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Carabinieri, visita Gen. Luzi e Gen. Masiello ai neo Allievi Ufficiali

Carabinieri, visita Gen. Luzi e Gen. Masiello ai neo Allievi UfficialiRoma, 7 ott. (askanews) – Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri hanno incontrato a Modena i neo Allievi Ufficiali del 206° Corso “Dignità”.


Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, hanno incontrato questa mattina i neo Allievi Ufficiali del 206° Corso “Dignità”, al loro primo giorno presso l’Istituto Militare modenese. All’evento era anche presente il Sergente Maggiore Andrea Adorno, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Dopo aver partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera, la prima volta in Cortile d’Onore per i neo Allievi, hanno reso omaggio alla Bandiera d’Istituto ed hanno incontrato, presso l’aula magna dell’Accademia Militare, tutti gli Allievi del 206° Corso. Il Gen. C.A. Carmine Masiello ha espresso ai cadetti la propria soddisfazione per l’impegno dimostrato durante la fase del tirocinio che ha permesso loro di iniziare il nuovo percorso di crescita umana e professionale.


Rivolgendosi ai giovani allievi, il Capo di SME ha detto: “Avete scelto una missione difficile in un periodo particolarmente complicato, oggi ci sono 56 guerre contemporaneamente, tra cui le principali in Ucraina e in Medio Oriente. Questo è il momento in cui avete scelto di fare il militare e per questo avete il mio rispetto e la mia ammirazione. Sarete comandanti e dovrete essere responsabili di migliaia di uomini e donne a cui darete il quotidiano esempio. Qualche anno fa un mio predecessore ha paragonato l’Esercito al corpo umano: il personale è il cuore e il cervello, i mezzi sono muscoli, le regole sono i tendini e i nervi. E in caso di emergenza sono i nervi che permettono di risolvere le crisi, come spesso l’Esercito è chiamato a fare. Non dovete tollerare che le nostre regole vengano messe in discussione, perché verrebbe messa in discussione la nostra Istituzione, che ha contribuito a rendere l’Italia ciò che è. Ci vuole coraggio, non abbiate paura e non vergognatevi di aver scelto il mestiere delle armi. Capirete di essere la migliore espressione della società, grazie al rispetto delle regole e dei valori”. Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, rivolgendosi agli Allievi Ufficiali ha detto: “La vostra presenza in questo istituto è il risultato di una scelta di vita, come lo fu per me tanti anni fa. Una scelta fatta di generosità e sacrificio, al servizio del Paese. Il percorso iniziato dentro queste mura potrebbe apparire carico di difficoltà ma in questo biennio sorgerà in voi il valore dell’amicizia, che è condivisione e altruismo, il più importante sentimento per alimentare senso di appartenenza a un reparto, alla propria Forza Armata e tutta la compagine militare. Se terrete fede agli impegni assunti in questa Accademia, potrete contribuire al bene della Patria. Servendo il Paese e rischiando per il Paese sarete protagonisti della società e avrete la gratitudine degli italiani”.


Particolarmente significativo il momento di incontro tra il Sergente Maggiore M.O.V.M. Andrea Adorno e gli Allievi del 206° Corso, con i quali ha potuto condividere la sua esperienza umana e professionale e i valori che lo hanno guidato e aiutato a superare i momenti operativi più difficili. L’Accademia Militare di Modena, istituita il 1° gennaio del 1678 con il nome di Reale Accademia, è oggi l’Istituto di formazione militare a carattere universitario responsabile della formazione iniziale dei futuri Ufficiali d’arma e medici del ruolo normale dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri, in un percorso di studi che porterà al conseguimento della laurea in scienze Strategiche, Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Veterinaria, Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e Giurisprudenza.

Salute, ricercatori scoprono sistema autocontrollo cellule

Salute, ricercatori scoprono sistema autocontrollo celluleRoma, 4 ott. (askanews) – Il controllo della crisi è la chiave per l’efficacia delle cure, un principio cruciale anche nelle terapie per l’epilessia: molti farmaci e approcci di terapia genica esistenti riescono a ridurre l’ipereccitabilità neuronale, ma spesso lo fanno in modo troppo invasivo, compromettendo le normali funzioni cerebrali.


Un team di ricerca, cui hanno preso parte ricercatori e ricercatrici dell’Università di Ferrara, sta esplorando nuove strade portando avanti una terapia genica innovativa. Questo approccio introduce un meccanismo di autoregolazione, offrendo un trattamento più sicuro e mirato, con l’obiettivo di un migliore controllo delle crisi. Lo studio è stato pubblicato sul numero di settembre 2024 della rivista EMBOreports. La nuova terapia si basa su due elementi fondamentali: il neuropeptide Y (NPY) e il recettore Y2. NPY è una sostanza naturale nel cervello che calma l’attività neuronale e aiuta a prevenire le crisi epilettiche. Il recettore Y2, attivato da NPY, amplifica questo effetto calmante. Immaginiamo il cervello come una grande città, dove le cellule nervose sono i cittadini, ciascuno con un compito ben preciso, che collaborano per far funzionare la metropoli. In questo contesto, il NPY è come un “mediatore naturale”, che calma i cittadini più agitati, evitando che la città sprofondi nel caos, ovvero in una crisi epilettica. Per esercitare la sua azione, NPY utilizza una chiave d’acceso specifica: il recettore Y2, che gli permette di interagire con le cellule nervose e svolgere il suo ruolo regolatore. Quando si verifica una crisi epilettica, è come se in una parte della città esplodesse un disordine: i cittadini (le cellule nervose) diventano iperattivi, alimentando una spirale di caos. A questo punto intervengono NPY e il recettore Y2, agendo come un sistema di emergenza, simile a un sofisticato sistema antincendio che spegne le fiamme e riporta l’ordine. Questo delicato equilibrio tra eccitazione e controllo è ciò che mantiene la città-cervello in armonia.


“NPY è importante perché agisce come un ‘calmante’ per le cellule nervose: quando viene rilasciato, aiuta a ridurre la loro attività, contribuendo a prevenire le crisi epilettiche – spiega Michele Simonato, professore ordinario di Farmacologia al Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione di Unife e coautore dello studio -. il recettore Y2 è invece una proteina presente sulla superficie delle cellule nervose, che funziona come un ‘interruttore’ per il NPY. Quando il NPY si lega a questo recettore, Y2 invia un segnale alla cellula, dicendole di calmarsi e di ridurre la sua attività. In sostanza, il recettore Y2 è il tramite che permette a NPY di regolare l’attività delle cellule nervose”. Il team di ricerca Unife ha messo a punto un sistema ingegnoso: un vettore virale modificato, ovvero un “mezzo di trasporto” sicuro, che ha il compito di introdurre nelle cellule bersaglio (i neuroni) i geni responsabili della produzione di NPY e del recettore Y2. Una volta che queste proteine sono prodotte, si instaura un meccanismo di “autocontrollo”: quando una cellula cerebrale comincia a diventare troppo attiva, cioè quando sta per scatenare una crisi epilettica, rilascia NPY. Questo NPY si lega ai recettori Y2 sulla stessa cellula, inviando il segnale che riduce immediatamente l’attività della cellula, evitando così che la crisi si sviluppi. Questo meccanismo ricorda quello di un termostato, che si attiva solo quando la temperatura (in questo caso l’attività neuronale) supera una certa soglia, mantenendo l’equilibrio all’interno del sistema nervoso.


“Punto di forza di questa nuova strategia terapeutica è proprio il meccanismo di autoregolazione – continua il prof. Simonato -. Grazie al sistema NPY-Y2, si evita un’inibizione eccessiva dell’attività cerebrale, che potrebbe avere effetti negativi sulle funzioni cognitive. Il sistema si attiva solo quando necessario, proprio come un sistema di sicurezza su misura per il cervello. In sintesi, la nostra ricerca ha sviluppato un metodo per regolare l’attività delle cellule cerebrali direttamente dall’interno. Questo approccio potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nel trattamento dell’epilessia, soprattutto per i pazienti che non rispondono ai farmaci convenzionali”.

Università Parma, due giorni su violenza di genere nell’informazione

Università Parma, due giorni su violenza di genere nell’informazioneRoma, 1 ott. (askanews) – La violenza di genere nell’informazione. Linguaggi, immagini e forme di comunicazione è il titolo del convegno che si terrà giovedì 3 e venerdì 4 ottobre all’Università di Parma nell’Aula K4 di via Kennedy. A seguire, il pomeriggio del 4 ottobre, spazio all’incontro Comunicare sulla violenza di genere: cosa manca? Cosa non funziona? in programma al CAPAS, Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo dell’Ateneo, in vicolo Grossardi. La due-giorni si chiuderà con la proiezione del film “Nel cerchio degli uomini” di Paola Sangiovanni al Cinema D’Azeglio. 


Giornaliste, giornalisti, professioniste e professionisti della comunicazione si incontreranno per riflettere assieme su come la violenza maschile contro le donne viene rappresentata nel giornalismo e nelle campagne di sensibilizzazione: quali problemi e stereotipi persistono, e quali linguaggi e pratiche innovative stanno emergendo nel mondo della comunicazione professionale in Italia.  L’evento è organizzato dal corso di laurea magistrale in Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale del Dipartimento di Studi umanistici, sociali e delle imprese culturali dell’Università di Parma (DUSIC), in collaborazione con il CUG (Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni), il CAPAS, il CIRS (Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale “Diritti, società e civiltà”), le associazioni Maschile Plurale e Maschi che si Immischiano. 


L’incontro La violenza di genere nell’informazione. Linguaggi, immagini e forme di comunicazione si aprirà giovedì 3 ottobre alle 14.45 con i saluti introduttivi di Luana Salvarani, Vice Direttrice del DUSIC, di Marco Deriu, Presidente del corso di laurea magistrale in Giornalismo, cultura editoriale, comunicazione ambientale e multimediale e di Daniela Cherubini, docente di Questioni e strumenti della comunicazione di genere.  La prima sessione, dedicata al tema La narrazione della violenza: frames, metafore e chiavi di lettura, ospiterà gli interventi di Alessandra Pigliaru (Il manifesto) di Simona Rossitto (Il Sole 24 Ore), e di Alberto Leiss (DeA-Donne e Altri, e Maschile Plurale).  La seconda parte inizierà alle 17 e sposterà la discussione sul tema Senti chi parla: voci e soggetti nella comunicazione della violenza con gli interventi di Gabriele Balestrazzi, docente a contratto di Giornalismo laboratoriale, di Chiara Daina (Corriere della Sera) di Chiara Sgreccia (freelance), di Paola Centomo (iO Donna) e di Silvia Pochettino (Progetto Respiro). La discussione proseguirà la mattina del 4 ottobre alle 9 con una sessione su Parole e immagini sulla violenza e gli interventi di Chiara Cacciani (Gazzetta di Parma), della blogger Nadia Somma (Il Fatto Quotidiano), di Stefania Prandi (freelance), e di Pat Carra, fumettista.


Nella sessione conclusiva delle 11 il confronto sarà dedicato a Nuovi spazi e nuovi approcci: buone pratiche di comunicazione con gli interventi di Daniela Cherubini, Serena Bersani, Presidente di GiULiA (Giornaliste Unite Libere Autonome), Chiara Di Cristofaro (Il Sole 24 Ore), Mara Pedrabissi (Gazzetta di Parma e Presidente della Commissione Pari Opportunità della Fnsi-Federazione Nazionale Stampa Italiana), Elisabetta Cosci, Coordinatrice Pari Opportunità – Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, per concludersi con le parole di Antonella Vezzani, Consigliera di Parità della Provincia di Parma e di Emilia Solinas, Presidente del CUG dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Nel pomeriggio, alle 14.45, al CAPAS, il secondo incontro. Comunicare sulla violenza di genere: cosa manca? Cosa non funziona? sposterà la discussione nell’ambito della comunicazione e delle campagne sociali di sensibilizzazione e prevenzione. Dopo l’introduzione della Direttrice del CAPAS Sara Martin e di Ermanno Porro, Presidente di Maschile Plurale, Alessio Miceli, Filippo Rea, Domenico Matarozzo, Stefano Ciccone, Massimiliano Sfregola, Alberto Leiss e Marco Deriu parleranno dei risultati del progetto “Contrastare la violenza di genere trasformando la cultura che la produce” promosso dall’Associazione Maschile Plurale con il contributo dei fondi dell’8xmille dell’Istituto Buddista italiano Soka Gakkai che ha dato vita a una campagna pubblicitaria “Dì la tua contro la violenza maschile sulle donne” e a sei “Quaderni della trasformazione” dedicati a diverse attività di contrasto alla violenza.


Alle 16 la tavola rotonda “Luci e ombre della comunicazione sociale sulla violenza maschile”: interverranno Marco Deriu, docente di Comunicazione e pubblicità sociale, Elisa Coco (Agenzia Comunicattive), Claudio Nader (Osservatorio Maschile) Stefano Zanzucchi e Alvaro Gafaro (Maschi che si immischiano), Francesca Dragotto (Università di Roma Tor Vergata), Roberta Lisi (Collettiva-CGIL), e Stefano Ciccone (Maschile Plurale). La “due-giorni” di riflessione si concluderà alle 18.30 al Cinema d’Azeglio con la proiezione del film “Nel cerchio degli uomini” di Paola Sangiovanni che racconta le esperienze di un’associazione impegnata nell’autocoscienza maschile e nel contrasto alla violenza di genere. La proiezione, a ingresso libero, sarà introdotta dalla regista e da Sara Martin. La partecipazione agli eventi è aperta a tutte le persone interessate. Per info: Daniela Cherubini (daniela.cherubini@unipr.it), Marco Deriu (marco.deriu@unipr.it)

Bologna, 10 ordigni bellici trovati lungo torrente fuori città

Bologna, 10 ordigni bellici trovati lungo torrente fuori cittàRoma, 28 set. (askanews) – Nella zona di Pianoro, un piccolo comune della città metropolitana di Bologna, lungo il torrente Zena, sono stati rinvenuti una decina di ordigni bellici dalla ditta che stava operando in un cantiere dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. I lavori – si spiega in una nota – vanno avanti nel rispetto di tutte le misure di sicurezza a tutela di cittadini e lavoratori Il ritrovamento degli ordigni inesplosi, probabilmente risalenti alla Seconda Guerra Mondiale – si aggiunge – è stato subito segnalato alle autorità competenti, che sono arrivate sul posto e che definiranno l’intervento di bonifica.

P.A., Unaep: certezza regole vero antidoto a burocrazia difensiva

P.A., Unaep: certezza regole vero antidoto a burocrazia difensivaRoma, 23 set. (askanews) – La semplificazione delle procedure d’appalto in taluni settori della Pubblica Amministrazione è ad oggi un obiettivo che si sta tentando faticosamente di raggiungere a causa della stratificazione normativa che troppo spesso mina la certezza delle regole, che è invece il vero antidoto alla burocrazia difensiva. E’ questo in sintesi il messaggio emerso dal convegno che si è tenuto il 20 settembre a Bologna, promosso dall’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep), per fare un tagliando alla Legge Severino, anche alla luce del nuovo codice degli appalti pubblici.


Per la presidente di Unaep, Antonella Trentini, “ciò che da anni sembra in crisi sono i due capisaldi della cultura giuridica, cioè il principio di legalità e il principio di certezza del diritto. Da un lato abbiamo una qualità della produzione normativa sempre più scadente, legata anche al carattere multilevel della governance, che nel collocare la legge all’interno di un sistema di fonti del diritto, estremamente articolato e complesso, di fatto favorisce l’incertezza nell’individuazione delle regole da applicare ai casi concreti. Dall’altro lato, l’introduzione nel nostro diritto di forme “leggere” di legislazione, come la decretazione, trasfusa da noi ad ordinamento invariato con tutti i connessi problemi di compatibilità”. Per la P.A. il principio della “certezza delle regole”, e di contrapposto anche l’effettività della tutela contro la relativa inosservanza da parte dei detentori dei poteri pubblici, “è uno strumento indispensabile per poter bene operare, così come per i cittadini la “certezza delle regole” rappresenta un fattore di sicurezza, cosicché se questa certezza manca e si sbaglia la pratica per il cittadino significa rimetterci in proprio, per la P.A. oltre al vulnus per la collettività, significa responsabilità erariale, amministrativa, patrimoniale e penale a carico dei dipendenti responsabili”.


Nel suo intervento introduttivo il presidente di Anac, Giuseppe Busia, ha sottolineato l’importanza della legge Severino che “ha consentito all’Italia di guadagnare credibilità anche sul piano internazionale nell’ambito della prevenzione della corruzione” invitando ad “evitare pericolosi passi indietro, che nuocerebbero anche all’attrazione degli investimenti e allo sviluppo futuro, minando la fiducia nelle istituzioni. Occorre interpretare ed applicare le regole anticorruzione in modo da renderle funzionali all’efficienza ed alla creazione del valore pubblico ed è quanto Anac sta cercando di fare, anche affiancando le amministrazioni attraverso la vigilanza collaborativa, per aiutarle ad applicare correttamente la legge, oltre che fornendo pareri e fornendo moduli, schemi e bandi tipo”. Per il senatore Guido Castelli, Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione Sisma 2016: “Tra il 2010 e il 2020 la capacità di spesa del sistema Italia ha subito il duplice effetto delle consistenti spending review, che hanno indebolito la Pubblica amministrazione, e del clima profondamente antipolitico di quegli anni. Ne è derivato un ecosistema giuridico che ha moltiplicato norme e regole a tutto discapito della decisione pubblica. Un clima che ha causato una sovrapproduzione normativa che paradossalmente danneggiava la comunità e migliorava i saldi della finanza pubblica. L’arrivo del Covid ha poi determinato una repentina inversione di quella tendenza decennale e con il PNRR è cambiato completamente il paradigma: bisogna spendere, tempestivamente e bene. Ora il governo Meloni sta lavorando per consolidare questa tendenza e favorire un ambiente amministrativo in cui sia favorita la cultura della spesa: una spesa buona e di qualità. Il nuovo codice degli appalti, che esalta il principio di risultato e la fiducia, va in questo senso. Lo stesso dicasi dell’abolizione dell’abuso di ufficio. Ovviamente la capacità di spesa presuppone anche competenza e qualità dei processi amministrativi. Le semplificazioni non bastano, è necessaria anche organizzazione e dotazioni organiche adeguate. La sfida è tutta qui: consolidare gli effetti del PNRR e favorire la spesa buona senza rinunciare ai sacrosanti principi di trasparenza e lotta alla corruzione”.

Maltempo, l’Emilia Romagna chiede al governo lo stato d’emergenza

Maltempo, l’Emilia Romagna chiede al governo lo stato d’emergenzaMilano, 20 set. (askanews) – “Manderò al capo dipartimento” della Protezione civile nazionale “la nostra richiesta” di riconoscimento da parte del governo della stato di emergenza “per provare ad avere anche supporto in tutti gli adempimenti di carattere anche normativo che ci servono dal punto di vista delle deroghe, degli interventi, che noi dobbiamo mettere in campo”. Lo ha detto a Rainews24 la presidente facente funzioni dell’Emilia Romagna, Irene Priolo, in relazione al maltempo e agli allagamenti che hanno colpito la regione nelle ultime ore.


“Dobbiamo avere la velocità, anche dal punto di vista operativo, che questi interventi richiedono per cui questa dichiarazione di stato di emergenza per noi è urgente, speriamo che il governo la firmi il prima possibile” ha aggiunto. “Stiamo provando a non perdere neanche un minuto in tutte le attività che dà soccorsi si stanno già trasformando in queste ore in operazioni per il ritorno al più più veloce possibile alla normalità, stiamo già lavorando a questo” ha concluso Priolo.

Maltempo in Emilia Romagna, due dispersi a Bagnacavallo nel Ravennate

Maltempo in Emilia Romagna, due dispersi a Bagnacavallo nel RavennateRoma, 19 set. (askanews) – Due persone risultano disperse nel Ravennate a Bagnacavallo. Lo ha reso noto il viceministro delle infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami, durante la conferenza sull’emergenza maltempo in Emilia-Romagna. Il viceministro ha spiegato di aver ricevuto una comunicazione del capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, secondo la quale “due persone risultano disperse a Bagnacavallo, dopo il crollo di un tetto su cui si erano rifugiati”, a causa delle esondazioni. Bagnacavallo – ha ricordato Bignami – è una delle zone per cui era stato dato ordine di evacuazione.

Bimbo sepolto a Parma, madre fidanzato: “Mio figlio sconvolto”

Bimbo sepolto a Parma, madre fidanzato: “Mio figlio sconvolto”Roma, 16 set. (askanews) – “Mio figlio non sapeva niente della gravidanza, se ce ne fossimo anche soltanto accorti, l’avrei cresciuto io questo bambino. Lei poteva andare dove voleva”. Lo ha detto la madre del fidanzato della studentessa accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere a Parma, intervistata da Ore 14, la trasmissione in onda su Rai 2 condotta da Milo Infante.


“Mio figlio è sconvolto. Se era surreale il primo, il secondo…credo sia qualcosa che va oltre. Io credo che nel vocabolario italiano non siano neanche state inventate le parole per descrivere questa situazione”. ha continuato la donna facendo riferimento al ritrovamento del neonato sepolto nel giardino di una villetta a Traversetolo (Parma) il 9 agosto scorso. “Si frequentano da tempo. Si conoscono benissimo da quando vanno alle elementari. Lei è una ragazza tranquillissima, una persona che conosciamo da tantissimo. Non la voglio più sentire, io voglio solo che lei spieghi il perché e cosa le sia passato nell’ anticamera del cervello. È una persona che non voglio neanche incontrare. Non ci sarà mai una giustificazione a questa cosa qua, non voglio neanche saperne”, ha concluso la donna.

P.A, il 20 settembre a Bologna convegno avvocati Unaep su legge Severino

P.A, il 20 settembre a Bologna convegno avvocati Unaep su legge SeverinoRoma, 13 set. (askanews) – Secondo le stime più recenti diffuse dal rapporto di Transparency International a corruzione costa all’economia italiana almeno 237 miliardi l’anno, pari a circa il 13% del Pil e il nostro Paese è fermo al 42simo posto della classifica di 180 paesi nell’indice della percezione della corruzione 2023. Guardando all’Unione Europea, il costo dei fenomeni corruttivi è stimato in oltre 900 miliardi di euro all’anno, per intenderci, circa la metà degli investimenti lanciati con il NextGenerationEU per far ripartire l’economia post covid.


In Italia ai costi della corruzione vanno aggiunti quelli legati alla burocrazia che, stando ad una recente stima dell’Istituto Ambrosetti, per le imprese ammontano a 57,2 miliardi annui (il 3,3% del Pil). Di questi temi si parlerà venerdì 20 settembre a partire dalle ore 14 presso la Cappella Farnese (Palazzo d’Accursio) a Bologna nel convegno promosso dall’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep). L’incontro sarà l’occasione per fare un tagliando alla Legge Severino anche alla luce del nuovo codice degli appalti pubblici. Titolo dell’evento: “Anticorruzione, appalti, burocrazia difensiva. Analisi di un decennio di legge Severino alla luce del nuovo codice dei contratti pubblici”.


Ad introdurre i lavori, dopo i saluti del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, del presidente del Coa di Bologna, Flavio Peccenini e di Giulia Sarti, delegata alla legalità del comune di Bologna, sarà il presidente di Anac, Giuseppe Busia (in video collegamento). A seguire le relazioni di Stefano Dambruoso, Magistrato in Bologna, e di Sabrina Tosti, Componente Giunta Nazionale Unaep. Presente per un saluto anche il Prefetto di Bologna, Attilio Visconti. Quindi il dibattito “Utilità del far bene e cultura della legalità. La burocrazia difensiva”, moderato da Andrea Pancani a cui interverranno Federico Cafiero De Raho, deputato e vice Presidente della commissione Giustizia alla Camera, Guido Castelli, senatore, Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione Sisma 2016, Ines Immacolata Pisano, Presidente della sezione staccata Tar Lazio-Latina, Roberto Angioni, Consigliere Corte dei Conti Venezia e Cagliari, Antonella Trentini, Presidente UNAEP, Direttrice Avvocatura Civica Bologna, Roberto Manservisi, già Presidente Società Avvocati Amministrativisti Emilia-Romagna, Evelina Maria Riva, segretaria generale del comune di Bologna, Evelina Maria Riva, segretaria generale del comune di Bologna. Le conclusioni saranno affidate a Santo Fabiano, Formatore e Consulente di Management Pubblico.

Collaborazione tra Sogin e sede piacentina Politecnico di Milano

Collaborazione tra Sogin e sede piacentina Politecnico di MilanoMilano, 2 set. (askanews) – Questa mattina presso il Campus di Piacenza del Politecnico di Milano, Belinda Sepe, Responsabile della Direzione Amministrazione, Risorse, Sistemi e ICT di Sogin, e Dario Zaninelli, Prorettore del Polo territoriale di Piacenza dell’ateneo milanese, hanno firmato un accordo di collaborazione didattica universitaria nell’ambito del Master of Science in “Sustainable Architecture and Landscape Design”.


La firma dell’accordo è avvenuta nel corso dell’inaugurazione della quinta edizione del workshop di progettazione architettonica e paesaggistica Landscape Of