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Libri, il 22 ottobre esce “Lucy e il Segreto di Natalloween”

Libri, il 22 ottobre esce “Lucy e il Segreto di Natalloween”Roma, 17 ott. (askanews) – Mentre Babbo Natale sta controllando la lista dei regali, Lucy la stellina e gli elfetti Buddy e Pretty si sono intrufolati nella misteriosa sala dove si trova la Magisfera per giocare di nascosto al PescaSogni. Ma non hanno fatto i conti con il Dr. Krampy, il cugino brontolone di Babbo Natale che ha in serbo per loro un desiderio segreto che non si aspettavano… il Regno di Babbo Natale si trasforma improvvisamente nel Regno di Babbo Natalloween! Buddy, Pretty e Lucy, insieme a tutti gli abitanti del Regno, si ritrovano al centro di una straordinaria avventura. Con coraggio e determinazione, affrontano le sorprese del nuovo Regno, scoprendo che la felicità non è legata alle apparenze esterne, ma alla nostra capacità di trovarla dentro di noi.


Lucy e il Segreto di Natalloween è dedicato ai bambini di tutte le età e alle famiglie, riporta alla luce preziosi valori e insegnamenti che già si trovano nel cuore di ognuno di noi, come l’importanza di coltivare sogni puri e sinceri o l’accettazione del cambiamento che può portare nuove opportunità. Questo volume (in uscita nelle librerie il 22 ottobre) rappresenta un prezioso strumento educativo e terapeutico che aiuta a insegnare la gentilezza, l’empatia, la resilienza, la gestione delle emozioni e l’importanza delle relazioni sociali.


I protagonisti principali sono Lucy, la stellina, e gli elfetti Buddy e Pretty. Lucy, vivace e curiosa, è la luce del Natale, nata da un desiderio puro. Buddy e Pretty sono elfetti coraggiosi e pieni di entusiasmo, sempre pronti a esplorare e a proteggere la magia del Regno. Ognuno di loro, insieme a tutti gli altri personaggi del Regno, rappresenta una parte del Natale che tutti noi amiamo e che dovremmo mantenere viva. Luci e ombre si alternano nella storia: l’elemento ‘spettrale’ o ‘oscuro’, impersonato dal Dr Krampy – grande appassionato di Halloween – non è altro che una metafora della vita quotidiana, delle abitudini che possono soffocare la meraviglia, la gioia e l’amore che il Natale porta con sé.


Infine, nell’ultima pagina si trova un QR Code da scansionare per aver accesso alla canzone Il Regno di Babbo Natalloween che è stata scritta per l’occasione. Questo libro non è solo una storia da leggere, ma qualcosa di più: è un portale verso un luogo in cui fantasia e realtà si incontrano. I lettori possono visitare il Regno di Babbo Natale, immergersi fisicamente nell’atmosfera del racconto e vivere un’esperienza a 360 gradi.


Inoltre dal 30 ottobre al 3 novembre Il Regno di Babbo Natale, tutti i suoi personaggi e in primis il libro “Lucy e il Segreto di Natalloween” saranno presenti al celebre Lucca Comics & Games nell’area junior. Un momento di incontro con la magica realtà del Regno, vero fondatore del Natale contemporaneo, e occasione per conoscere meglio questa incredibile fiaba che apre le porte al Natale alternativo. Qui tutti i dettagli: https://www.ilregnodibabbonatale.it/lucy-e-il-segreto-di-natalloween

Libri, la presentazione del nuovo saggio di Roberto Arditti

Libri, la presentazione del nuovo saggio di Roberto ArdittiRoma, 28 giu. (askanews) – Verrà presentato il 1° Luglio a Roma, alle 18:30, in via della Lungara n. 233, presso l’aula Magna della John Cabot University, il saggio “Rompere l’assedio”, uscito il 31 maggio scorso per Paesi Edizioni. Interverranno il Prof. Federigo Argentieri docente alla John Cabot University, la giornalista Maria Cristina Vicario e l’autore Roberto Arditti, giornalista da oltre vent’anni e attuale direttore editoriale di Formiche, affronta le questioni politico-economico-sociali che impatteranno su Italia ed Europa nei prossimi anni. L’incontro si terrà in lingua italiana. Ingresso libero su prenotazione al link: https://forms.office.com/e/JkZAPgc7qZ.


In questo volume l’autore analizza con attenzione temi attualissimi e di estrema rilevanza come l’importanza di un solido ricambio demografico; della presenza di un Islam radicale che vuole imporre il Califfato; del bisogno di indipendenza energetica e di relazioni internazionali sempre più difficili senza una difesa comune; di chip e tecnologia perché solo restando in prima fila nelle produzioni strategiche si può esistere nella competizione globale e infine di una democrazia sempre più in bilico, senza la quale sarà difficile reggere la sfida attuale. Il saggio è stato presentato in anteprima nazionale in occasione della XXXVI Edizione del Salone Internazionale del Libro sabato 11 maggio.

In libreria il nuovo saggio del giornalista Stefano Piazza

In libreria il nuovo saggio del giornalista Stefano PiazzaRoma, 6 giu. (askanews) – “Ottobre nero. Il dilemma israeliano da Hamas all’Iran”: il nuovo saggio del giornalista Stefano Piazza in libreria per Paesi Edizioni. Il volume è una testimonianza viva della tragedia che ha investito Israele prima e la Palestina dopo, ad opera dei terroristi di Hamas. Non è un’esegesi dell’eterno confitto tra due mondi, israeliani e palestinesi, ebrei e musulmani, due popoli che si contendono una terra che entrambi considerano casa loro. Il pregio di queste pagine è non cercare di affibbiare colpe o ragioni che rimandano alla notte dei tempi. Ma qualche distinzione questo libro comunque la fa. Il titolo stesso, Ottobre nero, richiama volutamente a Settembre nero, l’organizzazione terroristica palestinese degli anni Settanta, responsabile di dirottamenti aerei e attentati culminati con la strage di 11 atleti israeliani nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco di Baviera.


Perché si può star certi di una cosa: se le emozioni sono certamente forti e l’orrore di quanto osservato sin qui è sotto gli occhi di tutti, vale la pena ricordare come la sortita di Hamas s’inserisca in una già lunga e nota serie di episodi di sangue che la collocano a tutti gli effetti nella casella delle organizzazioni terroristiche. Un terrorismo che si è fatto dittatura, una dittatura che vuole farsi Stato. E da qui non si scappa. Ecco. Ottobre nero è essenzialmente una rigorosa ricostruzione dei fatti. Perché, come scriveva Piero Ottone nel decalogo del giornalista, «non dire mai che l’obiettività non esiste. È l’alibi di chi vuole raccontare palle». Stefano Piazza Giornalista svizzero, esperto di sicurezza e fondamentalismo islamico, è docente universitario. Scrive di affari esteri per Panorama e La Verità, dove cura anche i podcast “Occhi sul terrorismo” e “Le Regine del Crimine”. Per Paesi Edizioni ha pubblicato come co-autore Allarme Europa (2017), I semi del male (2020), Il centravanti e la Mecca (2022).

Più di 30 centri e 80 gallerie, arte contemporanea in scena a Bruxelles

Più di 30 centri e 80 gallerie, arte contemporanea in scena a BruxellesRoma, 27 mag. (askanews) – Cosmopolita, autentica e spiccatamente aperta alle contaminazioni, Bruxelles ospita più di 30 centri d’arte e 80 gallerie dedicate all’arte contemporanea. Rinomate collezioni europee hanno aperto le loro porte al pubblico e molti artisti internazionali si sono stabiliti in città, beneficiando di una grande visibilità grazie a un palinsesto annuale di oltre 18.000 eventi.


Fiere ed eventi. L’autunno si aprirà con il consueto Brussels Gallery Weekend (dal 12 al 15 settembre) ormai un punto di riferimento su scala europea, seguito a ottobre da Art on Paper, che raccoglie disegni e opere su carta selezionate da più di 60 gallerie internazionali, affermate o emergenti. Dal 13 al 17 novembre sarà la volta del Brussels Art Film Festival, kermesse dedicata al mondo dei giovani filmmaker che guarda con sempre maggiore frequenza all’arte contemporanea. A gennaio la città ospiterà l’attesissimo 70° anniversario di BRAFA, fiera d’arte e antiquariato tra le più famose e influenti al mondo, in programma dal 26 gennaio al 2 febbraio nei padiglioni di Brussels Expo; il 2025, inoltre, vedrà la riapertura del Museo di Ixelles e del Museo Ebraico.


I luoghi. Sul fronte degli spazi legati al mondo dell’arte contemporanea, tra i più interessanti e sorprendenti dal punto di vista architettonico merita una visita Botanique, splendido edificio in stile neoclassico, realizzato tra il 1826 e il 1829 nel cuore della città: un tripudio di vetri e ferro battuto con un’imponente cupola rotonda centrale, affiancata da due ali laterali che ospitano le serre. Dal 1984 è la sede del Centro Culturale della Federazione Vallonia-Bruxelles e si dedica alla promozione delle arti visive e della musica, con oltre 10 mostre e 600 concerti ogni anno.


Ispirata alla commistione tra grafica, sport, musica, graffiti, street art e altre forme espressive tipiche del mondo urban, la programmazione del MIMA – The Millennium Iconoclast Museum of Art, punta sulla contaminazione tra culture diverse. Il Museo è aperto dal 2016 ed è stato realizzato nelle antiche birrerie Belle-Vue, sulle rive del canale di Molenbeek. Tra le realtà emergenti, un ruolo sempre più importante spetta a La Loge, spazio dedicato all’arte contemporanea e all’architettura ospitato in ex tempio massonico in stile modernista. La Loge supera il concetto stesso di area espositiva, trasformandosi in un luogo in cui convivono idee, discussioni e presentazioni, mostre, simposi, proiezioni, conferenze e spettacoli. L’arte diventa così il punto di partenza per stimolare il dibattito e il confronto, con l’obiettivo di raggiungere una comprensione più attenta delle dinamiche e delle problematiche socioculturali. Con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico all’arte e 9 mostre in programma, WIELS si conferma uno dei centri d’arte contemporanea più rappresentativi di Bruxelles. Fu il mastro birraio Léon Wielemans a chiedere all’amico architetto Adrien Blomme di progettare e costruire la nuova sede del suo birrificio: il palazzo risale al 1931 ed è divenuto il principale monumento di archeologia industriale in stile art déco della città.


Grandi novità anche al BOZAR Centre for Fine Arts, ospitato in un edificio art déco di Victor Horta. Fino a luglio si può visitare Chantal Akerman Travelling, retrospettiva dedicata al lavoro della regista, scrittrice, documentarista e artista belga, dagli esordi a Bruxelles al deserto messicano, fino alle ultime installazioni del 2015. In programma anche una grande mostra dedicata alla coppia Hans/Jean Arp e Sophie Taeuber-Arp, due figure centrali dell’arte astratta del XX secolo. Fino a giugno, inoltre, BOZAR ospita due mostre cardine nel programma di eventi legati ai 100 anni del Manifesto Surrealista: la prima, Histoire De Ne Pas Rire. Surrealism In Belgium (fino al 16 giugno) approfondisce la ricercatezza intrinseca delle opere dei surrealisti belgi, eccentriche ma anche fortemente ancorate al contesto storico e politico di riferimento; la seconda, James Ensor. Maestro (fino al 26 giugno) apre una parentesi su un volto meno noto del celebre Artista: la sua passione per il mondo della musica, del balletto e del teatro. Chiude la lista delle 6 location da non perdere nella programmazione 2024/2025 Centrale for contemporary art: la nota struttura, ricavata all’interno di un’ex centrale elettrica, in questo momento è oggetto di un intervento di ristrutturazione destinato a rendere i locali ancora più accoglienti ed inclusivi, esaltandone il carattere essenziale e la tipica atmosfera postindustriale. In occasione della riapertura, a ottobre, ospiterà una mostra dedicata al panorama delle arti visive della regione di Bruxelles Capitale e dei suoi dintorni: un “melting pot” di stili e di discipline, sull’esempio della Summer Exhibition londinese.

Al Salone di Torino presentato il libro “Ottobre nero”

Al Salone di Torino presentato il libro “Ottobre nero”Roma, 13 mag. (askanews) – Venerdì scorso, presso lo STAND M117, nella cornice del Salone Internazionale del Libro di Torino, la Casa Editrice Paesi Edizioni ha avuto il piacere di presentare uno dei suoi ultimi libri pubblicati, in libreria dal 10 Maggio, “Ottobre nero”, del giornalista e autore Stefano Piazza, che ricostruisce sapientemente la guerra tra Israele e la Palestina. Il volume è una testimonianza viva della tragedia che ha investito Israele prima e la Palestina dopo, ad opera dei terroristi di Hamas.


Non è un’esegesi dell’eterno confitto tra due mondi, israeliani e palestinesi, ebrei e musulmani, due popoli che si contendono una terra che entrambi considerano casa loro. Il pregio di queste pagine è non cercare di affibbiare colpe o ragioni che rimandano alla notte dei tempi. Ma qualche distinzione questo libro comunque la fa. Il titolo stesso, Ottobre nero, richiama volutamente a Settembre nero, l’organizzazione terroristica palestinese degli anni Settanta, responsabile di dirottamenti aerei e attentati culminati con la strage di 11 atleti israeliani nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco di Baviera. Perché si può star certi di una cosa: se le emozioni sono certamente forti e l’orrore di quanto osservato sin qui è sotto gli occhi di tutti, vale la pena ricordare come la sortita di Hamas s’inserisca in una già lunga e nota serie di episodi di sangue che la collocano a tutti gli effetti nella casella delle organizzazioni terroristiche. Un terrorismo che si è fatto dittatura, una dittatura che vuole farsi Stato. E da qui non si scappa. Ecco. Ottobre nero è essenzialmente una rigorosa ricostruzione dei fatti. Perché, come scriveva Piero Ottone nel decalogo del giornalista, “non dire mai che l’obiettività non esiste. È l’alibi di chi vuole raccontare palle”.


Il prossimo appuntamento per la presentazione del libro Ottobre nero è fissato per il 15 maggio alle ore 18,30 presso la libreria Al ponte (Via Lavizzari, 20 – Mendrisio – Svizzera). A discutere con l’autore ci sarà l’ospite Sacha Dalcol, Direttore Radio3i e Teleticino. Nel corso della presentazione verranno mostrate delle immagini esclusive scattate dall’autore del libro nel corso del suo ultimo viaggio in Israele. Il giorno successivo, giovedì 16 maggio, il libro verrà presentato a Milano, alle ore 18:30, presso l’Associazione Milanese Pro Israele, in via Cappuccio 5. Intervengono all’incontro con l’autore Stefano Piazza, il giornalista Maurizio Belpietro, Direttore de La Verità e Panorama, insieme a Daniel Nahum, Consigliere del Comune di Milano. Modera il dibattito, Alessandro Litta Modignani dell’Associazione Milanese Pro Israele.

”Come investire in Borsa”, una guida per orientarsi nei mercati finanziari

”Come investire in Borsa”, una guida per orientarsi nei mercati finanziariRoma, 8 mag. (askanews) – Se fino a qualche anno fa gli investimenti erano prerogativa di pochi esperti, oggi non è più così. L’ampia diffusione di Internet ha democratizzato l’accesso al mondo finanziario. Tuttavia, le conoscenze economiche degli italiani restano ancora lacunose. Come fotografa l’ultima edizione dell’Osservatorio Flowe sull’educazione finanziaria in Italia, realizzato con la collaborazione di AstraRicerche e la consulenza di un team di psicologi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con l’obiettivo di indagare conoscenze e comportamenti della popolazione italiana su tematiche economico-finanziarie: l’86% ha difficoltà a gestire le proprie finanze, mancano fiducia (34,6%), conoscenze (27,8%) e sicurezza (20%).


“Oggi, grazie ad Internet negoziare strumenti finanziari è diventato semplice ed accessibile per chiunque, ma se si desidera essere profittevoli, è tutt’altro che facile – afferma Alberto Camuncoli, ideatore del metodo d’investimento Theta Tradinvest, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Come Investire in Borsa” (edizioni Investire con Successo), disponibile sul portale Amazon – la Borsa è un ambito estremamente competitivo dove, oltre a quello che volgarmente viene chiamato “parco buoi”, vi sono professionisti con decenni di esperienza alle spalle e con la possibilità di accedere a tecnologie, capitali, mezzi ed informazioni normalmente preclusi alle persone comuni”. Attraverso un approccio didattico, informativo ma anche molto pratico, il libro, suddiviso in ventiquattro capitoli, aiuta a conoscere i mercati finanziari, e ad acquisire un’operatività che, indipendentemente dall’andamento dei mercati, sfrutta a proprio vantaggio i fattori tempo e probabilità.


“Nonostante tutti gli sforzi possibili, gli studi e l’impegno, i mercati finanziari non possono in alcun modo essere previsti – spiega Alberto Camuncoli, fondatore del portale Investire con Successo – è un concetto chiave da tenere a mente, così come una serie di regole e principi relativi al funzionamento dei mercati finanziari e all’industria che ci gira intorno”. Nel libro, infatti, l’autore, che opera sulle Borse internazionali da metà degli anni 90, dedica un intero capitolo ai “9 punti da non dimenticare”, pagine in cui condivide insegnamenti preziosi acquisiti nel corso della sua carriera. Un vademecum che accompagna il lettore in un viaggio di scoperta, consentendogli di acquisire maggiore consapevolezza e preparazione per orientarsi tra le molteplici sfide e opportunità che caratterizzano il mondo dei mercati finanziari. La “massima avversità” è il principio fondante della Borsa. Anziché focalizzarsi sugli eventuali profitti, quasi fossero un risultato dovuto e scontato, si deve adottare una visione informata e realistica del funzionamento dei mercati, così da valutare correttamente i possibili rischi ed operare in modo decisamente più informato e consapevole.


Il secondo insegnamento è avere una “road map”: un piano in grado di indicare tutti i passaggi necessari per raggiungere gli obiettivi economici che ci siamo prefissati. “Ottenere dai mercati finanziari rendimenti costanti dal proprio capitale non è un accadimento improvviso – aggiunge Alberto Camuncoli – ma, un processo, che prevede l’applicazione di determinati criteri e di precise regole atte a rendere oggettiva, replicabile e soprattutto profittevole, l’intera sequenza di scelte da attuare”. Un altro consiglio è quello di non cadere nella trappola della speranza. Augurarsi che prima o poi quel determinato titolo in portafoglio aumenti il suo valore, o che la perdita che si sta subendo diminuisca, può determinare conseguenze gravi, soprattutto se impedisce la piena applicazione del piano scelto e di come e quando limitare i rischi. È importante, inoltre, avere almeno un vantaggio competitivo rispetto al mercato, fondato su basi statistiche e probabilistiche, quindi su dati oggettivi.


Un approccio che preveda anche di diversificare i propri investimenti ed evitare così che un solo investimento sbagliato possa compromettere una parte importante del capitale a disposizione, come purtroppo è successo anche in anni recenti con la crisi di alcune banche. Bisogna tenere presente che in Borsa noia è bello. “La pazienza è una delle doti che bisogna coltivare per essere profittevoli sui mercati finanziari e non ha niente a che vedere con l’adrenalina”, come sottolinea l’autore. Non cadere infatti nell’illusione di poter fare molti profitti velocemente, piuttosto impegnarsi a studiare e ad acquisire una metodologia che possa essere replicata anno dopo anno in modo oggettivo. Questo perché sui mercati contano i fatti non le opinioni. “Non affidarsi al sentito dire, a consigli spesso tutt’altro che disinteressati o alle proprie emozioni, ma investire considerando dati oggettivi come trend di mercato e probabilità. Dunque, avere il giusto mindset mentale, per gestire la propria emotività”. Sono in molti ad interpretare la Borsa come un casinò, un luogo nel quale fare la propria puntata e poi affidarsi alla sorte o alla speranza; con le giuste competenze, invece, oggi anche i piccoli investitori possono mettersi dalla “parte giusta del tavolo”, quella solitamente occupata da grandi banche d’affari, investitori istituzionali e fondi sovrani. Una posizione che consente di operare con successo anche a fronte di movimenti di mercato avversi come quelli avvenuti negli ultimi anni in Borsa per lo scoppio della pandemia e per la guerra in Ucraina. Tutti temi che dopo il successo del precedente “Investire con Successo”, diventato best seller nel campo della finanza personale, l’autore approfondisce nel suo ultimo libro. Alberto Camuncoli “Come Investire in Borsa” (edizioni Investire con Successo, 39€).

EF a sostegno dei giovani con l’iniziativa “Global intern 2024″

EF a sostegno dei giovani con l’iniziativa “Global intern 2024″Roma, 26 apr. (askanews) – Offrire ai giovani, ragazzi e ragazze, l’opportunità di ampliare le proprie prospettive professionali e culturali attraverso un’esperienza internazionale: è questo l’obiettivo di “Global Intern 2024”, l’esclusivo stage lavorativo e formativo in alcune delle più rinomate destinazioni del mondo, sponsorizzato anche quest’anno da EF Education First, la più grande organizzazione internazionale nel settore della formazione.


Lo stagista “Global Intern 2024” vivrà un’esperienza completa di studio e lavoro all’estero, consistente in un corso di lingua di una settimana seguito da un tirocinio internazionale di quattro settimane presso una delle sedi EF, situate nelle affascinanti città di Parigi, Città del Capo, Berlino, Barcellona, Perth, Sydney o Malta. EF provvederà al finanziamento del viaggio, dell’alloggio e del corso, offrendo così un’esperienza senza eguali nel panorama dell’istruzione internazionale. I candidati saranno selezionati da un team di esperti EF sulla base del loro curriculum vitae e di un video personale in inglese, nel quale dovranno esprimere la propria visione sul ruolo dell’apprendimento linguistico nel contribuire alla costruzione di un mondo migliore.


“Global Intern rappresenta non solo un’opportunità unica per arricchire il proprio percorso professionale, ma anche un ponte verso la costruzione di una rete internazionale di contatti duraturi”, afferma Natalia Anguas, Amministratore Delegato di EF Italia. “Siamo alla ricerca di individui che incarnino i valori e le aspirazioni della gioventù contemporanea: apertura mentale, curiosità per il mondo e spirito d’avventura. Queste qualità, unite alla partecipazione a Global Intern, contribuiranno a formare i futuri leader di un mondo sempre più competitivo”. La partecipazione alle selezioni è aperta a tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni, registrandosi sul sito ufficiale www.ef.com/globalintern.it . Il termine ultimo per la presentazione delle candidature è il 30 aprile 2024. Tutte le informazioni dettagliate sulle modalità di partecipazione sono disponibili sul sito web dedicato.


Con l’undicesima edizione di questa iniziativa, EF Education First riafferma il suo impegno nel valorizzare la formazione internazionale, confermando la sua capacità di individuare e valorizzare i giovani talenti destinati a emergere nel mondo del lavoro.

In libreria il romanzo-verità di Cristiano Tinazzi sull’Ucraina

In libreria il romanzo-verità di Cristiano Tinazzi sull’UcrainaRoma, 7 mar. (askanews) – “C’è un proiettile che vedo arrivare nella mia mente ogni volta che attraverso una strada della morte, sfrecciando su un mezzo o attraversando di corsa una via della città vecchia. Ora muoio, dico. Ma poi non succede”.


Un romanzo complesso e introspettivo, il racconto di una guerra logorante e dolorosa, vissuta in prima persona dal giornalista e reporter Cristiano Tinazzi, protagonista del libro “Tutto questo dolore”, in uscita l’8 marzo in tutte le librerie. Un romanzo-verità in cui l’autore racconta una guerra violentissima, dove si trova a lottare tra la vita e la morte, in cui si confessa a sé stesso e, attraverso il dolore degli altri – donne e uomini soldato, vedove, bambini e vittime dei bombardamenti indiscriminati – conosce meglio il suo e prova a uscirne. “Il dolore con il tempo, teoricamente, si attenua e sparisce. Il ricordo invece permane. A volte c’è qualcosa che lo fa riemergere in maniera prepotente: una frase, un oggetto, un film, una canzone. Un odore. Ci sono casi però nei quali l’evento diviene così traumatico da farlo svanire, o renderlo lontano, ovattato, come se fosse successo a qualcun altro. Rimane nelle pieghe del nostro cuore, anche se noi non lo sentiamo. E poi ci stronca, all’improvviso”


Il volume è il racconto di una duplice guerra, quella dell’autore, che l’ha vissuta in prima linea, e la sua rielaborazione a livello psicologico, possibile grazie alla terapia con il suo analista: guerra sul campo e guerra interiore e personale si alternano tra le righe del suo libro con una scrittura semplice e intrigante. Il trauma, in tutte le sue declinazioni, è il soggetto principale di queste pagine: dal suo nascere al suo declino, fino ad arrivare alla sua cura. Il dolore che sconvolge l’esperienza umana è centrale nel libro. L’autore è testimone diretto degli orrori che vive e raccontandoli ci offre un’occasione unica per immergerci nelle tante storie di perdita e di resilienza incontrate. Durante il suo viaggio ascolta le storie degli uomini e delle donne incontrati e mentre si prende cura di loro riesce a prendersi cura di sé, dei propri traumi, del proprio bisogno di consolazione.


Un testo potente, senza filtri né censure, a metà tra un romanzo-verità e un reportage letterario, che scava a fondo nell’animo umano e nelle sue debolezze.

Paesi Edizioni per la prima volta all’evento Testo di Firenze

Paesi Edizioni per la prima volta all’evento Testo di FirenzeRoma, 21 feb. (askanews) – Paesi Edizioni sarà presente alla terza edizione del prestigioso evento Testo 2024, presso La Stazione Leopolda di Firenze. Un appuntamento annuale per lettori e addetti ai lavori che propone una visione in profondità del mondo dei libri e porta a Firenze un’antologia della migliore editoria italiana, tra realtà indipendenti e grandi gruppi editoriali, che presenteranno una selezione limitata di novità e titoli significativi, in modo da valorizzare ogni singola proposta agli occhi dei visitatori.


Paesi Edizioni presenta il volume “Bolgheri. Le persone dietro il vino”, in programma sabato 24 febbraio alle ore 13:00, presso la Sala Ortese. Partecipano: il giornalista e enologo Ernesto Gentili, che ne ha curato l’introduzione, l’imprenditore Guido Folonari, titolare di Donna Olimpia 1898, moderati dal giornalista Luciano Tirinnanzi. In occasione della prima presentazione a livello nazionale del libro “Bolgheri”, lo STAND B/23 della Paesi Edizioni verrà allestito con una composizione a tema, realizzata con scatole originali dei vini bolgheresi. Il saggio racconta la storia e i segreti del successo mondiale di un territorio straordinario che contribuisce al mito della Toscana Felix. Un viaggio dalle vigne alle cantine, dai castelli agli arenili, dagli angoli sconosciuti ai luoghi più celebri della strada del vino forse più famosa al mondo, attraverso la viva voce dei suoi protagonisti.


Dal 23 al 25 febbraio sarà possibile incontrare presso lo STAND gli editori, gli Autori e il team della Casa Editrice Paesi Edizioni, pronti a far conoscere al pubblico le tante novità letterarie e a dare alcune anticipazioni sulle prossime uscite. Soprattutto, sarà possibile consultare e acquistare gli ultimi volumi di grande attualità pubblicati: “America contro” dell’autore Federico Leoni, il libro-inchiesta sulla crisi della democrazia negli Stati Uniti e sulle prossime elezioni presidenziali e “Figlie di Eva” di Liliana Faccioli Pintozzi, che affronta il tema dei diritti e le lotte delle donne in Afghanistan, Iran e Stati Uniti, oltre a tutti gli altri titoli in Catalogo. Tra i volumi più recenti: “Operazione satellite”, il libro- inchiesta di Frediano Finucci che racconta la guerra da un punto di vista inedito, la corsa al predominio dello spazio, e “Il grande banchetto” di Antonio Picasso, una lucida e documentata riflessione sulla questione alimentare, osservata come un’emergenza geopolitica, economica e di sostenibilità.

”A lezione da Aldo Moro”: i ricordi degli ex allievi in un libro

”A lezione da Aldo Moro”: i ricordi degli ex allievi in un libroRoma, 11 dic. (askanews) – “L’Università può e deve tornare a essere, oltre che il luogo di formazione delle nuove generazioni, lo spazio di costruzione di un dialogo fruttuoso tra società e politica: e potrà farlo solo se riuscirà a liberarsi dalla morsa di un processo di burocratizzazione apparentemente inarrestabile e da una logica interna troppo spesso autoreferenziale. Come ci chiedono le pagine che il lettore tiene tra le mani, cultura e politica possono e devono ritrovare oggi un modo per incontrarsi di nuovo”. Cosi lo storico Giorgio Caravale, conclude l’introduzione a un nuovo libro su Aldo Moro, che non ritorna solo sulla sua tragica fine, ma vuole essere uno sguardo originale sulla passione e l’energia dedicate da uno tra i politici più autorevoli della Prima Repubblica al suo ruolo di docente e di educatore. Come sottolinea Caravale ciò che interessava al Moro docente universitario era creare intorno alle aule universitarie una vera e propria comunità di giovani donne e uomini all’interno della quale ciascuno potesse sentirsi compreso e accolto. Una didattica umanitaria, si potrebbe dire per utilizzare un’espressione familiare al futuro presidente del consiglio, una didattica che era anche e soprattutto un progetto educativo.

I contributi raccolti nel volume “A lezione da Aldo Moro, ricordi e memorie dalle aule universitarie” edito da “Foglio Edizioni” e distribuito con “Il Foglio quotidiano” il 16 dicembre p.v., costituiscono anche un ulteriore tassello della crescente attenzione che la storiografia ha mostrato negli ultimi anni nei confronti della vicenda biografica del leader democristiano. Giorgio Balzoni, Giovanni Castelvecchio, Francesco Saverio Fortuna, Fortunato Nino Lazzaro, Valter Mainetti e Franco Tritto, hanno sentito il bisogno di “ricordare” gli anni trascorsi nelle aule e nei corridoi della facoltà di Scienze Politiche dell’Università romana “La Sapienza” al fianco del “Professore”, restituendoci soprattutto la dimensione intima dell’uomo, ancor prima che quella professionale del docente. Agli studenti che manifestavano interesse per la carriera politica, Moro indicava come condizione essenziale la conquista di una posizione professionale. Ciò non significava naturalmente che la politica non fosse un mestiere degno di un suo statuto autonomo, dotato di un linguaggio e di regole ben riconoscibili, un mestiere dunque che occorreva apprendere con fatica e perseveranza per poter essere esercitato con sapienza e dignità. “Significava piuttosto, nella lingua di Aldo Moro – rileva Caravale – avere un solido ancoraggio alla realtà del paese, un punto di vista privilegiato attraverso cui guardare ai problemi della società, oltre che un lavoro cui tornare senza dipendere dalla politica come forma di sostentamento”. “A lezione da Aldo Moro” è un libro di straordinaria attualità, perché l’esempio dello statista dice molto su come la politica e l’università, insieme, siano indispensabili strumenti di conoscenza e governo della società contemporanea.