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A Rovereto arriva Steam Campus, anche School reference Google

A Rovereto arriva Steam Campus, anche School reference GoogleRoma, 1 set. (askanews) – Si inaugura oggi lo Steam Campus del Polo Giuseppe Veronesi, sulla collina di Rovereto nell’edificio ex padri rosminiani. Si tratta di uno spazio nuovo, aperto all’innovazione e alla crescita dove studenti e docenti potranno lavorare insieme a tecnologie di ultima generazione. Le lezioni cominceranno il 4 settembre e si contano già 200 iscrizioni (su 750 dell’intero Polo Veronesi). Verde sarà il colore del campus, il colore dell’innovazione, ma che ricorda anche la ‘green valley’. Questo nuovo spazio, tuttavia, non sarà solo per lo Steam. Qui si svolgeranno anche i percorsi Its, i quattro percorsi universitari in atto con Uninettuno, il quinto anno per le maturità professionali, le attività del Fablab, ma anche eventi culturali di divulgazione.

Oltre al nuovo campus, ci sono diverse importanti novità per il Polo Veronesi. L’istituto è diventato School reference per Google, la massima certificazione Google for Education rivolta agli Istituti. Il Polo sarà un punto di riferimento per il ‘metodo Steam’. Partiranno delle master class rivolte ai docenti di tutta Italia e ci saranno laboratori innovativi con realtà immersiva e aumentata accanto a laboratori più tradizionali. Altro traguardo da segnalare sempre all’insegna dell’innovazione è la partnership con Lenovo, che ha fornito i computer del Campus. “Oggi ricorderemo da dove siamo partiti, perché le radici sono importanti, dedicando il Polo ad un cittadino Roveretano innovatore che ha dimostrato intelligenza, attenzione e sensibilità verso le nuove generazioni. Oggi continua il percorso di una scuola che ha l’ambizione di cambiare il modo di insegnare per cambiare il modo di apprendere. Lo faremo con lo sguardo al futuro ricordando come diceva un mio grande maestro di vita che ‘nessun insegnamento e nessuna educazione è valida se non rende l’uomo libero’”, ha commentato Laura Scalfi, la dirigente del Polo Veronesi.

Trentino, Fugatti: bene Salvini, ora autonomia su grandi carnivori

Trentino, Fugatti: bene Salvini, ora autonomia su grandi carnivoriRoma, 29 ago. (askanews) – “Voglio ringraziare il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini perché, come promesso, ha portato immediatamente al tavolo del Consiglio dei ministri le richieste che i sindaci delle Giudicarie, della Val di Sole e della Val Rendena hanno messo sul tavolo nell’incontro di due giorni fa”. Così, in una nota, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, commenta le notizie che arrivano da Roma e più precisamente da palazzo Chigi dove è approdata la questione dei grandi carnivori presenti sul territorio trentino.

“Gli uffici ministeriali – dice ancora Fugatti – devono capire che il nostro territorio non può più aspettare le lungaggini romane. Gli abbattimenti degli esemplari pericolosi ormai sono una questione di ordine pubblico. Insieme all’Alto Adige vogliamo maggiore autonomia nella gestione dei grandi carnivori per la sicurezza dei nostri cittadini e per tutelare allevamenti e agricoltori che lavorano negli alpeggi e che sono sempre più in difficoltà. Dobbiamo tutelare tutti coloro che hanno deciso di vivere in montagna e che dedicano enormi sforzi e sacrifici per preservare un patrimonio che si base su equilibrio e bellezza, su rispetto e fatica che bisogna anzitutto – conclude – comprendere e ancora una volta rispettare”.

Paganella, auto sanitaria con infermiere operativa nei weekend dicembre

Paganella, auto sanitaria con infermiere operativa nei weekend dicembreRoma, 20 ago. (askanews) – L’auto sanitaria, con a bordo un infermiere, sarà operativa sull’altopiano della Paganella nei fine settimana di dicembre e durante le festività di fine anno. Trentino Emergenza metterà a disposizione gli infermieri mentre Croce Bianca Paganella metterà a disposizione il mezzo e i soccorritori. Sarà valutata di concerto con Apss, dopo la sperimentazione e verificata la disponibilità di personale da parte di Trentino Emergenza, l’eventuale estensione del servizio ai primi mesi del 2024 e al successivo periodo estivo. Lo conferma l’assessore alla salute Stefania Segnana.

“Il 7 agosto scorso – spiega l’assessore Segnana – abbiamo incontrato, con il direttore di Trentino Emergenza Andrea Ventura, gli amministratori di Andalo, Molveno e Fai della Paganella, assieme ai rappresentanti del direttivo della Croce Bianca Paganella. In quella occasione avevamo assicurato che, di concerto con Trentino Emergenza e Apss, avremmo verificato la possibilità di assicurare il servizio a fronte della richiesta di potenziare l’attività di soccorso in quell’ambito territoriale. Oggi siamo in grado di confermare che la sperimentazione del servizio si farà nei fine settimana di dicembre e a cavallo del nuovo anno. In base ai risultati si valuterà un’estensione”. L’assessore Segnana risponde così alle notizie di stampa e vuole rassicurare il territorio sull’inserimento di figure sanitarie tra gli operatori del soccorso. “Con la previsione della presenza di un infermiere – aggiunge l’assessore – oltre a migliorare l’assistenza alla popolazione, ci si aspetta un minore ricorso ad altri interventi, come per esempio quello degli elicotteri”.

Provincia di Trento: spray anti orso assegnato al Corpo forestale

Provincia di Trento: spray anti orso assegnato al Corpo forestaleMilano, 9 ago. (askanews) – Strumento di autodifesa e di dissuasione, lo spray anti orso entra ufficialmente a far parte dell’equipaggiamento del Corpo forestale trentino. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha firmato un apposito decreto, dopo aver acquisito i pareri favorevoli del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del ministero della Salute.

“L’ultimo atteso via libera del Governo è arrivato questa mattina e subito ho proceduto alla firma del documento” ha detto Fugatti, aggiungendo che “contestualmente, il Corpo può ora acquistare le bombolette che saranno assegnate al personale che opera nelle aree geografiche interessate dalla presenza dell’orso e sarà utile anche per allontanare gli esemplari confidenti”. La Giunta dovrà ora approvare un regolamento che disciplini l’uso del “bear spray”, secondo quanto previsto dalla normativa statale. “L’obiettivo è ora di estendere l’utilizzo di questo strumento anche al resto della popolazione, esattamente come avviene in altri Paesi” ha dichiarato l’assessora provinciale alle Foreste, Giulia Zanotelli, evidenzia come questo rappresenti un primo passo importante: “Lo spray può infatti essere molto utile in caso di incontri ravvicinati, come quelli accaduti recentemente nelle Giudicarie, pur non rappresentando la soluzione definitiva a garanzia della sicurezza delle persone” ha spiegato, sottolineando che “la nostra volontà di procedere in questa direzione si basa tuttavia su dati scientifici e non su sensibilità personali”.

In una nota la Provincia di Trento spiega che “lo spray ha la capacità di produrre ripetuti getti potenti, prolungati e che escano dall’erogatore in una nube a cono, in grado di investire con pochi margini d’errore un orso che manifesti comportamenti aggressivi o eccessivamente confidenti a distanza ravvicinata”. Questo strumento, “che ha l’aspetto di una bomboletta che deve essere dotata di occhiello-impugnatura e di sicura, nebulizza un principio attivo irritante e naturale a base di capsaicina non impiegabile sull’uomo”. La sua efficacia “è garantita da specifiche caratteristiche riportate nel decreto del presidente (contenuto minimo di 225 grammi di prodotto e principio attivo dell’1-2%) e da un’adeguata formazione, che è già stata avviata anche grazie alla collaborazione del docente universitario americano Tom Smith, uno dei massimi esperti mondiali. Le statistiche dimostrano l’efficacia dello spray nel 97% dei casi”.

Alpe Cimbra (Tn), al via V edizione Castel Vigolo Conversazioni

Alpe Cimbra (Tn), al via V edizione Castel Vigolo ConversazioniRoma, 25 lug. (askanews) – A Castel Vigolo, sull’Altopiano della Vigolana, prenderà il via il 4 agosto prossimo, alle 18 (ingresso libero), il primo appuntamento di Castel Vigolo Conversazioni, un ciclo di incontri organizzati in collaborazione con il Comune Altopiano della Vigolana, la Provincia Autonoma di Trento e l’Azienda di promozione turistica Alpe Cimbra, per promuovere la cultura su alcune delle tematiche caratterizzanti la nostra epoca. A confrontarsi sul tema della serata saranno Franco Bernabè e Paolo Benanti.

Franco Bernabè, presidente di Acciaierie Italia, già Amministratore Delegato di ENI e Telecom Italia, ha da sempre incrociato il suo impegno professionale con i settori strategici dell’energia e delle telecomunicazioni, maturando così una profonda conoscenza degli effetti che l’evoluzione tecnologica ha comportato in questi ambiti. Autore di diverse pubblicazioni, tra cui il suo ultimo libro, scritto insieme a Massimo Gaggi, “Profeti, oligarchi e spie. Democrazia e società nell’era del capitalismo digitale”, edito da Feltrinelli nel 2023. Un’analisi dettagliata che, a partire dalle origini della rete, chiarisce i molti passaggi attraverso cui si è giunti, per un settore dal peso economico ormai immenso, alla creazione di un’assoluta anomalia, dai possibili effetti distorsivi non più solo sul sistema del mercato ma anche della nostra civiltà democratica e delle sue corrette dinamiche interne. Paolo Benanti, padre francescano del terzo ordine regolare, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, consultore presso il pontificio consiglio della cultura, esperto di bioetica è autore, sul tema, del libro “Human in the loop. Decisioni umane e intelligenze artificiali” edito da Mondadori nel 2022.

Da tempo affronta il complesso e delicato rapporto tra intelligenza artificiale e libertà dell’uomo. In questo lavoro riflette sugli effetti che l’impiego dell’intelligenza artificiale, le cui potenzialità non è dato circoscrivere, può determinare sulla nostra libertà di pensiero. Affiancando alle proprie competenze scientifiche la prospettiva dell’uomo di fede, ragiona sui rischi di una vera e propria manipolazione ben oltre semplici condizionamenti che si va prospettando in quest’ ambito. Da qui l’auspicio di una governance non più eludibile come baluardo a difesa della nostra libertà.

Euregio, Elisa Bertò nuovo segretario generale

Euregio, Elisa Bertò nuovo segretario generaleRoma, 13 mag. (askanews) – Il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino ha un nuovo segretario generale. Si tratta di Elisa Bertò, che finora svolgeva funzioni di coordinamento delle azioni comuni di carattere interregionale per la cooperazione territoriale nell’ambito dello stesso GECT, uno strumento dell’Unione Europea nato per agevolare obiettivi di coesione fra territori. Bertò succede a Marilena Defrancesco, che a breve concluderà il suo percorso lavorativo.

“Elisa Bertò – sottolinea il presidente dell’Euregio Maurizio Fugatti – risulta ad oggi la più giovane donna a rivestire il ruolo di segretario generale fra gli 84 GECT al momento costituiti in seno all’Unione Europea. A lei il compito di coordinare le attività dell’Euregio per i prossimi mesi fino al termine della presidenza trentina. Le facciamo i migliori auguri di buon lavoro. Al tempo stesso, a nome di tutto il Gect esprimo un sentito ringraziamento a Marilena Defrancesco, per la competenza, il sincero entusiasmo e la passione con le quali ha svolto il suo ruolo in questi anni. Un impegno che abbiamo apprezzato anche come dirigente del Servizio relazioni esterne della Provincia autonoma di Trento”. Elisa Bertò svolge attività di insegnamento presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento. Già ricercatrice presso l’Università di Pisa, la Leopold-Franzens-Universität di Innsbruck e la National University of Singapore, ha lavorato come responsabile dell’Officina dell’Autonomia presso la Fondazione Museo storico del Trentino ed è membro esperto del Comitato per il Cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol.

Pnrr, Trentino: in arrivo 39 milioni di euro per la fibra ottica

Pnrr, Trentino: in arrivo 39 milioni di euro per la fibra otticaRoma, 20 apr. (askanews) – Il Trentino lavora per garantire all’intero territorio la connettività ultraveloce. Ai cantieri per la realizzazione della rete pubblica ultra veloce nelle aree bianche (periferiche), affidata ad Open Fiber, si affiancheranno a brevi quelli del Piano Italia a 1 Giga, messo in campo da Infratel, grazie ai fondi del Pnrr, ed assegnato per la nostra provincia a Tim. Il progetto prevede un investimento pubblico di 39 milioni di euro che consentirà di raggiungere 23 mila civici nelle aree grigie con la fibra ottica fino a casa (Ftth): si tratta di abitati esclusi dall’operatività di Open Fiber, in particolare Comuni di medie dimensioni, e dove gli operatori di telecomunicazioni non hanno dato disponibilità ad intervenire con fondi propri. L’iniziativa è stata presentata nel pomeriggio di oggi al Consorzio dei Comuni Trentini da Achille Spinelli (assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro), Paride Gianmoena (presidente del Consorzio) ed ha visto la partecipazione dei responsabili Infratel Italia e Tim. “Il Trentino – ha sottolineato l’assessore Spinelli – presenta un’orografia articolata che rende complessa qualsiasi opera di infrastrutturazione. Il Piano Italia a 1 Giga consente di integrare e completare la copertura dell’intero territorio. Si tratta di un risultato importante che vedrà nel breve e medio periodo la nostra provincia connessa con la rete ultra veloce, tecnologicamente avanzata e pronta a utilizzare, ad esempio, i servizi digitali di nuova generazione che Provincia autonoma di Trento e Comuni stanno realizzando, sempre grazie alle risorse del Pnrr”. L’incontro è servito anche a presentare ai sindaci il Catasto dei Sottoservizi (Sinfi), ovvero la mappatura che permetterà di avere una precisa conoscenza del reticolo di servizi del sopra e sotto suolo (ad esempio, acqua, gas, rete elettrica e telefonica, fognature e cavidotti) e che le amministrazioni dovranno adottare.

JJ4, Rocchi (Enpa): da Fugatti atteggiamento aggressivo e crudele

JJ4, Rocchi (Enpa): da Fugatti atteggiamento aggressivo e crudeleRoma, 18 apr. (askanews) – “Salviamo JJ4 dall’uccisione e da chi la vuole morta a ogni costo, persino contro il parere della mamma del runner ucciso”. Questo l’appello che la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, lancia al termine della conferenza stampa del presidente della PAT Maurizio Fugatti. Nel corso della diretta, spiega, “Fugatti non solo ha confermato il proprio desiderio di vendetta nei confronti dell’animale, ignorando così le parole pronunciate nei giorni scorsi dalla madre di Andrea Papi, ma si è trincerato dietro un atteggiamento omissivo e arrogante”. «Gli italiani vogliono sapere come sta JJ4. Perché Fugatti ha evitato di fornire informazioni e dettagli sia sulla cattura dell’orsa, che peraltro era in compagnia dei suoi cuccioli, sia sulle condizioni di salute dopo la deportazione nel Casteller?», commenta Rocchi che sottolinea un altro punto sul quale Fugatti è stato particolarmente elusivo: «Se la zona frequentata stabilmente da JJ4 e dai suoi cuccioli era nota fin dal 2020 perché – prosegue Rocchi – non sono state adottate le misure di prevenzione, compresa la chiusura delle zone a maggior presenza di mamme con cuccioli, che pure sono previste dal Pacobace?». Peraltro, sottolinea Rocchi, “proprio la presenza dei cuccioli, due dei quali catturati insieme con la mamma e poi rilasciati, potrebbe essere all’origine dei comportamenti difensivi dell’animale. Uccidere JJ4 non serve a nessuno. Lo stesso ISPRA nelle sue comunicazioni sulla vicenda non ha fatto riferimento all’uccisione del plantigrado ma a una generica “rimozione”. E “rimozione” significa anche affidare l’orsa a un santuario o a un centro di recupero”.

«Uccidere JJ4 – conclude Rocchi – serve solo a Maurizio Fugatti che contro gli orsi combatte da anni una sua personalissima guerra, oggi anche elettorale. Il presidente della PAT stia pur certo che Enpa, che già è ricorsa alla magistratura, continuerà ad utilizzare ogni strumento a disposizione per salvare gli orsi del Trentino dalla deportazione e dalle uccisioni».

Tragedia Caldes, Trentino: ridurre il numero degli orsi

Tragedia Caldes, Trentino: ridurre il numero degli orsi




Tragedia Caldes, Trentino: ridurre il numero degli orsi




















Roma, 8 apr. (askanews) – Gli amministratori locali della Val di Sole sono uniti: il numero degli orsi che frequentano le montagne del Trentino va fortemente ridotto. I sindaci hanno condiviso la linea assunta dalla Giunta provinciale, dopo la morte del giovane runner nei boschi di Caldes, nel corso dell’incontro di questa mattina ospitata nella sede della Comunità Val di Sole con il presidente Maurizio Fugatti, il vice e assessore all’ambiente Mario Tonina e il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col con i dirigenti dei Servizi foreste e faunistico, Giovanni Giovannini e Sergio Tonolli.

“I cittadini chiedono risposte concrete, che le autorità sono chiamate a dare”, hanno detto i sindaci, con in testa il primo cittadino di Caldes, Antonio Maini e il presidente della Comunità Val di Sole, Lorenzo Cicolini. Il presidente Fugatti ha illustrato le misure previste: con ordinanza contenibile e urgente è stata stabilito l’abbattimento dell’orso che ha causato la morte del 26enne di Caldes, alla quale seguiranno altre ordinanze per la rimozione dei tre esemplari problematici MJ5, JJ4 e M62. Gli orsi da abbattere sono dunque potenzialmente 4, qualora dalle indagini genetiche a cura della Fonazione Edmund Mach emergesse che il plantigrado che ha aggredito il runner non sia già classificato come pericoloso. Intanto prosegue il presidio intensivo da parte del Corpo forestale trentino del fronte compreso tra Mostizzolo e la Val Meledrio: il personale effettua anche una attività di informazione verso le persone intendono usufruire della rete stradale e sentieristica. “Fin dall’inizio di questa tragedia abbiamo trovato una grande unaità del territorio e dei suoi rappresentanti, che con senso di responsabilità istituzionale hanno dimostrato la volontà di affrontare congiuntamente la questione in merito alle soluzioni operative”, ha spiegato il presidente Fugatti al termine dell’incontro. Il vicepresidente Tonina ha evidenziato come “dobbiamo distinguerci per razionalità e responsabilità rispetto alle esigenze della popolazione. L’Amministrazione dimostra in questo modo la giusta fermezza di fronte alla presenza di animali problematici: il progetto così com’è, oggi non sta più in piedi e va rivisto in maniera radicale”. Il come lo ha spiegato il presidente della Provincia: “La presenza di oltre un centinaio di esemplari sul territorio Trentino non è sostenibile. Dobbiamo riportare la popolazione a circa 50 unità. Non importa come”, ha detto Fugatti. Lo studio di fattibilità del Progetto Life Ursus per la reintroduzione negli orsi in Trentino tra il 1999 e il 2002, curato dall’Istituto nazionale per la fauna selvatica, aveva accertato l’idoneità ambientale per ospitare una popolazione vitale di plantigradi (40-60 orsi), che costituiva l’obiettivo finale del progetto. L’areale doveva andare ben oltre i confini del Trentino, mentre la maggior parte del centinaio di esemplari attualmente presente in Trentino si sposta all’interno di un’area ampia circa 1.500 chilometri quadrati (pari a un quarto dell’intero territorio provinciale) e fortemente antropizzata.

Spazio, Juice: l’Università di Trento a bordo con il radar Rime

Spazio, Juice: l’Università di Trento a bordo con il radar Rime




Spazio, Juice: l’Università di Trento a bordo con il radar Rime – askanews.it




















Roma, 6 apr. (askanews) – Tutto è pronto a Kourou in Guyana francese per il lancio con il razzo Ariane 5 della sonda Juice (JUpiter ICy moon Explorer) con destinazione Giove. Salvo imprevisti meteorologici o intoppi dell’ultimo minuto, la missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) decollerà giovedì prossimo, 13 aprile, alle 14.15 ora italiana per dirigersi verso le lune ghiacciate Ganimede, Europa e Callisto. Prima tra le grandi missioni dell’ESA del programma Cosmic Vision, Juice, con dieci strumenti internazionali a bordo, studierà le condizioni necessarie per la formazione dei pianeti, per la comparsa della vita e come funziona il sistema solare.

La sonda impiegherà più di sette anni per raggiungere la destinazione. A partire dal 2031 le osservazioni dureranno almeno tre anni. Durante questo periodo Juice si muoverà nel sistema gioviano seguendo un profilo di missione complesso che porterà la sonda a studiare il gigante gassoso Giove e a esplorare le lune galileiane Europa e Callisto, per terminare il suo viaggio nello spazio in orbita circolare attorno a Ganimede. A bordo di Juice – una sonda dalla stazza di ben 5,3 tonnellate con 85 metri quadrati di pannelli solari – c’è un pezzo di ricerca e di tecnologia tutta italiana. Tre dei 10 strumenti che saranno impiegati nelle missioni scientifiche di studio della conformazione e dell’atmosfera gioviana sono infatti a guida italiana: il radar Rime (Radar for Icy Moon Exploration), la camera Janus e lo strumento di Radio Scienza 3GM. A questi si aggiunge la forte partecipazione italiana, coordinata dall’Agenzia spaziale italiana ASI, nello spettrometro Majis (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer) guidato dall’agenzia spaziale francese (Cnes).

Il lancio di Juice sarà trasmesso in diretta dall’Esa e dall’Asi e anche l’Università di Trento per l’occasione sta organizzando un evento live aperto al pubblico, a partire dalle 13.30 nell’aula 101 del Polo Ferrari uno a Povo, a cui prenderà parte una rappresentanza delle istituzioni del territorio. L’ateneo è infatti coinvolto direttamente nella missione: il radar spaziale Rime è stato ideato e studiato da un team di scienziati internazionali sotto la guida di Lorenzo Bruzzone, principal investigator dello strumento e professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, dove è responsabile del Laboratorio di Telerilevamento (Remote Sensing Laboratory). Un contributo importante nell’elaborazione automatica dei dati acquisiti dal radar spaziale viene dall’Unità di ricerca Remote Sensing for Digital Earth della Fondazione Bruno Kessler (centro di ricerca Digital Society) guidata dalla ricercatrice Francesca Bovolo.

Rime – informa Unitn – è in grado di riprendere “immagini” molto particolari della sotto-superficie che, oltre a essere di fondamentale importanza per studiare la geologia del sottosuolo e la geofisica delle lune ghiacciate, possono evidenziare l’eventuale presenza di acqua negli strati sottosuperficiali di Ganimede e di Europa. L’identificazione di acqua costituirebbe una scoperta di eccezionale rilevanza, visto che l’acqua è una delle variabili fondamentali per ipotizzare la presenza di forme di vita elementari sulle lune ghiacciate. La misurazione avverrà dallo spazio, a centinaia di chilometri di distanza. Il radar è progettato per penetrare la superficie ghiacciata dei satelliti galileiani fin alla profondità di nove chilometri con una risoluzione verticale fino a trenta metri. I dati scientifici che Rime raccoglierà saranno condivisi anche con il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa che partecipa al coordinamento della missione insieme all’Università di Trento. Rime è stato progettato e costruito in Italia nei laboratori dell’industria Thales Alenia Space, con alcuni sottosistemi forniti dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa che partecipa al finanziamento dello strumento (il co-principal investigator è il professor Jeffrey Plaut). Il gruppo di lavoro di Rime, oltre a ricercatori dell’Università di Trento e della Fondazione Bruno Kessler, comprende alcuni dei più prestigiosi enti di ricerca italiani, europei e statunitensi del settore.

Il 13 aprile, durante e dopo l’evento – informa Unitn – sarà possibile una breve visita al nuovo laboratorio Science Operation Center del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione UniTrento, da cui verranno gestite alcune operazioni cruciali per il successo delle rilevazioni, già pochi giorni dopo il lancio. (Tutte le informazioni sull’evento e la prenotazione del posto sono disponibili su https://www.unitn.it/juice)