Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Turismo, Santanchè: recupero sul 2019. E’ di buon auspicio per nuovo anno

Turismo, Santanchè: recupero sul 2019. E’ di buon auspicio per nuovo annoRoma, 2 gen. (askanews) – “Le stime sulla chiusura del 2023 che vedono il recupero del comparto – che sembrerebbe aver superato i livelli pre-pandemia- sono una buona notizia per iniziare l’anno nel migliore dei modi. Questo deve indurci ad investire sempre di più nel settore che rappresenta un forte traino per l’economia nazionale. Nuove sfide ci attendono, dalla destagionalizzazione, alla digitalizzazione passando per la formazione e la qualità dell’intera industria turistica: insieme possiamo vincerle. Buon anno a tutti!”: commenta così il ministro del Turismo Daniela Santanchè i dati presentati dal Centro Studi Turistici di Firenze.

Giordania, novità e nuove esperienze per scoprire Madaba

Giordania, novità e nuove esperienze per scoprire MadabaRoma, 18 dic. (askanews) – Continuano gli interventi per sviluppare nuovi itinerari e migliorare i servizi turistici in vista della piena ripresa del turismo. Il Jordan Tourism Board lancia una serie di percorsi esperienziali per scoprire la biblica Madaba e annuncia la risistemazione del sito di Petra, liberato dalle attività commerciali abusive. Intanto i dati confermano l’Italia al vertice degli arrivi mondiali in Giordania nel mese di novembre, con un rallentamento delle prenotazioni molto inferiore a quanto preventivato all’inizio del conflitto israelo-palestinese.

Sono stati 6.000 gli arrivi dal nostro Paese nell’ultimo mese, per un totale di 125.000 italiani che hanno visitato la Giordania da gennaio a novembre 2023, stabilendo un nuovo record storico per l’Italia. Madaba, sorta sull’antico sito biblico di Medba o Medaba lungo la Via dei Re, circa 35 km a sud ovest di Amman, è conosciuta per i suoi raffinati mosaici bizantini. Su quello che fu uno degli insediamenti delle dodici tribù di Israele durante l’Esodo, verso l’850 a.C. il re moabita Mesha fece erigere la città per commemorare la sua vittoria sugli Israeliti. Conquistata dai Greci di Alessandro Magno, durante il governo dei Seleucidi passò sotto il dominio degli Ammoniti, poi degli Israeliti, ed infine dei Nabatei, fino all’arrivo dei Romani. Prosperò sotto i Bizantini, che eressero edifici adornati di mosaici dallo stile distintivo e ricercato, che le hanno valso il nome di Città dei mosaici.

Il mosaico più visitato in assoluto è quello della mappa della Terra Santa, un’opera d’arte del VI secolo di inestimabile valore storico e artistico custodita nella Chiesa di San Giorgio. L’edificio fa parte del Parco Archeologico, diviso in due aree che comprendono le chiese bizantine, i resti della strada romana, il Palazzo Bruciato e la Chiesa dei Santi Martiri, che oltre a un impressionante mosaico con scene di caccia conserva colonne e capitelli di epoca romana. I nuovi itinerari permettono di assaporare le tradizioni giordane e vivere esperienze a contatto con le persone del posto. In centro, si passeggia lungo la “Tourism Street”, lungo la quale sorgono negozi di souvenir, laboratori di artigianato, come quello di tappeti Maavah, di proprietà di uno degli ultimi tessitori tradizionali di Madaba, caffetterie e ristoranti, come il Jaw Zaman, ricavato da una casa di inizio Novecento. Cucina tradizionale è anche quella che gli ospiti possono preparare e gustare alla Carob House, che utilizza prodotti a km zero, e alla libreria-caffetteria Kawon, che oltre ai libri rari propone bar, ristorante, laboratori di cucina, incontri culturali e spettacoli di artisti locali in un edificio degli anni Trenta con un delizioso giardino. Oltre al Visitors Centre, ospitato in un edificio storico, il punto di riferimento è Beit Al Beiruti, una casa di fine XIX secolo dove si possono fare esperienze legate al patrimonio culturale e all’artigianato, come realizzare un mosaico, provare a tessere, vestire abiti tradizionali e imparare a cucinare piatti tipici. Laboratori di mosaico si tengono anche al Madaba Institute of Mosaic Art and Restoration (MIMAR), fondato nel 2007 grazie a un progetto internazionale al quale ha partecipato anche il governo italiano.

Il ridotto afflusso turistico di questo periodo ha permesso all’Autorità Regionale per lo Sviluppo e il Turismo di Petra di lanciare, in collaborazione con tutte le autorità governative, una campagna per controllare e rimuovere le violazioni all’interno dell’area archeologica. L’intervento, attuato la scorsa settimana, fa parte dell’impegno a lungo termine a far rispettare la legge sulle antichità pubbliche e preservare l’integrità e l’unicità di Petra, garantendo servizi turistici di qualità e la sicurezza dei visitatori.

Festività, italiani viaggiatori nonostante inflazione e conflitti

Festività, italiani viaggiatori nonostante inflazione e conflittiRoma, 14 dic. (askanews) – Sono incoraggianti i dati che emergono dall’Osservatorio ASTOI Confindustria Viaggi, l’associazione del Tour Operating italiano, relativamente alle scelte degli italiani in occasione delle imminenti festività di fine anno, che coincidono con tempo a disposizione e propensione a spendere sempre più per i viaggi.

Le prenotazioni registrate dagli Associati ASTOI relative alle festività di fine 2023 e inizio 2024 mostrano un incremento medio dei ricavi pari all’11% rispetto alla stagione 2022. Si torna a prenotare le vacanze con anticipo con un deciso incremento dell’Advance Booking rispetto al 2022, anno ancora interessato dalla coda Covid che spingeva i consumatori a rimandare le prenotazioni in prossimità della data di partenza. I viaggi o soggiorni hanno una durata media pari a 8.5 giorni, leggermente più lunga rispetto allo scorso anno. DOVE ANDRANNO GLI ITALIANI DURANTE LE FESTE – Tra i viaggiatori che preferiscono restare in Italia la montagna resta sempre protagonista durante la stagione invernale, tanto che in alcuni casi registra volumi superiori fino al +29% rispetto all’anno scorso. Si evidenzia una propensione alla prenotazione anticipata, caratteristica di questa tipologia di vacanza e crescono anche i flussi provenienti dal mercato straniero. Il cliente che prenota la montagna non si fa scoraggiare dai rincari, forse perché il segmento neve è tradizionalmente alto spendente. La durata media del soggiorno è di 5 notti, con un costo medio di 1.500 euro per persona.

In Europa, Islanda e Norvegia sono le mete predilette. Nel periodo di Natale e Capodanno si registrano per queste mete incrementi superiori al 23% rispetto allo scorso anno. Qui la richiesta verte quasi sempre su viaggi itineranti, che includano più località, con servizi assemblati di diverso tipo (dagli spostamenti ai pernottamenti e visite guidate, fino alle esperienze personalizzate). Nel medio raggio, la preferenza verso Capo Verde e Canarie compensa in parte il calo dei flussi turistici verso il Medio Oriente ed il Nord Africa. Non si può infatti negare che l’evento del 7 ottobre in Israele e gli accadimenti successivi abbiano determinato ricadute sulle prenotazioni, prevalentemente nel mese di ottobre, soprattutto verso l’Egitto classico, il Mar Rosso egiziano, la Giordania e la penisola arabica; tuttavia, l’ondata emotiva sembra essersi attenuata e oggi sono molto diminuite le cancellazioni e ripartite le prenotazioni. In termini percentuali, l’impatto del conflitto in Medio Oriente si è registrato principalmente su Egitto (-13%) e Giordania (-49%); il dato appare più negativo se si considera che il trend, prima dell’attacco verso Israele, vedeva su entrambe le destinazioni una crescita rilevante.

Il lungo raggio premia Oceano Indiano, East Africa, Oriente e Caraibi. Il desiderio di un soggiorno al mare e al caldo porta a prenotare Maldive, Zanzibar, Kenya, Thailandia e Indonesia, insieme a Repubblica Dominicana. Quanti propendono per viaggi di scoperta scelgono Stati Uniti, Thailandia, India, Vietnam, Argentina e Sudafrica; in questo caso la durata media è di 10 giorni, con un range di spesa che varia dai 3.000 euro per soggiorni balneari a oltre 4.000 per i tour. Nel settore crocieristico, le partenze di Natale e Capodanno sono tra le più apprezzate nella programmazione annuale, perché si tratta di un periodo dell’anno speciale, in cui le persone desiderano particolarmente festeggiare a bordo. Tra le destinazioni preferite ci sono i Caraibi e gli Emirati Arabi, molto ambiti per una fuga al caldo nel pieno dell’inverno, ma anche il Mediterraneo riesce sempre ad affascinare grazie al mix di tradizioni, città d’arte e cultura. Nel Mediterraneo, oltre alle destinazioni classiche come Spagna, Francia e Italia, riscuotono grande apprezzamento Turchia, Grecia e Canarie.

Le crociere non sono state impattate dallo scenario geopolitico di incertezza, anche perché le navi sono asset mobili per definizione e perciò possono essere riposizionate a seconda delle circostanze. Secondo i dati diffusi recentemente in occasione dell’Italian Cruise Day, la principale manifestazione crocieristica in Italia, nel 2023 saranno quasi 13 milioni i passeggeri movimentati dalle navi da crociera nei porti italiani: si tratta del record storico negli ultimi 30 anni. COSA CHIEDONO GLI ITALIANI AL TURISMO ORGANIZZATO – I viaggiatori, sempre più digitali e tecnologici, hanno maggior desiderio di conoscere il mondo e di raccontare le proprie emozioni. Chiedono perciò viaggi più ricchi di esperienze, di significato, desiderano vivere il viaggio sentendosi parte integrante dei territori che visitano, stabilire un contatto più profondo con le realtà locali immergendosi nella cultura e nella scoperta di tutte le tipicità di quei luoghi, che si tratti di vacanze in Italia o all’estero. In Italia si nota un cambiamento nelle esigenze degli ospiti: la montagna non è più percepita solo come location per la settimana di sport sulle piste; si assiste alla riscoperta dei luoghi per rigenerarsi, stando all’aria aperta e riappropriandosi della tradizione gastronomica del territorio. Non solo sci (molte le famiglie con bambini), le persone amano anche fare passeggiate sulla neve con le ciaspole, visitare malghe in quota o dedicarsi al proprio benessere in una spa. In Europa chi si affida al Turismo Organizzato nella maggior parte di casi non è alla ricerca del city break o solamente di volo e hotel, ma si aspetta un itinerario con più mete, ben strutturato e con il supporto di guide parlanti italiano che diano valore a visite complete. I connazionali si rivolgono al Turismo Organizzato per trovare garanzie, tutele e assistenza. Il contesto sociopolitico attuale determina talvolta repentini cambi di scenario che, a livello operativo, si traducono in cancellazioni di rotazioni aeree da parte di vettori o in altri disagi e imprevisti da affrontare. Il turista fai da te deve fronteggiare autonomamente improvvisi cambiamenti in assenza di tutele per cause imponderabili. Per contro, chi si affida al Turismo Organizzato trova interlocutori affidabili e multimodali che nelle situazioni di incertezza e preoccupazione, grazie alla professionalità e al know-how acquisito nel tempo, sono in grado di tutelare e offrire assistenza al viaggiatore. Commenta Pier Ezhaya, presidente ASTOI Confindustria Viaggi: “Le prenotazioni per il periodo di altissima stagione vedono una crescita dei ricavi dell’11% sul 2022 e la quasi totalità delle destinazioni coinvolte mostra un trend positivo, sia per vacanze stanziali al mare sia per quelle più itineranti. Per quanto riguarda le mete preferite riscontriamo riconferme per alcune destinazioni classiche come Oceano Indiano, East Africa, Caraibi e Stati Uniti, ma anche Sudest asiatico, Argentina e Sudafrica. Molto bene anche le performance dei tour in Nord Europa e le crociere negli Emirati e nel Mediterraneo. Per il medio raggio, a seguito di quanto sta accadendo in Israele, la domanda si è in parte riconvertita su Canarie e Capo Verde, anche se l’ondata emotiva si sta attenuando e sono riprese le prenotazioni, oltre a essere diminuite le cancellazioni. Tutele, assistenza e qualità dei servizi del Turismo Organizzato assumono una rilevanza sempre più significativa, che i viaggiatori riconoscono e premiano in fase di prenotazione”, conclude.

M.O., Hanukkah: la festa della luce a 2 mesi dalla guerra

M.O., Hanukkah: la festa della luce a 2 mesi dalla guerraRoma, 7 dic. (askanews) – Hanukkah, la festa ebraica che simboleggia la luce e la speranza, è arrivata. Nel 2023 cade dal 7 al 15 dicembre (dal 24 del mese di Kislev al 2 di quello di Chesvan, secondo il calendario ebraico) e mai come quest’anno, in relazione al tragico attacco del 7 ottobre, la sua valenza è estremamente importante e preziosa.

L’aspetto rituale legato alle origini della festa, che commemora la riconsacrazione del Sacro Tempio, è molto rilevante e prevede l’accensione, spesso anche in luoghi pubblici, della Hanukkiah, una particolare lampada a nove bracci. Il primo giorno, dopo la comparsa in cielo delle prime stelle, viene accesa la candela centrale, che, notte dopo notte, è utilizzata per accendere in progressione le altre, fino alla notte finale di Hanukkah, che vede accese tutti i nove bracci. In data 7 dicembre per condividere con più persone possibili in tutto il mondo e in tutto il Paese il senso di speranza legato a questa ricorrenza, la toccante cerimonia dell’accensione della gigantesca Hanukkia in bronzo, di due metri di altezza e del peso di una tonnellata, frutto di oltre di 7 mesi di un elaborato processo di creazione e decorazione, sarà visibile in streaming.

Messa a dimora domenica 3 dicembre nella piazza del Muro Occidentale (Kotel, in ebraico) potrà essere vista ogni giorno, fino al 14 dicembre, attraverso il canale YouTube e del sito web della Western Wall Heritage Foundation, fatta eccezione per venerdì 8 e sabato 9 dicembre. Il tema che caratterizzerà la cerimonia è “Il Muro Occidentale: la luce in tutti i nostri cuori” e l’accensione diffusa in streaming avverrà sempre alle 15.30 (ora italiana), mentre quelle dell’8 e del 9 dicembre, sono rispettivamente in programma alle 14.30 e alle 18.30. Nel II secolo a.C., contro ogni previsione, un piccolo gruppo di ebrei, guidati da Giuda il Maccabeo, sconfisse, scacciandolo, l’esercito greco-siriano al potere, riconquistando e riconsacrando il Sacro Tempio di Gerusalemme. Quando cercarono di accendere la Menorah del Tempio (un candelabro a sette bracci), trovarono solo una piccola quantità di olio sfuggita alla contaminazione dei Greci, ma miracolosamente durò per otto giorni, e questo straordinario evento è ciò che ci celebra ancora oggi, anno dopo anno.

Poiché il miracolo di Hanukkah è legato all’olio, per festeggiare, si mangiano cibi fritti nell’olio come il latke di patate, una frittella tipica dell’Europa orientale guarnita con salsa di mele o panna acida, o particolari ciambelle, che vanno dalla classica sufganya ripiena di marmellata alle sue variazioni con ripieni gourmet o con una componente alcolica. Hanukkah è anche un momento di vacanza per gli alunni delle scuole israeliane e molte famiglie approfittano di questa breve pausa per recarsi in visita in alcuni luoghi del Paese molto importanti dal punto di vista della tradizione e dell’eredità storica. In occasione di questa ricorrenza e del momento che sta vivendo lo stato di Israele, vale la pena ricordarli, anche per il loro legame simbolico con la luce e con il suggestivo potere di evocarla: sono 8 e ognuno di essi è legato, a modo suo, alle otto notti di Hanukkah.

Tempo libero, italiani puntano su turismo di prossimità, food e natura

Tempo libero, italiani puntano su turismo di prossimità, food e naturaRoma, 29 nov. (askanews) – Come trascorrono il loro tempo libero gli italiani? C’è chi predilige esperienze di tipo enogastronomico e chi preferisce visitare piccoli borghi o immergersi nella natura. Ma in generale, lo si sfrutta per evadere dalla routine quotidiana e per riprendersi dalle fatiche della settimana.

Questo è lo scenario che delinea l’Osservatorio realizzato da SWG/RACHAEL e KuriU in fatto di abitudini della popolazione nostrana: su tutti, tra le prime scelte in fatto di impiego del tempo, il campione intervistato predilige trascorrerlo in mezzo alla natura con il 74% e il 69% per vivere esperienze legate al mondo del cibo. La cultura, in particolar modo quella di prossimità, rientra tra le preferenze assolute con il 68%. Da quello che emerge, 1 italiano su 2 pensa che il tempo libero a propria disposizione sia sufficiente mentre il 60% di loro lo ritiene anche soddisfacente in termini qualitativi, tra cui spicca la Gen Z con il 64%.

Tanto tempo e, soprattutto, ben speso tra vari contesti: per Gen X e Boomer è il momento per stare in famiglia, mentre per Millennial (36%) e Gen Z (45%) è una ricerca di spazi da dedicare da soli a sé stessi. Una differenza frutto anche delle diverse generazioni che coltivano abitudini e interessi a secondo del contesto in continuo mutamento. La percentuale più bassa riguarda lo stare in compagnia di un gruppo numeroso con il 7%, attribuibile con molta probabilità agli effetti della pandemia che ha portato a fare alcune scelte drastiche anche in termini di socialità. Si preferisce, infatti, una cerchia più ristretta di amicizie (31%) con cui allacciare un legame più solido e profondo.

Ma per chi non ha molto tempo libero a disposizione, vi sono due ostacoli principali: il primo è la quantità che si ha disposizione che è bassa (36%), il secondo riguarda l’aspetto economico per cui il 33% dice di non avere abbastanza risorse per poter fare quello che vorrebbe. “Abbiamo visto come cambiano le abitudini degli italiani in relazione al loro tempo libero, ed è interessante analizzare le evoluzioni e le nuove esigenze che si creano – commenta Tommaso Albonetti, CEO di KuriU -. Questo Osservatorio ci darà l’opportunità di capire dove vanno gli interessi delle varie generazioni. Ci sono spunti molto interessanti che arrivano dalla Gen Z, come l’interesse per la lettura e attività che possano arricchire la loro cultura. Inoltre siamo felici di vedere come ci sia una grande attenzione per il turismo dei piccoli borghi e, in generale, per le bellezze del nostro paese. Su KuriU le esperienze fatte dagli utenti che descrivono perfettamente l’essenza della condivisione del tempo libero tra le persone, sono ormai migliaia”.

Ponte 8 dicembre, eDreams: Parigi, Milano e Londra mete preferite

Ponte 8 dicembre, eDreams: Parigi, Milano e Londra mete preferiteMilano, 28 nov. (askanews) – Sono Parigi, Milano e Londra le mete preferite per il ponte dell8 dicembre, l’ultimo prima delle feste natalizie, secondo i dati diffusi da eDreams. La top 5 delle destinazioni, se considerate le mete italiane e internazionali, comprende anche città d’arte mediterranee e capitali più orientali.

Più nello specifico, i viaggiatori in partenza da Roma Fiumicino prediligono Parigi, Barcellona e Bucarest per quanto riguarda i viaggi all’estero per queste date, mentre per i viaggi in Italia hanno scelto Catania e Palermo. Chi parte dagli aeroporti di Milano ha privilegiato invece Londra e Tirana. Uno sguardo più da vicino ai viaggiatori che hanno prenotato per le principali città italiane mostra poi che Milano sarà la meta di chi parte da Catania, Napoli e Lamezia Terme, mentre Roma accoglierà anch’essa viaggiatori provenienti da Catania, seguiti però da quelli in arrivo da Palermo e Bari. Per il ponte, un italiano su due ha bloccato le date da uno a due mesi prima della partenza, il 30% da due a tre mesi prima. Il weekend lungo che precede il Natale spinge anche i turisti stranieri a visitare le città italiane più rinomate per il patrimonio artistico, ma anche per le vie dello shopping, Roma e Milano su tutte. Sono attesi soprattutto spagnoli, francesi e tedeschi.

Un italiano a Mauritius: all inclusive e sostenibilità

Un italiano a Mauritius: all inclusive e sostenibilitàMilano, 27 nov. (askanews) – Mauritius è un’isola tropicale che incarna molti degli elementi più amati dai viaggiatori internazionali: natura, mare corallino, resort di alto livello. Protagonista del sistema del turismo internazionale, con un intreccio di culture che spesso unisce il meglio dell’India e quello dell’Africa, è una destinazione che piace molto anche in Italia e sulla quale Neos, la compagnia aerea del Gruppo Alpitour, ha attivato un volo diretto da Malpensa. Beachcomber Resorts & Hotels è la catena alberghiera più importante di Mauritius e un italiano, Rico Paoletti, è il direttore generale del resort Shandrani Beachcomber.

Situato su una penisola privata, con spiagge affacciate sul Parco Marino di BlueBay nel sudest del Paese, lo Shandrani Beachcomber offre diversi modi di vivere la vacanza, tra sport, famiglia, esperienze gastronomiche. E, come ormai è imprescindibile, a maggior ragione su un’isola come Mauritius, il resort punta molto anche sulla sostenibilità. “Abbiamo ovviamente molti aspetti sostenibili ed ecologici – ha aggiunto il direttore -: non abbiamo più le bottiglie usa e getta di plastica, come avviene in tutti gli alberghi e in particolare da noi. Produciamo l’acqua che mettiamo a disposizione e non ci sono, come si dice, difficoltà a livello di tutto quello che chiamiamo animal welfare”. In una nazione che fa del turismo la propria principale risorsa economica è chiaro che tutti i soggetti che operano nella filiera sono chiamati a dare un contributo, dai singoli lavoratori locali fino alle grandi catene. “Partecipiamo pienamente a quel 26-27% del PIL che per Mauritius è rappresentato dal turismo – ha concluso Rico Paoletti – e questo passa attraverso l’isola, ma passa soprattutto attraverso Beachcomber, con l’aiuto ovviamente dell’Italia che oggi fornisce una possibilità in più con il volo diretto che viene da Milano operato da Neos”.

Con l’intento di alimentare il business del turismo, ma anche di partecipare allo sviluppo economico dell’isola. Cosa che, pur dalla prospettiva privilegiata dei resort, sembra di percepire in modo abbastanza evidente.

Turismo enogastronomico, ministero: giro d’affari di 30 md euro

Turismo enogastronomico, ministero: giro d’affari di 30 md euroBaveno (VB), 24 nov. (askanews) – Il settore del turismo enogastronomico genera in Italia un giro d’affari di 30 miliardi di euro. Il dato emerge al Forum internazionale del turismo in corso a Baveno. “Il turismo enogastronomico è sia una certezza che un’opportunità sempre più evidente per promuovere le eccellenze dei territori italiani. Il settore, che si distingue nel mondo per le specialità Made in Italy, è un valore aggiunto per il turismo perché porta con sé il concetto stesso di ‘italianità’ e di identità culturale. Non a caso la cucina italiana è stata ufficialmente candidata a patrimonio culturale immateriale Unesco”, si legge in un comunicato del ministero.

Turismo, Santanchè: basta furia ideologica per la sostenibilità

Turismo, Santanchè: basta furia ideologica per la sostenibilitàBaveno (VB), 24 nov. (askanews) – “Quando si parla di turismo si parla spesso di sostenibilità. Giusto, è molto importante ma la sostenibilità non è solo quella green, è anche quella economica e sociale, che bisogna difendere. Perché spesso in quella furia ideologica si parla solo della sostenibilità green e si fa un errore: si mette contro l’uomo e l’ambiente” ma “quando si parla di queste materie serve il buon senso. Che è quello che sta governando Giorgia Meloni in tutto quello che fa e nelle sue proposte”. Lo ha detto al Forum internazionale del turismo in corso a Baveno, sul lago Maggiore, la ministra del Turismo Daniela Santanché.

Turismo, Santanchè: ognuno faccia sua parte per destagionalizzare

Turismo, Santanchè: ognuno faccia sua parte per destagionalizzareBaveno (VB), 24 nov. (askanews) – La ministra del Turismo Daniela Santanchè ha l’obiettivo della “destagionalizzazione” dei flussi turistici perché “il turismo non può vivere di un mese o di due mesi all’anno”. Intervenendo al Forum internazionale del turismo in corso a Baveno, sul lago Maggiore, Santanché ha affermato che per raggiungere l’obiettivo occorre sviluppare gli eventi sportivi, i cammini religiosi e il turismo congressuale ma anche essere capaci “di fare offerte turistiche diverse: ad esempio il cicloturismo, settore in cui noi fatturiamo 7 miliardi e la Germania 20 miliardi. Abbiamo qualcosa meno della Germania? E po i cammini religiosi”, ha detto la ministra.

Riguardo le difficoltà degli imprenditori di tenere aperto dodici mesi all’anno, Santanché ha affermato: “Non credo che possiamo chiedere tutto agli imprenditori, anche perché questo è il settore che ha pagato il prezzo più alto per la pandemia. Quindi dobbiamo dire a quegli imprenditori: tenete aperto dieci mesi all’anno e tutti insieme faremo quelle iniziative turistiche che vi consentiranno di avere quella soglia di occupazione dei vostri alberghi che tiene in piedi il conto economico. Tutti dobbiamo fare la nostra parte”.