Bardi: Giro d’Italia grande successo promozionale per la BasilicataRoma, 9 mag. (askanews) – “Come era ampiamente prevedibile, per il grande e immutato fascino attrattivo e l’entusiasmo che il Giro d’Italia esercita sulla gente al suo passaggio, la Basilicata con le meraviglie paesaggistiche, storiche e culturali del suo territorio è stata protagonista e al centro dell’attenzione mediatica nazionale ed internazionale per ben due giorni”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, salutando, con un ‘arrivederci’, la carovana del Giro d’Italia che dopo la tappa di ieri con arrivo a Melfi, è ripartita questa mattina da Venosa per raggiungere, nel pomeriggio, Lago Laceno in Campania.
“La partecipazione dei lucani, sul percorso della carovana rosa e dei campioni del ciclismo è stata numerosa, entusiasmante, calorosa. Con una presenza popolare, intergenerazionale, diffusa e coinvolgente che solo il grande ciclismo, questo magnifico sport che unisce l’Italia, sa offrire. Sono perciò molto soddisfatto e contento per come siamo riusciti ad accogliere per il secondo anno consecutivo, grazie a uno straordinario sforzo organizzativo collegiale e collaborativo di Regione, Prefettura di Potenza, Anas, Provincia, Comuni, e con il supporto operativo dell’Apt, il Giro d’Italia”, ha aggiunto. “La Basilicata ha centrato l’obiettivo di entrare nelle case degli italiani e del mondo intero proponendosi, sempre più, come meta unica e speciale per il turismo internazionale. A cominciare da quello sempre più numeroso legato all’amore per la bicicletta, su cui la Regione sta investendo, puntando con forti finanziamenti a sostegno di progetti per la realizzazione di una rete suggestiva di ciclovie e percorsi cicloturistici diffusi su tutto il vasto territorio regionale: nelle aree marine, montane e collinari”, ha detto ancora Bardi.
“Sono convinto che il ciclismo e gli altri sport, sia amatoriali che agonistici, anche a livello internazionale, come dimostrano in questi giorni il Giro d’Italia e il GP della Basilicata del Mondiale di motonautica Xcat che si è svolto a Marina di Pisticci dal 5 al 7 maggio, possano diventare un altro formidabile tassello di conoscenza, promozione e attrazione, e perciò volano per lo sviluppo sostenibile dell’intera Basilicata. Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha le idee chiare e svilupperà la sua azione, la sua programmazione, le sue relazioni affinchè importanti e prestigiosi eventi sportivi nazionali ed internazionali, a cominciare naturalmente dal Giro d’Italia, scelgano con piacere e convinzione la nostra magnifica e accogliente regione per lo svolgimento delle loro future manifestazioni”, ha concluso.
Il Volo dell’Angelo in Basilicata, dal 1 maggio riparte la stagioneRoma, 28 apr. (askanews) – Dal Primo maggio riparte una nuova stagione de Il Volo dell’Angelo in Basilicata. Una traversata in solitudine o in coppia per spostarsi da Castelmezzano a Pietrapertosa sfrecciando nel cielo.
“Angeli, siamo angeli”, cantava Lucio Dalla: e sentirsi tali per qualche minuto è la sensazione che regala il Volo dell’Angelo in Basilicata, l’attrattore turistico che unisce l’adrenalina di planare nel vuoto, la possibilità di visitare due dei borghi più belli d’Italia – Castelmezzano e Pietrapertosa -, l’avventura di vivere escursioni naturalistiche e la possibilità di degustare i prodotti enogastronomici del territorio. Un’esperienza che sarà possibile provare – o, perché no, ripetere! – nel corso della nuova stagione turistica (la diciassettesima), il cui avvio è stato programmato per il Primo maggio, e che ha riscontrato un grande successo durante le stagioni precedenti, contribuendo a trasformare l’economia locale.
I due comuni – allo stesso tempo di partenza e arrivo – sono pronti anche quest’anno a ricevere appassionati, turisti e curiosi con numerosi punti di accoglienza, di ristoro e numerose attività collaterali. Con più di 16.300 biglietti venduti nel 2022, l’attrattore ha creato benefici su tutto il territorio, divenendo un modello per valorizzare i borghi, altrimenti destinati allo spopolamento, che ha funzionato meglio di qualunque policy creata ad hoc. Non a caso ogni anno affluiscono qui migliaia di persone dalle più disparate regioni italiane ma anche dall’estero (specialmente dall’Inghilterra, Svizzera, Francia), tutti in cerca di quella emozione e adrenalina che solo il Volo dell’Angelo è in grado di dare. Si vola – da soli o per un’esperienza romantica imbracati in coppia – per 1500 metri, a 120 chilometri orari, lungo un carrello che scorre su un cavo d’acciaio e in tutta sicurezza, fino a 600 metri di altezza da terra, mentre guglie di roccia che sembrano denti di squalo spuntare nel cielo azzurro, querce e case incastonate nella pietra fanno da teatro alle traversate in aria.
“Il Volo dell’Angelo ha aperto nel 2007, diventando da subito un’eccellenza dell’estate italiana; nel 2021, nonostante la pandemia, è arrivato a quadruplicare le visite, attirando turisti sia stranieri che italiani. Lo scorso anno il successo si è consolidato e fino ad ora abbiamo avuto, anche grazie alle promozioni di Natale, San Valentino e Pasqua con i biglietti aperti, già 1500 nuove prenotazioni”, dice Donatello Caivano, amministratore unico del Consorzio Volo dell’Angelo. Ma oltre all’adrenalina i due paesi sono scenario per passeggiate circondati dal verde, basti pensare al Sentiero delle Sette Pietre, un percorso letterario di due chilometri che li unisce, dove ogni tratto è una scoperta tra natura e racconti orali di magia (grazie a totem parlanti). O ancora a Castelmezzano si può andare sulle tracce dei templari e ammirare l’arte come la Trinità (1630-1649) di Giovanni De Gregorio, detto Pietrafesa conservata nella Chiesa di Santa Maria dell’Olmo. A Pietrapertosa, invece, non si perda un giro nella Arabata, una piccola casbah accudita in un grembo di arenaria. Gli arabi si annidarono qui portati dal principe Bomar, vivendo a diretto contatto con la rupe. E anche una visita al Convento di San Francesco con il suo chiostro e gli affreschi di Giovanni Luce da Eboli.
“Ci aspetta una primavera ricca di soddisfazioni e una estate bellissima, con un atteso incremento delle presenze turistiche, soprattutto dall’estero. Le Dolomiti Lucane sempre di più al centro dell’attenzione turistica internazionale e una estate di grandi novità, che segnerà l’avvio della costruzione del nuovo attrattore emozionale a Castelmezzano: la Slittovia delle Dolomiti lucane. Una novità, che per prima in Italia, con una discesa mozzafiato su rotaia collegherà la montagna all’abitato del Borgo, per rafforzare e ampliare l’offerta turistica della Basilicata e del Sud Italia”, ha commentato Nicola Valluzzi, sindaco di Castelmezzano e tra i promotori della slittovia. “Le nostre Dolomiti Lucane si rendono dunque luogo prediletto per una gita fuori porta che coniughi cultura, buon cibo, ospitalità ed emozioni forti, in un’ottica di riscoperta di luoghi segreti e affascinanti, lontani dal turismo massificato e attenti ad offrire un’esperienza alla portata di tutti. A Pietrapertosa continueremo a proporre anche un ricco programma di eventi culturali, tra mostre e presentazioni di libri”, ha concluso, infine, Maria Cavuoti, Sindaca di Pietrapertosa.
I biglietti, singoli o di coppia, sono acquistabili in formato elettronico tramite la procedura online su www.volodellangelo.com e permettono di effettuare un volo d’andata e uno di ritorno, con partenza a scelta da uno dei due Comuni ospitanti le stazioni dell’impianto. La stagione turistica non si fermerà con l’arrivo dell’autunno e resterà aperta fino al 5 novembre 2023 per regalare quante più emozioni possibili.
Due le stazioni di “partenza e arrivo” per il Volo dell’Angelo, posizionate a diversa altitudine, rispettivamente di 118 e 130 metri. La prima, detta di San Martino, parte da Pietrapertosa (la stazione di lancio è quasi nel cuore del paese, a metà della scalinata che porta al castello arabo-normanno e la quota di partenza supera i 1000 metri) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 metri e raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h. La linea Peschiere, invece, permette di lanciarsi da Castelmezzano (il punto di partenza si raggiunge con una camminata di 20 minuti, in un ambiente selvaggio e incontaminato; quota di partenza 1019 metri) e arriva a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 metri), su una distanza di 1452 metri. Si può volare da soli (gli avventurosi devono avere almeno 16 anni) per sentirsi come Icaro, realizzare una piccola follia o ricaricarsi con una bella dose di adrenalina (uniche precauzioni: pesare dai 40 ai 120 Kg per il volo singolo e max 150 Kg per il volo in coppia e non avere problemi al cuore).
Area Sud Basilicata patrimonio Unesco: chiesto sostegno a LombardiaMilano, 22 apr. (askanews) – “La Regione Basilicata sosterrà, con convinzione, la proposta del Gal ‘La Cittadella del Sapere’ di candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco”. ha affermato il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. “Si tratta – ha aggiunto – di un’area vasta che include il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea. Territori incontaminati, i quali, per la loro immensa valenza paesaggistica, meritano di essere annoverati tra i siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Mi auguro che l’iniziativa del Gal riesca a catalizzare l’attenzione degli Enti locali e del mondo associativo, in modo da rafforzare una proposta importante per l’intera Basilicata”.
La dichiarazione di Bardi arriva in seguito all’invito rivoltogli, nei giorni scorsi, dal Gal, “La Cittadella del Sapere”, il cui Presidente è Franco Muscolino e il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, nonchè dal giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e creatore del sito www.progettodivitasud.it, fondato per il riscatto socio-economico del Mezzogiorno, promotori della richiesta, che, nei prossimi giorni, sarà fatta pervenire all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, di avviare l’iter per l’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il giornalista Biagio Maimone ha chiesto sostegno anche al Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: “Le chiedo di voler sostenere, con un Suo messaggio, la proposta che lo scrivente ed il Gal, ‘La Cittadella del Sapere’ intendono formulare all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, affinché venga avviato l’iter per ottenere l’inserimento dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco”, scrive Maimoni che aggiunge: “Riteniamo la Lombardia un territorio all’avanguardia nel tessuto socio-economico e politico della nazione italiana” e “desideriamo creare tra il Nord Italia e il Sud Italia un legame solidale e culturale, sia sotto il profilo socio-economico, sia sotto il profilo della cultura sostenibile, che rappresenta attualmente il tema fondante il benessere dei cittadini. E’ nostro intento avviare un processo di cooperazione tra le Regioni italiane, le cui culture e le cui tradizioni sono diverse. Oggi, più di ieri, la cooperazione costituisce il fattore propulsivo di benessere per l’intero territorio italiano, se sorretta da buone prassi. Siamo convinti che lo sviluppo dei territori meridionali può determinare anche un miglioramento dell’intera economia nazionale”.
“La nostra Regione, che è la Basilicata, intende tessere relazioni costruttive con la Regione Lombardia al fine di realizzare una serie di interazioni finalizzate al benessere reciproco”, evidenzia ancora il giornalista rivolto al governatore lombardo. “La Lombardia e la Basilicata possono, anche insieme ad altre Regioni italiane, diventare artefici di un cambiamento culturale che pone al centro la pari dignità dei territori italiani, il cui ruolo è paritario per quanto attiene lo sviluppo della nazione italiana, seppure da una prospettiva diversa per questioni di natura geografica”. In questo contesto, prosegue Maimone, “la Basilicata potrà essere non solo l’esempio eccellente, ma anche il motore trainante dell’economia del nostro intero Paese, proprio in quanto modello di un’ economia virtuosa e sostenibile e, pertanto, premurosa verso la natura e, nel contempo, verso l’essere umano, che in essa vive traendone benefici salutari e vitali. E’ ben evidente come la Basilicata possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l’ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell’essere umano, nonchè la sua centralità nell’ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori. La civiltà del popolo lucano può essere un modello di vita, che dimostra cosa debba intendersi per vero progresso umano”.
Roma, 11 apr. (askanews) – “La Regione Basilicata sosterrà con convinzione la proposta del Gal ‘La Cittadella del Sapere’ di candidare l’area Sud della Basilicata a patrimonio dell’Unesco. Si tratta di un’area vasta che include il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea. Territori incontaminati dalla grande valenza paesaggistica che meritano di essere annoverati tra i siti riconosciuti Patrimonio mondiale dell’Umanità. Mi auguro che l’iniziativa del Gal riesca a catalizzare l’attenzione degli enti locali e del mondo associativo così da rafforzare una proposta importante per l’intera Basilicata”. Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
Roma, 1 apr. (askanews) – “Ho ricevuto dal Presidente Franco Muscolino del Gal “La Cittadella del Sapere”, organizzazione costituita da un partenariato pubblico e privato, la quale aderisce al partenariato europeo Elard, in rappresentanza dell’Italia, il sostegno nel richiedere al Presidente dell’Unesco Audrey Azoulay il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e Maratea”, ha dichiarato in un’intervista il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, il quale ha aggiunto: “La richiesta formale, in fase di stesura, sarà formulata dal sottoscritto e dal Gal, rappresentato dal Presidente Franco Muscolino e dal Direttore Nicola Timpone. Come più volte ho sottolineato, ritengo che il suddetto territorio possegga tutte le caratteristiche di carattere ambientale, paesaggistico, culturale e storico per essere destinatario del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’Area Sud della Basilicata, ricca d’acqua, come si può osservare, preserva la natura incontaminata, dando vita ad un’economia Green. Si tratta di un territorio che si distingue per la purezza delle acque del mare, dei suoi laghi e dei suoi fiumi ed, inoltre, per le sue sempreverdi valli, colline, montagne ed alberi secolari, che le stagioni lasciano immutati nel loro primigenio splendore e nei loro smaglianti colori. Ritengo che vi siano i presupposti ineludibili per ottenere il titolo richiesto, che noi siamo convinti meriti per l’amore che ogni abitante e coloro che amministrano il territorio nutrono per la natura, adottando buone prassi ed azioni tese a preservare il suo valore ‘green’. E’ un territorio del Sud Italia che mostra un volto assolutamente nuovo, la cui ‘industria’ è rappresentata da persone le quali si adoperano per la tutela dell’ambiente, che è un valore antico tramandato di generazione in generazione, sicché si può affermare, senza timore di essere smentiti, che la storia di questo territorio si fonda su un valore primario, mai tradito nel corso dei secoli, rappresentato dalla cura e dall’affetto nei confronti della natura, delle verdi valli e montagne, dalle cui viscere sgorgano piccole fonti incontaminate che creano ruscelli allegri e borbottanti, i quali rimandano alle immagini di un regno incantato, avvolto dalla sua fulgida e primigenia bellezza”.
“Ho chiesto al Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi – ha aggiunto – di sostenere la nostra istanza affinchè essa sia ancor più vigorosa, dimodochè il valore che la Basilicata esprime venga posto in maggior risalto, considerata la premura con cui essa si prende cura del bene primario per i suoi abitanti, che si manifesta nel rispetto dell’ambiente e, nel contempo, del creato. La Basilicata rappresenta il modello antesignano di una nuova economia, che pone al centro l’amore per la natura nelle sue molteplici dimensioni. Si tratta di un modello esemplare per le altre regioni italiane. La Basilicata – certezza senz’altro condivisa dal Presidente Vito Bardi – potrà essere non solo l’esempio eccellente, ma anche il motore trainante dell’economia del nostro intero Paese, proprio in quanto modello di un’ economia virtuosa e sostenibile e, pertanto, premurosa verso la natura e, nel contempo, verso l’essere umano, che in essa vive traendone benefici salutari e vitali”. Maimone ha poi sottolineato: “E’ ben evidente come la Basilicata possa costituire un modello encomiabile di green economy, anche relativamente agli obiettivi del PNRR, che si prefigge lo sviluppo socio-economico del Sud Italia alla luce di un modello economico che salvaguardi l’ecosistema, ponendo al centro la difesa della natura e della salute dell’essere umano, nonchè la sua centralità nell’ambito delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori. Parte dei fondi del Recovery Fund in Basilicata dovrebbero essere utilizzati per creare strade, infrastrutture, collegamenti, al fine di renderla facilmente accessibile e poter incentivare quel turismo, certamente da valorizzare, che apprezza la natura ed i paesaggi incontaminati, che appartengono alla Basilicata, la cui bellezza è sconosciuta agli amanti della natura, considerato, altresì, il deterioramento dell’ecosistema, che sembra non sfiorare questo angolo dell’universo, ancora non sfiorato dai danni dell’inquinamento e dal rapporto selvaggio con la natura. Bisogna investire per far vivere una nuova forma di turismo, oggi di natura vitale, tale in quanto meta che consente di godere della purezza delle acque, della natura, delle vallate, degli alberi sempre verdi, che sono “strumenti naturali” , “green”, per rigenerare il corpo e lo spirito in un universo sempre più inquinato e, perciò, ammalato. Occorre far scoprire agli italiani e ai turisti del mondo intero la Basilicata, che, per le sue doti naturali ed ambientali, si distingue da ogni altra Regione italiana”.
Roma, 28 mar. (askanews) – Letture ad alta voce per rallentare l’avanzamento della malattia, mantenere l’autonomia il più a lungo possibile e favorire la riabilitazione dei pazienti affetti da Alzheimer. Sono i principali obiettivi della campagna “La parola che cura”, che partirà oggi, 28 marzo, nelle strutture del Don Uva, polo sanitario nato nel 1922 tra Puglia e Basilicata, rilanciato nel 2017 dal Gruppo Universo Salute e guidato oggi da Luca Vigilante. Il progetto, di cui è capofila Universo Salute, nasce a seguito dell’adesione al bando del Centro per il Libro e la lettura (Cepell) del Ministero della Cultura e sarà sviluppato in partnership con il Circolo dei Lettori – Presidio del Libro di Bisceglie e con il Dipartimento di Scienze della formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università di Bari. L’attività fa parte del percorso di presa in carico del paziente da parte dei professionisti delle strutture del Don Uva tramite strategie mirate a mantenimento dell’autonomia, riduzione degli stati di apatia, stimolazione dei ricordi, riorientamento spazio-temporale, miglioramento dell’umore, con effetti benefici anche sui familiari delle persone più a rischio di sviluppare la malattia in forma grave. L’iniziativa, ospitata nei centri riabilitativi di Bisceglie e Foggia, prevede percorsi laboratoriali diretti a pazienti dei reparti Alzheimer, riabilitazione, ortofrenico e Rsa per promuovere la lettura a scopo riabilitativo e socializzante e un percorso formativo che coinvolgerà circa 90 allievi tra operatori socio sanitari delle strutture, educatori esterni ed interni, caregiver, volontari e familiari. Il corso, utile a sviluppare tecniche utili a favorire il benessere di pazienti ed ospiti attraverso la lettura e la creatività, è organizzato in 6 moduli: “Il sentiero dei sogni. Perché leggere ad alta voce”; “Il sentiero della memoria. Effetti cognitivi ed effetti emotivi del leggere”; “Il sentiero delle parole. Leggere per conoscersi. Il metodo dell’orientamento narrativo”; “Il sentiero dei passi armonici. Approcci originali al mondo della lettura”; “Il sentiero delle note. Stili di lettura e strategie operative accattivanti”; “Il sentiero delle storie. Materiali di conoscenza e approfondimento del mondo editoriale”. Tra i docenti coinvolti scrittori, attori di teatro, pedagoghi, divulgatori. Il progetto è volto a promuovere momenti di inclusione e condivisione di esperienze e vissuti con i pazienti, rendendo la fruizione delle arti un vero diritto di tutti, contribuendo a sollecitare la curiosità e l’interesse per il “fuori da sé”, favorendo la scoperta dei bisogni latenti e concorrendo alla costruzione di un’autonomia del soggetto fragile. “La parola che cura” diventerà un punto fermo nel ricco calendario di attività che le strutture del Don Uva – Universo Salute hanno messo in atto per la cura di patologie fortemente invalidanti come l’Alzheimer, tramite tecnologie e protocolli innovativi con al centro sempre l’umanizzazione dei trattamenti.
Roma, 21 mar. (askanews) – Otto giovani studenti del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Potenza diretto dalla prof. Lucia Girolamo e coordinati dalla prof. Anna Bonomo, saranno ospiti nel fine settimana (dal 24 al 26 Marzo 2023) della tappa Svizzera del Festival delle spartenze, voluto ed organizzato dall’Associazione Regionale Famiglia Lucana a Winterthur.
Si tratta di completare il percorso avviato nello scorso anno con il confronto tra realtà giovanili lucane e quelle calabresi e dei figli dei discendenti lucani emigrati in Svizzera, in una sorta di interscambio culturale ma anche di conoscenza del fenomeno migratorio. L’obiettivo resta quello di lavorare al progetto del Turismo delle radici 2024. “L’obiettivo – ha rilevato il Presidente dell’Associazione e della Federazione, Giuseppe Ticchio di comune intesa con i coordinatori del progetto in Basilicata del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e dell’Associazione AsSud -, è quello di portare il Festival, in tutti quei Paesi in cui si sono radicate consistenti comunità di emigranti italici per riannodare il filo della storia spezzata dalle dolorose s-partenze. S’intende così dare un contributo affinché la frattura culturale e sentimentale causata dai fenomeni migratori possa essere sanata. S’intende così declinare il termine “spartenze” nell’accezione del “condividere”, in modo da ricostruire la memoria collettiva, e creare una rete che racconti la storia di chi è partito e di chi è rimasto, di chi arriva e di chi ritorna: una storia comune, che è sempre storia d’Italia. Una rete che unisca, dunque, Italia ed estero, passato e presente, culture, tradizioni, luoghi e, soprattutto, persone”.
Quello che è stato fatto nelle tappe di Potenza, Viggianello e prossimamente anche San Fele, come scelta strategica e prioritaria, poiché nella storia d’Italia degli ultimi due secoli, non esiste un fenomeno così persistente, pervasivo e, sotto certi aspetti, paradossale come quello dei movimenti migratori. Basti pensare che, dal 1876 ad oggi, oltre 30 milioni di connazionali hanno lasciato l’Italia e che gli oriundi italiani sparsi nel mondo oramai superano gli 80 milioni. Più di 700 mila i lucani di prima, seconda e terza generazione in giro nel mondo. Oltre ad essere divenuta di recente “terra d’immigrati”, l’Italia continua ad essere “terra d’emigranti”: nel 2018 hanno lasciato l’Italia quasi 130 mila connazionali (128.583), per lo più giovani fra i 18 e i 34 anni. Giovani emigrati ed emigranti, giovani di rientro. E la Basilicata con i suoi numeri in percentuale continua in un esodo che ormai non ha più confini o ancora meglio età di riferimento. Dai giovani agli anziani, ai pensionati, per quello che è il tema centrale dello Spopolamento.
Nella due giorni di confronti e di esperienze, tra i giovani lucani e quelli emigrati, ci sarà spazio per le riflessioni che prenderanno il via Venerdi 24 pomeriggio con lo scambio di esperienze tra gli studenti dello Scientifico ed i giovani cresciuti in Svizzera. Dal confronto emergeranno idee e propositi oggetto dell’incontro ufficiale del Sabato 25 Marzo dove dopo gli interventi di Giuseppe Ticchio e del Presidente del Centro Studi Int. Lucani nel Mondo Luigi Scaglione, avrà come riferimento gli interventi istituzionali del Vice Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese, del Segretario generale del CGIE, Michele Schiavone, delle autorità consolari e del Parlamentare eletto all’estero Toni Ricciardi. A tenere le lezioni del Campus nella due giorni con la presentazione di alcuni libri che parlano del recente sistema emigratorio italiano, sarà il prof. Giuseppe Sommario direttore del festival delle Spartenze e dell’Associazione Assud. La due giorni, che si terrà nel Centro Parrocchiale San Francesco di Winterthur, si concluderà nel ricordo di Rocco Scotellaro in occasione dei “Cento Anni” dalla nascita con proiezioni sulla sua storia ed il monologo teatrale dell’attore lucano Ulderico Pesce.
Roma, 21 mar. (askanews) – Il GAL “La Cittadella del Sapere” – organizzazione costituita da un partenariato pubblico e privato – www.lacittadelladelsapere.it/wp/il-gal, che aderisce al partenariato europeo Elard, in rappresentanza dell’Italia – con il suo presidente Franco Muscolino e con tutto il Consiglio di Amministrazione, insieme al direttore generale Nicola Timpone si uniscono al giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea e fondatore del sito “Progetto di Vita per il Sud” – www.progettodivitasud.it – per chiedere alla direttrice dell’Unesco Audrey Azoulay di riconoscere all’Area Sud della Regione Basilicata, che comprende 27 comuni, il Parco del Pollino e il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, considerata l’esistenza di tutte le condizioni per esserne destinataria.
“Solo pochi mesi orsono il giornalista Maimone, con un appello accorato e vibrante di tenerezza e poesia, ha chiesto alla Direttrice dell’Unesco di destinare alla Città di Maratea, che egli definisce ‘La Cittadella verde’, il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Maimone – si spiega – ritiene doveroso, insieme all’organizzazione Gal ‘La Cittadella del Sapere’, estendere la richiesta del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità all’ Area Sud della Regione Basilicata, in quanto ricca di acqua, di natura, di tradizione, cultura e bellezza paesaggistica. Abbandonata, trascurata e sconosciuta, tuttavia possiede un suo fascino particolare, che si manifesta nei suoi paesaggi, nelle infinite chiese, nei piccoli borghi, nelle meravigliose vallate incontaminate, in cui abitano contadini dediti al pascolo, da cui traggono sostegno ed economia”. “La storia e la tradizione della Basilicata sono poco note, per essere una Regione in cui regna il silenzio, che la rende una terra che tace la propria ricchezza. Canterina ed allegra per quanto attiene le sue vallate percorse da ruscelli veloci e borbottanti la melodia della natura, che mai sembra appassire, ma sempre rifulgere di luce e verde, non sfiorato dal passare delle stagioni. Potrebbe rendere molto sul piano turistico ed anche economico per le sue energie inutilizzate e potrebbe diventare il motore trainante dell’intero Sud Italia ed anche dell’intera nazione italiana. Occorre, infatti, tenere in considerazione anche il patrimonio costituito dalle sue acque abbondanti, che sicuramente non saranno soggette a siccità, proprio in quanto incastonate dentro vallate rigogliose e tali da proteggere il loro fluire veloce e fulgido”.
“La cultura green di questa area della Regione Basilicata deve essere valorizzata per porla a disposizione di altre Regioni italiane, le quali possono subire i danni causati dal deterioramento dell’ecosistema. E che dire del turismo? Parte dei fondi del Recovery Fund, in Basilicata, dovrebbero essere utilizzati per creare strade, infrastrutture, collegamenti, al fine di renderla facilmente accessibile e poter incentivare quel turismo, certamente da valorizzare, che apprezza la natura ed i paesaggi incontaminati, che appartengono alla Basilicata, la cui bellezza è sconosciuta agli amanti della natura, considerato, altresì, il deterioramento dell’ecosistema, che sembra non sfiorare questo angolo dell’universo, ancora incontaminato”. “Bisogna investire per far vivere una nuova forma di turismo, oggi di natura vitale, tale in quanto meta che consente di godere della purezza delle acque, della natura, delle vallate, degli alberi sempre verdi, che sono “strumenti naturali” green per rigenerare il corpo e lo spirito in un universo sempre più inquinato e, perciò, ammalato. Occorre far scoprire agli italiani e ai turisti del mondo intero la Basilicata, che, per le sue doti naturali ed ambientali, si distingue da ogni altra Regione italiana”.
L’Area Sud della Regione Basilicata rappresenta, secondo il Gal e secondo Maimone, “un territorio su cui necessita investire per far vivere il bello, il buono, il salutare, il verde della natura bucolica, al fine di poter creare un turismo alternativo ad altre forme di turismo, più caotiche e frenetiche, meno attente alla salute dei turisti”.