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Inaugurato tratto lombardo della Ciclovia del Sole nel Mantovano

Inaugurato tratto lombardo della Ciclovia del Sole nel MantovanoMilano, 4 apr. (askanews) – È stato inaugurato a Mantova il tratto lombardo della Ciclovia nazionale del Sole, infrastruttura per la mobilità dolce che interessa 4 regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana) e si estende da Verona a Firenze. Il tratto lombardo è lungo circa 90 chilometri e si snoda interamente nel territorio mantovano attraversando dieci Comuni: Monzambano, Ponti sul Mincio, Goito, Marmirolo, Porto Mantovano, Mantova, Borgo Virgilio, Bagnolo San Vito, San Benedetto Po, Moglia. L’opera è stata finanziata con un investimento complessivo di 6,3 milioni di euro, di cui circa 4 milioni stanziati da Regione Lombardia e 2,3 milioni dallo Stato e si snoda per la maggior parte del tracciato su strade arginali dei fiumi Mincio e Secchia e di canali collegati, mentre alcuni tratti ricadono in aree urbane come a San Benedetto Po e a Mantova.


Al taglio del nastro era presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi. “Per il Mantovano – ha evidenziato l’assessore Terzi – è un giorno da ricordare: la realizzazione della Ciclovia Sole è una promessa mantenuta a beneficio dei cittadini, un’opportunità di crescita e sviluppo che renderà ancora più attrattivo questo territorio meraviglioso”. “Come Regione Lombardia – ha proseguito Terzi – abbiamo messo in campo risorse rilevanti e lavorato intensamente per trasformare un’idea ambiziosa in una realtà concreta. Il lavoro di squadra è stato fondamentale: mi riferisco alla collaborazione col Parco del Mincio e con tutte le istituzioni coinvolte, a cominciare dal sostegno del Governo”. “Mantova e la sua provincia – ha sottolineato Terzi – possono ora fregiarsi di uno straordinario mezzo di promozione e valorizzazione territoriale con ricadute positive per l’economia locale e il turismo”. “Le bellezze paesaggistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche del Mantovano – ha detto Terzi – potranno avere anche una vetrina internazionale, considerando che la Ciclovia Sole si inserisce nell’itinerario EuroVelo n.7 che collega Capo Nord a Malta attraverso una delle principali rotte cicloturistiche europee”.


“Il tracciato della Ciclovia Sole – ha concluso Terzi – inoltre si collega ad altre due Ciclovie nazionali che interessano la Lombardia, ovvero la Ciclovia Garda e la Ciclovia Vento. La continuità dei percorsi, in questo senso, è un elemento che fa la differenza e favorisce un nuovo modo di intendere la bicicletta”.

Turismo, R.Lombardia punta a fare squadra con Comuni capoluogo

Turismo, R.Lombardia punta a fare squadra con Comuni capoluogoMilano, 3 apr. (askanews) – Pianificare una strategia comune e condivisa per la promozione turistica del territorio lombardo anche attraverso il brand regionale ‘Lombardia Style’. Questo in sintesi il focus del Tavolo Turismo che si è tenuto oggi a Palazzo Lombardia. Ai lavori, coordinati dall’assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia, Barbara Mazzali, hanno partecipato gli assessori al Turismo dei Comuni capoluogo delle 12 province lombarde.


“Un incontro importante – ha commentato Mazzali – focalizzato su un’attenta analisi del trend turistico lombardo dell’anno 2023, che ha visto un significativo aumento di turisti in tutta la nostra regione. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato oggi ad una condivisione necessaria anche per una pianificazione operativa dell’attività di promozione turistica 2024”. L’obiettivo comune, ha aggiunto l’assessore, “è far crescere la Lombardia. Per questo abbiamo discusso di nuove strategie di valorizzazione dei territori lombardi e definito collaborazioni che ci vedranno raccontare, insieme, una Lombardia sempre più turistica, con un’offerta che punta sempre più ad alzare la qualità della proposta”.


Da parte degli assessori è giunta la conferma di una crescita oggettiva e importante dei flussi sui loro territori, con la consapevolezza che questo crea possibilità di lavoro nelle comunità locali e, quindi, è un fenomeno va assolutamente sostenuto. L’assessore Mazzali ha avanzato l’idea di dedicare un ‘Tavolo di confronto sui dati’, in cui sondare possibili modalità di coordinamento, per velocizzare la raccolta e la messa a disposizione dei numeri turistici.


Mazzali ha inoltre presentato il nuovo brand unitario regionale da lei fortemente voluto, il ‘Lombardia Style’. “La sfida sarà quella di creare, con gli strumenti offerti dal ‘Lombardia Style’ – ha chiarito – un’identità unica e condivisa da portare nel mondo”. Al ‘Tavolo turismo’ erano presenti: Barbara Manfredini (Cremona), Christopher Sanchez (Bergamo), Enrico Colombo (Como), Andrea Poli (Brescia), Giovanni Cattaneo (Lecco), Martina Riva (Milano), Carlo Abbà (Monza), Giovanni Buvoli (Mantova), Michele Diasio (Sondrio), Ivana Perusin (Varese).

Milano ricorda Basaglia con un giardino davanti all’ex Paolo Pini

Milano ricorda Basaglia con un giardino davanti all’ex Paolo PiniMilano, 3 apr. (askanews) – Di fronte al parco dell’ex Paolo Pini, in via Alessandro Litta Modignani, è stato intitolato oggi un giardino a Franco Basaglia, padre della riforma dell’assistenza psichiatrica in Italia e promotore di un nuovo modo di intendere la cura della malattia mentale. È stato scelto proprio quel giardino perché davanti alla struttura aperta nel 1924 come succursale manicomiale e divenuta negli anni Sessanta l’ospedale psichiatrico più grande di Milano.


Alla cerimonia di intitolazione sono intervenuti l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, la Presidente del Municipio 9, Anita Pirovano e la figlia di Franco Basaglia, Alberta. Insieme a loro anche Massimo Cirri, psicologo e conduttore radiofonico e Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. “Oggi, a poche settimane dall’esatto centenario della nascita, consegniamo alla memoria della città il ricordo di Franco Basaglia, un uomo che ha lottato per la dignità dei suoi malati, e di tutte le persone con patologie psichiatriche, abbattendo le barriere fisiche, sociali e culturali che li stigmatizzavano – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi -. Realizzando la riforma del sistema di cura dei malati psichiatrici, Basaglia ha compiuto una vera e propria rivoluzione umana, sociale ed etica che ha segnato la fine di un approccio repressivo e punitivo della malattia mentale, per diventare accoglienza e cura del malato. Oggi lo ricordiamo qui, nel giardino davanti al complesso dell’ex Paolo Pini, lo storico manicomio di Affori dove fu ricoverata anche Alda Merini. Grazie alla legge che Basaglia ha promosso, questo ospedale è stato chiuso nel 1999 per diventare, grazie alla presenza di tante realtà e allo sviluppo di numerosi progetti, uno spazio di inclusione e cultura”.


Franco Basaglia nasce a Venezia nel 1924. Si laurea in Medicina all’Università di Padova dove si specializza in Malattie nervose e mentali. Dirige per dieci anni il manicomio di Gorizia e successivamente l’Ospedale Psichiatrico di Trieste. Alla fine degli anni Settanta si trasferisce a Roma per coordinare i servizi psichiatrici della Regione Lazio. Muore a Venezia il 29 agosto 1980. Per tutta la vita Franco Basaglia si batte per dare dignità ai malati di mente, affermando il diritto alle cure della malattia con finalità riabilitative e non di contenzione e sedazione delle sue manifestazioni, spesso perpetrate con metodi e strumenti disumani.


Insieme alla moglie Franca Ongaro, deputata, con la Sinistra Indipendente porta avanti in Parlamento la battaglia più importante. Nel 1978 è approvata la legge 180 (detta poi Legge Basaglia) che stabilisce la soppressione dei manicomi sul territorio italiano e la presa in carico dei malati in strutture ospedaliere adeguate, incluse nel sistema del Servizio Sanitario Nazionale, preposte alla diagnosi e alla cura della Salute mentale. Per effetto della Legge Basaglia anche il Paolo Pini è chiuso definitivamente nel 1999 diventando via via un luogo aperto e di inclusione sociale grazie a progetti culturali riabilitativi per i pazienti e iniziative di aggregazione per tutti.

Milano, installati 300 sensori per monitorare gli alberi della Bam

Milano, installati 300 sensori per monitorare gli alberi della BamMilano, 3 apr. (askanews) – Per i prossimi 18 mesi 300 sensori collegati a Internet saranno attivi su altrettante piante della Bam – Biblioteca degli Alberi di Milano per tenerne sotto controllo lo sviluppo. Lo prevede il primo progetto di ricerca sostenuto da Prospettiva Terra presentato oggi a Palazzo Marino, alla presenza dell’assessora comunale all’Ambiente e al Verde Elena Grandi. I sensori e i modelli di calcolo sono stati messi a punto da Pnat – spin-off dell’Università di Firenze premiato da Unece, Unido e Commissione Europea in qualità di Science, Technology & Design Partner di Prospettiva Terra -, insieme a Stefano Mancuso.


Grazie alla partnership con Bam i 300 sensori applicati sugli alberi del Parco in Portanuova potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di CO2, della rimozione delle polveri sottili e della stabilità degli alberi. Quest’ultimo elemento è una novità assoluta nel panorama scientifico, dove la valutazione della stabilità è attualmente fatta prevalentemente tramite Vta, ovvero Visual Tree Assessment. I sensori saranno in grado, in particolare, di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani, a vantaggio della Pubblica Amministrazione. Dalle prime rilevazioni risulta che gli alberi di Bam, monitorati dal progetto, hanno stoccato 101 tonnellate di CO2 mentre, solo nei primi 3 giorni di aprile, hanno rimosso 570 g di sostanze nocive e si stima arriveranno a 71 kg in un anno. Il miglioramento della qualità dell’aria, generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del 25-30% rispetto ad un’area non alberata. In termini economici, invece, il beneficio che hanno generato è di circa euro 5.013,38. Questi e altri dettagli sono ora a disposizione della Pubblica Amministrazione e della cittadinanza (su www.prospettivaterra.com e www.bam.milano.it) per aiutare a comprendere il lavoro che le piante svolgono per mitigare il micro-clima urbano, migliorare la qualità dell’aria e contrastare il cambiamento climatico.


Le aziende founder e tutti i partner del progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, hanno firmato oggi il Manifesto di Prospettiva Terra per sancire l’impegno a adottare una nuova prospettiva che promuova la solidarietà e il mutuo appoggio tra diverse realtà come forza propulsiva di progresso. Attraverso lo studio delle piante, tra le quali troviamo alcune delle specie più longeve, si possono infatti imparare le più sorprendenti soluzioni per garantire la sopravvivenza della vita e un futuro felice per le persone e per il pianeta.

Lombardia, dalla Regione aiuti per affitti in Comuni aeroportuali

Lombardia, dalla Regione aiuti per affitti in Comuni aeroportualiMilano, 3 apr. (askanews) – “Regione Lombardia è al lavoro per aiutare le famiglie che faticano ad accedere al mercato privato degli affitti. Nei giorni scorsi è partito il bando di housing sociale da 14 milioni di euro che incrementerà l’offerta di abitazioni a canoni sostenibili”. Lo ha detto l’assessore alla Casa e Housing sociale della Regione Lombardia, Paolo Franco, intervenendo nella sede Enav di Fiumicino (Roma) all’incontro organizzato da Ancai (Associazione nazionale Comuni aeroportuali italiani) sulle problematiche che riguardano il reperimento di alloggi per i lavoratori collegati alle attività dei servizi di pubblica utilità, tra i quali gli aeroporti.


Presenti all’incontro anche Corrado Zambelli, presidente di Federcasa Lombardia; Alessandro Colletta, presidente Ancai; Roberto Severini, presidente del Consiglio comunale di Fiumicino; Paolo Caporaletti, segretario generale di Ancai e Massimiliano Cardullo responsabile delle relazioni esterne di Adr (Aeroporti di Roma). “Il bando – ha proseguito Franco – mette a disposizione risorse significative per imprese, cooperative, Comuni o Aler e rappresenta un’opportunità da cogliere anche per i territori che gravitano attorno agli aeroporti. L’obiettivo è agevolare i lavoratori che incontrano difficoltà in particolare nelle aree dove gli affitti aumentano costantemente. La Lombardia è la prima Regione ad attivare un piano strutturato per sostenere il diritto alla casa delle famiglie di reddito medio e medio basso”.


“I sistemi aeroportuali – ha sottolineato Franco – sono un motore imprescindibile di sviluppo per l’indotto generato e per l’attrazione di investimenti. È fondamentale aiutare i lavoratori meno abbienti che gravitano intorno a questo ambito strategico per i servizi ai cittadini e per la nostra economia”. “Il bando sull’housing sociale – ha evidenziato Franco – si inserisce nel più ampio programma per le politiche abitative, denominato ‘Missione Lombardia’, che stiamo attuando con un investimento di 1,5 miliardi di euro e che metteo al centro la qualità dell’abitare attraverso interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, welfare abitativo e attenzione alle dinamiche sociali dei territori”.


“Il vertice – ha concluso Franco – è stata l’occasione per raccontare l’esperienza lombarda: in questo settore ‘Missione Lombardia’ può fare da apripista a progetti analoghi in altre parti d’Italia. Vogliamo condividere obiettivi e buone pratiche per aiutare il Paese a mettere in campo risposte efficaci in relazione al grande tema della casa e dei bisogni abitativi”.

Lombardia, A.Fontana: aiuteremo piccoli Comuni su banda ultra larga

Lombardia, A.Fontana: aiuteremo piccoli Comuni su banda ultra largaMilano, 3 apr. (askanews) – “La Lombardia è avanti sul digitale tuttavia c’è ancora molto da fare. Bisogna cercare di supportare i piccoli Comuni, perché oggettivamente l’introduzione della banda ultra larga può creare anche delle criticità per i territori, legate ai lavori infrastrutturali richiesti, che possono essere percepiti dalle comunità locali come problematiche. In realtà queste criticità sembrano facilmente superabili e noi come Regione Lombardia sapremo fare la nostra parte”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante il convegno ‘Infratel incontra le Regioni – Libertà e democrazia digitale: infrastrutture, servizi e connettività’ a Palazzo Lombardia.


“Credo che in questo momento ci siano le condizioni ottimali per portare avanti con successo percorsi di digitalizzazione: ormai l’economia mondiale pretende una connessione capillare ed efficace, risultato che si può raggiungere grazie alle risorse del Pnrr” ha continuato. “Siamo in una fase in cui – ha proseguito – dobbiamo impegnarci con la massima determinazione per arrivare a rispettare l’invito dell’Europa ad avere entro il 2030 infrastrutture digitali in grado di garantire una connessione efficiente tra i diversi Stati Membri, cercando di eliminare al contempo quel ‘digital divide’ che rappresenta un ostacolo da superare. Chi non riuscirà a superare questo gap rischia infatti di essere svantaggiato, questo vale sia per le persone fisiche sia per i territori nel loro complesso”.


Infratel Italia è il soggetto attuatore della Strategia Nazionale per la Banda Ultralarga, su mandato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). I Comuni coinvolti, in Lombardia, sono più di 1400. Nella maggior parte dei comuni previsti per la copertura Ftth (Fiber to the home)- 760 su 1.102 – la realizzazione della rete è stata completata e la commercializzazione dei servizi è già in corso in 766 comuni. Anche per quanto riguarda i servizi Fwa (Fixed Wireless Access), il progresso è significativo, con 335 stazioni radio base completate su 374 e la commercializzazione avviata in 889 Comuni.

Monza, condominio super efficiente abbatte del 73% i consumi

Monza, condominio super efficiente abbatte del 73% i consumiMilano, 2 apr. (askanews) – E’ stato presentato al pubblico insieme alle autorità del Comune di Monza un edificio simbolo per la città, relativamente alle alte prestazioni energetiche e all’abbattimento delle emissioni inquinanti. Il condominio degli anni’80 di sette piani con 76 appartamenti sito in via Mazzucotelli al civico n.4, a Monza, si presenta infatti come una vera e propria nuova case history lombarda della riqualificazione energetica del costruito.


La riqualificazione del valore di 3 milioni di euro, realizzata con il Superbonus al 110%, è stata approvata nel suo scenario più ambizioso e sostenuta all’unanimità dai condomini in assemblea grazie all’utilizzo di CoREn, un percorso che contempla attività di diagnosi energetica con momenti di ascolto e confronto con i condomini per co-progettare l’intervento. Si tratta di una metodologia ideata e proposta da Teicos, impresa edile specializzata in deep renovation, che ha gestito i lavori. Proprio la presa di consapevolezza dei vantaggi di comfort e ambientali, oltre che del valore aggiunto che avrebbe acquisito l’immobile, ha portato i residenti a definire e approvare un progetto ad altissime prestazioni. L’edificio ha fatto un salto di 5 classi, da E ad A2, con un risparmio energetico pari al 73% e una riduzione media annua di 127,51 tonnellate di Co2 emesse. Il miglioramento della prestazione energetica rilevato è pari a 114,12 kWh per metro quadro. L’edificio è stato completamente isolato grazie a un utilizzo sinergico di diverse tecnologie , dal cappotto tradizionale alla facciata ventilata, al fine di massimizzare il risultato in base anche all’esposizione dell’edificio. In particolare sulla facciata sud, prevalentemente esposta al sole, si è provveduto all’installazione di un sistema di facciata ventilata, che crea un passaggio d’aria tra il rivestimento ceramico esterno e l’isolante, in grado di smaltire il calore in eccesso dovuto all’irraggiamento solare in estate e di eliminare eventuale condensa superficiale in inverno. L’uso dei modulari prefabbricati della facciata ventilata, ha consentito di velocizzare i tempi di esecuzione riducendo al massimo i disagi di cantiere per i residenti e di attualizzare l’estetica architettonica, grazie all’ampia scelta di rivestimenti a disposizione da installare. Il servizio di rilievo ad alta precisione per ottenere i moduli prefabbricati della facciata ventilata è stato realizzato con uno strumento chiamato laser scanner. Si tratta di un rilievo effettuato con una scansione laser che consente, mediante un’accurata raccolta di dati, di restituire una ‘fotografia’ fedele dell’edificio. Il resto delle pareti esterne, la copertura e il soffitto della cantina sono state coibentate completamente con un cappotto isolante; è stata inoltre installata una guaina riflettente bianca per ridurre la temperatura superficiale sulla copertura del tetto. In generale, infatti, le pareti dell’edificio erano causa della maggior parte della dispersione energetica.


Il nuovo approvvigionamento energetico si avvale di un sistema ibrido che utilizza delle pompe di calore installate in copertura abbinate a un impianto fotovoltaico con 60 pannelli e batteria di accumulo da 20 Kw per la produzione anche di acqua calda sanitaria oltre che per il riscaldamento dei vari appartamenti. Inoltre, l’impianto fotovoltaico copre i consumi condominiali elettrici degli spazi comuni. La case history dell’edificio di Mazzucotelli è stata oggetto di studio della dottoressa Nazila Salehnia, in collaborazione con Teicos, per la redazione della tesi di dottorato “Innovative co-design practices within housing retrofit and urban space transformation” presso l’Università di Pavia.


“Come impresa presentiamo da anni i vantaggi della riqualificazione energetica profonda proponendo il percorso di co-progettazione CoREn per l’acquisizione di consapevolezza da parte dei condomini e la sensibilizzazione sul valore ambientale ed energetico del progetto – spiega Giorgio Albinati, Socio Fondatore di Teicos – Nonostante oggi non ci sia più l’opportunità dello sconto in fattura e il Superbonus al 110%, il quadro incentivi offre ancora molti vantaggi. Nel contesto normativo attuale abbiamo notato che, grazie al processo informativo della co-progettazione, i condomini non puntino solo al risparmio a prescindere ma a ottenere un edificio ad alte prestazioni grazie a una maggiore consapevolezza dei vantaggi dell’investimento”.

A Pavia convegno su “nucleare italiano”, decommissioning e sviluppo

A Pavia convegno su “nucleare italiano”, decommissioning e sviluppoMilano, 1 apr. (askanews) – Il 15 aprile presso il Polo didattico del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia appuntamento con l’edizione tecnico scientifica della intelligence week, promossa da iWeek, joint venture di V&A (Vento & Associati) e Dune Tech Companies, con il titolo “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico”. Cinque i panel che si terranno nella giornata a partire dalle ore 9.00, con diversi protagonisti del mondo produttivo, dell’energia, dell’università e della finanza, che toccheranno i temi dello scenario geopolitico, delle prospettive economiche, della ricerca scientifica, della formazione e del decommissioning.


Quest’ultimo panel, dal titolo “Decommissioning e sviluppo: la filiera italiana per il nucleare sicuro”, si articolerà in una tavola rotonda, moderata da Fausta Chiesa di RCS Media Group – Il Corriere della Sera. Parteciperanno Francesca Ballarini, Presidente del Laboratorio Energia Nucleare Applicata dell’Università degli Studi di Pavia, Lorenzo Cattoni, Nuclear Engineering Expert di Transmutex SA, Massimo Morichi, Vice Presidente Esecutivo di CAEN SpA, Alessandro Petruzzi, Presidente di N.IN.E. – Nuclear and Industrial Engineering, Mattia Taroni, Amministratore Delegato di Protex Italia, Fabrizio Trenta, Responsabile Ufficio del Direttore e della Sezione centrali nucleari e protezione fisica dell’ISIN – Ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale e la radioprotezione. Conclusioni di Gian Luca Artizzu, Amministratore delegato di Sogin, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, della gestione dei rifiuti radioattivi e di localizzare, realizzare e gestire il Deposito Nazionale per questo genere di rifiuti all’interno di un Parco Tecnologico.


“Si intravede in Italia un futuro positivo – osserva al riguardo Andrea Vento, CEO di V&A – Vento & Associati e di iWeek – per il settore della gestione e logistica dei rifiuti nucleari, essi stessi destinati a divenire risorsa in un’ottica di economia circolare”. Competere nel rilancio del nucleare pone all’Italia una sfida su quali saperi specializzati servono nel design, nella costruzione e nella gestione degli impianti, nonché nella gestione dei rifiuti radioattivi, per i quali è prevista la realizzazione di un Deposito Nazionale che consentirà la sistemazione definitiva di circa 78 mila metri cubi di rifiuti a molto bassa e bassa attività e lo stoccaggio temporaneo di circa 17 mila metri cubi di rifiuti a media e alta attività, per un totale di circa 95 mila metri cubi. Un quantitativo che tiene conto sia dei rifiuti derivanti dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari in corso sia di quelli prodotti, e si stima si continueranno a produrre nei prossimi 50 anni, nell’industria e in campo medico.


“Sogin ha completato oltre il 44% del decommissioning delle ex Centrali di produzione elettronucleare e degli impianti di riprocessamento del combustibile”, dichiara in vista di questo appuntamento l’Amministratore Delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu. “Questa attività, oltre a far maturare nuove competenze specifiche sul decommissioning e sulla remediation dei siti ha consentito di mantenere alcune competenze nella conduzione di impianti nucleari: per smantellare le centrali nucleari, – continua Gian Luca Artizzu – a differenza di altre tecnologie è necessario, infatti, continuare ad esercire gli impianti come se fossero in funzione, per garantire il massimo della sicurezza. Pur con un focus diverso, quindi, la maggior parte delle competenze e delle pratiche di impianti sono state conservate e ciò sarà importante per una eventuale ripresa del nucleare in Italia. Importanti sono anche tutte le attività di carattere regolamentare, amministrativo, di “debat public” che si stanno facendo e devono continuare ad essere portate avanti, – sottolinea l’Amministratore Delegato di Sogin – per giungere alle decisioni definitive sulla costruzione del Deposito Nazionale, atto col quale si testa tutto il sistema decisionale del settore e che costituisce un vero e proprio banco di prova istituzionale se si vuole davvero ripartire col nuovo nucleare”. Nel corso del talk, un focus è anche dedicato al settore privato, ed altre tecnologie aprono nuovi scenari per la gestione dei rifiuti radioattivi, come quella a cui sta lavorando l’azienda svizzera Transmutex. “La trasmutazione – dichiara Lorenzo Cattoni di Transmutex – con l’impiego del torio, permette di utilizzare le scorie radioattive delle vecchie centrali a fissione come carburante, trasformandole in elementi meno radioattivi e producendo energia. Si tratta di un fenomeno ben noto, la cui applicazione è stata ideata dal premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia: un fascio di protoni, prodotto da un acceleratore di particelle, investe un target, nel nostro caso del piombo, generando neutroni ad elevata energia che trasmutano tutti gli elementi non combusti dei vecchi reattori a fissione, che hanno un’emivita radioattiva centinaia di migliaia di anni, in elementi che decadono radioattivamente in poche centinaia di anni, più facilmente ed economicamente gestibili”.


In Italia operano anche diverse realtà private attive nel trattamento e nello stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi prodotti in campo sanitario, industriale e della ricerca. Si tratta di aziende agili, che intervengono in diverse fasi del processo – installazione, emergenza, recupero rifiuti, messa in sicurezza e caratterizzazione radiometrica – e svolgono un ruolo complementare rispetto alle grandi realtà. Tra queste Protex Italia, attiva dal 1978 in questo settore, che a Forlì attualmente detiene 765 metri cubi di rifiuti radioattivi in tre diversi depositi autorizzati ed è attiva in tutto il territorio nazionale per il ritiro e trasporto di fusti di rifiuti, sorgenti o materiale derivante da ritrovamenti, per la messa in sicurezza, la bonifica e lo smaltimento. “Protex Italia – dichiara il suo Amministratore Delegato, Mattia Taroni – si propone sul territorio nazionale come un soggetto che riesce a mettere in campo un completo processo per la gestione e risoluzione di situazioni legate al mondo del nucleare. La sinergia creata dalle nostre esperienze e dalle nostre competenze – fisica, ingegneristica e chimica – unite alle capacità esecutive nel campo delle bonifiche, ci ha permesso e ci permette di intervenire in tutte quelle aree che necessitano della presenza di specialisti che riescano a gestire “la radioattività” nel senso lato del termine. Operiamo il decommissioning di macchinari e sistemi che hanno prodotto, stoccato o trattato materiali radioattivi, effettuando migliaia di analisi di radioattività nel nostro laboratorio. Agiamo concretamente nel mondo del nucleare, quotidianamente, con incursioni nel settore della ricerca e sviluppo”. L’agenda completa è disponibile in allegato e per registrarsi visitare il sito dedicato www.i-week.it. L’edizione tecnico scientifica di iWeek “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico” è realizzata con il sostegno di Edison, Sogin, Transmutex e Protex Italia, con i patrocini del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Università degli Studi di Pavia, di Regione Lombardia, della Provincia di Pavia, del Comune di Pavia, Assolombarda, Il Collegio Fondazione Ghislieri, Fondazione Sorella Natura.

Il 15 aprile convegno su nucleare italiano e sfida clima

Il 15 aprile convegno su nucleare italiano e sfida climaMilano, 24 mar. (askanews) – Un nucleare modulare declinato sul territorio, in linea con i caratteri originali del nostro Paese, come scelta sostenibile nella sfida alla produzione di energia a zero emissioni: questo il tema dell’edizione tecnico scientifica della iWeek “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico”, promossa da “V&A – Vento & Associati” e Dune Tech Companies, che si terrà all’Università degli Studi di Pavia il prossimo 15 aprile.


Nel corso della giornata, imprese, università e istituzioni si confronteranno sulle esperienze e le conoscenze dei protagonisti della tecnologia nucleare italiana, in vista di una sua possibile reintroduzione nel nostro Paese come fonte di energia carbon free capace di assicurare gli ambiziosi traguardi del Green Deal europeo e come risposta efficace ai fabbisogni energetici dei territori. Questa nuova stagione del nucleare vede la ricerca italiana fortemente impegnata e competitiva, anche a livello internazionale: l’Italia, insieme con Francia e Germania, rappresenta il 60% delle pubblicazioni in ambito Ue sull’energia nucleare. E non a caso questa edizione tecnico scientifica di iWeek sarà ospitata presso le aule dell’Università di Pavia, dove nel Laboratorio di Energia Nucleare Applicata è operante il reattore Triga Mark II, attivo dal 1965 per scopi di ricerca scientifica nei settori della radiochimica, della fisica nucleare, nella produzione di radioisotopi e test dei materiali. Una piccola ma significativa eccellenza della ricerca nucleare italiana, che nel corso della giornata potrà essere visitata dai giornalisti accreditati.


Nel corso di cinque panel che si terranno a partire dalle ore 9 al Polo Didattico del Dipartimento di Scienze del Farmaco, diversi protagonisti del mondo produttivo, dell’energia, della ricerca e della finanza discuteranno dell’opzione nucleare in un contesto in cui, con l’apertura al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, sono sempre più forti i segnali di un ritorno alla produzione di energia nucleare in Italia. La sfida epocale per il raggiungimento della net neutrality, individuata dall’Unione europea come chiave di volta per sostenere le politiche necessarie a contrastare il cambiamento climatico, si intreccia infatti con la crescente domanda di energia, attualmente responsabile di più di un terzo delle emissioni globali di CO2, e con la contestuale criticità della sicurezza negli approvvigionamenti di gas e petrolio dovuta ai conflitti russo ucraino e Hamas-Israele, che sta già avendo delle ripercussioni sul traffico navale nel Mar Rosso: da stime del Fondo Monetario Internazionale su dati della piattaforma PortWatch realizzata in collaborazione con l’Università di Oxford, nei primi due mesi del 2024 i transiti di navi nel canale di Suez sono diminuiti del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre è aumentato del 74% il traffico marittimo commerciale che transita intorno al Capo di Buona Speranza, con conseguente aumento dei costi di trasporto e la perdita di centralità del Mediterraneo e dei suoi porti. In questo scenario, come emerso alla COP28 di Dubai lo scorso dicembre e sancito dalla nuova iniziativa europea Net-Zero Industry Act, l’energia nucleare pulita, sicura ed efficiente garantita dalle nuove tecnologie può contribuire notevolmente alla sicurezza energetica europea e italiana, affiancandosi in maniera complementare alle rinnovabili, per loro natura discontinue e non stoccabili, nel garantire il carico di base necessario alla rete elettrica nazionale. Inoltre, grazie a tecnologie innovative e sicure come gli SMR o ancor più i versatili MMR, il nucleare modulare di nuova generazione può rispondere in maniera efficace alle caratteristiche originali dell’Italia, tarandosi sulle necessità energetiche dei territori e dei distretti industriali con impianti modulari di ridotte o ridottissime dimensioni.


La giornata dei lavori, dopo i saluti del CEO di iWeek e V&A Andrea Vento, del Rettore dell’Università degli Studi di Pavia Francesco Svelto, del Presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli e dell’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia Guido Guidesi, si aprirà con le tre tavole rotonde della mattina. La prima sarà dedicata al panorama geopolitico globale, con un approfondimento sullo scenario europeo del nucleare di nuova tecnologia e su ciò che sta facendo l’Italia che vedrà intervenire, tra gli altri, il Presidente di Sogin Carlo Massagli. Le successive due saranno incentrate sulle prospettive e l’impatto sull’economia e sulla società italiana del nucleare sostenibile e sul decommissioning e sviluppo con la filiera italiana del nucleare sicuro. I lavori della mattina saranno conclusi dall’intervento del Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. A seguire nel pomeriggio in una prima sessione verrà affrontato lo stato dell’arte della ricerca scientifica sul nucleare, mentre nella seconda sessione le aziende della filiera nucleare si racconteranno agli studenti, in un dialogo mirato a evidenziare le opportunità professionali potenzialmente offerte dal settore. Saluti di commiato del Presidente di iWeek e CEO Dune Tech Companies Emanuele Marcianò.


Sarà possibile registrarsi sul sito dedicato www.i-week.it. L’edizione tecnico scientifica di iWeek “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico” è realizzata con il sostegno di Sogin, Edison, Protex Italia, Transmutex e con i patrocini del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Università degli Studi di Pavia, della Provincia di Pavia, Assolombarda, Il Collegio Fondazione Ghislieri, Fondazione Sorella Natura.

Lombardia verso testo unico su privacy e utilizzo dati sanitari

Lombardia verso testo unico su privacy e utilizzo dati sanitariMilano, 21 mar. (askanews) – La Regione Lombardia lavora alla realizzazione di un Testo unico regionale in materia di trattamento di dati personali in sanità per migliorare la qualità delle cure, la prevenzione, la ricerca e l’epidemiologia. Ne ha parlato l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, intervenendo al forum su ‘big data and privacy’ al Pirellone cui hanno partecipato anche, fra gli altri, Giovanni Corrao, già professore ordinario di statistica medica della Bicocca; Ettore Figliolia, dell’Avvocatura generale dello Stato; Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali; Domenico Mantoan, direttore generale Agenas e Andrea Marcellusi, professor dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata.


L’obiettivo dell’evento, organizzato da Regione in collaborazione con la testata ‘Innlifes’, è affrontare le criticità collegate alla legge sulla privacy e trovare soluzione concrete per impiegare in modo utile al cittadino i dati sanitari. “Stiamo studiando le norme vigenti – ha detto l’assessore Bertolaso – in modo da capire quale possa essere il percorso per proporre soluzioni alternative. Abbiamo già avviato un processo che dovrebbe portarci dapprima alla stesura e condivisione delle ‘Linee Guida Health Data Policy & Governance’ e successivamente alla stesura del Testo unico regionale. Noi puntiamo molto sul discorso della prevenzione. E per questo abbiamo bisogno di poter utilizzare tutte le informazioni sullo stato di salute nell’interesse dei cittadini. Ovviamente bisogna farlo con grande cautela, secondo procedure definite e concordate e condivise da tutti. Diventa pertanto fondamentale utilizzare i dati sanitari per vivere meglio, per garantire un percorso di salute molto più lungo”.