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Terme Saturnia nella shortlist dei Condè Nast Traveler Choice Awards

Terme Saturnia nella shortlist dei Condè Nast Traveler Choice AwardsRoma, 23 apr. (askanews) – Dopo il riconoscimento nel 2022 e 2023 da parte di Travel + Leisure di Terme di Saturnia tra le 5 Best Destination Spas al mondo, l’inserimento nella shortlist per i Readers’ Choice Awards 2024 di Condé Nast Traveler conferma quanto Terme di Saturnia Natural Destination sia diventata, anno dopo anno, un punto di riferimento internazionale tra le eccellenze nel campo dell’hospitality e del benessere.


Nei prossimi mesi, oltre 800.000 lettori di Condé Nast Traveler saranno chiamati a inviare le proprie valutazioni delle esperienze di viaggio in tutto il mondo per fornire un’istantanea completa dei luoghi in cui non vedono l’ora di tornare. I Readers’ Choice Awards sono il riconoscimento di eccellenza più longevo e prestigioso per il settore dei viaggi.

Tennis and Friends sbarca anche nelle piazze durante Internazionali Tennis

Tennis and Friends sbarca anche nelle piazze durante Internazionali TennisRoma, 23 apr. (askanews) – La Special Edition 2024 di Tennis and Friends – Salute e Sport, progetto che dal 2011 mira alla prevenzione sanitaria e alla diffusione dell’attività fisica, per la prima volta si sposta nelle piazze e negli ospedali di Roma, in concomitanza con uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno: gli Internazionali BNL d’Italia al Foro Italico dal 6 al 19 maggio. Per oltre quindici giorni, lungo tutta la durata del Torneo, Tennis and Friends – Salute e Sport, in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis e Padel e Salute Lazio – Asl Roma 1, offrirà esami del sangue e visite specialistiche gratuite all’insegna delle direttrici cuore, alimentazione e sport. Slogan scelto per la serie di appuntamenti è “Una volée per la Salute: la prevenzione scende in campo”, per ribadire l’obiettivo di unire la promozione dello sport con l’attenzione verso il benessere fisico. Si parte venerdì 3 maggio con lo spazio allestito al Foro Italico, insieme a Donatori Nati, Associazione di donatori volontari della Polizia di Stato, per la donazione di sangue e plasma (dalle 07.00 alle 11.00) che, oltre a contribuire alla raccolta, dà la possibilità a chi dona di ricevere un controllo gratuito. L’impegno per la prevenzione prosegue nella giornata di sabato 4 maggio, nello spazio allestito presso la Grand Stand Arena, dove il personale sanitario della Asl Roma 1 offrirà screening oncologici e visite specialistiche per le malattie metaboliche, la cardiologia e l’alimentazione, a partire dalle ore 11.00, secondo le modalità di accesso stabilite dal Regolamento del Torneo (www.internazionalibnlditalia.com). Sempre durante la mattinata di sabato, verrà presentato il Tour 2024 di Tennis and Friends – Salute e Sport che toccherà le città di Torino, Roma e Napoli, alla presenza delle istituzioni e delle autorità politiche e militari, sul campo della Grand Stand Arena. A seguire, prenderà il via il Torneo degli Ambassador, con personaggi dello sport, della cultura e dello spettacolo. Il programma di visite continuerà per tutto il periodo fino al 19 maggio, negli open day messi a disposizione dalla Asl Roma 1 presso gli ambulatori di dietologia, malattie metaboliche (diabete e colesterolemia), cardiologia, odontoiatria, neurologia (cefalee), oncologia, melanoma oculare e il Punto informativo Anziani Team di Comunità.


In più, quest’anno Tennis and Friends – Salute e Sport si farà promotrice della prevenzione in una delle più belle piazze di Roma: Piazza del Popolo. Qui, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12, a bordo del campo allestito dalla Federazione Italiana Tennis e Padel, mentre un team di specialisti sarà a disposizione per eseguire gli screening gratuiti, le star del tennis degli Internazionali BNL d’Italia, i campioni dello sport e dello spettacolo si sfideranno nel I Trofeo “Una volée per la salute”. “Lo sport è una scuola di vita, una forza aggregante e sociale di grande importanza. Tennis and Friends – Salute e Sport è un progetto in cui crediamo da sempre, consapevoli di quanto sia importante veicolare il messaggio che la prevenzione e la pratica dello sport siano fondamentali per la salvaguardia della salute e rappresentino un binomio indissolubile. L’attività sportiva garantisce un corretto stile di vita, necessario fin dall’età adolescenziale, e influisce positivamente sui comportamenti sociali. Grazie al suo format originale Tennis and Friends – Salute e Sport è la manifestazione ideale per promuovere la prevenzione e la federazione che rappresento è sempre entusiasta di assecondare queste lodevoli iniziative”, spiega Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel. “Anche quest’anno la Asl Roma 1 ha il piacere di coordinare l’azione della sanità pubblica all’interno della manifestazione che unisce Tennis and Friends – Salute e Sport. Entriamo in campo per ricordare a tutti che uno stile di vita corretto e una prevenzione costante sono il nostro miglior alleato per una vita sana. Iniziative come questa ci permettono di accendere un faro sull’importanza di una diagnosi precoce e tempestiva. Pensiamo ai percorsi gratuiti di screening oncologici, spesso sono l’unica strada per garantire una guarigione completa o una qualità di vita migliore. Il concetto da ribadire è che la prevenzione è fondamentale per il nostro benessere e la presenza di oltre quaranta operatori sanitari è la garanzia di un sistema pubblico vicino alle persone. Saremo al Foro Italico con la prevenzione oncologica, cardiologica, metabolica e con i nostri specialisti della nutrizione”, ricorda il dottor Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della Asl Roma 1. “Le edizioni speciali di Tennis and Friends – Salute e Sport – afferma il professor Giorgio Meneschincheri, medico, fondatore e presidente della manifestazione – organizzate in concomitanza con i grandi eventi sportivi, come gli Internazionali BNL d’Italia, hanno l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone, di qualsiasi età, per diffondere l’informazione sugli stili di vita e sui rischi della sedentarietà. Quest’anno – sottolinea – per la prima volta, la manifestazione cambia il format: va incontro alla gente e si sposta nelle piazze e negli ambulatori della Capitale, per rafforzare il proprio contributo in favore della prevenzione e la portata del messaggio di sensibilizzazione”.

Sma, nuove prospettive per bambini con ok Aifa estensione terapia genica

Sma, nuove prospettive per bambini con ok Aifa estensione terapia genicaRoma, 23 apr. (askanews) – L’approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) all’estensione di onasemnogene abeparvovec (Zolgensma®), prima terapia genica per la SMA, ai bambini con SMA 2 fino a 13.5kg e ai pre-sintomatici con 3 copie del gene SMN21, apre ulteriori prospettive di trattamento per la comunità dei piccoli pazienti con atrofia muscolare spinale e delle loro famiglie.


L’atrofia muscolare spinale (SMA) è una patologia neuromuscolare rara e grave, oltre che prima causa di morte genetica infantile, caratterizzata dalla progressiva perdita delle capacità motorie, che si verifica quando risulta mancante o difettosa la versione di un gene necessario per produrre una proteina essenziale nota come proteina di “sopravvivenza dei motoneuroni” (SMN). In Italia nascono ogni anno circa 40-50 bambini con atrofia muscolare spinale; proprio la mancanza di proteina SMN, che provoca la morte dei nervi che controllano i muscoli (motoneuroni), rende difficili gesti quotidiani come sedersi e stare in piedi, nei casi più gravi deglutire e respirare2 . La SMA è un “continuum di malattia”, con una gamma di sintomi che possono variare nella loro gravità, tanto che si possono classificare diversi tipi di SMA. Tra questi, la SMA tipo 1, i cui sintomi si sviluppano all’età di 6 mesi, e SMA tipo 2, con sintomi che compaiono tra i 6 e i 18 mesi di età, sono le più gravi. Da oggi, con l’estensione delle indicazioni di rimborsabilità, la prima terapia genica approvata in Italia, onasemnogene abeparvovec, è disponibile – si legge in una nota -anche per i pazienti affetti dall’atrofia muscolare spinale di tipo 2 (SMA2) e per i pazienti presintomatici con 3 copie di SMN2 e fino a 13,5 kg. Ampliando così la platea dei piccoli pazienti che potranno accedere a questo trattamento, in un momento in cui lo screening neonatale, fondamentale per la diagnosi tempestiva della patologia, si sta estendendo in sempre più Regioni italiane.


“Accogliamo favorevolmente la notizia dell’ampliamento dell’accesso alla terapia genica che sarà resa disponibile – dichiara a questo proposito Anita Pallara, presidente dell’Associazione FamiglieSMA – per un numero maggiore di bambini affetti da atrofia muscolare spinale. Sappiamo che la terapia genica aumenta la sua efficacia e, quindi, migliora la risposta del paziente quanto prima viene somministrata. Per questo, come Associazione FamiglieSMA ribadiamo l’importanza dello screening neonatale, che deve essere esteso a tutte le regioni in modo da garantire sull’intero territorio nazionale lo stesso diritto alla salute. Accanto allo screening, sottolineiamo anche l’importanza di garantire alle famiglie il necessario accompagnamento nel percorso di cura e nelle successive fasi di follow-up post trattamento, attraverso una presa in carico da parte dei centri specializzati sull’intero territorio nazionale”. A supporto dell’estensione di rimborsabilità è stato determinante il completamento dello studio di fase III SPR1NT, che ha dimostrato come i piccoli pazienti con tre copie del gene di backup SMN2, trattati in modo pre-sintomatico, abbiano raggiunto traguardi motori appropriati alla loro età, inclusa la capacità di stare in piedi e di camminare3 . Lo stesso studio conferma, inoltre, l’importanza dello screening neonatale per la SMA, che aumenta in modo significativo la probabilità di identificare i pazienti affetti dalla patologia quando sono pre-sintomatici, con un impatto significativo sui potenziali esiti terapeutici. Rendendo possibile somministrare, nei primi giorni di vita, la terapia al 95% di bambini che avrebbero sviluppato, a causa della mutazione genetica, le forme più gravi della patologia (fenotipi SMA1 – SMA2).


“La somministrazione precoce di questo trattamento innovativo consente di ottenere risultati migliori per arrestare la progressione della malattia: la diagnosi prenatale, aumentando la probabilità di identificare i pazienti affetti dalla patologia quando sono pre-sintomatici, svolge una parte importante concorrendo ai potenziali esiti terapeutici – precisa Marika Pane, Direttore clinico del Centro Nemo pediatrico di Roma e Professore associato di neuropsichiatria Infantile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma -. Bisogna, quindi, tenere conto del fatto che la degenerazione dei motoneuroni inizia prima della nascita, si intensifica rapidamente e che il processo non può essere invertito. L’aspetto innovativo di questo trattamento è che interviene direttamente sul difetto genetico con un’unica somministrazione; quindi, è effettuato una sola volta nella vita. In base agli studi clinici a disposizione, il trattamento precoce consente di ottenere nei piccoli pazienti tappe di sviluppo motorie che si avvicinano a quelle dei coetanei sani, come il controllo della testa e la capacità di sedersi senza supporto, senza il bisogno di ricorrere a supporti ventilatori che normalmente la storia della malattia prevede”. Onasemnogene abeparvovec – prosegue il comunicato – aveva già ottenuto l’approvazione alla rimborsabilità rin Italia nel marzo 2021 come prima terapia genica, a somministrazione unica, per l’atrofia muscolare spinale di tipo 1 (SMA1) concepita per affrontare direttamente la causa genetica della malattia, sostituendo la funzione del gene SMN1 mancante o non funzionante allo scopo di fermare la progressione della malattia con una singola somministrazione endovenosa.


Proprio con l’avvento della terapia genica, la comunità dei pazienti SMA e delle loro famiglie ha visto cambiare la storia naturale della malattia. Come provano i dati sull’impiego di onasemnogene abeparvovec nella normale pratica clinica in Italia (Real World Evidence, RWE, evidenza nel mondo reale), a conferma che quanto riportato dagli studi clinici internazionali si traduce in effettivo beneficio per i pazienti trattati nel nostro paese, dove sono già stati coinvolti circa 125 bambini. “L’estensione della rimborsabilità della terapia genica per l’atrofia muscolare spinale di tipo 2 da parte di AIFA è un ulteriore passo significativo per i bambini che nascono con una diagnosi di SMA- commenta Roberta Rondena, Country Value & Access Head -. Un traguardo importante, raggiunto grazie alla collaborazione con Istituzioni, Società Scientifiche e Associazione Pazienti che, auspichiamo, possa essere un modello virtuoso per il futuro. L’impegno di Novartis in questa area terapeutica continuerà per raggiungere sempre più pazienti, contribuendo a ridurre l’impatto della malattia e a garantire una migliore qualità di vita ai piccoli pazienti e alle loro famiglie”.

Intesa Spallanzani-Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà

Intesa Spallanzani-Istituto Nazionale Salute Migrazioni e PovertàRoma, 23 apr. (askanews) – Lo Spallanzani e INMP – Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa “con l’obiettivo di promuovere attività ed azioni sinergiche in favore delle fasce più deboli di popolazione e contribuendo alla realizzazione del comune scopo di favorire ulteriormente l’accesso ai servizi sanitari e la fruizione degli stessi per attività di interesse comune”. I due istituti “intendono dare corso anche a progetti innovativi e pilota che riguarderanno attività, servizi ed iniziative volti a migliorare lo stato di salute delle persone e delle comunità, proteggere la vita e dare assistenza sanitaria e socio-sanitaria alle fasce più deboli della popolazione, ad anziani fragili, ai senza dimora, a persone con disabilità mentale e disagio psichico, migranti, richiedenti asilo e rifugiati”. I referenti per l’INMI sono la dr.ssa Valentina Mazzotta della UOC Immunodeficienze Virali, per l’area della prevenzione, diagnosi e cura di HIV e IST, e la dr.ssa Francesca Faraglia, della UOC Malattie Infettive ad Intensità di Cura, per l’area delle malattie infettive emergenti e sanità internazionale.


Così il Direttore generale dell’INMI #Spallanzani, dott. Angelo Aliquò: “Siamo felici e orgogliosi di aver sottoscritto questo accordo. La collaborazione tra istituzioni pubbliche dovrebbe essere la normalità di un sistema sanitario nato per avere cura della salute di tutte le persone, per offrire servizi equi a beneficio soprattutto dei più fragili”.

Schillaci: Rete Istituti Zooprofilattici Sperimentali fondamentale in SSN

Schillaci: Rete Istituti Zooprofilattici Sperimentali fondamentale in SSNRoma, 23 apr. (askanews) – Una Rete di sicurezza sanitaria trasversale che, condividendo competenze e professionalità, parte dalla medicina veterinaria per arrivare a tutelare la salute dell’uomo, in un’ottica di prevenzione e con un approccio One Health lungo tutta la filiera.


È la Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani (IIZZSS), che, per come è strutturata e per come opera, rappresenta un unicum in Europa. Nessun altro nel Vecchio Continente, infatti, ha numeri e presenza capillare sul territorio, come quelli che annovera la principale postazione italiana di controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica veterinaria. Ne fanno parte gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, delle Venezie, della Sardegna, di Lazio e Toscana, del Mezzogiorno, della Puglia e Basilicata, dell’Abruzzo e del Molise, della Sicilia, e dell’Umbria e delle Marche. Le attività sono distribuite in 10 sedi centrali, 90 sezioni diagnostiche periferiche. La Rete IIZZSS mette a disposizione della collettività oltre 4 mila persone, tra medici veterinari, chimici, biologi, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e molte altre figure professionali, che sono quotidianamente impegnate con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini.


Al fianco del Ministero della Salute, delle Regioni e dell’intero Servizio Sanitario Nazionale le strutture della Rete orientano le politiche sanitarie sulla base di evidenze scientifiche. Dalla prevenzione e promozione della salute fino al contrasto alle epidemie ed alle malattie in genere per una salute a trecentosessanta gradi. Oggetto dell’attività dei laboratori degli IIZZSS è tutto ciò con cui quotidianamente le persone vengono a contatto e che può avere effetti sulla salute: dalle zoonosi alle sostanze chimiche nelle matrici ambientali e alimentari, dalla nutrizione umana a quella animale, lungo tutta la filiera. Ed è stato proprio il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, a sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalla Rete degli Zooprofilattici: «È una componente fondamentale all’interno del sistema sanitario nazionale, che contribuisce in modo significativo alla salvaguardia della salute pubblica sia animale sia umana. Lungo la Penisola, la Rete degli Istituti Zooprofilattici rappresenta un presidio per la “salute unica” grazie alla missione multifunzionale: ricerca scientifica, servizi diagnostici, sorveglianza sulla diffusione delle malattie, formazione, supporto alle attività produttive. Questa eccellenza tutta italiana, che ci deve rendere orgogliosi, svolge un ruolo cruciale in medicina veterinaria garantendo elevati livelli di sicurezza per i cittadini».


«Ringraziamo il Ministro per il riconoscimento – afferma Antonia Ricci, presidente della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani. La nostra mission è contribuire al benessere e alla salute dell’uomo attraverso l’applicazione delle scienze veterinarie utilizzando l’approccio One Health. Ricerca e innovazione sono fondamentali sotto il profilo della tutela della salute pubblica e animale e devono però trovare sostegno costante sotto forma di finanziamenti con un’attenzione sistematica alle tematiche che affrontiamo quotidianamente».

90 anni di Iss, Fnomceo-Fnopi: da sempre punta diamante sanità pubblica

90 anni di Iss, Fnomceo-Fnopi: da sempre punta diamante sanità pubblicaRoma, 19 apr. (askanews) – Nato ben 44 anni prima della riforma sanitaria del 1978, l’Istituto superiore di Sanità rappresenta da sempre la punta di diamante della sanità pubblica, fatta di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione.


“I suoi 90 anni – affermano Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche – non sono simbolo di ‘vecchiaia’ ma di giovinezza, perché l’Istituto superiore di Sanità, fatto anche di medici e infermieri dedicati alla ricerca e alle sue attività, guarda sempre al futuro dell’assistenza e dell’organizzazione sanitaria perché questa sia equa, efficace e di qualità per tutti i cittadini”. Essenziale negli anni per affrontare situazioni di emergenza per la salute, l’Iss è stato sempre in prima linea: dalle epidemie-pandemie influenzali come l’asiatica a fine anni ’50 o la pandemia del ’68 nata a Hong Kong, passando attraverso il colera a Napoli, l’Aids, la Sars, Ebola, sino alla recente pandemia di Covid. E poi lo è da sempre per il controllo dei farmaci e vaccini, per lo studio delle malattie e dell’ambiente, per la sicurezza degli alimenti e degli animali e molto altro ancora.


“Il nostro è non solo un augurio per i 90 anni dell’organo tecnico-scientifico del nostro Servizio sanitario nazionale, che è stato anche la ‘casa’ di premi Nobel e ricercatori immortali per le loro scoperte, un augurio a tutti i professionisti che ci lavorano ma – aggiungono Anelli e Mangiacavalli – è anche un augurio a tutti noi: che questa istituzione sia sempre più attiva, presente ed efficace, come finora è stata, per la tutela della salute pubblica. Perché, anche grazie a questo ente e ai suoi professionisti, il nostro Ssn resti sempre uno dei migliori al mondo”.

Dl Pnrr, Precari Aifa: bene approvazione bipartisan Odg stabilizzazione

Dl Pnrr, Precari Aifa: bene approvazione bipartisan Odg stabilizzazioneRoma, 18 apr. (askanews) – “Forse la nebbia inizia a diradarsi. Nella giornata odierna, durante la discussione di approvazione del Decreto PNRR, la Camera dei Deputati ha approvato un Ordine del Giorno a firma Furfaro (PD) sulla stabilizzazione dei precari AIFA. Subito dopo le parole dell’On. Furfaro che ha – più volte nel corso di questi mesi – sottolineato l’insostenibile situazione lavorativa e sociale degli ormai ex dipendenti dell’Agenzia Italiana del Farmaco, si sono aggiunte le parole, ma soprattutto la sottoscrizione dell’odg, dell’On. Ciocchetti (FdI), da sempre vicino alle problematiche dei precari AIFA”.


Lo evidenziano in una nota i precari Aifa. Il testo approvato impegna il Governo “ad adottare quanto prima ogni misura necessaria volta a consentire la ripresa in servizio di coloro che erano stati assunti da AIFA con contratti atipici nonché ad individuare una soluzione, compatibilmente con i princìpi ordinamentali in materia di pubblico impiego, che consenta la stabilizzazione dei lavoratori parasubordinati che da oltre 13 anni lavorano per AIFA, in conformità al diritto dell’Unione europea”. “Ma c’è di più – prosegue la nota -, nel corso della settimana una delegazione dei precari ha incontrato il neo Presidente AIFA Robert Nisticò. L’aver voluto inserire ai primi punti della sua agenda la situazione lavorativa è sinonimo di volontà dell’amministrazione nel voler, finalmente, metter fine al precariato che da anni destabilizza l’agenzia. All’incontro presente anche il Direttore Amministrativo Pavesi è stato presentato un piano normativo che porta in primis al rinnovo dei contratti precari e successivamente al processo di stabilizzazione. Ma su quest’ultimo punto e sulle tempistiche di attuazione di questo piano, che dovrà passare ancora il vaglio del MEF, vi sono dei dubbi e delle perplessità. Pertanto i precari AIFA chiedono che il Governo Meloni intervenga immediatamente nella risoluzione della problematica, che vi sia un celere rinnovo contrattuale e che si attivino processi di stabilizzazione come avvenuto nelle altre amministrazioni pubbliche”.

Spallanzani, il laboratorio di Virologia “riferimento europeo”

Spallanzani, il laboratorio di Virologia “riferimento europeo”Milano, 17 apr. (askanews) – Il laboratorio di Virologia dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Commissione Europea che lo ha designato come “Laboratorio di riferimento europeo per la sanità pubblica sui patogeni virali emergenti, zoonotici e veicolati da roditori” all’interno del consorzio di cui fanno parte anche il Public Health Agency (Svezia), il National Center for Public Health and Pharmacy (Ungheria), e il Pasteur Institute (Francia).


Per il direttore del laboratorio, Fabrizio Maggi, “è la certificazione del grande lavoro che la Virologia dell’INMI continua a svolgere sugli agenti virali ad alta patogenicità e un premio all’alta professionalità di tutto il personale del laboratorio. Dà prestigio al nostro Istituto e dimostra ancora una volta il ruolo centrale che i laboratori italiani possono svolgere nel contesto internazionale anche su tematiche di fondamentale importanza per la salute pubblica”. “Come laboratorio di riferimento europeo saremo impegnati nel supporto alla diagnosi e alla sorveglianza dei patogeni virali emergenti a trasmissione zoonotica, al fine di rafforzare la preparazione nel controllo e nella gestione di eventuali focolai epidemici – spiega Francesca Colavita, che ha seguito in prima persona la costituzione del consorzio e l’iter del percorso progettuale contribuendo al raggiungimento di questo risultato -. Svolgeremo attività di assistenza scientifica e tecnica per la Commissione Europea e l’ECDC e dovremmo assicurare il coordinamento, la comunicazione e la diffusione delle informazioni ai laboratori di riferimento nazionali e della rete all’interno dell’Unione Europea. Un ruolo centrale che ci rende particolarmente orgogliosi”.


Per il direttore generale dell’INMI Spallanzani, Angelo Aliquò, “questo importante riconoscimento sottolinea l’eccellenza delle nostre competenze e risorse nel campo della virologia e conferma il nostro impegno per la sicurezza e la salute pubblica. L’esperienza e le capacità dei nostri ricercatori e l’infrastruttura avanzata del nostro laboratorio rendono quest’ultimo particolarmente idoneo a coordinare e guidare gli sforzi comuni dell’Unione Europea nel monitoraggio, nella sorveglianza e nella risposta rapida alle minacce rappresentate dai virus emergenti, dai patogeni zoonotici e da quelli veicolati da roditori. Il nostro obiettivo è quello di continuare a fornire servizi di alta qualità, ricerca all’avanguardia e collaborazioni internazionali per affrontare le sfide poste dai virus emergenti contribuendo così alla protezione della salute umana e animale a livello globale”.

Alcol, 8 mln consumatori a rischio e 3,7 mln binge-drinker nel 2022

Alcol, 8 mln consumatori a rischio e 3,7 mln binge-drinker nel 2022Roma, 16 apr. (askanews) – Non si registrano le attese riduzioni dei consumatori a rischio che crescono nel 2022 con frequenze elevate nei target più vulnerabili della popolazione: i minori, i giovani le donne, gli anziani. Il bere per ubriacarsi non risparmia gli anziani, tra i quali si registrano le più elevate frequenze di consumatori dannosi con disturbi da uso di alcol non intercettati. Consumi fuori pasto in costante aumento in particolare tra le donne (23,2%) con 1 milione di donne che si ubriaca.


Nel 2022 circa 8 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 21,2% degli uomini e al 9,1% delle donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Tre milioni e 700 mila persone hanno bevuto per ubriacarsi e 770.000 sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale. I consumatori a rischio sono aumentati, in particolare per gli uomini, e rimane distante il raggiungimento degli Obiettivi di Salute Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A scattare la fotografia è, come ogni anno, l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, ONA-ISS, che ha rielaborato attraverso il SISMA (Sistema di Monitoraggio Alcol), anche per il Programma Statistico Nazionale, i dati della Multiscopo ISTAT, in occasione dell’Alcohol Prevention Day (APD). Dati che verranno presentati il prossimo 18 aprile, nel corso di un workshop internazionale in programma presso la sede dell’ISS. “I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione consolidata e preoccupante di aumento del rischio che dilaga nelle fasce più vulnerabili della popolazione: minori, adolescenti, donne e anziani” afferma Emanuele Scafato, Direttore dell’ONA-ISS. “Al fine di delineare la roadmap di una rinnovata prevenzione nazionale e regionale, la più efficace possibile, è necessario intercettare precocemente tutti i consumatori a rischio e assicurare alle cure quelli con danno e alcoldipendenti, a sostegno delle persone, delle famiglie e degli obiettivi delle strategie europee e globali in cui siamo impegnati”, aggiunge. Il quadro dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia, pari al 77,4% dei maschi e al 57,5% delle femmine – è ricco di dettagli. Dieci milioni e duecentomila italiani sopra i 18 anni hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.310.000 tra gli 11 e 24 anni, di cui 650.000 minorenni) e le donne (circa 2,5 milioni, con il 15,5% di consumatrici a rischio tra le minorenni 11-17enni). Spiccano i 3,7 milioni di binge drinker, soprattutto maschi di tutte le età (104.000 sono minori). Anche qui si registra una diminuzione in direzione dei livelli del 2020, ma non per le donne che sono stabili, senza alcun accenno dunque al calo dei consumi tesi all’intossicazione. Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche sono stati 770.000. Fra le donne si continuano a registrare numeri elevati, sono infatti 290.000 le consumatrici con danno da alcol. Dei 770.000 consumatori dannosi con Disturbi da Uso di Alcol (DUA) in necessità di trattamento, solo l’8,2% è stato intercettato clinicamente, per un totale di 62.886 alcoldipendenti in carico ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con costante e preoccupante diminuzione rispetto ai consumatori dannosi attesi. I dati del sistema EMUR del Ministero della salute mostrano e testimoniano le conseguenze di quanto descritto finora. Nel 2022, si sono registrati 39.590 accessi al Pronto Soccorso – di cui il 10,4% richiesto da minori – segnando in un anno un incremento del 12.1%.

Studio Luiss: dopo covid cambiato concetto del prendersi cura della salute

Studio Luiss: dopo covid cambiato concetto del prendersi cura della saluteRoma, 16 apr. (askanews) – Non c’è più la paura del Covid ma, forse, una delle eredità che ci ha lasciato la pandemia è l’idea che ci si debba prendere comunque cura della propria salute. E forse lo resterà a lungo, almeno in Italia, dove 1 persona su 2 ritiene importante occuparsene. Con un inedito picco anche tra le giovani generazioni che, forse per la prima volta nella storia, se ne preoccupano tanto quanto i loro genitori. E ancora, di certo è cambiato in modo irreversibile il concetto stesso di salute: fisica, mentale e relazionale (affettiva e sociale). Un concetto a più dimensioni il cui peso cambia in ragione delle generazioni. È quanto emerge da una ricerca realizzata dalla Luiss (Centro di Ricerca Luiss – X.ITE su Tecnologie e Comportamenti di Mercato) – in collaborazione con Merck Italia e presentata ieri a Roma presso la sede dell’Università in occasione del convegno “Emerging healthcare trends. A closer look across generations”. “È certamente vero che la salute, come la giovinezza, non ha età ma a ben vedere il concetto di salute è cambiato in ragione dell’età – ha sottolineato Michele Costabile Direttore Centro di Ricerca Luiss – X.ITE su Tecnologie e Comportamenti di Mercato – si sono moltiplicati i tipi di salute che ricevono attenzioni e generano ansie, con intensità diverse per le differenti generazioni. Siamo di fronte a un cambiamento esponenziale nelle tecnologie che la filiera dell’healthcare rende disponibili, anche e soprattutto sui mercati di consumo. Comprendere attese, resistenze, timori e speranze di consumatori sempre più differenziati per età (e generazioni) è quindi un passaggio obbligato per fare in modo che il potenziale di innovazione tecnologica si traduca in valore sociale e in maggiore salute e benessere”. La salute è intesa soprattutto come salute fisica (30%) e mentale (24%). Una parte importante riveste il benessere familiare (21%) mentre più contenuto è il ruolo di benessere sociale e professionale (13% e 12%). Una differenza tra le generazioni più anziane e quelle più giovani la ritroviamo però nell’importanza che viene attribuita alle diverse componenti di salute: se per i boomer (60-70 anni) e la generazione X (44-59 anni) salute fisica e familiare vengono messe al primo posto, quando si passa alla generazione Y (28-43 anni) e Z (18-27 anni) il benessere mentale, sociale e professionale sono sicuramente annoverati tra gli aspetti più considerati per sentirsi in buona salute. Differenze generazionali importanti si ritrovano anche nella valutazione del proprio stato di salute. Se per le generazioni più anziane lo stato di salute mentale e sociale è considerato buono, stessa cosa non può dirsi per i più giovani, che invece riportano una migliore salute fisica, eccezione fatta per le conseguenze del Covid. La pandemia ha infatti colpito maggiormente la salute dei giovani: il 35% della generazione Z ha dichiarato che il covid ha influenzato moltissimo la percezione dello stato di salute contro il 22% dei Boomers. In assoluto gli italiani nel post pandemia si dimostrano sempre più attenti alla propria salute. Per la maggior parte degli intervistati la salute è capace di indirizzare le proprie scelte, presenti e future in un’alleanza tra alimentazione equilibrata, sonno e cura di sé, in maggior misura dalle generazioni più anziane rispetto alle più giovani. Se si parla invece di terapia psicologica e pausa dalla tecnologia sono esigenze di salute più frequentemente sentite dalle generazioni più giovani. La pausa dalla tecnologia è una necessità più frequente nella Gen Y (59,5%) con proporzioni analoghe per Gen X e Gen Z, rispettivamente 56,5% e 50%. L’atteggiamento verso la tecnologia varia nelle diverse generazioni e per i diversi tipi di tecnologia. Più della metà degli intervistati esprime un giudizio favorevole sull’utilizzo di cartella clinica elettronica (61%) e dispositivi indossabili (51%), meno frequenti sono invece le opinioni favorevoli sull’uso di telemedicina (45%) e intelligenza artificiale (39%). In genere, le generazioni più anziane tendono ad essere meno pronte all’impiego di nuove tecnologie nella cura della salute. Il gradiente generazionale è più marcato per l’uso dell’intelligenza artificiale (accettato dal 45% dei Gens Z e dal 30% dei Boomers) e dei dispositivi indossabili (58% dei Gens Z e 42% dei Boomers), rispetto a telemedicina (45% dei Gens Z e 40% dei Boomers) e cartella clinica elettronica (65% dei Gens Z e 55% dei Boomers). Punto in comune per tutti è la fonte di informazione per la salute: circa il 75% degli intervistati dichiara di rivolgersi in prima battuta al proprio medico di base o specialista per informazioni riguardo la propria salute. Percentuale che sale fino all’88.3% per i rispondenti più senior (Boomer) e si riduce a circa il 70,8% per le Generazioni Y e Z. La seconda fonte più utilizzata in Italia è Internet, nonostante sia ritenuta molto o estremamente affidabile solo dal 16,7% del campione. Solo la generazione dei Boomer sembra favorire il farmacista alla ricerca di informazioni online. Rispetto alle valutazioni di affidabilità delle fonti le generazioni sono concordi nel ritenere il farmacista molto o estremamente affidabile, secondo solo al medico di base o specialista. Al contrario, Internet è ritenuto poco o per niente affidabile dal 40,3% degli intervistati. Questa percentuale aumenta per la generazione di boomer (49,1%), e si riduce progressivamente fino alla Gen Z (35.7%). Solo Gen Z, invece, dichiara di utilizzare Chat GPT (5.7%) più dei mezzi tradizionali come radio e televisione (4.6%). A fidarsi di più delle risposte da parte dell’AI Generativa la Gen Y (15.8%), la Gen Z (14%), la Gen X (11.4%) e infine i Boomer (5.4%). I social media, infine, sono la fonte di informazione ritenuta meno affidabile da tutti i rispondenti (65%). Un punto di forza della ricerca è stata l’analisi della generazione Alpha, quella dei nati a partire dal 2010, la cui percezione sul tema salute non era stata precedentemente approfondita dalle analisi condotte sul territorio nazionale. Secondo i genitori della generazione Alpha (6% Gen Z, 45,2% Gen Y, 45,7% Gen X, 3,1% Boomer), la loro salute comprende innanzi tutto la componente fisica, seguita dalla salute mentale, il benessere familiare e sociale, ed infine dal successo scolastico. Gen X e Boomers attribuiscono un peso molto più simile a salute fisica e mentale quando fanno riferimento ai propri figli che non quando rispondono per sé stessi. Il 33,6% dei genitori della Gen Alpha ritiene che la pandemia abbia influenzato molto la percezione di salute del figlio e l’integrazione di intelligenza artificiale, telemedicina, dispositivi indossabili e cartella clinica elettronica per i propri figli è vista più favorevolmente che per sé stessi.