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Design Week, Rotelli consegna una sua opera al Nobel Valentini

Design Week, Rotelli consegna una sua opera al Nobel ValentiniMilano, 20 apr. (askanews) – Durante il vernissage inaugurale di “Door is Love”, progetto creativo realizzato dalla società benefit Ever in Art per Bertolotto Spa in collaborazione con l’artista Marco Nereo Rotelli nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, sono state consegnate tre opere d’arte, realizzate dall’artista e ideatore dell’installazione come riconoscimento di stima verso coloro che si sono distinti per aver “aperto una porta” verso un futuro migliore. I riconoscimenti sono andati allo scienziato e premio Nobel per la pace Riccardo Valentini, al prefetto di Milano Claudio Sgaraglia e anche alla direttrice della rivista Interni Gilda Bojardi.


Valentini è stato capace di creare un rapporto uomo natura, attivando un processo virtuoso di rispetto per l’ambiente. Lo scienziato ha commentato così il messaggio dell’installazione: “Lo sforzo di pace a cui tutti oggi siamo chiamati non può prescindere da una ritrovata unione tra l’uomo e la Natura. Non esisteranno più guerre tra gli uomini se non ci sarà più un Pianeta da vivere. Il più urgente atto d’amore oggi è per la nostra casa comune”. Il prefetto Sgaraglia è stato premiato per l’impegno dimostrato nel creare un ambiente sicuro nella città di Milano, in cui tutti gli individui possano sentirsi accolti, rispettati, valorizzati e supportati. Premiata anche la direttrice Bojardi, impegnata con passione e dedizione nella promozione della cultura del territorio, intesa come crescita individuale nel rispetto delle proprie origini e attraverso la valorizzazione del design italiano a livello mondiale.


La collaborazione tra Bertolotto, Ever in Art e l’artista Marco Nereo Rotelli darà origine a maggio a un’edizione speciale di opere d’autore. “Door is Love” diventa una collezione esclusiva di porte con incisi versi poetici diversi, caratterizzati dalla cifra stilistica dell’artista. Nella collezione sarà disponibile anche una Limited Edition di pezzi iconici, una serie numerata esclusiva, nei colori più rappresentativi dell’arte di Rotelli, oro e blu.

Regione Lombardia regala a bambini e famiglie 16mila abbonamenti ai musei

Regione Lombardia regala a bambini e famiglie 16mila abbonamenti ai museiMilano, 8 apr. (askanews) – Coinvolgere bambini e ragazzi nel mondo dei musei per far conoscere e apprezzare la ricchezza del patrimonio di conoscenza custodito nelle diverse strutture. E’ l’obiettivo del progetto speciale “Un, due, tre… Musei!” ideato da Regione Lombardia, sostenuto da Fondazione Cariplo, e organizzato in collaborazione con Abbonamento Musei e con la rete degli Oratori delle Diocesi Lombarde.


Il progetto, – presentato oggi a Milano. attraverso l’Associazione Abbonamento Musei e con il coinvolgimento attivo degli oratori – intende così costruire un nuovo ponte tra le famiglie lombarde con figli in età scolare (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado) e i 218 musei inclusi nel circuito AM Lombardia. “Un, due, tre… Musei!” regalerà ai bambini e alle bambine che frequentano gli oratori coinvolti nell’iniziativa 8.000 “Abbonamento Musei Junior”, della durata di 365 giorni, e 8.000 membership speciali, della durata di due mesi, a un accompagnatore adulto. Al termine della scadenza, l’accompagnatore potrà rinnovare la card a una tariffa agevolata. Inoltre, ogni famiglia aderente al progetto avrà l’opportunità di usufruire di uno sconto sull’acquisto di ulteriori abbonamenti.


Parallelamente, il progetto, che si svilupperà da aprile a fine dicembre 2024, chiamerà a raccolta anche tutti i musei inclusi nel sistema AM Lombardia per allestire un palinsesto di attività e visite guidate gratuite riservate ai bambini e alle famiglie che hanno richiesto l’abbonamento. Laboratori, eventi e workshop costruiti ad hoc, promossi su tutto il territorio. “Un interessante progetto che nasce per proporre ai più piccoli un’occasione di scoperta e di conoscenza del ricco patrimonio culturale della Lombardia, proponendo con gratuità la tessera di Abbonamento Musei e la visita di 218 luoghi di cultura regionali – ha detto Francesca Caruso, assessore alla cultura di Regione Lombardia – Uno strumento privilegiato per conoscere istituzioni, mostre e attività educative e di valorizzazione del nostro patrimonio e della nostra identità. Iniziative di questo tipo permettono di fare avvicinare i bambini ad esperienze utili e necessarie per formare e sviluppare in modo sano e creativo la personalità e il benessere individuale”.


“La cultura, intesa come capacità di apprendimento e di crescita, riveste un ruolo insostituibile nei processi di sviluppo del capitale umano e risponde al bisogno di partecipazione alla collettività – ha aggiunto Patrizia Asproni, consigliera di amministrazione referente settore arte e cultura di Fondazione Cariplo – Per questo motivo investire in cultura significa investire in conoscenza, ed è fondamentale offrire gli strumenti più idonei affinché tutti abbiano la possibilità di accedervi. Per combattere la povertà culturale occorre creare nuovi alfabeti che siano di facile comprensione e coinvolgimento, dialoghi e occasioni di incontro in luoghi familiari come gli oratori, da sempre vocati alla comunità. La Fondazione Cariplo crede molto in questo progetto che nella sua semplicità ha la grande forza delle sinergie fra arte, cultura, coesione sociale e territorio, e che per questo ha la capacità di parlare ad ognuno, dai bimbi più piccoli fino alle famiglie, facilitando l’accesso alla fruizione di un patrimonio di bellezza che appartiene a tutti”. La scelta di coinvolgere gli oratori poggia sulla considerazione che questo sono dei veri e propri avamposti di socialità e inclusione: gli oratori sono infatti diffusi in maniera capillare su tutto il territorio regionale, sono luoghi a cui le famiglie affidano volentieri i più piccoli e un punto di riferimento per molti ragazzi e ragazze; e soprattutto nei piccoli comuni, costituiscono spesso l’unico centro di ritrovo e aggregazione. In Lombardia gli oratori attivi sono oltre 2.300, il 40% di quelli italiani, e ciascuno di essi è frequentato in media da 180 bambini e ragazzi; la fascia d’età più rappresentata è quella dei bambini tra i 6 e i 12 anni, pari al 54% dei frequentanti totali.


Le attività promosse dagli oratori ruotano soprattutto intorno allo sport, al gioco e alle attività ricreative. Grazie a “Un, due, tre… Musei!” l’offerta sarà potenziata anche sul fronte culturale e artistico, offrendo un’occasione preziosa a bambini e bambine di ogni fascia sociale, anche le più fragili, di entrare in contatto con i musei del territorio e di fruire di servizi culturali insieme alla famiglia e agli amici. “La dimensione culturale è indispensabile nel cammino di crescita dei ragazzi e degli adolescenti – ha sottolineato don Stefano Guidi, coordinatore Oratori Diocesi Lombarde – Con questa consapevolezza gli oratori della Lombardia collaborano volentieri con tutte le Istituzioni culturali ed educative che promuovono questa visione. Nello specifico, la collaborazione con l’Associazione Abbonamento Musei incoraggerà le famiglie ad avvicinarsi ai musei del nostro territorio, non solo come frequentatori occasionali, ma a trovare nei musei una vera e propria casa della cultura e della storia”. “Presentare oggi questo progetto speciale dedicato a bambine e bambini, ragazzi e ragazze è un traguardo che conferma il ruolo della nostra carta come prezioso strumento di partecipazione – ha detto Alberto Garlandini, presidente di Abbonamento Musei – I numeri delle carte vendute in Lombardia lo scorso anno hanno registrato un ulteriore incremento. Gli abbonati sono stati oltre 38.000 con 244.457 visite nei 249 musei convenzionati, a testimonianza di una partecipazione sempre crescente. Il dato dei musei lombardi si inserisce nel contesto più ampio che vede attivi oltre 190.000 abbonati nelle tre regioni di Associazione Abbonamento Musei, Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. La collaborazione con la rete degli oratori è di grande rilevanza per la comunità lombarda: sono luoghi di partecipazione, un ambito privilegiato dove i giovani sono chiamati a esprimersi liberamente, sono spronati al confronto intergenerazionale e interculturale”. “É con una certa emozione che diamo avvio a questo progetto che rappresenta un tassello significativo nel grande mosaico di azioni messe in atto dalle istituzioni volte a contrastare la povertà educativa minorile, proponendo un’esperienza museale accogliente e inclusiva. Con Un, due, tre… Musei! sono i bambini ad essere protagonisti di un cambiamento culturale, cittadini dell’oggi e non del domani: saranno loro a prendere per mano i genitori e a portarli al museo”, ha concluso infine conclude Simona Ricci, direttrice di Abbonamento Musei.

L’arte super pop di Ivano Facchetti arriva al Salone del Mobile

L’arte super pop di Ivano Facchetti arriva al Salone del MobileRoma, 1 apr. (askanews) – L’arte di Ivano Facchetti, re del ‘super pop italiano’, continua a incantare e stupire il mondo con la sua straordinaria originalità e vitalità e arriva al Salone del Mobile 2024, dal 16 al 21 aprile alla Fiera di Milano Fiera, e in un nuovo spazio espositivo a San Babila.


In un’epoca in cui l’arte si fonde con il design e la creatività diventa sinonimo di innovazione, le sue opere si ergono come pionieristiche e visionarie. Ogni pezzo, a partire dal Batman è un’esplosione di colori, forme e concetti che catturano l’essenza stessa della cultura contemporanea, trasformando ogni osservatore in un partecipe attivo di una narrazione unica e coinvolgente.

Lombardia, Caruso: raddoppio Brera conferma attenzione Sangiuliano

Lombardia, Caruso: raddoppio Brera conferma attenzione SangiulianoMilano, 21 mar. (askanews) – “L’ampliamento dello spazio espositivo della Pinacoteca di Brera con l’apertura di Palazzo Citterio, edificio di proprietà del ministero della Cultura che ospiterà la collezione del Novecento, conferma l’attenzione del ministro Sangiuliano verso questo importante istituto di cultura lombardo”. È il commento dell’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso, in merito alle dichiarazioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante il ‘question time’ in Senato, che ha confermato la volontà di raddoppiare lo spazio espositivo di alcune grandi strutture museali, tra cui quello della Pinacoteca di Brera.


“La Pinacoteca di Brera – ha sottolineato Caruso – è un patrimonio di tutto il paese e credo che, con il lavoro del ministro e quello del direttore Angelo Crespi, questo scrigno di bellezza possa affermarsi ulteriormente come punto di riferimento della cultura a livello internazionale. Ho partecipato a diversi sopralluoghi del ministro Sangiuliano ed è evidente la volontà del Governo di rendere sempre più attrattivo questo luogo”. “Crediamo fortemente – ha concluso l’assessore regionale – nella valorizzazione e nella promozione dell’immenso patrimonio culturale della Lombardia, per cui questa scelta ci lascia molto soddisfatti”.

Diabolik e Ferrovie Nord insieme per celebrare la nascita di un mito

Diabolik e Ferrovie Nord insieme per celebrare la nascita di un mitoMilano, 21 mar. (askanews) – Diabolik e Ferrovie Nord insieme per celebrare la nascita di un mito. La stazione Cadorna di Milano è diventata protagonista di una avventura della leggenda del fumetto italiano in un albo speciale inedito, dedicato a Ferrovie Nord.


L’albo “Diabolik e il segreto di Cadorna”, scritto da Mario Gomboli, direttore editoriale di Astorina e disegnato da Riccardo Nunziati, è stato presentato al Wow Spazio fumetto di Milano. Un incontro non casuale quello fra il personaggio delle sorelle Giussani e le Ferrovie Nord, legati da 62 anni. Furono proprio i pendolari che entravano e uscivano dalla stazione di Cadorna, a pochi passi dalla sede dell’allora Casa editrice Astoria che ispirarono Angela Giussani nel 1962 a creare un fumetto con un formato tascabile, una leggibilità e un tempo di lettura pensati proprio per quelle persone che ogni giorno facevano avanti e indietro in treno dalla provincia alla città. È nato così il criminale vincente, protagonista del primo fumetto pensato per gli adulti che ancora appassiona generazioni.


A partire da lunedì 25 marzo e fino al 24 aprile, nella stazione di Milano Cadorna, si potranno dunque ammirare gli oggetti, le immagini e gli approfondimenti in mostra sulla storia di Diabolik e ritirare la propria copia gratuita dell’albo speciale “Diabolik e il segreto di Cadorna” (disponibile fino a esaurimento). Per accedere agli spazi dedicati a queste due iniziative, è richiesta la prenotazione (al link: https://tinyurl.com/83mkre4f). La mostra e la distribuzione del fascicolo avranno gli stessi orari: dal lunedì al venerdì dalle 13.00 alle 19.00 nella galleria a cui si accede sulla destra prima dei tornelli, entrando in stazione da piazzale Cadorna dall’ingresso sulla destra. Alla presentazione dell’albo, a Milano, hanno partecipato il presidente Fnm Andrea Gibelli, il presidente Ferrovienord Fulvio Caradonna, Claudia Maria Terzi, assessora Infrastrutture e opere pubbliche Regione Lombardia, Francesca Caruso, assessora Cultura Regione Lombardia, Franco Lucente, assessore Trasporti e mobilità sostenibile, Mario Gomboli, direttore editoriale Astorina, il disegnatore Riccardo Nunziati e Luigi Bona, direttore Wow Spazio fumetto.

Giuseppe Ambrosoli: una mostra sull’opera del santo medico missionario

Giuseppe Ambrosoli: una mostra sull’opera del santo medico missionarioMilano, 21 mar. (askanews) – “Il Senso della Vita” è il titolo della mostra fotografica video documentaristica dedicata alla figura di padre Giuseppe Ambrosoli, chirurgo e missionario comboniano beatificato nel 2022 da Papa Francesco. Ospitata nella “IsolaSET” di Palazzo Lombardia dal 21 al 27 marzo, la mostra – che include immagini dell’archivio storico fotografico della Fondazione, insieme a un reportage realizzato dall’agenzia PhotoAid – dà conto dell’opera svolta da Giuseppe Ambrosoli Uganda, a Kalongo, dove ha fondato un ospedale, il “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital” e la scuola specialistica di ostetricia “St. Mary”


Il reportage fotografico offre uno sguardo profondo e coinvolgente sulla vita quotidiana di mamme, bambini, medici e operatori sanitari che, insieme, trovano significato nella reciproca solidarietà e nell’impegno a servire i più vulnerabili. La comunità di Kalongo, nel nord dell’Uganda, ha sempre difeso e curato l’ospedale e la sua scuola, da sempre un punto di riferimento per centinaia di migliaia di persone. Nei volti e nei sorrisi di queste persone risiede “il senso della vita” ricercato da padre Giuseppe Ambrosoli, che dà il titolo alla mostra. Il video documentario “Giuseppe” ripercorre la figura e i valori di Padre Ambrosoli che continuano a essere trasmessi grazie alla Fondazione e al lavoro dei numerosi medici e volontari che sostengono l’ospedale e la scuola. Il “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital” di Kalongo è l’unico ospedale del Distretto di Agago, con un bacino di utenza di circa 500.000 persone, provenienti anche dai 6 distretti confinanti, in cui non sono presenti strutture ospedaliere. Ogni anno sono in media 50.000 le persone assistite: in oltre 60 anni di attività oltre 3 milioni di pazienti hanno ricevuto assistenza sanitaria, di cui il 70% donne e bambini sotto i 5 anni. Dalla sua nascita nel 1959 la St Mary Midwifery School ha trasformato più di 1.650 giovani donne in ostetriche altamente qualificate e fortemente motivate ed è oggi riconosciuta come una delle migliori del Paese.


“L’importanza del diritto alla salute, soprattutto in Africa, è un tema cruciale che richiede attenzione e azione a livello globale – ha detto Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli – In Africa, come in molte altre parti del mondo, l’accesso a cure mediche di qualità è spesso limitato dalla mancanza di risorse e infrastrutture sanitarie adeguate, dall’estrema povertà delle fasce più vulnerabili di popolazione e da enormi disuguaglianze socio-economiche. Il diritto alla salute è un pilastro fondamentale per il benessere e lo sviluppo di ogni individuo e della sua comunità, e deve essere garantito in modo equo e universale, soprattutto in contesti come l’Africa, dove le sfide sanitarie sono enormi e urgenti”. Alla inaugurazione della mostra hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, e Giuliano Rizzardini, direttore del Dipartimento d Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano.


“La gente di Kalongo lo aveva chiamato ‘Doctor Ladit’, ‘grande medico’. Termine affettuoso che non ha tanto a che fare con la sua competenza medica, seppur grande anche quella, ma con la sua grandezza di umanità – è stato il ricordo dell’arcivescovo Delpini – Il suo modo di trattare i pazienti con competenza e umiltà, la sua disponibilità verso tutti i malati e soprattutto i più bisognosi, la sua profonda spiritualità e la vita di preghiera lo rendevano grande agli occhi della gente per cui ha speso la propria vita in testimonianza alla Carità di Cristo”. “Un uomo coraggioso e un visionario: Giuseppe Ambrosoli avrebbe potuto lavorare nell’azienda di famiglia, a Ronago, in provincia di Como, notissima in Italia e nel mondo per la produzione del miele e delle caramelle che tutti abbiamo assaggiato – ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – ma scelse di diventare medico e missionario. Per noi è certamente motivo di orgoglio ricordarlo a Palazzo Lombardia anche perché alla nostra terra lo legano, oltre ai natali e agli affetti familiari, anche l’esperienza acquisita all’Ospedale di Tradate, dove ha completato il suo praticantato di Chirurgia durante gli anni in cui studiava teologia a Venegono Superiore per la sua formazione missionaria, tra il 1951 e il 1955. Un luogo che è stato importante nella sua vita in quanto fu ricoverato e curato proprio in questo ospedale quando è tornato in Italia a causa di alcuni problemi di salute”. (nella foto: Giovanna Ambrosoli, presidente della Fondazione Ambrosoli, e l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, durante l’inaugurazione della mostra “Il Senso della Vita”)

Dall’8 aprile a Milano il progetto Italia 70 – I nuovi mostri

Dall’8 aprile a Milano il progetto Italia 70 – I nuovi mostriMilano, 21 mar. (askanews) – Dall’8 aprile 2024 e per le successive due settimane – in concomitanza con miart, l’Art Week e la Design Week – con il progetto ITALIA 70 – I NUOVI MOSTRI, a cura di Massimiliano Gioni, la Fondazione Nicola Trussardi riporta l’arte nelle strade di Milano diffondendo centinaia di immagini realizzate da 70 artisti.


Era il 2004 quando, con I NUOVI MOSTRI – UNA STORIA ITALIANA, la Fondazione aveva disseminato tra le strade di Milano, dal centro alla periferia, centinaia di poster realizzati da sedici giovani artisti italiani: un’antologia di sguardi sull’Italia e la sua mutevole identità che diventò un’irriverente occupazione degli spazi pubblici. A vent’anni da quell’esperimento pionieristico – tra le prime incursioni con cui la Fondazione Nicola Trussardi iniziava a portare l’arte contemporanea nei luoghi più inaspettati della città – la Fondazione torna a quel format coinvolgendo questa volta 70 artisti che operano in Italia, tra grandi maestri e talenti emergenti, per un intervento di arte pubblica che sviluppa ed espande l’idea di museo mobile con cui la Fondazione Nicola Trussardi trasforma da tempo la città in un grande palcoscenico per l’arte contemporanea.


I 70 artisti coinvolti sono stati invitati dalla Fondazione a produrre ognuno un’immagine inedita o a scegliere un’opera speciale da riprodurre su centinaia di manifesti: tutte le immagini realizzate saranno dunque protagoniste di una massiccia campagna di affissioni pubbliche che tappezzerà le strade e le piazze e che coinvolgerà addetti ai lavori e curiosi in una caccia al tesoro da un estremo all’altro della città, disegnando una nuova mappa di Milano, dal Cimitero Monumentale al Centro Storico, da City Life a Porta Romana. Insieme, le immagini di ITALIA 70 compongono una collezione temporanea di arte a cielo aperto: un museo metropolitano, nascosto tra le comunicazioni commerciali, che riflette i desideri e inquietudini dell’Italia di oggi.

Giornate Fai Primavera, in Lombardia 129 siti visitabili in 51 comuni

Giornate Fai Primavera, in Lombardia 129 siti visitabili in 51 comuniMilano, 20 mar. (askanews) – Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero in tutta Italia.


In Lombardia saranno 129 i beni che apriranno le loro porte in 51 comuni grazie ai Volontari delle 17 Delegazioni, degli 8 Gruppi FAI e dei 16 Gruppi FAI Giovani attivi in tutta la regione (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it). Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano e regionale. Un’esclusiva opportunità di scoprire beni della regione poco noti al grande pubblico, luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.


Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia e 129 in Lombardia grazie a migliaia di Delegati e Volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti. “Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera – ha spiegato residente del Fondo per l’Ambiente Italiano Marco Magnifico – dando vita, e poi corpo, e poi forza ad una impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI -, che con entusiasmo e pervicacia eccezionali in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicità e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini. Ai benefici di questo raccontare se ne è ora aggiunto un altro: quello della fisicità e del ruolo che essa ha per un vero apprendimento”.

Milano-Bicocca, oltre 1000 presenze per la Giornata delle Università

Milano-Bicocca, oltre 1000 presenze per la Giornata delle UniversitàMilano, 20 mar. (askanews) – Un tuffo tra le stelle, giochi in piazza per riflettere sulle insidie e le opportunità della rete, attività al Vivaio per parlare di transizione ecologica e di mobilità sostenibile.


Da Milano a Monza, oltre 1000 persone hanno partecipato agli eventi organizzati dall’Università di Milano-Bicocca in occasione di “Università svelate” la giornata che la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) ha istituito per il 20 marzo. Tra gli eventi organizzati dall’ateneo, un premio per i giovani sociologi in memoria di Guido Martinotti, un torneo di scacchi, laboratori di matematica e di scienza per toccare con mano la ricerca e un career day per fare il punto sulle opportunità lavorative per i giovani laureati. E ancora, le ricerche in tema ambientale – dalla ricostruzione del clima passato fino all’immersione in una realtà 3D virtuale e lo studio dell’inquinamento rumoroso -, un viaggio nei laboratori dove si progettano le auto a guida autonoma e una visita tra le collezioni “speciali” della biblioteca per sfogliare documenti inediti e scoprire alcune curiosità del passato.

Teatro alla Scala, per la prima volta musicisti rom come solisti

Teatro alla Scala, per la prima volta musicisti rom come solistiMilano, 20 mar. (askanews) – In occasione della celebrazione della ricorrenza annuale della Giornata internazionale dei Rom e Sinti dell’8 aprile, il violinista Gennaro Spinelli e il rinomato compositore Santino Spinelli si esibiranno al Teatro alla Scala di Milano giovedì 10 aprile alle ore 15.00 da solisti accompagnati da alcuni musicisti della sezione Anpi del Teatro alla Scala e da alcuni musicisti dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini di Pesaro.


Il traguardo raggiunto da padre e figlio non ha precedenti a livello italiano e segna un importante passo simbolico per l’intero Paese e per la comunità Rom e Sinti, sia a livello culturale che sociale, verso una maggiore inclusione. “La musica parla a tutti ed è il linguaggio più immediato per l’integrazione e lo scambio culturale” ha dichiarato Gennaro Spinelli, tra i più noti violinisti rom a livello internazionale, ambasciatore dell’International Romanì Union per l’arte e la cultura romanì nel mondo e presidente dell’Unione della Comunità Romanés in Italia (UCRI). Ad affiancarlo sul palco del celebre Teatro sarà il padre Santino Spinelli, musicista e celebre compositore già commendatore dell’Ordine Al merito della Repubblica Italiana. Eletto Vice Presidente al parlamento dell’Unione Internazionale Romaní(IRU), organizzazione non governativa attiva nel campo dei diritti dei popoli romaní alla quale è stato garantito lo status consultivo presso alcuni organi delle Nazioni Unite, ha dedicato la sua vita alla diffusione e alla valorizzazione della musica e della cultura romanì nel mondo.