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Solitudine e condanna, da Ica a Milano Moccia e Hazara

Solitudine e condanna, da Ica a Milano Moccia e HazaraMilano, 11 mag. (askanews) – Due mostre che esplorano i temi della solitudine e della condanna, istanze potenti che stanno al centro delle nostre vite. Sono progetti artistici presentati in Fondazione Ica a Milano, spazio di ricerca contemporanea che indaga con sguardo laterale e interessante al sistema dell’arte.

Rebecca Moccia, una delle più brillanti interpreti della scena italiana, ha portato qui il suo “Ministry of Loneliness”, progetto a cura di Chiara Nuzzi, che esplora la tematica della solitudine e la sua politicizzazione a partire dall’esperienza collettiva di isolamento sperimentata nel corso della pandemia globale del 2020. Punto centrale del ragionamento dell’artista l’esistenza, in diversi Paesi, di veri e propri ministeri della Solitudine, che in qualche modo appaiono una profezia che si autoavvera. “Qui a Fondazione Ica – ha detto Rebecca Moccia ad askanews – ho ricostruito in maniera metaforica questo Office for Policy on Loneliness and Isolation che ho visitato nel parlamento giapponese, perché anche in Giappone hanno un vero e proprio ministero della solitudine, e in questo display espositivo ho poi inserito i lavori che ho fatto in questo periodo”. Lo sguardo di Moccia tocca le strutture politiche e sociali che modellano lo stato emotivo della solitudine e la percezione che ne deriva, che come un’ombra invisibile attraversa tutte le società occidentali.

Francesca Recchia ha invece curato la mostra “Condemnation”, dell’artista afghano Aziz Hazara, che ha provato a raccontare i decenni di guerra che l’Afghanistan ha attraversato, scardinando le narrazioni stereotipate che ne sono spesso scaturite. “Il titolo Condemnation – ci ha detto l’artista – viene dal modo in cui la parola condanna è stata usata da diversi politici in diversi momenti dell’intervento americano in Afghanistan. Queste dichiarazioni di condanna sono legate a episodi di attacchi suicidi”. In mostra il percorso espositivo con sei opere di Hazara costruisce una esperienza multimediale, che prova a tratteggiare la complessa relazione tra religione, società e politica nella vita quotidiana degli afghani.

Musica che diventa fotografia, Alberto Nacci all’ADI di Milano

Musica che diventa fotografia, Alberto Nacci all’ADI di MilanoMilano, 5 mag. (askanews) – Il suono e la voce che diventano fotografia. L’immateriale che si fa visuale e prova a unire mondi e discipline diverse. L’ADI Design Museum di Milano ospita la mostra “Frames” di Alberto Nacci, musicista, regista e fotografo bergamasco, che esplora terreni di confine tra le arti. Partendo dai suoi film dedicati ai musicisti, da quali ha ricavato dei fermo immagine che ora vengono esposti come opere a sé stanti.

“Questo progetto – ha detto Nacci ad askanews – nasce dall’idea di raccontare la relazione profonda che c’è tra il gesto del musicista e il suo strumento musicale. Ciascuna inquadratura e ogni piano luce è pensati perché ogni frame possa essere stampato, possa avere una sua autonomia espressiva e quindi essere proposto come un’opera d’arte”. Lo spazio sotterraneo dell’ADI Museum diventa una sorta di cassa di risonanza visiva per il lavoro di Nacci, che offre una nuova prospettiva sul tema della rappresentazione della musica e sulla sua possibile interpretazione. “Per me – ha aggiunto l’artista – la musica è il respiro delle mie immagini”.

Un respiro che diventa fotografia, che si colloca comunque su un territorio di confine, quasi astratto, come se lo stesso oggetto d’arte si pensasse in una forma meno esplicita, più sfumata. “Questa dimensione materica è interessante – ha concluso Nacci – ma proviene da una visione della musica attraverso la gestione della luce. L’immaterialità del suono e della luce diventano concrete nella stampa delle opere che proponiamo in questa mostra”. L’esposizione è aperta al pubblico, che può anche ascoltare le registrazioni dei musicisti in uno spazio dedicato, fino al 3 giugno.

Onironautica 2 alla Fondazione Luciana Matalon a Milano

Onironautica 2 alla Fondazione Luciana Matalon a MilanoMilano, 4 mag. (askanews) – Un progetto artistico multidisciplinare che mette insieme modalità espressive differenti tra arte performativa, musica e fotografia, per una riflessione sulla distanza tra sogno e realtà. “Onironautica 2”, il nuovo progetto di Nello Taietti in programma alla Fondazione Luciana Matalon di Milano dal 4 al 27 maggio, ancora una volta evoca il rapporto che lega l’attività onirica a quella della veglia, ponendo al centro della scena una fotografia che nei colori e nelle atmosfere è legata alla sfera inconscia dell”autore.

Nelle oltre cento fotografie in mostra, così come per quello che accade in scena, lo spettatore prende coscienza di come la realtà “grezza”, che viviamo tutti i giorni, abbia uno strettissimo legame con quella più spirituale e sottile che si palesa quando siamo protagonisti dei “sogni lucidi”, ovvero quando siamo coscienti del fatto di stare sognando durante il sogno. “Onironautica 2” è un progetto dalla metodologia complessa ma allo stesso tempo fortemente espressiva, dove il linguaggio fotografico introduce alla pièce teatrale svelando l”immaginario onirico del protagonista che racconta, in prima persona, tematiche e drammaticità del contemporaneo che lo influenzano, travolto da pandemia, guerre e catastrofi naturali: un vero e proprio viaggio attraverso i sogni che, inizialmente onirici, si tramutano poco alla volta in veri e propri incubi, intrecciandosi sempre più con le atrocità dei nostri tempi, come se non ci fosse più differenza tra il sogno e la veglia.

Autore, regista e fotografo, Nello Taietti riesce a far convivere in perfetto equilibrio espressioni artistiche differenti, con le immagini fotografiche che, come sottolinea Roberto Mutti, «avanzano in dichiarata autonomia ma con un ritmo poetico parallelo a quello della narrazione e della musica. L”obiettivo diventa così complice di una molteplicità di sguardi che nascono da una sintonia stabilita con lo spettatore che si trova a indagare sui corpi, a indovinare le espressioni, a confrontarsi con i più diversi aspetti della realtà. »

Musica, premio internazionale Antonio Mormone dedicato al violino

Musica, premio internazionale Antonio Mormone dedicato al violinoMilano, 19 apr. (askanews) – Prende il via la seconda edizione del premio internazionale musicale dedicato alla memoria di Antonio Mormone. Il riconoscimento è organizzato dalla Fondazione La Società dei Concerti di Milano e mira a promuovere e valorizzare i giovani artisti in grado di intraprendere una carriera concertistica a livello internazionale. Il premio dedicato al violino, con inizio quest’anno e termine a giugno 2025, quando verrà proclamato il vincitore, ha tra i suoi promotori il Mic, la Regione Lombardia, il Comune di Milano e l’American Chamber of Commerce in Italy, oltre alla collaborazione del Teatro la Scala e del Conservatorio Verdi di Milano.

A questa edizione del premio dedicata al violino, le cui iscrizioni possono avvenire esclusivamente online sul sito del Premio www.antoniomormone.org a partire dal 20 aprile fino al 1 dicembre 2023, sono ammessi violinisti che alla data di chiusura iscrizioni abbiano già raggiunto i 16 anni di età e che alla data del 22 giugno 2025 (ultima prova finale) non abbiano ancora raggiunto i 29 anni. (regolamento integrale sul sito). Tra le peculiarità del premio c’è quella di evitare il “solito programma da concorso” ma lasciare un ampio margine di libertà ai concorrenti nella convinzione che un grande musicista si esprime non solo suonando ma anche attraverso la scelta dei propri programmi da concerto. II 15 aprile 2025 saranno resi noti i nomi dei tre finalisti che il 19 giugno si esibiranno con il violino Carlo Ferdinando Landolfi del 1757, facente parte della collezione di strumenti storici del Conservatorio “G.Verdi” di Milano. Appuntamento per il gran finale con la proclamazione del vincitore il 22 giugno 2025 al Teatro la Scala con la partecipazione dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala. Il vincitore si aggiudicherà un premio di 30.000 euro, la registrazione discografica di un album per l’etichetta Universal, tre anni di segretariato artistico coordinato dalla Fondazione La Società dei Concerti e un ricco calendario di ingaggi in Italia e all’estero. È inoltre previsto un premio di 5.000 euro per gli altri due finalisti.

“È una bellissima realtà, un bellissimo concorso che viene realizzato in memoria di una persona che fu grande amante della musica e grande talent scout, andava veramente ad aiutare i giovani talenti, il giovani migliori musicisti nel mondo. È un’iniziativa che, secondo me, è particolarmente importante sul nostro territorio per la storia, la tradizione, la capacità che il nostro territorio ha sempre dimostrato in campo musicale ma soprattutto per il grande apprezzamento che la nostra gente ha per la musica” ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la presentazione a Palazzo Marino. Il premio, ha aggiunto il sindaco di Milano Giuseppe Sala “offre a giovani talenti di tutto il mondo significative opportunità di visibilità e lavoro nella musica classica. Una valorizzazione concreta delle capacità dei nuovi artisti che riflette lo spirito ambrosiano di un premio progettato e organizzato a Milano. Giunto alla sua seconda edizione, il Piam, unico al mondo, rafforza l’offerta culturale della nostra città. Il ricco calendario dei concerti, diffuso in diversi quartieri di Milano, mira a far germogliare la passione per la musica classica tra le giovani generazioni, rendendo la nostra città sempre più una fucina di talenti”.

Scala, Meyer: bene bilancio consuntivo, salute del teatro è buona

Scala, Meyer: bene bilancio consuntivo, salute del teatro è buonaMilano, 19 apr. (askanews) – Il bilancio consuntivo 2022 della fondazione Teatro alla Scala “lo dobbiamo presentare prima al Cda, è andato bene, la salute della Scala e buona, anche buonissima”. Lo ha detto il sovrintendente e direttore artistico del teatro milanese, Dominique Meyer, a margine della presentazione del premio musicale Antonio Mormone. “Lo si vede, il teatro è pieno, c’è entusiasmo, abbiamo dei ricavi di biglietteria che sono molto superiori a quelli del 2019” ha aggiunto.

Voci da miart, Intesa Sanpaolo presenta sette artisti emergenti

Voci da miart, Intesa Sanpaolo presenta sette artisti emergentiMilano, 15 apr. (askanews) – Sette dipinti per sette artisti under 35: Intesa Sanpaolo ha presentato a miart una piccola mostra collettiva, intitolata “Supernova 23”, dedicata a talenti emergenti. Per la banca si tratta di un segnale di attenzione alla scena contemporanea, che si unisce al fatto di essere anche per quest’anno il main partner della fiera milanese. A fare gli onori di casa nello spazio espositivo il direttore Arte, Cultura e Beni storici del gruppo, Michele Coppola.

“Io credo – ha detto ad askanews – che questa sia una di quelle relazioni che meritano di essere guardate con la massima attenzione. Intesa Sanpaolo con il proprio Private Banking è partner di miart da molti anni e insieme alle gallerie il lavoro che facciamo è legato ai giovani artisti, ai giovani talenti, dai 25 ai 34 anni in questo caso con sette scelte compiute da Luca Beatrice”. In mostra opere di Giuditta Branconi, Andrea Fontanari, Arvin Golrokh, Erik Saglia, Delfina Scarpa, Davide Serpetti e Marta Spagnoli. “Una fiera – ha aggiunto Coppola – evidentemente è un momento nel quale il mercato è un elemento centrale e trainante, ma qui non si rinuncia mai a promuovere arte e cultura come elemento identitario”.

Identità che, nel caso di “Supernova 23”, è anche quella della pittura come medium che resta vivo e vibrante, anche al tempo della grande digitalizzazione.

”Bar Meravigghia”, la Sicilia arriva a Milano con evento Birra Messina

”Bar Meravigghia”, la Sicilia arriva a Milano con evento Birra MessinaRoma, 14 apr. (askanews) – Birra Messina sarà presente alla Milano Design week, il 21 e il 22 aprile, nella splendida cornice dei Chiostri di Sant’Eustorgio (Corso di Porta Ticinese 95) con il Bar Meravigghia. Uno spazio aperto, nel cuore di Milano, in cui consumatori saranno circondati dall’inaspettata ricchezza di installazioni uniche e potranno vivere esperienze autentiche che non smettono mai di sorprendere.

Il Bar Meravigghia nasce con l’obiettivo di omaggiare l’isola che ha dato i natali a Birra Messina e ha l’ambizioso obiettivo di far riscoprire il significato della “meraviglia”, intesa come viaggio esperienziale tra arte, cultura, gusto e tradizione, ai suoi visitatori. I chiostri che ospitano il bar sono impreziositi da installazioni iconiche tra le quali è possibile poter gustare il tradizionale cibo siciliano sorseggiando Birra Messina Cristalli di Sale. Nella due giorni milanese, tra le 17:30 e le 23:00, il Bar Meravigghia aprirà le porte e darà vita ad una serata di autentica ricchezza Siciliana, impreziosita da ospiti d’eccezione come Colapesce Dimartino (21 e 22 aprile attorno alle 19.30) e Marco De Vincenzo (22 aprile), che racconteranno gli incontri e le esperienze che hanno arricchito la loro vita e l’hanno resa di ispirazione per tutti noi.

In entrambi i giorni, inoltre, si potrà prendere parte alla decorazione delle piastrelle che andranno a comporre il “mosaico di meraviglie”, guidati dalle sapienti mani di Ester Ferrigno e Antonio Fratantoni, i due artisti siciliani che hanno disegnato per Birra Messina i nuovi bicchieri in edizione limitata che verranno presentati in anteprima proprio nel corso dell’iniziativa. Infine, ad arricchire l’atmosfera delle due giornate con sonorità suggestive, tra note di jazz manouche e folk, ci sarà la musica dei Four On Six e della Band Folk Giampiero Amato and Sicilian Family.

L’iniziativa è gratuita ed è aperta al pubblico fino ad esaurimento posti. Chi vorrà gustare un aperitivo al gusto di Sicilia, con Birra Messina Cristalli di Sale, potrà registrarsi sul sito https://barmeravigghia.birramessina.it/.

Pianocity Milano torna il 19, 20 e 21 maggio con oltre 225 concerti

Pianocity Milano torna il 19, 20 e 21 maggio con oltre 225 concertiMilano, 13 apr. (askanews) – Venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 maggio torna per la dodicesima edizione Pianocity Milano, il festival di pianoforte promosso e realizzato da Comune di Milano e Associazione Pianocity Milano grazie a Ponderosa Music&Art e hdemia, con la direzione artistica di Ricciarda Belgiojoso e Titti Santini. Quest’anno il programma propone oltre 250 concerti per più di 300 artisti che si esibiranno in circa 140 location.

I giardini della GAM|Galleria d’Arte Moderna di Milano saranno anche per questa edizione il cuore pulsante del festival: non solo il giorno dell’inaugurazione, quando andrà in scena “Novecento: Il Duello”, sfida live fra Jelly Roll Morton e Novecento, interpretati al pianoforte da Stefano Bollani e raccontati da Alessandro Baricco; non solo durante i concerti serali, che nelle serate di sabato e domenica vedranno esibirsi artisti di fama nazionale e internazionale; ma anche durante il giorno, quando i pianisti si esibiranno su due diversi palchi, uno presso il laghetto, l’altro nel boschetto. Dopo tre anni di assenza, tornano gli house concert nelle abitazioni private e i concerti nei cortili, con moltissimi appuntamenti, tutti a ingresso libero previa prenotazione. L’ormai tradizionale e attesissimo concerto all’alba si svolgerà alle ore 5 di domenica 21 maggio nel piazzale del Cimitero Monumentale, dove si esibirà il talento internazionale Demian Dorelli.

Tornano in programma anche le “Piano lesson”, incontri in cui i grandi maestri svelano al pianoforte i segreti del mestiere, e le maratone musicali, quest’anno al Conservatorio e in Sormani. Novità assoluta di questa edizione sono invece i “Piano reading”, incontri tra musica e letteratura con protagonisti i grandi pianisti di oggi in dialogo con scrittori e personaggi legati al mondo della letteratura. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e a ingresso libero fino a esaurimento posti, salvo diverse indicazioni sul programma. Eventuali prenotazioni potranno essere effettuate sul sito ufficiale della manifestazione a partire dal 4 maggio.

Cultura: “Pioverà Bellezza” porta in piazza a Bergamo 1.570 giovani

Cultura: “Pioverà Bellezza” porta in piazza a Bergamo 1.570 giovaniMilano, 13 apr. (askanews) – Bergamo sta per riempirsi di 1.570 ombrelli bianchi. A impugnarli saranno i protagonisti di “Pioverà bellezza”, il progetto di teatro dell’Assessorato Istruzione del Comune di Bergamo, realizzato in collaborazione con i nove Istituti Comprensivi statali della città, con sei compagnie teatrali del territorio, guidate da Maria Grazia Panigada, esperta di teatro e educazione, e Teatro dell’Argine, compagnia pluripremiata per i progetti di teatro partecipato. Al centro i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di I grado della città che, dal 2021 a oggi, hanno scoperto o ritrovato la propria voce, hanno raccontato fragilità, svelato desideri, descritto sentimenti.

Quella dai 12 ai 14 anni è un’età complessa e chiedere a dei ragazzi di esporsi, di uscire dal gruppo per metterci la faccia e raccontarsi è impresa altrettanto difficile. E’ indispensabile muovere le leve giuste affinché ognuno si senta sicuro di poter essere se stesso: è qui che subentrano la professionalità, la sensibilità e l’enorme esperienza degli artisti delle compagnie coinvolte in Pioverà bellezza. Con pazienza e mestiere e con gli strumenti che solo l’arte può offrire – attraverso la poesia, la musica e il racconto – è stato possibile scardinare, in maniera graduale, paure e imbarazzi, per creare quel luogo accogliente dove piano piano molti si sono, infine, aperti e confidati. Sono nate così le centinaia di piccole performance sotto gli ombrelli. Brevi monologhi, sguardi sulla città attraverso gli occhi dei giovani protagonisti che raccontano spaccati di vita quotidiana, paure e momenti di gioia; questi piccoli racconti sono il cuore dell’evento, uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze condividono i loro pensieri e gli adulti si mettono in ascolto. Anche le parole che chiuderanno la giornata sono frutto del lavoro in classe: l’Abbecedario della Felicità e della Paura, ovvero due elenchi di 26 vocaboli ciascuno (uno per ogni lettera dell’alfabeto) che rispondono a due precise domande, cosa mi dà serenità e cosa mi spaventa. Così, dopo due anni trascorsi fianco a fianco con le sei compagnie teatrali del territorio (Erbamil, La Pulce, Pandemonium Teatro, Teatro Caverna, Teatro del Vento e Teatro Prova) “Pioverà bellezza” è pronto a uscire dai confini della scuola e a invadere la città: l’appuntamento, aperto alla cittadinanza e alle famiglie, è sabato 15 aprile, alle 16,30, in prossimità della sede del Comune di Palazzo Frizzoni. Tutti i giovani protagonisti delle scuole secondarie di I grado della città giungeranno davanti al Comune, per raccontare a genitori, amici, parenti e tutta la cittadinanza cos’è per loro la bellezza: ogni classe formerà piccoli gruppi, abitati da ragazzi e ragazze pronti a dare il via al grande e importante evento conclusivo di Pioverà bellezza.

“Sta per concludersi il progetto teatrale dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Bergamo, che abbiamo chiamato Pioverà bellezza. Sabato 15 (in caso di pioggia domenica 16) in città i ragazzi e le ragazze delle scuole medie ci racconteranno i loro pensieri di questi mesi e anni. Li hanno elaborati e scritti e ora sono pronti a raccontarceli. Sabato pomeriggio, con un flash mob tra via XX settembre e Piazza Matteotti, che si concluderà proprio davanti a Palazzo Frizzoni, si faranno ascoltare dalla città. Io sarò lì per loro, insieme a tanti genitori, insegnanti, formatori teatrali, volontari e chiunque sia curioso di prestare attenzione alla loro voce. Vi aspettiamo!”, dichiara Loredana Poli, assessora all’Istruzione. “L’evento del 15 aprile è il punto di incontro di due anni di lavoro di formazione teatrale nelle classi e la città – racconta Maria Grazia Panigada, direttore artistico di Pioverà bellezza -. Credo sia impossibile restituire la ricchezza di questo progetto (più di 1300 ore di formazione): ogni percorso a scuola è stato unico grazie ad artisti che hanno portato a servizio dei ragazzi e delle ragazze la propria professionalità ed umanità. Se le storie, i gesti, gli sguardi condivisi restano nell’esperienza vissuta insieme, credo che in piazza sarà leggibile la direzione che, fin dall’inizio, abbiamo deciso di percorrere: siamo in tantissimi, insieme siamo una presenza importante, ma è soprattutto la voce di ciascun ragazzo e ragazza che è preziosa e va ascoltata”.

“Dopo due anni e centinaia di ore passate in classe con più di 1500 ragazzi e ragazze preadolescenti di Bergamo, siamo arrivati al momento finale – afferma Andrea Paolucci, condirettore artistico di Teatro dell’Argine. Fin dal primo giorno, è stato evidente a tutti noi (assessorato, compagnie, organizzatori e direzione artistica) che questo fosse il progetto giusto nel momento giusto con il giusto obiettivo. Dopo due anni di pandemia, di esperienze mancate, di relazioni esplose e di webcam e sguardi sempre più spenti ci sembrava fosse arrivato il momento di chiedere a questi ragazzi e a queste ragazze ‘come stai?’. Ne è nato un viaggio d’ascolto, dove il teatro è stato il grimaldello per aprire quei silenzi e per cogliere quei non detti”. Pioverà bellezza rientra nel programma di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e ha coinvolto 14 scuole, 70 classi e 1570 studenti per 1.300 le ore di formazione.

Milano, la mostra fotografica di Carlo Riggi “Essere Holga”

Milano, la mostra fotografica di Carlo Riggi “Essere Holga”


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Milano, 12 apr. (askanews) – Inaugura giovedì 13 aprile presso il nuovo Spazio Ardire di Piazzale Nizza 3 a Milano la mostra fotografica “Essere HOLGA” di Carlo Riggi, dedicata al nome della storica fotocamera che ha appassionato generazioni di fotografi a partire dal 1982, anno della sua comparsa sul mercato, e che è rimasta a lungo il simbolo di un particolare modo di fare fotografia.

L’esposizione, a cura di Giusy Tigano e organizzata da GT Art Photo Agency in occasione dei suoi primi dieci anni di attività, si svolgerà contemporaneamente, ma con differenti proposte fotografiche, anche presso la Libreria Hoepli di Milano di Via Ulrico Hoepli 5, dove venerdì 14 alle ore 11.00 Carlo Riggi firmerà le copie del libro fotografico che porta lo stesso titolo della mostra, “Essere Holga”, e dal quale sono state tratte tutte fotografie in mostra. Il volume, edito da EBS e in vendita in tutte le librerie italiane, è testimonianza viva e sintesi narrativa di un legame molto speciale tra l’autore e la sua fotocamera preferita, che ha condizionato fortemente non solo il linguaggio ma anche l’essenza stessa della ricerca fotografica, della poetica e della sensibilità creativa del fotografo.

Il fil-rouge che tiene insieme le 110 fotografie in bianco e nero che compongono il volume, delle quali 60 in mostra (42 da Spazio Ardire e 18 da Hoepli) non è un tema o un soggetto particolare, ma la capacità creativa e interpretativa del fotografo in relazione intima con questo apparecchio spartano, essenziale, antimoderno, i cui limiti oggettivi diventano amplificatori sensoriali, capaci di mettere in contatto in modo unico le immagini prodotte con le risonanze emotive di autore e fruitore. Come scrive Giusy Tigano nell’introduzione al libro, “Assecondando negli anni l’identità stessa dell’autore, Holga ha saputo descriverla fedelmente e con generosità attraverso il tempo, appagandone i bisogni creativi e la necessità di autorappresentarsi, tracciandone la crescita come fotografo e l’evoluzione personale”.

La scelta di organizzare una mostra “diffusa” da parte di due realtà che operano da tempo nell’ambito della fotografia – GT Art Photo Agency e Libreria Hoepli – ha consentito di allestire due esposizioni contemporanee e speculari dello stesso autore ma organizzate con opere diverse, che offrono una selezione corposa del lavoro di ricerca espressiva condotto da Carlo Riggi con questa particolare fotocamera nell’arco della sua vita e che si ritrova anche nel libro fotografico.