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Massiccio recupero di pesci nel Parmense per secca in Val d’Enza

Massiccio recupero di pesci nel Parmense per secca in Val d’EnzaMilano, 2 set. (askanews) – La temporanea chiusura, subito dopo Ferragosto, dei flussi d’acqua provenienti dalla derivazione irrigua del Torrente Enza, a causa dei necessari interventi strutturali volti ad incrementare i livelli di sicurezza idraulica nell’impianto di Cerezzola gestito dalla Bonifica dell’Emilia Centrale, hanno ridotto, di riflesso, anche le fonti di approvvigionamento di alcune aree del territorio parmense; proprio la riduzione dell’acqua, unitamente alle alte temperature del periodo, avrebbero potuto mettere a repentaglio la sopravvivenza della fauna ittica presente. Per questo il personale della Bonifica Parmense, in team con i membri delle Guardie Volontarie Ittiche di Fipsas Reggio Emilia, ha scongiurato il pericolo grazie ad un lavoro di recupero dei pesci in diversi punti lungo l’asta del canale Spelta, sia in zona parmense che in quella reggiana confinante.


Il personale del Consorzio e le squadre dei volontari hanno recuperato esemplari di Ciprinidi Reofili (Barbi, Cavedani, Lasche, Gobioni, Vaironi, Cubiti, Ghiozzi) custodendoli all’ interno di vasconi muniti di ossigenatore e, dopo aver verificato che le loro condizioni fossero idonee alla reimmissione, ne hanno effettuato il rilascio nel torrente Enza. “Siamo lieti di contribuire a questa importante attività per la quale intendo ringraziare, oltre al nostro personale, anche i volontari di Fipsas – ha commentato in una nota la presidente della Bonifica Parmense, Francesca Mantelli -. Nonostante il recupero della fauna ittica non sia di norma un’azione che, per competenza, spetti ai Consorzi di bonifica, siamo consapevoli dell’importanza che questa rivesta per l’habitat e il territorio e dunque, quando è nelle nostre possibilità, di poter contribuire alla loro salvaguardia”.

Droga, arrestato a Piacenza medico per presunta corruzione e spaccio

Droga, arrestato a Piacenza medico per presunta corruzione e spaccioMilano, 5 ago. (askanews) – Lo scorso 1° agosto, nel corso di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, la polizia ha arrestato un medico di base in servizio nella città emiliana, indagato per corruzione, spaccio di sostanze stupefacenti, falso in atto pubblico e truffa ai danni dello Stato. L’attività d’indagine, condotta dalla locale Squadra Mobile, è relativa ad una rete di distribuzione in questo capoluogo di farmaci oppiacei a base di tramadolo (droga del combattente) ed ossicodone (eroina dei poveri), ma anche di benzodiazepine. Ha coinvolto cittadini nordafricani e due medici di famiglia con studio a Piacenza.


Il tramadolo, comunemente noto come droga del combattente, viene utilizzata negli scenari di guerra in Africa e nel Medio Oriente per conseguire effetti antifatica, stimolanti, euforizzanti mentre l’ossicodone, denominato l’eroina dei poveri in quanto più a buon mercato rispetto all’eroina, se assunto assieme all’alcool dà effetti simili a tale droga. Le indagini, tuttora in corso su alcuni accoltellamenti avvenuti in città, si sono intrecciate con la segnalazione pervenuta alla Questura da parte di un farmacista, insospettito dalle continue e sospette ricette mediche con le quali venivano richiesti farmaci aventi i predetti principi attivi, oppiacei, ritirati da ragazzi di giovane età ed apparentemente in perfetta salute.


I successivi accertamenti hanno consentito di acclarare che due medici di base, almeno dal gennaio 2023, avevano prescritto con regolarità gli oppiacei a persone di giovane età, privi di patologie cliniche, ed assuntori anche di altre sostanze stupefacenti. La diffusione dei farmaci, in particolare tra ragazzi di origine straniera, potrebbe essere ricondotta ai recenti accoltellamenti avvenuti in città, accaduti apparentemente per futili motivi, che hanno visto coinvolti alcuni cittadini nordafricani che si sono affrontati con l’utilizzo di un machete e che, apparentemente senza provare dolore per i colpi subiti, si sono inflitti tagli in varie parti del corpo quasi a “testare” la propria soglia del dolore, anestetizzati dagli oppiacei.


Attraverso l’attività di indagine è emerso che un medico, in particolare, aveva prescritto tali farmaci dietro il pagamento di denaro da parte di cittadini stranieri, spesso intestando le ricette a terzi pazienti ignari. I farmaci sono stati quindi rivenduti sul mercato piacentino alimentando anche il mercato della droga locale. A conferma dell’ipotesi investigativa iniziale, alcuni dei pazienti entrati nello studio del medico, spesso indossavano vistose fasciature, a causa dei fendenti subiti combattendo contro i rivali. Inoltre, l’indagato era solito, dietro pagamento, rilasciare falsi certificati di malattia in assenza di visita medica e lasciando decidere la durata della prognosi al paziente, ottenendo anche prestazioni sessuali da alcune pazienti in cambio di ricette mediche per farmaci o visite di vario tipo.


Nella mattinata del 1° agosto, una donna di origini brasiliane si rivolgeva al medico per ottenere un farmaco tabellato come benzodiazepine, ed una prescrizione per una visita urgente, offrendo in cambio prestazioni sessuali che avvenivano all’interno dello studio medico. Nell’occasione, gli investigatori sono intervenuti arrestando in flagranza il sanitario per corruzione e denunciando a piede libero la donna per corruzione, procedendo altresì al sequestro penale dello studio medico, per preservare le fonti di prova. D’intesa con la locale A.G., sono state effettuate perquisizioni presso lo studio del medico coindagato, con il sequestro di numeroso materiale probatorio. Inoltre, venivano altresì eseguite perquisizioni nei confronti dei principali corruttori del medico arrestato, a seguito delle quali veniva anche tratto in arresto in flagranza per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio un cittadino nordafricano, trovato in possesso di 538 compresse di ossicodone e tramadolo; mentre un altro cittadino della stessa etnia, che acquistava lo stupefacente da quest’ultimo, nella settimana precedente, era stato trovato in possesso di 168 pastiglie di ossicodone. Gli arrestati sono stati tutti associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’A.G. procedente. Sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare la rete di soggetti che hanno usufruito delle prestazioni sanitarie illecite e per ricostruire le responsabilità nei diversi fatti di sangue occorsi negli ultimi mesi. È inoltre in fase di quantificazione il danno per il Servizio Sanitario Nazionale.

Salute, nasce il “sollievo a domicilio” per i caregiver familiari

Salute, nasce il “sollievo a domicilio” per i caregiver familiariMilano, 5 ago. (askanews) – Un progetto pilota, innovativo a livello nazionale, parte in Emilia Romagna e mira a sostenere, attraverso il coinvolgimento di operatori specializzati, i familiari di persone con disabilità e non autosufficienti per alleviarne il carico di cura. Il test, battezzato “sollievo a domicilio”, vede coinvolti l’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine e il Distretto Sanitario di Carpi, la Cooperativa sociale “Anziani e non solo”, la società Jointly – prima B Corp italiana nel corporate wellbeing e l’agenzia per il lavoro Umana.


Attraverso i fondi pubblici, il caregiver che ne ha necessità può richiedere un aiuto acquistando un pacchetto di ore di supporto. Per chi ha un proprio caro con Isee fino a 10.000 euro o esente perché riconosciuto disabile il servizio sarà interamente a titolo gratuito, mentre per chi supera questa soglia sarà comunque applicato un costo agevolato, nettamente inferiore a quello di mercato, grazie al contributo pubblico che coprirà le spese di coordinamento, monitoraggio, analisi e profilazione dei bisogni affidate ad “Anziani e non solo”. Le ore saranno acquistabili su una piattaforma informatica fornita da Jointly, che consentirà l’emissione di un “titolo servizio”, mentre il personale sociosanitario, altamente qualificato, verrà fornito da Umana. Un doppio valore quindi: aiuto sia ai caregiver, sia a chi è in cerca di lavoro. Per tutti gli ammessi al servizio sarà comunque possibile un mese “di prova” gratuito per verificarne l’effettiva aderenza ai bisogni.


Attraverso una convenzione denominata “boccata d’aria” fra l’Ausl- Distretto Sanitario di Carpi (di concerto con i Servizi sociali dell’Unione delle Terre d’Argine) e la Cooperativa sociale “Anziani e non solo”, partirà il progetto pilota, sperando possa essere di esempio su tutto il territorio italiano. “Questa forma di sollievo, innovativo a livello nazionale, frutto della sperimentazione avvenuta con successo nel nostro territorio ha l’obiettivo di consentire al caregiver di “prendere fiato” ricuperando tempo per i propri obiettivi di vita e al tempo stesso garantendo continuità assistenziale al proprio caro a domicilio” ha commentato in una nota Licia Boccaletti, Presidente della Cooperativa sociale Anziani e non solo.


Luigi Polesel, responsabile dell’area specialistica servizi alla persona di Umana Spa, ha aggiunto: “Proporre alle famiglie personale adeguatamente formato e capace di svolgere questa funzione di sollievo, così importante e centrale per il benessere del caregiver, consente di offrire nuova qualità e riconoscimento al lavoro di cura delle persone fragili”. Per quattro ore settimanali, e per un massimo di sei mesi, il caregiver sarà sostituito da un operatore appositamente formato in grado di svolgere le principali funzioni del caregiver. Dopo una prima fase di reciproca conoscenza sarà possibile anche attivare il “sollievo” per un intero week-end.


L’attivazione del servizio sarà preceduta da un’analisi del profilo assistenziale domiciliare attraverso un colloquio con un assistente sociale dedicato. Gli interventi saranno costantemente monitorati per verificare la soddisfazione dell’utenza. I caregiver interessati potranno rivolgersi ai servizi sociali dell’Unione delle Terre d’Argine che, sulla base del carico di cura e del livello di stress, attiveranno il percorso. “Siamo davvero orgogliosi di fare da apri pista a questo importante progetto – ha commentato Francesca Rizzi, amministratore delegato Jointly – che speriamo possa essere solo il primo di tanti e venga replicato in molti Comuni italiani. Sostenere chi giornalmente si fa carico delle cure dei propri familiari bisognosi è una necessità e un dovere sociale, soprattutto alla luce del fatto che viviamo in un Paese in cui l’aspettativa di vita si sta progressivamente allungando e dove oggi quasi 1 cittadino su 4 (il 24,1%) ha più di 65 anni, secondo gli ultimi dati Istat”. Il servizio di assistenza ai caregiver tramite personale specializzato viene offerto anche ai lavoratori di alcune realtà aziendali, in sette grandi città del centro nord. Si tratta però in questo caso di un progetto di cui possono usufruire solo i lavoratori di quelle aziende che adottano il programma specifico promosso da Jointly per i lavoratori caregiver “Jointly care”, a testimonianza del fatto che, tali iniziative, possono essere promosse con successo anche all’interno del mondo aziendale. In Italia oggi i caregiver sono più di 7 milioni. Tra questi, più di un lavoratore su 3 (il 38%) si occupa di un familiare non autosufficiente, nella maggior parte dei casi personalmente e senza alcun supporto esterno, a fronte di un 33% che si rivolge a strutture o professionisti privati, mentre solo 1 su 4 (il 25%) accede a strutture pubbliche. È quanto è emerso dallo studio “Care 4 caregiver” sui bisogni dei caregiver lavoratori realizzato congiuntamente da Jointly, prima B Corp ® di servizi di welfare aziendale, e Boston Consulting Group, su un campione di 12mila lavoratori dipendenti di aziende di settori diversi (telecomunicazioni, trasporti, alimentare, energia e credito). In particolare, dalla ricerca Bcg – Jointly emerge che il servizio pubblico più utilizzato è l’indennità prevista dalla legge 104, mentre l’accesso alle cure ospedaliere non è più una garanzia del “pubblico” e ormai un cittadino su due (47%) entra come privato. Così come le cure domiciliari attraverso badanti e colf (51%) sono a carico del cittadino, sia da un punto di vista logistico che economico. Occuparsi del proprio caro significa anche affrontare dei costi importanti. Dal punto di vista economico, dalla ricerca emerge che il 17% dei caregiver spende in media oltre 10.000 euro all’anno per l’attività di assistenza e cura, risorse che, in un caso su due, provengono da fondi personali o familiari. Ma i costi non si limitano a quelli “monetizzabili”: quasi un caregiver su tre (30%) dedica infatti almeno 14 ore alla settimana alla cura, un impegno che per molti risulta “pesante” o “molto pesante”. Le difficoltà maggiormente percepite dai lavoratori caregiver sono soprattutto carico mentale e mancanza di tempo, tanto che il 56% degli intervistati desidererebbe fortemente poter staccare dal lavoro di cura, mentre il 44% sente di aver bisogno di un sostegno psicologico. I carichi di cura sono così impegnativi che possono avere delle ripercussioni anche sull’attività lavorativa. Rispetto al rapporto con il proprio datore di lavoro, secondo la ricerca Bcg – Jointly, infatti, il 38% dei caregiver lavoratori intervistati afferma di non aver segnalato la propria situazione per timore che possa inficiare la sua posizione, mentre il 23% dice di non essersi sentito compreso, a fronte di un 28% che si è ha invece potuto contare sul supporto da parte del proprio responsabile.

Covid, Unife: nuove strategie per efficacia vaccini su anziani

Covid, Unife: nuove strategie per efficacia vaccini su anzianiRoma, 31 lug. (askanews) – Comprendere come l’età e il processo di invecchiamento influenzino le risposte immunitarie ai vaccini e la loro efficacia è fondamentale. In questo contesto si colloca il progetto di ricerca condotto dall’Università di Ferrara, che ha esaminato l’efficacia dei vaccini anti Covid-19, in termini di qualità, quantità e durata delle risposte immuni, in 230 partecipanti di diverse fasce d’età e senza precedenti infezioni da SARS-CoV-2.


Lo studio è stato coordinato dai Professori Francesco Nicoli e Riccardo Gavioli e dalla Professoressa Antonella Caputo del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie, e condotto da un ampio gruppo di ricerca, che ha coinvolto in particolare la Dottoressa Beatrice Dallan e il Dottore Davide Proietto, dottorandi Unife. I risultati di queste analisi sono stati pubblicati sul numero di giugno 2024 di Nature Aging, rivista del gruppo Nature. Lo studio ha esplorato l’efficacia immunologica di diversi vaccini anti-Covid-19 negli anziani, una fascia di popolazione particolarmente a rischio di infezioni severe. La ricerca si è focalizzata sulla risposta immunitaria indotta dai vaccini a mRNA, come Pfizer-BioNTech e dai vaccini a vettore adenovirale, come AstraZeneca.


Il team di ricerca ha analizzato due scenari: il ciclo vaccinale completo con lo stesso vaccino e il ciclo con un vaccino diverso per la dose booster. I risultati hanno dimostrato che l’invecchiamento riduce significativamente la risposta immunitaria ai vaccini, con una minore produzione di anticorpi e una limitata attivazione dei linfociti T, cellule chiave nella difesa contro i virus. Questo calo legato all’età è particolarmente marcato nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino Pfizer-BioNTech ma non in quelli che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca. In particolare, il vaccino AstraZeneca induce una migliore attivazione dei linfociti T. Inoltre, le analisi effettuate hanno confermato come i richiami siano fondamentali per il mantenimento delle risposte immunitarie nel tempo. Un aspetto innovativo dello studio condotto da Unife è la dimostrazione che l’utilizzo del vaccino a vettore adenovirale AstraZeneca per il ciclo primario, seguito da una dose booster a mRNA (Pfizer-BioNTech o Moderna), promuove una memoria immunologica più duratura negli over 65. Sebbene la produzione del vaccino AstraZeneca sia stata interrotta a causa della complessità nell’adattarlo alle nuove varianti virali, la scoperta che i vaccini a vettore virale possano indurre buone risposte immunitarie negli anziani è significativa. Questo apre la strada a futuri studi per aumentare l’efficacia dei vaccini negli anziani, che sono più esposti alle conseguenze severe delle infezioni a causa del calo fisiologico dell’immunità.


“Lo studio è stato finanziato da Unife e ha beneficiato di un grosso sostegno in termini di partecipazione dell’intera comunità universitaria: molti studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo si sono infatti offerti come volontari per lo studio – sottolinea il professor Francesco Nicoli -. Inoltre, molti cittadini hanno risposto al nostro invito e hanno deciso di aderire alla nostra ricerca. Siamo quindi grati a tutti i volontari senza i quali lo studio non sarebbe stato possibile”.

Fumetti, dal 15 al 21 luglio il festival Cartoon Club a Rimini

Fumetti, dal 15 al 21 luglio il festival Cartoon Club a RiminiMilano, 10 lug. (askanews) – Manca poco a Cartoon Club, il Festival Internazionale del cinema d’animazione, del fumetto e del gioco, che quest’anno festeggia 40 anni con un’edizione ancora più ricca di ospiti e contenuti. A cominciare dalla mostra-mercato Riminicomix, ormai appuntamento fisso per migliaia di cosplayer provenienti da tutto lo Stivale. Dal 15 al 21 luglio, Rimini diventerà il centro della cultura pop italiana: da Piazza Malatesta a Piazzale Fellini, passando per la Biblioteca Gambalunga, la Corte degli Agostiniani fino ad arrivare addirittura in spiaggia. Verrà coinvolta tutta la città, nel pieno della sua stagione migliore, rendendo l’evento davvero unico e inimitabile nel panorama nazionale. Per celebrare l’importante anniversario, la locandina dell’edizione 2024 è stata realizzata da uno dei più importanti maestri del fumetto italiano, Vittorio Giardino. Con il suo stile elegante e distintivo, l’autore ha raffigurato l’essenza dell’estate riminese includendo alcune delle icone architettoniche più famose della città. Ed è a lui che è dedicata la mostra “Vittorio Giardino, l’eleganza del fumetto”, in calendario dal 15 luglio al 18 agosto nella galleria Augeo Art Space, dove verrà esposta una vasta selezione di tavole originali che raccontano l’eccezionale carriera di uno dei pilastri del fumetto noir italiano.


Il 2024 è un anno pieno di anniversari importanti, tra cui il 60° di Mafalda, la bambina più amata fumetti ideata dall’artista argentino Quino. Per l’occasione, fino al 15 settembre, saranno esposti oltre 200 pannelli in una delle location più suggestive di Rimini, la spiaggia. I bagni dal 101 al 151 ospiteranno la mostra “Mafalda – una bambina dalla parte delle donne”, diventando per la prima volta una galleria espositiva a cielo aperto, in cui verranno mostrati alcuni dei momenti più significativi del personaggio, noto per essere impegnato fin dalle sue origini in lotte sociali come la parità di genere e i diritti civili. Durante i giorni di Cartoon Club, Mafalda conquisterà anche il Castello Malatestiano: una speciale installazione con figure a grandezza naturale della tenera bambina immergerà tutti i visitatori nel fantastico mondo del personaggio, in più – ogni giorno dalle 21:00 – le vignette di Mafalda prenderanno vita sulle mura del castello creando un’esperienza visiva unica. Continuando con i numerosi anniversari celebrati a Cartoon Club e a Riminicomix, è il turno dei 40 anni della serie animata Ken il Guerriero, che verranno festeggiati insieme all’animatore giapponese Junichi Hayama, noto per aver collaborato al celebre anime. In un panel esclusivo, racconterà ai fan tutti i segreti dell’indimenticabile Kenshiro. E poi un omaggio per i 90 anni di Paperino e il 50° compleanno di tre personaggi iconici per generazioni di appassionati: Hello Kitty, Mazinga e il nostrano Lupo Alberto. Per l’occasione, il suo mitico creatore Silver sarà la special guest di un emozionante incontro in cui svelerà aneddoti e curiosità sull’intramontabile personaggio. Un altro grande ospite in programma è Simone Massi, animatore riconosciuto a livello internazionale, con più di 20 cortometraggi all’attivo e numerosi premi vinti tra cui un David di Donatello. Per lui una mostra al Museo della Città “Luigi Tonini” aperta a tutti fino al 28 di luglio, dove ammirare una selezione di opere realizzate con una tecnica originale a pastelli a olio tipica dell’artista. Il 17 luglio verrà anche proiettato in anteprima il primo lungometraggio di Simone, “Invelle”, un racconto intenso delle Marche, sua terra d’origine, vista dagli occhi dei bambini e ambientato in tre periodi diversi e fondamentali della storia d’Italia. Il film toccante che ha ricevuto il prestigioso Premio Carlo Lizzani alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. In linea con il tema centrale di questa edizione, NO WAR: Cinema d’Animazione e Fumetti contro la Guerra, la mostra “In prima linea: fumetti e cartoon contro le guerre” esposta alla Sala Mostre Chiesa Sant’Agostino dimostra quanto Cartoon Club tenga alla promozione di una cultura pacifica attraverso le arti visive. Le opere esposte, infatti, vogliono lanciare un potente messaggio utile a stimolare riflessioni sulla natura umana per puntare a un mondo migliore.


Il clou della kermesse è senz’altro Riminicomix, la mostra mercato più amata e attesa dagli appassionati provenienti da tutta la Penisola. Dal 18 al 21 luglio il Parco Federico Fellini verrà popolato da migliaia di visitatori di ogni età, famiglie comprese. Dal fumetto al gioco in ogni sua forma, il meglio della cultura pop si ritroverà in un’unica location esclusiva. Ci sarà anche una speciale self area che permetterà agli artisti emergenti di mostrare le proprie opere al pubblico. L’appuntamento più atteso resta comunque la Cosplay Convention, che radunerà i migliori cosplayer italiani con i loro magnifici costumi pronti ad animare il lungomare di Rimini per un’esperienza unica nel suo genere, impossibile non fotografarli. Imperdibili i concerti di due vere e proprie leggende che faranno ballare e cantare a squarciagola grandi e piccini con le sigle più amate degli ultimi decenni: sabato 21 sarà la volta di Cristina D’Avena con le sue indimenticabili canzoni, mentre domenica 22 arriverà Giorgio Vanni che con brani iconici per intere generazioni. Spazio anche al K-Pop e al J-Pop, due dei generi musicali più popolari degli ultimi anni. Le spettacolari coreografie provenienti dal Giappone e dalla Corea del Sud trasporteranno il pubblico nelle affascinanti terre orientali.

A Cattolica, “Altamarea Book Beach”: un mini festival letterario

A Cattolica, “Altamarea Book Beach”: un mini festival letterarioMilano, 8 lug. (askanews) – Parlare di storie, di uomini e donne, di vite, di viaggi e soprattutto di libri a due passi dal mare. È in arrivo a Cattolica una marea, anzi, un’Altamarea di libri e dei loro grandi autori. Altamarea Book Beach è un “mini festival letterario”, alla sua prima edizione, in programma per venerdì 12 e sabato 13 luglio, a partire dalle 21.30, sul palco in spiaggia dell’Altamarea Beach Village di Cattolica (zona 105).


Due giorni di talk, con scrittori e giornalisti, per la direzione artistica di Daniela Bartoli, autrice e anima dell’Altamarea Beach Village e della giornalista e scrittrice Isa Grassano. La kermesse, a ingresso gratuito, ha il patrocinio della città di Cattolica, in collaborazione con la casa editrice Giraldi. Tanti libri accompagnati dal fil rouge del viaggio, della scoperta del territorio e anche dell’amore nel senso più largo del termine. Tra gli scrittori, sul palco di venerdì 12, ci sono Luca Pollini che svelerà qualcosa in più su “Fiorucci, l’uomo che liberò la moda” (Fabbri), Patrizio Nissirio che racconterà “Il sigaro. L’arte del fumo lento tra storie e personaggi” (Diarkos). Sul palco anche l’investigatrice Stella Spada nata dalla penna di Lorena Lusetti con il suo ultimo “L’ombra di Virginia” (Damster) e Gianluca Bota che con “Ti amo di bene” (Giraldi) condurrà il pubblico in un viaggio emozionale di quattro amici dal Nord alla Puglia. Fabiana Gabellini Madetomeasure, invece, allestirà un’area moda con i suoi esclusivi capi fashion realizzati a mano.


Sabato 13 luglio, sarà la volta di Rosa Teruzzi, volto televisivo di Quarto Grado con le avventure delle Miss Marple del Giambellino raccontate nel nuovo giallo “La ballata dei padri infedeli” (Sonzogno) e Gianni Solla con “Il ladro di quaderni” (Einaudi), un romanzo delicato ambientato nel minuscolo paese di Tora e Piccilli che vede crescere l’amicizia tra Davide, un ragazzino della provincia di Caserta, e Nicolas, un piccolo ebreo. Ancora Vittorio Vaccaro, attore, conduttore Discovery e chef con un libro di ricette e ricordi “La cucina è il teatro della vita” (Giraldi). Infine, due penne di avvincenti thriller, Coalberto Testa con “Il patto maledetto” (Giraldi), che si snoda tra Lecce, Bologna e Venezia, e Margherita Gobbi che ci porta tra le montagne della Valle d’Aosta con “La spirale delle vite perdute” (Ianieri edizioni). In entrambe le serate, dopo l’introduzione di Daniela Bartoli, sarà Isa Grassano a moderare gli incontri, e tra un libro e l’altro, regalerà anche qualcuna delle curiosità del suo Book Sun Lover (Giraldi editore): Informazioni e programma su www.altamareabeachvillage.it (nella foto: Daniela Bartoli e Isa Grassano)

Accordo Università Ferrara-Corte Conti su diritto ed economia

Accordo Università Ferrara-Corte Conti su diritto ed economiaRoma, 2 lug. (askanews) – Università di Ferrara e Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei conti insieme per costruire attività e progetti comuni negli ambiti della ricerca, didattica, orientamento professionale e formazione continua.


Sono questi i punti cardine della Convenzione firmata questa mattina dalla Rettrice dell’Ateneo Laura Ramaciotti e dal Presidente della Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna dell’Organo di rilievo costituzionale Marcovalerio Pozzato. “La partecipazione da parte dell’Università a forme di collaborazione con la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per l’Emilia Romagna, è coerente con le politiche e le strategie sancite dallo Statuto di Ateneo. La spiccata vocazione a carattere innovativo dell’Università, finalizzata alla ricerca scientifica, alla formazione culturale e al progresso civile della società in cui opera, richiede il sostenimento di iniziative che interessino lo sviluppo sociale e culturale del territorio, nonché la promozione di forme di collaborazione con organismi esterni”, ha dichiarato Ramaciotti.


La convenzione, che ha durata triennale e sarà dettagliata da specifici accordi sui singoli progetti, costituisce il quadro di riferimento per le attività che saranno sviluppate congiuntamente, in particolare per la promozione e la diffusione di tematiche riferite al diritto e all’economia delle aziende e amministrazioni pubbliche, e della contabilità pubblica, correlate al valore pubblico anche in termini di sostenibilità ambientale e tutela intergenerazionale. Le due istituzioni firmatarie collaboreranno per realizzare progetti specifici di ricerca, didattica e di Terza Missione che consentano approfondimenti tematici su oggetti di studio di comune interesse, per ampliare l’offerta di opportunità di formazione e tirocinio per studentesse e studenti, e per offrire corsi, laboratori e prodotti formativi rivolti al personale della Corte dei conti, nonché agli ordini professionali, agli enti locali e agli enti pubblici o in controllo pubblico. In particolare la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna, potrà fornire supporto alle attività formative erogate dal Dipartimento di Economia e Management, anche tramite il Centro di Ricerca sul Valore Pubblico (CERVAP), e dal Dipartimento di Giurisprudenza, da realizzarsi mediante programmi di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di studio dei sopra citati Dipartimenti, laboratori condotti congiuntamente da magistrati della Corte dei conti e docenti dell’Ateneo, attività didattica e di formazione, anche postlaurea, da parte di magistrati della Corte dei conti.

Ambiente, esperti: 3 mila specie aliene in Italia, costo 1 mld

Ambiente, esperti: 3 mila specie aliene in Italia, costo 1 mldRoma, 28 giu. (askanews) – Il più famoso è il granchio blu, ma non solo. Sono oltre 3.000 le specie aliene che minacciano gli ecosistemi italiani, con un costo per l’economia nazionale stimato superiore al miliardo di euro. È il dato che emerge dal workshop nazionale organizzato dall’Università di Ferrara dal titolo ‘Biodiversità, specie aliene e cambiamento climatico negli ambienti di transizione’.


L’obiettivo dell’evento era riunire ricercatori e stakeholder operanti nei settori dell’ecologia, della biologia e dell’economia dei sistemi acquatici di transizione, per fare il punto sulle ultime conoscenze scientifiche e individuare strategie di gestione efficaci per la tutela di questi ambienti fragili. “Le lagune – ha spiegato la Professoressa Cristina Munari del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie di Unife e membro del Comitato Direttivo di LaguNet – sono sistemi complessi che forniscono importanti servizi ecosistemici, protezione del litorale, habitat e cibo per animali migratori e residenti. Esse ospitano habitat di tipo prioritario ai sensi della Direttiva Europea 92/43/CEE (Habitat). Sono ambienti estremamente produttivi, ma sottoposti a forti pressioni dovute sia alle attività antropiche (turismo, pesca, acquacoltura, sviluppo urbano, ecc.), sia al cambiamento climatico. A ciò si aggiunge la crescente invasione di specie aliene, come il granchio blu, che rappresenta una delle minacce più eclatanti. La diffusione di queste specie aliene è spesso favorita dal cambiamento climatico”. Nello specifico delle lagune del Delta del Po, la presenza di specie aliene è elevatissima. Per esempio, oltre il 90% della biomassa macroalgale presente è costituito da specie aliene, che sono in questi ambienti più competitive rispetto alle macroalghe autoctone. Le specie aliene di invertebrati sono altrettanto abbondanti, arrivando a costituire oltre il 30% della diversità lagunare. L’attività di ricerca condotta a Ferrara ha inoltre recentemente permesso di identificare ben 4 specie di invertebrati alieni, 2 anellidi policheti e 2 crostacei, finora mai segnalati nel Mediterraneo. Infine, la minaccia rappresentata dal granchio blu pare non essere più la sola: nuove specie di granchi nuotatori di notevoli dimensioni hanno fatto la loro apparizione nelle acque dell’Adriatico settentrionale.


“Il tasso di invasione è in crescita, anche grazie al cambiamento climatico, e ci aspettiamo di veder comparire altri organismi”, conclude Munari. L’invasione di specie aliene ha un impatto significativo non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia. Secondo il Professor Michele Mistri del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie di Unife e membro del Comitato Scientifico del Tecnopolo Terra&AquaTech di Ferrara, “i costi economici causati dalle specie aliene in Italia sono superiori al miliardo di euro, in quanto si va dai costi di gestione, alla perdita delle produzioni, fino addirittura a danni alle infrastrutture”.

Alluvione, de Pascale: subito decreto per indennizzi beni mobili

Alluvione, de Pascale: subito decreto per indennizzi beni mobiliRoma, 30 mag. (askanews) – “Apprendo da un articolo de Il Resto del Carlino di stamattina che l’atteso provvedimento sugli indennizzi per i beni mobili ed elettrodomestici danneggiati e distrutti dall’alluvione di maggio 2023 sarebbe stato ulteriormente rinviato di due settimane, per slittare a dopo le elezioni europee. Nemmeno l’interesse a dare almeno una scarpa prima delle elezioni europee, che avevamo comunque salutato, inizialmente, con favore, sembrerebbe aver smosso la coscienza del Governo Meloni. Assistiamo all’ennesimo pietoso teatrino sulla pelle delle famiglie alluvionate, per le quali i beni mobili, in molti casi, rappresentano una parte molto significativa dei danni, e che ogni giorno che passa sono sempre più in difficoltà. La richiesta è sempre la stessa, che venga emanato immediatamente, a questo punto tassativamente prima delle elezioni europee e amministrative, il decreto che consente di indennizzare anche i beni mobili e che venga stanziato un massimale di 30mila euro a famiglia, anziché i vergognosi 5mila euro annunciati, nella maggior parte dei casi assolutamente insufficienti a coprire i danni. Se mancano le risorse si spostino gli 1,2 mld del Pnrr dalle opere pubbliche, che da qui al 2026 rischiano di non andare spesi, agli indennizzi alle famiglie e alle imprese”. Così Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, a proposito della notizia sull’ulteriore slittamento del provvedimento sugli indennizzi per i beni mobili.

Giornata patologie eosinofile, anche Bologna s’illumina di magenta

Giornata patologie eosinofile, anche Bologna s’illumina di magentaRoma, 23 mag. (askanews) – Bologna si è illuminata di magenta per celebrare il World Eosinophilic Deseases Day, la Giornata Mondiale dedicata alle patologie eosinofile. L’iniziativa promossa dall’associazione Eseo Italia, giunta al terzo anno, rientra nell’ambito del mese di sensibilizzazione per le patologie eosinofile, con il 22 maggio dedicato all’European EoE Day.


La città di Bologna ha aderito alla campagna di sensibilizzazione autorizzando l’illuminazione con il colore magenta, simbolo della campagna ESEO Italia 2024, della Palazzo del Podestà. L’iniziativa promossa da ESEO Italia (Associazione di famiglie contro l’esofagite eosinofila), è replicata in oltre 20 luoghi simboli del Paese ed ha come obiettivo la promozione di una corretta educazione sanitaria attraverso attività e progetti mirati a garantire con la sensibilizzazione una riduzione del ritardo diagnostico per i pazienti con patologie gastrointestinali eosinofile, orientarli nei percorsi di cura, creare network con interlocutori nazionali ed internazionali che a vario titolo possono favorire azioni a sostegno dei pazienti, per migliorare la qualità delle cure, la salvaguardia dei diritti ed in generale la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie. Monumenti illuminati ma anche una fitta campagna di sensibilizzazione fatta di eventi e di consulenze gratuite in tanti centri distribuiti su tutto il territorio, pronti a visitare pazienti che presentano una sintomatologia sospetta. Locandine affisse negli ambulatori dei centri diagnostici più significativi del Paese.


“Ringrazio a nome di tutti i pazienti l’amministrazione comunale per aver aderito, con grande spirito di vicinanza e solidarietà, alla nostra campagna di sensibilizzazione”, ha affermato Roberta Giodice, presidente dell’Associazione ESEO Italia. “L’idea di istituire una World Eosinophilic Deseases Day dedicata alla comunità dei pazienti affetti da malattie eosinofile – ha aggunto – nasce da un obiettivo condiviso con le Associazioni di pazienti di Spagna, Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Australia ed USA. In Italia per dare maggiore visibilità abbiamo istituito il mese delle patologie eosinofile”. “I nostri pazienti spesso arrivano alla diagnosi dopo una lunga odissea di peregrinazioni che costano fisicamente, emotivamente ed economicamente. Desideriamo essere forza propulsiva per coloro che, tra esperti e Istituzioni, hanno la possibilità e la responsabilità di mettere in atto azioni concrete di tutela e miglioramento della qualità della vita dei malati – ha concluso Giodice -. La condivisione tra noi famiglie, il confronto, lo scambio di esperienze e la collaborazione con le altre associazioni di pazienti sono una ricchezza che vogliamo alimentare poiché siamo consapevoli dei benefici che da queste alleanze possono avere origine”.