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Slow Food: Federico Varazi nuovo presidente Banca del vino di Pollenzo

Slow Food: Federico Varazi nuovo presidente Banca del vino di PollenzoMilano, 17 mag. (askanews) – Federico Varazi è stato nominato nuovo presidente della Banca del vino di Pollenzo (Cuneo), società cooperativa costituita nel 2001 con lo scopo di costruire la memoria storica del vino italiano, selezionando, stoccando e conservando, i migliori vini della penisola. Già vicepresidente di Slow Food Italia, Varazi succede a Vladimiro Rambaldi.


Il nuovo Cda, che rimarrà in carica per il triennio 2024-2026, ha attribuito le cariche di vicepresidente a Olivia Reviglio, Consiglieri Eleonora Bergoglio, Fabrizio Gallino, Vladimiro Rambaldi, Leopoldo Rieser e Federico Piemonte come consigliere delegato. Obiettivo del nuovo Cda quello di “incrementare nei prossimi tre anni le attività e gli eventi nella sede di Pollenzo ma anche nelle sedi didattiche distaccate, come elemento di potenziamento della promozione delle aziende che credono in una viticoltura sostenibile in linea con i principi del manifesto del vino buono, pulito e giusto”. “Consolidare il legame di Slow Food Italia con Banca del Vino, società cooperativa con più di 800 soci, significa legare indissolubilmente i progetti del vino di Slow Food attraverso un coordinamento politico che può trasformare questa storica cooperativa in un tassello fondamentale del progetto Slow Wine – ha dichiarato Varazi – mantenendo l’obiettivo di preservare la memoria enologica italiana, fare educazione e cultura del vino ed esprimere insieme la grande ricchezza di territori, terreni e vitigni autoctoni della nostra penisola”.


Per raggiungere questi obiettivi il nuovo consiglio “conta sulla collaborazione di tutte le altre anime Slow Food, a cominciare da Slow Food Promozione Srl SB, il braccio operativo di Slow Food Italia, e sul cuore pulsante di questo progetto unico al mondo: i 200 produttori del Club Banca del Vino e tutti gli altri soci”.

Vino, “Premio Gambelli” 2024 assegnato all’enologo Ovidio Mugnaini

Vino, “Premio Gambelli” 2024 assegnato all’enologo Ovidio MugnainiMilano, 17 mag. (askanews) – È il giovane senese Ovidio Mugnaini, l’enologo under 40 che si è aggiudicato la dodicesima edizione del Premio dedicato a Giulio Gambelli, il “maestro del Sangiovese” scomparso nel 2012. Il riconoscimento, promosso da Aset Toscana (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e dal network di giornalisti “IGP – I Giovani Promettenti”, è stato consegnato il 16 maggio a San Gimignano (Siena) in occasione della seconda edizione di “Regina ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest”, l’evento promosso dal Consorzio di tutela della Vernaccia di San Gimignano Docg.


Il riconoscimento premia ogni anno l’enologo il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione delle tipicità di ogni vitigno, delle caratteristiche del territorio e dell’annata vendemmiale. Tra i requisiti fondamentali per poter partecipare, essere un professionista che nell’anno solare di emanazione del bando non abbia superato i 40 anni di età e laurea per titolo di enologo. A consegnare la targa il presidente di Aset, Leonardo Tozzi, assieme ai familiari di Giulio Gambelli e al sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci. “Per me è qualcosa di straordinario per tanti motivi, non solo per l’essere avvicinato a un nome che ha dato così tanto al vino e all’enologia, ma anche per una dedica a mio nonno, nato proprio a San Gimignano nel 1925 (lo stesso anno di Gambelli), che per me è stato un maestro di cantina e di vigneto e insieme a mio nonno vorrei davvero ringraziare l’azienda per la quale lavoro con tutti i suoi interpreti e l’agronomo Stefano Di Blasi con cui mi confronto sempre per la realizzazione dei tagli e delle vinificazioni” ha commentato Mugnaini, nato a Poggibonsi nel 1984, aggiungendo che “il lavoro di questo gruppo mi ha permesso di coronare un piccolo sogno, perché per me il vino è come lo era per mio nonno e per Giulio: prima di tutto passione, passione che un simile riconoscimento non può che alimentare, spronandomi a cercare di lavorare sempre meglio”.


Diplomatosi all’istituto agrario di Siena e laureatosi con il massimo dei voti all’università di Viticoltura ed enologia di Firenze, Mugnaini, dopo alcune esperienze in Trentino ed in Toscana, affianca all’azienda di famiglia che ancora segue, il lavoro in Chianti Classico per la Sala del Torriano di San Casciano Val di Pesa. Al vincitore, oltre alla targa, va anche un premio di 1.500 euro grazie al sostegno di alcune delle aziende di cui Gambelli fu storicamente amico e consulente: Bibbiano, Fattoria di Rodàno, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto. Sono poi partner del Premio, il Consorzio Vino Chianti Classico, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, il Consorzio Vino Brunello di Montalcino e il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano. La prossima edizione del premio è in programma a Firenze nel febbraio 2025 in occasione della “Chianti Classico Collection”.

Vino, il 18 maggio a Locorotondo “Giornata dell’Enologo-Enotecnico”

Vino, il 18 maggio a Locorotondo “Giornata dell’Enologo-Enotecnico”Milano, 17 mag. (askanews) – Il 18 maggio, a partire dalle 9, all’IISS Agrario Alberghiero Basile Caramia-Gigante di Locorotondo (Bari), si terrà “La Giornata dell’Enologo-Enotecnico” che ha per tema “Il vino del futuro fra cambiamenti climatici, mercati e promozione”. Promossa dalla sezione Puglia Basilicata e Calabria di Assoenologi, “l’iniziativa testimonia l’impegno nell’aggiornamento tecnico-scientifico che, assiemee al miglioramento della produzione nazionale del vino e alla sua tutela e valorizzazione in Italia e all’estero, è sempre stato uno dei suoi principali obiettivi dell’organizzazione”.


“Se negli anni ’80 e ’90 il ruolo dell’enologo era essenzialmente in cantina, negli ultimi decenni è emerso chiaramente che il suo compito di garantire la massima qualità del prodotto doveva estendersi alla cura della materia prima, al rispetto del territorio e delle tradizioni, nonché all’attenzione verso le nuove dinamiche di mercato” spiega Assoenologi, che con il suo presidente, Riccardo Cotarella che il 18 maggio aprirà i lavori, sottolinea che “questa preziosa iniziativa ha l’intento di evidenziare l’importanza crescente della categoria degli enologi nell’ambito complesso della vitivinicoltura. Attraverso un approccio completo e mirato, con questa giornata ci si propone di affrontare in modo approfondito problemi e prospettive, contribuendo così in modo significativo al continuo sviluppo e miglioramento del mondo del vino”. A dare il via agli interventi anche ci sarà anche , che commenta così l’evento: “Assoenologi riconosce l’importanza cruciale di adattarsi ai cambiamenti climatici attuali che richiedono scelte tecniche sempre più specifiche” ricorda Massimo Tripaldi, presidente Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria, aggiungendo che “inoltre, consapevoli della dinamicità dei mercati e dell’evoluzione dei gusti dei consumatori, riteniamo fondamentale che gli enologi pongano le basi per progettare i vini del futuro su una solida conoscenza di tali aspetti”.


Nel corso della giornata sono previsti i contributi di Vincenzo Russo (ordinario di Psicologia dei consumi e Neuromarketing dello Iulm), di Angela Zinnai (docente associata di Tecnologie alimentari della Facoltà di Enologia-Unipi) e di Luca Giorgio Carlo Rolle (ordinario di Tecnologie alimentari – Facoltà di Enologia Unito). L’incontro verrà inoltre arricchito da un “talk show” moderato dal presidente Vinoway, Davide Gangi, sulle strategie di marketing nel futuro del vino, al quale parteciperanno: Donato Pentassuglia (assessore Agricoltura Regione Puglia), Francesco Casillo (presidente Istituto tecnologico superiore academy agroalimentare Puglia), Michele Lorusso (azienda Tagaro), Federica Stella Blasi (programme manager Radici Virtuose) e il professor Russo.

Vino, nasce “Il Veronelli”: l’opera del grande critico diventa fruibile

Vino, nasce “Il Veronelli”: l’opera del grande critico diventa fruibileBariano (Bergamo), 17 mag. (askanews) – Far vivere la memoria e far conoscere il pensiero di Luigi Veronelli, padre indiscusso della critica enologica e gastronomica italiana, figura chiave per la crescita della cultura materiale nel nostro Paese. Questo l’obbiettivo de “Il Veronelli”, spazio permanente che raccoglie in un’ala dell’ex Convento dei Neveri a Bariano (Bergamo) il cuore del patrimonio culturale dell’intellettuale anarchico milanese scomparso vent’anni fa a 78 anni.


Due piani, più il sottoterra, di questo grande quanto sorprendente complesso storico (sovrapposizione di costruzioni che partono dall’epoca romana) riportato alla vita dalla famiglia Suardi attraverso una ristrutturazione durata dieci anni, raccolgono e offrono in esposizione una selezione ragionata di documentazione cartacea e mediatica per conoscere il suo approccio e metodo di lavoro. Mettono a disposizione la sua biblioteca con circa 6.500 volumi sull’enogastronomia e la civiltà contadina, e offrono una fedele riproduzione del suo studio, e nella sua incredibile cantina con 12mila bottiglie: ricostruita come l’originale della sua casa a Bergamo alta, che di bottiglie era arrivata a contenerne 70mila. E poi una sala assaggi, dove “ascoltare i vini” circondati dai suoi scritti sulla degustazione, e una caffetteria con i disegni realizzati per Alessi, i pannelli con nomi e menu dei ristoranti che parteciparono al campionato gastronomico lombardo ideato con Gianni Brera negli anni Sessanta, e le ricette di alcuni suoi cocktail. Eredità viva e innovativa di questo editore, scrittore e giornalista, messa insieme a partire dai materiali che erano stati raccolti per la mostra “Camminare la terra” inaugurata per il decennale dalla morte. Un lascito profondo e vasto: in circa cinquant’anni di lavoro si contano sei testate di sua fondazione e/o direzione, collaborazioni stabili con quattro quotidiani e 12 periodici, una settantina di libri a partire da “I vini d’Italia”, primo inventario moderno del patrimonio vinicolo italiano datato 1961. Poi due enciclopedie, cataloghi e guide, tra cui la “Guida Oro I Vini di Veronelli” pubblicata ancora oggi dal Seminario Permanente che porta il suo nome e che lui fondò per promuovere cibo e vino come fatti di cultura. Ma non c’è solo la scrittura perché nel 1960 esordì in tivù, ampliando la sua notorietà con trasmissioni come “A tavola alle 7” dove con l’indimenticabile Ave Ninchi introduce la prima sfida tra cuochi amatoriali del piccolo schermo, e “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini”, interessantissimo reportage attraverso i quali documenta il (difficile) mondo contadino, con particolare attenzione alla viticultura.


Il senso e il peso delle riflessioni di Veronelli, della sua critica, delle sue battaglie in difesa della terra e delle persone che la lavorano e trasformano i suoi frutti, si ritrova nella stima che ancora oggi hanno per lui vignaioli, agricoltori, produttori, ristoratori e artigiani di tutta Italia. Parlando di qualità, competenza e responsabilità, e informando e formando un consumatore critico, consapevole ed esigente, Veronelli ha contribuito in maniera determinante a riconoscere il valore e la validità delle loro rivendicazioni, contribuendo alla (ri)nascita del vino e delle produzioni agroalimentari. “Le intuizioni di Veronelli hanno marcato il miglior destino del comparto vitivinicolo italiano dal secondo Novecento in poi” ha spiegato Gian Arturo Rota, braccio destro del giornalista e responsabile di questo nuovo spazio, che nasce “per continuare la sistemazione organica dei suoi materiali (iniziata nel 2010) e per mantenerne viva una memoria non solo celebrativa ma trampolino per agire secondo due dei suoi ‘must’: ‘fare nuovo’ e ‘festeggiare la vita’”. Un luogo che “vuole offrire spunti di riflessione, avvicinare a una visione del mondo, mostrare che l’opera veronelliana è di forte attualità: proprio per ciò, si propone di essere sia un luogo animato da eventi, sia aperto a studenti, studiosi e appassionati interessati ad approfondire la conoscenza di Veronelli e, attraverso di lui, della cultura enogastronomica e materiale italiana”.

Vino, Consorzio Conegliano Valdobbiadene ha eletto il nuovo Cda

Vino, Consorzio Conegliano Valdobbiadene ha eletto il nuovo CdaMilano, 16 mag. (askanews) – Il 15 maggio al Cinema Teatro Careni a Pieve di Soligo (Treviso), si è tenuta l’assemblea del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, che ha eletto i nuovi membri del Cda. La presidente uscente del Consorzio, Elvira Bortolomiol, ha aperto i lavori dell’assemblea alla quale hanno partecipato 173 soci (il 90,2%).


Nel Cda per gli imbottigliatori sono stati eletti: Leonardo Moretti Polegato, Villa Sandi (6663 voti); Loris Vazzoler, Santa Margherita (5747 voti), Gianfranco Zanon, Valdo Spumanti (5741 voti); Luigi Gava, La Marca Vini e Spumanti (5473 voti), Filippo Polegato, A.C. Srl Astoria Vini (5359 voti); Giovanni Gava, Cantine Riunite & Civ (5018 voti). Per i vinificatori, Stefano Gava, Cantina Produttori Valdobbiadene (9574 voti), Giuseppe Collatuzzo, Cantina di Conegliano e Vittorio V.to (7692 voti); Gianluca Frassinelli, Frassinelli Gianluca (6640 voti); Ivo Nardi, Perlage (6540 voti); Piero De Faveri, Cantina Colli del Soligo Soc. Coop. (5929 voti). Per i viticoltori: Franco Adami, Adriano Adami Az. Agr. (3820 voti); Cinzia Sommariva, Sommariva Soc. Agr. Palazzo Rosso (2904 voti); Elena Moschetta, Biancavigna S.S. Soc. Agr. (1971 voti); Lodovico Giustiniani, Borgoluce Soc. Agr. (1907 voti). Il neoeletto Cda si riunirà prossimamente per eleggere il presidente del Consorzio. Per quanto riguarda i membri del Collegio sindacale, sono stati nominati presidente Giuseppe Fiabane, mentre sindaci effettivi Franco Olivetti e Valerio Fuson, e sindaci supplenti Michele Dufour e Simone Gasparetto. Infine, i membri del Collegio dei Probiviri sono Lorenzo Botteon, Vasco Boatto e Stefano Zanchetta.


Foto di Beatrice Pilotto

Vino, da 17 a 19 maggio a Castagnole Monferrato c’è “Festa del Ruchè”

Vino, da 17 a 19 maggio a Castagnole Monferrato c’è “Festa del Ruchè”Milano, 16 mag. (askanews) – Il binomio vino-arte sarà al centro della “Festa del Ruchè” 2024, organizzata dall’Associazione Produttori del Ruchè di Castagnole Monferrato Docg, che si terrà dal 17 al 19 maggio presso la consueta sede storica, la Tenuta La Mercantile nel piccolo comune astigiano.


Anticipato ad aprile a Torino durante l’anteprima del Ruchè, in questa edizione della manifestazione si concretizzerà il sodalizio con la startup Artàporter. A partire dalla locandina della Festa dove campeggia l’opera realizzata in live painting dall’artista Norman Sgrò, dedicata proprio al Ruchè. Anche quest’anno l’ingresso alla Tenuta sarà libero con degustazioni a pagamento e il banco d’assaggio con protagoniste le Cantine. Accanto a loro, le opere degli artisti selezionati da Artàporter, e negli spazi esterni circondati dal giardino all’italiana si potranno gustare le specialità del territorio godendo di spettacoli e concerti a cura di “Monferrato On Stage”.


Venerdì 17 maggio alle 20 è prevista “A cena con il Ruchè”, cena di cinque portate selezionate da Monferrato Rural Food in abbinamento ad una selezione di Ruchè, in collaborazione con la sommelier Martina Doglio Cotto. Alle 21.30 spettacolo de Le 3CHIC. Sabato 18 maggio alle 22 sarà invece il turno di “Instabil Band” e dello special guest Johnson Righeira. Successivamente sarà possibile proseguire l’esperienza seguendo la mappa creata per la festa, che porterà ad un tour nelle Cantine del Ruchè di Castagnole Monferrato, in cui saranno esposte ulteriori opere d’arte. Infine, sabato 18 e domenica 19 maggio a partire dalle 11 saranno aperti i banchi d’assaggio delle Cantine dell’Associazione.

Mulino Bianco apre le fabbriche delle merende a Cremona, Ascoli e Melfi

Mulino Bianco apre le fabbriche delle merende a Cremona, Ascoli e MelfiMilano, 16 mag. (askanews) – Aprono le porte le fabbriche delle merende Mulino Bianco di Cremona, Ascoli Piceno e Melfi per le 30 famiglie vincitrici del concorso “sorpresine collection”, che nel 2023 ha raggiunto oltre 4 milioni di italiani. Il primo weekend si è svolto la settimana scorsa a Cremona, e seguiranno gli altri due in cui i vincitori potranno conoscere come nascono alcuni dei prodotti del brand. Le sorpresine, d’altronde, sono un “cult”: quasi tutti gli italiani le conoscono (94,7%), un italiano su due ha ancora oggi una sorpresina a casa e sono tra gli oggetti più collezionati e scambiati dai giovani cresciuti negli anni ’80 (37,2%), come emerge dall’indagine AstraRicerche per Mulino Bianco.


Nello stabilimento di Cremona, prima tappa degli eventi al via l’11-12 maggio, Mulino Bianco sforna da oltre 40 anni specialità dolci e salate: plumcake, camille e i cornetti farciti, ma anche pan bauletto e pagnottelle. Il sito si distingue per otto linee produttive all’avanguardia come la cottura al vapore che caratterizza la linea dedicata alla produzione dei cuorcake e mooncake. Sulla superficie complessiva di 255.000 metri quadrati, trovano origine 32 ricette originali, per una capacità produttiva di 73.000 tonnellate l’anno. Vengono effettuate complessivamente 115.000 analisi all’anno su prodotto finito, materie prime e materiali di imballaggio per garantire al consumatore un prodotto buono e sicuro. Tutto questo è reso possibile grazie all’impegno giornaliero di circa 300 dipendenti. In 10 anni, lo stabilimento ha visto un risparmio del 36% di acqua e del 21% di co2. Ascoli Piceno – secondo appuntamento in programma il 18-19 maggio – è il sito produttivo all’avanguardia nella produzione dei prodotti da forno, che ha saputo rialzarsi dopo la violenta alluvione del 2011. Dal 1981, anno in cui è nato il plant, ad Ascoli Piceno, Mulino Bianco prepara crostatine e tartelle, nastrine, plumcake, baiocchi e il pancarrè. Vengono effettuate 50.000 analisi all’anno su prodotto finito, materie prime e materiali di imballaggio per garantire al consumatore un prodotto buono e sicuro. Su una superficie di 105.000 metri quadrati si sviluppano 5 linee produttive, per una capacità produttiva di 58.000 tonnellate/anno. Nello stabilimento sono impiegati circa 200 dipendenti. Negli ultimi 10 anni, il risparmio di acqua è stato pari al 10%, mentre in termini di co2 è stato pari al16%.


A Melfi – tappa conclusiva in programma il 25-26 maggio – a circa 60 chilometri da Potenza, lo stabilimento è testimonianza dell’impegno di Barilla nello sviluppo del sistema-Paese e nella progressiva riduzione dell’impatto ambientale. Negli ultimi 10 anni, il risparmio di acqua è stato pari al 42% e quello di CO2 pari al 27%5. È in questo stabilimento, che si estende su un’area di 202.000 metri quadrati, che nel 1986 sono nati tegolino e soldino. Negli anni, la produzione si è arricchita con le fette biscottate, i flauti, i biscotti e il pan bauletto, fino ai più recenti pancakes e le nuove fisarmoniche, rendendo Melfi uno degli impianti produttivi più attivi e all’avanguardia del Sud Italia. In totale vi sono otto linee dedicate a 20 ricette differenti, con una capacità massima di 83.000 tons all’anno. Tutto questo è reso possibile grazie all’impegno giornaliero di circa 350 dipendenti. A guidare le famiglie alla scoperta degli stabilimenti produttivi saranno in prima persona tutti coloro che lavorano in stabilimento e il Mastro Sorpresiere. Non mancherà la merenda ma ci sarà anche spazio per una mostra dedicata alla storia delle sorpresine. Il giorno successivo, è previsto un tour della città prescelta, alla scoperta delle attrazioni del territorio.

Vino, Cons. Valpolicella: il 19 maggio a Roma “Amarone in Capitale”

Vino, Cons. Valpolicella: il 19 maggio a Roma “Amarone in Capitale”Milano, 16 mag. (askanews) – Domenica 19 maggio torna “Amarone in Capitale”, terza edizione dell’”evento glamour” del Consorzio Vini Valpolicella in programma all’Hotel Hassler di Trinità dei Monti a Roma. Dedicato agli operatori dell’horeca ma anche agli enoappassionati della principale Denominazione rossa del Veneto, la manifestazione propone un cartellone di degustazioni “in un percorso sensoriale tra i vini più iconici ed espressivi della Valpolicella”.


“Roma è tra le principali destinazioni italiane dei nostri vini di punta e in particolare dell’Amarone che, oltre a rappresentare un fil rouge tra Verona e la Capitale, riflette la passione consolidata dei romani per il grande rosso veneto” ha affermato il presidente del Consorzio, Christian Marchesini, aggiungendo che “‘Amarone in Capitale’ è anche un’iniziativa di promozione verso un canale fondamentale come quello della ristorazione, delle enoteche e dei wine bar che riflettono la Dolce Vita”. Dalle 10 alle 21 è previsto un “walk around tasting” di Amarone e Valpolicella Superiore per operatori e pubblico al ristorante stellato “Imàgo” dell’albergo. Mentre alle 11 e alle 14 vanno in scena due degustazioni guidate dal giornalista Alessandro Brizi: “Valpolicella Doc Superiore: l’avanguardia stilistica” e “Amarone e Recioto della Valpolicella Docg: il valore culturale alla radice della tecnica”. Confermato anche l’aperitivo musicale al tramonto a base di Valpolicella “fresco” nella suggestiva terrazza panoramica Penthouse Suite.


Gli eventi di sono aperti al pubblico e gratuiti previa registrazione sul sito eventbrite.

Vino, il 3 giugno a Milano il Consorzio del Roero festeggia 10 anni

Vino, il 3 giugno a Milano il Consorzio del Roero festeggia 10 anniMilano, 15 mag. (askanews) – Dieci anni dalla fondazione, dieci dal riconoscimento del territorio Patrimonio Unesco, venti dal conseguimento della certificazione Docg. Ha tanto da festeggiare quest’anno il Consorzio Tutela del Roero e per farlo ha scelto nuovamente Milano, il 3 giugno, come sede del “Roero Days”, l’annuale evento di promozione del territorio e del suo patrimonio vinicolo. Per gli operatori del settore, i sommelier e per tutti gli appassionati sarà l’occasione per approfondire e apprezzare i vini di questo bell’angolo di Piemonte, oltre che per conoscere i produttori che saranno impegnati nella mescita e nel racconto dei propri prodotti.


“Questo primo decennale segna una tappa importante nel percorso di crescita del Roero e della notorietà e diffusione dei suoi vini” ha spiegato il presidente del Consorzio, Massimo Damonte, ricordando che “il Roero Bianco Docg si colloca nel trend dei bianchi freschi, profumati e senza particolari durezze, e negli ultimi anni sta dimostrando sempre di più di avere un proprio carattere distintivo e una grande personalità che lascia emergere la delicata sfaccettatura dell’uva Arneis e l’unicità legata soprattutto ai terreni sabbiosi capaci di dar vita a vini eleganti e longevi”. Il 3 giugno a Palazzo dei Giureconsulti in piazza dei Mercanti, a due passi dal Duomo, sarà allestito innanzitutto un grande banco d’assaggio con oltre 500 vini Roero Docg, tra bianchi, spumanti e rossi. Poi due laboratori di degustazione co-condotti da Daniele Cernilli, Gianni Fabrizio, Chiara Giannotti, Adua Villa che proporranno altrettante verticali di Roero Bianco e Roero Rosso in un viaggio tra vecchie e nuove annate, e un convegno sul territorio roerino condotto dal vicedirettore del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, con la presentazione del libro “Il Roero, terra del Nebbiolo e dell’Arneis” a cura di Laura Pacelli per De Agostini Collectibles. Infine saranno esposte le proposte artistiche finaliste del contest creativo “Born to be a wine” indetto dall’ente consortile in collaborazione con ArtàPorter, per ideare la nuova immagine istituzionale delle cinque tipologie in cui è declinata la Docg (Roero Bianco, Roero Bianco Riserva, Roero Spumante, Roero Rosso, Roero Rosso Riserva), con la premiazione ufficiale del vincitore (all’unanimità) Bruno Casetta.


Il territorio roerino si trova nel cuore delle colline piemontesi del vino, tra la pianura di Carmagnola e le basse colline dell’Astigiano, quella porzione della provincia di Cuneo tra Langhe e Monferrato sulla riva sinistra del Tanaro. Un territorio che fino a 130 milioni di anni fa era ancora parte di un mare interno: il fondale del Golfo Padano. Nonostante questa storia di acqua, le colline roerine sono una zona semi-arida, con le precipitazioni più basse di tutto il Sud Piemonte. A causa del cambiamento climatico, negli ultimi quindici anni la vendemmia è slittata in avanti di oltre venti giorni, arrivando ai primi di settembre. Il Consorzio rappresenta oggi 258 soci per una superficie totale di oltre 1.300 ettari (di cui 965 ad Arneis e 335 a Nebbiolo) ed esprime una produzione annua di circa 7,5 mln di bottiglie delle quali il 90% di Roero Bianco Docg e il 10% di Roero Rosso Docg. Nel 2023 la produzione del Roero Bianco si è attestata su poco più di 6,5 mln di bottiglie, in calo del 10% rispetto al 2022, ma l’ente consortile prospetta un incremento di produzione annuale del 7% per i prossimi tre anni, in considerazione dell’entrata in produzione dei 30 ettari concessi ogni anno.

La bresaola tra i cibi che aiutano ad affrontare il “mal di primavera”

La bresaola tra i cibi che aiutano ad affrontare il “mal di primavera”Milano, 14 mag. (askanews) – Un’alimentazione bilanciata e varia è un elemento chiave per il corretto funzionamento del sistema immunitario, soprattutto in questa stagione di continui sbalzi di temperatura. Stanchezza, insonnia, ansia, cefalea sono i sintomi tipici di chi è meteorosensibile: in Italia sono circa il 30-40% della popolazione coloro che ne soffrono secondo il dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’università di Milano. Senza contare che i repentini cambi delle temperature compromettono le difese immunitarie, causando raffreddori o altri malanni.


Quella della meteoropatia è una sindrome aspecifica che in Paesi come Austria e Svizzera è riconosciuta come patologia: è la “sindrome da scirocco”, più recentemente conosciuta con il nome di “Föhn” (un vento frequente nelle Alpi sul versante svizzero-germanico). In questi casi un aiuto per affrontare il “mal di privamera” può arrivare dai nutrienti di alcuni cibi come la bresaola, che, ricorda il consorzio della bresaola della Valtellina Igp, grazie alle sue proprietà è considerata al pari di un integratore naturale. Inoltre, la presenza del triptofano (ne apporta una buona quantità, 336.2 mg/100 g di prodotto, di cui 15 mg liberi) aiuta anche l’umore. “Per combattere le stranezze del tempo – suggerisce Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, Università Campus Bio-medico di Roma – valgono le regole di buon senso come fare attività fisica per almeno 20 minuti al giorno, evitare la frenesia di scoprirsi subito vista la prossimità della bella stagione, idratarsi correttamente bevendo acqua più mineralizzata e curare l’alimentazione”. Tra i principali micronutrienti classici (vitamine e minerali), che sostengono il normale funzionamento del sistema immunitario e le difese naturali, oltre alle vitamine E, D e C, alcuni lavori scientifici indicano anche le vitamine del complesso B e alcuni minerali come zinco, magnesio e ferro. “Questi quattro elementi sono necessari all’organismo per vari motivi, anche per il sistema immunitario, ma ricordiamo sempre che ogni nutriente svolge una sua funzione e che non esiste un alimento (ma neanche un solo gruppo di alimenti) in grado di fornirli tutti in modo adeguato – continua Luca Piretta – Quello che conta è la qualità della razione alimentare globale con una dieta varia ed equilibrata”. La bresaola della Valtellina Igp, specifica l’esperto, “è una buona fonte di questi quattro elementi e ha caratteristiche positive dal punto vista nutrizionale: non è grassa e ha pochissime calorie e ha anche un buon contenuto di questi minerali e vitamine che possono contribuire a migliorare l’efficienza del nostro sistema immunitario”.


“Esiste una stretta relazione tra cibo e umore, e determinati alimenti hanno un forte potere riequilibrante – continua Piretta – I cibi giusti sono quelli ricchi di specifici micronutrienti (cioè, presenti in piccole quantità) come le vitamine del gruppo B (soprattutto B12, considerata la vitamina dell’energia), la vitamina C, gli acidi grassi omega-3 e il triptofano (un aminoacido essenziale presente nella maggior parte delle proteine che assumiamo con gli alimenti) che possono migliorare concentrazione e memoria. Il triptofano ha un effetto positivo sullo stress, perché, in presenza di vitamine del gruppo B, di carboidrati e di ferro, aumenta la produzione della serotonina. Inoltre, favorendo la sintesi della melatonina il triptofano può essere molto utile nel periodo primaverile dove si allungano le giornate, si introduce l’ora legale e pertanto anche il ritmo sonno-veglia può essere sregolato”.