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Roma, no vax assaltano bar che ospita evento con Roberto Speranza

Roma, no vax assaltano bar che ospita evento con Roberto SperanzaRoma, 15 gen. (askanews) – Studio 26, bar del centro di Roma, è stato preso d’assalto da ignoti ‘no vax’ nella notte. All’apertura, i titolari hanno trovato il muro e la serranda imbrattata con la vernice rossa e scritte che prendono di mira Roberto Speranza. “Colpevole di strage”, si legge.


L’ex ministro della salute – si ricorda – la sera di oggi 15 gennaio, è ospite del locale per un evento organizzato dall’associazione ‘La Giovane Roma’. Nelle scritte, Speranza è definito “boia” e “assassino”, mentre i ragazzi dell’associazione sono accusati di “complicità” con l’ex ministro. Federico Lobuono, presidente dell’associazione, afferma: “Siamo stati etichettati come complici di un assassinio. Un atto spregevole che non ci intimidisce e anzi rende l’incontro di questa sera con l’ex ministro Speranza ancora più doveroso, per garantire sempre un confronto libero e costruttivo. Non abbiamo paura”, continua Lobuono, che rilancia con un “ci vediamo stasera”.

Giocattolo Sospeso: oltre 50mila giochi raccolti e distribuiti

Giocattolo Sospeso: oltre 50mila giochi raccolti e distribuitiMilano, 14 gen. (askanews) – La quarta edizione di Giocattolo Sospeso, l’iniziativa benefica promossa da Assogiocattoli e sostenuta dalla campagna istituzionale Gioco per Sempre, che da anni si pone l’obiettivo di diffondere la cultura del gioco e celebrarne l’universalità, sì è conclusa con numeri che i promotori definiscono “straordinari” e con “una partecipazione senza precedenti”. Grazie ai 530 punti vendita che hanno aderito all’iniziativa, fanno sapere da Assogiocattoli, sono stati raccolti oltre 50mila giocattoli, dimostrando quanto il gioco possa essere un potente strumento di solidarietà e condivisione, capace di unire grandi e piccoli in un gesto di generosità collettiva. Un risultato straordinario ottenuto grazie a una partecipazione capillare in tutto il territorio nazionale, tra negozi specializzati, supermercati, ipermercati e altre attività, e al coinvolgimento diretto di ben 126 enti benefici: da Fondazione ABIO Italia ETS a Croce Rossa Italiana, da Caritas a Mission Bambini e molti altri.


Ben radicate a livello locale, tutte le associazioni benefiche coinvolte hanno svolto un ruolo fondamentale nel rafforzare l’interesse degli italiani che, potendo offrire il proprio contributo a realtà conosciute e vicine a loro, hanno avvertito la solidarietà in maniera ancora più concreta e hanno quindi deciso di partecipare attivamente, trasformando gesti individuali in un movimento collettivo capace di generare un impatto tangibile. Associazioni, reparti pediatrici, ospedali, case-famiglia, fondazioni, confraternite, parrocchie e comunità per minori hanno collaborato in modo sinergico per distribuire i giocattoli ai bambini e alle famiglie in difficoltà, raggiungendo 334 città in 20 regioni, arrivando a toccare persino la Repubblica di San Marino. Anche il mondo dello sport, in particolare quello del calcio, ha contribuito con entusiasmo alla causa. Il famoso difensore della Nazionale Brasiliana e della Juventus, Gleison Bremer, pochi giorni prima di Natale ha annunciato la sua adesione al progetto, acquistando e lasciando giocattoli “in sospeso” presso uno dei punti vendita aderenti, consegnandoli poi di persona all’Ospedale Regina Margherita di Torino.


“Siamo estremamente soddisfatti dei risultati straordinari raggiunti con la quarta edizione di Giocattolo Sospeso. Un successo frutto della collaborazione tra le realtà di volontariato e le comunità locali, che si sono mobilitate con grande generosità e impegno. Siamo davvero felici di vedere come ogni anno l’iniziativa cresca e si consolidi, confermando – come sosteniamo da sempre – che il gioco è un diritto inalienabile di tutti i bambini” ha confermato Gianfranco Ranieri, presidente di Assogiocattoli. Una crescita esponenziale che permette ad Assogiocattoli di rinnovare con entusiasmo l’appuntamento con Giocattolo Sospeso al 2025: come di consueto, si parte dal 20 novembre, in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il gioco continua a essere riconosciuto non solo come un diritto universale dei bambini, ma anche come un simbolo di speranza, inclusione e solidarietà che unisce persone e comunità, superando e azzerando ogni differenza. Per diffondere ulteriormente il progetto, è online il sito ufficiale giocattolosospeso.it che raccoglie tutte le informazioni sull’iniziativa, un vero punto di riferimento per la promozione e il coordinamento delle future edizioni.

Lega del Filo D’Oro, al via la campagna di sensibilizzazione

Lega del Filo D’Oro, al via la campagna di sensibilizzazioneRoma, 13 gen. (askanews) – Cosa significa essere persone sordocieche nel nostro Paese? È una domanda che merita una riflessione profonda, perché chi non vede e non sente vive immerso in un mondo fatto di buio e silenzio. Questo implica aver bisogno di un supporto costante, perché altrimenti si rimane esclusi, anche dalle attività quotidiane e più importanti. Una persona con sordocecità, ad esempio, non può andare in ospedale senza essere accompagnata da un interprete, i bambini o i ragazzi non possono frequentare la scuola senza programmi adeguati, gli adulti non possono accedere al mondo del lavoro, senza politiche realmente inclusive. Vite sospese che rischiano di essere confinate ai margini da barriere e disuguaglianze, che una società equa dovrebbe abbattere, come ricorda l’Agenda 2030 dell’ONU, secondo cui nessuno deve essere lasciato indietro.


Da 60 anni, la Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Ente Filantropico è impegnata a dare voce alle istanze di chi non vede e non sente e delle loro famiglie, promuovendo l’autonomia, l’inclusione sociale e il pieno riconoscimento dei loro diritti, con l’obiettivo di costruire un futuro più inclusivo, privo di barriere, in cui ognuno possa autodeterminarsi e vivere una vita dignitosa e autonoma. Con il Manifesto delle Persone Sordocieche – presentato lo scorso marzo alla Camera dei deputati – che parte dalla richiesta di aggiornamento della Legge 107/2010 al fine di riconoscere tutte le persone che siano contemporaneamente cieche e sorde, a prescindere dall’età in cui sviluppano tali disabilità, la Lega del Filo d’Oro pone l’attenzione su alcuni temi centrali per promuovere un reale cambiamento, chiedendo alle Istituzioni un maggior impegno affinché ogni persona sordocieca venga riconosciuta e sostenuta, ovunque e sempre, con accesso a cure, interpreti e strumenti che possano davvero fare la differenza nella vita di tutti i giorni.


“Il ‘Manifesto delle persone sordocieche’ rappresenta una visione collettiva: è il sogno di una società che abbraccia ogni individuo e celebra la diversità come una ricchezza. – ha dichiarato Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro – Da 60 anni il lavoro della Lega del Filo d’Oro è animato dalla passione e soprattutto dal coraggio di vedere e ascoltare “oltre” ciò che è possibile, per dare voce ai bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie, fornire risposte concrete per migliorare la loro qualità di vita e promuovere maggiore inclusione. Tutti insieme possiamo contribuire a un reale cambiamento, impegnandoci a costruire un mondo più equo e accessibile, dove nessuno sia lasciato indietro”. L’inclusione scolastica, la mobilità autonoma, la possibilità di lavorare e di abitare in spazi pensati per le esigenze specifiche di chi non vede e non sente non sono solo diritti, ma passi fondamentali verso una società in cui nessuno venga lasciato indietro. Creare un mondo più accessibile, anche nei luoghi di sport e cultura, significa abbracciare la diversità e abbattere ogni barriera: la Lega del Filo d’Oro crede fermamente che con il sostegno di tutti si possano superare le sfide attuali per creare una società più equa e accessibile, capace di riconoscere il potenziale delle persone sordocieche come una risorsa preziosa per l’intera collettività.


DARE VOCE AI BISOGNI DELLE FAMIGLIE, PER GARANTIRE ACCESSO A SERVIZI ADEGUATI – Le famiglie delle persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale affrontano quotidianamente sfide difficili, che richiedono un coraggio straordinario per garantire il benessere dei propri cari. Spesso, nella vita di tutti i giorni, si trovano a dover far fronte a bisogni complessi, senza ricevere il supporto necessario o adeguato, costrette a navigare in un sistema che non sempre risponde alle loro reali esigenze. I familiari chiedono che sia garantito il diritto alla cura attraverso una collaborazione efficace tra tutti gli attori coinvolti (Stato, Regioni, Aziende e Comuni), valorizzando la centralità della persona. Sottolineano la necessità di abbattere le barriere burocratiche che ostacolano l’accesso alla Lega del Filo d’Oro come struttura di riferimento, spesso priva di alternative. Chiedono, infine, che vengano eliminati i vincoli territoriali che impediscono di rivolgersi a strutture specialistiche fuori regione, garantendo così la libertà di scegliere i servizi più adeguati e specializzati per rispondere a bisogni complessi dei loro figli.


Per questo la Fondazione sottolinea con forza l’importanza di garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie fuori Regione per tutte le persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale che abbiano l’esigenza di ricevere cure specialistiche. In questo modo, nessuna famiglia dovrà mai sentirsi abbandonata nell’affrontare queste sfide. RICONOSCERE LE PERSONE SORDOCIECHE COME UNA RISORSA PREZIOSA PER LA SOCIETÀ – Ogni persona sordocieca ha un potenziale straordinario da valorizzare e, con il giusto supporto, può contribuire in modo significativo al progresso della comunità. Tuttavia, ostacoli culturali, pratici e strutturali continuano a limitare l’accesso a istruzione e lavoro, privando la società di un’enorme risorsa. Per la Fondazione ogni individuo ha il diritto di realizzare i propri sogni, per questo si impegna a promuovere politiche concrete per l’inclusione scolastica, formando insegnanti e volontari all’uso di strumenti di comunicazione fondamentali come il Braille, la LIS, i sistemi di comunicazione tattili, Haptic e le tecniche più adatte alle esigenze della singola persona. Sul fronte dell’inclusione lavorativa, la “Lega” chiede incentivi mirati e programmi specifici, affinché le persone sordocieche possano accedere a contesti lavorativi realmente inclusivi e privi di barriere. Inoltre, per garantire a chi non vede e non sente una vita piena, fatta di relazioni e inclusione, l’Ente promuove, grazie al supporto dei suoi preziosi volontari e ad iniziative organizzate dai suoi Centri e Sedi Territoriali presenti in tutta Italia, attività di sollievo, ludiche e ricreative, che hanno l’obiettivo di accompagnare chi non vede e non sente fuori dal buio e dal silenzio. L’ACCESSIBILITÀ COME PRESUPPOSTO PER L’AUTONOMIA E L’AUTODETERMINAZIONE – L’autonomia è una conquista essenziale per il benessere e la dignità di ogni individuo. Ma per le persone sordocieche, le barriere architettoniche, sensoriali e tecnologiche rappresentano ostacoli enormi, che limitano gravemente la loro indipendenza. La Lega del Filo d’Oro è impegnata in attività di sensibilizzazione volte a promuovere: la mobilità autonoma delle persone sordocieche, anche attraverso l’adeguata formazione del personale di assistenza per la comunicazione nel sistema di trasporto pubblico; l’accessibilità dei siti web istituzionali (e non) per le persone con disabilità uditive e visive; e l’accesso allo sport e alla cultura delle persone sordocieche e con disabilità psicosensoriali attraverso l’abbattimento delle barriere fisiche, sensoriali e cognitive. Per la Fondazione, l’accessibilità è un diritto fondamentale. Da oltre 45 anni, il Centro di Ricerca di Osimo sviluppa tecnologie assistive per rimuovere ostacoli e produrre facilitazioni nel complesso rapporto delle persone con disabilità plurime con l’ambiente circostante. Inoltre, la formazione è centrale: il personale è il motore che consente all’Ente di perseguire la sua missione, costruendo relazioni significative con le persone sordocieche e le loro famiglie. Per trasmettere il proprio know-how anche all’esterno, la “Lega” promuove attività formative con altri Enti per sensibilizzare gli operatori pubblici e sanitari sulla sordocecità e sui sistemi di comunicazione adottati da chi vive questa condizione.

Papa: minori più grande giacimento di speranza e di amore

Papa: minori più grande giacimento di speranza e di amoreMilano, 8 gen. (askanews) – Dopo avere annunciato a novembre scorso che il prossimo 3 febbraio si svolgerà in Vaticano un summit mondiale dedicato ai diritti dei bambini, Papa Francesco è tornato oggi con forza a parlare della drammaticità della condizione dei bambini nel mondo. Lo ha fatto stamani, durante la catechesi dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, evidenziando l’urgenza delle questioni sociali del lavoro minorile, degli abusi, dello sfruttamento e delle guerre. “Non bruciare il più grande giacimento di speranza e di amore” è l’appello lanciato dal Santo Padre.


Francesco ha sottolineato inoltre come, nonostante l’avanzamento della tecnologia, l’umanità non abbia ancora affrontato adeguatamente il problema dell’infanzia umiliata “da un’economia che non rispetta la vita”. “Chi si riconosce figlio di Dio – ha detto – e specialmente chi è inviato a portare agli altri la buona novella del Vangelo, non può restare indifferente; non può accettare che sorelline e fratellini, invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni”. Padre Enzo Fortunato, presidente del pontificio comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, ha sottolineato in una nota: “Facciamo nostro l’appello di Papa Francesco impegnandoci nel salvaguardare ‘il più grande giacimento di speranza e amore’. Il tema che il Papa ha proposto nella sua urgenza e drammaticità sarà oggetto del summit convocato dallo stesso Pontefice il prossimo 3 febbraio. Uno dei focus legato proprio allo sfruttamento dei bambini” ha ricordato.


L’incontro del 3 febbraio, a cui prenderanno parte esponenti del panorama politico internazionale, avrà come titolo “Amiamoli e Proteggiamoli” e si terrà nella Sala del Concistoro, alla presenza di Papa Francesco.

Carabinieri Forestali negli ospedali pediatrici per la Befana

Carabinieri Forestali negli ospedali pediatrici per la BefanaMilano, 2 gen. (askanews) – Anche quest’anno i Carabinieri Forestali saranno in prima linea nell’organizzazione della “Befana della Biodiversità”, una giornata speciale di educazione ambientale e solidarietà. Più di 100 Carabinieri saranno presenti nei reparti pediatrici di 44 strutture ospedaliere in tutta Italia oltre alle case famiglia, portando con loro un simbolo di natura e speranza rivolto ai bambini ricoverati e al personale sanitario impegnato nelle corsie durante l’Epifania e nei giorni precedenti il 6 gennaio, visitando oltre 1200 bambini.


Saranno consegnati gadget come quaderni, matite, cappellini, colori, zainetti in tela o carte da gioco per alleviare il dolore dei piccoli degenti e verranno condivise immagini e sensazioni riguardanti la conoscenza della biodiversità, per consentire un ‘contatto’ virtuale con la natura. L’obiettivo è trasmettere ai bambini la conoscenza e l’amore per la Natura, raccontando il mondo straordinario delle 150 Riserve Naturali dello Stato e Foreste Demaniali gestite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità: habitat eccezionali dove sopravvivono specie animali e vegetali di rara bellezza. A Roma i Carabinieri si recheranno presso l’Ospedale ‘Sandro Pertini’ e al Policlinico Umberto I, dove oramai da diversi anni la manifestazione viene promossa con successo, anche grazie al supporto del personale ospedaliero che ha sempre sostenuto l’iniziativa con grande entusiasmo.


Aspettiamo pertanto questa Epifania all’insegna dell’amore per l’ambiente e della solidarietà.

Meeting di Rimini, Scholz: nei deserti costruire con mattoni nuovi

Meeting di Rimini, Scholz: nei deserti costruire con mattoni nuoviRoma, 2 gen. (askanews) – “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” è il titolo scelto per il 46esimo Meeting di Rimini, in programma dal 22 al 27 agosto 2025 alla Fiera della città in riva all’Adriatico. La citazione, tratta dai Cori della Rocca di T.S. Eliot, intende offrire una chiave di lettura nel segno della speranza e della concretezza per affrontare le sfide contemporanee. E intanto oggi viene presentato ufficialmente il manifesto della nuova edizione.


Come spiega Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, “negli ultimi anni, il Meeting ha evidenziato la forza vitale di chi, in mezzo a numerosi ‘deserti’ – solitudine, disperazione, conflitti, guerre – ha saputo costruire luoghi di autentica condivisione. Questo slancio nasce da una gratitudine profonda, che permette di costruire il bene anche dove sembra impossibile”. L’edizione 2025 del Meeting vuole essere un luogo di dialogo e confronto per raccogliere e condividere esperienze di costruzione che vadano oltre il mero tecnicismo o l’approccio utilitaristico. I circa 100 convegni, le 15 mostre e altrettanti spettacoli, così come il Villaggio Ragazzi e le aree sportive che sono in corso di progettazione, saranno altrettante occasioni di presentare esperienze di ricostruzione e trasformazione. “Vogliamo portare alla luce la capacità – aggiunge Scholz – di rendere situazioni di stagnazione o crisi un’occasione di rinascita, riscoprendo la forza del lavoro, della solidarietà e della creatività”.


Il presidente del Meeting sottolinea soprattutto il rapporto tra gratitudine e costruzione. “La gratitudine – spiega Scholz – è fonte di energia e di intelligenza per affrontare le sfide più complesse. Gratitudine per la vita, per i talenti ricevuti, per le amicizie, per la bellezza che ci circonda e per la storia che ci ha trasmesso un patrimonio inestimabile”. Nel corso del Meeting verranno affrontati temi cruciali come la crisi delle relazioni, la frammentazione sociale, il cambiamento climatico e l’accelerazione tecnologica, i conflitti geopolitici. “Il Meeting è un invito rivolto a tutti – continua Scholz – a contribuire a costruire luoghi di incontro e di speranza. Non è solo un evento, ma un’esperienza in cui ognuno può essere protagonista di una costruzione che lascia il segno. Nei luoghi deserti della nostra epoca, possiamo davvero scoprire e utilizzare ‘mattoni nuovi’ per edificare un futuro più umano e giusto”.

eBay: spopola rivendita dei regali, soprattutto cosmesi e monili

eBay: spopola rivendita dei regali, soprattutto cosmesi e moniliMilano, 27 dic. (askanews) – Natale, tempo di regali, da fare, ricevere e anche di rivenderli. Spopola infatti anche in Italia la pratica del regifting, ovvero rivendere i regali ricevuti per trarne un piccolo guadagno personale. Si tratta di una consuetudine sempre più diffusa negli ultimi anni soprattutto in occasione di alcune ricorrenze e il Natale 2024 non ha fatto eccezioni in tal senso. Secondo i dati appena rilasciati da eBay, in poco più di 72 ore (dal 24 al 27 dicembre) si è registrato un incremento straordinario di articoli messi in vendita sulla piattaforma.


In particolare, si è avuta una crescita significativa in alcune categorie specifiche; una delle principali è quella degli articoli per la bellezza, dove vi è stato un vero e proprio exploit con un aumento del numero di inserzioni da circa 2 milioni a oltre 8 milioni (+249%); un’altra impennata si è avuta nella categoria orologi e gioielli, passando da 5 milioni a oltre 11 milioni di articoli in vendita (+104%). Altri settori interessati dal trend del regifting in questi giorni sono quello dei modellini giocattolo radiocomandati, dove le inserzioni sono aumentate del 73%, passando da 890.000 a oltre 1 milione e mezzo e quello degli smartwatch, dove l’incremento è stato significativo: da 23.000 a 37.000 inserzioni (62%). Oltre a questi si segnalano aumenti anche in altre categorie come quella dei giocattoli e modellismo per i più piccoli +51%; giochi di società +37%; smartphone +33%, film e dvd +19%, monete e banconote +16% e musica, cd e vinili +15%.


Secondo una recente ricerca condotta da Ipsos per eBay, oggi gli italiani sono più propensi al regifting anche per una maggiore accettazione sociale di questa pratica. In particolare con riferimento ai regali di Natale, nel 2019 il 42% degli intervistati non rivendeva per una questione di “bon ton” mentre oggi questa percentuale scende al 34%. Il regifting è considerata un’attività pratica dal 37% degli italiani, perché garantisce che gli oggetti passino in altre mani invece di rimanere inutilizzati, mentre il 36% ritiene sia un gesto sostenibile, un modo per ridurre i rifiuti e una forma di riciclo. Tuttavia, il 34% pensa ancora che sia irrispettoso nei confronti di chi ha fatto il dono. “Il regifting è un fenomeno che riscontriamo su eBay da molti anni. È diventata una pratica sempre più accettata e diffusa, soprattutto tra le generazioni più giovani perché incoraggia la circolarità e l’economia responsabile. La ricerca rivela un cambio di abitudini importante rispetto a cinque anni fa: gli italiani attribuiscono maggiore importanza al gesto di rivendere e acquistare oggetti e sono felici di sapere che, grazie al regifting, è possibile portare beneficio anche ad altre persone”, afferma Barbara Bailini, Head of Categories eBay Italia

Famiglia Cristiana: Sammy Basso e la sua famiglia italiani dell’anno

Famiglia Cristiana: Sammy Basso e la sua famiglia italiani dell’annoMilano, 26 dic. (askanews) – Sammy Basso e la sua famiglia sono gli italiani dell’anno di Famiglia Cristiana per il 2024. Alla famiglia Basso è dedicata la cover e un’ampia intervista ai genitori di Sammy, la prima dopo la sua scomparsa, nel numero da oggi in edicola. Il riconoscimento è stato assegnato “per la straordinaria testimonianza di amore per la vita e di unità familiare, vissuti nella semplicità, nell’umiltà e nell’autenticità”.


Sammy è un “profeta attualissimo in questo tempo di disorientamento” e “i suoi genitori ci insegnano che l’amore cambia il mondo”. Lo spiegano, in un appassionato primo piano, il direttore e il condirettore di Famiglia Cristiana, Stefano Stimamiglio e Luciano Regolo. Sammy, giovane biologo scomparso lo scorso 6 ottobre a quasi 29 anni a causa della progeria, una malattia rara che provoca l’invecchiamento rapido dei tessuti, “è entrato in questi anni nel cuore di tantissime persone per l’entusiasmo che trasmetteva e il suo amore per la vita – raccontano il direttore e condirettore -. Sammy non era la sua malattia, Sammy era Sammy, creatura meravigliosa, profeta attualissimo della vita vera in Cristo, in questo tempo di disorientamento. La testimonianza dei suoi genitori ci dice quanto prezioso e invincibile, perfino nel dolore, sia l’amore di una famiglia”.


“Sammy, mamma Laura e papà Amerigo – spiega la motivazione pubblicata nel numero da oggi in edicola – ci insegnano che, ‘sebbene gli ostacoli della vita a volte possano sembrare insormontabili, vale la pena viverla con pienezza’, lasciandosi sorprendere dalla sua bellezza. E che, per condurre l’esistenza da protagonisti, non conta rispondere a canoni prestabiliti di successo, quanto lo spirito, l’entusiasmo, il coraggio, l’allegria con cui affrontiamo le sfide che la Provvidenza ci ha assegnato. Il loro esempio ha un valore universale, continuerà a parlare ai cuori delle famiglie e dei giovani per molto tempo”.

Sociale, Nobel Pace Mukwege: “Congratulazioni a vincitori Premio Presa 2024″

Sociale, Nobel Pace Mukwege: “Congratulazioni a vincitori Premio Presa 2024″Roma, 19 dic. (askanews) – Si è svolta quest’anno la X edizione del premio Presa nella cornice di Palazzo Baldassini, in via delle Coppelle. La cerimonia di premiazione ha visto l’introduzione del Presidente della Mesit, Marco Trabucco Aurilio. La Mesit insieme a Presa è stata la principale promotrice di questo evento dedicato alla premiazione di accademici, istituzioni, ricercatori, professionisti, associazioni o singoli cittadini che con la loro attività si sono distinti a favore dell’inclusione e per la tutela delle disabilità.


‘Vorrei porgere le mie più sentite congratulazioni ai vincitori del premio Presa 2024’. Lo ha detto il Premio Nobel per la Pace 2018 Denis Mukwege in un videomessaggio mandato in onda durante la cerimonia di premiazione. ‘Per quasi tre decenni, ho trattato a malincuore le conseguenze dell’atroce guerra che affligge la Repubblica democratica del Congo orientale. Donne e bambini sono le prime vittime di questa guerra di aggressione da parte di Ruanda e Uganda. Solo nel 2023, le Nazioni Unite hanno registrato 123.000 casi di violenza di genere nella Repubblica Democratica del Congo, vale a dire che una donna viene stuprata ogni quattro minuti’. ‘La nostra assistenza mira innanzitutto a trasformare la sofferenza in forza, a trasformare il dolore delle vittime in potere e a mettere le donne in condizione di sviluppare la loro capacità di diventare autonome una volta lasciato l’ospedale. L’assistenza olistica aiuta le donne a ritrovare la fiducia e l’autostima in se stesse. Il nostro obiettivo è rendere queste cure il più possibile accessibili al maggior numero di donne nella Repubblica Democratica del Congo’, ha aggiunto Mukwege. La moderazione della premiazione è stata effettuata da Sofia Gorgoni, giornalista e direttore del portale che dà il nome al riconoscimento.


Introducendo la manifestazione il Presidente di Mesit, Marco Trabucco Aurilio ha dichiarato: ‘Il Premio PreSa, giunto alla sua decima edizione nel 2024, è l’occasione per raccontare storie straordinarie di innovazione e dedizione: storie di professionisti, di progetti visionari e di soluzioni concrete che hanno migliorato la vita delle persone e il sistema salute nel suo complesso. Siamo orgogliosi di poter dare voce a istituzioni nazionali e internazionali, ma anche a piccole associazioni e singoli cittadini che con la loro determinazione quotidiana sostengono ogni giorno chi convive con una condizione di disabilità’. Sono intervenuti alla premiazione: Gen. S.A. Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, Emilio Nappa, Segretario Aggiunto del Dicastero per l’Evangelizzazione e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, Marco Villani, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesca Quadri, Capo del Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze Sanitarie, Ministero della Salute, Francesco Saverio Mennini, Capo Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale, Ministero della Salute, Raffaele Migliorini, Coordinatore Generale Medico-Legale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e Marcello Cattani, Presidente Farmindustria e AD Sanofi Italia. Per le 18:30 è prevista la conclusione dei lavori.


Questi i premiati della X edizione del Premio PreSa: Fondazione Gaia von Freymann La Fondazione Gaia von Freymann nasce dalla volontà di Edward, il papà di Gaia, di offrire un valido supporto ai familiari e alle vittime di incidenti stradali e ai diversamente abili.


Associazione Infinito Amore, presidente Collòca Claudia L’Associazione si impegna in primo luogo a sostenere la divisione oncoematologica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, assistendo e dedicandosi alle famiglie e ai bambini affetti in particolare dalle leucemie, linfomi, neuroblastomi e altre malattie oncologiche. Il desiderio più grande è quello di realizzare progetti e attività che permettano ai bambini e alle loro famiglie di recuperare la ‘Normalità’ della vita. Comunità San Patrignano, responsabile terapeutico Antonio Boschini Da oltre 40 anni la comunità di San Patrignano accoglie ragazzi e ragazze con problemi di dipendenza in maniera completamente gratuita e senza richiedere alcun contributo alle loro famiglie. L’accoglienza avviene senza fare alcun tipo di discriminazione ideologica o sociale. FEDEMO, Federazione delle Associazioni Emofilici La Federazione delle Associazioni Emofilici (FedEmo) è una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) legalmente costituitasi nel 1996, con sede legale a Roma. Riunisce 31 associazioni locali che, sul territorio italiano, tutelano i bisogni sociali e clinici di circa 11000 persone affette da disturbi congeniti della coagulazione e delle loro famiglie. Pino Insegno Pino Insegno, all’anagrafe Giuseppe Insegno (Roma, 30 agosto 1959), è un attore, doppiatore, comico, conduttore televisivo e radiofonico italiano. Attore di formazione teatrale, campo nel quale è attivo sin dal 1981, ha raggiunto il successo in qualità di comico, specie insieme al gruppo della Premiata Ditta. Insegno è premiato per il progetto Voice for Purpose dedicato a restituire voci autentiche ed espressive a persone colpite da malattie degenerative che perdono l’uso della propria voce. Grazie alla donazione volontaria di voci reali e all’utilizzo di tecnologie avanzate, il progetto consente di sostituire i sintetizzatori robotici con voci umane, permettendo ai malati di comunicare con maggiore naturalezza e trasmettere emozioni. Marco Baruffaldi Marco Baruffaldi: ‘Combatto il bullismo a suon di musica. Ma serve denunciare di più’. Il talento di ‘Tu si que vales’, affetto da sindrome di Down, si batte contro le ingiustizie. Marco Baruffaldi presenta la sua autobiografia con e per la Lega del Filo d’Oro. ‘Sfigatamente fortunato. Il bello di essere fuori. Un ragazzo con la sindrome di Down si racconta’: è questo il bellissimo titolo del libro di Marco Baruffaldi , un giovane con la Sindrome di Down che canta, scrive e si impegna nella lotta al bullismo. Associazione Nodi d’Amore, presidente Giovanni Gravili L’ associazione I NODI D’AMORE ODV nasce con il nobile obiettivo di sostenere, soprattutto dal punto di vista sanitario, progetti che possono far del bene e che senza un aiuto economico non potrebbero ‘vedere la luce’. Tra le onorificenze simboliche conferite nel corso dell’evento ‘100 eccellenze italiane’ spicca anche il nome di Giovanni Gravili e della sua Associazione I Nodi D’Amore, che si é contraddistinta appunto per l suo quotidiano impegno nei confronti dei più deboli e di quanti soffrono di vari tipi di disabilità. Cristina Di Silvio Attualmente ricopre gli incarichi di: Regional Director for the Capital City of Rome, United States Foreign Trade Institute; Consigliere Giuridico Istituto Internazionale per le Relazioni Diplomatiche; Commissione per i Diritti dell’Uomo Registrato presso il dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite Sezione IGO ‘Organizzazioni Intergovernative’ (Equiparato al rango di Vice Console). Francesco Salerno e Jacopo Munegato Francesco Salerno e Jacopo Munegato sono due amici, atleti speciali – entrambi con disturbo dello spettro autistico – e compagni di squadra alla ‘Silvia Tremolada’. Insieme hanno fatto brillare i colori della Brianza alla Maratona di New York, portando a casa la medaglia di ‘finisher’ e dimostrando che nulla è impossibile quando passione, determinazione e supporto si uniscono. Associazione La voce di Rita, presidente Cristiana Giottoli. La Voce di Rita è tra le associazioni di Roma più attive nel panorama del volontariato civile e della solidarietà civica. A guidarla insieme al resto della famiglia di Rita, la sorella Cristiana in qualità di Presidente. ‘Mia sorella ha sempre dedicato la sua vita al prossimo, ed era molto impegnata nel sociale. La nostra famiglia, attraverso ‘La Voce di Rita’, ha voluto proseguire il suo impegno quotidiano a favore della collettività’.

Da Chicco a Chicco: 100.000 chili di riso dalle capsule di caffè

Da Chicco a Chicco: 100.000 chili di riso dalle capsule di caffèMilano, 19 dic. (askanews) – Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno. Quest’anno anche in un piatto caldo direttamente per le strade, con un primo aiuto. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo complessa che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata di plastica e alluminio, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri elementi in alluminio.


Quest’anno Nespresso, sempre insieme al Banco Alimentare, partner storico del progetto da 13 anni, porterà parte degli oltre 100.000 chili di riso prodotto grazie al riuso del caffè esausto come compost per la coltivazione di riso, anche a Fondazione Progetto Arca. Un ampliamento che permette di raggiungere persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna, ma anche le Cucine mobili che con Progetto Arca forniscono un primo aiuto concreto e un piatto di riso caldo a chi ha più bisogno nelle strade di Milano, Roma, Torino e Bari. Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Nel 2024, con l’ingresso di Fondazione Progetto Arca, il riso prodotto dalle capsule esauste raggiungerà anche 60.000 persone per le strade italiane, che quotidianamente, grazie al servizio, Cucine mobili potranno non solo avere un piatto caldo e nutriente, ma accedere alla possibilità di creare relazioni di fiducia attraverso un servizio che unisce assistenza immediata e diretta nei luoghi in cui le persone vivono, a un approccio inclusivo e umano capace di porre le basi per un percorso di reintegrazione sociale.


Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca. Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “L’ingresso di Progetto Arca nel programma Da Chicco a Chicco rappresenta un’evoluzione importante del nostro impegno a generare un impatto positivo sul territorio italiano. Grazie al supporto delle Cucine mobili, possiamo raggiungere direttamente le persone con un primo aiuto, portando non solo un piatto di riso, ma anche un momento di attenzione e cura” ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. “Progetto Arca si affianca al nostro partner storico, Banco Alimentare, con cui da 13 anni supportiamo con questo prodotto milioni di persone grazie all’impegno dei nostri clienti e delle sedi regionali che si occupano concretamente di far arrivare il riso a chi ha più bisogno”.


A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone per strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti a favore delle persone che usufruiscono di questo servizio nato durante la pandemia e diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari. “In queste città siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con le Cucine mobili un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, presidente Fondazione Progetto Arca.


Traguardi importanti, quelli ottenuti quest’anno con la distribuzione di oltre 100.000 chili di riso che potranno essere sulle tavole di chi ne ha più bisogno nelle prossime settimane. Nel dettaglio, sulla base dei bacini di copertura regionale e cittadina dei due beneficiari, quest’anno saranno distribuiti: circa 470 quintali in Lombardia (530.000 piatti), 224 quintali nel Lazio (250.000 piatti), oltre 90 quintali in Piemonte (100.000 piatti) e circa 110 quintali in Puglia (120.000 piatti). A questi si aggiunge quest’anno l’Emilia-Romagna che potrà supportare i propri assistiti con 100 quintali di riso raggiungendo per il primo anno di collaborazione oltre 200 organizzazioni benefiche. In Lombardia invece il progetto raggiunge il tredicesimo anno di attività, con oltre 5 milioni di piatti distribuiti dal 2011 solo nella regione e concretizzando ogni anno un impegno per la circolarità che accomuna e unisce profit e no profit in un’azione a favore del bene e delle persone. “Al fianco di Nespresso abbiamo visto crescere negli anni questa importante e virtuosa iniziativa di economia circolare. Siamo grati per averci donato, ancora una volta, un alimento prezioso come il riso per destinarlo alle tante persone in difficoltà, assistite attraverso le strutture caritative convenzionate con le sedi regionali di Banco Alimentare coinvolte sul territorio” ha dichiarato Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare ETS. I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. “Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità. Foto di Daniele Lazzaretto