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Vino, l’8 settembre la “Vendemmia solidale” nella tenuta Le Manzane

Vino, l’8 settembre la “Vendemmia solidale” nella tenuta Le ManzaneMilano, 04 ago. (askanews) – Si terrà domenica 8 settembre dalle 9 alle 16 la tredicesima edizione della “Vendemmia solidale – Festa e beneficenza nella terra del Prosecco Superiore”, la raccolta dell’uva a scopo benefico tra i filari di Glera della Tenuta Le Manzane di S. Pietro di Feletto (Treviso). Il ricavato sarà devoluto a “C’è Da Fare ETS”, organizzazione senza scopo di lucro fondata nel 2023 dal popolare attore e comico genovese Paolo Kessisoglu per combattere il disagio giovanile attraverso progetti di supporto psicologico e neuropsichiatrico per adolescenti in difficoltà.


Iniziativa lanciata nel 2012 da Ernesto Balbinot e dalla moglie Silvana Ceschin, assieme ai figli Marco e Anna, la “Vendemmia solidale” vede ogni anno centinaia di persone che contribuiscono all’iniziativa benefica raccogliendo i grappoli destinati a produrre le bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg personalizzate con il bindello della “Vendemmia solidale 2024”. La manifestazione inizia con la vendemmia, prosegue con le visite in cantina, musica italiana dal vivo, alcuni momenti di intrattenimento per i più piccoli, test drive, e l’aperitivo, oltre ai prodotti della Distilleria Fratelli Brunello e ai “cicchetti” di pesce di Ca’ del Poggio. A seguire lotteria con estrazione di premi. La mattinata termina con una ghiotta merenda in “caneva”. All’evento partecipano Paolo Kessisoglu e la sua squadra di instancabili ciclisti.

Il 29 settembre in programma l’edizione 2024 di “Acetaie Aperte”

Il 29 settembre in programma l’edizione 2024 di “Acetaie Aperte”Milano, 4 ago. (askanews) – Metti un giorno in compagnia dall’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Succederà il prossimo 29 settembre, quando in tutta la provincia di Modena le acetaie apriranno le porte dei luoghi di produzione per l’edizione 2024 di “Acetaie Aperte”, l’evento organizzato da “Terre del Balsamico”, consorzio costituito dai Consorzi di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop.


Nei programmi delle singole acetaie si troveranno soprattutto visite guidate e degustazioni dei due celebri aceti in purezza o in abbinamento ad altre specialità del territorio, ma anche tanti eventi collaterali che permetteranno ai visitatori di soddisfare la propria curiosità e scoprire altresì le bellezze paesaggistiche di Modena, la provincia italiana con maggior numero di indicazioni geografiche a livello nazionale e una delle più importanti del comparto food. Perché, se è vero che l’Aceto Balsamico di Modena IGP, con oltre 100 milioni di litri annui prodotti, corrispondenti a oltre un miliardo in valore al consumo, si presenta come uno dei più significativi rappresentanti del made in Italy agroalimentare nel mondo e della cultura, del territorio, della storia e del saper fare modenese con oltre il 90% di prodotto esportato in circa 130 Paesi dei cinque continenti, altrettanto vero è che per la sua limitatissima produzione l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è rappresentante e testimone nel mondo di un antichissimo processo produttivo che con i suo incredibilmente lunghi tempi di invecchiamento regala sapori ed emozioni al palato. La produzione annuale si attesta a circa soli 15.000 litri di prodotto con una stima del giro di affari di circa 5 milioni di euro con una quota export del 70%.


“Come ogni anno ci prepariamo all’appuntamento con ‘Acetaie Aperte’ carichi e fiduciosi del grande affetto che il pubblico ci tributa ad ogni edizione” ha commentato il presidente del Consorzio Le Terre del Balsamico, Enrico Corsini, aggiungendo che “il crescente interesse che nel corso degli anni si è verificato attorno al nostro prodotto ci spinge a proseguire nella direzione di una attività promozionale sempre più vicina al consumatore, di cui ‘Acetaie Aperte’ rappresenta il momento più significativo”.

Il 13 agosto a Casa Didioros c’è “Fine Dining sotto le Stelle”

Il 13 agosto a Casa Didioros c’è “Fine Dining sotto le Stelle”Milano, 4 ago. (askanews) – Martedì 13 agosto alle 20.15 a Casa Diodoros ad Agrigento si terrà “Fine Dining Sotto le Stelle”, una serata di degustazione organizzata in collaborazione con il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e Il Moro Ristorante. La cena è un tributo ai sapori autentici della millenaria tradizione enogastronomica del territorio: gli ospiti avranno l’opportunità di degustare piatti che rispecchiano la genuinità e la semplicità dell’antica cucina greca, dall’olio d’oliva, ai vini pregiati, alle prelibatezze del mare, simbolo di abbondanza e raffinatezza.


Gli chef Salvatore e Vincenzo Butticè, accompagnati dalla sommelier Antonella Butticè, hanno studiato e rielaborato le ricette più autentiche della cucina greca antica e “in virtù del desiderio di incantare e deliziare gli ospiti, proporranno una serie di pietanze i cui nomi evocano i miti e le leggende della mitologia, parte del retaggio storico dell’Isola”.

Vino, 9 e 10 agosto “Calici di Stelle” a Castiglione d’Orcia (Siena)

Vino, 9 e 10 agosto “Calici di Stelle” a Castiglione d’Orcia (Siena)Milano, 3 ago. (askanews) – Promosso a livello regionale dal Movimento Turismo del Vino Toscana in collaborazione con Città del Vino, “Calici di Stelle” arriva a Castiglione d’Orcia (Siena) con un programma di due giorni che coinvolge l’intero centro storico dal 9 al 10 agosto, grazie all’intesa tra l’Amministrazione comunale e il Consorzio del Vino Orcia.


“Da sempre ‘Calici di Stelle’ è l’evento nato per celebrare la notte delle stelle cadenti, il 10 agosto, accompagnata dai vini del territorio – spiega Giulitta Zamperini, Presidente del Consorzio del Vino Orcia – quest’anno, grazie alla collaborazione con i tanti partner, abbiamo pensato di rendere ancora più unica la serata con un’anteprima il 9 agosto e una degustazione guidata alla Rocca di Tentennano, in un punto particolarmente adatto anche all’osservazione delle stelle, con astrofilo che guiderà gli appassionati alla scoperta del cielo, mentre si potranno degustare i nostri vini”. Venerdì 9 agosto alle 18 “Anteprima di Calici di Stelle” con l’apertura del banco d’assaggio del Consorzio con dodici aziende della Denominazione in presenza. Quindi, a partire dalle 19,30 una cena a buffet prodotti locali e a seguire la passeggiata verso la Rocca di Tentennano accompagnata da una guida turistica per scoprire le meraviglie e le curiosità del borgo e della sua storia. Alle 21,30 la degustazione sotto le stelle dei vini Orcia Doc guidata da Onav Siena e insieme, sempre dalla Rocca, l’osservazione della volta stellata a cura dell’Unione astrofili senesi con telescopi professionali (evento su prenotazione e fino a esaurimento posti).


Il programma di sabato 10 agosto parte invece alle 19 con l’inaugurazione di “Calici di Stelle 2024” e alle 19,30 apertura dei banchi d’assaggio lungo via Vittorio Emanuele, quindi alle 20 degustazione Orcia Doc guidata da Onav Siena. La serata è arricchita dalle proposte dell’area food in piazza Cesare Battisti dove saranno presenti i ristoratori locali con piatti tipici e la condotta Slow Food di Montepulciano-Chiusi con la Comunità delle Cassette di Cottura di San Casciano dei Bagni. Quindi la degustazione “Arte, vino e dolcezze” nella Sala d’arte San Giovanni. Previsti giochi in una area gaming a tema vino, musica, animazione e intrattenimento per bambini, inoltre una esposizione di veicoli d’epoca e una presentazione dei Maggiaioli, l’antica tradizione dei cantori di Castiglione d’Orcia.

Vino, con “Aria di Casa 2021” Tenuta Alzatura completa conversione bio

Vino, con “Aria di Casa 2021” Tenuta Alzatura completa conversione bioMilano, 3 ago. (askanews) – Tenuta Alzatura di Montefalco, una delle cinque Cantine di Famiglia Cecchi, presenta le nuove annate dei due vini Montefalco Doc Bianco, 100% Trebbiano Spoletino: la 2021 di “Aria di Casa”, la prima a riportare ufficialmente il marchio biologico in etichetta, e la 2023 di “Cortili”, già recante la certificazione dall’annata 2021. Tenuta Alzatura completa così il processo di conversione biologica iniziato nel 2018 da Famiglia Cecchi nei tre appezzamenti Alzatura, Monterone e San Marco distribuiti su 29 ettari totali.


Il “Cortili Montefalco Doc Bianco” è prodotto in 11mila bottiglie, ed è “un omaggio alla tradizione umbra di piantare Trebbiano Spoletino nei cortili delle case, luoghi tradizionalmente dedicati alla convivialità”. L’”Aria di Casa Montefalco Doc Bianco” è il fiore all’occhiello della produzione di vini bianchi di Tenuta Alzatura, prodotto in sole tremila bottiglie. “Il Trebbiano Spoletino è un vitigno che tende a conservare un’acidità piuttosto elevata, condividendo con il Sagrantino le ottime doti di lungo affinamento nel tempo” spiega Alessandro Mariani, direttore di Tenuta Alzatura, aggiungendo che “la maturazione in barriques per 10 mesi ne esalta la struttura e la complessità, dotando il vino di grande tipicità, sia aromatica che gustativa. A Montefalco – conclude Mariani – la viticoltura ha caratterizzato generazioni di persone, il nome ‘Aria di Casa’ vuole proprio enfatizzare questa familiarità tra la cultura locale e la produzione di vino”.

Vino, Consorzio Doc Prosecco: a luglio imbottigliati oltre 500mila hl

Vino, Consorzio Doc Prosecco: a luglio imbottigliati oltre 500mila hlMilano, 2 ago. (askanews) – Il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco ha annunciato che l’imbottigliamento nel mese di luglio ha superato i 500.000 hl, numero raggiunto solo una volta nella storia della Denominazione. I 513.569 hl imbottigliati segnano una crescita del 12,6% sul luglio 2023, mentre i 2.832.173 hl imbottigliati nei primi sette mesi del 2024 stabiliscono un +5,2% sul medesimo periodo dell’anno precedente, “dato che potrebbe preludere un ottimo risultato finale per l’annata in corso”.


“Questo record è la prova che i consumatori continuano riconoscere il Prosecco Doc come prodotto di eccellenza, apprezzato per la sua freschezza e giovinezza da persone di tutte le età” ha commentato il presidente della Doc Prosecco, Giancarlo Guidolin, che si è detto “davvero orgoglioso dei risultati ottenuti, che gratificano la passione e l’incessante lavoro dell’intera filiera costituita da produttori, vinificatori e imbottigliatori, e premiano le attività di tutela, promozione e valorizzazione svolte dal Consorzio con lungimiranza, attenzione alla sostenibilità e all’innovazione: caratteristiche evidentemente necessarie alla durabilità della Denominazione”.

Vino, Consorzio Montecucco: i risultati della nuova indagine tra i soci

Vino, Consorzio Montecucco: i risultati della nuova indagine tra i sociMilano, 2 ago. (askanews) – A tre anni di distanza dal primo lavoro di raccolta dati che lo consacrava come esempio virtuoso di sostenibilità ambientale in Toscana, il Consorzio Tutela Vini Montecucco si è impegnato in una nuova indagine condotta presso le aziende socie per attestare, oltre a dati di produzione e certificazione, diversi altri aspetti ed elementi legati all’attività delle Cantine dell’areale, al fine di restituire una panoramica quanto più dettagliata e ampia dello status quo della Denominazione e promuoverne la crescita e lo sviluppo.


Attraverso la compilazione di un questionario, da metà giugno a metà luglio 2024 sono state raccolte le risposte di diverse aziende distribuite tra i sei comuni di Cinigiano, Castel del Piano, Seggiano, Civitella Paganico, Campagnatico e Roccalbegna e che da sole coprono una superficie vitata totale di circa 300 ettari, di cui circa 276 ha sono potenzialmente rivendicabili Montecucco Doc (tra Rosso e Vermentino), mentre sono 197,42 gli ettari potenzialmente atti alla produzione di Montecucco Docg. I risultati raccolti sono in grado di fornire un quadro generale estremamente fedele dello stato di salute e dei trend della Denominazione considerato che il campione preso in esame rappresenta rispettivamente il 76% e il 79% della produzione totale di Doc e Docg Montecucco, tra aziende socie e non, ed include le più grandi imprese dell’areale detentrici della maggior parte delle quote di produzione e imbottigliato e, quindi, di vendite e presenza nei mercati. Dai risultati emersi il focus della Denominazione resta la sostenibilità: la quota di produzione certificata bio tra le aziende campione si attesta al 95% per la Doc e al 91,5% per la Docg. Percentuali altissime che testimoniano i passi avanti fatti rispetto al sondaggio del 2021, dal quale alcune aziende risultavano ancora in conversione, nonché la volontà della Denominazione di continuare a sostenere il proprio Dna green e ad essere sinonimo di pratiche agronomiche innovative e in armonia con la natura, a tutela di un territorio integro naturalmente vocato alla coltivazione e alla tutela della biodiversità.


Un altro dato molto interessante riguarda la base ampelografica dell’areale, composta per il 61% da Sangiovese, per l’11% da Vermentino e per il restante della percentuale da vitigni internazionali (principalmente Merlot che detiene il 7%) e vitigni autoctoni da qualche anno tornati alla ribalta come il Ciliegiolo con il 5%. Non a caso la tipologia della Denominazione che al momento riscontra maggiore successo è il Montecucco Rosso (che prevede un minimo di 60% di Sangiovese accompagnato da altri vitigni a bacca rossa), mentre il Montecucco Docg ha registrato un lieve calo anche alla luce dell’avversità delle ultime tre annate e alle scelte obbligate o strategiche a cui le stesse hanno costretto a volte i produttori. Un dato che però incontra favorevolmente le nuove tendenze del mercato: grazie al breve invecchiamento, spesso anche solo in acciaio, e ai buoni livelli di acidità, il Montecucco Rosso gode infatti di una connotazione fresca e giovane che ben si sposa con le esigenze della nuova generazione di consumatori, alla ricerca di una bevuta sempre più facile e non impegnativa non solo per il palato ma anche per il portafoglio. Rilevanti anche i dati raccolti su mercato domestico ed export. Forte l’attenzione sul territorio nazionale che assorbe circa il 35% dei consumi, con il Centro e Nord Italia dove sono presenti rispettivamente il 95% e il 63% delle aziende socie e dove viene sollecitato, come emerge dall’indagine, un maggior presidio da parte del Consorzio, in particolare nelle regioni “target” Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Per quanto riguarda le vendite all’estero, i primi quattro Paesi a trainare l’export in termini di volumi (e dove le aziende vorranno continuare ad investire in promozione) risultano Svizzera (30%), Germania (12%), Usa (8,5%) e Benelux (8%), mentre si registra un interesse sempre crescente verso il prodotto da parte di Est Europa, Centro America e Asia Orientale e Sud Orientale. Parlando di prossimo futuro, i primi tre Paesi di interesse verso cui le aziende vorrebbero incrementare le esportazioni sono Canada, Regno Unito e Giappone.


L’ospitalità è un altro tema importante per la Denominazione che l’indagine ha voluto approfondire. Qui i dati evidenziano che il 100% delle aziende è attrezzato per accogliere i visitatori. Le formule di enoturismo spaziano dalle visite in cantina e/o in vigna alle degustazioni e ai tour del territorio, e circa la metà delle aziende dispone di strutture ricettive in grado di offrire ai visitatori la possibilità di pernotto (83,3%) e/o ristorazione (75%). Un’ulteriore conferma, dunque, dell’oramai trentennale investimento della Denominazione in un enoturismo di qualità volto a promuovere l’originalità di questo volto “selvaggio” della Toscana facendo leva sulla natura autentica e sui paesaggi incontaminati dell’areale, oltre che su storia, cultura ed enogastronomia. Da rimarcare infine la proposta, emersa dal survey e già in fase di discussione all’interno del Consorzio alla luce soprattutto delle condizioni legate al cambiamento climatico, di una eventuale estensione del territorio di produzione all’intera area amministrativa dei comuni di montagna, con l’obiettivo di aumentare l’altitudine dei terreni della Denominazione.

Masaf: il Caciottone di Norcia Igp riconosciuto dall’Unione Europea

Masaf: il Caciottone di Norcia Igp riconosciuto dall’Unione EuropeaMilano, 2 ago. (askanews) – Un altro importante traguardo per l’agroalimentare italiano di qualità: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il riconoscimento del Caciottone di Norcia Igp. Salgono così a 328 le Dop, Igp e Stg italiane in Europa e l’Italia si conferma leader nel campo delle indicazioni geografiche dell’agroalimentare. Lo ha annunciato il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, aggiungendo che “il raggiungimento dell’Igp consentirà di mantenere inalterata una tecnica produttiva tradizionale e salvaguardarne il prestigio e la qualità”.


Il Caciottone di Norcia IGP è un formaggio prodotto in prevalenza con latte bovino con la particolarità dell’aggiunta di latte ovino in quantità non inferiore al 5%. La produzione di formaggio ottenuto da latte misto esisteva in Valnerina anche prima della metà del XX secolo, legato soprattutto alle condizioni di penuria che, all’epoca, caratterizzavano la vita contadina in queste zone. La transumanza degli ovini verso le valli umbre e laziali nei mesi invernali comportava una ovvia carenza di latte di pecora in quella stagione. Durante questi periodi nelle stalle, soprattutto nelle zone più marginali come quella di Castelluccio, rimanevano solo una minima parte delle pecore, destinate a produrre carne e il latte per il sostentamento delle famiglie nei duri mesi invernali. In questi mesi si usava produrre il formaggio misto, mescolando il ricco e nutriente latte delle vacche con il latte ovino. Questo offriva un vantaggio in termini di conservazione, vantaggio non da sottovalutare soprattutto se riferito a tempi in cui il sale era poco e non si disponeva di frigoriferi, mantenendo però la caratteristica freschezza e conferendo al prodotto un gusto più deciso rispetto al formaggio di latte esclusivamente vaccino.

Vino, “Mondial des vins extremes”: iscrizioni fino al 7 settembre

Vino, “Mondial des vins extremes”: iscrizioni fino al 7 settembreMilano, 1 ago. (askanews) – Si chiuderanno sabato 7 settembre le iscrizioni on-line per la 32esima edizione del “Mondial des vins extremes”, l’unico concorso enologico mondiale riservato ai vini eroici e organizzato dal Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana (Cervim), che si terrà a Sarre (Aosta) il 29 e 30 settembre.


La competizione seleziona i migliori vini frutto di viticoltura estrema con la finalità di promuovere e salvaguardare le produzioni di piccole aree vitivinicole che si caratterizzano per storia, tradizione e unicità, di grande valore ambientale e paesaggistico, dove si coltivano soprattutto vitigni autoctoni. Saranno ammessi tutti i vini prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una delle seguenti difficoltà strutturali permanenti: altitudine superiore ai 500 mt slm, ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano; pendenze del terreno superiori al 30%; sistemi viticoli su terrazze o gradoni; viticolture delle piccole isole. Negli stessi giorni si svolgerà anche la quarta edizione dell’”Extreme spirits international contest”, dedicato ai distillati di origine vinicola provenienti dalle medesime zone eroiche, con l’obiettivo di valorizzare i prodotti, il territorio e “orientare il consumatore verso un bere responsabile e alla scelta di questi particolari alcolici di alta qualità”.

Vino, Cantina Kaltern lancia il settimo concorso “kunst.stuck”

Vino, Cantina Kaltern lancia il settimo concorso “kunst.stuck”Milano, 1 ago. (askanews) – Cantina Kaltern, la più grande Cantina sociale dell’Alto Adige, invita artisti emergenti e affermati ad interpretare la settima edizione di “kunst.stuck” (in italiano “opera d’arte”). Questo progetto è nato con la vendemmia 2014 e da allora ogni anno l’uva che meglio rappresenta l’opera d’arte della natura e che più entusiasma l’enologo (il kellermeister) per la sua qualità, viene destinata ad un vino realizzato in una tiratura limitata e con un’etichetta artistica.


Quest’anno il protagonista designato è il vitigno a bacca nera Schiava (Vernatsch), varietà autoctona che ha da sempre un ruolo importante a Caldaro. Compito dell’artista sarà ideare l’abito speciale per il “Vernatsch Doc 2023” che per questa occasione ha preso forma in due vigneti particolarmente significativi: un vigneto storico a pergola che ha più di cento anni, e un impianto di quindici anni allevato a guyot. Una combinazione tra tradizione e innovazione che ha ispirato il tema di quest’anno: “Un carattere attraverso le generazioni”. La Cantina che abbraccia il Lago di Caldaro con 440 ettari vitati e 590 soci, spiega che è possibile iscrivere le etichette fino alla mezzanotte del 15 settembre, dopodiché una giuria scelta da Cantina Kaltern selezionerà una prima rosa di opere che sarà visibile sul sito aziendale, dove si potrà votare la propria etichetta preferita dal 11 novembre al 10 dicembre, con la possibilità di ricevere premi. La presentazione ufficiale dell’etichetta del “Vernatsch Doc 2023” è prevista la prossima primavera. L’artista vincitore riceverà mille euro e potrà disporre degli spazi del winecenter di Cantina Kaltern per l’allestimento di una mostra personale.


Le varietà selezionate nelle edizioni passate del progetto “kunst.stuck” sono state il Pinot Bianco nel 2014 interpretato da Claudio Paternoster; il Cabernet Sauvignon nel 2015 con l’etichetta di Margit Pittschieler; il Kalterersee Classico Superiore del 2016 rappresentato da Stefano Mandato; il Merlot dalla vendemmia 2018 vestito da Anita Ladurner, il Pinot Grigio 2019 illustrato da Federico Petrolito e il Lagrein Riserva Doc 2020 con l’etichetta di Giuseppe Rametta.