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Pnrr, da Conferenza Regioni accordo su riconoscimento Its Academy

Pnrr, da Conferenza Regioni accordo su riconoscimento Its AcademyRoma, 26 lug. (askanews) – Intesa della Conferenza delle Regioni al provvedimento che definisce i requisiti e gli standard minimi per il riconoscimento e l’accreditamento degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy). Il passaggio in sede di Conferenza Stato-Regioni fornisce anche i presupposti e le modalità per la sospensione e la revoca dell’accreditamento.

Si tratta dell’istruzione tecnologica superiore prevista attraverso gli ITS Academy e inserita nella Missione 4 del PNRR: “Istruzione e ricerca” (Componente I “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università”, Riforma 1.2 “Riforma del sistema di formazione terziaria (ITS)” del Piano di Ripresa e Resilienza. Lo sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS) ha piani di investimento ed è prevista l’adozione delle norme entro il 2023. Le Regioni, nell’ambito dei rispettivi sistemi di accreditamento e programmazione, recepiscono i requisiti e gli standard minimi, stabilendo eventuali criteri aggiuntivi e definendo le procedure per il riconoscimento e l’accreditamento.

Gli standard minimi generali per l’accreditamento riguardano: a) requisiti di solidità finanziaria ed organizzativa; b) requisiti di onorabilità e affidabilità del soggetto giuridico; c) requisiti relativi alle risorse infrastrutturali, logistiche e strumentali; d) requisiti relativi alle risorse umane e professionali.

Sanità, Donini (Regioni): bene aumento 2.445 medici specialisti

Sanità, Donini (Regioni): bene aumento 2.445 medici specialistiRoma, 26 lug. (askanews) – “E’ una buona notizia. Abbiamo rivalutato in Conferenza Stato-Regioni il fabbisogno di medici specialisti da formare per l’anno accademico 2022/23”. Lo annuncia Raffaele Donini (assessore Emilia-Romagna), Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

“Rispetto al precedente accordo del 3 giugno 2021 c’è stato per l’anno accademico in corso un aumento di 2.445 unità di medici specialisti. Si tratta della rideterminazione fabbisogno medici specialisti 2022/2023 e della rivalutazione fabbisogno regionale medici specialisti per singola specializzazione 2022/2023. E’ un incremento significativo, che tiene conto della crescente domanda di figure professionali all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. E’ una buona risposta alle esigenze di personale sanitario più volte evidenziata”, spiega Donini. “E’ un accordo importante perchè permette di rispondere con efficacia alle esigenze di salute dei cittadini grazie alla qualità del lavoro di nuovi professionisti”, aggiunge Donini.

Sanità, Donini (Regioni): bene aumento 2.445 medici specialisti

Sanità, Donini (Regioni): bene aumento 2.445 medici specialistiRoma, 26 lug. (askanews) – “E’ una buona notizia. Abbiamo rivalutato in Conferenza Stato-Regioni il fabbisogno di medici specialisti da formare per l’anno accademico 2022/23”. Lo annuncia Raffaele Donini (assessore Emilia-Romagna), Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

“Rispetto al precedente accordo del 3 giugno 2021 c’è stato per l’anno accademico in corso un aumento di 2.445 unità di medici specialisti. Si tratta della rideterminazione fabbisogno medici specialisti 2022/2023 e della rivalutazione fabbisogno regionale medici specialisti per singola specializzazione 2022/2023. E’ un incremento significativo, che tiene conto della crescente domanda di figure professionali all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. E’ una buona risposta alle esigenze di personale sanitario più volte evidenziata”, spiega Donini. “E’ un accordo importante perchè permette di rispondere con efficacia alle esigenze di salute dei cittadini grazie alla qualità del lavoro di nuovi professionisti”, aggiunge Donini.

Montagna, via libera a nuovi criteri per fondo sviluppo Fosmit

Montagna, via libera a nuovi criteri per fondo sviluppo FosmitRoma, 26 lug. (askanews) – Nella seduta odierna della Conferenza Unificata è arrivato il via libera allo schema di decreto per la ripartizione del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane – Fosmit, su iniziativa del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, che esprime soddisfazione.

“Sono orgoglioso dell’intesa raggiunta su questo provvedimento da me proposto, che si pone l’obiettivo di ridurre i divari tra i Comuni montani e il resto del Paese in modo serio, come i territori chiedevano da tempo. Grazie a questo intervento le risorse disponibili a Regioni ed Enti Locali vengono pressoché raddoppiate, passando da 109 a circa 215”, ha detto ancora. “Inoltre viene assicurato un attento monitoraggio non solo della spesa pubblica ma soprattutto degli interventi in favore delle vere realtà montane, attraverso criteri geografici oggettivi utilizzati anche nel resto d’Europa. Vi è inoltre garantito un criterio di sostegno differenziato in base alla situazione socio-economica dei diversi territori, per fare in modo di fornire le maggiori tutele possibili ai cittadini che risiedono in aree con maggiori complessità. Una ulteriore innovazione contenuta in questo schema di decreto è la priorità stabilita per investimenti contro il dissesto idrogeologico. L’impegno preso dal sottoscritto e dall’Esecutivo è quello di lavorare per fare in modo di accorciare le distanze tuttora esistenti tra la montagna e, ad esempio, le aree metropolitane. Il principio è lo stesso già più volte ribadito anche con il progetto di attuazione dell’autonomia: in un Paese già differenziato nei fatti, occorre applicare soluzioni particolari in base ai territori e cercare di valorizzare le diversità per colmare questo gap. Siamo convinti di essere sulla strada giusta e intenzionati a percorrerla, nell’interesse dei cittadini che hanno pieno diritto a vedersi garantiti servizi adeguati sia che vivano in montagna, in città o in altre aree del Paese senza distinzioni”, ha concluso Calderoli.

Maltempo, P.Civile: domani allerta gialla in 6 regioni del Nord

Maltempo, P.Civile: domani allerta gialla in 6 regioni del NordRoma, 23 lug. (askanews) – Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso per domani un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse in sei regioni del Nord: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Lo fa sapere lo stesso Dipartimento di Protezione Civile.

Un flusso instabile di origine atlantica – spiega una nota – tenderà nuovamente a interessare, dalla giornata di domani, le regioni settentrionali, a partire dai settori alpini occidentali, per poi estendersi a quelle orientali e alle aree pianeggianti, con temporali sparsi ma di forte intensità. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte (alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati) ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse. L’avviso prevede dal mattino di domani, lunedì 24 luglio, precipitazioni sparse a prevalente carattere temporalesco, localmente intense e persistenti, su Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, in estensione, dal pomeriggio, a Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 24 luglio, allerta gialla meteo-idro in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto, oltre che su parte di Lombardia e Piemonte.

Oltre 50 comuni firmano la “Carta delle Città della Bellezza”

Oltre 50 comuni firmano la “Carta delle Città della Bellezza”Roma, 15 lug. (askanews) – Sono oltre 50 i Comuni che hanno sottoscritto la “Carta delle Città della Bellezza”, un’intesa che ha l’obiettivo di ‘fare rete’ tra amministrazioni locali per dare vita a iniziative comuni volte alla promozione del territorio, del paesaggio e del patrimonio culturale, naturale e artistico.

Con la Carta delle Città della Bellezza, promossa durante gli Stati Generali della Bellezza 2023 di Ali e sottoscritta nella splendida e suggestiva cornice di Castel del Monte di Andria, i sindaci chiedono “il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come motore e facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile”. La bellezza e lo sviluppo sostenibile si intrecciano, dunque, con la cultura dei luoghi e dei territori e trasformano le nostre terre in vere opportunità, determinanti nell’affrontare le sfide economiche, sociali ed ecologiche della società, a tutti i livelli, a partire proprio dalle comunità locali.

«Ogni iniziativa di promozione culturale volta a valorizzare la bellezza dei nostri territori per un turismo sostenibile, responsabile e intelligente, implica una necessaria politica dello Stato e delle Regioni ma anche soprattutto il consolidamento della relazione tra cittadini e società civile – ha detto Valerio Lucciarini De Vincenzi, Segretario generale di Ali -. Le nostre comunità devono diventare protagoniste di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e anche nella promozione turistica e culturale devono poter condividere gli obiettivi con i governi e le autorità locali: questo è a beneficio delle generazioni future, un modo per valorizzare la creatività dei giovani e lo spirito imprenditoriale delle persone, delle organizzazioni e delle piccole e medie imprese locali. Un primo passo importante – conclude Lucciarini – che vedrà altre città aderire alla Carta nei prossimi mesi, per far crescere questa rete di Città della Bellezza e lavorare insieme allo sviluppo di iniziative comuni per la crescita sostenibile dei nostri territori». Hanno sottoscritto la Carta delle Città della Bellezza i Comuni di: Andria, Bari, Agrigento, Città metropolitana di Roma, Aosta, Pesaro, Taranto, Olbia, Offida, Riano Bisceglie, Cerignola, Trani, Bellizzi, Barletta, Baronissi, Bitonto, Cappella Maggiore, Canosa di Puglia, Cava de’ Tirreni, Conversano, Crispiano, Cuneo, Filattiera, Forenza, Gioia del Colle, Giovinazzo, Genzano di Lucania, Martina Franca, Miggiano, Minervino Murge, Modugno, Montemilone, Nocera Superiore, Olevano sul Tusciano, Opi, Ottati, Passignano sul Trasimeno, Ruvo di Puglia, Salvitelle, Pomarico, Sant’Antonino di Susa, San Gimignano, Santo Stefano Quisquina, Salemi, Spinazzola, Spoleto, Terlizzi, Tollo, Santeramo in Colle, Triggiano, Villaurbana, Monte Sant’Angelo. La Provincia di Barletta-Andria-Trani.

Nuova guida Anci-Anie su videosorveglianza del territorio

Nuova guida Anci-Anie su videosorveglianza del territorioRoma, 13 lug. (askanews) – Protezione del territorio, dei dati e delle persone, con il fine di diminuire la percezione di insicurezza dei cittadini per prevenire e contrastare fenomeni illeciti. È questo l’obiettivo principale della “Guida videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici”, presentata questa mattina nella sede Anci nel corso del webinar “Nuovi paradigmi, fra integrazione tecnologica e convergenza con il fattore umano”, organizzato in collaborazione tra l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), ANIE Sicurezza, Associazione Italiana Sicurezza ed Automazione Edifici, e ASSIV, Associazione Italiana Vigilanza e Servizi Fiduciari, federate ad ANIE, Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche aderente a Confindustria.

La guida, articolata in sette capitoli e disponibile alla consultazione sul sito di Anie, nasce a valle del protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso ottobre tra Anci e Anie e si configura come uno strumento utile per codificare il knowhow di settore, valorizzare le diverse professionalità che lo compongono e attivare un flusso di competenza e di conoscenza condiviso, che unisca tutta la filiera. Dalla risk analisys alla progettazione sino all’intervento della vigilanza, per mettere a sistema la potenzialità delle tecnologie, con regole precise, in particolare per quanto riguarda cybersecurity e privacy, così da offrire un riferimento per strutturare e pianificare capitolati uniformi ai processi. A presentare la Guida per conto di Anci è stato il vicepresidente con delega a Sicurezza e legalità, Ciro Buonajuto, affiancato dal responsabile dell’Area Sicurezza e legalità dell’Associazione Antonio Ragonesi.

Secondo Buonajuto: “La videosorveglianza rappresenta uno degli strumenti più utili per salvaguardare il patrimonio, creare un deterrente alla criminalità, monitorare flussi e viaggiatori anche a scopo statistico. La presenza di così tanti occhi elettronici impone, però, una serie di interrogativi rispetto a temi in ordine alle cybersecurity e alla privacy. Questa guida frutto della collaborazione tra Anci e Anie va nella giusta direzione e riunisce in un solo testo i tanti aspetti legati alla sicurezza urbana ma anche alla protezione dei dati personali per sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia”. Per il presidente Anie Sicurezza, Giulio Iucci: “Le tecnologie rappresentate da Federazione Anie e, nello specifico, da Anie Sicurezza sono abilitanti per garantire lo sviluppo delle quattro “S” che definiscono una città smart: sicurezza, salute, servizi e sostenibilità. La collaborazione con ANCI rappresenta uno dei punti fondamentali nel nostro programma di attività. Partire dalle competenze per creare sinergie di comparto e di filiera contribuisce sicuramente ad innalzare il livello di qualità della vita nei nostri centri urbani. Mi auguro che questo sia il primo step di un lungo e proficuo percorso.”

Per il Presidente ASSIV, Maria Cristina Urbano: “la questione della sicurezza urbana riveste un ruolo fondamentale nell’ambito delle politiche pubbliche locali. Il tema ha assunto, nel corso del tempo, una rilevanza sempre maggiore per i cittadini, per cui rientra oggi tra le priorità relative al governo della città. La collaborazione tra Anci ed Anie permette ad Assiv di porre al servizio dei comuni le proprie competenze per tracciare percorsi di integrazione fra tecnologie e uomini e tra pubblico e privato per un unico fine comune, la sicurezza del cittadino.” Si tratta di un’iniziativa di grande importanza per i 7.901 comuni italiani, che negli anni hanno visto crescere del 120% la presenza di impianti di videosorveglianza passando da 66 impianti ogni 100 mila abitanti del 2014 a 145 del 2022 (Fonte dati: Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale 2022). Un trend che spinge anche il fatturato aggregato del comparto Sicurezza e Automazione edifici che, per quanto riguarda la videosorveglianza, nel 2022 è cresciuto del 16,1% rispetto al 2021 (Fonte dati: ANIE SICUREZZA).

Conf. Regioni: via libera a Piano nazionale sementi biologiche

Conf. Regioni: via libera a Piano nazionale sementi biologicheRoma, 7 giu. (askanews) – Parere favorevole della Conferenza delle Regioni all’intesa sullo schema di decreto “Adozione del Piano nazionale delle sementi biologiche”

Il Piano, approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni, ha l’obiettivo di aumentare la disponibilità delle sementi biologiche. Il fine è di ridurre l’utilizzo di sementi non biologiche, contribuendo con agricoltori, ricercatori e tecnici ad un miglioramento genetico delle specie. La norma prevede di favorire l’individuazione e la produzione di una più ampia gamma di “varietà biologiche delle specie di piante agricole adatte alla produzione biologica”, migliorandone sia l’aspetto qualitativo che quello quantitativo.

Inoltre, si favorisce l’individuazione e la produzione delle “varietà equivalenti”, ovvero l’”insieme di singole varietà di una specie che, per caratteristiche agronomiche, fenotipiche, produttive e commerciali sono tra loro sostituibili senza arrecare potenziale danno all’agricoltore”. Il Piano, verrà aggiornato con cadenza triennale, assicura la disponibilità di seme di qualità e rappresenta l’opportunità di sviluppare una produzione agricola di pregio, sostenibile e sicura.

Regione Toscana vince Oscar del cicloturismo con Ciclovia Puccini

Regione Toscana vince Oscar del cicloturismo con Ciclovia PucciniCesena, 3 giu. (askanews) – La Ciclopedonale Puccini della Regione Toscana vince l’ottava edizione dell’Oscar Italiano del Cicloturismo, il premio assegnato ogni anno alle ciclovie verdi delle Regioni che promuovono la vacanza su due ruote con servizi mirati al turismo lento. La proclamazione è avvenuta in occasione della Giornata mondiale della Bicicletta a Cesena “Capitale del Cicloturismo 2023”, nella seconda giornata dei lavori del bike forum dedicato agli operatori turistici locali.

“La Romagna è terra di ciclisti e cicloturisti e quindi credo che sia un asset economico fondamentale e ci siano molti operatori validi che stanno investendo e negli ultimi anni hanno investito in questo settore” ha commentato l’assessore alla Sostenibilità ambientale del Comune di Cesena, Francesca Lucchi, confermando l’impegno del comune romagnolo a sostenere il settore dopo aver già realizzato il progetto “Valle Savio bike hub” che va a creare una rete di operatore qualificati oltre che a un percorso di 180 km sulla vallata. Il secondo premio va alla Regione Sicilia per Sicily Divide, mentre al terzo posto si classifica la Regione Veneto con la Ciclabile Treviso-Ostiglia. Il Premio Stampa e Comunicazione va alla Regione Emilia Romagna per la Ciclovia della Food Valley mentre la menzione speciale di Legambiente è assegnata alla Regione Abruzzo per Il cammino d’Abruzzo.

“Il turismo sostenibile è per vocazione rispettoso dell’ambiente – ha ricordato Ludovica Casellati, presidente della giuria e ideatrice del premio – l’Oscar del Cicloturismo è un momento di riflessione su come sia necessario imparare tutti a rispettare di più la nostra terra, un momento di formazione per incentivare sempre di più questa forma di turismo a due ruote e di celebrazione di una regione fatta di gente straordinaria che si sta rialzando con il sorriso”. Il turismo sulle due ruote si è sempre più organizzato, strutturato e porta valore per l’economia del paese, come emerge dal rapporto “Ecosistema della bicicletta” presentato da Banca Ifis in occasione dell’Oscar italiano del cicloturismo a Cesena. “Nel 2022 la nostra stima è di oltre 6 milioni di turisti in bicicletta con 7,4 miliardi di valore distribuiti sia geograficamente sull’intero territorio nazionale sia in termini di comparti economici” ha spiegato il responsabile dell’ufficio studi, Carmelo Carbotti.

Dalle strutture ricettive ai trasporti, dalla ristorazione all’enogastronomia, dallo shopping ai tour di gruppo, il boom dell’utilizzo della bicicletta cambia il comportamento dei turisti e deve cambiare l’accoglienza turistica. Come ha spiegato la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli: “Ormai c’è una fortissima richiesta anche perché tutta questa voglia di sostenibilità e di attenzione all’ambiente si sposa benissimo con questo turismo e la conoscenza dei territori”. C’è una congiuntura favorevole perché esploda l’andare in bicicletta, tanti sono i fattori che favoriscono questa esplosione come ha ricordato il responsabile turismo di Legambiente, Sebastiano Venneri: “E’ una stagione felice dovuta a una serie di concause: l’innovazione tecnologica, il boom delle e-bike e delle bici a pedalata assistita che hanno reso ciclabili tanti territori ma hanno reso anche cicliste tante persone che hanno scoperto la possibilità non solo di pedalare ma anche di fare viaggi con la bicicletta”.

Fedriga: impegno Regioni su Agenda della Sclerosi Multipla 2025

Fedriga: impegno Regioni su Agenda della Sclerosi Multipla 2025Roma, 31 mag. (askanews) – Il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, è intervenuto questa mattina all’evento di Aism, Associazione italiana Sclerosi Multipla, in Senato in occasione della Giornata Mondiale dedicata a questa patologia.

“Nel 2023 sono 137mila le persone colpite in Italia da sclerosi multipla, prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti. È una malattia che comporta un elevato impegno assistenziale e sanitario – dichiara Fedriga -, una diagnosi precoce e corretta e una terapia appropriata possono migliorare in maniera significativa, la qualità della vita non solo dei malati, ma anche dei caregivers. Abbiamo la fortuna di avere Organizzazioni e Associazioni come l’Aism che dedicano alla ricerca e all’assistenza un grande impegno, però – sottolinea – non c’è dubbio che ci sia ancora tanto da fare per garantire l’accessibilità ai servizi sanitari, ai trasporti pubblici, alle strutture edificatorie, in modo universalistico a livello nazionale”. Nel suo intervento Fedriga ha sottolineato l’importanza dell’Agenda della Sclerosi Multipla 2025 e delle patologie correlate “sulla quale assicuro l’impegno del sistema delle Regioni a farla propria. Questo documento si aggiunge a quello predisposto lo scorso anno da Agenas – spiega – che può essere una base di discussione con il Governo per superare le attuali criticità nella gestione della malattia, materia che approfondiremo nell’ambito della Commissione Salute della Conferenza. L’obiettivo è arrivare alla sottoscrizione di un accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, così come già avvenuto per altre patologie, ad esempio alle malattie reumatiche infiammatorie e auto-immuni. Con l’adozione del percorso diagnostico terapeutico nazionale sarà assicurato il diritto dei pazienti affetti da sclerosi multipla di accedere a servizi diagnostici e terapeutici omogenei su tutto il territorio nazionale, attraverso la collaborazione tra i Centri, e tra questi e il territorio, nelle singole Regioni, nonché ottimizzare le risorse umane, strutturali ed economiche”, conclude.

Il Presidente Fedriga ha sottoscritto, insieme alle altre Istituzioni presenti, la nuova Carta dei Diritti che declina e specifica i valori e i principi universali, consolidando i sette diritti fondamentali già sanciti nel 2014 – salute, ricerca, autodeterminazione, inclusione, lavoro, informazione e partecipazione attiva – a cui se ne aggiungono altri tre: educazione e formazione; semplificazione; innovazione.