Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Vinitaly, Consorzio Roma Doc: edizione 2024 assolutamente positiva

Vinitaly, Consorzio Roma Doc: edizione 2024 assolutamente positivaMilano, 18 apr. (askanews) – “Sensazioni e riscontri assolutamente positivi” hanno caratterizzato la partecipazione del Consorzio Roma Doc a Vinitaly 2024. Quattro giornate, quelle dal 14 al 17 aprile, che hanno visto le 32 Cantine associate protagoniste di degustazioni, masterclass, incontri ed interviste sul palcoscenico veronese, “confermando il successo e l’apprezzamento dei vini capitolini sia a livello nazionale che sui principali mercati esteri”.


L’ente consortile ha confermato come sia stato un format riuscito anche quello degli incontri “vis à vis” tra produttori e comunicatori del vino che, “anche in questa edizione, ha dato la possibilità di approfondire tanto i vini quanto la storia, la filosofia aziendale dei produttori e i diversi territori che compongono il variegato areale della Denominazione”. “A colpire è stato l’interesse manifestato dai rappresentanti della stampa estera, sempre più interessati al connubio tra un brand come Roma e i vini che questo territorio è in grado di esprimere” ha aggiunto il Consorzio, che con il presidente Tullio Galassini ha parlato di “un’edizione davvero da ricordare, questa che si è appena conclusa e per la quale un doveroso ringraziamento va di certo alle varie istituzioni, Regione, assessorati e Arsial che hanno fatto sì che il padiglione del Lazio quest’anno avesse un’anima e risultasse impattante”. “I produttori ed io siamo davvero entusiasti dell’andamento di quest’edizione, in particolar modo per quanto concerne gli incontri che siamo riusciti ad organizzare con le grandi firme del settore” ha continuato Galassini, evidenziando il “grande riscontro” avuto dai giornalisti “ci soddisfa e dimostra che siamo stati in grado di comunicare la qualità e l’identità dei nostri vini e, al contempo, il nostro prezioso territorio”. “Di grande successo anche gli appuntamenti con i buyers internazionali che hanno dimostrato sempre più interesse per il brand Roma Doc” ha evidenziato il Consorzio, spiegando che si è trattato di “incontri di fondamentale importanza sul versante comunicativo, per affiancare a una destinazione affascinante come Roma una Denominazione che fa della qualità e della storicità i suoi punti di forza, non trascurando il lato del business, per affermare la presenza delle etichette capitoline sui principali mercati europei e oltreoceano, come Germania, Francia, Usa e Svizzera”.

Vino, Federvini: bene Lollobrigida contro norma belga su spot alcolici

Vino, Federvini: bene Lollobrigida contro norma belga su spot alcoliciMilano, 18 apr. (askanews) – Federvini accoglie con favore la tempestiva azione del Governo, annunciata ieri dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che, attraverso un parere circostanziato trasmesso alla Commissione europea, ha espresso rilievi critici sui contenuti del decreto belga che vorrebbe imporre avvertenze sanitarie da adottarsi in tutte le forme di pubblicità delle bevande alcoliche.


“Rimaniamo fermamente convinti che i consumatori meritino di essere correttamente informati e che sia necessario maggiore impegno nell’educazione per contrastare ogni forma di abuso di alcol” ha dichiarato la presidente di Federvini, Micaela Pallini, spiegando che “ciò deve però avvenire nell’ambito di un corpus giuridico omogeneo a livello europeo: permettere agli Stati membri di procedere in ordine sparso non solo è contrario ai principi del mercato unico ma in ultima analisi riteniamo non vada negli interessi dei consumatori europei che finirebbero per essere destinatari di messaggi disomogenei e potenzialmente contraddittori”. “Il parere circostanziato del nostro governo è un atto che conferma ancora una volta l’attenzione e la sensibilità delle nostre Istituzioni allo sviluppo di un settore che ricopre un ruolo strategico per l’economia nazionale” ha proseguito Pallini, ribadendo che “Federvini accoglie positivamente quest’iniziativa che va nella direzione di contrastare un provvedimento come quello belga che rischia di minare l’uniformità del quadro normativo europeo e di determinare un impatto deleterio per gli operatori d’impresa”.


Si attende ora l’avvio della fase di confronto istituzionale che vedrà in sede comunitaria la replica del Belgio ai rilievi formulati dall’Italia.

Vini pregiati, eWibe: in primo trimestre 2024 indici in lieve calo

Vini pregiati, eWibe: in primo trimestre 2024 indici in lieve caloMilano, 18 apr. (askanews) – Il mercato dei vini pregiati chiude il primo trimestre 2024 “con performance in lieve calo nei principali indici ma conferma una ritrovata stabilità”. Lo rileva l’Osservatorio eWibe, live market dei vini pregiati, spiegando che l’indice eWibe Fine Wines, che include tutte le principali etichette da investimento dei Paesi più rappresentativi del settore, segna nei primi tre mesi dell’anno un calo del -0,7%. La Francia (-1% YTD) prosegue il suo percorso di ripresa dopo un 2023 difficoltoso, mentre l’Italia (-0,5% YTD) “fa segnare ancora una volta la performance migliore nel complesso”.


Guardando alle singole regioni, l’Osservatorio precisa che la Toscana conferma il proprio trend positivo, registrando un +1,5% nei 12 mesi, nonostante un calo contenuto nel primo trimestre del 2024 (-0,5%). Il Piemonte registra invece una lieve flessione del -0,9% nei primi mesi dell’anno, ma conferma il suo outlook stabile nei dodici mesi. Le regioni francesi lanciano segnali di ripresa nel trimestre, dati in forte risalita se paragonati all’ultimo anno: Champagne (-0,3% YTD) vs (-3% 12M), Borgogna (-1% YTD) vs (-3,7% 12M) e Bordeaux (-1,4% YTD) vs (-4,2% 12M). Secondo gli analisti di eWibe, “il calo fisiologico del mercato, che ha caratterizzato il 2023, potrebbe favorire una nuova ripresa del comparto Francia, e per la Toscana ci si aspetta maggiore stabilità vista la significativa crescita che ha caratterizzato gli ultimi anni, ma permane un certo ottimismo a fronte degli attesi volumi di scambio dell’annata 2021, caratterizzata da un’altissima qualità della vendemmia e conseguenti punteggi elevati dei critici”. C’è infatti grande attesa per le recenti immissioni sul mercato delle etichette di “super tuscan” 2021 quale, ad esempio, Sassicaia, che quest’anno può vantare un rating di 100 punti da “Wine Advocate” di Robert Parker. Il massimo del punteggio era stato raggiunto da Sassicaia solo in altre due annate, la 2016 e la 1985.


“Per il secondo trimestre ci attendiamo la ripresa degli indici francesi, particolarmente Bordeaux, mentre per il comparto Italia, prevediamo una normalizzazione nei volumi di scambio e nelle quotazioni di mercato, dopo un 2023 che ha registrato una crescita positiva” ha dichiarato Leonardo Bernasconi, head of wine di eWibe, sottolineando che “la Toscana, grazie alle release di Super Tuscan dell’eccellente 2021, è destinata a riscuotere significativo interesse a livello globale, e si prevede che il fenomeno Sassicaia, fresco di 100 punti Parker, potrà concorrere ad accendere i riflettori anche sugli altri ‘super tuscan’”. “In Piemonte ci si attende una vendemmia 2021 in linea con l’eccellente qualità della Toscana – ha proseguito Bernasconi, aggiungendo che “quest’anno è previsto il rilascio dei Barbaresco 2021, mentre per i Barolo si dovrà attendere il 2025. La Francia, infine, dopo avere vissuto un’importante flessione nel 2023, offre oggi nuove opportunità di ingresso sul mercato”. L’Osservatorio eWibe ha fotografato nel dettaglio le etichette che hanno incrementato maggiormente il proprio valore: si tratta di “San Leonardo 2013”: +23,5%; “Bolgheri Sassicaia 2021”: +21,9%; “Brunello Riserva Poggio di Sotto 2013”: +17,2%; “Le Pergole Torte 2010”: +15,8%; “Barolo Bartolo Mascarello 2005”: +14,9%. Le bottiglie che hanno riscontrato maggiore interesse (visualizzazioni, click e ricerche) sono state “Bolgheri Sassicaia 2021”; “Tignanello 2021”; “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2010”, “Cristal 2015”; “Chateau Lafite Rothschild 2020”. Quelle che invece hanno riscosso maggiore successo in termini di vendite sono stati “Tignanello 2020”; “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2010”; “Bolgheri Sassicaia Tenuta San Guido 2020”; “Cristal 2015”; “Le Pergole Torte 2020”.


Il lotto dal valore più alto transato ha riguardato una cassa da tre bottiglie di “Leroy Clos de la Roche Grand Cru 2011” che è stata venduta a 27mila euro.

Vinitaly, UmbriaTop Wines: risultato oltre le nostre aspettative

Vinitaly, UmbriaTop Wines: risultato oltre le nostre aspettativeMilano, 18 apr. (askanews) – “Il risultato, che è senza indugio andato oltre le nostre aspettative, ha messo in evidenza come la sinergia sia la strategia vincente. Più che mai, soggetti pubblici e privati hanno dato vita a un lavoro di squadra rivolto a un obiettivo unico, ovvero quello di raccontare come il nostro incredibile territorio sia terra di vino, bellezza, sostenibilità e cultura. Questa è la via per una promozione del territorio efficace e duratura nel tempo” lo ha dichiarato Massimo Sepiacci, il presidente di UmbriaTop Wines al termine della 56esima edizione di Vinitaly che si è conclusa il 17 aprile a Veronafiere.


Dai wine lovers agli addetti ai lavori, sono centinaia coloro che hanno avuto modo di apprezzare i vini umbri nel corso del Salone. La società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali ha proposto nei suoi spazi “oltre trenta appuntamenti che hanno registrato il sold out”. Dal questionario anonimo distribuito alla fine del Salone, emerge la soddisfazione degli espositori, in particolare per i tanti appuntamenti con buyer italiani, asiatici e americani rispetto a quelli programmati. “Pensiamo già al prossimo anno” ha annunciato Gioia Bacoccoli, general manager di UmbraTop, spiegando che “ci piacerebbe portare avanti la tematica delle radici, per mettere in luce ancora di più l’importanza dell’appartenenza al territorio, che influenza profondamente l’identità collettiva e lo slancio di una comunità nei confronti delle origini e di ciò che è autentico”.

Giro d’Italia in 100 vini: Iper promuove i piccoli produttori di qualità

Giro d’Italia in 100 vini: Iper promuove i piccoli produttori di qualitàMilano, 18 apr. (askanews) – La catena della gdo Iper La grande I in collaborazione con Grandi Vigne, l’etichetta dell’insegna che riunisce i vini di qualità di piccoli produttori italiani, lancia il “Giro d’Italia in 100 vini”. Dal 25 al 28 aprile, presso il punto vendita di Arese all’interno dello shopping mall Il Centro, ci sarà la possibilità di scoprire e degustare la gamma di vini Grandi Vigne che propone una selezione di vini a denominazione di origine, tracciabili e di qualità.


L’evento prevede incontri, approfondimenti e degustazioni per concedere agli ospiti un viaggio sensoriale “dal vigneto al bicchiere” e svelare curiosità e tecniche di degustazione grazie alla presenza di esperti produttori e specialisti Grandi Vigne. Visitando le 10 casette tematiche all’ingresso 4 della galleria commerciale, rappresentanti le diverse regioni italiane, si potranno fare degustazioni accompagnate da sommelier della Fisar, la Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori.

Vinitaly, Regione Marche: bilancio assolutamente positivo

Vinitaly, Regione Marche: bilancio assolutamente positivoMilano, 18 apr. (askanews) – Una presenza in crescita di operatori qualificati e buyer esteri, un dibattito vivace sul futuro del vino e un’attenzione condivisa da tutti gli stakeholder del settore nei confronti dei vini marchigiani. È un bilancio “assolutamente positivo” quello delle Marche a Vinitaly, che lascia soddisfatti i produttori presenti nell’area che Regione Marche ha organizzato anche per questa 56esima edizione, con la presenza di 107 Cantine, 49 delle quali presenti nella collettiva regionale: 38 con l’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e 11 con il Consorzio Vini Piceni. Oltre ottomila persone e più di 700 bottiglie di vino stappate a “Terrazza Marche”, cuore dello stand regionale.


Soddisfatto del Salone, l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini: “In questi anni si è compiuto un processo di ricambio generazionale particolarmente vivace e da questo Vinitaly è emersa nitida la volontà delle imprese di innovare, programmare il futuro, puntare sulla sostenibilità, sull’enoturismo e il biologico come elementi distintivi, in grado di conquistare nuovi mercati”. “L’edizione appena conclusa è stata la consacrazione del vino marchigiano, che guarda oltre il momento di difficolta del settore vitivinicolo con prospettive incoraggianti” aggiunge il presidente dell’Imt, Michele Bernetti, sottolineando che “il sistema Vinitaly funziona e attrae sempre più operatori qualificati dall’Italia e dall’estero, specie quest’anno per noi, che abbiamo messo in rete tutte e 16 le Denominazioni del Consorzio, assicurando così una grande attenzione anche alle aziende di piccole e medie dimensioni, al di là delle due denominazioni del Verdicchio di Jesi e Matelica che sono i nostri locomotori”.


Il presidente del Consorzio Vini Piceni, Simone Capecci, parla di “un’edizione di Vinitaly più che positiva sia per la presenza qualificata degli operatori sia per gli eventi organizzati dal Consorzio, molto seguiti sia in presenza che sui canali social”. “Le aziende hanno lavorato e hanno portato a casa risultati utili, confermando l’appeal del vino marchigiano e le notevoli potenzialità e longevità delle nostre produzioni” prosegue Capecci, sottolineando che “siamo inoltre riusciti a portare avanti un dibattito nazionale, iniziato nel 2018, per valutare l’utilizzo dei vitigni resistenti anche per le Denominazioni. Positiva – conclude – anche la presenza di buyer esteri, grazie all’operatività di Vinitaly e di Ice Agenzia, così come ha avuto un ritorno particolarmente soddisfacente la presenza delle Marche a ‘Vinitaly & The City”‘.

Vinitaly, Cambria: edizione di alto profilo, siamo soddisfatti

Vinitaly, Cambria: edizione di alto profilo, siamo soddisfattiMilano, 18 apr. (askanews) – “Si chiude un Vinitaly di alto profilo per l’Etna Doc, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo di buyer italiani ed esteri. Siamo molto soddisfatti”. Lo ha dichiarato Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna Doc che alla 56sima edizione della manifestazione a Veronafiere ha portato 50 imprese associate in un’area collettiva molto partecipata nel corso di tutte le quattro giornate del Salone.


L’Etna è stata anche uno dei tre territori del vino protagonisti di una ricerca realizzata dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia, che è stata presentata in fiera alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Vinitaly, Bindocci: ottima presenza di operatori qualificati

Vinitaly, Bindocci: ottima presenza di operatori qualificatiMilano, 18 apr. (askanews) – “Chiudiamo un Vinitaly all’altezza delle nostre aspettative: abbiamo riscontrato un’ottima presenza di operatori altamente profilati provenienti da tutto il mondo”. Questo il commento del presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, sul 56esimo Salone internazionale dei vini e distillati che si è chiuso il 17 aprile a Veronafiere.


Tra i tanti visitatori, in occasione della prima Giornata nazionale del Made in Italy è arrivata allo stand consortile anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

The Sense di Follonica: Pipero e Scamardella insieme per il ristorante Eatè

The Sense di Follonica: Pipero e Scamardella insieme per il ristorante EatèMilano, 18 apr. (askanews) – Una partnership gastronomica di primo piano prende forma al ristorante fine dining Eatè del The sense experience resort di Follonica, nel cuore della Maremma toscana: l’imprenditore Alessandro Pipero e lo chef Ciro Scamardella si affiancheranno con il loro talento e le loro visioni allo staff dell’Eatè per elevare ulteriormente l’esperienza gastronomica offerta agli ospiti del resort e consolidare il posizionamento di eccellenza del The sense experience nel panorama della ristorazione di alto livello.


Voluta da Ciro Verrocchi – direttore generale del gruppo Icon Collection a cui fa capo il The sense – la partnership prende il via con l’apertura della nuova stagione il prossimo 11 maggio. “Questa collaborazione rappresenta un’eccitante fusione di talenti nell’ambito enogastronomico e visioni creative – afferma Federico Ficcanterri, proprietario del The sense experience resort insieme al cugino Riccardo – Siamo entusiasti di iniziare con loro un nuovo capitolo nell’ambito della ristorazione di alto livello presso il nostro resort e di offrire ai nostri ospiti esperienze gastronomiche sempre più sofisticate che possano essere memorabili”. Per Alessandro Pipero, proprietario del ristorante Pipero Roma – una stella Michelin – questa partnership rappresenta l’opportunità per esplorare nuove frontiere culinarie e condividere la sua passione per l’ospitalità con una nuova audience. “Sono entusiasta di portare, insieme allo chef Ciro Scamardella e al restaurant manager Achille Sardiello, il nostro stile inconfondibile di cucina e servizio al Ristorante Eatè del The sense experience resort – dice Pipero – Insieme, creeremo un’esperienza gastronomica straordinaria che delizierà i palati degli ospiti e li lascerà con ricordi indelebili”.


Alessandro Pipero, grazie alla sua passione per l’arte del servizio e alla sua dedizione alla perfezione, è diventato una figura di spicco nel mondo della ristorazione di lusso. Sin dai suoi esordi nel settore, ha dimostrato capacità nel creare esperienze culinarie indimenticabili per i suoi ospiti. La sua carriera è stata contrassegnata da una serie di successi e riconoscimenti, tra i quali “miglior sommelier d’Italia dalla Guida de L’Espresso” nel 2008 e “Maitre dell’anno” da Identità Golose nel 2013 e da collaborazioni prestigiose in Italia e all’estero. La sua abilità nel coordinare le operazioni di sala e nel garantire un’esperienza gastronomica impeccabile lo ha reso un punto di riferimento nel settore. Come proprietario di Pipero Roma, continua a ispirare una nuova generazione di professionisti con la sua visione e il suo impegno per offrire ai suoi clienti momenti indimenticabili di gusto e ospitalità. Alla guida della cucina d’istinto e di sorpresa di Pipero Roma, l’executive cef Ciro Scamardella porta con sé un bagaglio di esperienze culinarie straordinarie, affinate accanto a chef di fama internazionale come Paolo Barrale, Antonio Cannavacciulo, Martin Barasategui, Anthony Genovese e Roy Caceres. La sua cucina, caratterizzata da sapori intensi e mediterranei, si ispira alle sue radici campane e alla sua passione per la tradizione culinaria. Grazie alla supervisione e consulenza di Pipero e Scamadella, il ristorante fine dining Eatè, segnalato dal 2023 dalla Guida Michelin, diventerà presto un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina


(Nella foto, da sinistra: Filippo Felloni, general manager del The Sense, Ciro Verrocchi, Alessandro Pipero, Riccardo Ficcanterri e Federico Ficcanterri)

Da Vinitaly un’iniezione di fiducia per l’intero settore del vino

Da Vinitaly un’iniezione di fiducia per l’intero settore del vinoMilano, 17 apr. (askanews) – E’ stato un Vinitaly più che riuscito quello che si è concluso oggi, dove si è respirata un’aria positiva nonostante questo primo trimestre sia stato per il mercato del vino piuttosto difficile, le previsioni per l’anno in corso non siano rosee e su tutto incomba un cambiamento climatico che non lascia sereni i vignaioli. A detta di aziende, cooperative e Consorzi, sono stati quattro giorni ricchi di incontri e fitti di appuntamenti con i buyer internazionali, quest’anno provenienti da 140 Paesi. Sul fronte delle presenze estere a Vinitaly 2024, gli Stati Uniti si confermano in pole position con un contingente di 3.700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023), seguiti da Germania, Uk, Cina e Canada (+6%). In aumento del 15% i buyer giapponesi.


Secondo la fiera le presenze sono state complessivamente 97mila, con oltre 30mila operatori esteri (il 31% del totale), di cui 1.200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni. Bilancio positivo anche per “Vinitaly Plus”, la piattaforma di matching tra domanda e offerta, con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone “Vinitaly and the city”, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%) con la città in festa con il vino. Numeri significativi che però non restituiscono il clima che è stato davvero primaverile in tutti i sensi. Sarà forse perché a Verona hanno trovato molto più di quello che c’era a Parigi e soprattutto a Dusseldorf, forse perché la fiera e la città hanno risposto come meglio potevano al di là dei loro limiti strutturali. O forse perché consapevoli che tra enoturismo, crescita delle vendite in Cantina e nuovi mercati più di uno ha persino pensato di poter aumentare il fatturato 2024, sta di fatto che tra gli espositori e gli operatori riuniti a Verona era palpabile una certa euforia. E si sa che l’euforia è contagiosa e così a degustare è tornato anche il pubblico, soprattutto di giovani. Certamente si tratta di una presenza selezionatissima, da un biglietto che non lascia spazio ai “perdigiorno” (120 euro al dì), ma non si può non sottolineare la loro curiosità, consapevolezza e maturità, mai vista tra i padiglioni fino a qualche anno fa. Preceduto dallo storico “Wine ministerial meeting” che ha portato i responsabili dell’Agricoltura dei 30 Paesi produttori di vino a discutere in Franciacorta con il ministro Francesco Lollobrigida, la 56esima edizione di Vinitaly ha visto l’arrivo in massa del governo, con sette ministri, vice, sottosegretari e la premier che hanno tagliato nastri, partecipato a convegni e girato per gli stand. Una presenza importante e significativa a testimoniare il supporto ad un comparto che vale miliardi ed è, al di là di ogni retorica, un simbolo prezioso del nostro Paese. Presenza che però, forse perché già vista l’anno scorso, è stata vissuta anche come un po’ ingombrante dal mondo del vino italiano, ora in attesa che si passi dalle parole ai fatti a partire dal tema dei dealcolati, così tanto discusso in questi giorni.


“Vinitaly consolida il proprio posizionamento business e un ruolo sempre più centrale nella promozione internazionale del vino italiano” ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando che “i dati della manifestazione, unitamente al riscontro positivo delle aziende, confermano gli obiettivi industriali dell’attuale governance, fortemente impegnata a potenziare il brand fieristico del made in Italy enologico nel mondo. Va in questa direzione – ha evidenziato – il rafforzamento della collaborazione con tutti i referenti istituzionali, oggi in prima linea con Veronafiere nel sostenere l’internazionalizzazione del settore”. “La profilazione degli operatori è tra i nostri principali obiettivi strategici” ha aggiunto l’Ad Maurizio Danese, parlando di “un risultato già centrato nella scorsa edizione, quella della svolta di Vinitaly, e proseguito quest’anno anche nei confronti della domanda domestica, in particolare quella del canale horeca attraverso iniziative di comunicazione e marketing che hanno contribuito all’incremento delle presenze italiane. In questi giorni abbiamo registrato reazioni positive, un’iniezione di fiducia in un momento complesso che ci vede impegnati a supportare il principale prodotto ambasciatore e apripista dell’agroalimentare del Belpaese nel mondo”.


Chiuso Vinitaly, che dà appuntamento per la nuova edizione dal 6 al 9 aprile 2025, i prossimi appuntamenti del calendario estero 2024 sono “2Wine to Asia” (Shenzen 9-11 maggio); “Vinitaly China Roadshow” Shanghai, Xian, Guangzhou (2-6 settembre 2024); “Wine South America” a Bento Gonçalves (RS) Brasile (3-5 settembre); “Vinitaly Usa” (Chicago 20-21 ottobre), e infine “Vinitaly & Wine Vision” (Belgrado 22-24 novembre).