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Al via in Alaska l’esercitazione internazionale Red Flag 24

Al via in Alaska l’esercitazione internazionale Red Flag 24Eilson (Alaska), 23 apr. (askanews) – Ha preso il via nella base aerea di Eielson, in Alaska, la Red Flag Alaska 24-1 (RF A 24-1), una delle esercitazioni aeree più complesse e realistiche a livello internazionale che vede impegnati anche piloti e specialisti dell’Aeronautica Militare, assieme ai colleghi delle Forze Aeree statunitensi, fino al prossimo 3 maggio.


L’Arma azzurra – spiega una news della Forza Armata sul proprio sito web – partecipa con un Reparto Autonomo di Volo (Large Force Element) di quattro tipologie di velivoli, alla loro prima esperienza in Alaska, in grado di esprimere un ampio spettro di capacità del potere aerospaziale. Si tratta di due diversi tipi di caccia (gli Eurofighter e gli F-35A), una piattaforma AEW – Airborne Early Warning con l’E-550 CAEW in grado di assicurare le funzioni di sorveglianza aerea e di comando e controllo e, infine, un velivolo tanker AAR (Air to Air Refuelling) KC-767A. Gli aerei italiani coinvolti sono tutti rischierati sulla base di Eielson, ad accezione del CAEW che è stato dislocato sul vicino aeroporto internazionale di Fairbanks, per questioni logistiche.


La Pacific Air Forces (PACAF) della United States Air Force (USAF) partecipa con F-16C, KC-135, KC-130J, KC-46 e E-3, ulteriori assetti da trasporto tattico e vari elicotteri. Alla Red Flag Alaska 24_1 partecipano inoltre l’AV-8N degli United States Marine Corps e l’EA-18G della United States Navy. L’esercitazione Red Flag Alaska, nata inizialmente con il nome di Cope Thunder, insieme alla Red Flag organizzata sulla base di Nellis, in Nevada, sono state ideate per consentire agli equipaggi di volo di addestrarsi nel combattimento aereo avanzato, esercitandosi in missioni con un contesto estremamente realistico e scenari di tipo A2AD (Anti Access Area Denial).


Nelle prossime due settimane, piloti italiani e statunitensi avranno quindi la possibilità di esercitarsi in missioni aeree complesse, con oltre cento sortite giornaliere, caratterizzate da un livello di difficoltà elevato, con la presenza di minacce Air to Air, equipaggiate con armamento moderno e con una nutrita schiera missilistica (SAM), pienamente integrata in uno scenario addestrativo che permette di sfruttare al meglio le potenzialità degli assetti presenti e di replicare situazioni reali. Durante un’esercitazione di volo come la Red Flag Alaska 24-1, si sperimenta una progressione nella sfida in modo che tutti i partecipanti possano condividere idee e lezioni apprese, al fine di utilizzare al meglio le capacità di ciascuna piattaforma impiegata, raggiungendo così l’obiettivo finale, tutti i vari task assegnati alla missione di volo, nel modo più efficace. I partecipanti alla Red Flag Alaska sono organizzati in forze difensive (c.d. Blue Air) e forze offensive (c.d. Adversary), che vengono utilizzate come strumento per addestrare la componente Blue Air.


Al culmine dell’esercitazione, possono operare contemporaneamente fino a 70 fighter nello stesso spazio aereo. Durante la Red Flag Alaska 24-1 saranno condotte due missioni aeree ogni giorno. Tutte le esercitazioni si svolgono nel Joint Pacific Range Complex sopra l’Alaska, uno spazio aereo molto vasto, disponibile con poche restrizioni, costituito da estese aree dedicate ad operazioni militari, spazi aerei per uso speciale e poligoni di tiro aereo per un’area totale di oltre 67.000 miglia quadrate (equivalenti a circa 174.000 km quadrati) che consente a tutti i partecipanti di operare ogni sistema d’arma quasi senza limitazioni. La Red Flag Alaska si configura come uno degli scenari più realistici al mondo nello sviluppare l’integrazione e la sinergia degli assetti aerei presenti, per lo svolgimento di operazioni aeree complesse. I velivoli caccia italiani presenti a Eielson effettueranno in tale contesto sia missioni di penetrazione in territorio avversario, c.d. di Air Interdiction, che missioni di supporto alle forze di terra, oltre a cooperare nelle missioni per il recupero di personale in territorio ostile. Si tratta di un contesto esercitativo definito non a caso “complesso” per via dell’elevato numero di velivoli che vi prendono parte e dello scenario di crisi riprodotto. La Red Flag Alaska è organizzata quattro volte l’anno, presso le basi aeree di Eielson e di Elmendorf, dalla PACAF (Pacific Air Force) della United States Air Force. Tale esercitazione, originariamente chiamata Cope Thunder, fu trasferita a Eielson dalla base aerea di Clark, nelle Filippine, nel 1992, dopo che l’eruzione del Monte Pinatubo il 15 giugno 1991 costrinse alla riduzione delle operazioni. Cope Thunder è stata rinominata Red Flag Alaska nel 2006, per aver nel tempo acquisito la complessità dell’esercitazione omonima denominata Red Flag ed organizzata a Nellis AFB (NV), pur distinguendola da essa per lo spazio aereo a disposizione.

Marina Militare, nave Vespucci doppia per la prima volta Capo Horn

Marina Militare, nave Vespucci doppia per la prima volta Capo HornRoma, 5 apr. (askanews) – Questa mattina verso le 07:00 (ora italiana) la nave scuola Amerigo Vespucci, nell’ambito del suo tour Mondiale, ha doppiato Capo Horn, l’eremo più meridionale del continente americano noto per essere uno dei passaggi sul globo più sfidanti per la navigazione.


Capo Horn (Cabo de Hornos), è il luogo dove Oceano Pacifico e Atlantico si incontrano. La zona è affetta da continue perturbazioni create dalla vicinanza all’Antartide. Queste spingono enormi masse d’acqua verso lo Stretto di Drake, dove il fondale marino passa repentinamente da 4000 a 100 metri. Capo Horn e l’Antartide, quindi, creano un passaggio obbligato per vento e mare determinando condizioni meteorologiche uniche. Il passaggio, avvenuto per la prima volta negli oltre 90 anni di storia del Vespucci, è stato possibile grazie a un’attenta e meticolosa pianificazione della navigazione e valutazione delle condizioni meteomarine, quanto mai indispensabili per il successo della missione. Doppiare Capo Horn è uno dei momenti cardine del tour mondiale, una nuova pagina di “arte della navigazione” e un nuovo obiettivo raggiunto nella lunga storia di nave Amerigo Vespucci. Il veliero prosegue nell’oceano Pacifico il suo viaggio. Il prossimo 28 aprile entrerà nel porto di Valparaiso in Cile.


Foto Marina Militare

IX Commissione Senato, missione in Qatar a Expo Doha

IX Commissione Senato, missione in Qatar a Expo DohaRoma, 10 gen. (askanews) – Missione internazionale per la IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare: in questi giorni, il presidente Luca De Carlo è in Qatar, all’Expo 2023 di Doha, per alcuni incontri istituzionali e per partecipare ad incontri e convegni sui temi dell’agricoltura e dei cambiamenti climatici.

“È una missione molto importante dal punto di vista delle relazioni internazionali, ma anche per confrontarsi con altre realtà su un tema che coinvolge globalmente l’intero pianeta”, spiega De Carlo. “In questi due giorni, abbiamo affrontato temi di politica internazionale, ma ho avuto anche l’occasione di visitare le realtà produttive locali e di partecipare a confronti sul cambiamento climatico e sulle diverse strategie messe in campo per affrontarlo”. Nella serata di ieri – martedì 9 gennaio – il senatore De Carlo ha incontrato Omar Hussain Alfardan, Presidente e CEO di Alfardan Group; oggi, mercoledì 10 gennaio, De Carlo è stato accolto al Consiglio della Shura – l’equivalente del Parlamento italiano – dove si è confrontato con Hassan bin Abdullah Al Ghanim, Speaker del Consiglio della Shura.

A seguire, gli appuntamenti dedicati al mondo dell’agricoltura e alle riflessioni sul cambiamento climatico: prima, il dialogo con il Ministro dell’Ambiente e del Cambiamento Abdulla bin Abdulaziz bin Turki Al Subaie, seguito da quello con il Direttore Generale di Hassad Food, Mohamed Ali Al-Ghaithani, e con l’Acting General Manager, Mubarak Al Mansouri; dopo questi incontri, la visita alla fattoria organica Torba Farm e ai padiglioni di Expo Doha 2023. Nel pomeriggio, De Carlo interverrà al convegno promosso da ANBI nel Padiglione Italia dell’Expo dal titolo “Climate Change Mitigation and Adaptation Strategies”; in serata, prima della partenza prevista per la giornata di domani, l’ultimo incontro con altri interlocutori locali nella residenza dall’Ambasciatore italiano in Qatar, Paolo Toschi. Assieme al presidente Luca De Carlo, fanno parte della missione i senatori Gianluca Cantalamessa e Luigi Nave, membri della IX Commissione, e il Capo Ufficio segreteria della IX Commissione, Rosella Di Cesare.

Fond. Migrantes: in calo partenze per espatrio ma aumentano giovani

Fond. Migrantes: in calo partenze per espatrio ma aumentano giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – “Il 44% delle partenze per espatrio, avvenute da gennaio a dicembre 2022, ha riguardato giovani italiani tra i 18 e i 34 anni. Si rilevano, rispetto agli anni precedenti, due punti percentuali in più in questa specifica classe di età che continua a crescere nonostante in generale, ancora per quest’anno, si sia rilevata – per la sola motivazione espatrio – un decremento delle partenze ufficiali – e quindi con iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero – dei nostri connazionali e delle nostre connazionali oltre i confini italiani. Da gennaio a dicembre 2022 si sono iscritti all’AIRE per la sola motivazione ‘espatrio’ 82.014 italiani: -2,1% rispetto all’anno precedente ovvero -1.767 iscrizioni”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Il prolungarsi di tali decrementi (-2,1%, -1.767 iscrizioni per solo espatrio rispetto al 2022) e il ritardo delle ripartenze in numeri paragonabili al periodo prepandemico (sempre superiore alle 100 mila partenze per solo espatrio l’anno) – evidenzia il dossier – spinge a pensare che, probabilmente, ci ritroviamo in una nuova fase della mobilità italiana. Quest’ultima, in realtà, ci ha abituati a cambiamenti repentini e continui che tengono conto del periodo storico e degli eventi, di qualsiasi tipo, che accadono. È come se l’epidemia di Covid avesse reso i migranti italiani che partono oggi meno spavaldi, meno propensi al rischio, ma con maggiore senso di responsabilità e una più intensa inquietudine rispetto ad una scelta di vita che potrebbe essere definitiva – considerando le esperienze di altri (parenti e amici) a loro vicini – e per questo ancora meno facile da prendere”. “Aumentano gli indecisi, coloro che sono in una sorta di limbo tra il qui e il là, quelli che sono andati all’estero e vi lavorano anche, ma che continuano a tenere fermo un piede anche in Italia non ottemperando all’obbligo di iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Aumentano i moderni clandestini – prosegue il rapporto – quelli che non rispondono al diritto-dovere di spostare la residenza dall’Italia all’estero, quelli che vivono tra due realtà prendendo da ciascuna quello che possono, di volta in volta giustificati dal fatto che siano stati scarsamente considerati e valorizzati e che l’Italia non abbia avuto cura di loro evitando che andassero a vivere lontano”.

Fond. Migrantes: cresce l’Italia all’estero, più donne e giovani

Fond. Migrantes: cresce l’Italia all’estero, più donne e giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – “Al 1° gennaio 2023 i connazionali iscritti all’AIRE (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero) sono 5.933.418, il 10,1% dei 58,8 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l’Italia continua inesorabilmente a perdere residenti (in un anno -132.405 persone, lo -0,2%), l’Italia fuori dell’Italia continua a crescere anche se in maniera meno sostenuta rispetto agli anni precedenti”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“L’Italia fuori dei confini nazionali – spiega il dossier – è costituita oggi da circa 6 milioni di cittadini e cittadine. L’analisi dei numeri incrocia la storia del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes la cui prima edizione risale a diciotto anni fa. Una presenza cresciuta dal 2006 del +91%. Le italiane all’estero sono praticamente raddoppiate (99,3%), i minori sono aumentati del +78,3% e gli over 65 anni del +109,8%. I nati all’estero sono cresciuti, dal 2006, del +175%, le acquisizioni di cittadinanza del +144%, le partenze per espatrio del +44,9%, i trasferimenti da altra AIRE del +70%”. “Il 46,5% dei quasi 6 milioni di italiani residenti all’estero è di origine meridionale (il 15,9% delle sole Isole), il 37,8% del Settentrione (il 19,1% del Nord Ovest) e il 15,8% del Centro. Negli ultimi 20 anni, quindi, e poi ancora di più nell’ultimo decennio, abbiamo assistito non solo a un revival del fenomeno, ma a un drastico cambiamento dello stesso”.

“La Sicilia è la regione d’origine della comunità più numerosa (oltre 815 mila). Seguono – restando al di sopra delle 500 mila unità – la Lombardia (quasi 611 mila), la Campania (+548 mila), il Veneto (+526 mila) e il Lazio (quasi 502 mila). Il 48,2% dei 6 milioni di italiani all’estero è donna (oltre 2,8 milioni). La presenza delle italiane cresce in maniera sostenuta: dal 2006 ad oggi è praticamente raddoppiata (+99,3%)” e inoltre, rileva il rapporto, “al contrario di quanto capita per gli italiani in Italia, l’Italia che risiede all’estero è sempre più giovane. Crescono le classi di età centrali costituite da giovani, giovani adulti e adulti maturi: il 23,2% (oltre 1,3 milioni) ha tra i 35 e i 49 anni; il 21,7% (più di 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni”. L’ATTUALE PRESENZA ITALIANA ALL’ESTERO È EUROPEA – L’Europa accoglie oltre 3,2 milioni di connazionali (il 54,7% del totale) mentre il continente americano segue con oltre 2,3 milioni (40,1%). Oggi le comunità italiane più numerose si trovano in Argentina (oltre 921 mila iscritti, il 15,5% del totale), in Germania (oltre 822 mila, il 13,9%), in Svizzera (oltre 639 mila, il 10,8%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Nelle prime dieci posizioni si registrano ben tre continenti – America del Nord e Latina, Europa e Oceania – ma non occorre superare la 27° posizione perché tutti i continenti siano rappresentati.

Fond. Migrantes: 94 mila cancellazioni per estero (2021), 45% donne

Fond. Migrantes: 94 mila cancellazioni per estero (2021), 45% donneRoma, 8 nov. (askanews) – “Nel 2021 le cancellazioni per l’estero di cittadini italiani sono state circa 94 mila, di cui 42 mila donne (45,1%), mentre il numero delle iscrizioni anagrafiche dall’estero è stato di quasi 75 mila individui, di cui 33 mila donne (44,2%). In generale, gli emigrati hanno un’età mediana di 31 anni per gli uomini e 29 anni per le donne, mentre l’età mediana degli italiani che rientrano è leggermente più alta, 35 anni per gli uomini e 32 per le donne”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Ad espatriare sono in particolare i giovani (il 52% nella fascia di età 20-39 anni); consistente è, anche, il numero di minori che presumibilmente si spostano con la famiglia (19% nella fascia 0-17 anni). Da segnalare anche la quota rilevante (23%) rappresentata dai 40-65enni, segnale, quest’ultimo, di una sempre maggiore propensione e/o necessità ad emigrare all’estero per lavoro anche in età più matura”. “Le regioni per le quali è più consistente il flusso migratorio di italiani verso l’estero sono la Lombardia (circa 19 mila, pari al 20% del totale delle cancellazioni), il Veneto (poco più di 9 mila, 10%), la Sicilia (8 mila, 9%), e l’Emilia-Romagna (circa 7 mila, 8%). La quota più elevata di donne che espatria si registra in Valle d’Aosta e FriuliVenezia Giulia (49,1% e 48,3%), la più bassa in Puglia (41%). Le prime cinque province di cancellazione per l’estero sono Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia le quali, nel complesso, rappresentano oltre un quinto delle migrazioni in uscita”, conclude il dossier.

Fond. Migrantes: in continuo aumento rimpatri italiani dall’estero

Fond. Migrantes: in continuo aumento rimpatri italiani dall’esteroRoma, 8 nov. (askanews) – “Durante il decennio 2012-2021, il numero dei rimpatri dall’estero dei cittadini italiani è più che raddoppiato passando dai 29 mila nel 2012 ai circa 75 mila nel 2021 (+154%). Una tendenza che, dopo una sostanziale stabilità nei primi quattro anni del decennio, appare in continuo aumento. Tuttavia, il volume dei connazionali che rientrano in patria non è sufficiente a compensare la perdita di popolazione dovuta agli espatri che, durante lo stesso periodo e fino all’anno della pandemia, sono aumentati in misura considerevole, facendo registrare saldi migratori (differenza tra entrate e uscite) sempre negativi, con una perdita massima di 77 mila italiani nel 2016 e una minima, di poco più di 19 mila, nel 2021”. È quanto emerge dal rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Nell’ultimo decennio, il numero complessivo di rientri in patria è stato pari a 443 mila. Due italiani su cinque rientrano da un paese dell’Unione Europea: in particolare, dalla Germania è partito circa il 12% del totale dei rimpatri, il 10% dal Regno Unito, l’8% dalla Svizzera e il 5% dalla Francia. Consistenti risultano anche i rientri dagli altri paesi europei (12%), provenienti in larga parte dalla Svizzera. Per quanto riguarda i paesi di origine extra-europea, un rimpatriato su cinque arriva dall’America Latina”. “Un’analisi più dettagliata del movimento migratorio di rientro dei giovani per titolo di studio e genere mostra una differente composizione dei rimpatri: la quota di chi rientra con la laurea o un titolo post-laurea (master, dottorato, ecc.) nel 2021 è maggiore rispetto a quella osservata all’inizio del decennio. L’incidenza delle giovani laureate rimpatriate è sempre superiore rispetto a quella dei loro coetanei rimpatriati nello stesso anno”.

“Dal 2012 al 2021, un giovane laureato su cinque rientra dal Regno Unito, il 9% dalla Germania, l’8% dal Brasile e il 6% dalla Francia o dalla Svizzera”, conclude il rapporto.

Fond. Migrantes: dal Covid meno iscrizioni a estero, calano minori

Fond. Migrantes: dal Covid meno iscrizioni a estero, calano minoriRoma, 8 nov. (askanews) – “Nell’anno del post Covid siamo sorpresi dal fatto che la partenza per i nostri connazionali sia stata sottotono. Ciò però non cambia il fatto che l’Italia all’estero continui a crescere e a ringiovanirsi. Se prima dell’avvento del Covid le iscrizioni all’AIRE (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero) in un anno arrivavano anche a 260 mila e più del 50% erano per espatrio, il peso di questa tipologia sul totale delle iscrizioni è andato scemando – dal 49,3% del 2021 su oltre 222 mila iscrizioni al 42,8% del 2022 su oltre 195 mila iscrizioni. Nell’ultimo anno, su quasi 209 mila iscrizioni per tutte le motivazioni, il 39,2% ha riguardato l’espatrio, motivo che, per la prima volta, è stato superato dalla nascita all’estero da cittadini italiani (43,4%, quasi 91 mila iscrizioni)”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Nonostante la generale riduzione – rileva il dossier – le caratteristiche complessive restano invariate rispetto al 2022: una mobilità prevalentemente maschile (54,6% sul totale iscritti), non coniugata (67,1%, mentre i coniugati sono il 27,3%), giovane (il 44,0% ha tra i 18 e i 34 anni) o giovane adulta (il 23% ha tra i 35 e i 49 anni). Rispetto all’anno precedente, emergono peculiarità importanti: i minori subiscono il calo più importante (-17,8% ovvero circa 3 mila iscrizioni in meno) e a decrescere sono anche i giovani adulti (-5,7% di coloro che hanno 35-49 anni). Il 53,9% (44.210) di chi ha lasciato l’Italia alla volta dell’estero per espatrio da gennaio a dicembre 2022 lo ha fatto partendo dal Nord Italia, il 30,2% (24.729) dal Meridione e il 15,9% (13.075) dal Centro”. “Da gennaio a dicembre 2022, gli italiani e le italiane sono partiti da tutte le 107 province di Italia verso 177 destinazioni differenti nel mondo. Milano, Torino, Napoli, Roma sono, nell’ordine, i primi quattro contesti provinciali; seguono Treviso, Brescia, Bergamo e Vicenza”, prosegue il rapporto, spiegando che “il 75,3% di chi ha lasciato l’Italia per espatrio nel corso del 2022 è andato in Europa; il 17,1% è, invece, arrivato nel continente americano (il 10,5% nell’America Latina) e il 7,4% si è distribuito in tutto il resto del mondo”.

Giustizia, da domani ministro Nordio in missione in Usa e Canada

Giustizia, da domani ministro Nordio in missione in Usa e CanadaRoma, 29 ott. (askanews) – Missione negli Stati Uniti e in Canada per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Domani il guardasigilli incontrerà a Washington al Department of Justice l’Attorney general, Merrick Garland.

Ad Ottawa, mercoledì 1 e giovedì 2 novembre Nordio ha in agenda incontri di lavoro con il suo omologo, Arif Virani, ministro della Giustizia e Attorney general, e poi con il presidente della Corte costituzionale, Richard Wagner. Previsti anche colloqui con parlamentari canadesi di origine italiana. Ultima tappa della missione a New York City: venerdì 3 novembre, in agenda un confronto tra il Guardasigilli e la presidente della New York City Bar Association, Susan Kohlmann, sul tema del processo accusatorio.

Nello stesso giorno, al Consolato generale Nordio terrà una lectio magistralis dal titolo “Contrasting anti-Semitism and racism in Italian justice”. Seguirà, sempre al Consolato generale, un punto stampa conclusivo della missione.

Spazio, viaggio negli Stati Uniti dell’Asi con presidente Valente

Spazio, viaggio negli Stati Uniti dell’Asi con presidente ValenteRoma, 25 ott. (askanews) – Favorire lo sviluppo delle relazioni tra aziende spaziali americane e italiane e rafforzare gli storici rapporti già consolidati tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa. Questo l’obiettivo della visita negli Stati Uniti da parte di un nutrito numero di grandi imprese, Pmi e start up, accompagnate dalla delegazione guidata dal presidente dell’Asi, Teodoro Valente, e il direttore affari internazionali Gabriella Arrigo, i direttori della scienza e della ricerca e dei programmi, Mario Cosmo e Roberto Formaro.

La cooperazione tra Italia e Stati Uniti in ambito Spazio ha una storia lunga oltre sessant’anni. Oggi, le relazioni in campo spaziale tra Italia e USA sono eccellenti, grazie anche alle fruttuose collaborazioni tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa, sugellate di recente dalla ‘Dichiarazione congiunta’, dello scorso luglio, tra il presidente Usa, Joe Biden, e la premier italiana, Giorgia Meloni, con la quale è stato inaugurato un “nuovo dialogo” in campo spaziale. Obiettivo è quello di promuovere lo scambio commerciale e industriale con il supporto dei rispettivi governi. L’attuale missione di Sistema Paese negli Usa organizzata da Asi, in collaborazione con Ice e le associazioni industriali, si colloca in questo scenario e rappresenta un palcoscenico fondamentale per il consolidamento del made in Italy sul mercato statunitense.

Nel corso di questa settimana, la delegazione visiterà i Centri spaziali di Nasa a Houston e di Space X a Los Angeles, incontrerà i vertici di diverse aziende statunitensi affermate, ma anche realtà più giovani e in fase di crescita, al fine di rafforzare la cooperazione e incrementare la collaborazione industriale. Una settimana ricca a di incontri e opportunità, che culminerà con la presenza del presidente di Asi anche a Washington, dove sono previsti incontri con la Nasa, il Dipartimento di Stato, il National Space Council e l’Ufficio di scienza e Tecnologia della Casa Bianca. Il numero uno dell’Agenzia spaziale italiana, il professor Teodoro Valente, incontrerà anche alcuni senatori e rappresentanti del Congresso, prima di far visita all’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, che insieme ai consoli a Houston e Los Angeles, hanno incoraggiato e supportato la missione industriale, primo atto concreto del ‘nuovo dialogo’ voluto da Biden e Meloni.

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