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Giornata Salute mentale: LIRH: attenzione a malattie neurodegenerative

Giornata Salute mentale: LIRH: attenzione a malattie neurodegenerativeRoma, 10 ott. (askanews) – “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i disturbi mentali rappresentano una delle maggiori sfide per la sanità pubblica in Europa in termini di prevalenza, carico della malattia e disabilità, giacché colpiscono oltre un terzo della popolazione ogni anno. In tutti i Paesi, inoltre, i problemi di salute mentale hanno una prevalenza di gran lunga maggiore tra i soggetti più svantaggiati. La giornata dedicata alla Salute Mentale sollecita una doverosa considerazione sull’inadeguatezza delle organizzazioni territoriali deputate all’assistenza rivolta alle fragilità di chi soffre di disagi legati a malattie neurodegenerative”. Lo scrive in una nota la Fondazione LIRH, Lega italiana Ricerca di Huntington nella giornata mondiale della salute mentale.


“Quasi tutte le malattie neurodegenerative, da quelle più note come la malattia di Alzheimer o a quelle più rare come i cosiddetti parkinsonismi più o meno atipici – prosegue la nota – sono anticipati da prodromi legati a disagi di tipo comportamentale. A questo punto lo scenario che si apre è il seguente: se c’è il sospetto di una malattia neurodegenerativa, allora se ne deve occupare il neurologo. Se però il neurologo coglie l’aspetto psichiatrico, deve occuparsene lo psichiatrica. Un ping-pong che, nel frattempo, lascia le persone con disagio mentale prive di qualsiasi assenza, nonostante il servizio sanitario universalistico dovrebbe garantire loro un supporto psicologico, sociale e medico gratuito e territoriale. L’esempio più emblematico è quello della malattia di Huntington che, rispetto a tutte le altre, è riconoscibile con un test genetico anche quando le manifestazioni cliniche non sono evidenti. Ha la più alta frequenza di suicidi tra tutte le patologie umane, può essere associata ad una grave difficoltà del controllo delle emozioni, può produrre cambiamenti repentini nella personalità di un individuo trasformandolo da persona mite ad irascibile o aggressiva. Se, allora, emerge la necessità che persone in questa condizione si rivolgano ai servizi territoriali di salute mentale, la cosa che più frequentemente accade è una generale e costante sottovalutazione di tale condizione, che non viene riconosciuta. E non serve nemmeno ‘sventolare’ un risultato positivo di un test genetico a dimostrazione di una predisposizione verso una grave malattia ereditaria, perchè non viene compreso. “La conseguenza – afferma Ferdinando Squitieri, Direttore Scientifico del Centro Malattie Neurologiche Rare della Fondazione Lega Italiana Ricerca Huntington di Roma – può essere, nella migliore delle condizioni, una reazione aggressiva e antisociale col rigetto dell’assistenza e delle terapie necessarie. Nel suo aspetto peggiore, il profondo senso di inadeguatezza di chi vive esperienze simili può, nella mia esperienza, generare reazioni anche violente, come nel caso di omicidi/suicidi che raggiungono solo in parte la comunicazione mediatica”.


“La giornata – conclude LIRH – è appropriata per sollevare un grido di allarme alle Istituzioni affinché il diritto alla salute, anche mentale, sia effettivamente riconosciuto, realmente esigibile e supportato da un’organizzazione territoriale efficace, facendosi in questo aiutare, oltre che dagli specialisti, anche dalle organizzazioni del terzo settore con esperienza su questi temi”.

Stress, carico di lavoro e poca energia: professionisti a rischio

Stress, carico di lavoro e poca energia: professionisti a rischioMilano, 10 ott. (askanews) – Le buone relazioni tra i colleghi, il sentirsi stimati e riconosciuti, la percezione che in azienda i trattamenti siano equi: queste variabili aiutano a sopportare la fatica dei ritmi di lavoro odierni nelle imprese italiane. In un contesto in cui il workload è pressante e il rischio di esaurire le energie è dietro l’angolo, per i professionisti e le professioniste diventa importante, nel ruolo di fattore protettivo, il clima che si respira al lavoro.


È quanto emerge dalla ricerca “Le dimensioni psicosociali del benessere mentale”, realizzata da Stimulus Italia, società di consulenza esperta di sviluppo organizzativo, specializzata nel benessere psicologico nei luoghi di lavoro, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’Università degli Studi di Palermo. La ricerca vede la manifestazione di interesse del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. Si tratta del primo studio su larga scala che applica, in Italia, il modello Job Demands-Resources, uno strumento consolidato nella psicologia del lavoro, che mette in relazione le richieste (Demands) e le risorse (Resources) presenti nelle organizzazioni, individuando potenziali fattori protettivi e di rischio per il benessere psicologico. Le interviste sono state realizzate in 59 imprese, per un totale di 8572 risposte: è il campione più alto, rispetto agli studi di argomenti analoghi, per numero di interviste sul territorio nazionale. Tra coloro che hanno risposto, vi sono manager per il 21,9% e professionisti in altre funzioni per il 78,1% tra questi, il 9,25% è in amministrazione, finanza e controllo; il 20,98% nel commerciale/vendite; il 5% in gestione del personale e organizzazione; il 3% in marketing e comunicazione; il 5,53% in consulenza; il 5,69 in ricerca e sviluppo; il 4,78 in sistemi informatici; il 5,96% in assistenza ai clienti; il 7,01 in manutenzione e supporto tecnico; il 10,11% in produzione; il 4,32 in logistica; il 18,36% in altre posizioni lavorative. Per quanto riguarda l’età degli intervistati, l’8,12% ha meno di 30 anni: il 23,45% è tra i 30 e 40; il 32,96% si colloca nella fascia 41-50; il 30,6% tra i 51 e i 60 anni; il 4,84% ha più di 60 anni.


Ha dichiarato Pietro Bussotti, staff di Presidenza CNOP per la Psicologia del Lavoro, Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi: “Conoscere dati specifici sul benessere dei lavoratori, emersi da questa grande ricerca, offre un contributo significativo al miglioramento delle condizioni lavorative. Queste informazioni permettono infatti alle aziende di identificare aree critiche e intervenire in modo mirato per promuovere un ambiente di lavoro più sano e produttivo. Inoltre, migliorando il benessere dei dipendenti, le organizzazioni possono ridurre conseguenze sistemiche quali, ad esempio, l’assenteismo ed il tasso di errori e parallelamente aumentare la soddisfazione lavorativa”. Nella ricerca, continua Bussotti, si trova piena conferma “di una serie di elementi che la psicologia del lavoro professa da quando è nata e cioè da oltre un secolo: le risorse lavorative e personali (es. autonomia, comunicazione, autoefficacia, ecc.) riducono la possibilità di sviluppare conseguenze lavorative e personali negative (es. esaurimento psicofisico, quiet quitting, disturbi muscoloscheletrici), mentre alcuni stressor (es. conflitto e/o difficoltà di conciliazione lavoro-famiglia), si correlano invece con l’aggravarsi di queste situazioni. Il mio stupore è piuttosto dato da una riflessione e cioè, che ancora oggi, ci siano resistenze ad accettare e mettere in pratica quello che ormai è un dato ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica e delle evidenze empiriche. Conosciamo le leve per benessere e produttività, conosciamo gli ostacoli e le conseguenze negative. Le prove ci sono. Ora i tempi sono maturi per il fare”.

G7 Salute, Schillaci: vertice opportunità cruciale di confronto

G7 Salute, Schillaci: vertice opportunità cruciale di confrontoMilano, 10 ott. (askanews) – “Siamo portatori di un bagaglio di esperienze, prospettive idee, sono certo che questa collaborazione produrrà progressi significativi. Questa è un’opportunità cruciale per confrontarci sulle tre priorità della presidenza del G7 Salute”. Lo ha detto il ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci, nel suo intervento in apertura ad Ancona della riunione dei ministri della Salute del G7.


“In questi due giorni approfondiremo ulteriormente la discussione sulla resistenza antimicrobica e sul cambiamento climatico secondo l’approccio ‘one health’, discuteremo inoltre degli incentivi per la ricerca e lo sviluppo in relazione alla resistenza antimicrobica, della capacità di produzione farmaceutica in Africa e di architettura sanitaria globale” ha ricordato il ministro elencando le priorità della presidenza italiana. “È un piacere e un onore essere qui con voi oggi per questa riunione conclusiva dei ministri della salute del G7. Do il benvenuto a tutti i delegati ai membri del G7 provenienti da Giappone, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Canada e Unione Europea, a tutti i delegati dei paesi ospiti provenienti da Albania, Brasile, India, Arabia Saudita e Sudafrica e infine a tutti i delegati delle organizzazioni internazionali cui presenti, Fao, Oms ed Ocse” ha aggiunto.


“Il vostro prezioso sostegno è stato estremamente importante ed utile per la preparazione di questa riunione ministeriale della presidenza italiana del G7. La vostra presenza qua oggi il vostro impegno ad affrontare le tematiche importanti che oggi discuteremo insieme” ha concluso Schillaci.

10 ottobre, Confepi: salute mentale nuova pandemia terzo millennio

10 ottobre, Confepi: salute mentale nuova pandemia terzo millennioRoma, 10 ott. (askanews) – La salute mentale è la vera pandemia del Terzo Millennio che rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario mondiale se non verranno presi provvedimenti urgenti dalle istituzioni preposte. A sostenerlo è la dottoressa Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute, realtà associativa che mette insieme le strutture di riabilitazione psichiatrica in tutta Italia.


“Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale e come ogni anno ascolteremo i nostri politici lanciare promesse di investimenti che puntualmente saranno smentite in nome di tagli ai bilanci soprattutto sulla sanità mentale”, afferma Marchetti. “In Italia stiamo scontando ancora i postumi del covid sulla salute mentale e le statistiche recenti ci dicono che il 56% dei cittadini ritiene che i problemi psichici debbano essere una priorità nell’azione di governo, mentre da anni ormai siamo fanalino di coda nella spesa sanitaria dedicata alla salute mentale, con appena il 3,4% della spesa per la salute destinata a questi temi”. Per la presidente di Confepi Salute “occorre investire sulle comunità terapeutiche psichiatriche e socio riabilitative che dai tempi di Basaglia ad oggi, rappresentano un baluardo fondamentale ai fini degli interventi clinici e riabilitativi, con migliaia di pazienti che, usciti da interventi di emergenza e ricoveri in cliniche, dopo un periodo di vita in strutture residenziali, sono ritornate a prendersi cura di se, a vivere socialmente”.


Senza queste strutture il sistema sanitario non sarebbe in grado di reggere, scaricando totalmente i malati sulle famiglie, purtroppo, in molti casi, inesistenti o in grossa difficoltà nella gestione di queste delicate situazioni. Le Comunità Terapeutiche Psichiatriche e socio riabilitative, nonostante le immense difficoltà vissute da queste strutture, oberate da regole e meccanismi che hanno poco a che fare con il trattamento terapeutico, asfissiate dalla scarsità di risorse economiche pubbliche, hanno sostenuto, concretamente curato, riabilitato migliaia e migliaia di pazienti, insieme alle loro famiglie, producendo risultati incredibili, con reali cambiamenti di vita.

G7 Salute, al via a Ancona vertice con focus su risposte a pandemie

G7 Salute, al via a Ancona vertice con focus su risposte a pandemieMilano, 10 ott. (askanews) – Comincia oggi ad Ancona e si concluderà domani la riunione dei ministri della Salute del G7. Il ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci, ospiterà gli omologhi di Usa, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito, oltre al commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare e i ministri della Salute dei Paesi ospiti: Albania, Brasile, India, Sudafrica e Arabia Saudita, oltre ai rappresentanti di organizzazioni internazionali quali la Fao, l’Oms e l’Ocse.


I temi principali che verranno discussi durante l’incontro si concentreranno su tre pilastri: architettura sanitaria globale e prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie; invecchiamento sano e attivo attraverso la prevenzione lungo tutto l’arco della vita e l’innovazione; approccio one health, con particolare attenzione alla resistenza antimicrobica. L’obiettivo è quello di individuare strategie dirette ad affrontare adeguatamente le crisi e le sfide attuali che hanno gravi costi sociali ed economici, contrastando le disuguaglianze e promuovendo la salute come valore e punto di forza delle nostre società.


A ospitare all’arrivo i capi delegazione alla Mole Vanvitelliana è il ministro Schillaci, prima dei saluti introduttivi della Presidenza italiana G7 e i saluti istituzionali presso l’auditorium Orfeo Tamburi.

Salute, 10,7 mln gli italiani fragili con problemi di vista

Salute, 10,7 mln gli italiani fragili con problemi di vistaMilano, 9 ott. (askanews) – Sono 10,7 milioni, pari al 21,3% della popolazione, gli italiani in condizione di fragilità oculistica, ovvero coloro che hanno sia difetti o patologie alla vista sia difficoltà economiche nell’accesso a prestazioni oculistiche, strumenti correttivi o farmaci oftalmici. Si tratta principalmente di donne (il 23,7%) e giovani (25,5%). A livello geografico, il disagio raggiunge il 15,9% nel Nord-Ovest, il 14,5% nel Nord-Est, mentre le percentuali salgono al 24,4% nel Centro e al 27,9% nel Mezzogiorno. Le persone con redditi bassi sono le più esposte al rischio di fragilità oculistica, ma quasi il 21% di coloro che si trovano in questa condizione dispone di un reddito superiore a 35.000 euro annui. Sono i dati emersi dal primo Rapporto della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia realizzato in collaborazione con il Censis “Italiani in condizioni di fragilità oculistica: fotografia di un disagio sociale sommerso” presentato oggi presso il Tempio di Adriano di Roma, durante il secondo meeting annuale della Fondazione “Vedere meglio, vivere meglio, tutti”.


La ricerca dimostra come la condizione di fragilità oculistica sia determinata dalla coesistenza e dal reciproco influenzarsi di difficoltà economiche e difficoltà relative alla salute della vista, con un peggioramento dello stato di quest’ultima proprio a causa delle difficoltà a sostenere le spese per prestazioni oculistiche, occhiali o lenti a contatto. A questo proposito, va sottolineato come l’incidenza delle patologie oculistiche peggiora sensibilmente nelle persone fragili: la miopia, ad esempio, colpisce il 42,8% degli italiani con una percentuale che sale al 64% tra le persone in stato di fragilità oculistica; lo stesso vale per l’astigmatismo presente nel 28% degli italiani e nel 49,7% dei fragili; soffre di presbiopia, invece, il 18,8% dei cittadini, mentre tra i fragili si arriva al 23,2%. Oltre ai fragili, in Italia 2,7 milioni – il 5,4% – sono in condizioni ancora peggiori, di povertà oculistica, ovvero coloro che hanno problemi alla vista ma risorse economiche assolutamente insufficienti per provvedere ad essa. Basti pensare che il 71,4% di questi, nell’ultimo anno, ha rinunciato alle visite oculistiche per motivi economici. Si tratta di una condizione di disagio che colpisce principalmente le donne (sono il 66,6% delle persone in condizione di povertà oculistica), gli anziani (15,9%), i residenti nel Sud e nelle Isole (53,7%) e nelle grandi città, con oltre 500.000 abitanti (21,7%). Il 49% di chi vive in povertà oculistica ha redditi inferiori a 15.000 euro annui.


Il 47,7% dei lavoratori con fragilità oculistica denuncia un calo della propria produttività, al punto che il 27,7% è stato costretto a cambiare lavoro e il 22,7% a smettere di lavorare. Inoltre, l’88,2% delle persone in condizione di fragilità oculistica ha riscontrato un impatto negativo nella vita quotidiana: meno autonomia (40,9%), con limitazioni nelle relazioni sociali (32,1%) e nella mobilità (25,5%), e compromissione del tempo libero (83,9%). Il 75,3% delle persone in condizione di fragilità ha difficoltà nell’uso di smartphone, computer e smart tv. L’impatto negativo si riflette anche sul benessere psicologico, causando frustrazione (58,8%), irritabilità (62,6%) e isolamento (42,5%). Il 55,6% della popolazione in condizione di fragilità oculistica pensa che la propria vista sia peggiorata a causa della difficoltà di accesso alle cure sanitarie. L’83,5% ha incontrato ostacoli o ha dovuto rinunciare alla sostituzione degli occhiali, il 78,2% ha rinviato o saltato le visite oculistiche. Per far fronte ai costi delle cure della vista il 23,9% delle persone in fragilità oculistica ha subito un calo del proprio tenore di vita e il 47,6% ha dovuto tagliare altre spese. Il 62,8% delle persone con problemi alla vista si rivolge alla sanità privata, perché necessita di un’assistenza sanitaria frequente e tempestiva. L’84,6% degli italiani è convinto che chi ha soldi può curare prima e meglio la propria vista. Il 66,6% pensa che, all’origine di questa disuguaglianza, vi sia la poca attenzione del Servizio sanitario sulla salute della vista.

Iss: sintomi depressivi per 6% adulti, in aumento tra 18-34enni

Iss: sintomi depressivi per 6% adulti, in aumento tra 18-34enniRoma, 8 ott. (askanews) – Il 6% degli adulti italiani riferisce sintomi depressivi, una quota in calo in generale ma in aumento nelle persone di 18-34 anni. Lo affermano i dati delle sorveglianze Passi e Passi d’Argento dell’Iss, pubblicati in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra il 10 ottobre. La salute mentale, in particolare delle donne in gravidanza e nel primo anno dopo il parto, è stata anche oggetto di uno studio appena pubblicato da alcuni ricercatori dell’Istituto e della London School of Economics (Lse), che descrive per la prima volta il supporto disponibile nei Dipartimenti di Salute Mentale (Dsm) italiani per le donne con disturbi mentali perinatali, da cui emerge la necessità di risorse dedicate.


Una quota contenuta di adulti italiani, poco più del 6%, riferisce sintomi depressivi e sente che il proprio benessere psicologico è compromesso per una media di 16 giorni al mese. I sintomi depressivi si collegano in molti casi a problemi di natura fisica, che si manifestano in chi è colpito mediamente quasi 10 giorni al mese (per chi è libero da depressione la media è di meno di due giorni), e a limitazioni nelle attività quotidiane per quasi 8 giorni al mese. I sintomi depressivi sono generalmente più frequenti con l’avanzare dell’età, fra le donne (7%), fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (19%), precarietà lavorativa (8%) o bassa istruzione (10%), fra chi vive da solo (7%) e fra le persone affette da patologia cronica (11%). Solo il 65% delle persone intervistate che riferiscono sintomi depressivi ricorrono all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi soprattutto a medici oppure operatori sanitari. Nel tempo, dal 2008 ad oggi, la prevalenza di sintomi depressivi si è ridotta, ovunque nel Paese e in tutti i gruppi della popolazione ma più lentamente tra le donne e i giovani 18-34enni tra i quali il trend, negli ultimi anni, è addirittura in aumento e ha annullato in qualche modo i vantaggi ottenuti negli ultimi 15 anni.


La sorveglianza Passi rileva che negli ultimi anni si osservano prevalenze di sintomi depressivi mediamente più alte nelle regioni settentrionali e minori nelle Regioni del Centro Italia. Tuttavia, non mancano eccezioni e alcune Regioni, come Sardegna, Molise e Marche, si caratterizzano per le più alte prevalenze di sintomi depressivi. Tra gli over 65 (dati Passi d’Argento) 9 su 100 riferiscono sintomi depressivi e il 17% si dice insoddisfatto della propria vita.

Salute, “Tennis & Friends” torna al Foro Italico

Salute, “Tennis & Friends” torna al Foro Italico

Roma, 7 ott. (askanews) – Torna al Foro Italico, dall’ 11 al 13 ottobre, Tennis & Friends – Salute e Sport, la manifestazione nata nel 2011 con l’obiettivo di veicolare la cultura della prevenzione attraverso lo sport e i corretti stili di vita. “La prevenzione è giovane” è il claim dell’evento- giunto alla 14esima edizione- che, anche quest’anno, darà la possibilità a tutti i cittadini di effettuare visite e screening gratuiti grazie al coordinamento di Salute Lazio e Asl RM1 e al coinvolgimento delle strutture sanitarie del territorio.


Progetto scuole Ma Tennis&Friends – Salute e Sport è anche informazione, promozione della cultura della salute soprattutto verso le nuove generazioni: saranno proprio loro le protagoniste della prima giornata della manifestazione che prenderà il via la mattina di venerdì 11 ottobre, alla presenza del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.


Il Progetto Scuole- istituito e inserito all’interno del programma di Tennis & Friends a partire dal 2018- nel corso di sei anni ha visto la partecipazione di oltre 20mila studenti, coinvolti di anno in anno in diverse attività didattico ricreative, realizzate grazie a medici specialisti, federazioni e partner sostenitori. Anche quest’anno, gli studenti avranno la possibilità non solo di prendere parte all’evento, ma di partecipare al contest sul tema “Salute e sport”, cimentandosi attraverso la realizzazione di video, foto, disegni in grado di veicolare idee, proposte e riflessioni sul tema del crescere sani e in salute grazie anche all’attività sportiva, con un riferimento particolare alla prevenzione. Villaggio della Salute e dello Sport


Da sabato 12 il Villaggio della Salute di Tennis & Friends- Salute e Sport aprirà ufficialmente le porte alla cittadinanza: per due giorni, a partire dalle ore 10, i cittadini avranno a disposizione oltre 500 professionisti sanitari, con circa 180 postazioni che offriranno visite gratuite in 54 diverse aree specialistiche. Oltre 70 le strutture sanitarie coinvolte che comprendono tutte le province del Lazio, grazie anche alla collaborazione delle Asl, Regione Lazio e Ministero della Salute. Al Villaggio della Salute, saranno inoltre presenti le autoemoteche per la donazione del sangue. I percorsi di prevenzione saranno garantiti anche da medici militari all’interno del Villaggio Interforze.


Sabato e domenica il Villaggio dello Sport accoglierà la Federazione Italiana Tennis e Padel e importanti Federazioni Sportive Nazionali che allestiranno spazi per avvicinare la popolazione alla pratica sportiva e alle diverse discipline. Oltre, ovviamente al Torneo Celebrity che vedrà sfidarsi sul campo le “storiche” celebrities di Tennis & Friends. Roma, 7 ott. (askanews) – Tra gli Ambassador invitati a partecipare e a scendere in campo per la prevenzione, ci sono: la madrina storica, Veronica Maya, il presidente onorario di Tennis & Friends – Salute e Sport, Nicola Pietrangeli; Manuela Arcuri; Marco Betello; Filippo Bisceglie; Paolo Bonolis; Flaminia Bolzan; Raul Bova; Vittorio Brumotti; Antonio Cabrini; Vincent Candela; Albano Carrisi; Gabriella Carlucci; Milly Carlucci; Nicola Pietrangeli; Barbara D’Urso; Maria De Filippi; Luigi Di Biagio; Daniele De Rossi; Beppe Convertini; Anna Falchi; Francesca Fagnani; Rosario Fiorello; Stefano Fiore; Beppe Fiorello; Ludovico Fremont; Gimmy Ghione; Giuliano Giannichedda; Matteo Garrone; Max Giusti; Giampaolo Morelli; Paolo Morelli; Ignazio Moser; Neri Marcorè; Massimiliano Ossini; Pierluigi Pardo; Barbara Palombelli; Paola Perego; Cristina Chiabotto; Roberto Ciufoli; Andrea Lo Cicero; Andrea Lucchetta; Adriana Volpe; Filippo Volandri; Anna Tatangelo; Marco Tardelli; Sebastiano Somma; Cecilia Rodriguez; Carolina Rey; Gianni Rivera; Marzia Roncacci; Monica Setta; Anna Safroncik; Lillo; Pino Insegno; Dolcenera; Noemi; Max Tortora; Luca Zingaretti. I numeri di Tennis&Friends Ogni anno la manifestazione vede aumentare il numero di visitatori e di screening effettuati:lo scorso anno, alla main edition di Roma hanno partecipato più di 80mila persone, oltre 30mila sono state le visite gratuite. Ottimo riscontro anche per l’ultima edizione torinese, che si è tenuta per la prima volta a piazza Castello dal 20 al 22 settembre 2024 e che ha visto la partecipazione di oltre 40mila visitatori che hanno effettuato circa 20mila screening. In totale, dal 2011 a oggi sono stati oltre 350 mila i check-up gratuiti e circa 440mila i cittadini che hanno preso parte alle diverse edizioni della manifestazione. “In Italia si fa poca prevenzione. I dati sono allarmanti: nel 2022, solo il 50% della popolazione ha aderito agli screening gratuiti proposti dal Servizio Sanitario Nazionale. Non solo. Nel 2023, in Italia sono state stimate 395.000 nuove diagnosi di cancro, con un incremento del 4,9% in tre anni. Il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma della mammella, seguito da colon-retto, polmone, prostata e vescica. Eppure, si stima che il 40% dei tumori potrebbe essere evitato con la prevenzione e adottando uno stile di vita più sano, sin dall’età pediatrica – commenta il Prof. Giorgio Meneschincheri fondatore di Tennis & Friends, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Specialista medico presso il Policlinico Gemelli – Solo il 51,8% dei giovani tra i 6 e i 24 anni pratica sport regolarmente. In generale, il 30% della popolazione è sedentaria, con conseguente aumento di peso e obesità, che colpiscono oltre il 40% degli adulti, aggravando il rischio oncologico. Lo sport è prevenzione ed è necessario che le Istituzioni preposte sostengano le famiglie che non hanno la possibilità economica di far praticare attività sportiva regolare ai propri ragazzi. Il nostro evento è un’opportunità per tutti coloro che credono di non avere tempo: con i nostri screening gratuiti, possono recuperare quel tempo perso e prendersi cura della propria salute”.

I precari AIFA in piazza: “Diritto al lavoro, non arretriamo”

I precari AIFA in piazza: “Diritto al lavoro, non arretriamo”Roma, 7 ott. (askanews) – I precari Aifa hanno indetto un sit-in di protesta a Roma il 9 ottobre 2024, dalle ore 11.30, presso la sede dell’Agenzia: “Scenderemo in piazza – spiegano – per ricordare all’Amministrazione di AIFA e al Governo che non arretreremo di un passo, e difenderemo ad oltranza il nostro diritto di lavoratori. Nel giorno in cui AIFA presenterà il progetto ‘COSìsiFA’, noi precari AIFA saremo fuori, con maschere bianche e dietro un imponente striscione. Perché tutti devono sapere”.


“Maschere bianche, invisibili, fantasmi. Noi, precari AIFA, ormai da mesi relegati all’ombra della disoccupazione, dopo tante promesse svanite e Ordini del Giorno ignorati alla Camera dei Deputati. Famiglie spezzate, vite stravolte, ambizioni calpestate dall’immobilismo istituzionale. Noi, precari AIFA, che per anni abbiamo sopportato contratti precari, aggrappandoci alla speranza di una stabilizzazione, come è già accaduto in altri Enti Statali”. “Le nostre competenze, pagate dallo Stato, oggi vengono rigettate dallo stesso Stato che si rifiuta di valorizzarle. Saremo noi, i precari AIFA, a manifestare per tutto questo. Alla vigilia della stesura della Legge di Bilancio, da cui dovrebbe emergere, secondo le parole del Sottosegretario alla Salute Gemmato, interrogato dall’on. Marco Furfaro, un pacchetto di norme che preveda la nostra riammissione e un percorso di stabilizzazione”, concludono i precari AIFA.

Autunno rigenerante alle Terme di Chianciano

Autunno rigenerante alle Terme di ChiancianoRoma, 7 ott. (askanews) – Dai Bagni di Notte al Party di Halloween, proseguendo con degustazioni di vini e trattamenti di bellezza a base di uva e zucca, fino all’appuntamento con Girogustando


L’autunno bussa alle porte della Toscana, portando con sé una sinfonia di colori caldi e avvolgenti che trasformano le colline della Valdichiana e della Val d’Orcia, patrimonio dell’Unesco, creando uno scenario incantevole: qui le Terme di Chianciano, parte del gruppo Terme & Spa Italia, sono il luogo ideale per riscoprire un benessere senza tempo, grazie alle acque termali che si trasformano in un caldo abbraccio rigenerante per corpo e mente. Da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre, le Terme di Chianciano ospitano una serie di appuntamenti serali. Il 31 ottobre, la notte di Halloween si tinge di festa con un Dj set e un buffet dinner, dove gli ospiti sono invitati a ballare in una magica cornice, mentre la musica risuona tra le piscine illuminate. Il 1° novembre, è il momento di celebrare invece i sapori autunnali con “Theia, Novello & Castagne”, una serata dedicata al vino novello, un vino giovane, fresco e fragrante, e alle castagne del Monte Amiata, perfettamente abbinati per esaltare i prodotti tipici locali.


Il culmine del weekend arriva il 2 novembre con i suggestivi Bagni di Notte alle Piscine Termali Theia, alimentate dalla sorgente Sillene. In un’atmosfera romantica e affascinante, sotto il cielo stellato, gli ospiti sono immersi nelle acque termali riscaldate a 38°C, circondati da vapori e luci soffuse che si riflettono sull’acqua. Il suono della musica dal vivo a bordo piscina fa sì che la serata sia un momento di puro incanto, dove relax e benessere si fondono con il divertimento. I getti d’acqua e gli idromassaggi favoriscono il completo rilassamento del corpo, mentre l’atmosfera avvolgente e festosa rende questa esperienza davvero unica, perfetta da condividere con amici o in coppia. Il 26 ottobre, andrà in scena una speciale edizione de Bagni di Notte grazie alla collaborazione con il format Girogustando: una serata di degustazioni culinarie che vedrà la partecipazione dell’Osteria culturale Casa Pleiadi di San Agapito. Piatti innovativi come hummus di lenticchie e polpette vegane si intrecciano ai sapori toscani del castagnaccio, creando un menu che soddisfa ogni palato… e dopo il dolce, tutti a rilassarsi nelle acque termali.


Infine, le Terme Sensoriali offrono un rifugio di pace con trattamenti esclusivi, come il Massaggio Antiage all’Uva, ideale per rivitalizzare la pelle grazie ai benefici antiossidanti dei polifenoli. Le acque termali della sorgente Sillene, ricche di proprietà curative, completano l’offerta benessere con percorsi detox come l’”Acqua Santa Detox”. Non manca poi un tocco di bellezza grazie al Self Treatment alla Zucca, un trattamento autunnale che sfrutta le proprietà nutrienti e antiossidanti di questo frutto per rigenerare e illuminare la pelle.