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Fond. Migrantes: in calo partenze per espatrio ma aumentano giovani

Fond. Migrantes: in calo partenze per espatrio ma aumentano giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – “Il 44% delle partenze per espatrio, avvenute da gennaio a dicembre 2022, ha riguardato giovani italiani tra i 18 e i 34 anni. Si rilevano, rispetto agli anni precedenti, due punti percentuali in più in questa specifica classe di età che continua a crescere nonostante in generale, ancora per quest’anno, si sia rilevata – per la sola motivazione espatrio – un decremento delle partenze ufficiali – e quindi con iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero – dei nostri connazionali e delle nostre connazionali oltre i confini italiani. Da gennaio a dicembre 2022 si sono iscritti all’AIRE per la sola motivazione ‘espatrio’ 82.014 italiani: -2,1% rispetto all’anno precedente ovvero -1.767 iscrizioni”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Il prolungarsi di tali decrementi (-2,1%, -1.767 iscrizioni per solo espatrio rispetto al 2022) e il ritardo delle ripartenze in numeri paragonabili al periodo prepandemico (sempre superiore alle 100 mila partenze per solo espatrio l’anno) – evidenzia il dossier – spinge a pensare che, probabilmente, ci ritroviamo in una nuova fase della mobilità italiana. Quest’ultima, in realtà, ci ha abituati a cambiamenti repentini e continui che tengono conto del periodo storico e degli eventi, di qualsiasi tipo, che accadono. È come se l’epidemia di Covid avesse reso i migranti italiani che partono oggi meno spavaldi, meno propensi al rischio, ma con maggiore senso di responsabilità e una più intensa inquietudine rispetto ad una scelta di vita che potrebbe essere definitiva – considerando le esperienze di altri (parenti e amici) a loro vicini – e per questo ancora meno facile da prendere”. “Aumentano gli indecisi, coloro che sono in una sorta di limbo tra il qui e il là, quelli che sono andati all’estero e vi lavorano anche, ma che continuano a tenere fermo un piede anche in Italia non ottemperando all’obbligo di iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Aumentano i moderni clandestini – prosegue il rapporto – quelli che non rispondono al diritto-dovere di spostare la residenza dall’Italia all’estero, quelli che vivono tra due realtà prendendo da ciascuna quello che possono, di volta in volta giustificati dal fatto che siano stati scarsamente considerati e valorizzati e che l’Italia non abbia avuto cura di loro evitando che andassero a vivere lontano”.

Fond. Migrantes: cresce l’Italia all’estero, più donne e giovani

Fond. Migrantes: cresce l’Italia all’estero, più donne e giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – “Al 1° gennaio 2023 i connazionali iscritti all’AIRE (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero) sono 5.933.418, il 10,1% dei 58,8 milioni di italiani residenti in Italia. Mentre l’Italia continua inesorabilmente a perdere residenti (in un anno -132.405 persone, lo -0,2%), l’Italia fuori dell’Italia continua a crescere anche se in maniera meno sostenuta rispetto agli anni precedenti”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“L’Italia fuori dei confini nazionali – spiega il dossier – è costituita oggi da circa 6 milioni di cittadini e cittadine. L’analisi dei numeri incrocia la storia del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes la cui prima edizione risale a diciotto anni fa. Una presenza cresciuta dal 2006 del +91%. Le italiane all’estero sono praticamente raddoppiate (99,3%), i minori sono aumentati del +78,3% e gli over 65 anni del +109,8%. I nati all’estero sono cresciuti, dal 2006, del +175%, le acquisizioni di cittadinanza del +144%, le partenze per espatrio del +44,9%, i trasferimenti da altra AIRE del +70%”. “Il 46,5% dei quasi 6 milioni di italiani residenti all’estero è di origine meridionale (il 15,9% delle sole Isole), il 37,8% del Settentrione (il 19,1% del Nord Ovest) e il 15,8% del Centro. Negli ultimi 20 anni, quindi, e poi ancora di più nell’ultimo decennio, abbiamo assistito non solo a un revival del fenomeno, ma a un drastico cambiamento dello stesso”.

“La Sicilia è la regione d’origine della comunità più numerosa (oltre 815 mila). Seguono – restando al di sopra delle 500 mila unità – la Lombardia (quasi 611 mila), la Campania (+548 mila), il Veneto (+526 mila) e il Lazio (quasi 502 mila). Il 48,2% dei 6 milioni di italiani all’estero è donna (oltre 2,8 milioni). La presenza delle italiane cresce in maniera sostenuta: dal 2006 ad oggi è praticamente raddoppiata (+99,3%)” e inoltre, rileva il rapporto, “al contrario di quanto capita per gli italiani in Italia, l’Italia che risiede all’estero è sempre più giovane. Crescono le classi di età centrali costituite da giovani, giovani adulti e adulti maturi: il 23,2% (oltre 1,3 milioni) ha tra i 35 e i 49 anni; il 21,7% (più di 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni”. L’ATTUALE PRESENZA ITALIANA ALL’ESTERO È EUROPEA – L’Europa accoglie oltre 3,2 milioni di connazionali (il 54,7% del totale) mentre il continente americano segue con oltre 2,3 milioni (40,1%). Oggi le comunità italiane più numerose si trovano in Argentina (oltre 921 mila iscritti, il 15,5% del totale), in Germania (oltre 822 mila, il 13,9%), in Svizzera (oltre 639 mila, il 10,8%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. Nelle prime dieci posizioni si registrano ben tre continenti – America del Nord e Latina, Europa e Oceania – ma non occorre superare la 27° posizione perché tutti i continenti siano rappresentati.

Fond. Migrantes: 94 mila cancellazioni per estero (2021), 45% donne

Fond. Migrantes: 94 mila cancellazioni per estero (2021), 45% donneRoma, 8 nov. (askanews) – “Nel 2021 le cancellazioni per l’estero di cittadini italiani sono state circa 94 mila, di cui 42 mila donne (45,1%), mentre il numero delle iscrizioni anagrafiche dall’estero è stato di quasi 75 mila individui, di cui 33 mila donne (44,2%). In generale, gli emigrati hanno un’età mediana di 31 anni per gli uomini e 29 anni per le donne, mentre l’età mediana degli italiani che rientrano è leggermente più alta, 35 anni per gli uomini e 32 per le donne”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Ad espatriare sono in particolare i giovani (il 52% nella fascia di età 20-39 anni); consistente è, anche, il numero di minori che presumibilmente si spostano con la famiglia (19% nella fascia 0-17 anni). Da segnalare anche la quota rilevante (23%) rappresentata dai 40-65enni, segnale, quest’ultimo, di una sempre maggiore propensione e/o necessità ad emigrare all’estero per lavoro anche in età più matura”. “Le regioni per le quali è più consistente il flusso migratorio di italiani verso l’estero sono la Lombardia (circa 19 mila, pari al 20% del totale delle cancellazioni), il Veneto (poco più di 9 mila, 10%), la Sicilia (8 mila, 9%), e l’Emilia-Romagna (circa 7 mila, 8%). La quota più elevata di donne che espatria si registra in Valle d’Aosta e FriuliVenezia Giulia (49,1% e 48,3%), la più bassa in Puglia (41%). Le prime cinque province di cancellazione per l’estero sono Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia le quali, nel complesso, rappresentano oltre un quinto delle migrazioni in uscita”, conclude il dossier.

Fond. Migrantes: in continuo aumento rimpatri italiani dall’estero

Fond. Migrantes: in continuo aumento rimpatri italiani dall’esteroRoma, 8 nov. (askanews) – “Durante il decennio 2012-2021, il numero dei rimpatri dall’estero dei cittadini italiani è più che raddoppiato passando dai 29 mila nel 2012 ai circa 75 mila nel 2021 (+154%). Una tendenza che, dopo una sostanziale stabilità nei primi quattro anni del decennio, appare in continuo aumento. Tuttavia, il volume dei connazionali che rientrano in patria non è sufficiente a compensare la perdita di popolazione dovuta agli espatri che, durante lo stesso periodo e fino all’anno della pandemia, sono aumentati in misura considerevole, facendo registrare saldi migratori (differenza tra entrate e uscite) sempre negativi, con una perdita massima di 77 mila italiani nel 2016 e una minima, di poco più di 19 mila, nel 2021”. È quanto emerge dal rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Nell’ultimo decennio, il numero complessivo di rientri in patria è stato pari a 443 mila. Due italiani su cinque rientrano da un paese dell’Unione Europea: in particolare, dalla Germania è partito circa il 12% del totale dei rimpatri, il 10% dal Regno Unito, l’8% dalla Svizzera e il 5% dalla Francia. Consistenti risultano anche i rientri dagli altri paesi europei (12%), provenienti in larga parte dalla Svizzera. Per quanto riguarda i paesi di origine extra-europea, un rimpatriato su cinque arriva dall’America Latina”. “Un’analisi più dettagliata del movimento migratorio di rientro dei giovani per titolo di studio e genere mostra una differente composizione dei rimpatri: la quota di chi rientra con la laurea o un titolo post-laurea (master, dottorato, ecc.) nel 2021 è maggiore rispetto a quella osservata all’inizio del decennio. L’incidenza delle giovani laureate rimpatriate è sempre superiore rispetto a quella dei loro coetanei rimpatriati nello stesso anno”.

“Dal 2012 al 2021, un giovane laureato su cinque rientra dal Regno Unito, il 9% dalla Germania, l’8% dal Brasile e il 6% dalla Francia o dalla Svizzera”, conclude il rapporto.

Fond. Migrantes: dal Covid meno iscrizioni a estero, calano minori

Fond. Migrantes: dal Covid meno iscrizioni a estero, calano minoriRoma, 8 nov. (askanews) – “Nell’anno del post Covid siamo sorpresi dal fatto che la partenza per i nostri connazionali sia stata sottotono. Ciò però non cambia il fatto che l’Italia all’estero continui a crescere e a ringiovanirsi. Se prima dell’avvento del Covid le iscrizioni all’AIRE (l’Anagrafe Italiani residenti all’estero) in un anno arrivavano anche a 260 mila e più del 50% erano per espatrio, il peso di questa tipologia sul totale delle iscrizioni è andato scemando – dal 49,3% del 2021 su oltre 222 mila iscrizioni al 42,8% del 2022 su oltre 195 mila iscrizioni. Nell’ultimo anno, su quasi 209 mila iscrizioni per tutte le motivazioni, il 39,2% ha riguardato l’espatrio, motivo che, per la prima volta, è stato superato dalla nascita all’estero da cittadini italiani (43,4%, quasi 91 mila iscrizioni)”. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato oggi.

“Nonostante la generale riduzione – rileva il dossier – le caratteristiche complessive restano invariate rispetto al 2022: una mobilità prevalentemente maschile (54,6% sul totale iscritti), non coniugata (67,1%, mentre i coniugati sono il 27,3%), giovane (il 44,0% ha tra i 18 e i 34 anni) o giovane adulta (il 23% ha tra i 35 e i 49 anni). Rispetto all’anno precedente, emergono peculiarità importanti: i minori subiscono il calo più importante (-17,8% ovvero circa 3 mila iscrizioni in meno) e a decrescere sono anche i giovani adulti (-5,7% di coloro che hanno 35-49 anni). Il 53,9% (44.210) di chi ha lasciato l’Italia alla volta dell’estero per espatrio da gennaio a dicembre 2022 lo ha fatto partendo dal Nord Italia, il 30,2% (24.729) dal Meridione e il 15,9% (13.075) dal Centro”. “Da gennaio a dicembre 2022, gli italiani e le italiane sono partiti da tutte le 107 province di Italia verso 177 destinazioni differenti nel mondo. Milano, Torino, Napoli, Roma sono, nell’ordine, i primi quattro contesti provinciali; seguono Treviso, Brescia, Bergamo e Vicenza”, prosegue il rapporto, spiegando che “il 75,3% di chi ha lasciato l’Italia per espatrio nel corso del 2022 è andato in Europa; il 17,1% è, invece, arrivato nel continente americano (il 10,5% nell’America Latina) e il 7,4% si è distribuito in tutto il resto del mondo”.

Giustizia, da domani ministro Nordio in missione in Usa e Canada

Giustizia, da domani ministro Nordio in missione in Usa e CanadaRoma, 29 ott. (askanews) – Missione negli Stati Uniti e in Canada per il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Domani il guardasigilli incontrerà a Washington al Department of Justice l’Attorney general, Merrick Garland.

Ad Ottawa, mercoledì 1 e giovedì 2 novembre Nordio ha in agenda incontri di lavoro con il suo omologo, Arif Virani, ministro della Giustizia e Attorney general, e poi con il presidente della Corte costituzionale, Richard Wagner. Previsti anche colloqui con parlamentari canadesi di origine italiana. Ultima tappa della missione a New York City: venerdì 3 novembre, in agenda un confronto tra il Guardasigilli e la presidente della New York City Bar Association, Susan Kohlmann, sul tema del processo accusatorio.

Nello stesso giorno, al Consolato generale Nordio terrà una lectio magistralis dal titolo “Contrasting anti-Semitism and racism in Italian justice”. Seguirà, sempre al Consolato generale, un punto stampa conclusivo della missione.

Spazio, viaggio negli Stati Uniti dell’Asi con presidente Valente

Spazio, viaggio negli Stati Uniti dell’Asi con presidente ValenteRoma, 25 ott. (askanews) – Favorire lo sviluppo delle relazioni tra aziende spaziali americane e italiane e rafforzare gli storici rapporti già consolidati tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa. Questo l’obiettivo della visita negli Stati Uniti da parte di un nutrito numero di grandi imprese, Pmi e start up, accompagnate dalla delegazione guidata dal presidente dell’Asi, Teodoro Valente, e il direttore affari internazionali Gabriella Arrigo, i direttori della scienza e della ricerca e dei programmi, Mario Cosmo e Roberto Formaro.

La cooperazione tra Italia e Stati Uniti in ambito Spazio ha una storia lunga oltre sessant’anni. Oggi, le relazioni in campo spaziale tra Italia e USA sono eccellenti, grazie anche alle fruttuose collaborazioni tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa, sugellate di recente dalla ‘Dichiarazione congiunta’, dello scorso luglio, tra il presidente Usa, Joe Biden, e la premier italiana, Giorgia Meloni, con la quale è stato inaugurato un “nuovo dialogo” in campo spaziale. Obiettivo è quello di promuovere lo scambio commerciale e industriale con il supporto dei rispettivi governi. L’attuale missione di Sistema Paese negli Usa organizzata da Asi, in collaborazione con Ice e le associazioni industriali, si colloca in questo scenario e rappresenta un palcoscenico fondamentale per il consolidamento del made in Italy sul mercato statunitense.

Nel corso di questa settimana, la delegazione visiterà i Centri spaziali di Nasa a Houston e di Space X a Los Angeles, incontrerà i vertici di diverse aziende statunitensi affermate, ma anche realtà più giovani e in fase di crescita, al fine di rafforzare la cooperazione e incrementare la collaborazione industriale. Una settimana ricca a di incontri e opportunità, che culminerà con la presenza del presidente di Asi anche a Washington, dove sono previsti incontri con la Nasa, il Dipartimento di Stato, il National Space Council e l’Ufficio di scienza e Tecnologia della Casa Bianca. Il numero uno dell’Agenzia spaziale italiana, il professor Teodoro Valente, incontrerà anche alcuni senatori e rappresentanti del Congresso, prima di far visita all’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, che insieme ai consoli a Houston e Los Angeles, hanno incoraggiato e supportato la missione industriale, primo atto concreto del ‘nuovo dialogo’ voluto da Biden e Meloni.

Turismo delle radici, presentato all’Enit ROOTS-in

Turismo delle radici, presentato all’Enit ROOTS-inRoma, 17 ott. (askanews) – La ricerca delle proprie radici familiari e la conoscenza diretta dei luoghi di origine sta diventando un’esigenza sempre più urgente da parte degli italiani di seconda e terza generazione sparsi per il mondo (stimati in circa 80 milioni).

Questo mercato costituisce, dunque, un’importante potenzialità di sviluppo per i territori e per la programmazione degli operatori turistici italiani e internazionali. E ROOTS-in, Roots Tourism International Exchange si conferma per il secondo anno un appuntamento internazionale di riferimento per il Turismo delle Radici. La Borsa è organizzata dalla Regione e dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, in collaborazione con l’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, con il patrocinio del MAECI – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e promuove la cultura e la professionalità dell’offerta turistica legata al Turismo delle Origini, con un ricco programma di approfondimenti tematici, formazione, interscambio e networking tra i professionisti del settore.

Tante le novità di questa seconda edizione, con 80 buyers internazionali rispetto ai 50 dell’esordio provenienti da tutto il mondo e con la novità Australia, che si terrà sempre a Matera il 20 e il 21 novembre. Una edizione molto speciale anche perché cade alla vigilia del 2024, anno del turismo delle origini, come hanno ricordato alla sede Enit presentando la due giorni di Matera Ivana Jelinic, CEO di Enit, il Cons. Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e Antonio Nicoletti, direttore generale di APT Basilicata.

“Apriremo l’evento il 20 novembre con una sessione importante, un forum su Turismo delle Radici: rigenerazione dei borghi, dove abbiamo invitato i ministri degli Esteri, del Turismo e della Cultura. Le aree interne del paese, i borghi, sono depauperate e siamo convinti che proprio dal turismo legato ai nostri emigrati possa arrivare nuova linfa”, ha spiegato Nicoletti. E facendo sistema poi da questa linfa potranno arrivare anche “output secondari”, con impatti economici sui territori connessi a “investimenti e rapporti commerciali legati al made in Italy”. “Pensiamo ad esempio a Francis Ford Coppola e all’investimento che ha fatto a Bernalda”, il paese di origine del nonno, ha commentato Nicoletti.

Per Ivana Jelinic, AD di Enit, “dalle antenne delle nostre sedi estere, 26, arrivano i desiderata dei viaggiatori e sul turismo delle radici c’è grande richiesta”, che significa “molte opportunità per i territori e per la nostra economia”. “L’anno 2024 sarà l’anno delle Radici italiane, con eventi in tanti Comuni. Matera sarà l’occasione per favorire l’incontro tra domanda e offerta, in un settore in cui abbiamo sempre creduto – ha aggiunto il Consigliere Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto “Turismo delle Radici” presso la Direzione Generale Italiani all’Estero del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale -. Il nostro è un ruolo di cerniera con le comunità italiane all’estero e quella del turismo delle radici è una grande sfida per il paese che possiamo affrontare attraverso la rete costruita e la collaborazione con gli enti istituzionali”. De Vita ha anche annunciato che in questo senso, proprio a Matera, il 21 novembre si svolgerà, in presenza e da remoto, la riunione del tavolo tecnico sul Turismo delle Radici, tra tutti i soggetti che hanno contribuito alla genesi del progetto Pnrr su questa tipologia turistica, ribadendo poi come “la formazione sia la chiave per il successo del prodotto turistico”. Sul territorio intanto sono stati costituiti i gruppi per regione che supporteranno il processo anche in termini di comunicazione, attraverso una piattaforma dedicata collegata anche al portale Italia.it, gruppi che hanno al loro interno genealogisti per rispondere “all’esigenza primaria dei viaggiatori di ritorno che è la ricostruzione genealogica”.

Scuole italiane all’estero, 14 tirocini per studenti universitari

Scuole italiane all’estero, 14 tirocini per studenti universitariRoma, 4 ott. (askanews) – C’è tempo fino all’11 ottobre per candidarsi su www.tirocinicrui.it a uno dei 14 tirocini curriculari presso 6 istituti statali di diverso ordine e grado con sede ad Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo. I tirocini, di durata trimestrale, si svolgeranno in presenza da gennaio ad aprile 2024 e potranno essere prorogati di un mese.

Possono presentare la candidatura gli studenti di tutti i corsi di laurea magistrale e a ciclo unico (nel bando sono indicate le preferenze disciplinari espresse da ogni sede). Gli studenti saranno coinvolti in varie attività e in particolare nel supporto alla didattica in aula. Il tirocinio prevede un rimborso spese di minimo di 300 euro mensili.

Info e bando: 14 tirocini curriculari presso 6 Scuole italiane all’estero – Tirocini della Fondazione CRUI (tirocinicrui.it). Presenti in tutto il mondo, le scuole italiane rappresentano uno strumento di diffusione di idee, progetti, iniziative, in raccordo con Ambasciate e Consolati e con le priorità della politica estera italiana. Sono frequentate da circa 30.000 studenti, molti dei quali stranieri, e coinvolgono oltre 100 docenti italiani.

Al via a gennaio 335 nuovi tirocini in ambito diplomatico

Al via a gennaio 335 nuovi tirocini in ambito diplomaticoRoma, 26 set. (askanews) – Il programma di tirocini MAECI-MUR-CRUI – rivolto a studenti di laurea magistrale e a ciclo unico – giunge al terzo bando 2023. Sarà possibile candidarsi su www.tirocinicrui.it fino alle 17.00 del 18 ottobre.

Gli studenti delle 60 università partecipanti potranno candidarsi a 335 posti di tirocinio presso 191 sedi diplomatiche, dislocate in tutto il mondo: 143 tirocini in Europa, 47 in America del Nord, 31 in Africa, 44 in Asia, 37 in Centro e Sud America, 23 in Medio Oriente, 7 in Oceania e 3 in Italia. I progetti formativi saranno svolti in ambasciate (160 posti disponibili), consolati (75), rappresentanze diplomatiche (40) e istituti di cultura (60). I tirocini, 17 dei quali si svolgeranno a distanza, inizieranno il 15 gennaio 2024, si concluderanno il 12 aprile e potranno essere prorogati per un altro mese.

Il tirocinio dà diritto al riconoscimento di almeno 1 CFU per ogni mese di attività e a un rimborso spese minimo di 300 euro mensili se svolto in presenza.

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