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Docenti e studenti Ied in piazza: inaugurazione anno accademico è pubblica

Docenti e studenti Ied in piazza: inaugurazione anno accademico è pubblicaMilano, 19 ott. (askanews) – E’ una piazza Sempione popolata, nonostante la pioggia, da oltre 1.000 persone a dare avvio a Milano all’anno accademico 2023/2024 dell’Istituto europeo di design. Per la prima volta l’inizio del percorso di studi diventa un momento pubblico e condiviso, a sottolineare il ruolo centrale della formazione nel dibattito culturale e sociale e il dialogo crescente con la città di Milano, dove Ied è nato e opera da oltre 50 anni.

“Trovo significativo che l’inaugurazione dell’anno accademico dello Ied si svolga in pubblico: è un momento speciale per una città a vocazione universitaria come la nostra – ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala in un videomessaggio – Milano è dinamica e creativa, ha la capacità di cogliere le tendenze che disegnano il presente e trasformano il futuro. I dialoghi e i pensieri che matureranno durante Ied Square, al via oggi a Palazzo Morando, porranno in rilievo la contemporaneità e l’innovazione che lo Ied ha portato e porta a Milano, attraverso la diffusione di competenze e ingegno in settori ad alto livello di creatività, come il design, la moda, la comunicazione, attraendo sempre più studenti. Decine di migliaia di professionisti si sono formati allo Ied, contribuendo a rendere Milano una delle capitali globali dell’economia creativa”. Dopo il videomessaggio del sindaco Sala e i saluti istituzionali di Mauro Orso, Consigliere e Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, sono intervenuti Riccardo Balbo, Direttore Accademico Gruppo IED, Alberico Guerzoni, Direttore IED Milano, Paolo Cognetti, Scrittore, Azzurra Rinaldi, Economista, con la moderazione della giornalista e podcaster Mia Ceran.

“Nel clima di disorientamento che viviamo, raccogliere le istanze delle giovani generazioni può fare la differenza – ha detto Alberico Guerzoni, direttore Ied Milano, rivolgendosi a studenti e docenti – Avete la capacità di scorgere il mondo da prospettive altre e l’invito è a farlo ricorrendo all’immaginazione, uno strumento potentissimo, da utilizzare insieme alla sintesi e all’abbandono del superfluo. Come esprimeva l’antropologo Appadurai, l’immaginazione, più che la fantasia, è ciò che ci guida, che ci spinge ad aggiungere quotidianamente un tassello per realizzare ciò che abbiamo visualizzato nelle nostre menti. E’ così che possiamo immaginare un futuro adesso”. “La scuola è il luogo dove le generazioni che hanno molta esperienza la condividono con quelle che hanno molta energia: il magico punto dove energie e esperienze si uniscono in maniera dirompente verso idee, sogni e valori condivisi – ha affermato nel suo discorso Riccardo Balbo, Direttore Accademico Gruppo Ied – Ied si impegna ogni anno a rinnovare questo scambio: noi trasferiamo a voi la conoscenza e l’esperienza della nostra generazione e voi condividete con noi la vostra energia e la vostra libertà. La nostra missione è di mettere a confronto diverse generazioni convergendo su una visione del design che è in primis un atto di responsabilità verso tutti e verso tutto”.

La creatività made in Ied è entrata direttamente in piazza durante l’inaugurazione dell’anno accademico sotto forma di suono e immagini, con le performance sonore e visive a cura delle alumnae Ied Simona Argurio e Ilaria Braccialini a punteggiare gli interventi sul palco. L’inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 dà avvio, dal pomeriggio del 19 ottobre a sabato 21, a Ied Square, festival del pensiero che giunge alla XI edizione e che amplia la sua portata, rivolgendosi a tutta la comunità, con incontri fruibili in presenza e in streaming (ingresso libero su registrazione). A Palazzo Morando, un programma di tre giorni e nove talk innesca un dialogo tra generazioni diverse. Un confronto senza pregiudizi e stereotipi facilitato da oltre venti relatori, protagonisti della lettura del contemporaneo e delle sue dinamiche di mutamento, pronti a condividere riflessioni sul confronto generazionale, con un occhio particolare, appunto, ai grandi temi del lavoro e dell’identità.

I talk affrontano le attuali priorità in termini di work-life balance dei giovani protagonisti del mondo del lavoro. Ied Square sarà anche l’occasione per analizzare i nuovi linguaggi e modi di scrivere e raccontarare una generazione, di fare informazione per catturarne davvero l’attenzione, ma anche per parlare dell’attualissima ansia climatica e di gender positivity, con la sua espressione nelle arti.

Arte: a Milano la mostra “Leonardo Bistolfi. Simbolista Visionario”

Arte: a Milano la mostra “Leonardo Bistolfi. Simbolista Visionario”Milano, 19 ott. (askanews) – Da domani 20 ottobre la Galleria Silva di Milano accoglierà una scelta delle più affascinanti e visionarie opere di uno dei maggiori protagonisti del simbolismo europeo: Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 15 marzo 1859 – La Loggia, 3 settembre 1933). La mostra sarà una ricognizione all’interno dell’affascinante e visionario universo espressivo dello scultore piemontese, il cui personalissimo e altamente immaginoso linguaggio plastico ebbe non poche ripercussioni stilistiche tanto in Europa quanto oltreoceano, arrivando a influenzare la coeva statuaria monumentale dell’America centromeridionale (infatti già all’epoca la critica parlava di “bistolfismo” e di scultori “bistolfiani”).

Formatosi prima all’Accademia di Brera a Milano e poi all’Albertina di Torino, sotto la guida di Odoardo Tabacchi, dopo un esordio di matrice verista e scapigliata, Bistolfi aprì i propri orizzonti estetico-culturali al simbolismo letterario di matrice franco-fiamminga e alle istanze del decadentismo europeo. Egli si identificava in modo particolare nel concetto di “operaio della Bellezza”, seguendo una linea ideologica e spirituale che era, in sostanza, quella tracciata da John Ruskin e William Morris. Proprio al periodo simbolista, il più rappresentativo e influente della sua intensa carriera, è dedicata l’esposizione di Galleria Silva: un percorso ideale che va da una versione in gesso della testa dell’Alpe per il Monumento a Giovanni Segantini di Saint-Moritz (La Bellezza liberata dalla Materia, 1899-1906), forse la scultura più iconica dell’intera produzione bistolfiana, per approdare al marmo La Volontà o L’Industria (1925 ca.), uno straordinario esemplare proveniente dalla collezione storica di un illustre personaggio, legato a Bistolfi da un antico vincolo amicale, e da essa mai uscito fino a oggi. La Volontà rappresenta al massimo grado la parziale mutazione dei moduli simbolisti dell’autore, avvenuta dopo la Grande Guerra e durante i primi anni del ventennio littorio, per cui il turgore delle forme e la monumentalità della figura allegorica tradiscono un timbro diverso, più carico e sensuoso, in un certo senso più “novecentista”, rivelando una sontuosità e un’opulenza visibilmente accentuate.

Completano il percorso un esemplare di misure ridotte della Croce Brayda (1901), assai rara da trovarsi in terracotta; la targa per la Società Bibliografica di Torino (1905-1906), prezioso gesso carico di echi preraffaelliti, dedicato all’amico scultore, pittore e scenografo Lodovico Pogliaghi; il particolare in bronzo della figura femminile di destra della targa per la Cassa di Risparmio di Milano (1906), uno dei testi figurativi di Bistolfi maggiormente compromessi con il Liberty, sull’onda lunga dell’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna di Torino del 1902, per la quale l’artista aveva disegnato un celebre manifesto; l’ispiratissima targa funeraria per André Gladès (1906-1908 ca.), pseudonimo maschile della scrittrice svizzera Nancy-Marie Vuille, morta trentanovenne a Ginevra nel gennaio 1906; il bassorilievo in gesso della Culla per il monumento-ossario La Patria (1906), commemorativo della battaglia del 1706 a Madonna di Campagna; il gesso del verso del modello della medaglia per le gare sportive “Florio” di Palermo (1907); e, sempre in gesso, la testa della figura della Morte del monumento funerario Abegg (1912-1913), collocato nel cimitero di Zurigo. Non va infine dimenticata la targa in bronzo per Giovanni Faldella e Leonardo Bistolfi (1913), cavalieri dell’ordine civile di Savoia, significativa opera “bistolfiana” del torinese Edoardo Rubino.

Bergamo, cammini a passo d’uomo per scoprire tesori in città

Bergamo, cammini a passo d’uomo per scoprire tesori in cittàMilano, 18 ott. (askanews) – – Una rete di cammini per scoprire “a passo d’uomo” i segreti di Bergamo, coniugando la (ri)scoperta culturale di angoli urbani poco conosciuti ma ricchi di storie da raccontare con il turismo sostenibile, la tutela dell’ambiente e la mobilità dolce. È questo l’obiettivo di “Una città in cammino”, progetto ideato e realizzato dall’agenzia di marketing territoriale Oros, in collaborazione con Orobie. Il progetto, finanziato dal Comune di Bergamo tramite il Bando contributi a sostegno di progetti per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e con main partner la Fondazione Credito Bergamasco, prenderà il via a partire dal mese di dicembre 2023.

Dai percorsi ispirati all’arte, a tema Lorenzo Lotto, proposti all’interno del più vasto progetto dei Grandi Restauri della Fondazione Credito Bergamasco che, nel corso del tempo, ha sostenuto innumerevoli restauri di opere d’arte ricollocate in musei, parrocchie, enti e comunità territoriali ai “Luoghi di cura” a “Le acque in città”, passando per “I parchi della città”, percorsi costruiti con l’associazione culturale Guide Turistiche Città di Bergamo fino all’itinerario “Cultura d’Impresa”, dedicato ai tesori di archeologia industriale. I percorsi di “Una città in cammino” saranno brevi, ma carichi di significati, per esplorare territori al di fuori del tragitto casa-lavoro, angoli nascosti e curiosità di Bergamo. Forte il coinvolgimento dei 25 quartieri della città, per dar voce anche ai territori meno conosciuti e massima attenzione all’accessibilità attraverso cammini tracciati e modificati a misura di persone con ridotte capacità motorie o con disabilità. L’app Orobie Active, attraverso il sistema di geolocalizzazione, sarà uno strumento prezioso per i futuri camminatori. Orobie Active – che da giugno 2021 è app ufficiale di InLombardia, il portale turistico di Regione Lombardia – ospiterà infatti una fascia dedicata ai cammini urbani progettati per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Il progetto si inserisce, infatti, nella macroarea tematica “La città dei tesori nascosti” di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, per la promozione del territorio e si contraddistingue per la volontà di coinvolgere i cittadini e in particolare i giovani, sensibilizzandoli ai temi della sostenibilità ambientale e dell’inclusione. Gli itinerari saranno pubblicati sulla piattaforma orobie.it dove sarà possibile pubblicare foto e testi per suggerire ulteriori cammini urbani, contribuendo alla costruzione di un sistema di mobilità dolce cittadina sempre originale e aggiornato.

Milano, senzatetto sono lo 0,15% della popolazione cittadina

Milano, senzatetto sono lo 0,15% della popolazione cittadinaMilano, 18 ott. (askanews) – Sono lo 0,15% della popolazione cittadina le persone senza dimora contate nell’ambito di racCONTAMI2023, la quarta rilevazione sui senza dimora promossa dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con la Fondazione “Ing. Rodolfo Debenedetti”. Si tratta, in termini assoluti, di 2021 persone trovate in strada o nelle strutture di accoglienza dai circa 700 volontari e volontarie che hanno aderito all’iniziativa e coperto le 134 aree in cui è stata divisa la città. Un dato, ancora parziale e del tutto inedito, che si riferisce alla prima rilevazione di questo genere portata avanti in città durante il periodo estivo (12-16 giugno scorso).

Per il confronto con le edizioni precedenti sarà necessario attendere la seconda fase della rilevazione che si svolgerà questo inverno. L’obiettivo, al termine dei due momenti, è fornire una fotografia attuale del fenomeno per contribuire alla costruzione di risposte sempre più adeguate ai bisogni complessi che si manifestano. Il 39% delle persone rintracciate in strada quest’estate si concentrava nel territorio del Municipio 1. Oltre al centro storico, le presenze più significative sono state rilevate nei Municipi 2 e 3 (rispettivamente il 18% e il 13% del totale). Si tratta per circa il 90% di uomini che, in due terzi dei casi, hanno un’età superiore ai 35 anni. Chi vive in strada dimostra una discreta conoscenza dei servizi dedicati: nel complesso, infatti, il 52% dice di incontrare le unità mobili almeno una volta alla settimana. I bisogni espressi nel corso delle interviste qualitative fanno emergere la necessità di custodire oggetti personali (62%), di avere accesso ai servizi di tipo sanitario (52%), a una connessione Internet (46%) e a vestiti puliti (46%).

“Questi dati – ha commentato l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – ci devono responsabilizzare a lavorare ancora di più per rafforzare la rete costruita nel corso di questi anni a sostegno delle persone senza dimora. I dati, ancora parziali, ci confermano che quello della grave emarginazione è un problema che riguarda tutti i centri urbani e che i numeri di Milano sono in linea, se non inferiori a quelli delle grandi città europee, da Barcellona a Budapest, da Parigi a Lisbona”. “Rilevazioni ‘point-in-time’ come quella realizzata tramite il progetto racCONTAMI – ha sottolineato il gruppo di ricerca della Fondazione Debenedetti – offrono una visione scientificamente accurata del fenomeno dell’assenza di dimora in città. Avere a disposizione dati di questo tipo è un passo fondamentale per ragionare in modo informato sul fenomeno dell’assenza di dimora, con l’obiettivo di rendere questa condizione un’eventualità sempre più rara e di breve durata”.

Da R.Lombardia riconoscimenti a volontari attivi in lotta a Covid

Da R.Lombardia riconoscimenti a volontari attivi in lotta a CovidMilano, 18 ott. (askanews) – “Semplicemente grazie! La Lombardia ringrazia gli operatori che hanno contribuito alla lotta contro il Coronavirus”. Questo il messaggio che ha fatto da sfondo, nel pomeriggio di oggi, all’iniziativa svolta al Belvedere ‘Silvio Berlusconi’ di Palazzo Lombardia alla presenza del presidente Attilio Fontana e degli assessori regionali Guido Bertolaso e Simona Tironi. Davanti ai rappresentanti della Federazione Volontari del Soccorso (FVS), la maggior parte dei quali provenienti dalla provincia di Brescia, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha voluto evidenziare “come non siano mai sufficienti le volte per ringraziare chi, con professionalità e altruismo, ha contribuito al sostegno della popolazione sia nel momento più pesante della pandemia, sia nella fase delle vaccinazioni”.

“Basterebbe ripetere un ‘grazie’ per ognuno di voi – ha detto il presidente Fontana, rivolgendosi ai volontari – è sempre un piacere potervi incontrare di persona per rinnovarvi la gratitudine di tutti i lombardi”. L’assessore alla Formazione, Lavoro e Istruzione, forte della sua ‘brescianità’ si è detta “orgogliosa di essere protagonista di un appuntamento che, ancora una volta, rende merito al grande impegno messo in campo dalla gente della sua terra”. “Donne e uomini – ha concluso – che senza mai risparmiarsi possono essere considerati campioni di altruismo”.

Sicurezza: a Monza medici a scuola di difesa personale in Questura

Sicurezza: a Monza medici a scuola di difesa personale in QuesturaRoma, 17 ott. (askanews) – I medici lombardi si rimboccano le maniche e decidono di non farsi trovare impreparati contro i sempre più frequenti episodi di violenza. Oggi presso la palestra della Questura di Monza e della Brianza, il Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della provincia di Monza e della Brianza, Carlo Maria Teruzzi, e il Questore Marco Odorisio hanno salutato il primo gruppo di 20 medici intenti ad esercitarsi con gli istruttori della Polizia di Stato, mettendo in pratica tecniche di base utili a gestire una criticità o a difendersi da una aggressione fisica. Il Questore ha sottolineato lo spirito di servizio che accomuna i medici e i poliziotti nell’espletamento del loro lavoro quotidiano, e la bontà di questo partenariato volto a insegnare ai partecipanti quella gestualità semplice ma efficace, indispensabile per liberarsi da una presa al camice o ai polsi o da uno strattonamento. Terminato questo primo ciclo di formazione – ha annunciato il Questore – già dall’inizio del prossimo anno saranno organizzate ulteriori sessioni formative rivolte sempre ai medici. Il Presidente dell’Ordine, Carlo Maria Teruzzi, nel ringraziare il Dipartimento di Pubblica Sicurezza e la Questura di Monza e della Brianza per la disponibilità accordata a favore dei medici, ha sottolineato come nella quotidianità si verifichino sempre più spesso aggressioni verbali che talvolta sfociano in vere e proprie aggressioni fisiche come quella, non molto tempo fa, ai danni di una dottoressa all’interno del suo ambulatorio. E ha evidenziato l’estrema utilità di far conoscere e sperimentale ai medici semplici percorsi che consentono loro di gestire minacce fisiche o aggressività verbale. E di mettere in pratica con istruttori esperti tecniche di liberazione da prese o di difesa da pugni e calci.

Cantalamessa: sicurezza va di pari passo con gestione migranti

Cantalamessa: sicurezza va di pari passo con gestione migrantiMilano, 16 ott. (askanews) – “L’immigrazione è un problema che negli ultimi decenni sta riguardando il mondo intero. Se gestito correttamente insieme all’Unione Europea diventa un’opportunità, se viene subìto dai Paesi di primo approdo diventa un problema. I dati del ministero dell’Interno di due anni fa dicevano che solo il 9 per cento dei migranti irregolari sbarcati in Italia avevano diritto ad acquisire lo status di rifugiato politico. Il 17 per cento circa aveva diritto a una protezione speciale il 70- 75 per cento, erano migranti economici. E’ chiaro che va fatta una netta separazione tra chi entra legalmente, accetta la nostra Carta costituzionale e accetta di occuparsi di quei lavori che gli italiani non vogliono più fare e gli irregolari”. Lo ha dichiarato Gianluca Cantalamessa (capogruppo della Lega in Commissione Industria a Palazzo Madama), nel corso del Cnpr Forum “Immigrazione: tra solidarietà e sicurezza” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

“Se meno dell’1 % dei residenti in Italia tra gli irregolari commettono il 40 % delle violenze sessuali – ha aggiunto Cantalamessa – è un dato che si commenta da solo, così come lo sfruttamento della prostituzione o altri tipi di reato. La sicurezza deve andare di pari passo con una corretta gestione dell’immigrazione”. Più solidarietà è l’appello lanciato da Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi Sinistra e vicepresidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie: “Per questa emergenza internazionale preoccupante i blocchi navali si sono rivelati una suggestione, perché di fronte alla disperazione di chi non ha nulla da perdere non ci possono essere barriere – ha detto – Tanto è vero che ci troviamo con un record di sbarchi. Dobbiamo allora cercare di solidarizzare con queste realtà che non vuol dire far entrare indiscriminatamente. La cattiva gestione dell’immigrazione ha creato negli ultimi anni danni sociali, politici ed economici. Tragedie come Cutro non devono accadere nuovamente. Serve unità politica per affrontare questo dramma, con l’odio razzista non andremo da nessuna parte. Non mi pare che il modello dei Cpr funzioni bene – rimarca Borrelli – e bisogna evitare che l’immigrazione diventi opportunità per i clan di assoldare nuovi disperati. Ma il problema sicurezza non è riferibile a solo extracomunitari. In Italia abbiamo un alto numero di agenti eppure non si riesce a contrastare la criminalità specie dove questa è fortemente radicata e c’è commistione con la politica. Caivano è un esempio”.

Secondo Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia in Commissione Politiche dell’Unione Europea a Montecitorio”l’immigrazione è uno dei temi decisivi del nostro tempo ma lo è anche per i destini dei governi nazionali. Lo è per tutti anche per chi si dimostra a parole più duro o per chi si dimostra più aperto”. “L’immigrazione va governata . ha detto Cattaneo – faccio parte di una forza europeista che ha sempre detto questo non abbiamo mai immaginato soluzioni facili per un problema complesso. Ci sono due priorità: mettere il Mediterraneo al centro dell’intera politica dell’Unione Europea, e in questo senso l’incontro della Meloni a Lampedusa con Ursula Von der Leyern è già un segno di attenzione; fare accordi bilaterali con i paesi del Nord Africa. Era stato fatto nel passato con la Libia di Gheddafi, oggi si sta tentando con la Tunisia. Un accordo fragile che al momento non sta funzionando, ma non per questo significa che sia sbagliato. Solo con la forza di un’Europa unita si può arrivare a una soluzione vera e strutturale ovviamente distinguendo sempre chi scappa dalle guerre e chi scappa da problematiche economiche”. Critica invece la parlamentare del M5s in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Carmela Auriemma: “Quello che riscontriamo nell’ultimo periodo è che tutta una serie di provvedimenti che sono stati sostenuti da questo governo in campagna elettorale non sono realizzabili, a partire dal famoso blocco navale – ha detto – Sui flussi migratori negli ultimi mesi abbiamo registrato una serie di interventi del governo che non hanno gestito il fenomeno e gli sbarchi sono raddoppiati. Il governo e la maggioranza hanno fallito completamente. Chiedere il sostegno dell’Europa con la redistribuzione e, contemporaneamente, strizzare l’occhio ai paesi Visegrad, che sono contro la ridistribuzione obbligatoria, è una strategia perdente. Anche il famoso memorandum con la Tunisia non ha funzionato. Il ministro degli esteri tunisino ha comunicato di aver restituito i 60 milioni di euro ottenuti dai fondi di Bruxelles in quanto non più d’accordo con quella linea”. “Nel frattempo – ha evidenziato Auriemma -, le immagini di Lampedusa delle ultime settimane restano impresse nella mente di tutti. Il governo era convinto che bloccando le Ong avremmo risolto la questione deli sbarchi, così non è stato”.

Il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Eleonora Linda Lecchi, commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Bergamo. “Di fronte al fenomeno migratorio che sta investendo ormai da anni l’Italia e l’Europa, con milioni di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, senza contare le migrazioni legate ai cambiamenti climatici, è assolutamente prioritario adottare politiche unitarie e coordinate sia a livello locale che internazionale – ha sostenuto Lecchi – Non possiamo tollerare che milioni di migranti restino bloccati per anni nei campi profughi o nei lager libici senza le più elementari forme di assistenza e sostentamento, sottoposti a torture e brutalità di ogni genere. La gestione fallimentare di questo processo si sta ripercuotendo anche su un altro tema fondamentale per il nostro Paese: quello della sicurezza, che spesso entra in contrasto con il desiderio di accoglienza. E’ indispensabile che la politica riesca a trovare un percorso che sia in grado di promuovere una gestione dell’immigrazione che concili l’accoglienza degli immigrati con la sicurezza delle comunità ospitanti.”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili. “Quello dell’immigrazione sia un problema complesso. Gli Italiani tra il 1860 e il 1980 sono stati i più grandi emigranti del mondo. Sono emigrati altrove in cerca di fortuna, di cibo, di lavoro. Parliamo di 30 milioni di Italiani, di cui 18 milioni si sono stabilizzati all’estero. Ci sono alcune nazioni come l’Argentina che hanno il 60 per cento della popolazione di discendenza italiana. Ricordare che prima di diventare uno dei paesi più ricchi del mondo siamo stati un popolo di migranti potrebbe essere d’aiuto per capire qual è l’approccio corretto – ha detto Longoni – In tema di migrazione, la sicurezza è figlia delle attività di controllo di presidio che devono essere incentivate e se l’insicurezza deriva dall’immigrazione questa è figlia della mancata integrazione. Senza integrare il patrimonio rappresentato dagli immigrati, questi dovranno pur sopravvivere e lo faranno in violazione delle leggi e della sicurezza”. (nella foto dei protagonisti, da sinistra in senso orario: Cantalamessa, Borrelli, Auriemma e Cattaneo)

Milano, La scienza si racconta al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Milano, La scienza si racconta al Museo Nazionale Scienza e TecnologiaRoma, 14 ott. (askanews) – “La scienza si racconta” è il titolo dell’evento organizzato dal MaCSIS – Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile – dell’Università di Milano-Bicocca, per mercoledì 19 ottobre, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, nella sala del transatlantico Biancamano.

Sarà un viaggio attraverso varie tematiche di attualità – dal cambiamento climatico alla salute, dalle smart cities alla fisica e alle esplorazioni artiche – ma con un comune obiettivo: rimettere la scienza e le infinite declinazioni del suo racconto al centro del dibattito pubblico. L’incontro vedrà cinque figure di primo piano nel campo della informazione e divulgazione scientifica: Fiorenzo Marco Galli, direttore generale del Museo, Roberta Villa, medico e giornalista di salute, Serena Giacomin, fisica climatologa e Presidente di Italian Climate Network, Maurizio Melis, giornalista e conduttore della trasmissione Smart City di Radio24, Paola Catapano, responsabile produzione contenuti editoriali del Cern.

La scienza non è mai stata così ascoltata, ma anche così contestata. Forse le due cose vanno di pari passo: più acquista importanza, culturale e politica, più genera reazioni, teorie del complotto, risentite negazioni dell’evidenza. Lo si è visto con i vaccini, con il cambiamento climatico e in altri ambiti. Ma nonostante le difficoltà e le incomprensioni, la scienza diventa sempre più centrale e importante per le nostre vite. E il racconto di questa straordinaria avventura intellettuale si fa sempre più necessario. Iscrizione gratuita su Eventbrite: (biglietti-convegno-la-scienza-si-racconta). La conferenza sarà anche disponibile in streaming, sul canale YouTube di Scienza in rete.

Osservatorio TuttiMedia: saper porre domande giuste competenza necessaria

Osservatorio TuttiMedia: saper porre domande giuste competenza necessariaRoma, 13 ott. (askanews) – “Nell’era del prompt saper fare le domande diviene una competenza determinante”. Ne è convinto Derrick de Kerckhove – “Ricordo la metafora di McLuhan sull’uomo del XXI secolo che corre in strada urlando: ‘Ho tutte le risposte: quali sono le domande?’. Il prompt engineering emerge come la competenza essenziale in questo momento storico della trasformazione digitale”. Sulla stessa linea Matteo Ciastellardi, che ha confermato la nascita di un interesse delle élite culturali verso quella che può essere chiamata “promptologia”, una nuova abilità ingegneristica di ideare domande per spingere l’intelligenza artificiale a fornire risposte appropriate che richiede anche la comprensione del linguaggio e dell’espressione.

E proprio IA generativa: l’era del prompt era il titolo del dibattito che per iniziativa dell’Osservatorio TuttiMedia si è tenuto l’11 ottobre presso l’UPA, socio dell’Osservatorio, a Milano, moderato da Maria Pia Rossignaud (Vicepresidente Osservatorio TuttiMedia e direttrice di Media Duemila). A parteciparvi, Derrick de Kerckhove (Direttore scientifico Osservatorio TuttiMedia/Media Duemila – Docente Polimi e già direttore del McLuhan Program di Toronto); Giulia Gioffreda (Government Affairs and Public Policy di Google); Alberto Vivaldelli (Responsabile Digital di UPA); Matteo Ciastellardi (Docente Polimi); Vincenzo Cosenza (Esperto di Marketing e Innovazione); Giusella Finocchiaro (Professoressa di Diritto di internet e Co-founder e Partner di DigitalMediaLaws). Ha partecipato per la Fieg (socia TuttiMedia) Andrea Baroni. “Stiamo per passare dalla ricerca delle informazioni corrette, alla formazione della corretta ricerca, abbiamo bisogno di nuovi modelli di riferimento”, ha detto Maria Pia Rossignaud. “La nostra associazione si distingue per la capacità di invitare a riflettere sui segnali deboli del futuro perché vogliamo contribuire alla costruzione dei nuovi modelli sociali e comunicativi che tengano conto degli strumenti che emergono dalla transizione digitale senza né demonizzare né enfatizzare. Ecco perché abbiamo deciso di puntare sul prompt, elemento ancora poco sconosciuto”.

“Per Google, la vera sfida sull’intelligenza artificiale ha a che vedere con il suo sviluppo responsabile”, ha affermato Giulia Gioffreda. Per questo, già nel 2018 abbiamo creato dei Principi di responsabilità che guidano ogni progetto di IA in ogni sua fase. Al cuore di questi principi c’è l’idea che i benefici complessivi dell’innovazione devono sempre essere superiori ai rischi e agli svantaggi che potrebbe portare.” Anche per gli investitori pubblicitari il tema dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nelle attività di marketing e comunicazione è in cima alle priorità. Così Alberto Vivaldelli: “Le applicazioni potenziali nelle attività di tutti i giorni di chi cura brand e prodotti sono numerosissime: dalle creatività testo, visuali e video alle attività di PR, dalla SEO all’e-commerce fino all’utilizzo della data science applicata ai più svariati livelli. Per un utilizzo massivo dei software applicativi basati su AI sarà fondamentale definire bene il quadro normativo, in particolare le tematiche che coinvolgono il diritto d’autore e la data privacy, nonché valutare bene le implicazioni pubbliche su come le Intelligenze Artificiali vengono costruite e messe a disposizione degli utenti, consumer e professionali. Interessante sarà anche capire gli intrecci fra Intelligenza Artificiale e Metaverso, concetti molto diversi fra loro ma che potrebbero avere in futuro sinergie interessanti” “L’intelligenza artificiale generativa mette in crisi il mito della creatività ad esclusivo appannaggio dell’uomo – ha evidenziato Vincenzo Cosenza -, ciò non deve spaventarci e spingerci a fare battaglie di retroguardia, ma stimolarci ad un utilizzo di queste nuove tecnologie per lavorare meglio e potenziare le nostre capacità. Siamo entrati nell’era dei lavoratori aumentati”.

Sul tema delle regole è intervenuta Giusella Finocchiaro: “Si sente spesso parlare dell’esigenza di nuove regole che disciplinino l’intelligenza artificiale e nuove regole certamente arriveranno: sia in Europa che negli Stati Uniti e in Cina si stanno discutendo regolazioni in materia di intelligenza artificiale. Si auspica che queste normative saranno tali da consentire lo sviluppo tecnologico, senza imbrigliarlo. In Europa, è prossima l’approvazione del Regolamento c.d. “AI Act”, che rappresenta una cornice per l’accesso dei prodotti di intelligenza artificiale sul mercato europeo e non pretende, né forse potrebbe pretendere, di dirimere tutte le questioni giuridiche che l’IA fa sorgere. I giuristi dovranno ricorrere all’attività interpretativa, verificando se le norme esistenti siano idonee ad affrontare le sfide poste dall’IA. In molti casi, è già accaduto. Tanto a Singapore, quanto negli Stati Uniti, i giudici hanno già applicato le regole vigenti per decidere casi giudiziari che coinvolgevano l’IA. Del resto, il compito del giurista è proprio quello di interpretare le norme esistenti e, lì, provare a rintracciare gli strumenti per decifrare il presente”.

Sanità, a Milano terzo centro medico privato con visite ‘sospese’

Sanità, a Milano terzo centro medico privato con visite ‘sospese’Milano, 12 ott. (askanews) – A Milano la sanità non è fatta solo di pubblico e privato, ma anche di imprenditorialità sociale. È il modello di Welcomed, il primo centro sanitario multidisciplinare dedicato ai bambini e alle famiglie milanesi, che ha inaugurato oggi la sua terza sede alla presenza del sindaco, Giuseppe Sala. Una realtà che nei primi sei mesi del 2023 ha erogato 21.149 prestazioni, di cui 6.887 gratuite, il 70% delle quali a minori. Sono le cosidette “visite sospese”, cioè pagate da benefattori o dai margini generati da quelle a pagamento, a famiglie con un Isee inferiore a 8.000 euro l’anno, ma sono previste anche agevolazioni parziali, fino al 80% del costo, anche per chi ha redditi superiori ma non sufficienti per le tariffe intere.

La nuova sede di via degli Olivetani, in zona Sant’Ambrogio, si estende su 668 metri quadrati, è disposta su 2 piani e conta 17 ambulatori, una palestra e uno spazio famiglie dedicato al potenziamento dello studio e ai corsi per i genitori. Questa nuova sede si aggiunge alle due esistenti in Porta Romana, portando l’offerta complessiva di Welcomed a tre sedi, con 31 studi specialistici e oltre 1100 metri quadrati complessivi dedicati alla salute dei bambini e delle loro famiglie. L’offerta include ginecologia, pediatria, ortopedia, cardiologia, oculistica e altre specialità, tutte sotto lo stesso tetto accanto ad un’équipe multidisciplinare, formata da specialisti della salute mentale: neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista, psicomotricista e pedagogista che lavorano in sinergia. “Questo è un esempio di sanità” che riesce a “trovare un equilibrio quasi perfetto tra le capacità imprenditoriali e l’attenzione sociale” ha osservato Sala. “È un centro che lavora imprenditorialmente, però di fatto il destinare i margini che fanno poi a visite gratuite li rende partecipi del nostro grande sforzo, quindi è un esempio. Uno dei tanti esempi, mi pare strutturato particolarmente bene, con alcune invenzioni tipo la visita sospesa e un po’ il caffè sospeso della medicina che aiutano, sono significative, non è marketing, è realtà” ha aggiunto il primo cittadino.