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Dl sicurezza, De Vanna: dal governo solo populismo penale

Dl sicurezza, De Vanna: dal governo solo populismo penaleBologna, 27 nov. (askanews) – Il governo Meloni è convinto che “l’inasprimento delle pene e l’introduzione di nuove pene possa essere la soluzione” ai problemi legati alla sicurezza. Questo “populismo penale” non tiene conto del sovraffollamento delle carceri e, soprattutto, distoglie lo sguardo dai problemi reali che si trovano ad affrontare gli amministratori locali, i quali invece dovrebbero poter contare su un “maggior numero di poliziotti e carabinieri dotati di maggiori strumenti” per garantire la sicurezza sul territorio. Ne è convinto Francesco De Vanna, docente di Didattica del diritto all’Università di Parma e assessore con delega alla Sicurezza del Comune di Parma: “A noi sono arrivati dieci agenti in più, quando ne avremmo bisogno di almeno cinquanta in più” ha spiegato ad askanews commentando i contenuti del Decreto immigrazione e sicurezza in discussione in Parlamento.

“La parte che mi convince del decreto sicurezza, sulla quale spero di avere delle conferme col processo di conversione in Parlamento – ha detto De Vanna – è quella relativa all’aumento delle retribuzioni delle forze di polizia. L’altro elemento che considero positivo è quello relativo al contrasto alle forme di truffe, in particolare quelle online, ai danni degli anziani che sono diventate molto pervasive negli ultimi anni. A Parma è un fenomeno da non sottovalutare, anzi in alcuni casi anche preoccupante”. Quello che non convince l’assessore, invece, sono le novità normative che mettono al centro di una strategia complessiva il rilancio dello strumento penale come leva di risoluzioni di problemi che hanno una dimensione sociale in molti casi anche forte. Mi lascia davvero molto scettico l’idea di utilizzare il diritto penale come lo strumento che risolve problemi non soltanto strettamente di sicurezza ma anche di decoro e di sicurezza sociale in senso ampio”. Secondo il docente universitario “c’è una sorta di populismo penale per cui l’inasprimento e l’introduzione di nuove pene possa essere la soluzione di tutto”, mentre “sappiamo che agiamo in un contesto caratterizzato da un forte sovraffollamento carcerario che è a sua volta generatore di problemi importanti” come si è visto con le rivolte in alcuni istituti penitenziari scoppiate durante l’emergenza Covid. “Il governo pensa che lavorare sull’allungamento delle pene, sull’inasprimento e sull’introduzione di nuove pene possa essere la soluzione”. Questo, ha precisato De Vanna, dà l’idea di un “uso simbolico del diritto” che “lascia davvero molto perplessi”. Infatti “ciò di cui avremmo bisogno sarebbe la certezza della pena e poi la possibilità di poter contare su forze dell’ordine, carabinieri e polizia, dotati dei numeri di cui hanno bisogno, di un rilancio delle assunzioni di polizia e mettere nelle condizioni di chi deve garantire la sicurezza delle nostre città di poter svolgere il proprio lavoro avendo gli uomini e i mezzi per farlo”.

La “strategia rivoluzionaria” è “quella più semplice”. “Mentre non abbiamo un rilancio del piano di reclutamento delle forze di polizia – ha proseguito l’assessore – si chiede loro di fare più di quanto non abbiano già fatto fin qui, quindi si aggrava il lavoro con ulteriori incombenze senza dare loro ulteriori strumenti per farlo. Una risposta che è incentrata quanti esclusivamente su una dimensione strettamente penalistica e carceraria”. In un momento in cui sono evidenti le condizioni critiche degli istituti penitenziari in Italia. “A Parma abbiamo un istituto penitenziario di primo livello che avrebbe bisogno di strumenti deflativi, di sicurezza e certezza della pena ma anche di percorsi di riabilitazione nei confronti di chi ha commesso reati minori, mentre l’impianto generale del decreto adottato dal governo va verso un inasprimento delle pene proprio nei confronti di chi oggi costituisce nelle nostre città elemento di marginalizzazione, marginalità sociale, povertà, vagabondaggio, problemi che hanno una dimensione sociale molto forte”. “Ci sono alcuni elementi ancora più discutibili – ha precisato De Vanna – per esempio la possibilità di far saltare l’automatismo del rinvio della pena nei confronti delle donne incinta o l’inasprimento delle pene per chi organizza proteste in carcere o chi realizza forme di protesta di natura ambientale: ci sono degli obiettivi di natura politica che il governo mette nel mirino e che forse noi amministratori sul territorio non consideriamo l’emergenza del momento. Ciò che si intuisce è che il governo, attraverso queste misure, lancia dei segnali, dei simboli e sinceramente faccio fatica a pensare che possa esserci una svolta consistente nella gestione della sicurezza nelle nostre città”.

Sanità, Asl Romagna vince “Oscar” Lean Healthcare Award

Sanità, Asl Romagna vince “Oscar” Lean Healthcare AwardRoma, 17 nov. (askanews) – E’ l’Asl Romagna a vincere la sesta edizione del Lean Healthcare Award 2023, il premio delle eccellenze sanitarie pubbliche e private italiane, giunto quest’anno alla sesta edizione. Oltre 90 aziende sanitarie partecipanti da tutta Italia e 31 progetti finalisti su 222 in concorso, selezionati da una giuria altamente qualificata, composta da sessanta esperti fra direttori generali di aziende sanitarie, professori universitari e amministratori delegati del settore healthcare.

Con il progetto ‘Digital (he)ART Network’, l’Asl Romagna si è aggiudicata l”Oscar della sanità’ 2023 per aver migliorato il percorso del paziente con scompenso cardiaco, monitorandolo con un device cardiaco gestito da remoto. Un esempio di innovazione digitale applicata alle cure sanitarie di alta complessità. Grazie a questo programma l’Asl Romagna è la realtà che quest’anno ha saputo meglio rappresentare lo spirito del Lean Healthcare Award il cui scopo è promuovere una sanità efficiente a misura di paziente e di personale sanitario, riducendo gli sprechi laddove esistano. Nella categoria Lean Project è arrivata prima l’ASL Napoli 1 Centro, grazie al nuovo modello organizzativo per la gestione delle sale operatorie dell’Ospedale del Mare. La Korian Kinetika Sardegna si è aggiudicata il premio per il Progetto più complesso con ‘Per migliorare, guardiamoci dentro’ che mette al centro il percorso del paziente chirurgico dal pre-ricovero al blocco operatorio. Mentre nella categoria ‘Progetto con maggiori risultati’ sale sul podio l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, con uno studio sull’ottimizzazione percorso paziente maculopatico.

“Grande successo per la manifestazione di riorganizzazione sanitaria, diventata un punto di riferimento per le aziende del settore: confrontarsi per capire come e dove migliorare i servizi per i cittadini. Applicare le metodologie Lean e Value Based significa infatti aumentare il valore per il paziente, eliminando sprechi e inefficienze – commenta Alessandro Bacci, docente di Lean Management all’Università di Siena e responsabile scientifico del premio -. Oggi è più evidente che mai la necessità di garantire una risposta efficace ai problemi di salute e di continuare a riorganizzare i processi nell’offerta sanitaria”.

Bologna, Alta cucina per sostenere le famiglie in difficoltà

Bologna, Alta cucina per sostenere le famiglie in difficoltàRoma, 3 nov. (askanews) – Alta cucina, musica e solidarietà si incontrano anche quest’anno per la tradizionale Cena di Natale dell’Antoniano di Bologna. Lunedì 4 dicembre la Sala Borsa del Comune di Bologna, per la prima volta, ospita Un Piatto d’Oro, Un gesto d’amore. Cena di Raccolta Fondi di Antoniano e Zecchino d’Oro a sostegno delle famiglie in difficoltà.

Una cena solidale con le creazioni gastronomiche degli chef Simone Salvini, Lulù Gargari, Sebastian Fitarau, Dany Resconi e di un giovane chef della S. Pellegrino Young Academy. A partire da venerdì 3 novembre e fino a venerdì 1° dicembre, è possibile prenotare un tavolo a fronte di una donazione inviando una mail all’indirizzo eventi@antoniano.it o compilando il format sul sito https://eventi.antoniano.it/. L’intero ricavato della serata andrà a sostenere le tante famiglie in difficoltà che l’Antoniano accoglie ogni giorno. Nel 2023 Antoniano ha già supportato 120 famiglie, garantendo loro aiuti alimentari e sostenendole nelle tante spese quotidiane. Per loro, nella Mensa Padre Ernesto, Antoniano ha, inoltre, pensato un appuntamento speciale: la cena del lunedì. Da ben 7 anni, ogni lunedì, le famiglie si ritrovano insieme davanti a un pasto caldo. “La cena è diventata un appuntamento significativo per le tante famiglie che si rivolgono ad Antoniano per trovare supporto – commenta fr. Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano – ogni settimana invitiamo circa 70 persone tra adulti e bambini. Qui i più piccoli possono giocare insieme e i genitori confrontarsi sulle sfide di ogni giorno insieme ai volontari e agli operatori”.

L’Antoniano inaugura con la cena del 4 dicembre le celebrazioni per il suo 70esimo compleanno, che ricorrerà nel 2024. “Un traguardo importante, raggiunto nella città di Bologna, grazie a Bologna. Alla sua città l’Antoniano è legato da sempre – continua fr. Giampaolo Cavalli – per questo siamo molto felici di poter tenere la cena di Natale in Sala Borsa, un posto così significativo e nel cuore della città. Questa cena di Natale ci auguriamo ci permetterà di rafforzare ulteriormente il legame e l’affetto con la nostra città e con tutti i bolognesi”. In una serata così speciale non poteva mancare la musica dello Zecchino d’Oro. Alcuni piccoli solisti dell’ultima edizione interpreteranno i brani di Zecchino d’Oro 2023, diretti da Sabrina Simoni. Le voci dei bambini testimonieranno ancora una volta come, da sempre, in Antoniano la musica e la solidarietà si tengano per mano. Ogni canzone si trasforma in un pasto donato, in un aiuto per le famiglie in difficoltà. Perché la musica può e in Antoniano la musica diventa pane.

La Cena di Raccolta Fondi di Antoniano e Zecchino d’Oro è resa possibile grazie all’importante sostegno di Food for Soul. E con il contributo speciale di Alce Nero e la partecipazione di Zenzero Talent Agency e S. Pellegrino Young Chef Academy.

Università, a Ferrara nuovo Polo didattico

Università, a Ferrara nuovo Polo didatticoRoma, 27 ott. (askanews) – Da oggi le studentesse e gli studenti dell’area medico-sanitaria dell’Università di Ferrara avranno un nuovo polo didattico. Un Campus futuristico che consentirà alle studentesse e agli studenti dei corsi di Medicina e Chirurgia ma anche dell’Area Bio-medica, delle Professioni Sanitarie e di Scienze Motorie di avere spazi adeguati alle attività didattiche, di studio, di relazione e per svolgere attività di tirocinio e di specializzazione.

Progettata e realizzata secondo tutte le nuove norme ambientali e sostenibili, il Centro didattico di Cona, che sorge su una superficie di 5mila e duecento metri quadrati, è stato realizzato a forma di elle con due piani fuori terra. Al piano terra una sala conferenze da 482 posti, due aule didattiche, una da 240 ed una da 190 posti, due sale studio ed una palestra, di 300 metri quadrati, a disposizione di studenti e personale. Al primo piano si trovano due aule una da 208 posti ed una da 52 posti, un laboratorio di informatica da 63 posti, un laboratorio di simulazione chirurgica, uno di pratica, oltre ad un’ampia sala studio su due livelli 10 uffici ed una sala riunioni. A disposizione anche due aule video per partecipazione in streaming delle attività. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza della rettrice, Laura Ramaciotti, della direttrice generale della formazione superiore al ministero dell’Università e della Ricerca, Marcella Gargano, della direttrice generale delle aziende sanitarie ferraresi Monica Calamai e delll’assessora con delega alle politiche sociali del Comune di Ferrara Cristina Coletti.

“È per me un onore inaugurare una struttura così all’avanguardia che va ad arricchire significativamente il patrimonio architettonico del nostro Ateneo a beneficio dell’intera comunità. Un’opera che abbiamo portato a compimento in due anni e mezzo di lavoro nonostante le difficoltà del settore delle costruzioni derivanti dalla pandemia e dai conflitti internazionali”, ha dichiarato Ramaciotti.

A Rimini torna Key, l’expo per il mercato delle rinnovabili

A Rimini torna Key, l’expo per il mercato delle rinnovabiliRoma, 25 ott. (askanews) – Si terrà alla fiera di Rimini dal 28 febbraio al primo marzo 2024 prossimi KEY – The Energy Transition Expo, evento di Italian Exhibition Group, riferimento in Sud Europa, Africa e bacino del Mediterraneo per il mercato delle rinnovabili e della transizione energetica. Un programma eventi ricco di convegni, dibattiti e workshop volti ad approfondire gli aspetti legati al mondo delle rinnovabili e della transizione energetica a livello nazionale e internazionale, anche dal punto di vista normativo.

Con l’obiettivo di creare anche nuove opportunità di business favorendo il dialogo tra gli operatori e le migliori eccellenze dall’ecosistema paese, KEY dedica all’innovazione un’offerta esclusiva per tutte quelle realtà che investono in ricerca e sviluppo. Nasce infatti l’Innovation District: una prestigiosa area espositiva, situata sotto la cupola nella hall sud, creata per dare voce agli innovatori e raccontare le storie delle start-up innovative e degli espositori presenti in fiera per mostrare le soluzioni all’avanguardia sul tema della transizione energetica. Il progetto vede la main partnership dell’ANGI, Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione e del digitale in Italia. In questa edizione, l’Innovation District metterà inoltre al centro eccellenze e meritocrazia anche attraverso premi dedicati alle migliori start-up e alle aziende espositrici con prodotti/servizi innovativi presenti in fiera. La call for startup punta, pertanto, alla realizzazione di un’area espositiva interamente riservata alle Start-Up innovative e giovani imprese italiane che si impegnano a sviluppare prodotti sempre più innovativi e a proporre servizi all’avanguardia contribuendo così alla migrazione del nostro Paese e in generale del pianeta, verso l’impiego di energie rinnovabili.

Possono candidarsi a partecipare all’iniziativa le Start-Up iscritte al registro delle imprese nella sezione speciale delle Start-Up innovative. Le candidature pervenute aventi i requisiti di cui al precedente punto saranno valutate da un comitato per l’assegnazione dei premi startup in base a ciascuna categoria. Saranno oggetto di selezione solo le prime 30 Start-up che risulteranno aver ottenuto il maggiore punteggio in ragione della valutazione svolta secondo i criteri indicati nella presente manifestazione di interesse. Le Start-Up selezionate potranno accedere al progetto e concorrere per il premio Start-up. Ciascun’area sarà allestita con un progetto espositivo pensato per valorizzare l’interazione con il pubblico e generare occasioni di business. La propria manifestazione di interesse va inviata entro e non oltre il termine delle ore 12 del giorno venerdì 15 dicembre 2023 secondo le modalità descritte.

“Siamo lieti di aver avviato questa importantissima collaborazione con KEY – The Energy Transition Expo che rappresenta il punto di riferimento per tutta la filiera del mercato delle rinnovabili e della transizione energetica. Come ANGI siamo onorati di poter dare il nostro contributo e prezioso valore aggiunto alla valorizzazione dell’Area Innovation dove dare voce e lustro ai migliori innovatori italiani, creando un percorso valoriale in cui supportare le eccellenze del nostro ecosistema paese”, ha commentato il presidente dell’Angi, Gabriele Ferrieri. “KEY, fin dalla sua nascita, ha investito nell’innovazione per rafforzare il suo ruolo di incubatore di idee, soluzioni e progetti innovativi nel settore delle rinnovabili e della transizione energetica. Quest’anno, l’area Start-Up & Scale-Up, all’interno dell’Innovation District, cuore pulsante della fiera per lo sviluppo delle idee di business, è stata potenziata in termini di comunicazione e con una agorà per ospitare convegni, talk e premiazioni dei prodotti e soluzioni innovativi presenti in fiera tra gli espositori. Ci fa molto piacere essere affiancati da ANGI nella promozione delle opportunità di dialogo e di business tra aziende, investitori e giovani startupper, che insieme possono contribuire alla crescita di questo ecosistema in Italia e oltre confine”, afferma Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology division presso Italian Exhibition Group.

Università Parma, al via rassegna Libri di storia-Incontri con autori

Università Parma, al via rassegna Libri di storia-Incontri con autoriRoma, 1 ott. (askanews) – Riprende giovedì 5 ottobre la rassegna Libri di storia – Incontri con gli autori, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma. L’iniziativa rientra nel progetto Liber: Humanities for Society, cofinanziato dalla Fondazione Cariparma sul bando Leggere crea indipendenza.

Coordinatore scientifico della rassegna è Piergiovanni Genovesi, docente di Storia contemporanea in Ateneo e Delegato del Rettore per le iniziative culturali di carattere storico. Al centro di ogni incontro c’è un libro, una novità editoriale d’argomento storico, intorno al quale si organizza la discussione alla presenza dell’autore e di altri esperti: una riflessione a più voci aperta a tutte le persone interessate che si propone sia di far conoscere più da vicino alla città la ricerca svolta all’interno dell’Ateneo sia, più in generale, di favorire la diffusione della conoscenza storica e delle sue tante potenzialità.

Protagonista del primo appuntamento, il 5 ottobre alle 17.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma, sarà il volume di John Foot Gli anni neri. Ascesa e caduta del fascismo (Laterza, 2022). L’incontro sarà aperto dai saluti di Piergiovanni Genovesi, Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali e Mario Tesini, Direttore del Laboratorio per la storia del pensiero politico De Cive. A seguire dialogheranno con l’autore Daniele Marchesini e Fabrizio Solieri. L’incontro vede il patrocinio del De Cive, il Laboratorio per la storia del pensiero politico dell’Ateneo e rientra tra le iniziative del progetto – cofinanziato dalla Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni – Hemera 1918-1922. La memoria quotidiana del conflitto mondiale nel primo dopoguerra italiano.

John Foot, Gli anni neri. Ascesa e caduta del fascismo – Dalla scheda del volume sul sito dell’editore Laterza: Rivoltelle, bombe a mano, manganelli e olio di ricino: questo era l’armamentario delle ‘squadracce’ fasciste che cento anni fa imperversavano per l’Italia, lasciando una scia di morte e di devastazione. Una violenza che sconvolse la penisola e ne paralizzò ogni reazione. La conquista del potere da parte del fascismo, cento anni fa, si caratterizzò per l’uso di una violenza smodata e senza limiti. Pestaggi, uccisioni, linciaggi, devastazioni furono sistematici nel ‘biennio nero’ 1921-1922, ma continuarono con la stessa brutalità anche dopo la marcia su Roma fino ad annientare l’opposizione politica nel paese. Questa brutalità così efferata provocò uno shock fortissimo: i socialisti e i comunisti, che si erano sentiti fino a quel momento sul punto di scatenare la rivoluzione, non seppero reagire e difendersi. Ma l’effetto dirompente della violenza sul corpo della nazione venne sottovalutato anche dallo Stato liberale e dalle élites che, in un primo momento, avevano pensato di utilizzare i fascisti per liquidare il ‘pericolo rosso’. Se l’ascesa del fascismo fu efferata, altrettanto lo fu la sua caduta, con i venti mesi di guerra civile che portarono l’Italia sull’orlo del baratro. Per molto tempo gli storici si sono interrogati sul consenso al regime fascista e hanno dedicato poca attenzione all’uso della violenza da parte dei fascisti e al ruolo anche simbolico che questo ha avuto. John Foot, nel solco della migliore divulgazione inglese, ne ricostruisce la storia a partire da singole storie individuali, spesso dimenticate. John Foot, storico britannico, insegna Storia moderna e contemporanea italiana all’Università di Bristol. Tra i suoi libri pubblicati in italiano: Milano dopo il miracolo. Biografia di una città (Feltrinelli, 2003); Fratture d’Italia (Rizzoli, 2009); Calcio. 1898-2010. Storia dello sport che ha fatto l’Italia (Bur, 2010); Pedalare! La grande avventura del ciclismo italiano (Rizzoli, 2011); La “Repubblica dei Matti”. Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia 1961-1978 (Feltrinelli, 2014); L’Italia e le sue storie. 1945-2019 (Laterza, 2019).

Venerdì 17 novembre il secondo e ultimo appuntamento della rassegna, che sarà dedicato al volume di Federico Chiaricati Identità da consumare. L’alimentazione nelle comunità italoamericane tra interessi economici e propaganda politica (1890-1940), Viella, 2023. Gli incontri sono a ingresso libero.

Al via Mostra Parma in Fiera, espone anche NeonFlow

Al via Mostra Parma in Fiera, espone anche NeonFlow

Roma, 1 ott. (askanews) – La Mostra Parma in Fiera 2023 sta per aprire le sue porte, portando con sé un evento autunnale che promette di catturare l’immaginazione degli appassionati di antiquariato, modernariato e collezionismo. Dopo il notevole successo dell’edizione primaverile, l’evento si prepara a brillare ancora una volta, e quest’anno vede la partecipazione di un espositore straordinario: NeonFlow, l’azienda romana che sta rivoluzionando l’arte dei neon.

NeonFlow farà il suo debutto a Parma in Fiera insieme a una selezione di artisti di talento, ognuno con uno stile unico nel campo delle opere luminose. Tra questi eccezionali artisti: Myfo: Un nome di risonanza nel mondo delle opere luminose. Vincent Pop Art: Celebre per le sue creazioni ispirate a Zio Paperone. Cristian Troiani: L’artista dei chiodi, un vero maestro della materia. Roberta Modena: Specializzata nella lavorazione del materico. Mako: Esperto di neon light 3D. Massimo Pravavani: Artista del fluo. Red Zone: Notorio per i suoi stencil su cornice. De La Vega: Conosciuto come l’artista dei cartelli stradali. E.Art: Una fusione di due talenti unici nel loro genere. In questa edizione della Mostra Parma in Fiera, NeonFlow promette un’esperienza straordinaria. Il loro stand si trasformerà in un ambiente luminoso e affascinante grazie alle opere d’arte al neon esposte. Un’opportunità unica per immergersi nell’arte che illumina il mondo.

Università di Parma, il 3 ottobre convegno con card. Ravasi

Università di Parma, il 3 ottobre convegno con card. RavasiRoma, 1 ott. (askanews) – Si intitola Curare le malattie dell’esistenza il seminario che il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma ha organizzato per martedì 3 ottobre alle 11 nell’Aula Magna dell’Ateneo.

Relatore sarà il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. L’incontro sarà moderato da Riccardo C. Bonadonna, docente di Endocrinologia all’Università di Parma. Considerato il numero limitato di posti, le persone interessate a partecipare sono invitate a mandare una richiesta via e-mail all’indirizzo amministrazione.dimec@unipr.it, indicando nell’oggetto “Partecipazione evento Mons. Ravasi”. La conferma di partecipazione sarà inviata tramite e-mail entro lunedì 2 ottobre. L’appuntamento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube Unipr: https://youtube.com/live/rPXXODb-v1I?feature=share

Lorenzin: su Covid attendiamo dal governo parole chiare

Lorenzin: su Covid attendiamo dal governo parole chiareRoma, 16 set. (askanews) – “L’aumento dei contagi non deve creare allarmismi ma diffondere consapevolezza. La prevenzione è tutto, e le circolari ministeriali vanno accompagnate da capillari campagne di comunicazione. Covid e influenza vanno governati per non trovarci con i pronto soccorso affollati”. Lo ha dichiarato la senatrice Beatrice Lorenzin (Pd), parlando di prevenzione in un dibattito organizzato a Bologna, nell’ambito del Congresso AISO (Associazione italiana scuole di osteopatia).

“Il virus sta mutando, come ci si aspettava, la Francia ha deciso di anticipare la campagna vaccinale, in Italia cosa facciamo? Sappiamo tutti che le campagne di prevenzione – ha sottolineato l’ex ministro della Salute – vanno pianificate e promosse. Voi – ha ribadito alla numerosissima platea di osteopati – fate parte di quell’esercito di comunicatori formato dal pegsonale sanitario che lavorano nell’ambito della prevenzione. A voi, e a tutti, il governo dovrebbe comunicare in modo chiaro se è necessario o no anticipare la campagna vaccinale, anche quella antinfluenzale, se serve o meno utilizzare la mascherina per i positivi, se e quali dispositivi di protezione individuali devono essere indossati dal personale sanitario o dai lavoratori fragile. Insomma – ha concluso la Lorenzin – non servono mezze parole, ma senza allarmismi una campagna antinfluenzale chiara ed efficace specie per anziani e più fragili”.

Osteopatia, Congresso Aiso il 16 e 17 settembre a Bologna

Osteopatia, Congresso Aiso il 16 e 17 settembre a BolognaRoma, 13 set. (askanews) – “Assistiamo a un radicale cambiamento nel mondo dell’osteopatia italiana, dovuto all’attuazione della Legge 3/2018 (Legge Lorenzin) che anche grazie al nostro duro lavoro negli anni sta traghettando la figura dell’osteopata all’interno del sistema sanitario nazionale. Per questo è necessario un congresso per ragionare sul nuova figura professionale, colonna portante della prevenzione”. È quanto annuncia Marco Sbarbaro, responsabile relazioni istituzionali di Aiso (Associazione italiana scuole di osteopatia), che delinea così la “mission” del Congresso, in programma sabato 16 e domenica 17 settembre a Bologna: “Abbiamo urgenza di definire i percorsi formativi perché legati a quelli professionali dei nostri giovani, del rapporto tra università e scuole di formazione, e delineare il rapporto tra l’associazione di categoria e l’ordine professionale”.

L’evento sarà aperto dal Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Tra gli interventi sono previsti: il presidente onorario di Aiso Marco Bussetti, già ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca; la senatrice Beatrice Lorenzin, ex ministro della Salute; l’assessore Raffaele Donini, coordinatore della commissione salute della Conferenza delle Regioni; l’on. Luca Rizzo Nervo, assessore welfare e salute del comune di Bologna.