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Milano entra con Palazzo Reale nella rete europea Città napoleoniche

Milano entra con Palazzo Reale nella rete europea Città napoleonicheMilano, 14 ago. (askanews) – Milano entra nel circuito delle Città napoleoniche. Sono state infatti approvate le linee di indirizzo per l’adesione del capoluogo lombardo alla Fédération européenne des cités napoléniennes, la Federazione europea delle città napoleoniche, che permetterà a Palazzo Reale di entrare a far parte di una rete europea “con cui condividere le prospettive di sviluppo dell’eredità culturale dell’epoca napoleonica e di ricevere sostegno nell’attività di conservazione e restauro del patrimonio”. Lo ha annunciato il Comune di Milano, che con l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, ha spiegato che “dopo l’adesione al Circuito delle regge d’Europa, Palazzo Reale ora entra a far parte di un nuovo network che ha come obiettivo la valorizzazione del complesso architettonico, non solo come sede di mostre temporanee ma anche come residenza-museo, da visitare per le sale e gli arredi”.

“La Sala del Trono, dei Ministri o gli Appartamenti potranno essere visitate anche a prescindere dalle mostre temporanee ospitate nelle altre sale” ha continuato Sacchi, aggiungendo che “nel frattempo, stiamo lavorando, in vista del grande appuntamento del 2026, alla ricognizione degli arredi prestati in luoghi istituzionali di tutto il mondo, e al recupero e al restauro di molti importanti elementi dell’arredamento di epoca napoleonica, con l’obiettivo di far emergere la bellezza e il portato storico-artistico di una sede internazionalmente riconosciuta come Palazzo Reale”. Dal 2019 è infatti in corso un ampio progetto che ha già visto il recupero di alcuni arredi originali, la ricostruzione storica della Sala del Trono, che Napoleone Bonaparte fece realizzare appositamente per la sua incoronazione a Re d’Italia nel 1805, e il restauro del grande e prezioso Centrotavola di Giacomo Raffaelli, commissionato al mosaicista romano per il banchetto in onore di Napoleone in occasione della sua incoronazione, ora esposto permanentemente in Sala Quattro Colonne. Sempre nell’ambito della valorizzazione è in corso da luglio il restauro di uno dei troni napoleonici di Palazzo Reale.

Parigi, una mostra personale per i quadri del giornalista Manazza

Parigi, una mostra personale per i quadri del giornalista ManazzaMilano, 12 lug. (askanews) – E’ aperta al pubblico a Parigi, fino al 17 luglio 2023, la mostra personale di Paolo Manazza (Milano, 1959) dal titolo “La forma dei colori”, negli spazi della galleria d’arte e casa d’aste parigina ARP – Art Research Paris. La retrospettiva, presentata dal critico d’arte Marco Meneguzzo e da Robert Phillips, già consulente per il MoMA di New York sui talenti emergenti, si sviluppa nella sede di rue Faubourg Saint-Honoré, quartiere Matignon, e presenta un corpus di trenta opere realizzate dall’artista milanese dal 2004 sino a oggi. “La forma dei colori” copre quasi due decenni di produzione del lavoro di Paolo Manazza, e ripercorre a pieno la sinfonia pittorico-cromatica dell’artista, capace di toccare le corde del fruitore su diversi livelli: musicali, concettuali, estetici, storici, tattili.

“Parigi è il posto giusto per la pittura di Paolo Manazza – spiega il critico d’arte Marco Meneguzzo nel suo saggio a catalogo – me ne sono accorto entrando nel suo studio, e vedendo un grande lavoro verticale, astratto, cromaticamente solare, con stesure ‘àplat’ ma ancora materiche, ancora con il ricordo della pennellata che ispessisce il colore nel momento in cui abbandona il contatto con la superficie. Un quadro felice e nostalgico assieme, come lo sono ad esempio i quadri di Pierre Bonnard e, soprattutto, di Nicolas De Staël”.

Lago di Como, torna il Festival Musica sull’Acqua

Lago di Como, torna il Festival Musica sull’AcquaMilano, 20 giu. (askanews) – La musica torna a risuonare sulle rive del Lago di Como: il mese di luglio vedrà lo svolgersi della XIX edizione del Festival Musica sull’Acqua, eclettica manifestazione che coinvolge artisti, pubblico, turisti, attività e istituzioni locali all’insegna della musica da camera, protagonista assoluta dell’evento.

Il programma prevede tre settimane di concerti il cui tema comune sarà quello della “Visione”, per dare modo ai musicisti e agli artisti di condividere col pubblico la loro esperienza artistica e la loro passione. Tra i nomi di spicco di questo festival vi sono Mario Brunello, Diego Matheuz, Magnus Lindgren, Andrè Gallo, Jens Peter Maintz, Simone Briatore, Jehey Lee, Patrizio Serino, Gabriele Carcano, Toni Garcia Araque, Paolo Beschi, Jean Yves Fourmeau, Velasco Vitali, David Salleras, Jonas Villegas Sciara, Roberto Armocida e Aimon Mata. Inoltre, numerosi momenti di dialogo e confronto aperti sia ad adulti sia a bambini si alterneranno ai concerti negli Atelier del Festival, pensati per emozionare anche il pubblico meno avvezzo a frequentare la musica classica. A far da cornice saranno location tra le più antiche e suggestive del Lago di Como, dove architettura, arte, storia e natura riverberano la potenza della musica e rendono unico questo Festival da anni: l’Abbazia di Piona, gioiello dell’Architettura romanica lombarda; la suggestiva Chiesa di Santa Maria del Tiglio; la Villa Monastero di Varenna, conosciuta come la perla del Lario; il Museo Barca Lariana a Pianello del Lario; il Forte di Fuentes di Colico, fortificazione spagnola risalente al 1603, teatro di dispute, conquiste e resistenze nell’Alto Lago; il Parco Paride Cariboni di Colico, inaugurato nel giugno 2021; la straordinaria Villa Osio di Colico, simbolo dell’aristocrazia lacustre; la Chiesa di San Giorgio di Colico, parrocchia centrale della cittadina; la Chiesa di San Bernardino in Villatico, perla delle parrocchie del colichese; l’Oasi naturalistica del Pian di Spagna, che incanta gli amanti della natura; la Basilica di San Nicolò a Lecco, il principale luogo di culto della città riconoscibile dalla torre campanaria neogotica che svetta sui tetti e protegge i suoi abitanti; la splendida Basilica di San Fedele di Como, la cui acustica amplifica la bellezza della musica. “A condurci attraverso questi territori fisici e spirituali, irrorati di tradizione e cultura, saranno musicisti e artisti capaci di condividere l’esperienza e le emozioni vissute nel loro ricchissimo cammino musicale, unitamente al grande desiderio di scambio con le generazioni più giovani. Assisteremo così a nuovi incontri che per la prima volta accadono nelle nostre Chiese ed Abbazie medioevali, in quelle Ville che si affacciano sulle dense acque del Lago di Como, nella natura delle montagne e delle rive che circondano questo specchio d’acqua che da sempre ispira artisti di tutti i generi ed età” dichiara Francesco Senese, Direttore Artistico Festival Musica sull’acqua.

Piatta è la campagna: storia di una preadolescenza in periferia

Piatta è la campagna: storia di una preadolescenza in periferiaMilano, 20 giu. (askanews) – Tredici anni sono un’età maledetta da passare in campagna. Hai già i desideri di un adolescente, ma i mezzi e le libertà sono quelli di un bambino. Soprattutto se vivi a Rialzo, un paese della pianura padana nel cremonese, talmente isolato da sembrare fuori dal tempo. Le persone che lo popolano sono rozze, spesso meschine e ignoranti ma tra le righe emergono anche i tratti di resilienza e orgoglio degli eredi di quella civiltà contadina lombarda pronta al sacrificio nel quotidiano. Gente che ha un rapporto vero e diretto con la propria terra e i suoi animali, che vive il senso di comunità con gesti concreti di vicinanza per i compaesani e concepisce il “paese” come l’unico mondo possibile, con un velo di malinconica rassegnazione. Poi c’è Matteo: è al suo ultimo anno di scuola media; la vita gli sembra ancora una promessa, mentre le stagioni si rincorrono, come i suoi desideri e le sue emozioni altalenanti tipiche della pubertà, un periodo della vita che spesso finiamo per dimenticare e assopire in un ricordo un po’ confuso.

Piatta è la Campagna, edito da Fernandel, disponibile in tutte le librerie e su Amazon, è il primo romanzo di Matteo Parmigiani, autore classe 1986, che nella periferia del cremonese è nato e cresciuto e che nelle parole e pensieri del suo protagonista, un piccolo Matteo, riporta vivide immagini di chiari ricordi di infanzia. E così il lettore accompagna il protagonista nelle sue camminate lungo l’Adda, viene contagiato dal genuino entusiasmo per l’arrivo di una sagra di paese; osserva i colori dei tramonti, le corse a perdifiato nei campi e gli sguardi a volte carichi di stanchezza di chi vive la terra e la lavora ogni giorno. “Quando si è giovani, ci dice Matteo Parmigiani nel libro, la rabbia è la forma che assume l’amore per la vita”, ha dichiarato lo scrittore Raul Montanari che ha commentato questo primo romanzo del collega esordiente. Protagoniste indiscusse di questa storia infatti sono le emozioni. In particolare rabbia e orgoglio, sentimenti tipici della pubertà e profondi quanto acerbi, per la famiglia, la vita fatta di regole e per il luogo in cui si vive, alle quali si accosta a volte una prematura malinconia.

Matteo si imbatte in esperienze difficili e inaspettate; veri e propri tradimenti forti da parte del mondo degli adulti, che il lettore non può che percepire con la stessa immediatezza del protagonista: dal padre che tradisce la moglie perché sente il peso di una vita piatta, nella quale rientra con frustrazione mostrando solo la sua rabbia e rimanendo nell’omertà, al coinvolgimento in episodi di bullismo violento; dal pericolo di un abuso sessuale da parte di un uomo di chiesa fino alla morte di una compagna di classe. Un turbine emotivo attraverso cui Matteo passa, sempre correndo e salvandosi grazie al susseguirsi delle sue avventure, apparentemente indenne ma segnato nell’anima. Il rapporto col padre è sullo sfondo ma sempre presente; una figura ambivalente. Un uomo severo e apparentemente disinteressato che però Matteo scorge spesso intento a osservarlo da lontano, mentre lui è impegnato a vivere la sua quotidianità. Un uomo che da “papà”diventa per gran parte della narrazione diverso tempo solo “il vecchio stracciapalle”, da disprezzare per la vita mediocre che conduce. Ma nella mente di un ragazzino che ne scopre presto le fragilità, il padre diventerà presto qualcosa di diverso ancora.

Parmigiani rievoca con fedeltà la rabbia tipica della preadolescenza, la confusione, le emozioni contrastanti nei confronti della famiglia e il rapporto acerbo con i primi amori. Nell’anno cruciale in cui passa dall’età dell’innocenza a una prima consapevolezza adulta, il piccolo Matteo si trova a combattere contro la realtà soffocante della vita di provincia. Qui, tra lotte famigliari, faide, fughe, cotte e prime sbronze, comprende di doversi ribellare. Piatta è la campagna è un romanzo scritto con la freschezza e l’entusiasmo dell’adolescenza, un’epoca in cui tutto sembra accadere per la prima volta, al punto che perfino solitudine e noia appaiono come qualcosa di elettrizzante.

“È nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza che sentiamo – spiega Parmigiani – come il protagonista di Piatta è la campagna, sia l’impulso irresistibile a rincorrere quei desideri, a volte coscienti, a volte vaghi o lontani, che ci spingono ad andare sempre più in là. Per crescere può essere necessario a volte abbandonare quei luoghi in cui si sono mossi i primi passi, sono nate le amicizie e i primi amori. Ma quando si lascia qualcosa, non lo si lascia mai per sempre”.

Ampolle che contengono il senso dell’arte: Gaspare da BuildingBox

Ampolle che contengono il senso dell’arte: Gaspare da BuildingBoxMilano, 15 giu. (askanews) – La smaterializzazione dell’opera d’arte che diventa liquido e, in un certo senso, distilla la propria essenza profonda e concettuale, per cercare una possibile via alla purezza del messaggio o dell’atto artistico in sé. BuildingBox a Milano presenta nella propria vetrina affacciata su via Monte di Pietà un intervento di Gaspare, artista e curatore colto e brillante, ispirato ai cambiamenti di stato della materia.

“Gaspare – ci ha spiegato Giulia Bortoluzzi, curatrice del progetto per la Galleria Building – espone il suo corpus vitrearum, appunto un corpus che raccoglie in ampolle di vetro, in 18 ampolle di vetro, una sua opera smaterializzata, quindi c’è quest’idea del fluido legato alla combustione, al fuoco come elemento di distruzione, ma anche generatore. Per Eraclito il fuoco era l’elemento primario che a sua volta generava l’acqua”. In sostanza Gaspare ha raccolto nelle bottiglie ciò che restava di sue opere, realizzate con diverse tecniche artistiche, e quindi bruciate. Dalla scomparsa dei lavori, dalla loro distruzione, nascono nuove prospettive sulla pratica stessa, nuove consapevolezze sul senso dell’opera, e anche, in un certo senso, sull’idea di arte in generale. “BuildingBox è un progetto annuale voluto dalla Galleria Building e curato da me – ha aggiunto Giulia Bortoluzzi -. Per quest’anno è iniziato il 7 gennaio 2023 e proseguirà fino all’inizio del 2024. Segue il calendario lunare, quindi ogni mese lunare, a ogni luna nuova cambia il suo volto. Il Building Box si trasforma e ospita un lavoro site specific, inedito o in alcuni casi rivisitato, diciamo già prodotto ma rivisitato, di dodici artisti italiani contemporanei”.

Il progetto è intitolato “Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora)” e si concentra, prendendo ispirazione da un verso di Montale, sul tema dell’acqua.

Dal 30 giugno il Bergamo Festival esplora il tema del conflitti

Dal 30 giugno il Bergamo Festival esplora il tema del conflittiMilano, 13 giu. (askanews) – Dal 30 giugno al 2 luglio a Bergamo, quest’anno Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia, si svolgerà la nona edizione di Bergamo Festival che affronterà il tema: “CONFLITTI. L’Umanità alla prova”. Il complesso monumentale di Astino si conferma il cuore degli incontri che si svolgeranno all’aperto nei suggestivi spazi del Monastero.

Ogni edizione del Festival è caratterizzata da una parola chiave: un fil rouge che consente di orientare e interpretare da una prospettiva chiara e intrigante gli eventi in programma. Nel 2023 il tema portato all’attenzione generale è CONFLITTI, parola densa di significati, declinata in una molteplice prospettiva – sociale, economica, politica e religiosa – e nella sua dimensione locale e internazionale. Sui conflitti che segnano il presente e minacciano di prolungarsi nel futuro, si confronteranno ospiti di caratura internazionale – intellettuali, storici, sociologi e giornalisti.

Tra i protagonisti di questa edizione: la scrittrice Elena Kostioukovitch, nata in Ucraina a Kiev e naturalizzata italiana, traduttrice in russo di Umberto Eco e il sociologo e politologo britannico Colin Crouch celebre per aver coniato il termine postdemocrazia. E ancora, Dacia Maraini, una delle più 2 importanti scrittrici italiane, Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera, Cecilia Sala, giornalista e scrittrice, Sergio Massironi, teologo e Direttore di ricerca presso il Dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale e Serena Dandini, conduttrice televisiva e scrittrice. Come sempre, l’obiettivo della manifestazione è offrire nuovi sguardi sul presente, ponendo a confronto esperti di diversi ambiti in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda. Tutti gli incontri – gratuiti – saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it. Tra le novità di questa edizione, il Premio Campiello che, giunto alla sua 61esima edizione, farà tappa a Bergamo e inaugurerà il Festival.

Venerdì 30 giugno alle 18 la cinquina finalista, composta da: Silvia Ballestra con “2La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza), Marta Cai con “2Centomilioni” (Einaudi), Tommaso Pincio con “2Diario di un’estate marziana” (G. Perrone Editore), Benedetta Tobagi con “2La Resistenza delle donne” (Einaudi), Filippo Tuena con “2In cerca di Pan” (Nottetempo), incontrerà il pubblico nella splendida cornice del complesso monumentale di Astino. Il Premio, promosso da Fondazione il Campiello – Confindustria Veneto, sin dalla sua istituzione nel 1962, ha fatto emergere capolavori importanti per la letteratura italiana del ‘900 ed è considerato uno tra i più prestigiosi d’Italia e tra i più importanti nel panorama editoriale italiano. Tra giugno e luglio si svolgerà il tradizionale tour letterario con gli autori finalisti, che farà tappa in diverse località italiane e tra queste Bergamo: un’iniziativa con la quale la Fondazione Il Campiello promuove la cinquina e diffonde la lettura in tutta Italia.

In dialogo con Alma Maria Grandin, giornalista Tg1 Rai, i libri, e i loro autori, saranno così i protagonisti della serata inaugurale del Festival. L’evento è reso possibile grazie al contributo di Confindustria Bergamo, con la collaborazione di Bergamo Festival.

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”

A Luino in mostra “Lasciare il segno 2023 – Dialoghi con la natura”Milano, 12 giu. (askanews) – Partito dalla Masseria di Villa Petrolo Filippi a Luino (Varese) domenica 11 giugno il progetto Lasciare il segno 2023 “Dialoghi con la natura”, presentato dalla galleria di arte contemporanea Spazio28 a cura di Mariella Montaina Filippi.

La serie di eventi ha come tema uno sguardo contemplativo e dialettico con la natura. In un momento storico come quello attuale, in cui la natura evidenzia sconvolgimenti e mutazioni spesso imputabili anche all’uomom si propone un’attenzione particolare all’ambiente naturale in cui viviamo. Nella mostra presentata presso la masseria di Villa Petrolo-Filippi viene esposta una selezione di opere calcografiche, pittoriche e scultoree aventi per soggetto immagini riferite al mondo vegetale. La mostra verrà presentata successivamente a Palazzo Verbania, adeguatamente allargata, dal 30 settembre al 15 ottobre inserendosi nella manifestazione “Earth Festival 2023”.

Gli artisti in esposizione sono: Federica Galli con Alberi monumentali, Nilla Six con Ritratti floreali, Walter Valentini con Incisioni, Ettore Antonini, Daniela Barzaghi, Paolo Blendinger, Jessica Carroll, Francesco Cucci, Danila Denti, Gretel Fehr, Linda Fontanelli, Claudio Granaroli, Alicia Iglesias, Sibylle Läubli, Vittorio Mandelli, Loredana Müller, Saba Najafi, Alberto Pascale, Antonella Prota Giurleo, Ubaldo Rodari, Ghodsieh Shakibi, Penelope Soler, Maria Eitle-Vozar, Petra Weiss e la pittura segnica di Ugo La Pietra. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a supporto dell’attività della Pallacanestro Virtus Luino ASD. Con il Patrocinio di: Lions Luino, Ente turistico Mesolcina, Città di Luino, Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.

AmCham Italy e Bird & Bird presentano paper Corporate Heritage e filantropia

AmCham Italy e Bird & Bird presentano paper Corporate Heritage e filantropia

Roma, 9 giu. (askanews) – Cultura aziendale e filantropia strumenti utili a valorizzare musei e archivi d’impresa rievocando la storia aziendale e aumentando senso di appartenenza. Ecco dei tool di “Soft Power” importanti per un paese come l’Italia, che ha fatto della cultura e dell’arte elementi di forza diplomatica. Grazie al sostegno delle imprese, le istituzioni culturali italiane possono organizzare all’estero mostre, eventi e programmi educativi di alto livello. Questo contribuisce ad accrescere l’influenza e l’attrattiva dell’Italia nel mondo, rafforzare i legami con altri Paesi, stimolare il turismo culturale e favorire lo scambio di conoscenze e idee.

Durante il convegno, che si terrà martedì 13 giugno a partire dalle ore 17:00 presso la sede di Bird & Bird in via Porlezza 12 a Milano, il Comitato Corporate Heritage & Philanthropy di American Chamber of Commerce in Italy presenterà il risultato dei suoi studi e delle sue analisi: il paper dedicato alla Corporate Heritage e alla filantropia. AmCham Italy – Associazione senza scopo di lucro affiliata alla US Chamber of Commerce di Washington D.C., la Confindustria statunitense, della quale fanno parte oltre tre milioni di imprese – organizza, in collaborazione con Bird & Bird, l’evento dal titolo: “L’importanza della filantropia e del patrimonio aziendale come strumenti di promozione internazionale”.

Presenteranno il Paper Gaetano Salvioli, Partner di Bird & Bird e Marco Paracchi, Partner Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati. In agenda anche l’intervento di Antonio Calabrò, Presidente Museimpresa e Direttore Fondazione Pirelli, Daniele De Angelis, Counsel di Bird & Bird e Presidente del Comitato Corporate Heritage & Philanthropy di AmCham Italy, modererà la tavola rotonda composta da Silvia Foschi, Head of Patrimonio Storico Artistico e Attività Culturali Intesa Sanpaolo, Marisa Giannotta, Post Trade Italy Legal Manager Borsa Italiana e Roberto Sgalla, Direttore Centro Studi Americani Così Simone Crolla, Consigliere Delegato di American Chamber of Commerce in Italy: “La digitalizzazione dei beni culturali è considerata un’attività cruciale per favorire l’accessibilità al patrimonio storico, artistico e documentario, preparandolo, allo stesso tempo, ad affrontare le nuove sfide del futuro sfruttando le innumerevoli opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Il digitale ha trasformato in modo irreversibile sia i processi di produzione e deposito del materiale storico che le modalità di conservazione e valorizzazione dello stesso. Sono lieto che AmCham oggi possa contribuire a sensibilizzare e favorire riflessioni e confronti tra individui, istituzioni e aziende attraverso questo convegno e il lavoro svolto dal nostro Comitato, affinché l’Italia diventi un pilastro transatlantico nel campo culturale e la filantropia si affermi sempre di più come strumento per favorire la diffusione della cultura, dell’innovazione sociale e dell’istruzione.”

Prosegue Daniele De Angelis, Counsel di Bird & Bird e Presidente del Comitato Corporate Heritage & Philanthropy di AmCham Italy: “L’impresa può giocare il ruolo di motore culturale e sociale, centro di un sistema virtuoso tra affermazione identitaria, reputazionale e benefici per la collettività. Il comitato Corporate Heritage & Philanthropy ha elaborato un interessante position paper sulla opportunità di benefici fiscali per la filantropia e per la valorizzazione del patrimonio culturale di impresa”.

A Como la Naturalis Historia del fotografo Mario De Biasi

A Como la Naturalis Historia del fotografo Mario De BiasiMilano, 1 giu. (askanews) – Come un’ideale appendice alle Vite parallele di Plutarco, la mostra fotografica “Mario De Biasi – Naturalis Historia”, in programma al Broletto di Como dal 2 giugno al 23 luglio 2023 e curata da Eugenio Bitetti e Massimiliano Mondelli, rintraccia il legame di carattere, inclinazione e disposizione verso il mondo che avvicina Plinio il Vecchio e Mario De Biasi, e lo fa attraverso l’opera di quest’ultimo, vissuto a duemila anni di distanza dal primo.

Organizzata da Accademia Pliniana con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Alessandro Volta, in collaborazione con l’Archivio De Biasi e Galleria 70 di Milano, patrocinata dal Comune di Como e dal Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario Pliniano, la mostra “Mario De Biasi – Naturalis Historia” presenta 74 fotografie in bianco e nero, tutte in edizione vintage e realizzate tra gli anni ’50 e i primi anni ’80. L’esposizione, fra gli eventi più rilevanti delle Celebrazioni pliniane del 2023-2024 e che si svolge in occasione dei 100 anni dalla nascita del grande fotografo bellunese, denota l’impareggiabile capacità di interpretare il reale e l’infallibile istinto per la composizione che per più di trent’anni hanno fatto di De Biasi uno dei massimi protagonisti della fotografia europea. La descrizione del mondo per mezzo di geometrie minute e ritmiche proporzioni vale, per forza di afflato, quella tentata con la parola scritta, duemila anni fa, da Plinio il Vecchio. Queste sorprendenti e al tempo stesso naturalissime correspondances saranno il tema centrale della mostra.

Scrittore l’uno, fotoreporter l’altro, i due uomini hanno nutrito lo stesso amore per la conoscenza, la stessa oceanica curiosità per gli aspetti sensibili del mondo, la stessa commovente aspirazione a comprendere e narrare, attraverso le bellezze rispettive della parola e dell’immagine, il più possibile l’inesausta complessità e meraviglia della natura. Quasi sovrapponibile al monumentale indice della Naturalis Historia è lo smisurato repertorio svolto da De Biasi nel corso del lavoro di trent’anni a capo dei servizi fotografici di Epoca (1953-1983): popolazioni, paesi, istituzioni politiche, scienza, medicina e tecnologia, persino astronomia, nei laboratori della NASA prima della missione Apollo 11, e poi al ritorno degli astronauti. E, ovviamente, natura, intesa come campo d’indagine privilegiato per la comprensione e la conoscenza del mondo. Su tale aspetto, in cui l’impegno professionale si fonde con la personale passione, si focalizza la mostra “Mario De Biasi – Naturalis Historia”: foto di strutture naturali, fossero esse piante, minerali o animali, raccolte per sé o per lavoro nel corso dei mille viaggi attorno al mondo da fotoreporter. Geometrie riposte nelle nervature di una foglia come nella successione delle onde dell’oceano o nei fiumi di lava durante l’eruzione dell’Etna, a duemila anni da quella del Vesuvio di Plinio.

Italian Podcast Awards, dal 9 giugno la seconda edizione

Italian Podcast Awards, dal 9 giugno la seconda edizioneMilano, 30 mag. (askanews) – Un premio, ma anche tre giornate di panel, networking, case study e incontri volte a mettere in luce il talento e rafforzare la community degli ascoltatori: si terrà a Milano, dal 9 all’11 giugno, Il Pod – l’Italian Podcast Awards, il primo premio nazionale dedicato ai migliori contenuti di qualità fioriti durante l’anno.

Oltre alle premiazioni tra le novità di questo anno ci sono le due giornate preliminari (9 e 10 giugno) ricche di approfondimenti, incontri e podcast live negli spazi del Mare Culturale Urbano, un appuntamento per andare alla scoperta del mondo del podcasting. Nella terza giornata – domenica 11 giugno, presso il Teatro Carcano – si terrà la serata di premiazione che vedrà un vincitore per ognuna delle 16 categorie in concorso e tre super premi. Oltre al Podcast dell’Anno (scelto dalla giuria tra i vincitori delle categorie), sarà conferito il premio per il Miglior Podcast votato dal pubblico (premio sostenuto da Amazon Music) e quello per il Podcast Indie dell’Anno. Organizzato da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e scrittori fondatori del progetto di divulgazione culturale Tlon, e dal produttore Fabio Ragazzo, Direttore Artistico di questa seconda edizione, questo secondo appuntamento si è ampliato nella sua forma e nella proposta con la volontà di costruire una rete professionale in questo mondo sempre in crescita. “Una grande occasione per fare insieme il punto sulla crescita del mondo del podcast tra industry, creator e community” hanno detto gli organizzatori.

Tra i 539 i podcast iscritti per questa seconda edizione de Il Pod – Italian Podcast Awards, sono stati selezionati 5 finalisti per ognuna delle 16 categorie in concorso. Ogni categoria – Benessere, Branded, Business, Comedy, Cultura, Diversity, Documentario, News, Indie Informazione, Indie Intrattenimento, Indie Narrazione, Fiction, Green, Talk, Sound Design e True Crime, quest’ultima sostenuta da Audible, società Amazon tra i maggiori player nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio) – avrà il suo vincitore che concorrerà per il premio più prestigioso di tutti, quello per il Podcast dell’Anno, conferito dalla giuria al miglior podcast che sia stato pubblicato nel 2022. Un altro prestigioso riconoscimento andrà al podcast più amato dagli ascoltatori, a questo verrà conferito il Premio Amazon Music del pubblico (le votazioni sono attive fino alle 12.00 dell’11 giugno 2023 sul sito www.ilpod.it).

La giuria di questa edizione – formata dai premiati della dello scorso anno e da professionisti del mondo culturale come Francesco Costa, Elena Marinelli, Gianpiero Kesten, Matteo Caccia, Barbascura X, Chiara Tagliaferri, Giulia Di Quilio, Rossella Pivanti, Giacomo Bagni, Arianna Poletti, Andrea De Cesco, Gipo Gurrado, Giovanni Truppi, Francesca Tablino, Marina Pierri, Pietro Del Soldà, Ilaria Marzi e Rossella Migliaccio – conferirà anche il Premio per il Miglior Podcast Indie del 2022, selezionato tra le tre categorie: indie informazione, intrattenimento e narrativo.