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Milano, Sala incontra nuovi carabinieri del comando provinciale

Milano, Sala incontra nuovi carabinieri del comando provincialeMilano, 18 gen. (askanews) – Questo pomeriggio a Palazzo Marino il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha incontrato trenta giovani carabinieri recentemente assegnati alle tenenze e alle stazioni del comando provinciale di Milano, accompagnati dal generale di brigata Pierluigi Solazzo, comandante provinciale dell’Arma, e dal comandante del gruppo carabinieri di Milano.

Si tratta di una rappresentanza degli oltre 300 giovani militari, donne e uomini nei gradi di maresciallo e carabiniere, giunti a più riprese a Milano nei mesi scorsi – all’esito dei corsi formativi svolti presso gli istituti di istruzione dell’Arma – per alimentare il capillare dispositivo istituzionale della provincia, composto da 80 Tenenze e Stazioni responsabili delle attività di presidio, controllo del territorio e ordine pubblico. “L’entusiasmo e la motivazione del personale neogiunto – ha evidenziato il generale Solazzo nel suo indirizzo di saluto – consentiranno di sostenere e rilanciare l’azione dell’Arma al servizio dei cittadini dei 134 comuni della Provincia di Milano, al fianco delle altre Forze di polizia e nel quadro degli indirizzi di coordinamento dell’Autorità prefettizia, confermando il significativo apporto dei reparti carabinieri al sistema della pubblica sicurezza provinciale”.

“Milano è riconoscente nei confronti dell’Arma dei carabinieri per l’impegno costante con cui contribuisce a garantire sicurezza e ordine pubblico – ha affermato Sala -. Sono felice di dare il benvenuto alle donne e agli uomini che hanno appena preso servizio sul nostro territorio: il rafforzamento del personale nelle stazioni dell’Arma presenti in città permetterà di intensificare le attività svolte ogni giorno a tutela di tutti i cittadini e le cittadine milanesi”.

Milano, assemblea cittadini sul clima inizia i lavori a regime

Milano, assemblea cittadini sul clima inizia i lavori a regimeMilano, 18 gen. (askanews) – Il 2024 è l’anno in cui l’Assemblea permanente dei cittadini sul clima inizia a lavorare a regime, dopo aver terminato (tra il 2022 e il 2023) la prima fase ‘pilota’. Sabato 20 gennaio, nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco, 90 cittadini e cittadine sorteggiati dagli Uffici della Statistica si riuniranno per partire coi lavori che si svolgeranno in sei tappe, dalla definizione dei contenuti fino al monitoraggio degli obiettivi fissati dal Piano Aria e Clima.

“Grazie all’Assemblea – ha commentato l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi – portiamo avanti il dialogo con la città sul Piano Aria e Clima. È un percorso partecipativo che ci consente di migliorare e monitorare la realizzazione del Piano in tutte le sue parti, attingendo alle idee e alle proposte della collettività. Auguro quindi buon lavoro a tutte e tutti i milanesi sorteggiati, certa che il loro contributo saprà darci spunti importanti e lo sprone a proseguire nelle azioni di contrasto al cambiamento climatico”. La costituzione dell’Assemblea permanente dei cittadini sul clima è parte integrante delle azioni fissate nell’Ambito 5 del Piano Aria e Clima, orientate ad accrescere la consapevolezza dei cittadini e delle cittadine rispetto all’impatto delle emissioni climalteranti e inquinanti e alle conseguenze dell’aumento della temperatura media urbana.

I membri dell’Assemblea vengono estratti a sorte all’interno di un campione di 10mila residenti (dai 16 anni in su) selezionato dall’Ufficio Statistica del Comune di Milano con l’obiettivo di rispecchiare le caratteristiche della popolazione in riferimento a municipio di residenza, genere ed età. Il gruppo finale di 90 persone (ingaggiate per un periodo di un anno) è composto in modo da essere rappresentativo dell’intera cittadinanza. L’Assemblea si riunisce in sessione plenaria una volta al mese, alla presenza di esperti e tecnici del Comune che assicurano supporto alla discussione. Tra una riunione plenaria e l’altra, i partecipanti lavorano anche in gruppi ristretti.

Nucleare, al via smantellamento del reattore di ricerca di Ispra

Nucleare, al via smantellamento del reattore di ricerca di IspraMilano, 18 gen. (askanews) – Grazie a un accordo firmato oggi tra tra il Joint Research Centre della Commissione europea e Sogin parte il percorso per il decommissioning (smantellamento) del reattore di ricerca Ispra-1 situato nel complesso del Centro Comune di Ricerca (Ccr) della Commissione Europea a Ispra, in provincia di Varese. Il reattore nucleare, costruito fra il 1957 e il 1958, è stato utilizzato per studi e ricerche sulla fisica del nocciolo, su nuovi materiali per la costruzione dei reattori commerciali, sui flussi neutronici e sulle loro interazioni con la materia vivente e per la formazione di una nuova generazione di tecnici per i programmi nucleari europeo e italiano.

L’accordo, che ha una durata di cinque anni, prevede tre obiettivi: promuovere la cooperazione nello sviluppo di approcci innovativi per la risoluzione di questioni tecniche e scientifiche nella disattivazione nucleare e nella gestione dei rifiuti radioattivi; sviluppare sinergie e progetti condivisi per ridurre tempi e costi delle operazioni di smantellamento; favorire iniziative congiunte di formazione del personale. Il tema del decommissioning e della gestione dei rifiuti radioattivi, ha osservato il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, “è strategico per l’intero continente europeo e deve essere affrontato a livello comunitario, mettendo in rete tutte le esperienze e le competenze dei singoli Paese. Il futuro sono le centrali a fusione nucleare in grado di produrre energia pulita. È un percorso ancora lungo, ma l’Italia ha competenze uniche ed è all’avanguardia nello sviluppo di programmi di ricerca e sviluppo della fusione nucleare”.

Nel suo intervento in occasione della firma dell’accordo Romani ha parlato della necessità di superare il “tabù nucleare” visto che “i reattori più recenti, quelli di terza o quarta generazione, hanno livelli altissimi di sicurezza e una elevata sostenibilità ambientale. Il nucleare è una fonte energetica che non emette gas serra, quindi perfetta per combattere l’innalzamento della temperatura. C’è poi il problema dell’indipendenza energetica. Abbiamo bisogno di una visione di lungo periodo per superare la crisi contingente e garantire la sicurezza e l’indipendenza energetica in maniera strutturale. È sull’energia che in futuro si giocherà la capacità di competere del Paese. Per questo dobbiamo comunicare a ragionale di nucleare superando stereotipi, barriere ideologiche e fake news. La Lombardia è pronta a fare la propria parte” ha concluso.

Premio “Lombardia è Musica” a Francesco Maffei e Daniele Martinelli

Premio “Lombardia è Musica” a Francesco Maffei e Daniele MartinelliMilano, 17 gen. (askanews) – Sono Francesco Maffei e Daniele Martinelli, entrambi studenti del Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, i vincitori della quarta edizione del Premio “Lombardia è Musica”, istituito dal Consiglio regionale nel 2020 per scoprire e valorizzare i giovani talenti sul territorio. Si aggiudicano ciascuno il premio di 5.000 euro e sono stati premiati oggi al Teatro alla Scala di Milano. Il premio è rivolto agli studenti degli otto Conservatori e Istituti di studi musicali parificati della Lombardia. Alla premiazione è intervenuto, tra gli altri, il Sovrintendente alla Scala Dominique Meyer.

“La musica è un aspetto fondamentale nella crescita di un ragazzo e merita di essere sostenuta dalle istituzioni. Questo Premio è un primo passo, ma come Consiglio regionale vogliamo fare di più. La musica coinvolge i ragazzi, le famiglie ma anche le scuole di musica che sono essenziali nella crescita dei giovani musicisti e che, a mio avviso, meritano tanta attenzione dalla nostra Lombardia. È un auspicio per questa legislatura e confido di poter portare avanti questo impegno con il coinvolgimento di tutte le forze politiche” ha commentato Alessandra Cappellari, Consigliere Segretario del Consiglio regionale e componente del Comitato promotore che presiede il Premio. “È una soddisfazione vedere che il premio che avevo proposto quattro anni fa, approvato con legge regionale all’unanimità, è diventato una tradizione. Ormai sono davvero tanti i giovani musicisti che hanno aderito al concorso suonando nelle audizioni a Palazzo Pirelli e molti di loro sono stati premiati. Ma soprattutto è una soddisfazione vedere tanti ragazzi di talento e poterli sostenere in un percorso di carriera che a tutti auguro di successo” ha commentato il Consigliere regionale Carlo Borghetti, che in qualità di Vice Presidente del Consiglio regionale nella precedente legislatura è stato promotore del Premio.

I giovani protagonisti di questa quarta edizione di “Lombardia è Musica”, dedicata alle categorie ottoni (tromba, trombone, euphonium) e pianoforte, sono stati individuati tra i migliori di ciascun Conservatorio attraverso selezioni interne. I ragazzi si sono esibiti le scorse settimane nelle due giornate di audizioni tenutesi nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli di fronte alla Giuria del Premio. Marina Boselli (Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano) e Antonio Alessandri (Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano) hanno conquistato il secondo posto rispettivamente negli ottoni e nel pianoforte, conquistando il premio di 3.000 euro.mTerzi sul podio Simone Carolfi (Conservatorio Luca Marenzio di Brescia) e Davide Ranaldi (Conservatorio Franco Vittadini di Pavia) si aggiudicano il premio di 2.000. Agli altri finalisti è stato assegnato un riconoscimento per essersi classificati tra i migliori giovani musicisti lombardi.

Lombardia, da Regione 18 mln su 62 interventi per piste ciclabili

Lombardia, da Regione 18 mln su 62 interventi per piste ciclabiliMilano, 16 gen. (askanews) – Circa 62 interventi per oltre 18 milioni di euro destinati a messa in sicurezza, potenziamento e nuove realizzazioni finalizzati a conseguire condizioni di maggiore efficienza e sicurezza della rete ciclabile della Lombardia. È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore ai Trasporti, Infrastrutture e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, di concerto con gli assessori Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche) e Barbara Mazzali (Turismo, Marketing territoriale e Moda). Le opere fanno parte del ‘Piano Lombardia’ che prevede, complessivamente, 150 interventi per oltre 52 milioni di finanziamento regionale. Con questa delibera la Giunta regionale ha approvato un elenco di piste ciclabili, il cui finanziamento è suddiviso in tre annualità, dal 2024 al 2026.

“È fondamentale – ha commentato Lucente in una nota – rendere le piste ciclabili sempre più efficienti e sicure, soprattutto alla luce dei troppi incidenti registrati nella nostra regione. Questo è un esempio di quanto Regione Lombardia sia incline alla vera idea di mobilità sostenibile e proiettata al futuro. Il nostro obiettivo è coniugare la sicurezza dei percorsi ad una loro fruibilità per tutti, rendendoli attrattivi da un punto di vista turistico”. “Potenziare le infrastrutture ciclabili – ha evidenziato Terzi – è un obiettivo che Regione persegue con determinazione mettendo a disposizione, da anni, importanti risorse per opere che migliorano il territorio e la qualità della vita dei cittadini”.

“Il cicloturismo è un asset strategico tra le proposte di viaggio della nostra regione – ha concluso Mazzali – che, abbracciando perfettamente il nostro territorio, lo rende ancora più attrattivo per turisti italiani e internazionali alla ricerca di proposte ‘outdoor’, all’insegna di un turismo lento e a contatto con la natura”.

Lombardia, presentato volume archivio storico Genio Civile Sondrio

Lombardia, presentato volume archivio storico Genio Civile SondrioMilano, 12 gen. (askanews) – “Il Genio civile di Sondrio e il suo archivio. Un contributo alla conoscenza del territorio e della sua storia”. È il titolo del volume presentato oggi nell’auditorium dell’Ufficio Territoriale Regionale ‘Montagna’ in via Del Gesù a Sondrio alla presenza del presidente della Regione Attilio Fontana, dell’assessore regionale agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica Massimo Sertori e del presidente della provincia Davide Menegola.

In 223 pagine, la pubblicazione riporta uno degli esiti del progetto di mappatura e valorizzazione dell’archivio del Genio civile condotto tra il 2017 e il 2022 per volontà dell’Ufficio Territoriale Regionale Montagna di Sondrio con il coordinamento generale della Società Economica valtellinese (Sev) e sostenuto con i fondi dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) di Sondrio. “Per tutelare, valorizzare e amare un territorio – ha affermato il presidente Fontana – è necessario conoscerlo. Le montagne di Sondrio rappresentano uno dei tesori naturali più preziosi della Lombardia e dell’Italia intera, in passato talvolta sottovalutato e trascurato. Solo attraverso gli sforzi del Genio civile, ovvero l’insieme delle competenze tecniche e scientifiche utilizzate per la progettazione, la costruzione e la manutenzione di infrastrutture e opere pubbliche, le montagne di Sondrio sono state valorizzate e rese accessibili a tutti”.

“Valli e torrenti – ha sottolineato l’assessore Sertori – sono una risorsa naturale importante per la bellezza paesaggistica e anche una fonte di risorse idriche, che devono essere gestite con cura per garantirne la sostenibilità a lungo termine. Opere come questa esaltano il senso di appartenenza a una comunità vitale e orgogliosa come quella che popola i territori della Valtellina”. Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente degli Ingegneri Felice Mandelli, gli esperti del settore archivi della Regione Lombardia Luigi Gerosa, Giusy Galatà e Gabriele Locatelli (CaeB), l’archivista Rita Pezzola di Aliter sas, il presidente di Sev Benedetto Abbiati, e la responsabile della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia, Annalisa Rossi.

“L’Archivio del Genio Civile, in particolare in un territorio come quello lombardo e valtellinese – ha commentato la Soprintendente Rossi – può dirsi esempio per antonomasia della tensione continua fra connessione con il contesto (cronologico e geografico) delle carte e la loro natura istituzionale. Di questa tensione fra soggetto e oggetto, fra passato e futuro, vive ogni archivio nel suo essere permanentemente al servizio del presente, delle comunità di riferimento, dei diritti e dello sviluppo civile, sociale e culturale”. Arricchiscono il volume immagini tratte dalla documentazione, con particolare riferimento a temi centrali per il territorio valtellinese come quelli della sistemazione idraulica dei torrenti e dell’industria idroelettrica. È documentata l’evoluzione del territorio provinciale e gli interventi di bonifica, riassetto idrogeologico, valorizzazione idroelettrica eseguiti a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento.

Lombardia, 2023 anno migliore per qualità aria da avvio rilevazioni

Lombardia, 2023 anno migliore per qualità aria da avvio rilevazioniMilano, 12 gen. (askanews) – Per quanto riguarda la qualità dell’aria, il 2023, per la Lombardia, è l’anno migliore da quando è stata avviata la misurazione. Il PM2.5, infatti, per la prima volta, ha rispettato i limiti in tutte le stazioni della rete e, per quanto riguarda il PM10, per l’ottavo anno dal 2014 (con l’eccezione del 2015 e del 2017), in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite della concentrazione media annua pari a 40 µg/m3. Ottimi risultati anche sulla media giornaliera: il numero delle stazioni che hanno superato il limite è stato più che dimezzato passando da 43 a 20. Migliorano anche le emissioni di Biossido di azoto (NO2). In più dell’80% delle stazioni, infatti, la concentrazione media annua è risultata inferiore a quella del 2022. Questi alcuni dei dati emersi dal primo bilancio di Arpa Lombardia, azienda regionale per la protezione dell’ambiente, sui dodici mesi appena trascorsi.

Per quanto riguarda il PM10, in sei capoluoghi di provincia – 2 in più rispetto all’anno precedente – (Pavia 33, Bergamo 21, Como 15, Lecco 6, Sondrio e Varese 4) è stato rispettato il limite di 35 giorni non oltre la soglia di 50 µg/m3. Scegliendo la stazione peggiore in ciascuna città, si sono verificati 62 giorni di superamento a Mantova, 49 a Milano, 46 a Cremona, 43 a Lodi, 40 a Brescia e a Monza. Ampliando il periodo di analisi, nel 2006 i giorni di superamento della soglia erano risultati 149 a Milano, 138 a Cremona, 113 a Pavia, 162 a Lodi, 145 a Monza, 148 a Mantova, 146 a Brescia, 90 a Bergamo, 102 a Como, 83 a Lecco, 56 a Varese, 138 a Sondrio. Nel 2023 il valore limite annuale dei PM2.5, pari a 25 µg/m3, è stato rispettato per la prima volta in tutte le stazioni di monitoraggio. Nei capoluoghi di provincia le concentrazioni si sono attestate sui seguenti valori (dato peggiore della città): Cremona 22 µg/m3, Brescia, Lodi e Milano 21 µg/m3, Bergamo 20 µg/m3, Pavia 19 µg/m3, Monza 18 µg/m3, Mantova 17 µg/m3, Sondrio 16 µg/m3, Como e Varese 15 µg/m3, Lecco 14 µg/m3. La massima concentrazione media annua nei capoluoghi nel 2022 era stata a Milano 26 µg/m3, Cremona e Monza 25 µg/m3, Brescia e Lodi 23 µg/m3, Bergamo 22 µg/m3, Como 21 µg/m3, Mantova 20 µg/m3, Pavia e Sondrio 19 µg/m3, Varese 17 µg/m3 e Lecco 16 µg/m3. Considerando l’intera Regione, nel 2023 le concentrazioni medie annue più elevate si sono registrate nella stazione di Soresina e Spinadesco in provincia di Cremona (24 µg/m3).

Registra un trend complessivamente in miglioramento anche il valore limite di NO2 superato; il valore limite sulla media annua (40 µg/m3) è stato superato solo a Brescia e Milano. Con riferimento alle stazioni peggiori dei capoluoghi di provincia la situazione delle medie annue dell’NO2 del 2023 è la seguente: Milano 44 µg/m3, Brescia 41 µg/m3, Bergamo 37 µg/m3, Monza 34 µg/m3, Como 31 µg/m3, Varese e Lecco 30 µg/m3, Pavia 29 µg/m3, Cremona e Lodi 25 µg/m3, Mantova 23 µg/m3 e Sondrio 22 µg/m3. Per tutte le province, ad eccezione di Lodi e Pavia, il numero di superamenti registrato nel 2023 è nettamente inferiore al 2022 nonostante la stagione estiva sia stata caratterizzata da un numero di giorni con temperature massime oltre ai 35 °C tra i più alti registrati negli ultimi 20 anni. Nella stazione peggiore sono stati 113 giorni di superamento dell’obiettivo per la protezione della salute nella provincia di Lecco, 98 in provincia di Bergamo, 89 in provincia di Como, 87 in provincia di Lodi e Pavia, 84 in provincia di Milano, 83 in provincia di Varese, 70 in provincia di Cremona, 67 in provincia di Monza e Brianza, 63 in provincia di Mantova, 64 in provincia di Brescia, 18 in provincia di Sondrio a fronte di un valore obiettivo per la protezione della salute di non più di 25 giorni oltre la soglia (di 120 µg/m3 come massima media mobile giornaliera di 8 ore da valutarsi come media su tre anni). Benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo restano infine, da anni, ampiamente sotto i limiti.

A Milano 2023 secondo anno più caldo dal 1897: media di 16,8 gradi

A Milano 2023 secondo anno più caldo dal 1897: media di 16,8 gradiMilano, 11 gen. (askanews) – A Milano il 2023 è stato il secondo anno più caldo di sempre, con una temperatura media di 16,8 gradi. È quanto emerge dalle rilevazioni della Fondazione OMD – Osservatorio Meteorologico Milano Duomo e in particolare della stazione meteorologica di Milano centro, situata presso la sede centrale dell’Università degli Studi di Milano. Il dato supera di 1,9 gradi il corrispondente valore del clino 1991-2020 (periodo di riferimento utilizzato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale per descrivere le condizioni climatiche di un determinato luogo) e di ben 3,1 gradi il clino 1961-1990, metro di paragone per gli studi sul cambiamento climatico. Dal 1897 (anno a partire dal quale sono disponibili i dati digitalizzati) a oggi solo il 2022 ha fatto registrare una temperatura media leggermente più elevata, ovvero 16,9 gradi. Le precipitazioni totali del 2023, 926.9 mm, sono state invece in linea con il clino 1991-2020 (936.3 mm), ma con importanti differenze tra un mese e l’altro.

A esclusione di maggio, la cui temperatura media di 19,1 gradi è stata pari a quella del clino 1991-2020 (ma comunque superiore a quella del trentennio 1961-1990), tutti gli altri mesi del 2023 sono risultati più caldi della norma. Dicembre, in particolare, è stato il più caldo di sempre, con una temperatura media di 7.7 gradi, mentre il dato relativo a ottobre, 18.7 gradi, è quello con il maggior scostamento dal periodo di riferimento (+ 3.8 °C) e il secondo più elevato di sempre dopo quello del 2022. Particolarmente caldi sono stati anche gennaio e settembre. Nel corso dell’anno sono stati 66, contro i 54.8 del clino 1991-2020, i giorni con temperatura superiore ai 30 gradi (tra i quali uno il 23 maggio e due l’8 e il 9 ottobre). Di questi ben 12 – 5 a luglio e 7 ad agosto hanno superato i 35 gradi. Il 24 agosto è stato caratterizzato sia dalla massima assoluta dell’anno, 38,3 gradi, che dalla minima più alta mai registrata: ben 29,2 gradi.

Le notti tropicali, in cui cioè la minima è rimasta superiore ai 20 gradi, sono state invece 73 (il dato di riferimento è di 52.3 episodi all’anno), distribuite tra il 9 giugno e il 18 settembre: in particolare tra il 9 e il 26 agosto se ne sono susseguite consecutivamente 18. Numerose sono state anche le ondate di calore che hanno interessato l’estate, la più lunga e persistente delle quali si è verificata tra il 18 e il 25 agosto. Tra il 19 e il 25 del mese la minima non è mai scesa sotto i 25.9 gradi e la massima sotto i 35.4 gradi. La minima assoluta, -1,2 gradi, è stata invece registrata il 10 febbraio. Nel complesso, i giorni di gelo, ovvero con temperatura minima inferiore allo zero, sono stati solo 3 (2 a febbraio e 1 a dicembre) contro un valore medio atteso di 17,6. Non vi sono stati invece giorni di ghiaccio, cioè con massima negativa: quella più bassa, pari a 4.4 gradi, è stata registrata il 19 gennaio.

(segue)

Lombardia, aperto bando a sostegno manifestazioni e eventi sportivi

Lombardia, aperto bando a sostegno manifestazioni e eventi sportiviMilano, 10 gen. (askanews) – Da oggi, 10 gennaio, e fino al 30 gennaio 2024, è aperta la terza finestra del bando di Regione Lombardia per il sostegno a manifestazioni ed eventi sportivi che si svolgeranno sul territorio lombardo dal 1°aprile al 30 giugno 2024. Con questo strumento Regione Lombardia intende sostenere il mondo sportivo lombardo, nella realizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi, riconducibili a tutte le discipline olimpiche e paralimpiche nonché alle discipline sportive associate, quale strumento per avvicinare i cittadini alla pratica sportiva e valorizzare il territorio regionale in termini di attrattività e prestigio legati a vocazione e caratteristiche sportive.

Sono ammissibili a contributo manifestazioni ed eventi sportivi, a carattere agonistico o dilettantistico, realizzati in Lombardia dal 1° aprile 2024 al 30 giugno 2024 e con costo superiore a euro 5.000. La dotazione complessiva del bando è pari a euro 1.550.000. La domanda di partecipazione può essere presentata esclusivamente attraverso la piattaforma Bandi Online di Regione Lombardia. “Da sempre – ha commentato il sottosegretario a Sport e Giovani di Regione Lombardia, Lara Magoni – Regione Lombardia riconosce il grande lavoro che viene svolto sul territorio dalle società e dalle amministrazioni per favorire lo sport quale strumento universale di inclusione e aggregazione. Le finestre trimestrali di questo bando servono per dare risposte immediate sull’eventuale sostegno economico degli eventi, affinché possano organizzarsi per tempo”.

“Un Bando – ha proseguito – che va incontro alle richieste di chi organizza manifestazioni sportive, eventi fondamentali per la promozione dello sport capaci di avvicinare alla pratica sportiva i nostri giovani. In un periodo complicato come quello che stanno vivendo le nostre ragazze e i nostri ragazzi, lo sport rappresenta uno strumento importante di formazione e crescita”.

Comune di Milano cerca 1.000 volontari per rilevazione senzatetto

Comune di Milano cerca 1.000 volontari per rilevazione senzatettoMilano, 9 gen. (askanews) – A partire dal 12 febbraio si svolgerà Raccontami2024, la quinta rilevazione sui senza dimora promossa dal Comune di Milano e che sarà realizzata in collaborazione con la Fondazione “Ing. Rodolfo Debenedetti” e con le numerose realtà del privato sociale che operano nel campo dei servizi a favore delle persone senza dimora e a contrasto della grave marginalità adulta. L’obiettivo del progetto, che prevede il reclutamento di mille volontari, è contare e intervistare le persone senza dimora presenti nel territorio della città di Milano per fornire una fotografia attuale del fenomeno e costruire risposte adeguate ai bisogni sempre più complessi che si manifestano, cercando di comprendere i profili, le necessità delle persone senza dimora e le dinamiche che conducono alla marginalità e alla povertà estrema.

“Se la rilevazione dello scorso giugno ci ha fornito dati molto utili per inquadrare la situazione della grave marginalità a Milano, – ha commentato in una nota l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – quella di febbraio ci permetterà, con ogni probabilità, di perfezionare il lavoro raggiungendo un numero di persone più elevato e ottenendo da loro adesioni e risposte migliori. Grazie al potenziamento delle strutture di accoglienza messo in campo attraverso il Piano freddo, infatti, sarà più semplice per i volontari intercettare, con l’aiuto di operatrici e operatori sociali che lavorano nei centri, uomini e donne senza dimora che spesso, in strada, sono più restii a partecipare alla rilevazione qualitativa. Per questo chiediamo la collaborazione di tutte e tutti: sappiamo che i milanesi sono molto sensibili a questo tema e siamo certi che non faranno mancare la loro partecipazione”. La rilevazione si svolgerà in due momenti e avrà bisogno di circa mille volontari e volontarie: si partirà lunedì 12 febbraio quando, tra le 20 e l’una di notte, squadre di almeno tre volontari, guidati da coordinatrici e coordinatori più esperti, si muoveranno all’interno della città per contare e intervistare le persone senza dimora che vivono per strada. Le aree saranno percorse principalmente a piedi, ma in alcuni casi sarà necessario un mezzo di trasporto proprio (bicicletta, auto). Da martedì 13 a venerdì 16 febbraio il lavoro si svolgerà, tra le 18 e le 22, all’interno delle strutture di accoglienza cittadine per intervistare gli ospiti.

Durante la rilevazione dello scorso giugno, a cui hanno partecipato oltre 700 cittadine e cittadini volontari, sono stati incontrati 2021 senza dimora, pari a circa lo 0,15% della popolazione milanese. Il 39% delle persone rintracciate in strada si concentrava nel territorio del Municipio 1. Oltre al centro storico, le presenze più significative sono state rilevate nei Municipi 2 e 3 (rispettivamente il 18% e il 13% del totale). Si trattava per circa il 90% di uomini che, in due terzi dei casi, hanno un’età superiore ai 35 anni. Le persone in strada hanno dimostrato una discreta conoscenza dei servizi dedicati: nel complesso, infatti, il 52% ha detto di incontrare le unità mobili almeno una volta a settimana. I bisogni espressi nel corso delle interviste qualitative fanno emergere la necessità di custodire oggetti personali (62%), di avere accesso ai servizi di tipo sanitario (52%), a una connessione internet (46%) e a vestiti puliti (46%). Per dare il proprio contributo i volontari dovranno compilare, entro il 4 febbraio, un modulo online.