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Milano, da Scoglio di Quarto “Epitome” di Armanda Verdirame

Milano, da Scoglio di Quarto “Epitome” di Armanda VerdirameMilano, 6 nov. (askanews) – La galleria Spazio d’Arte Scoglio di Quarto di Milano presenta dal 7 novembre al 16 dicembre la mostra “Epitome 1980-2023” dedicata al percorso artistico degli ultimi quattro decenni della scultrice Armanda Verdirame: un compendio nei suoi contenuti essenziali, un’esemplificazione estetica di una poetica senza tempo, dove ogni singola opera è pervasa di profonde metafore e suggestioni simboliche.

La mostra, composta da circa venti opere, esalta la forte passione di Armanda Verdirame per la ceramica, materia che ha indagato in tutte le sue potenzialità sin dalla metà degli anni ’80, con particolare attenzione alle sue implicazioni ecologiche ed umane. Opere magiche che esplorano l’intima relazione che si è sempre posta l’artista tra l’io e l’universo, sollecitando l’osservatore a un’introspezione e ad una contemplazione acuta, promuovendo un dialogo incessante tra l’individuo e la natura. L’opera principale intorno alla quale è stata pensata e costruita la mostra è un tavolo dalla forma ovale irregolare (Amnios T), alto 90 cm. Sopra e sotto questo imponente elemento sono dislocate le creazioni più emblematiche della tensione artistica di Armanda Verdirame: scudi, colonne, stalagmiti e lune in terracotta.

Ogni opera, spesso dalla presenza imponente, presenta frammenti di fragilità che invitano a una riflessione sulla caducità della vita, a partire dagli “Scudi” che, sebbene richiamino i primi oggetti di difesa dell’uomo, nella loro imperfezione, nella loro forma irregolare e nelle crepe mostrano il bisogno di un’ulteriore riflessione: increspature che per Armanda Verdirame diventano punti di forza della sua stessa ricerca poetica e artistica. La superficie degli scudi, così come di tutte le altre opere dell’artista, sono cosparse dall’impronta di semi di cereali impresse sull’argilla ancora fresca, a sottolineare significati ulteriori che offrono al visitatore, di fronte a esse, un’esperienza unica e meditativa.

“Colonne” e “Stalagmiti” partono invece da terra per levarsi verso l’alto dividendo lo spazio in un gesto quasi solenne, mentre le “Lune”, tutte a struttura semicircolare e sostenute talvolta da steli di ferro, evocano la superficie del nostro satellite, ma al contempo ne offrono una lettura romantica. Completano l’esposizione alcune “opere su carta”. Infatti, disposte lungo le pareti dello spazio espositivo affiorano i fogli bianchi dove compaiono solo impronte di semi, bianco su bianco. Il massimo della essenzialità a cui Armanda Verdirame tendeva da sempre.

Centenario AM, studenti in visita alla mostra itinerante a Milano

Centenario AM, studenti in visita alla mostra itinerante a MilanoMilano, 25 ott. (askanews) – Gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Maxwell” di Milano, indirizzo Trasporti e Logistica – Aeronautico, nella mattinata di mercoledì 25 ottobre 2023, hanno visitato la mostra storica itinerante “Cento Anni di Aeronautica Militare” che ripercorre i primi 100 anni dell’Arma Azzurra, allestita al Palazzo Pirelli.

La storia, le capacità e le tradizioni della Forza Armata sono raccontate attraverso pannelli tematici, tavole grafiche, video e modellini con uno sguardo particolare all’esplorazione della “quarta dimensione”, quella spaziale. L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario dell’Aeronautica Militare, iniziate il 28 marzo 2023.

Partita dal Sacrario delle Bandiere all’Altare della Patria, a Roma, la mostra, dopo essere stata esposta in altre città, è arrivata il 12 ottobre scorso a Milano, grazie alla collaborazione tra il Consiglio Regionale della Lombardia e il Comando della Prima Regione Aerea di Piazza Novelli, al comando del Generale di Squadra Aerea, Francesco Vestito. L’esposizione gratuita, installata nella sede del Consiglio regionale Lombardia, ha lo scopo di avvicinare ancora di più l’Arma Azzurra ai cittadini, mettendo in luce gli eventi più significativi che ne hanno caratterizzato il cammino lungo questi primi 100 anni di vita nonché il lavoro delle donne e degli uomini dell’Aeronautica Militare che, quotidianamente, 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno, da 100 anni si occupano della Difesa dello spazio aereo nazionale e Nato e svolgono il proprio dovere, ispirati dagli stessi valori fondanti che guidavano i primi pionieri dell’aria.

In mostra anche uniformi ed equipaggiamenti d’epoca che evidenziano come le fogge, i tessuti, i colori e le finiture si siano modificati nel tempo per consentire al personale in azzurro di assolvere al meglio i propri compiti operativi e tecnico-logistici, in volo come a terra. Tra gli eventi organizzati in Lombardia per celebrare i 100 anni dell’Aeronautica Militare ci sono stati anche l’open day dell’aeroporto militare di Linate, l’emozionante sorvolo delle Frecce Tricolori su Milano e la manistazione area a Desenzano del Garda (Bs).

Proprio allo storico idroscalo dell’Aeronautica Militare di Desenzano, inoltre, domenica 22 ottobre è stato rimesso in moto, dopo quasi 90 anni, il motore originale Fiat AS.6 dell’idrovolante Macchi Castoldi MC-72 con il quale il 23 ottobre 1934, il Maresciallo pilota Francesco Agello conquistò il record mondiale di velocità per idrocorsa, tuttora imbattuto, raggiungendo 709,202 km all’ora.

Milano, Fabbrica del vapore: un manifesto dei corpi-non-conformi

Milano, Fabbrica del vapore: un manifesto dei corpi-non-conformiMilano, 24 ott. (askanews) – Dal 26 ottobre al 10 novembre 2023 la Fabbrica del Vapore (Alveare Culturale) ospita a Milano la prima mostra personale di Aliteia The Ballad of Human Mutations. L’esposizione, a cura di Alisia Viola, è stata organizzata in partnership con ACMT-Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth e in collaborazione con PROSSIMI Srl Impresa Sociale ETS. L’artista Aliteia, padovana classe 1985 che risponde al nome di Alice Babolin, porta per la prima volta nell’arte un progetto incentrato sulla Charcot-Marie-Tooth, la più comune delle neuropatie ereditarie ma al contempo una patologia rara e poco conosciuta, che è per l’artista la caratteristica comune della sua famiglia. L’arte diviene così veicolo di conoscenza e di trasformazione, ma soprattutto di bellezza intesa come perfetto e costante equilibrio tra le imperfezioni.

The Ballad of Human Mutations vuole essere un manifesto di corpi-non-conformi volto a integrare nuovi valori estetici nella società contemporanea. L’obiettivo del progetto è infatti quello di creare un mito rivoluzionario del diverso e del fragile a partire dal corpo: avere uno sguardo inedito per inglobare tutto ciò che risulta fuori standard in noi e viverlo come risorsa, cogliendone l’autentica bellezza dell’essere umano. Il fine, dunque, è quello di portare i codici della non-perfezione come nuovi valori di giudizio e sociali. La mostra vede l’unione e la contaminazione di svariate discipline che dialogano fra loro quali: la performance, la fotografia e la scultura. La rassegna indaga – mediante l’esposizione di 20 fotografie di medio-grande formato e un’installazione scultorea site-specific – la bellezza, l’unicità e la forza di individui con corpi lontani dai modelli sia classici che contemporanei, mettendo a nudo le loro non-perfezioni, che sono maggiormente evidenti nelle deformità di mani e piedi, tipiche di questa malattia. Aliteia è riuscita nel suo intento primario di immortalare i turbamenti di tutte le persone coinvolte e fotografate nel corso del cerchio, pratica performativa dell’artista, la quale guida i presenti verso l’accettazione e il raggiungimento della massima espressione di se stessi. Le fotografie in mostra diventano dunque la testimonianza di come ognuno possa avere il coraggio di superare la propria vergogna e vivere per quello che davvero si è, senza nascondersi. Allo stesso tempo è soprattutto riuscita a creare mediante la pratica artistica performativa un clima stra-ordinario dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza paura del pregiudizio.

La mostra documenta tutto il percorso antecedente all’esposizione, che in questo caso diventa incubatore di sogni, speranze, libertà, e bellezza dell’essere se stessi nella propria autentica natura. Le opere sono esposte in una costellazione di fotografie da cui emergono gli elementi ricorrenti della produzione artistica di Aliteia: l’inclusione raccontata attraverso un’intensa partecipazione attiva da parte di persone che hanno permesso di farsi fotografare e di mettere a nudo le loro parti del corpo soggette a questa malattia estremamente complessa e talvolta evidente. Attraverso il medium fotografico, scultoreo e performativo, Aliteia apre una visione inedita e inclusiva della fragilità come la via per essere se stessi, intesa come l’autentica bellezza del singolo individuo e del mondo.

Archivio di Milano, un palinsesto a 60 anni da legge su archivi

Archivio di Milano, un palinsesto a 60 anni da legge su archiviMilano, 16 ott. (askanews) – Lo scorso venerdì nella sede della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia e dell’Archivio di Stato di Milano, Annalisa Rossi, Soprintendente archivistico e bibliografico della Lombardia e Direttore dell’Archivio di Stato di Milano, e Gabriele Locatelli, Presidente di ANAI Lombardia, hanno presentato alla stampa i risultati della call to action pubblica con la quale gli stessi soggetti hanno sollecitato la comunità scientifica archivistica nazionale, professionale e istituzionale, a partecipare a un confronto che, mettendo a disposizione le proprie esperienze, mirasse alla rilettura in sede critica e alla comprensione dei percorsi e delle storie degli archivi e dell’amministrazione archivistica italiana dal 1963 al 2023, al fine di mettere a fuoco le visioni dello sviluppo futuro.

Il 30 settembre 2023 il D.P.R. n. 1409/1963, noto nell’ambiente archivistico come “la legge sugli archivi”, ha compiuto i suoi primi 60 anni. La “legge sugli archivi” del 1963 rappresenta la struttura normativa sulla quale poggia l’attuale Codice dei Beni Culturali in materia di disciplina archivistica. In essa, infatti, erano già presenti i capisaldi della conservazione, della tutela e della valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale, costituito – a seconda dei casi specifici – da archivi statali, altri archivi pubblici o archivi privati di notevole interesse storico. In relazione a questo anniversario, a luglio 2023 è stata pubblicata la Call to Action “1963-2023: 60 anni in viaggio #carnetdevoyage e #visionifuture” “Sessant’anni di viaggio degli archivi italiani tra tutela e conservazione: ieri, oggi, domani”. L’obiettivo era individuare, attraverso un metodo di ricerca collaborativa, modelli e ipotesi di soluzioni innovative ed efficaci per il prossimo futuro, e a comunità nazionale, scientifica, professionale e istituzionale, ha risposto con grande vitalità. Muovendo dalla mappatura delle esperienze, dei patrimoni, delle criticità, dei risultati positivi esistenti nel territorio milanese, lombardo e nazionale e procedendo – con un metodo di ricerca collaborativa e con un processo bottom-up a individuare ipotesi di soluzioni innovative ed efficaci per il prossimo futuro, sono stati invitati a partecipare soggetti pubblici e privati, comunità professionali, corpi intermedi, persone, operatori economici che vogliano riflettere sul passato, sul presente e sul futuro, che vogliano promuovere progettualità in corso, che vogliano condividere visioni di sviluppo.

Questa riflessione si colloca nel contesto di due grandi sfide che siamo chiamati ad affrontare, quella della transizione digitale e quella della transizione ecologica. Il riscontro ottenuto a livello non solo territoriale e nazionale, ma anche internazionale, è stato notevole e dimostra il desiderio della comunità di stringersi attorno ai nodi critici e a un progetto comune di sviluppo possibile delle professioni e del valore degli archivi nel contesto del patrimonio culturale nazionale e della comunità civile nazionale. Sono state calendarizzate 80 proposte totali, arrivate da oltre 120 partecipanti, che dal punto di vista del profilo del proponente risultano così ripartiti: il 44% Archivi pubblici, il 34% Archivi privati, l’8% Archivi ecclesiastici, il 7% docenti e il restante 7% professionisti. Per quanto concerne le aree tematiche delle proposte il 65% rientra nell’ambito della tutela e vigilanza, il 18% nel settore della formazione e professione, il restante 17% nell’ambito degli Archivi di Stato e documentazione statale. Infine, per quanto riguarda le tre sezioni ieri, oggi e domani, il 44% si sostanzia di proposte relative a oggi, il 31% a domani, l’11% a ieri e il restante 14% non è collocabile, in quanto taglia trasversalmente i tre periodi. Contestualmente è stato presentato il logo appositamente studiato per il palinsesto “1963-2023: 60 anni in viaggio #carnetdevoyage e #visionifuture”. Il logo presenta la data “1963” disposta obliquamente e parallela a uno dei lati di un triangolo isoscele capovolto. Il numero “6” è affiancato dallo “0” a formare “60”. Lo “0” è costituito dalla testa di Giano bifronte, divinità simbolo degli archivi, anticamente protettore delle ‘porte’ (ianua), intese come soglie (limen) e come limiti (limes) da spostare e riconfigurare, superare e sviluppare. Uno dei due volti di Giano, quello anziano, guarda al passato, mentre quello giovane guarda al futuro. Lo spazio fra i due volti rappresenta l’Italia. L’immagine è iscritta in un triangolo isoscele capovolto: il triangolo nella tradizione alchemica è figura intermedia fra il cerchio (astrazione) e il quadrato (materia fisica), esattamente come gli archivi: sedime materiale e nel contempo architettura logica e sistemica. Inoltre, i tre lati del triangolo rappresentano le tre dimensioni indagate e la tripartizione della stessa legge del 1963 (tutela, conservazione e Archivi di Stato, formazione) e le tre punte i tre tempi (ieri, oggi, domani).

Intesa Sanpaolo: quarta edizione del corso per manager culturali

Intesa Sanpaolo: quarta edizione del corso per manager culturaliMilano, 14 ott. (askanews) – Intesa Sanpaolo ha avviato la quarta edizione del Corso executive in “Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate” per “favorire la crescita delle competenze dei professionisti che operano nel settore come elemento qualificante del sistema culturale italiano”. La prime tre edizioni, realizzate dal 2021, hanno suscitato uno straordinario interesse con quasi 1.500 domande di iscrizione e si sono concluse con 97 diplomati.

Con queste premesse, Intesa Sanpaolo ha deciso di proporre una quarta edizione del Corso, nato dall’esperienza acquisita negli anni con Progetto Cultura, il programma della Banca che tutela, gestisce e valorizza le collezioni d’arte di Intesa Sanpaolo formate da oltre 35 mila opere, le Gallerie d’Italia con i musei a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, l’Archivio Storico del Gruppo, il progetto Restituzioni. Il Corso è realizzato da Intesa Sanpaolo con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo, in collaborazione con Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e Digit’Ed e ideato con il contributo scientifico della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, l’istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura. L’iniziativa aggiunge un tassello importante alle attività filantropiche realizzate in ambito culturale dalle fondazioni Cariplo e Compagnia di San Paolo, che ogni anno mettono a disposizione ingenti risorse per progetti sul territorio per la valorizzazione e la promozione dei beni artistici e architettonici. Anche il miglioramento delle competenze di chi opera in questo ambito rientra tra gli obiettivi delle fondazioni, così come l’accesso a opportunità culturali, soprattutto nei confronti di quel pubblico e di quelle persone che di solito non hanno occasione o mezzi per avvicinarsi o fruirne.

I temi trattati prevedono l’inquadramento del management culturale in ottica CSR, il contesto giuridico istituzionale in Italia e all’estero, la relazione pubblico-privato e le nuove forme di partnership, le prassi innovative di heritage management, il collection management in ambito privato e aziendale, la dimensione economico-finanziaria e contabile dei beni e delle attività culturali, le strategie di valorizzazione e di ampliamento della fruizione di patrimoni corporate e privati, il project management e i principali trend dell’innovazione tecnologica e le ricadute nel settore culturale. Il Corso, sotto la regia organizzativa di Digit’Ed, è coordinato dal prof. Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi di Milano. Le lezioni sono tenute da accademici di atenei italiani, manager della cultura e d’impresa, direttori e funzionari museali. Una faculty che comprova la stretta relazione tra il settore pubblico e il comparto privato quale leva fondamentale di sviluppo ed elemento qualificante per le politiche di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali. L’iniziativa consolida il progetto ACADEMY di Gallerie d’Italia, un ulteriore impegno di Intesa Sanpaolo verso il mondo dell’arte e della cultura orientato alla formazione di professionisti specializzati in uno dei settori più attivi e caratterizzanti per il Paese.

Il Corso si rivolge a laureati con esperienza lavorativa di almeno due anni, preferibilmente nella gestione di musei, archivi e patrimoni artistici di imprese e privati con l’obiettivo di accrescerne le capacità manageriali e le relazioni con il territorio. Durerà 4 mesi, dal 9 febbraio al 25 maggio 2024, e si terrà in presenza alle Gallerie d’Italia a Milano e a Torino. Le lezioni in aula si terranno il venerdì e il sabato dalle 9.30 alle 18.30 per un totale di nove fine settimana alternati a webinar (lunedì o venerdì dalle 16.30 alle 19). Il Corso, in lingua italiana, è composto da cinque moduli didattici per un numero complessivo di 144 ore di lezione in presenza, e 18 ore in modalità webinar oltre a learning object fruibili in autonomia. I contenuti digitali saranno erogati tramite la piattaforma di e-learning della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, partner scientifico del corso. La didattica prevede anche la realizzazione di un project work durante il Corso e sarà integrata da visite studio di luoghi d’arte, istituzioni culturali, patrimoni aziendali e musei in tutta Italia. Le visite si terranno durante tutto il 2024 e il calendario sarà disponibile all’avvio del Corso. Sono disponibili 8 borse di studio erogate da Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e dalla Fondazione Cariplo.

Tra fotografia e illustrazione: AION artstudio a Milano

Tra fotografia e illustrazione: AION artstudio a MilanoMilano, 9 ott. (askanews) – La fotografia che si trasforma in visione magica nel tempo e nello spazio attraverso una rielaborazione illustrata, per trasmettere sentimenti ed emozioni nuove. “Portrait Experience. Fotoritratti illustrati”, in programma dal 10 al 26 ottobre da Lab 1930 in via Mantova 21 a Milano, è la nuova mostra firmata AION artstudio, il duo formato da Douglas Andreetti e Giada Negri, lui ritrattista e lei illustratrice, che lavorano insieme dal 2020.

Il filo invisibile che unisce fotografia e illustrazione, realtà e finzione narrativa, testimonianza e interpretazione, è il cuore della produzione artistica di AION artstudio, che fissano l’attimo indelebile che inizia nel momento dello scatto e che si trasforma, con estrema perizia tecnica e comunicativa, in una visione illustrata, realtà decorata che rinvia a volte alle fiabe della migliore tradizione europea. “Portrait Experience” vuole essere una mostra work in progress che ha bisogno della partecipazione del pubblico per sbocciare e prendere poco alla volta forma sulle pareti della galleria, arricchendosi giorno dopo giorno di nuovi ritratti.

“Portrait Experience” si presenta infatti come un happening che inizierà il giorno dell’inaugurazione (martedì 10 ottobre, 16-20) e si concluderà con il giorno del finissage (giovedì 26 ottobre, 18-20), quando i partecipanti alle sessioni fotografiche potranno finalmente prendere il proprio ritratto incorniciato e portarselo a casa. Durante le due settimane di apertura della mostra, oltre al giorno dell’inaugurazione, sabato 14 e sabato 21 ottobre (fasce orarie 10-13 e 15-19) il pubblico potrà prenotarsi per uno shooting illustrato a pagamento e al quale potranno partecipare tutti: bambini, genitori, nonni, soli oppure insieme, anche in compagnia dei propri amici a quattro zampe.

La mostra “Portrait Experience. Fotoritratti illustrati” è inserita nel programma della 18ª edizione di Photofestival, la rassegna di fotografia d’autore che dal 15 settembre al 31 ottobre 2023 propone un ricco programma di mostre e altre iniziative diffuse sul territorio metropolitano di Milano e in alcune province lombarde, per promuovere la cultura dell’immagine (milanophotofestival.it).

Galleria Campari, il mondo dei bar nelle fotografie della Magnum

Galleria Campari, il mondo dei bar nelle fotografie della MagnumMilano, 4 ott. (askanews) – Novanta fotografie dagli anni Trenta agli inizi degli anni Duemila che raccontano il mondo del bar attraverso 48 immagini dall’Archivio Storico Galleria Campari e 42 scatti a firma di 24 fotografi internazionali dell’agenzia Magnum: è la mostra “Bar Stories on Camera”, presentata nella Galleria Campari di Sesto San Giovanni, diretta da Paolo Cavallo: “La collaborazione con Magnum Photos – ha spiegato ad askanews – nasce dall’idea di arricchire il prezioso archivio storico di Galleria Campari, ricco di materiale fotografico, con le fotografie autoriali dell’agenzia tra le più prestigiosi nel mondo. Si combinano quindi nel percorso espositivo una serie di fotografie che possiamo definire funzionali, che avevano carattere commerciale, avevano uno scopo di verificare l’affissione o la presenza delle insegne campare all’interno dei bar o nelle strade, con delle foto che invece rappresentano il mondo bar visto attraverso il sapiente e prezioso occhio dei grandi fotografi mondiali”.

In mostra scatti di Robert Capa, Elliott Erwitt, Martin Parr, Ferdinando Scianna, solo per citare alcuni nomi, ma soprattutto la possibilità di avvicinarsi allo spirito del fotogiornalismo di Magnum in modo più leggero: non la guerra o le grandi tragedie della storia, ma la vita delle persone, il glamour, la società, vista attraverso la lente dei momenti di convivialità. E poi, come ha raccontato Ludovica Pellegatta, Partnerships Senior Manager di Magnum Photos, c’è anche un rimando alla storia dell’agenzia: “È un progetto che ricorda un po’ le origini di Magnum – ci ha detto – una cooperativa che è stata fondata nel 1947 da quattro principali fondatori e la relazione tra questi fotografi visionari che hanno davvero cambiato la storia della fotografia è nata anche grazie alla frequentazione di uno dei caffè iconici della Parigi degli anni 30, il caffè Du Dome, dove Robert Capa ebbe modo di incontrare David ‘Chim’ Seymour e poi Henri Cartier-Bresson con cui fondò Magnum Photo nel 1947”. La mostra in Galleria Campari è aperta al pubblico fino al 30 aprile 2024.

Turismo, la “Nuova guida delle libere viaggiatrici”

Turismo, la “Nuova guida delle libere viaggiatrici”Milano, 30 set. (askanews) – Due volumi con oltre cento itinerari raccontati da due esperte viaggiatrici dedicati a chi ama viaggiare per capire, in particolare alle donne, ma non solo. L’ultimo, dal titolo “La nuova guida delle Libere viaggiatrici – Itinerari per tutte le donne che amano viaggiare”, edizioni Altreconomia, è fresco di stampa e offre a lettrici e lettori una cinquantina di percorsi inediti su scala planetaria; storie di donne – assicura una delle autrici, Iaia Pedemonte, che ha scritto entrambi i libri assieme Michela Bolchini – che non esistono in nessuna guida. Con un obiettivo di fondo chiaro: aiutare l’economia femminile attraverso esperienze di viaggio responsabili, e per questo sostenibili, ma che possano essere anche arricchenti, piacevoli e in grado di lasciare un “ricordo vero”. Perché “scegliere un destinazione dove chi ci ‘ospita’ è una donna – scrive Pedemonte – conviene a tutti” e perché “il turismo responsabile che occupa equamente le donne può essere la leva su cui puntare per vincere le grandi sfide globali, la povertà e le diseguaglianze”. Un’affermazione forte, tratta da un Rapporto dell’Agenzie per il turismo delle Nazioni Unite, che l’autrice corrobora con cifre, citando fatti e stime sull’apporto economico delle donne al settore e all’economia in generale, pur un un contesto di pay gender gap che le penalizza.

Pedemonte e Bolchini, con la loro scelta di percorsi e itinerari, offrono variegate finestre di opportunità di viaggio: dalle guide pioniere del turismo responsabile del Madagascar alle donne che abbattono i muri tra Israele e Palestina, dal viaggio esperienziale negli infiniti mondi dell’India alle scrittrici inquiete di Roma, dallo sguardo femminile nella città di Milano alle “sirene” del Cilento. Le due autrici propongono così un modo diverso per partire e per “stare dalla parte delle donne”, che nel mondo del turismo e delle attività ad esso connesse costituiscono il 60 per cento della forza lavoro. E fanno notare che “nei Paesi dove le donne vivono e guadagnano meglio stanno tutti meglio” e che il numero di viaggiatrici donne ha superato quello degli uomini. Più che un classica guida di viaggi, alla Lonely planet, il volume raccoglie storie che raccontano viaggi, per una lettura da scegliere non necessariamente per scegliere una destinazione da visitare ma, perché no, anche da sfogliare magari d’inverno in poltrona. Per scoprire un caleidoscopio di storie di imprese o piccole attività di artigianato, di enogastronomia, di ospitalità guidate da donne. In rete, per valorizzare le culture locali; che seguono regole etiche, sociali, economiche. Il desiderio di aiutare l’economia femminile permea le pagine del libro, con idee di viaggio divertenti, avventurose, originali, spesso tecnologiche, socialmente utili ed ecologiche. Un capitale umano di donne che organizzano e guidano viaggi o realizzano progetti che favoriscono l’occupazione di altre donne e quindi beneficio a una famiglia o a una comunità. Con una cinquantina di schede da leggere e sperimentare, decine di indirizzi e segnalazioni.

Willem de Kooning all’Accademia di Venezia: mostra da aprile 2024

Willem de Kooning all’Accademia di Venezia: mostra da aprile 2024Milano, 26 set. (askanews) – Willem de Kooning, uno degli artisti più rivoluzionari e influenti del ventesimo secolo, sarà al centro di un’importante mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. L’esposizione “Willem de Kooning e l’Italia” sarà inaugurata il 16 aprile 2024in concomitanza con la 60esima Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e rimarrà aperta fino al 15 settembre 2024.

L’esposizione sarà la prima a indagare l’importanza dei soggiorni di de Kooning in Italia, risalenti al 1959 e al 1969. I curatori, Gary Garrels e Mario Codognato, approfondiranno, per la prima volta, l’influenza avuta dai viaggi in Italia sui successivi dipinti, disegni e sculture realizzati dall’artista in America. Il percorso espositivo, progettato in collaborazione con lo studio UNA/FWR Associati diretto dall’architetto Giulia Foscari, riunirà circa 75 opere tra dipinti, sculture e disegni, che attraversano quattro decenni dell’arte di de Kooning, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, dando vita alla più ampia mostra dell’artista mai organizzata in Italia.

A Milano danza al centro della cultura con Dancehauspiù

A Milano danza al centro della cultura con DancehauspiùMilano, 20 set. (askanews) – Una stagione autunnale ricca di appuntamenti quella di Dancehauspiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza, nato dall’unione di tre consolidate realtà del settore – la DanceHaus Susanna Beltrami, l’Associazione ContART diretta da Matteo Bittante e l’Associazione ArtedanzaE20 diretta da Annamaria Onetti – e dedicato dal 2011 alla promozione e al supporto della danza contemporanea.

Tra gli eventi in programma prosegue, presso la sede di DanceHaus (via Tertulliano 68, Milano), la rassegna della 16° stagione di EXISTER Una stagione di danza dedicata alla danza contemporanea, alla giovane coreografia, alla ricerca e all’innovazione. Da non perdere mercoledì 20 settembre “Symposium | Francesco Sacco” di Davide Valrosso; giovedì 21 settembre “Roots” di Michela Priuli, “Vita Nova II” di Nicoletta Cabassi e “Simbiosi” di Roberto Tedesco; venerdì 22 settembre “Trinacria” di Salvatore Romania e Laura Odierna, “Silence Music Of Life” di Emma Cianchi e “Scighera” di Matteo Bittante; sabato 23 settembre “Get Up” di Salvatore Romania e “Rer” di Pablo Girolami; martedì 26 novembre “Please Come! Primo studio” con Chiara Ameglio (qui per consultare il programma). Da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre l’urban dance arriva a Milano per la 1° edizione del MILANO URBAN DANCE FESTIVAL, ideato e organizzato da DANCEHAUSpiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza, con il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Milano all’interno della programmazione Milano è Viva 2023 e di Regione Lombardia.

Per 4 giorni la periferia di Milano si trasformerà in una scuola di danza a cielo aperto, un palcoscenico internazionale e un luogo di festa inclusivo per tutti i cittadini, con un programma diffuso di oltre 20 eventi gratuiti previa prenotazione tra laboratori, performance, jam session e feste di quartiere con artisti da tutto il mondo. Cuore pulsante e quartier generale per tutti e 4 i giorni dell’evento sarà il Parco delle Cave (Municipio 7), nel piazzale all’angolo tra via Cancano e via delle Forze Armate. Tutte le attività di workshop, laboratori e performance in programma in questa location saranno a ingresso libero, su prenotazione al link www.dhpiu.com, per consentire una piena e libera partecipazione attiva di tutta la comunità con l’obiettivo di facilitare l’inclusione e promuovere uno spazio comune di scambio attraverso la danza. Il festival nasce per creare una connessione viva e partecipata con la comunità del Municipio 7 attraverso uno dei balli attualmente più coinvolgenti e di richiamo, l’urban dance: letteralmente danza urbana, oggi rappresenta intere comunità nate per trovare una propria forma d’espressione che ruota attorno al ritmo, alla personalità, all’interpretazione e alla creatività.

Tante e tanti gli artisti e i performer della scena urban internazionale che affrontano a passo di danza i temi dell’inclusione e della lotta alle discriminazioni. Sul programma dell’evento, disponibile sul sito, spiccano i nomi di La B. Fujiko, al secolo Barbara Pedrazzi, fondatrice della Ballroom italiana e prima Legendary Woman del nostro paese; Byron Claricia, in arte Mr. Byron, ballerino di fama mondiale, specializzato in hip hop, popping, locking e house; Muhammed Kaltuk, coreografo e danzatore svizzero, che con il suo mix di hip hop e contemporaneo dà voce alle minoranze sottorappresentate; Rada Caselle, nota come Rada, pioniera del waacking in Italia; Mattia Quintavalle, in arte Sly, freestyler affermato e riconosciuto in tutta Europa. Numerose le attività in programma, tra cui i workshop di voguing, waacking, hip hop e urban contemporary dedicati a ragazzi di diverse fasce d’età e quelli per bambini condotti da Ilaria Malin, Alessia Radaelli e Angelo Anselmi, giovani danzatori emergenti diplomati al DanceHaus Hip Hop Department Milano, fino ai laboratori inclusivi di hip hop gratuiti, realizzati in collaborazione con Dynamo Camp. In occasione del Milano Urban Dance Festival a partire dalle ore 17.00 del 29 settembre, la sede di DANCEHAUSpiù (Municipio 4) aprirà le porte delle sue sale studio per lezioni e performance, per proseguire dalle 21.00 fino a tarda notte con “Vibing Room” a cura di La B. Fujiko, un evento fusion di stili underground, con gli show di guest artist e un dance party esclusivo. Per l’occasione, sarà allestita una mostra fotografica che raccoglie alcuni scatti realizzati da Giuseppe Distefano tra il 2002 e il 2007, durante l’evento Battle of the Year, la competizione di break dance più famosa al mondo. Non mancheranno poi battle a premi, dove chiunque sarà libero di esprimersi e sfidarsi con la propria danza, jam session, con momenti di pura improvvisazione e serate dedicate alle performance e agli show degli artisti internazionali ospiti durante il festival. E ancora, momenti di festa per tutto il quartiere che termineranno in un pic-nic partecipativo all’interno del parco nella giornata conclusiva della manifestazione.