un consumo sempre più responsabile e accessibile a tutti”.


“La selezione delle proposte punta ad offrire un primo nucleo del ‘no alcol best of’ che sarà “costantemente ampliato nei prossimi mesi” ha spiegato l’azienda che oltre a bianchi, rossi, bollicine e rosé, offre anche “spirit” analcolici al gusto gin e limoncello. I produttori sono, tra gli altri, Barone Montalto, Canella, Franclizer, Hoffstatter, Pallini, Tanqueray e Zaccagnini. Secondo uno studio dell’Iwsr sui dieci principali mercati mondiali del settore (Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna e Sudafrica), il mercato globale della dealcolizzazione tra il 2023 e il 2027 vedrà stabilizzare la propria crescita verso un 6% annuo in termini di volumi, raggiungendo i 30 miliardi di dollari entro il 2025, con circa il 70% rappresentato dalla birra analcolica. La ricerca identifica Millennial e Gen Z come target di bevitori con una crescita maggiore in termini di volumi.


“L’apertura di una sezione dedicata ai prodotti dealcolati mostra il nostro costante impegno per anticipare i trend del mercato, dato che nel mondo questa tendenza è ormai affermata” ha commentato Michele Trotta, co-founder di Etilika, spiegando che “questa nuova proposta si inserisce perfettamente nella nostra filosofia” e che “negli ultimi mesi abbiamo ricevuto diverse richieste di dealcolati sia da nostri clienti del mondo della ristorazione che da privati ed abbiamo percepito un potenziale mercato crescente che, oltre agli astemi, interessa donne in gravidanza, persone con condizioni di salute specifiche, chiunque per lavoro o per sicurezza deve evitare l’assunzione di alcolici senza sacrificare buona parte del gusto legato al prodotto, chi non può assumere alcolici per motivi religiosi e via dicendo”. “La sfida del dealcolato derivato dall’uva rappresenta pertanto un completamento ideale del nostro portfolio con proposte di grande piacevolezza che si rivolgono non solo al consumatore finale, ma anche a tutto il canale Horeca, a cui diamo grande attenzione” ha proseguito Trotta, concludendo “devo ammettere che il mio iniziale scetticismo è stato superato da una serie di assaggi piuttosto sorprendenti indice della grande cura e attenzione che diversi produttori hanno iniziato a dedicare al settore”.

Colli Berici: “campo catalogo” per salvare vitigni rari da estinzione

Colli Berici: “campo catalogo” per salvare vitigni rari da estinzioneMilano, 21 mag. (askanews) – Il Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza ha annunciato l’avvio di un progetto di ricerca per la realizzazione di un nuovo “campo catalogo”. L’iniziativa, introdotta dal direttore Giovanni Ponchia insieme con il custode e vignaiolo Giovanni Leopoldo Mancassola, prevede la creazione di un vigneto sperimentale di 500 mq a Lonigo dedicato all’allevamento di circa 20 antiche varietà viticole, tra cui Gambugliana, Leonicena, Pomella, Quaiara, Rossa Burgan, Denela e Saccola.


“Oltre all’obiettivo di salvaguardare i vitigni ad altissimo rischio di estinzione – ha spiegato Ponchia – il campo catalogo vuole offrire un monitoraggio pluriennale per comprendere quali siano le varietà più adatte alle sfide climatiche attuali”. “In un mondo dove solo venti varietà contribuiscono all’80% della produzione in commercio a livello internazionale – ha aggiunto Mancassola – la nostra sfida è riscoprire antichi vitigni capaci di dar vita a vini contemporanei e sostenibili che incontrano il gusto dei giovani consumatori”. L’annuncio è stato fatto in occasione della presentazione del libro “100 custodi per 100 vitigni, la biodiversità viticola in Italia” del Gruppo di ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della originalità e biodiversità vitivinicola (Graspo), che si è tenuta alla Biblioteca internazionale “La Vigna” di Vicenza. Il “campo catalogo” si inserisce, al fianco di altri progetti, nel libro redatto “che si fa manifesto per creare una rete tra aziende, istituzioni e centri di ricerca, con l’obiettivo di identificare, salvaguardare e vinificare i numerosi vitigni autoctoni a rischio di estinzione”.


Durante l’evento hanno preso la parola Remo Pedon (presidente della Biblioteca Internazionale “La Vigna”), Gianpaolo Girardi (fondatore di Proposta Vini), Giovanni Ponchia e il professor Attilio Scienza. Hanno partecipato al dialogo anche i fondatori della no profit Graspo, Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, con il racconto di alcune delle storie di conservazione di oltre 100 vitigni rari racchiuse nel volume.

Vino, il 25 e 26 maggio “Radda nel bicchiere”: ospite Barbaresco

Vino, il 25 e 26 maggio “Radda nel bicchiere”: ospite BarbarescoMilano, 21 mag. (askanews) – Conto alla rovescia per l’appuntamento chiantigiano “Radda nel bicchiere”, la kermesse enologica giunta alla sua ventisettesima edizione che richiama migliaia di visitatori a Radda in Chianti (Siena) e che quest’anno ospita alcune aziende produttrici di Barbaresco con una degustazione dedicata.


Il tradizionale evento promosso e organizzato dalla Proloco, con la preziosa collaborazione del Consorzio Chianti Classico e dell’Associazione Vignaioli di Radda, vede più di trenta aziende vinicole partecipanti, fra cui due new entry (Podere Ferrale e La Pesa di Sotto), con oltre cento etichette a disposizione di enoturisti e appassionati. Il 25 maggio alle 10.30 nella sala del Podestà del Palazzo comunale in piazza Ferrucci, apre le danze la degustazione a numero chiuso, guidata da Antonio Boco e Paolo De Cristofaro, “Barbaresco a Radda: comune eleganza – Esploriamo insieme assonanze e differenze di due straordinari comuni, Radda in Chianti e Barbaresco”. Dalle 13 alle 20 in viale Matteotti apertura dei banchi d’assaggio, che il giorno seguente saranno attivi dalle 11 alle 19. Sempre il 26 maggio il programma prevede alle 11.30 nella Sala del Podestà, il percorso “Radda vintage”, le vecchie annate dei vini del territorio del piccolo Comune toscano: una degustazione seduta con servizio curato da sommelier di 13 referenze di Chianti Classico con almeno otto anni di invecchiamento. Infine, la quindicesima edizione della competizione “Degustazione alla cieca”, cui seguirà alle 18 la premiazione.


Durante la manifestazione ristoranti e wine-bar di Radda in Chianti offrono per l’occasione menù speciali. Le Cantine che partecipano a questa edizione della manifestazione sono Arillo in Terrabianca, Borgo Salcetino, Brancaia, Caparsa, Carma, Casalvento, Castello di Albola, Castello di Monterinaldi, Castello di Radda, Castello di Volpaia, Castelvecchi, Colle Bereto, Corte Domina, Fattoria di Montemaggio, Il Barlettaio, Il Campaccio, La Pesa di Sotto, Istine, L’Erta di Radda, Livernano, Poci, Podere Capaccia, Podere Ferrale, Poggerino, Poggio alla Croce, Podere Terreno Volpaia, Podere Villanova, Pruneto, Robin Baum Wines, Tenuta Carleone, Tenuta di Campomaggio, Tenute Selvolini, Val delle Corti, Vignaioli di Radda e Vigneti La Selvanella. Foto di Paolo Rinaldi

Vino, Ilaria Lorini miglior sommelier Ais della Toscana 2024

Vino, Ilaria Lorini miglior sommelier Ais della Toscana 2024Milano, 21 mag. (askanews) – Il “Miglior Sommelier della Toscana 2024” si chiama Ilaria Lorini ed appartiene alla Delegazione Ais di Firenze, ma è nata e vissuta a pochi chilometri da quella San Gimignano che ha ospitato la finalissima conclusasi con la sua proclamazione e con il piazzamento al secondo e terzo posto di Luca Marchiani e Filippo Lazzerini, anch’essi della delegazione di Firenze.


Cornice della fase finale del concorso, organizzato in collaborazione con il Consorzio in occasione di “Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest” è stata la Loggia del Teatro dei Leggieri in piazza Duomo a San Gimignano il cui centro storico è patrimonio Unesco. La fase di preselezione dei finalisti si è svolta presso la Rocca di Montestaffoli, sede del Consorzio Vernaccia di San Gimignano guidato dalla presidente Irina Strozzi, che ha premiato i tre classificati insieme con il presidente di Ais Toscana, Cristiano Cini. Per Ilaria Lorini, terza donna ad aggiudicarsi il titolo dopo Simona Bizzarri nel 2008 e Valentina Merolli nel 2010, “è un sogno che si realizza: ho la Vernaccia ed il Chianti Classico che mi scorrono nelle vene ed essere incoronata ‘Miglior Sommelier della Toscana’ in questo territorio dove ho un pezzo di cuore rappresenta per me qualcosa di veramente straordinario”. “Dopo aver frequentato il corso sommelier, essermi laureata in Agraria, il percorso che mi ha portato fin qui è iniziato due anni fa ed ha richiesto sacrifici e dedizione – ha concluso – ma questa è la mia strada e raccontare, la terra, il territorio e le sue uve il mio obiettivo”.


La finale si è svolta come tradizione con una prova scritta al mattino tra i tredici candidati in gara provenienti dalle delegazioni toscane e al pomeriggio si è tenuta la sfida fra i tre finalisti che si sono misurati in prove di riconoscimento alla cieca un vino, tecniche di servizio, tre abbinamenti cibo-vino, fino alla prova finale di comunicazione, in cui sono stati chiamati a raccontare un personaggio, un vino o un territorio.

Comparto vino Abruzzo scrive al governo: aspettiamo risorse da 4 mesi

Comparto vino Abruzzo scrive al governo: aspettiamo risorse da 4 mesiMilano, 21 mag. (askanews) – “A distanza di quattro mesi dal decreto sullo stato di calamità per la viticoltura abruzzese, nel 2023 colpita dalla peronospora che ha ridotto la produzione di uva in Abruzzo di circa il 70% (più del doppio rispetto alla media nazionale) fino ad annientarla in vaste aree, non c’è stata alcuna erogazione di risorse”. E’ quanto si legge in un documento che il comparto vitivinicolo abruzzese ha inviato al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente e all’Associazione bancaria italiana (Abi).


“Nulla è stato fatto in merito all’attivazione delle provvidenze previste – prosegue il documento – per le quali vi sono solo indicazioni generiche e non esaustive da parte del sistema bancario che, di fatto, pongono le aziende interessate nella condizione di non poter accedere agli indennizzi attesi, con gravissime conseguenze in merito alle relative esposizioni debitorie che, in assenza di un intervento immediato, rischiano di passare entro poche settimane in situazioni di ‘esposizioni creditizie deteriorate’”. In assenza di risposte “entro il 31 maggio”, Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, Assoenologi, Cia Abruzzo, Città del Vino, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Daq Vino d’Abruzzo, Fivi Abruzzo, Gva, Legacoop Abruzzo, Liberi Agricoltori Abruzzo e Movimento turismo del vino, annunciano “significative manifestazioni”.


“È bene far presente che, per la sopravvivenza di migliaia di aziende viticole abruzzesi, non è fondamentale solo lo stanziamento delle risorse ma anche la certezza dei tempi di erogazione” ha spiegato il presidente del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, sottolineando che “ancora oggi mentre l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e l’Inps, hanno attivato specifici sportelli per la presentazione delle istanze relative ai contributi in conto capitale e per le agevolazioni previdenziali, nulla è stato fatto per l’attivazione dei prestiti, ma soprattutto, per la moratoria dei mutui in essere, cioè la loro sospensione”. Il comparto vitivinicolo abruzzese chiede pertanto di conoscere “i tempi di elargizione da parte di Agea dei contributi in conto capitale, nonché le modalità ed i tempi di attuazione dei provvedimenti adottati dalla Regione Abruzzo, l’elargizione dei micro-prestiti da parte della Fira Abruzzo relativi al bando 2023 (2,5 milioni di euro), le modalità di utilizzo e i tempi per l’elargizione delle risorse rese disponibili per l’anno 2024 (2,5 milioni di euro), modalità e tempi di elargizione delle risorse previste dalla legge di stabilità regionale del 2024 (5,2 + ulteriori 7,5 milioni di euro)”.

Vino, a Stevie Kim il premio “Orchidea” di Cantina Josetta Saffirio

Vino, a Stevie Kim il premio “Orchidea” di Cantina Josetta SaffirioMilano, 21 mag. (askanews) – Le vigne da cui si produce il “Barolo Josetta Saffirio” hanno fatto da cornice all’assegnazione del premio “Orchidea” a Stevie Kim, il riconoscimento annuale istituito nel 2021 e dedicato a figure femminili di spicco nel mondo del vino italiano che si sono distinte per il loro impegno nell’ambito della comunicazione e della sostenibilità. A conferire il premio il 20 maggio la produttrice e ideatrice Sara Vezza assieme all’imprenditore Renzo Rosso, presidente della holding Brave Wine di cui la storica Cantina di Monforte d’Alba (Cuneo) Josetta Saffirio fa parte.


Il riconoscimento prende il nome dal nuovo simbolo che Josetta Saffirio ha scelto per rappresentare i propri vini, l’Orchidea Selvatica delle Langhe, “un fiore autoctono simbolo di territorialità e sostenibilità”. Il premio comprende l’affidamento per un anno di un filare di Nebbiolo da Barolo e una Magnum di Barolo Josetta Saffirio. Prima di Kim, il premio era stato assegnato a Tessa Gelisio e Laura Donadoni. “Siamo felici – hanno dichiarato Vezza e Rosso – di conferire questo premio a Stevie Kim, una donna che ha dedicato la sua vita all’attività di comunicazione del mondo del vino, diventando vera e propria ambasciatrice mondiale della produzione vitivinicola italiana”. Una lunga esperienza la sua, sia come managing director di Vinitaly International che come ideatrice di ‘Opera Wine’ e della ‘Vinitaly international academy’ che fa formazione in campo enologico, a cui si aggiunge ‘Italian Wine Podcast’ con il quale racconta le sfumature del vino italiano. “Stevie rappresenta valori che noi stessi condividiamo come la qualità e l’eccellenza, la volontà di valorizzare il nostro territorio attraverso la sostenibilità e renderlo sempre più conosciuto in Italia e nel mondo” ha continuato Vezza e Rosso, aggiungendo “le affidiamo in adozione quel che di più prezioso abbiamo, un filare di Nebbiolo che donerà il ‘Barolo Josetta Saffirio’, e la aspettiamo per la vendemmia e per raccogliere con noi i frutti di questa annata”.


Fondata da Ernesto Saffirio, l’azienda è poi passata alla figlia Josetta e oggi alla nipote Sara Vezza, che l’ha portata al biologico e alla certificazione Biodiversity Friend. Dal 2023 la Cantina è entrata a far parte della holding Brave Wine di Renzo Rosso.

Vino, da 22 a 26 maggio al Castello Reale di Moncalieri torna “EnoWeek”

Vino, da 22 a 26 maggio al Castello Reale di Moncalieri torna “EnoWeek”Milano, 20 mag. (askanews) – Torna la terza edizione di “EnoWeek” a Moncalieri (Torino): da mercoledì 22 a domenica 26 maggio, in tutta la città e al Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri, va in scena la settimana diffusa dedicata al vino con oltre 50 Cantine da tutta Italia e più di 200 etichette, accompagnate dalle specialità enogastronomiche del moncalierese, con una sezione speciale dedicata ai vini eroici fra musica, talk, degustazioni e grandi cene.


Il 22 e 23 maggio, dalle 18.30, nella Sala Antica del Consiglio Comunale è prevista una due giorni di talk e masterclass gratuite dedicate alla tradizione vitivinicola di Moncalieri alla scoperta dei vini del territorio, in abbinamento alle tapas e al finger food piemontese della tradizione locale a cura della Pro Loco. Dal 22 al 24 maggio, si tengono le grandi cene diffuse nei ristoranti della cittadina che proporranno menù dedicati o alla carta, in abbinamento a una selezione di etichette dei produttori ospiti della “EnoWeek”. Tre serate per conoscere nuove Cantine da tutta Italia: dall’incontro fra gastronomia sicula e i vini piemontesi al Ristorante Borgo Antico con la Cantina del Ciabot, ai tavoli del ristorante La Cadrega per accogliere le etichette della Cantina Bosio, viticoltori in Val di Susa, e poi ancora Vin Bistrot e La Provinciale Bolgherese per un incontro tra gastronomia piemontese e vini bolgheresi. Una tripletta inoltre al Vicolo di Bacco: il 22 maggio sarà ospite la Cantina Vite Colte di Barolo, il 23 l’Azienda Agricola Dante di Neive e il 24 Saraja, società agricola di Telti (Sassari). Note e vino animeranno la serata di venerdì 24 maggio con il ricco programma della “Notte del vino Moncalierese”: in piazza Vittorio Emanuele II, dalle 19 alle 22, andrà in scena il “tasting around” con oltre dieci Cantine protagoniste e 50 tra rosati, vini artigianali e bollicine a cura di Fisar Torino.


Ad arricchire l’evento, inoltre, non mancherà la proposta food declinata sui grandi prodotti del territorio grazie a Egregio e la Cooperativa RAM di Moncalieri. Alle Cantine eroiche sarà dedicata, in particolare, un’intera area del Salone dei Vini dove risuoneranno le note della musica del djset Pazza Idea. Nel corso della serata di sabato, il pubblico avrà inoltre l’opportunità di visitare gli appartamenti reali del Castello oggi Patrimonio Unesco, grazie alle visite guidate gratuite in programma dalle 17.30 alle 21.30.

Vino, l’Iuss compie un secolo e il 24 maggio visita “La Guardiense”

Vino, l’Iuss compie un secolo e il 24 maggio visita “La Guardiense”Milano, 20 mag. (askanews) – L’Unione internazionale di scienza del suolo (Iuss) compie cento anni e le celebrazioni si terranno il 19 maggio a Firenze. Nei due giorni successivi si terà il Congresso dell’Unione, con sessioni scientifiche plenarie e parallele a cui parteciperanno gli scienziati del suolo e gli specialisti di altre discipline, “concentrandosi sui risultati passati e sulle sfide future”.


Al congresso faranno seguito escursioni tecnico-scientifiche che spazieranno da brevi viaggi locali a lunghi tragitti, spaziando dalle Alpi alla Sicilia. In Campania, una delle due tappe prescelte è la Valle Telesina, dove il gruppo di scienziati il 24 maggio visiterà i vigneti della cooperativa beneventana “La Guardiense”, alla scoperta della Falanghina del Sannio, “il vino bianco Dop campano più richiesto sui mercati nazionali ed esteri”. “Uno dei segreti del suo successo è sicuramente il suolo ed è per questo che da un trentennio gli agronomi e gli enologi, insieme ai mille soci della cooperativa, lavorano alla zonazione dei vigneti della Valle Telesina, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Sannio Dop, l’Università, il Cnr e la Regione Campania” spiega la Cantina di Guardia Sanframondi, il cui presidente da oltre vent’anni, Domizio Pigna, ricorda che “l’obiettivo che da sempre ci ha animato è stato quello di conoscere le proprietà dei diversi suoli, cartografare la loro distribuzione, comprendere l’impronta distintiva e irripetibile di ciascun terroir sul carattere dei vini”. “Si tratta di conoscenze fondamentali – aggiunge Pigna -, per produrre vini di grande qualità, contrastare gli effetti del cambiamento climatico e per mettere a punto metodi di coltivazione del vigneto sempre più rispettosi dell’ambiente e della biodiversità”. In questo progetto di conoscenza collettiva l’ultima nata, in casa Guardiense, è la Linea “Anima Lavica”, la Falanghina e l’Aglianico prodotti esclusivamente sui suoli vulcanici dell’ignimbrite campana, il tufo grigio fertilissimo che i vulcani flegrei proiettarono sulla Valle Telesina più di trentamila anni fa.

”Wine in action”: il primo programma di accelerazione nel mondo del vino

”Wine in action”: il primo programma di accelerazione nel mondo del vinoMilano, 20 mag. (askanews) – Si chiama “Wine in Action” ed è il primo programma di accelerazione per sostenere la crescita delle startup che operano nel settore vitivinicolo, realizzato da LifeGate Way in collaborazione con Milano Wine Week (MMW). La “call for startup” nasce con lo scopo di accompagnare le realtà che vogliono investire in soluzioni innovative e sostenibili per affrontare i cambiamenti ambientali e sociali in atto, facilitando la collaborazione tra le startup stesse, investitori, esperti del settore e stakeholder.


“Wine in Action” si rivolge sia a startup e scaleup che operano nel settore vitivinicolo e che sviluppano soluzioni innovative e sostenibili, sia ad aziende “cross-industry” che vogliono essere parte del cambiamento e supportare lo sviluppo delle realtà selezionate. L’apertura della call è prevista per il 25 giugno, data a partire dalla quale sarà possibile inviare la propria candidatura direttamente sulla pagina web dedicata fino alla fine di agosto. “Sono tante le sfide su cui si gioca il futuro del settore vitivinicolo in Italia: dai cambiamenti climatici alle nuove abitudini di consumo, dalle innovazioni tecnologiche applicate alla viticoltura, fino ai nuovi sistemi di coltivazione di precisione passando per la transizione digitale” ha dichiarato Federico Gordini, presidente di MWW Group, spiegando che “chi vuole lavorare nell’affascinante mondo del vino ha bisogno di acquisire una preparazione sempre più specifica per diventare competitivo sia nel mercato interno dove i competitor sono tanti, ma anche all’estero dove i produttori di vino si sono moltiplicati negli anni. Con questo programma di incubazione e accelerazione – ha aggiunto – affideremo ai migliori esperti in campo il compito di formare le realtà selezionate con un approccio multi disciplinare”


“Fare sistema è una prerogativa per il lancio di progetti di innovazione e nella creazione di ecosistemi a supporto dell’Open innovation” ha evidenziato Omar Fulvio Bertoni, Ceo di LifeGate Way, sottolineando che “insieme con MWW daremo vita ad un ‘innovation challenge’ volta a identificare soluzioni ad alto impatto sociale e/o ambientale, promuovendo l’innovazione applicata all’economia circolare in questo settore”.

Vino, nuova etichetta per Arnaldo Caprai: un rosato del Trasimeno

Vino, nuova etichetta per Arnaldo Caprai: un rosato del TrasimenoMilano, 19 mag. (askanews) – Nuova etichetta per la Cantina umbra Arnaldo Caprai: si chiama “Puntabella” ed è un rosato prodotto sui vigneti che circondano il lago Trasimeno. Un vino che rappresenta anche una nuova tessera del mosaico che Marco Caprai sta componendo per valorizzare il patrimonio vinicolo umbro anche al di fuori dell’areale di Montefalco. Così, dopo il “Metodo Classico Brut Arnaldo Caprai”, prodotto con uve Chardonnay e Pinot Nero nei vigneti di Gubbio, oggi vede la luce questo rosè da uve Sangiovese (60%) e Grenache (40%).


Si narra che questo forte vitigno di origine spagnola sia coltivato (ad alberello) dall’inizio del Seicento nella zona del Trasimeno, dove un tempo veniva chiamato “Vigneto Francese” e poi anche “Trasimeno Gamay”, perché erroneamente collegato al Gamay utilizzato per il Beaujolais. Affinato per tre mesi in acciaio e tre mesi in bottiglia, e prodotto nell’annata d’esordio 2023 in settemila unità, questo rosato “Colli del Trasimeno Doc” prende il nome da uno dei punti panoramici più suggestivi del grande della provincia di Perugia.