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Buchmesse 2024, a “Testo” il manifesto di Italia Ospite d’Onore

Buchmesse 2024, a “Testo” il manifesto di Italia Ospite d’OnoreRoma, 23 feb. (askanews) – “Promozione della letteratura italiana e della lettura”. Questo il titolo dell’incontro che ha aperto oggi a Firenze la terza edizione di “Testo”. L’evento dedicato all’editoria contemporanea, ideato da Todo Modo e organizzato da Pitti Immagine in collaborazione con Stazione Leopolda, ospiterà 150 case editrici fino al 25 febbraio.


Al primo appuntamento nell’Arena Olivetti della Stazione Leopolda, coordinato da Laura Pugno, sono intervenuti Annalena Benini, Direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino, Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Associazione Italiana Editori, Adriano Monti Buzzetti, Presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Alessandro De Pedys, Direttore generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI e Mauro Mazza, Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle attività connesse alla partecipazione dell’Italia quale Ospite d’Onore alla 76ª edizione della Frankfurter Buchmesse. Anche Juergen Boos, Presidente e Ceo della Buchmesse, ha inviato il suo video saluto a relatori e partecipanti. Il 2024 si appresta a diventare un anno indimenticabile per la letteratura italiana che il prossimo ottobre tornerà protagonista, a 36 anni di distanza dall’ultima volta, nella fiera internazionale del libro più importante d’Europa e probabilmente del mondo. Una grande opportunità per la nostra cultura in generale che si prepara a dare prova di capacità di confronto e di dialogo. È, questo, l’intento dichiarato del programma a cui il Commissario straordinario Mazza sta lavorando con il suo team: “Nessuno vuole convincere né tantomeno convertire nessuno. Ma vorremmo conoscerci e farci conoscere meglio, incontrarci, dialogare come mai finora è stato possibile, senza censure né cesure”, ha dichiarato il giornalista. Per Mazza “il dialogo darà buoni frutti se sarà accompagnato anche da incontri personali tra scrittori e lettori”.


Durante l’incontro a “Testo” è stato svelato per la prima volta al pubblico il manifesto, firmato da Lorenzo Mattotti, che accompagnerà l’Italia come Ospite d’Onore: “Una giovane lettrice che, accomodata su quella calla, legge il suo libro e guarda il mondo, già matura e pronta a confrontarsi con il prossimo e insieme provare a fare un mondo migliore”, così lo ha spiegato Mazza. Il Commissario straordinario ha ricordato che il programma completo della partecipazione italiana alla prossima Buchmesse verrà reso pubblico in una conferenza stampa prevista per fine maggio a Francoforte, così come da accordi presi con la Buchmesse. Un aspetto sottolineato anche da Innocenzo Cipolletta, Presidente del partner del progetto “Associazione Italiana Editori”, che ha puntualizzato: “non possiamo ancora rivelare i nomi degli autori italiani presenti a ottobre alla Buchmesse, ma il livello di coinvolgimento degli editori da noi sollecitati è stato particolarmente elevato, ciò garantisce una presenza a Francoforte di autori e personalità”. Cipolletta, inoltre, ci ha tenuto a rimarcare “la proficua collaborazione che il Commissario straordinario del Governo Mauro Mazza ha instaurato con noi e con le case editrici” definendola “la chiave per la buona riuscita degli eventi di Italia Ospite d’Onore 2024 Fiera del Libro di Francoforte”.


I prossimi appuntamenti nel cammino di avvicinamento dell’Ospite d’Onore 2024 alla 76ª edizione della Buchmesse, sia in Italia che in Germania, si svolgeranno nell’ambito delle iniziative che prendono il nome di “Destinazione Francoforte”. Da oggi il viaggio tricolore verso la fiera del libro più importante d’Europa verrà accompagnato dal manifesto di Mattotti, capace di esprimere visivamente il concetto di “Radici nel futuro” scelto come titolo della storica partecipazione.

Riciclo, Industrial Deal e Green Deal al centro della nuova Europa

Riciclo, Industrial Deal e Green Deal al centro della nuova EuropaMilano, 22 feb. (askanews) – Il 2024 sarà un anno decisivo per il futuro della politica europea. I leader che emergeranno dalle elezioni europee di giugno saranno chiamati a stabilire politiche ambiziose e rispettare impegni per raggiungere gli obiettivi fissati dagli accordi internazionali sul clima, determinando il ruolo dell’Europa come attore chiave a livello globale nella lotta per un futuro più sostenibile.


È in questo scenario che Globe Italia – Associazione Nazionale per il Clima WEC Italia – Comitato Nazionale Italiano del World Energy Council hanno organizzato giovedì 22 febbraio presso Spazio Europa l’incontro “L’Europa e il suo avvenire alla prova della transizione: clima, economia circolare, energia e geopolitica. Per una politica all’altezza delle sfide presenti”, primo appuntamento di una roadmap 2024 che vedrà una serie di incontri dedicati al tema della Transizione Ecologica. “L’incontro di oggi, inserito nell’ambito delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, rappresenta un’occasione preziosa per rendere più aderente alla realtà e ai bisogni la piattaforma nata otto anni fa. Quella che è diventata una comunità forte formata dalle maggiori imprese e consorzi della green economy italiana ha l’ambizione di contribuire ai processi decisionali e di favorire il dibattito in un momento in cui la sostenibilità è il cuore dello sviluppo: un processo che si declina in termini ambientali, economici e sociali”, ha detto in apertura Matteo Favero, Presidente di Globe Italia.


“Siamo onorati di avere anche questa mattina esponenti di Governo e Parlamentari italiani ed europei per continuare a confrontarci con i partner delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, e ringraziamo la Rappresentanza dell’Unione Europea a Roma per l’ospitalità” – ha continuato il Segretario Generale WEC Italia Paolo D’Ermo – introducendo la roadmap disegnata da WEC Italia e Globe Italia. “Continueremo a lavorare insieme nelle prossime settimane seguendo il filo rosso della via delle transizioni, dall’Italia ed Europa verso l’Africa e gli Stati Uniti. Nel mese di aprile saremo a Torino in occasione della Planet Week e del G7 Clima, Energia e Ambiente a guida italiana; a settembre a Trevi per l’8a Edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare; quindi a ottobre a Washington per il secondo Bilaterale per la cooperazione Italia – Usa su energia, clima ed economia circolare; quindi nuovamente a Roma per fare il punto sull’anno di lavori e programmare nuove attività. Un percorso che si svilupperà in sinergia con gli sviluppi che emergeranno dal G7, dalle elezioni europee e dalla COP-29”. All’incontro hanno preso parte Luca Pierantoni (Rappresentanza in Italia della Commissione Europea), Josè De Falco (Presidente AICP), Giovanni Orsina (Direttore Luiss School of Government), Laura D’Aprile (Capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del MASE), Stefano Conti (Direttore Relazioni ed Istituzionali ARERA), Patrizia Toia (Vicepresidente ITRE – Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo), Massimiliano Salini (Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo) e Marco Scurria (4a Commissione permanente politiche UE del Senato). Le istituzioni hanno testimoniato un approccio bipartisan e costruttivo per la difesa delle filiere nazionali del riciclo e dell’energia.


Nel talk coordinato dal Direttore di Askanews Gianni Todini voce ai partner delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, con gli interventi di Fabrizio Iaccarino (Enel Italia), Elisa Borghese (Axpo Italia), Igor Malgieri (Edison), Marco Mannocchi (Neste) Ivan Illomei (Conai), Marco Castagna (Basf), Claudio Busca (Comieco), Andrea Campelli (Corepla) e Andrea Porchera (Renexia).

Il McDonald’s di Cinisello Balsamo contro la violenza sulle donne

Il McDonald’s di Cinisello Balsamo contro la violenza sulle donneMilano, 21 feb. (askanews) – Una campagna per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne e far conoscere il più possibile gli strumenti a supporto delle vittime: il ristorante McDonald’s di Cinisello Balsamo ha promosso l’iniziativa “Non sei sola, lasciati aiutare”, per ribadire l’impegno concreto nel contrasto alla violenza sulle donne e fare da amplificatore di un messaggio dal forte impatto sociale.


“La violenza sulle donne – ci ha detto Giacomo Bosia, licenziatario del McDonald’s di Cinisello – è un tema di attualità urgente e importante. Noi di McDonald’s cerchiamo nel nostro piccolo di dare un contributo con questa bellissima iniziativa che è quella di affiggere sulla porta dei bagni delle donne un adesivo con il numero anti violenza e anti stalking 1522 che può essere d’aiuto a quelle donne che si sentono in pericolo”. Il numero nazionale gratuito 1522, promosso dalla presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, tutti i giorni, 24 ore su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. E al lancio dell’iniziativa di McDonald’s hanno preso parte autorità locali e regionali. “Le istituzioni – ha detto Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia – devono aiutare queste persone. La Lombardia lo sta facendo: ultimamente abbiamo disposto un finanziamento importante per mettere a disposizione i nostri alloggi di edilizia popolare destinati anche alle persone che in qualche modo desiderano denunciare la propria condizione di sofferenza ma poi hanno bisogno naturalmente anche di una casa dove poter stare e dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione”.


La campagna di sostegno alle donne si inserisce poi in un discorso più ampio che il ristorante di Cinisello Balsamo intrattiene con la società da anni a livello di azioni sociali. “Con McDonald’s – ha aggiunto Bosia – la filosofia è proprio quella di restituire alla comunità locale parte di quello che ci dà la comunità qui. Questo significa che abbiamo il dovere di fare”. La catena di ristoranti conta oggi circa 32.000 dipendenti, di cui il 62% è donna, come anche il 50% dei direttori e il 50% del team di dirigenza di McDonald’s Italia. Si tratta quindi di una realtà che parla sempre più al femminile e questo si traduce in progetti concreti come “Non sei sola, lasciati aiutare”, ma anche “Women in franchising”, nuovo programma di networking per incrementare l’inserimento di nuove imprenditrici all’interno della rete di franchising McDonald’s.

Africa, la sfida dell’educazione nel continente più giovane

Africa, la sfida dell’educazione nel continente più giovaneRoma, 21 feb. (askanews) – La sfida dell’istruzione in Africa è la sfida dell’intero pianeta, perché il futuro è di questo continente: entro il 2050, una persona su 4 sarà africana. Nel 2023, il continente africano ha registrato la più grande popolazione di giovani del pianeta ed entro il 2050, il 40% di tutte le persone di età inferiore ai 18 anni, circa 1 miliardo di persone, sarà in Africa. Eppure circa 98 milioni di bambini sono fuori dalla scuola nell’Africa subsahariana e quasi l’86% fatica a raggiungere l’alfabetizzazione di base entro i 10 anni. Riconoscendo questa sfida planetaria, l’Unione africana ha dichiarato il 2024 “Anno dell’istruzione” e proprio dopo la chiusura del vertice dell’Ua, tenutosi il 17 e 18 febbraio ad Addis Abeba, la Global Partnership for Education, nell’ambito del Civil 7, in collaborazione con il Coordinamento italiano Diaspore per la cooperazione, AVSI, Save the Children, Global Campaign for Education, Global Compact on education e Comunità di Sant’Egidio promuove l’evento “Educazione, emergenza comune”, giovedì 22 febbraio a Roma alle ore 14 e trenta all’Hotel Nazionale.


In occasione dell’appuntamento verranno comunicate per la prima volta in Italia, in seno alla presidenza del G7 del nostro Paese, le linee guida e le raccomandazioni dei capi di Stato dell’Unione Africana sull’educazione nel XXI secolo, appena approvate al Vertice dell’Unione Africana. “Come ci insegna la storia dell’Italia, l’istruzione ha rappresentato la base del progresso economico e sociale, offrendo a tutti i bambini la possibilità di imparare una lingua comune, le competenze di base e un nuovo senso di identità – spiega Laura Frigenti direttrice generale della Global Partnership for Education – L’Italia ha un’esperienza preziosa da condividere per fare dell’istruzione un trampolino di lancio per economie più forti e società più giuste e stabili. Dopo la Conferenza Italia-Africa e l’inizio della presidenza del G7 nel 2024, il messaggio che viene dai leader Africani è chiaro e l’Italia ha l’opportunità cruciale di contribuire in maniera determinata a realizzare le loro raccomandazioni, rifondando le relazioni G7 Africa’.


I benefici economici dell’istruzione sono enormi: se si punta sull’istruzione si registrerà un potenziale aumento del reddito pro capite in Africa del 50% entro il 2050 e di quasi il 120% entro il 2100. Ma non è finita qui: una popolazione africana istruita e qualificata può essere la leva che porta a società più produttive e più sostenibili, in grado di affrontare le sfide dei cambiamenti climatici, con effetti a cascata che garantiranno che le risorse future sia umane che economiche si autoalimentino e si rafforzino. Basti pensare che un bambino la cui madre sa leggere ha il 50% in più di probabilità di vivere oltre i cinque anni, il 50% in più di probabilità di essere vaccinato e il doppio di probabilità di frequentare la scuola. L’accesso all’istruzione promuove anche la pace e la stabilità: è stato stimato che la probabilità di conflitto più che raddoppia nei Paesi con un’incidenza doppia di disuguaglianza educativa. L’istruzione, infatti, favorisce società coese e pacifiche: i Paesi con più anni di istruzione sperimentano meno conflitti. “Investire nell’istruzione in Africa è fondamentale per raggiungere le principali priorità politiche dell’Italia per la sua presidenza G7 – conclude Ruth Kagia consigliere speciale Global Partnership for Education per l’Unione Africana – ovvero promuovere la crescita economica e la stabilità della regione e ridurre i fattori di spinta della migrazione”.


“È un messaggio pieno di speranza quello del Papa, quando dice: ‘Guardiamo all’Africa con molta fiducia, perché ha tutto quanto le serve per essere un continente capace di tracciare i cammini futuri. Mi riferisco non solo alle grandi risorse ai progressi economici e nei processi di pace, penso soprattutto alle risorse educative: i valori dell’educazione tradizionale africana, soprattutto quelli dell’ospitalità, dell’accoglienza, della solidarietà, sono valori che si integrano perfettamente nel Patto Educativo. Con queste parole, il Papa conferma che l’Africa non è solo la madre dell’umanità, ma anche un’educatrice, non solo grazie alla sua educazione tradizionale, ma anche a quella moderna’” dichiara Ezio Lorenzo Bono segretario del Global Compact on Education che partecipa al seminario “Educazione, emergenza comune”. “Le diaspore africane sono sempre state impegnate attivamente nell’educazione, la formazione professionale e l’istruzione nei loro Paesi d’origine. Oggi il contributo delle Diaspore, in termini di capitale umano, expertise e reti di relazioni, è fondamentale per rafforzare i sistemi educativi africani, promuovere l’innovazione e colmare il divario di competenze. Questo impegno delle Diaspore si traduce in innumerevoli iniziative a sostegno di scuole e università, borse di studio, condivisione di conoscenze e scambi culturali. L’empowerment delle Diaspore è chiave per costruire un futuro migliore per l’Africa basato sull’istruzione di qualità e sulla crescita economica inclusiva” afferma Mani Ndongbou Bertrand Honore, presidente del CIDCI, Coordinamento Italiano delle Diaspore per la Cooperazione Internazionale.


“Non è un tema per gli addetti della cooperazione allo sviluppo o dei fondi globali di investimento. L’educazione c’entra con lo sviluppo di noi tutti, con le questioni più dibattute e divisive oggi, dalla crisi climatica alle migrazioni, dall’instabilità economica alle guerre sempre più vicine – afferma Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione AVSI – Sostenere l’educazione in Africa significa investire in sviluppo. Dobbiamo mettere in campo, insieme, energia, creatività, fondi e partnership per un’educazione intesa come quella relazione che permette alla persona di scoprire il suo valore unico e irripetibile, di divenire consapevole della propria dignità irriducibile, quindi capace di prendere in mano la sua vita da protagonista e di elaborare un progetto di riuscita di sé e di sviluppo autentico della sua comunità.” “Assicurare il diritto all’educazione inclusiva e di qualità per tutti i bambini e le bambine in Africa, e nel mondo, deve essere un tema prioritario per qualunque agenda politica. L’educazione rappresenta le fondamenta dello sviluppo dei singoli e della collettività, il mezzo per consentire a ciascun bambino il raggiungimento del suo pieno potenziale e per costruire società resilienti, inclusive e pacifiche – afferma Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia -L’anno africano dell’istruzione, la centralità del continente africano e dell’educazione per la cooperazione italiana allo sviluppo, nell’anno della Presidenza Italiana del G7, non possono che rappresentare opportunità fondamentali per rilanciare con forza l’impegno e il partenariato globale volto al raggiungimento dell’SDG4 entro il 2030”. “La sfida dell’istruzione delle giovani generazioni è talmente cruciale per il futuro del continente africano e dell’intero pianeta che deve essere affrontata mettendo a frutto tutte le risorse disponibili. Si tratta infatti di una sfida enorme che anche nella Comunità di Sant’Egidio sentiamo come nostra responsabilità. Infatti, recuperare i marginali all’educazione e riportarli in percorsi di istruzione formale è il lavoro quotidiano di migliaia di volontari di Sant’Egidio in Malawi, Centrafrica, RDC e in altri 24 paesi africani. Sono bambini che per le difficoltà della vita si sono ritrovati in strada, senza famiglia, senza certificato di nascita, che nei volontari di Sant’Egidio trovano il supporto per ricominciare o cominciare il percorso scolastico e di integrazione nella società” spiega Evelina Martelli, Scuola di Pace Comunità di Sant’Egidio. “Parlare di futuro del continente africano come chiave del domani globale richiede, anzitutto, di rigettare la visione di istruzione come limitato insieme di obiettivi di apprendimento. L’istruzione che plasma l’avvenire è trasformativa, rende la persona capace di inserirsi nel proprio contesto locale in modo politicamente attivo e garantisce la padronanza degli strumenti utili a comprendere la dimensione internazionale nella quale ognuno è inserito. Investire in questo tipo di istruzione significa affrontare il nodo del colonialismo culturale e promuovere una cooperazione globale tra pari. Solo in questo modo si gettano le basi per realizzare luoghi dai quali non si voglia o si debba fuggire”, dichiara Emanuele Russo coordinatore della Global Campaign for Education Italia. “Educare significa tirar fuori. Dobbiamo lavorare insieme perché i giovani in Africa possano tirar fuori e sviluppare le loro doti, la loro fantasia e le loro capacità per costruire insieme un mondo migliore. La politica e le istituzioni sono chiamate a ridurre le debolezze dei sistemi educativi, valorizzando le soluzioni locali già oggi in molti casi innovative” conclude Riccardo Moro Chair del Civil7.

Pellegrinaggio statua Vergine Medaglia Miracolosa fa tappa in Calabria

Pellegrinaggio statua Vergine Medaglia Miracolosa fa tappa in CalabriaRoma, 21 feb. (askanews) – Dopo Maida ed Accaria, terza tappa in Calabria per Pellegrinaggio nazionale della statua della Vergine della Medaglia Miracolosa: dal 23 al 25 febbraio sarà a Lamezia Terme, nella parrocchia della Beata Maria Vergine Addolorata (Pietà).


Spiega il parroco don Emanuele Gigliotti: “Io ho subito risposto con gioia all’invito di realizzare questa missione popolare nella nostra parrocchia, dove sono diventato parroco nel mese di ottobre. L’ho visto come un segno, un aiuto a cominciare bene il mio ministero e conoscere il territorio. Infatti l’occasione è stata utile perché io prendessi contatto con le varie realtà del territorio visto che il senso di questo pellegrinaggio è proprio un andare verso il territorio come “Chiesa in uscita” come ci ricorda Papa Francesco. Ho iniziato dalla clinica qui vicino dove gli ammalati attendono una visita che gli dia conforto, poi il quartiere contrada Scirò dove ci sarà un momento di comunione, di preghiera o ancora la caserma dei carabinieri, perché davvero queste persone che vivono anche loro una missione per il bene comune si sentano supportati dalla preghiera della Chiesa di cui loro stessi fanno parte. Un altro sguardo è stato rivolto al mondo della scuola. Saremo presenti in un istituto comprensivo dove anche lì la statua della Madonna della Medaglia Miracolosa arriverà. Il fatto che la missione avvenga attraverso una statua è una cosa molto semplice e bella. Certamente si tratta di un’immagine, ma la nostra fede si basa proprio sull’incarnazione del Figlio di Dio che si è fatto uomo, è diventato visibile, ha preso un volto umano e ci ha rivelato il volto invisibile del Padre. Quindi anche l’immagine della Madonna, la prima e più perfetta discepola del Signore ci aiuta a seguire Gesù. Maria indica sempre il Figlio, come ci ha detto a Cana di Galilea Fate quello che vi dirà. Questo aiuterà i fedeli ad aprire il cuore a Cristo, vero centro della Chiesa, vero cuore della Chiesa. Noi siamo, come dice l’apostolo Paolo, il Corpo di Cristo. La Chiesa è il corpo di Cristo, di cui Cristo è il capo. Il contesto che viviamo non è sempre incoraggiante e le comunità all’indomani del Covid non si sono di nuovo raccolte come prima. Quindi c’è un’ulteriore prova, un’ulteriore sfida che va vissuta, va accolta. Ecco quindi con questi sentimenti accogliamo la missione. Abbiamo accolto e attendiamo questa visita di cui ringrazio di cuore i missionari Vincenziani”. Il Pellegrinaggio nazionale della statua della Vergine della Medaglia Miracolosa, di cui Lamezia Terme è una delle tappe, ha preso avvio l’11 novembre 2020, in Vaticano, con la benedizione di Papa Francesco in ricordo del 190° anniversario delle apparizioni a Santa Caterina Labouré e guarda al 27 novembre 2030, quando si celebrerà il bicentenario. Possono aggiungersi nuove tappe a questa iniziativa promossa dai Missionari Vincenziani d’Italia in collaborazione con la Famiglia Vincenziana: coloro che fossero interessati a promuovere un tempo breve di animazione pastorale con due missionari vincenziani e la Sacra effigie della Madonna della Medaglia Miracolosa, possono contattare la Commissione della “Tre Giorni con Maria” all’indirizzo e-mail: tregiorniconmaria@gmail.com


Il programma della tappa di Lamezia Terme del pellegrinaggio nazionale della statua della Vergine della Medaglia Miracolosa prevede i seguenti appuntamenti. Venerdì 23 febbraio: alle 11 arrivo e accoglienza della statua della “Madonna della Medaglia Miracolosa” nel cortile parrocchiale con la presenza di una delegazione dell’Istituto Comprensivo Manzoni – Augruso; alle 11.15 la preghiera del S. Rosario meditato animato dal gruppo “Nel seno di Maria”; alle 12 recita della supplica del beato Bartolo Longo; alle 15.30 visita alla Clinica Michelino; alle 17.15 Via Crucis animata dai gruppi del catechismo delle scuole medie; alle 18 la celebrazione della S. Messa; alle 21 la Veglia di preghiera animata dall’Azione Cattolica parrocchiale.


Sabato 24 febbraio: alle 8.30 celebrazione delle lodi mattutine alla presenza esposta del Cristo Eucaristico; alle 9.30 visita al gruppo dei Carabinieri di Lamezia Terme; alle 10.45 Visita all’Istituto Comprensivo “Manzoni – Augruso”: incontro con la dirigente, gli alunni e i docenti; alle 16 Recita del Rosario meditato presso contrada Scirò; alle 18 la celebrazione della S. Messa; alle 19 Catechesi generale. Domenica 25 febbraio: alle 7.30 la recita delle lodi mattutine; alle 8 e alle 10.30 la celebrazione della S. Messa.


Negli orari in cui non sono impegnati nelle visite del territorio parrocchiale, i padri saranno disponibili per il ministero della santa Confessione. I padri sia nelle Messe che negli altri incontri consegneranno e imporranno ai fedeli la medaglia miracolosa. Il pellegrinaggio della statua della Vergine della Medaglia Miracolosa offre la possibilità di vivere “Tre giorni con Maria”. Spiega padre Giuseppe Martinelli, CM, Missionario Vincenziano: “Accogliere in Calabria l’effige della Madonna della Medaglia Miracolosa significa accogliere la Speranza che ciò che è accaduto per la piccola di Nazareth può accadere per ogni persona. La Calabria ha bisogno di questi segni per avere sempre la forza di alzare lo sguardo per non cedere mai alla tentazione della sopraffazione o dello scoraggiamento. La venuta della Vergine Maria in mezzo è una grande provocazione ad abbracciare sempre più lo stile della cura: per la persona, per l’ambiente e per i sogni”.

Disabilità, la special advisor di Biden visita Athletica Vaticana

Disabilità, la special advisor di Biden visita Athletica VaticanaMilano, 20 feb. (askanews) – Lo sport è un diritto delle persone con disabilità e può contribuire in modo decisivo a un cambiamento di mentalità per trovare strade e linguaggi inclusivi per tutti. Ecco il punto centrale del “protocollo” di collaborazione sancito con lo stile dell’amicizia – nel pomeriggio di martedì 20 febbraio – durante la visita di Sara Minkara, special advisor del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America per i diritti delle persone con disabilità, nella sede di Athletica Vaticana, l’associazione polisportiva della Santa Sede che ha un suo team paralimpico.


“Lo sport può favorire un cambio della narrazione della disabilità, togliendo di mezzo pietismi e riconoscendo diritti, opportunità e abilità di ciascuno” ha detto Minkara. Trovando piena sintonia nell’esperienza concreta di Athletica Vaticana presentata attraverso le testimonianze di Sara Vargetto, 15 anni, sempre a “tutta” con la sua carrozzina e Paul Gabriele Weston: l’atleta più giovane e meno giovane dell’associazione vaticana. Sara Minkara, nominata in questo incarico dal presidente Joe Biden, è di origine libanese, è musulmana e non vedente. È stata nei giorni scorsi a Parigi in vista delle Paralimpiadi e a Roma ha incontrato il ministro italiano per le disabilità, Alessandra Locatelli, per mettere a punto il primo G7 su disabilità e inclusione che si terrà a ottobre in Umbria. Germania e Austria le altre due tappe del suo tour europeo.


L’incontro fa seguito all’iniziativa sportiva inclusiva promossa a novembre dall’Ambasciata e Athletica Vaticana con partite di padel che hanno coinvolto 2 campioni venuti appositamente dagli Stati Uniti; giovani con sindrome di Down e con autismo; studenti sordi; ospiti della Caritas; ragazzi con disagi sociali di un quartiere della periferia di Roma. Papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti a questa iniziativa sportiva inclusiva. Con questo stile sportivo fraterno e inclusivo Athletica Vaticana ha donato a Minkara il testimone della staffetta – simbolo dell’associazione della Santa Sede – firmato dal Papa. All’incontro ha partecipato anche Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei media vaticani. “Eventi come quello promosso da Athletica Vaticana – ha sottolineato – aiutano anche i mezzi di comunicazione a prendere maggiore consapevolezza di quanto lo sport possa aiutare a favorire l’inclusione ad ogni livello”. Salutando Sara Minkara, Gisotti ha dunque messo l’accento sull’importanza del dialogo interreligioso e interculturale per costruire una società in cui nessuno si senta escluso. “Un impegno per il quale – ha detto – come chiede Papa Francesco, sono particolarmente chiamati a mettersi in gioco i credenti”.

Scuola, piattaforma digitale per l’orientamento sulle superiori

Scuola, piattaforma digitale per l’orientamento sulle superioriMilano, 20 feb. (askanews) – Quanto conta un buon orientamento durante la scuola media per mettere studentesse, studenti e famiglie in condizione di scegliere l’indirizzo di studio alle superiori nel modo più consapevole? Conta molto, anzi è fondamentale per uno dei primi passaggi decisivi per il futuro di un giovane, da non prendere alla leggera, limitando i rischi di una scelta sbagliata, sebbene rimediabile. Per quanto importante, a lungo l’orientamento alla scuola media in Italia è stato trascurato – rispetto a quello dalle superiori all’università o al lavoro – spesso limitandolo a un episodico consiglio orientativo, dato dai docenti in terza media, appena prima delle iscrizioni.


Ora le cose stanno cambiando: la riforma prevista dal PNRR, la normativa seguente e le linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito del dicembre 2022 hanno messo al centro il ruolo dell’orientamento, dando rilievo anche a quello nella secondaria di I grado. Soprattutto, chiarendo che si tratta di una funzione centrale del triennio di studi, a cui dedicare fin dal primo anno un percorso specifico di almeno 30 ore. Come costruire tale percorso, come sostanziarlo di contenuti? A questo bisogno delle scuole cerca di dare una risposta la nuova piattaforma digitale FUtuRI (www.futuri.education), promossa e realizzata dalla Fondazione De Agostini e dalla Fondazione Agnelli, presentata oggi a Milano nel corso di una conferenza stampa nazionale presso la sede di Fondazione De Agostini. Hanno partecipato per Fondazione De Agostini Chiara Boroli (Presidente) e Marcella Drago (Segretario Generale), per Fondazione Agnelli Andrea Gavosto (Direttore) e Giovanni Piumatti (Ricercatore e responsabile della piattaforma FUtuRI).


La piattaforma FUtuRI, completamente gratuita, interattiva e user friendly, si rivolge ai docenti, alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di I grado. A partire dall’autunno scorso, è oggetto di sperimentazione da parte di decine di classi in tutte le regioni d’Italia (con l’eccezione della Valle d’Aosta), grazie anche alla collaborazione di alcuni Uffici Scolastici Regionali del MIM, segnatamente quelli del Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio, Calabria e Sicilia. È in corso di discussione un accordo di sperimentazione con Viale Trastevere, per definire le possibili sinergie con la piattaforma Unica del Ministero. FUtuRI propone molteplici attività didattiche, da svolgersi prevalentemente in classe, con l’obiettivo di aiutare ogni ragazza e ragazzo a mettere meglio a fuoco i propri interessi, capacità e aspirazioni, così da arrivare a un consiglio orientativo per la scelta di proseguimento degli studi più motivato. Il percorso è stato sviluppato con e per i docenti, affinché possa diventare parte integrante dell’offerta formativa in tema di orientamento.


Fra le risorse a disposizione, vanno in particolare ricordate: un questionario non-cognitivo (conoscenza di sé stessi, delle proprie inclinazioni rispetto alle materie scolastiche e ai metodi di studio), cinque questionari disciplinari (due di italiano, due di matematica e uno di inglese) e oltre trenta moduli di didattica orientativa legati a temi multidisciplinari, come il mondo dei libri e l’ecosostenibilità, insieme a informazioni per conoscere meglio, sempre con l’aiuto dei docenti, quale sia l’offerta formativa nella scuola secondaria di II grado. Le attività orientative iniziano già in prima media e proseguono, secondo coerenti sequenze, per i tre anni del ciclo. A oggi sono 2557 docenti di 638 istituti comprensivi italiani ad avere manifestato interesse per FUtuRI, registrandosi sulla piattaforma. Oltre 100 istituti (127 classi con più di 2200 studenti) hanno già effettivamente iniziato la sperimentazione, svolgendo il questionario non cognitivo, mentre i questionari disciplinari potranno essere svolti dal prossimo aprile, secondo la scansione prevista.


“Tra le aree di intervento di Fondazione De Agostini – ha dichiarato Chiara Boroli, Presidente Fondazione De Agostini – c’è da sempre l’impegno nell’educazione e nella formazione delle giovani generazioni. In Fondazione Agnelli abbiamo trovato un partner di consolidata esperienza in questa area e abbiamo quindi deciso di condividere lo sviluppo e la nascita della piattaforma FUtuRI. La scelta della scuola secondaria di II grado è un momento cruciale nella vita degli adolescenti, che può condizionare il loro futuro professionale. Con questa piattaforma di orientamento possiamo accompagnare e favorire il processo decisionale durante il triennio delle medie e aiutare i giovani ad acquisire piena consapevolezza di sé, delle proprie attitudini e della realtà esterna, affinché possano essere protagonisti del loro progetto di vita”. “Insieme a Fondazione De Agostini – ha detto il Direttore di Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto – con FUtuRI abbiamo voluto proporre alle scuole medie italiane uno strumento articolato, efficace e moderno, che risponda all’esigenza di rendere l’orientamento un percorso didattico di precoce e progressivo avvicinamento alla scelta successiva. Convinti non solo che questo sia utile a ogni studentessa o studente – e alle loro famiglie – ma anche consapevoli che un buon orientamento alle medie sia fondamentale per contrastare il rischio di abbandono scolastico nei primi anni delle superiori e migliorare gli apprendimenti”. “Le attività didattiche proposte – ha spiegato il responsabile della piattaforma, Giovanni Piumatti – sono incardinate nel quadro europeo di riferimento sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente. Mettono al centro il ruolo del docente, offrendo strumenti agili per lo sviluppo e la valutazione di tali competenze nelle loro classi. Con Fondazione De Agostini abbiamo anche investito molto nella formazione ai docenti e nell’accompagnamento di tutti gli utenti, dall’adesione e iscrizione in piattaforma fino allo svolgimento di tutte le attività”.

Clima, a Milano una installazione di denuncia nella Fashion week

Clima, a Milano una installazione di denuncia nella Fashion weekMilano, 20 feb. (askanews) – La crisi climatica non risparmia nessuno, neppure la Fashion week di Milano, sulla quale è piombata, è il caso di dire, un’installazione voluta da Fondazione CESVI e Factanza Media. Un’auto in via Paolo Sarpi, colpita da enormi blocchi di grandine e con sul cofano un messaggio che, purtroppo, continuiamo a sentire: il cambiamento climatico non esiste. In particolare CESVI denuncia l’ingiustizia climatica, che colpisce Paesi come il Pakistan, nazione nella quale l’associazione opera da diversi anni, che contribuisce pochissimo alle emissioni, ma ne paga pesanti conseguenze ambientali.


“Due anni fa il Pakistan – ha detto ad askanews Roberto Vignola, vicepresidente di Fondazione CESVI – ha subito una terribile inondazione che ha sommerso il Paese per circa un terzo della sua superficie e questa alluvione ha prodotto otto milioni di rifugiati climatici. I media purtroppo hanno ignorato questa tragedia e oggi siamo qui per portare all’attenzione del pubblico questo tema del climate change, che ormai è qui, è presente nelle nostre vite quotidiane, quindi anche il titolo ‘Climate change doesn’t exist è un po’ provocatorio”. Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura media di 0,6 gradi maggiore rispetto al 1991-2000 e di 1,48 gradi dal livello preindustriale1. Tra 1970 e 2021 i fenomeni meteorologici estremi nel mondo sono stati 11.778, con 4.300 miliardi di dollari di danni economici e la morte di 2 milioni di persone, per il 90% nei Paesi in Via di Sviluppo. “Colpisce ha aggiunto Cristina Parodi, ambasciatrice del CESVI – l’immagine di questa macchina distrutta dalla grandine e anche il claim ‘Cimate change doesn’t exist’ ci deve far riflettere sul fatto che non si può più trascurare questo problema enorme a livello globale”.


Per questo è necessario insistere sulla comunicazione e sulla comprensione del fenomeno che ci troviamo a considerare. “La macchina che vedete alle mie spalle – ha concluso Maria Russo – Project Manager di Factanza Meda – colpita da una forte grandinata, evidentemente ricorda quello che è successo a Milano a luglio e in tutta Italia, ricordiamo le inondazioni in Emilia-Romagna. Abbiamo voluto prendere questo simbolo perché è una conseguenza tangibile, che vediamo nella vita quotidiana di ciò che è il cambiamento climatico. Abbiamo voluto farlo durante la Fashion Week perché è una settimana nella quale Milano è piena di gente da tutto il mondo e quindi inevitabilmente ha una risonanza maggiore”. Un altro degli obietti del progetto è quello di smuovere le persone, di invitarle a farsi portavoce di una richiesta di cambiamento profondo, che guardi al clima per quello che è realmente, ossia uno dei più importanti terreni nei quali si gioca la partita per il nostro futuro come specie.

”Siamo un’opera d’arte”: da Klimt e Warhol nuove opere per FAIS

”Siamo un’opera d’arte”: da Klimt e Warhol nuove opere per FAISMilano, 20 feb. (askanews) – Dall’arte classica alla pop art, passando per l’Art Nouveau. Un percorso di rivisitazioni e ispirazioni quello che caratterizza “Siamo un’opera d’arte”, la campagna di sensibilizzazione promossa dalla FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati. Capolavori artistici che, grazie alla tecnica della visual art, indossano o ripropongono presidi per incontinenza e stomia.


Ai sei capolavori dell’arte classica – Nascita di Venere (Sandro Botticelli); Perseo con testa di Medusa (Benvenuto Cellini); Venere di Urbino (Tiziano Vecellio); Discobolo di Mirone; Tentazione di Adamo ed Eva (Masolino da Panicale); Amore e Psiche (Antonio Canova) – presentati lo scorso anno, si aggiungono ora tre nuove opere: La maternità (Gustav Klimt) e due ispirate a Campbell’s Soup Cans e Shot Marilyns (Andy Warhol). Una mostra che non intende arrestarsi, ma che guarda già a nuovi capolavori. Opere scelte, rivisitate ma pur sempre uniche. Il messaggio è forte e chiaro: come un capolavoro d’arte resta tale anche se rivisto con un dispositivo medico, così l’identità della persona non viene scalfita se si utilizza una sacca da stomia, un catetere o un pannolone. “Parlare di incontinenza e stomia in Italia è ancora un tabù: vergogna, paura, imbarazzo generano infatti pregiudizi che spesso influiscono fortemente sulla vita delle persone più fragili e le loro famiglie. Per questo lo scorso anno abbiamo ideato questa campagna, per accendere, anche provocatoriamente, un riflettore su una condizione di cui si parla poco, ma che condiziona in maniera significativa la vita delle persone interessate, e spesso anche i caregiver. Con queste nuove opere la campagna si evolve: dall’affermazione dell’identità individuale arriva a trattare temi specifici come la maternità, ben rappresentata nell’opera di Klimt, ma anche quelle ispirate a Warhol ci permettono di arrivare a un pubblico più vasto che sa poco o nulla di questi temi” ha dichiarato Pier Raffaele Spena, presidente FAIS.


“La ricerca di nuove opere è stata ardua, l’arte classica si presta meglio delle altre alla rivisitazione. Tuttavia, la scelta della pop art, nello specifico di due icone come quelle di Andy Warhol, crediamo possa essere vincente per sensibilizzare un pubblico sempre più ampio sulla quotidianità delle persone con stomia e incontinenza” ha dichiarato Mattia Zucca, Head of Healthcare Strategy & Communication di MCO International Group, l’agenzia che ha collaborato alla realizzazione della campagna. La mostra è visitabile virtualmente: grazie alla tecnologia 3D lo spettatore può immergersi nell’ambiente museale e osservare le opere. Visita qui la mostra virtuale. In Italia sono oltre 7.000.000, dai 18 ai 70 anni, a soffrire di incontinenza urinaria o fecale. L’incontinenza rappresenta un problema sociosanitario rilevante: l’insorgenza, infatti, cresce all’aumentare dell’età, ma non risparmia i più giovani. Per i soggetti non ospedalizzati di età superiore ai sessant’anni la prevalenza dell’incontinenza urinaria varia dal 15% al 35%; oltre il 70% dopo gli 80 anni in entrambi i sessi. Le persone con stomia sono più di 75.000, equamente distribuite tra uomini e donne; la condizione ha un’incidenza media nazionale pari a circa lo 0,13% della popolazione. Anche il cateterismo vescicale, e in particolare quello intermittente, ha una incidenza di circa lo 0,5% sulla popolazione italiana.


Chi è soggetto a questa pratica va spesso incontro a infezioni dell’apparato urinario che possono portare anche alla ospedalizzazione nei casi più gravi. Numeri seri aggravati dalla scarsa informazione al paziente, dalla mancanza di una comunicazione istituzionale mirata e dalle procedure di acquisto dei presidi non idonee a fornire alle persone il presidio più appropriato.

Domenica la mobilitazione a Roma contro la violenza sugli animali

Domenica la mobilitazione a Roma contro la violenza sugli animaliRoma, 19 feb. (askanews) – “Leone chiama, Roma risponde”: il 25 febbraio a Roma nuova mobilitazione per chiedere pene più severe e certe, per chi commette violenza sugli animali. Gli ultimi casi di cronaca, vittime animali inermi, uccisi e anche torturati, hanno scosso profondamente le coscienze, di tutti i cittadini, non solo degli animalisti, e dato vita ad un vero e proprio movimento per chiedere giustizia per gli animali, che non possono difendersi da soli. Il gatto Leone di Angri, scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada, Leone 2 di San Ferdinando di Puglia, il gatto ucciso da un petardo messo nella bocca, Aron, il cane legato ad un palo e bruciato vivo a Palermo, e ancora i gatti Oil di Latina, morto a causa dell’olio bollente gettato addosso, e Grey, di Alberobello, buttato a calci in una fontana e morto congelato, “vittime innocenti che chiedono giustizia, nessuno può più restare a guardare senza fare nulla”, sottolineano gli organizzatori. Lo scorso 14 gennaio, a Milano, in tanti, spontaneamente, sono scesi in piazza per dire BASTA! Ed ora è la volta di Roma, l’appuntamento è a Piazza Santi Apostoli, ore 14.00 e l’appello è a “partecipare numerosi alla manifestazione per chiedere pene certe e più severe per chi maltratta, tortura, uccide gli animali, perché non succeda mai più quello che è successo a Leone e ai tanti altri animali come lui, uccisi dalla crudeltà umana e anche dall’indifferenza”. L’obiettivo della mobilitazione è quello di “risvegliare” chi ancora non è consapevole di questa escalation di violenza che sembra non avere fine e che vede sempre più minorenni protagonisti di atti efferati nei confronti degli animali. E per questo – ricordano gli organizzatori – è importante sensibilizzare anche il Parlamento, in occasione del disegno di legge in materia al suo esame: “L’inasprimento delle pene è solo uno degli aspetti necessari di una buona riforma che non può prescindere dalla prevenzione, che passa necessariamente per l’educazione al rispetto, per la lotta al randagismo, per il rafforzamento delle strutture di accoglienza e cura dei randagi sul territorio, per una facilitazione delle segnalazioni dei casi di abuso e per maggiori poteri di intervento in capo ad istituzioni o associazioni”. “Confidiamo – concludono gli organizzatori della manifestazione – nella capacità delle persone di impegnarsi per cambiare le cose ed a loro abbiamo fiduciosamente rivolto il nostro appello a partecipare numerosi a questo evento”. L’appuntamento per tutti è domenica 25 febbraio a Roma, Piazza Santi Apostoli, ore 14.00.