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Osservatorio utilizzi idrici, nuove funzioni di governo dell’acqua

Osservatorio utilizzi idrici, nuove funzioni di governo dell’acquaRoma, 23 feb. (askanews) – A distanza di 4 mesi, lunedì prossimo, 26 febbraio si riunirà, presso l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto del fiume Po con sostanziali novità. Infatti, a seguito dell’introduzione dell’art. 63 bis nel D.lgs. 152/06, operata dal Governo attraverso il cosiddetto “Decreto Siccità” (come da DL 39/2023 convertito in legge 68/2023) l’Osservatorio, da struttura operativa di tipo volontario diventa, a tutti gli effetti, un organo costituente della stessa Autorità a cui viene attribuito un ruolo decisionale e non più consultivo.


In tal senso, i membri ufficiali con diritto di voto saranno soltanto i rappresentanti delle Amministrazioni partecipanti alla Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino distrettuale, Ministeri, Regioni e Dipartimento della Protezione Civile, mentre gli altri soggetti, rappresentanti delle diverse Agenzie nazionali e regionali, rappresentanti dei portatori d’interesse, etc., parteciperanno esclusivamente con il ruolo di consulenti tecnici (esperti) senza diritto di voto. Questi ultimi, a differenza dei primi che sono individuati direttamente dalla legge, saranno nominati con un decreto del MASE. In ragione del nuovo ruolo previsto per gli Osservatori per gli utilizzi idrici, l’incontro del 26 febbraio prossimo sancirà l’insediamento del nuovo Osservatorio e la cessazione dell’efficacia del Protocollo d’intesa sottoscritto nel luglio del 2016 che aveva istituito l’Osservatorio di tipo volontario presso l’Autorità di bacino distrettuale dei fiume Po. Inoltre, la riunione sarà anche il momento per definire le modalità di costituzione dei Gruppi di Lavoro che dovranno supportare le attività dell’Osservatorio e per fare il punto con Regioni e Ministeri sullo stato delle risorse idriche nel Distretto.


Partecipano all’Osservatorio, come membri ufficiali con diritto di voto o come membri consultivi: Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po; Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Dipartimento della Protezione Civile; Regione Emilia-Romagna; Regione Liguria; Regione Lombardia; Regione Piemonte; Regione Toscana; Regione Valle d’Aosta; Regione Veneto; Provincia Autonoma di Trento; Regione Marche; ISTAT; ISPRA; CREA; AIPo-Agenzia Interregionale per il Po; Terna Rete Italia; Consorzio del Ticino; Consorzio dell’Adda; Consorzio dell’Oglio; ANBI; UTILITALIA; ANEA; ELETTRICITÀ FUTURA.

Ambiente: in Italia trend positivo per rinnovabili e differenziata

Ambiente: in Italia trend positivo per rinnovabili e differenziataMilano, 21 feb. (askanews) – L’Italia è un Paese in linea con gli obiettivi europei di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica. Continua il lento miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto del particolato Pm2,5, buoni risultati con l’agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi. Meno bene la situazione delle emissioni di gas serra, l’incidenza del turismo sui rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali e il consumo di suolo. Stabile la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore. È questo il quadro nazionale che emerge dal quarto “Rapporto Ambiente” di Snpa, presentato oggi alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin: un’analisi in 21 punti sullo stato dell’ambiente in Italia, per capire quali trend stanno andando nella direzione giusta e quali no, cosa risulta stabile, quali elementi andrebbero maggiormente indagati e migliorati. Un quadro complessivo buono, ma che richiede attenzione e impegno costanti.


Trend positivo sulle rinnovabili: dall’analisi del trend 2004-2020 emerge che l’uso è aumentato e la quota è quasi triplicata nel periodo considerato: dal 6,3% del 2004 si è passati al 20,4% nel 2020 con un valore superiore all’obiettivo del 17% assegnato all’Italia. Si registra, tuttavia, un calo al 19% nel 2021. Bene anche l’agricoltura biologica: obiettivo del Piano strategico nazionale politica agricola comune 2023 – 2027 è destinare il 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica entro il 2027, più ambizioso rispetto all’analogo obiettivo definito dalla Strategia Farm to Fork, fissato al 2030. Nel 2022 l’agricoltura biologica interessa il 18,7% della superficie agricola utilizzata (Sau) e il 7,3% del numero di aziende agricole. Negli ultimi 32 anni l’andamento è stato crescente sia in termini di operatori sia di superficie coltivata, in controtendenza rispetto allo storico declino della superficie agricola. Sulla raccolta differenziata, si conferma il trend di crescita anche nel 2022 con l’aumento di un punto percentuale a livello nazionale rispetto al 2021; che raggiunge così il 65%. Tra i rifiuti differenziati, l’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia pari al 38,3% del totale, al secondo posto carta e cartone (19,3% del totale), e il vetro con (12,3% del totale). In costante discesa la quantità di rifiuti smaltiti in discarica: dal 63,1% del 2002 si è passati al 17,8% del 2022. Il numero delle discariche operative è pari a 117 impianti: Nord 50, Centro 25 e Sud 42 impianti.


Sul fronte della qualità dell’aria, si conferma l’andamento decrescente del PM2,5 negli ultimi 10 anni: risultato della riduzione congiunta delle emissioni di particolato primario e dei principali precursori del secondario (ossidi di azoto, ossidi di zolfo, ammoniaca e composti organici volatili). Risulta tuttavia superato, nella quasi totalità delle stazioni di monitoraggio, il valore di riferimento annuale dell’Oms (99,7% dei casi) che nelle nuove linee guida è stato ridotto a 5 µg/m³. Le emissioni gas serra si riducono rispetto al 1990 (-20%), ma la diminuzione non è sufficiente: pur superando l’obiettivo europeo fissato per il 2020, sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere i nuovi obiettivi al 2030. Dopo la battuta d’arresto dovuta al periodo pandemico, nel 2021 i gas serra hanno visto un un incremento dell’8,5% rispetto all’anno precedente.


Negativo il trend sul consumo di suolo: dal 2006 al 2022 è aumentato in Italia di oltre 120 mila ettari. Nell’ultimo anno, il consumo di suolo netto registrato in Italia è stato in media, oltre 21 ettari al giorno pari a 2,4 m2 al secondo. Male anche l’incidenza del turismo sui rifiuti urbani: dal 2006 al 2021, in Italia, la quota attribuibile al settore turistico mostra un andamento altalenante: in decremento fino al 2009, poi una crescita, seppur lieve, nel 2010 e nel 2011, per diminuire fino al 2013, e successivamente tornare ad aumentare.

Acqua, da Enea e Seko nuovo sistema dissalazione più efficiente

Acqua, da Enea e Seko nuovo sistema dissalazione più efficienteRoma, 19 feb. (askanews) – Enea e l’azienda italiana Seko hanno sviluppato un innovativo sistema di pompaggio ad alta pressione per impianti di dissalazione dell’acqua a osmosi inversa con recupero energetico integrato.


Il prototipo, realizzato grazie a un finanziamento POC, ha costi contenuti, è di facile sviluppo industriale ed è pensato per piccole comunità, isole e PMI. La tecnologia fin qui realizzata sarà ulteriormente messa a punto e testata presso lo stabilimento di Rieti dell’azienda partner e, grazie alla sua facile scalabilità, potrà essere offerta nelle diverse dimensioni richieste dal mercato. “Attualmente il nostro sistema è allineato a quelli che sono gli standard di mercato con un consumo energetico per metro cubo di acqua depurata che varia da 2,5 a 4,5 kWh/mc. Siamo convinti che in una futura implementazione potremmo ottimizzarlo per abbassare ulteriormente il consumo energetico. Ma il grande vantaggio che offre la nostra tecnologia consiste nell’utilizzare componentistica di ampia diffusione, a basso costo e integrabile anche in impianti di piccola e media taglia (50-600 litri/ora) a differenza degli impianti disponibili sul mercato che sono solo con dimensioni medio-grandi (superiori a 2.000 litri/h) e soprattutto molto costosi”, spiega il team di ricerca composto da Daniele Pizzichini, Claudio Russo e Gian Paolo Leone del Laboratorio ENEA di Bioprodotti e bioprocessi, Divisione Biotecnologie e agroindustria, in collaborazione con Giuseppe Corallo e Aldo Franchi che sono gli inventori del brevetto su cui si basa l’innovativo sistema.


Il processo di osmosi inversa rappresenta attualmente l’approccio più diffuso a livello globale per la potabilizzazione dell’acqua di mare e consente di rimuovere le principali componenti ioniche presenti, applicando una pressione sulla soluzione da trattare e spingendola su un filtro semipermeabile costituito dalla membrana. In questo modo, tali elementi vengono trattenuti sul lato pressurizzato della membrana e si concentrano in una frazione liquida (chiamata retentato), mentre l’acqua privata di sali e impurezze può passare all’altro lato della membrana. Questo processo richiede molta energia e viene realizzato tramite pompe che forzano la soluzione attraverso una membrana. “Il 90% del dispendio energetico totale di tali processi è imputabile proprio ai sistemi di pompaggio e la maggior parte dell’energia fornita al fluido (in termini di pressione e portata) rimane proprio nel retentato, ossia nello scarto del processo. Da qui la necessità di integrare gli impianti di dissalazione a osmosi inversa con dispositivi come quello di ENEA-SEKO, in grado di recuperare l’energia dal retentato, per riutilizzarla nello stesso processo con conseguenti risparmi sui costi energetici”, sottolineano i ricercatori del team di progetto. “L’insieme di costi contenuti, efficienza, facile scalabilità e durata in esercizio permetterà di soddisfare la domanda di nuovi utenti, in un’ottica di sostenibilità ambientale e di uso efficiente delle risorse energetiche e idriche”, concludono.


“Negli ultimi 25 anni la SEKO è diventata leader mondiale in un settore strategico per il futuro del nostro pianeta quale il trattamento delle acque. E, in questo ambito, la dissalazione e il risparmio energetico ad esso associato risultano fondamentali per la nostra azienda e possono aprire notevoli sviluppi di mercato. È per questo che ci siamo dimostrati da subito entusiasti nell’affiancare ENEA in questo progetto di innovazione, che sposa in pieno la mission dell’azienda, volta da sempre a esplorare nuove prospettive di crescita; questa collaborazione ci consente infatti di partecipare alle competenze di ENEA e al contempo di condividere la nostra esperienza tecnico-commerciale in questo ambito”, conclude Maurizio J. Bruno, Technical Marketing Manager di SEKO. L’acqua dolce rappresenta circa il 2,5% del totale, la maggior parte inglobata in ghiacciai, calotte polari e acque sotterranee, di cui solo lo 0,008% è accessibile. La crescita della popolazione, l’agricoltura e l’industrializzazione hanno aggravato il problema della penuria d’acqua: un terzo della popolazione mondiale è attualmente sottoposto a uno stress idrico

ECOMED Green Expo del Mediterraneo aderisce a “M’illumino di meno”

ECOMED Green Expo del Mediterraneo aderisce a “M’illumino di meno”Roma, 15 feb. (askanews) – Il tema della sensibilizzazione al risparmio energetico, alla riduzione dei rifiuti e alla mobilità sostenibile è al primo posto nelle agende politiche degli Stati e delle Organizzazioni internazionali. Non fa eccezione la Sicilia dove, anche in ragione della sua posizione strategica, si intrecciano alcune delle sfide più rilevanti sul fronte dell’uso delle fonti rinnovabili, in un contesto nel quale la maggioranza dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo sta adottando soluzioni in chiave green. A riconoscere l’impegno della Sicilia lo testimonia la recente visita di Adolfo Urso, ministro della Repubblica italiana del neonato mimit o meglio ‘Ministero delle imprese e del made in Italy’, in visita ufficiale a Catania per elogiare la realizzazione di 3Sun; la più moderna e all’avanguardia fabbrica di pannelli solari di Italia é a Catania ed è tra le prime d’Europa. Un giusto gradito riconoscimento all’impegno della Sicilia e di quel distretto che viene definito Etna Valley, per la presenza oltre alla 3Sun di aziende specializzate in elettronica e semiconduttori, come STMicroelectronics, eccellenza indiscussa del settore in ambito continentale e mondiale


“La Sicilia è proiettata – dichiara Salvo Peci, direttore della Manifestazione Ecomed che si svolgerà dal 17 al 19 aprile 2024, nel complesso fieristico di Misterbianco, in provincia di Catania – in una transizione ecologica orientata verso uno sviluppo sempre più sostenibile e a basso impatto ambientale. I temi che vengono affrontati nel nostro appuntamento annuale (www.eco-med.it), anno dopo anno, sono: acqua e clima, rifiuti e risorse, energia e mobilità e ecoarchitettura e rigenerazione”. Sul tema dell’edizione 2024 della campagna nazionale “M’illumino di meno” del 16 febbraio 2024 che punta l’attenzione all’importanza delle alleanze internazionali di enti pubblici e cittadini, Salvo Peci evidenzia come “Ecomed nel corso della tre giorni permette proprio l’incontro tra diversi soggetti pubblici e privati, i cittadini, e coinvolge i ragazzi delle scuole. Tra i modi attraverso i quali è possibile razionalizzare e ottimizzare i consumi, il vecchio detto l’unione fa la forza rappresenta bene una delle chiavi di volta per trovare la soluzione alle sfide poste dalla sostenibilità ambientale”.

Progetti risanamento ambientale Sogesid-Università Campus Bio-Medico Roma

Progetti risanamento ambientale Sogesid-Università Campus Bio-Medico RomaRoma, 12 feb. (askanews) – Avviare una collaborazione sinergica in materia di tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile per agire in modo efficace contro gli effetti dei cambiamenti climatici. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato da Sogesid, società di ingegneria “in house providing” del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), e l’Università Campus Bio-Medico di Roma. L’intesa – spiega una nota – mira a coniugare, in una logica di sistema, la competenza tecnica di Sogesid e l’esperienza dell’Ateneo nella ricerca scientifica per lo sviluppo di progetti legati alla gestione integrata della risorsa idrica, la bonifica e il risanamento ambientale anche attraverso lo svolgimento di indagini epidemiologiche sui siti caratterizzati da fattori di pressione ambientale.


Al centro dell’accordo anche la collaborazione in ambito internazionale. In quest’ottica, a partire dal Word Water Forum 2027, Sogesid e l’Università potranno presentare iniziative di natura post-emergenziale connesse con i cambiamenti climatici oltre a collaborare alla gestione e attuazione di progetti pilota nel comparto idro-energetico. La partnership riguarderà, inoltre, l’organizzazione di conferenze e seminari di approfondimento e l’attivazione di tirocini curriculari ed extracurriculari a favore degli studenti iscritti ai corsi universitari, master e dottorati di ricerca promossi dall’Università, individuati sulla base delle competenze professionali strettamente connessi alle iniziative messe in campo nell’arco della collaborazione. “Come Sogesid, far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici per mitigarne l’impatto sul territorio rappresenta il cuore della nostra missione”, ha dichiarato Errico Stravato Amministratore Delegato di Sogesid S.p.A. “In quest’ottica, la partnership con attori chiave come l’Università Campus Bio-Medico rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela e la riqualificazione ambientale del nostro Paese”.


“Siamo molto contenti di avviare questa collaborazione di alto profilo istituzionale con Sogesid nel segno dell’impegno per l’ambiente e a favore della collettività”, ha dichiarato Andrea Rossi, Amministratore Delegato e Direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “Il nostro compito come università attiva in numerosi settori innovativi e specializzata nelle scienze ingegneristiche, e sempre più impegnata sui temi della sostenibilità ambientale, è da sempre quello di mettere i risultati della scienza al servizio delle persone. In questo senso sono certo che la collaborazione tra i nostri due enti sarà in grado di portare stimoli e strumenti utili alle scelte di progettazione, studio e prevenzione che devono fare la differenza nelle azioni a favore della sostenibilità ambientale”.

Via a network tra principali stakeholder settore costruzioni legno

Via a network tra principali stakeholder settore costruzioni legnoRoma, 8 feb. (askanews) – È stato presentato oggi, negli spazi di MIND – Milano Innovation District, il progetto Timber Forward Italia rivolto ai principali stakeholder all’interno del settore delle costruzioni in legno, al fine di facilitare la collaborazione, la condivisione delle conoscenze e il reciproco sostegno tra tutti gli attori della filiera. Il progetto, che sta realizzando la sua seconda fase, vede il coinvolgimento di Green Building Council Italia, in collaborazione con il Socio Lendlease – leader globale nel Real Estate e specializzato in progetti di riqualifica urbana su larga scala – e altri autorevoli partner a livello internazionale.


La prima fase “Perception of Timber – Accelerating Change at MIND”, conclusasi a febbraio 2023, ha avuto come obiettivo lo sviluppo di azioni che coinvolgessero diversi attori per superare le barriere percepite all’uso del legno nelle costruzioni. Il Milano Innovation District (MIND) di Lendlease è stata la piattaforma ideale per coinvolgere i principali decision-maker attivi nel contesto milanese, italiano ed europeo, in attività di co-creazione, al fine di dimostrare che le barriere possono essere superate attraverso un’azione collettiva e coordinata. “Il progetto Timber Forward rappresenta un’opportunità straordinaria, promossa convintamente dal Green Building Council Italia, insieme a Lendlease. Una conferma dell’impegno dell’Associazione a promuovere strumenti concreti e iniziative di networking. Intendiamo orientare la società e il settore delle costruzioni verso pratiche e strategie in grado di riscoprire sempre di più l’utilizzo di materiali bio-based, come il legno, per edifici inclusivi e orientati al benessere delle persone e del pianeta” conferma Fabrizio Capaccioli – Presidente GBC Italia.


L’iniziativa – nel suo complesso – si inserisce all’interno dell’azione definita da Built by Nature, un network sostenuto dalla Laudes Foundation, con la mission di finanziare azioni dedicate ad accelerare l’adozione di materiali bio-based, ed in particolare il legno, nel settore delle costruzioni e a livello europeo. Durante quest’anno, il progetto Timber Forward Italia perseguirà i seguenti obiettivi: Creazione di una piattaforma di aggregazione che riunisca i principali stakeholder competenti, così da rispondere alle necessità di scambio di conoscenze e collaborazione. Riconoscimento di un ruolo attivo a tutti gli operatori della filiera. Promozione della crescita delle industrie locali del legno. Elaborazione di proposte condivise di disposizioni legislative e regolatorie. Sostegno all’attuazione di strategie circolari relative ai materiali bio-based. Attraverso eventi, conferenze e iniziative di vario livello, il progetto ha lo scopo di sensibilizzare le aziende private, i professionisti del settore, i decisori pubblici creando una cultura del legno. Questa maggiore visibilità consentirà di attrarre investimenti e talenti verso il settore delle costruzioni in legno, favorendone ulteriormente la crescita e l’innovazione.

Energia: ricerca sulla fusione, nuovo record del tokamak europeo JET

Energia: ricerca sulla fusione, nuovo record del tokamak europeo JETRoma, 8 feb. (askanews) – Il Joint European Torus (JET), il più grande esperimento di fusione nucleare al mondo, ha ottenuto un nuovo record di energia prodotta durante l’ultima e conclusiva campagna sperimentale, dimostrando la capacità di generare in modo affidabile energia da fusione. Il consorzio europeo EUROfusion, a seguito della verifica e validazione dei dati scientifici ottenuti negli esperimenti in deuterio e trizio (DT3) a fine 2023, ha, infatti, annunciato oggi che il 3 ottobre 2023 si sono ottenuti 69 megajoule (MJ) di energia con 0,2 milligrammi di combustibile nell’arco di 5 secondi, superando il precedente record mondiale di 59 MJ del 2022. La campagna sperimentale DT3 ha confermato la capacità di replicare e migliorare i risultati degli esperimenti di fusione ad alta energia già ottenuti e ha dimostrato l’affidabilità delle metodologie operative di JET, essenziali per il successo del reattore sperimentale internazionale ITER in via di realizzazione. Agli esperimenti, svolti sull’impianto europeo sito presso l’UKAEA (Regno Unito), hanno partecipato più di 300 scienziati provenienti da tutti i laboratori di fusione europei, con una forte partecipazione italiana in ruoli chiave di leadership scientifica e organizzativa. Al successo degli esperimenti hanno contribuito i principali laboratori europei coordinati da EUROfusion. L’Italia è partner con ENEA, Consiglio nazionale delle ricerche (principalmente tramite l’Istituto per la scienza e tecnologia dei plasmi, Cnr-Istp), Consorzio RFX e alcuni atenei. Il Joint European Torus (JET) ha così concluso la sua vita sperimentale. È stato il più grande impianto a fusione europeo, l’unico in grado di operare con una miscela di combustibile composto da deuterio e trizio, la stessa miscela ad alte prestazioni che verrà utilizzata nelle future centrali a fusione.

A Klimahouse 2024 lo stato dell’arte dell’edilizia sostenibile

A Klimahouse 2024 lo stato dell’arte dell’edilizia sostenibileBolzano, 31 gen. (askanews) – Le ultime innovazioni tecnologiche e progettuali per l’edilizia green e l’efficientamento energetico. E’ un vero e proprio laboratorio dell’innovazione quello di Klimahouse 2024, l’evento fieristico che ospita da oggi al 3 febbraio a Bolzano esperti, startup innovative e oltre 400 espositori impegnati nella produzione di nuovi materiali e nella ricerca di soluzioni in grado di coniugare sviluppo economico e salvaguardia dell’ambiente nel campo dell’edilizia sostenibile.

Quali sono le novità di questa edizione? Lo spiega Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano, che sottolinea “la nuova collaborazione con il Polihub, con il quale abbiamo organizzato il Future Hub: 17 startup che portano il futuro dell’edilizia in vari contesti. Per esempio con i nuovi materiali basati sul micelio, un fungo che si utilizza per l’isolamento termico; il tema dell’intelligenza artificiale, con che utilizza i sensori nelle costruzioni. Le startup portano il futuro dell’edilizia in Fiera”. Dopo la lunga parentesi della pandemia e la decisa ripresa dell’edizione 2023, gli organizzatori registrano un rinnovato attivismo degli operatori. “C’è un fermento verso l’innovazione, verso prodotti nuovi, per servizi nuovi – afferma Mur – Tra i temi della Fiera, quello della digitalizzazione. Le sfide sono tante, però ci sono anche le soluzioni”.

Klimahouse conta oltre cento eventi con speaker internazionali, per fare il punto sullo stato dell’arte dell’edilizia sostenibile, concentrati in quattro giorni di incontri, seminari e dibattiti. Una delle giornate è interamente dedicata al legno e vede gli eventi in programma la seconda edizione del Wood Architecture Price, il primo premio nazionale dedicato all’architettura in legno, con dodici opere finaliste valutate da 7 giurati esperti. “Abbiamo una nuova collaborazione con gli Academy – spiega il direttore della Fiera di Bolzano – con i quali organizziamo il primo Short master in Wood architectures”. Un altro settore a forte contenuto innovativo è quello delle pompe di calore. E tra i nuovi trend spicca quello dei materiali, sempre più sostenibili ed efficienti. Gli organizzatori registrano “tanta attenzione anche sul tema dei materiali riciclati, che hanno un minore impatto in termini di Co2 ed energetico per la loro produzione.

Tornano a Bolzano i Klimahouse Tours, organizzati in partnership con la Fondazione Architettura Alto Adige, una serie di appuntamenti tematici nella provincia Autonoma che condurranno i partecipanti alla scoperta di architetture ecosostenibili e innovative, guidati dai progettisti stessi. Ad essere coinvolta è anche la città di Bolzano, a partire dai ristoranti e dai negozi del centro città che propongono menu a Km 0 o di filiera corta e soprattutto si impegnano a non usare bottiglie o sacchetti in plastica e a tenere le porte chiuse per non consumare inutilmente riscaldamento.

Ambiente, è italiana la prima “B Corp” in Europa nel compostaggio

Ambiente, è italiana la prima “B Corp” in Europa nel compostaggioMilano, 30 gen. (askanews) – È italiana e opera a Modugno, in provincia di Bari, la prima azienda in Europa del settore del compostaggio di scarti organici a ottenere la certificazione ‘B Corp’, che valuta le performance aziendali in termini sociali, ambientali e di trasparenza. Tersan Puglia spa, attiva nel compostaggio dei rifiuti organici per la produzione di biofertilizzante e biometano, è, in particolare, una impresa ‘rigenerativa’ che, nello svolgimento delle proprie attività, restituisce al pianeta e ai propri stakeholder più valore economico, sociale e ambientale di quanto ne assorba. Ad attestarlo è la prestigiosa certificazione internazionale ‘B Corp’, ottenuta col punteggio di 98,8, di molto superiore a 80, soglia spartiacque tra le imprese con un modello economico ‘rigenerativo’ (al momento le ‘B Corp’ sono solo 8.090 nel mondo, circa 264 in Italia e 7 in Puglia) e le ‘estrattive’, che sottraggono più risorse economiche, ambientali e sociali di quelle che restituiscono.

La società pugliese ha conseguito la certificazione a valle di un percorso durato 18 mesi durante il quale l’ente certificatore B Lab ha analizzato l’approccio e i risultati di Tersan Puglia in cinque diverse aree aziendali: ambiente, lavoratori, comunità, clienti e governance. È proprio l’attenzione per l’ambiente, l’agricoltura e la sostenibilità a caratterizzare da sempre Tersan Puglia grazie alla completa circolarità del proprio ciclo produttivo, che trasforma i rifiuti organici raccolti da 36 Comuni pugliesi in un biofertilizzante in grado di rivitalizzare il suolo e biometano (grazie all’impianto inaugurato nel 2022, il primo in Puglia di questo genere). “Il fatto di essere da oggi una B Corp, cioè un’azienda che nelle sue attività opera anche per il bene comune, ci inorgoglisce – dichiara Leonardo Delle Foglie, amministratore delegato di Tersan Puglia -. Condividiamo il risultato con i nostri dipendenti, tutti coinvolti e motivati nell’affrontare questo impegnativo percorso che ha certificato il paradigma economico circolare e rigenerativo di Tersan. Un percorso di un anno e mezzo che solo poche volte (meno del 3%) si conclude positivamente”.

Durante il percorso di certificazione sono stati creati all’interno di Tersan i comitati ‘B Corp senior’ e ‘B Corp junior’, che supportano il management aziendale nello sviluppo di progetti sul territorio improntati all’economia circolare. Tra le otto iniziative avviate nel 2023, “Vita alla terra” rappresenta un esempio virtuoso di come si possa concretamente sviluppare un progetto in grado di incidere non solo sull’ambiente ma anche a livello sociale: Tersan Puglia ha, infatti, donato il proprio fertilizzante organico Bio Vegetal a tre cooperative agricole del territorio che, a loro volta, stanno donando i prodotti ottenuti dai terreni fertilizzati a realtà del terzo settore, che riforniscono comunità o mense sociali. Tersan Puglia nasce nel 1974 grazie all’intuzione del fondatore Silvestro Delle Foglie: trasformare i rifiuti organici in un fertilizzante naturale prezioso per l’agricoltura. Oggi Bio Vegetal – primo bio fertilizzante certificato Bioagricert in Puglia -, attraverso il suo mix unico di microorganismi, aumenta la fertilità biologica del suolo e la performance qualitativa e quantitativa delle produzioni agricole. La società dispone di uno dei più moderni ed efficienti impianti di compostaggio industriale del sud Italia, in grado di offrire alla collettività un servizio prezioso, trasformando i rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata in un prodotto utile e sempre più richiesto dagli operatori agricoli. Dopo essere diventata nel 2022 Società Benefit (impresa che persegue concretamente, oltre agli obiettivi di profitto, anche un impatto positivo su società e biosfera) oggi Tersan Puglia è una B Corp, avendo ottenuto la certificazione da B Lab.

IA, Ubertini (Ifab): avviare transizione green con i Big Data

IA, Ubertini (Ifab): avviare transizione green con i Big DataBologna, 25 gen. (askanews) – Anche attraverso le nuove tecnologie, “con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei Big Data”, la transizione green può realizzarsi compiutamente. Per questo è necessario costruire delle sinergie tra il settore pubblico, le aziende strategiche nel settore delle infrastrutture e le aziende private leader nella transizione verde per un “patto virtuoso” sul clima che Fondazione Ifab, International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, si impegna a guidare. Lo ha detto il presidente di Ifab, Francesco Ubertini, al convegno “Cambiamento climatico e filiera delle imprese: infrastrutture e Pmi nella transizione verde” organizzato dalla Fondazione a Bologna con il patrocinio di Università di Bologna e Regione Emilia-Romagna.

Il cambiamento climatico ha posto in evidenza l’urgenza con cui le istituzioni, le imprese e le comunità debbano agire per attuare nuove strategie di resilienza e adattamento: l’obiettivo, che deve essere comune e condiviso, è quello di mettere in atto percorsi di transizione legati alla sostenibilità ambientale e alla riduzione degli impatti negativi sugli ecosistemi. In questo scenario, Ifab agisce per trasferire conoscenza, consapevolezza e strumenti sull’innovazione tecnologica al mondo produttivo: è anche attraverso le nuove tecnologie, infatti, che la transizione green può realizzarsi compiutamente. “L’Emilia-Romagna rappresenta sempre più il cuore pulsante dello sviluppo tecnologico del Paese – ha spiegato Ubertini -. Siamo orgogliosi di sostenere la Regione e il sistema delle imprese nell’avviare il processo di transizione green con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei Big Data. La crisi climatica richiede l’impegno di tutti i soggetti, pubblici e privati. L’impegno di Ifab vuole condividere un’unica strategia di sostenibilità diffusa, per divulgare un nuovo modo di fare impresa salvaguardando il nostro pianeta e le società future”.