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La metamemoria che unisce noi e l’arte: ecco Flashback 2023

La metamemoria che unisce noi e l’arte: ecco Flashback 2023Torino, 2 nov. (askanews) – Un’arte senza limiti di spazio e di tempo, è questo il senso di Flashback Art Fair, che a Torino presenta la propria undicesima edizione: all’insegna del dialogo tra l’antico e il contemporaneo che ha anche lo scopo di fare riflettere sul valore delle opere nel momento in cui danno qualcosa alla nostra vita. Partendo in questo caso, come ci ha spiegato Ginevra Pucci della direzione di Flashback, da concetti scientifici. “Questa edizione – ha detto ad askanews – è dedicata alla metmemoria. La metamemoria nelle neuroscienze è la consapevolezza della nostra memoria, cioè l’essere consapevoli di incamerare dei dati, di percepire delle emozioni e poi essere in grado, avendo questa consapevolezza, di riutilizzarli nel nostro quotidiano”.

Nelle sale di corso Lanza, sede di Flashback Habitat e location della fiera per il secondo anno, si incontrano opere che coprono molti secoli, dei caravaggeschi al Settecento veneziano di Canaletto, per arrivare a dei magnifici Savinio e al sempre illuminante Giulio Paolini. Insieme in un equilibrio che è certamente eclettico, ma anche ricco di suggestioni interessanti. “Per me la cosa importante – ha aggiunto Ginevra Pucci – è che si capisca che attraverso l’arte, attraverso una fiera, attraverso la cultura vengono lanciati degli spunti che però ci servono nella quotidianità e nel nostro contemporaneo”.

Tra i progetti che arricchiscono la fiera c’è anche un’opera corale dedicata al brefotrofio di Torino, che era stato ospitato proprio nelle sale che oggi sono occupate da Flashback. Un viaggio dentro le vite delle persone, dei bambini che lì hanno vissuto un pezzo della loro esistenza, dentro sentimenti che sono universali. A curarla il direttore artistico di Flashback Habitat, Alessandro Bulgini. “Ho deciso di cogliere l’energia vitale di questa storia incredibile – ci ha detto l’artista – e metterla sullo stesso piano dell’arte, della storia dell’arte, perché trovo che entrambi possano essere d’aiuto e di conforto. La storia umana, quella forse più intrisa di perché, messa sullo stesso piano di Canaletto, Tiepolo, Hayez, eccetera, perché sempre di uomini si parla”.

Con questa volontà di riallacciare le relazioni tra le persone e di sottolineare quanto le arti possono fare in questo senso, Flashback è aperta al pubblico dal 2 al 5 novembre.

Pinacoteca Agnelli, le ripetizioni totalizzanti di Thomas Bayrle

Pinacoteca Agnelli, le ripetizioni totalizzanti di Thomas BayrleTorino, 2 nov. (askanews) – Le automobili, i motori, le strade. Ma anche le immagini del potere e della cultura popolare che tornano in una veste diversa, che in un qualche modo ha anticipato, decenni fa, le strutture alla base dell’armatura tecnologica che ora domina il nostro presente, a livello di immagini, ma anche di processi. In Pinacoteca Agnelli a Torino ha inaugurato la mostra “Form Form Superform”, dedicata all’artista tedesco classe 1937 Thomas Bayrle che ha lavorato, come ci ha detto la direttrice del museo, Sarah Cosulich, sull’idea della ripetizione.

“Questa ripetizione – ha detto ad askanews – lo ha portato a creare fin dai primi anni Sessanta le Superfome quindi immagini fatte di tante altre piccole immagini, che lui collegava a fenomeni molto diversi: all’economia, alla finanza, addirittura alla spiritualità, fino alla gestualità ripetuta del sesso”. Le opere si basano su pattern ripetuti, che sono anche una possibile metafora del conformismo del nostro tempo, ma che hanno la forza di fare cambiare prospettiva sui soggetti raffigurati, e questo, quando si tratta di potere per esempio, è un atteggiamento dirompente. Ma l’interesse di Bayrle è anche legato alla civiltà dell’automobile e alle sue dinamiche di produzione.

“Siamo in un luogo particolarmente simbolico e pertinente – ha aggiunto la direttrice – perché Bayrle ha guardato con grande fascino alla produzione industriale, alla fabbrica e in particolare all’ex fabbrica FIAT del Lingotto, che è venuto a visitare”. Accanto a questa mostra principale proseguono anche altri progetti della pinacoteca, come quelli dedicati a raccontare in chiave contemporanea la collezione permanente del museo. Da qui il nuovo appuntamento del ciclo “Beyond Pinacoteca Agnelli”, che ha portato l’artista britannica Lucy McKenzie a confrontarsi con due statue di Antonio Canova. La curatrice Lucrezia Calabrò Visconti: “Lucy è un’artista che lavora moltissimo su quella che è la storia sociale che sta dietro alla storia dell’arte – ci ha detto – e anche dietro a ciò che consideriamo storia dell’arte e che abbiamo accettato e legittimato all’interno dei musei, e ciò che invece non ha avuto quella legittimazione, quindi le arti decorative, il design, la moda”.

Da qui i manichini, gli abiti che indossano, ma anche le storie che si portano dietro. Il tutto in relazione anche con una grande tela che crea tre diverse dimensioni spaziali e politiche. “Quello di cui racconta questa installazione di Lucy McKenzie – ha aggiunto la curatrice – è il modo in cui i simboli si trasformano, come le sculture dall’antichità fino ai manichini contemporanei aiutino questa trasformazione senza che ce ne rendiamo troppo conto”.

Un’altra novità della Pinacoteca sono le nuove opere d’arte allestite sulla pista, in quel museo a cielo aperto che è anche un giardino pensile sopra Torino e la sua storia.

”Vienna sul lago”, lo spirito di Assisi riparte da Venaria Reale

”Vienna sul lago”, lo spirito di Assisi riparte da Venaria RealeRoma, 30 ott. (askanews) – L’apertura dell’imponente portone della Galleria Grande della Reggia Sabauda, sulla XXVII edizione del Gran Ballo della Venaria Reale, è stata caratterizzata dal simbolo della Pace. Un ramo d’ulivo che le venti giovani Debuttanti, provenienti da tutta Italia e dagli Stati Uniti d’America, hanno tenuto tra le mani sorrette dagli Aspiranti Guardiamarina della Marina Militare, Istituzione che tra i suoi propri compiti annovera quello di sostenere e garantire al nostro Paese, interventi di soccorso e protezione per la sicurezza ed il mantenimento della pace.

Un ulivo proveniente dalla città di San Francesco, Assisi, come importante simbolo di partecipazione delle nuove generazioni e quale auspicio per la Pace nei territori afflitti dalla guerra. Era proprio il 27 ottobre 1986, quando nella cittadina umbra, si svolse lo straordinario incontro interreligioso voluto da San Giovanni Paolo II. In quel giorno grazie allo “spirito di Assisi” nella gran parte della Terra furono sospesi i conflitti armati. 28 ottobre 2023, a trentasette anni da quello straordinario evento, dalla Reggia di Venaria è stato rilanciato lo “spirito di Assisi”: un messaggio di pace affinché anche questo piccolo ma simbolico “gesto” abbia un significato di valore universale, capace di abbattere tutti i muri e reticolati. Una speranza condivisa dalla Marina Militare, partner della manifestazione oramai da venticinque anni, che ha come protagonisti gli Allievi della 3^ classe del corso “Aghenor” dell’Accademia Navale di Livorno, quest’anno al suo 142 anniversario dalla fondazione.

“Vienna sul Lago”, è  un’iniziativa che, proprio grazie ai suoi obiettivi e ai progetti sociali realizzati durante tutta la sua storia, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica austriaca e che praticamente da sempre gode dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, dell’Ambasciata d’ Austria in Italia e dell’Ambasciata d’ Austria presso la Santa Sede, della Città di Vienna nonché il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte. Da sempre la serata di charity mette al centro importanti temi sociali, oltre che guardare con attenzione ai problemi della società civile. L’evento rinnova il suo importante impegno per contrastare la violenza sulle Donne. Le 20 Debuttanti hanno indossato sotto gli splendidi abiti bianchi del noto stilista internazionale Carlo Pignatelli le “scarpette rosse”, una tematica, quella della “violenza di genere e della violenza assistita”, in cui anche l’ente beneficiario della serata, SOS Villaggi dei Bambini, è costantemente in prima linea. L’Associazione, infatti, si impegna a fornire supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, grazie al Programma “Mamma e Bambino”, attivo in tutti i Villaggi SOS presenti in Italia, che offre accoglienza e rafforzamento delle capacità genitoriali e mira a tutelare la relazione tra la mamma e il suo bambino.

“Intervenire sulla violenza non solo fisica che si manifesta anche nelle quotidiane difficoltà per le Donne di realizzare appunto i propri sogni, le proprie aspirazioni personali e professionali”, ha detto il Presidente del Comitato Organizzatore Vienna sul Lago, il Notaio Claudio Limontini, che prosegue: “Quest’anno qualcosa di diverso, di più tragico ha fatto irruzione nelle nostre vite: la guerra dei missili e delle bombe, dei cannoni e dei carri armati. Il nostro auspicio è quello di rilanciare dalla Reggia di Venaria, da questa bellezza, da questi giovani fortunati, lo “spirito di Assisi”, ovvero il messaggio di Pace affinché questo diventi un valore universale capace di abbattere tutti i muri e reticolati.” Un altro importante appuntamento, lanciato nell’edizione 2018 dal Comitato Organizzatore che ha voluto rendere omaggio al Gen. Delio Costanzo – uno dei suoi principali fondatori, è quello del “Premio Costanzo”: un prestigioso riconoscimento che rende onore a Donne, Uomini e Istituzioni che, attraverso il loro operato nei singoli campi professionali, hanno reso un “nobile” servizio al Paese.

”Vienna sul Lago”, il Gran Ballo della Venaria Reale

”Vienna sul Lago”, il Gran Ballo della Venaria RealeRoma, 19 ott. (askanews) – Grandi preparativi per la XXVII edizione dell’evento che coniuga cultura, formazione e solidarietà e che sabato 28 ottobre nella splendida Reggia Sabauda della Venaria Reale, si concluderà con una serata di charity. Grazie alla consolidata collaborazione con la Marina Militare, come ogni anno, la domenica che precede l’evento conclusivo, le Debuttanti incontrano gli Aspiranti Guardiamarina all’interno della storica Accademia Navale di Livorno, quest’anno al suo 142 anniversario dalla fondazione, per una giornata durante la quale la coreografa della manifestazione Ida Pezzotti unirà le giovani coppie per le prime prove di ballo.

Un percorso, quello dell’evento, che vede le sia le Debuttanti che gli Aspiranti Guardiamarina, impegnati in diverse attività formative e culturali, uniti per creare quel valore di cui in nostro Paese, soprattutto in questo periodo così difficile, necessita di vivere e rafforzare. “Vienna sul Lago”, è  un’iniziativa che, proprio grazie ai suoi obiettivi e ai progetti sociali realizzati durante tutta la sua storia, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica austriaca e che praticamente da sempre gode dei patrocini del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, delle Ambasciate d’Austria presso il Quirinale e presso la Santa Sede e della Città di Vienna.

Durante la serata di sabato 28 ottobre, le giovani Debuttanti indosseranno sotto gli splendidi abiti bianchi del noto stilista internazionale Carlo Pignatelli le “scarpette rosse” per rinnovare l’importante impegno che l’evento mette in campo a contrasto del fenomeno della violenza sulle donne. Una tematica, quella della violenza di genere e della violenza assistita, in cui è SOS Villaggi dei Bambini e da anni in prima linea e, per il secondo anno, scelto dal Comitato Organizzatore Vienna sul Lago come ente beneficiario. Infatti, per contrastare questo fenomeno l’Organizzazione si impegna a fornire supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, grazie al Programma “Mamma e Bambino”, attivo in tutti i Villaggi SOS presenti in Italia, che offre accoglienza e rafforzamento delle capacità genitoriali e mira a tutelare la relazione tra la mamma e il suo bambino. A favore di questo Programma dal 16 al 29 ottobre, SOS Villaggi dei Bambini lancerà la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La violenza non è un gioco”: basta un SMS o una chiamata da rete fissa al numero solidale 45590 per donare 2 euro per ciascun SMS o 5 o 10 euro da rete fissa.

Un altro importante appuntamento, lanciato nell’edizione 2018 dal Comitato Organizzatore che ha voluto rendere omaggio al Gen. Delio Costanzo – uno dei suoi principali fondatori, è quello del “Premio Costanzo”: un prestigioso riconoscimento che rende onore a Donne, Uomini e Istituzioni che, attraverso il loro operato nei singoli campi professionali, hanno reso un “nobile” servizio al Paese.

Torino, in mostra oltre 300 opere grafiche di Pablo Picasso

Torino, in mostra oltre 300 opere grafiche di Pablo PicassoMilano, 11 ott. (askanews) – E’ stata presentata questa mattina alla stampa e alla presenza dell’assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia, la mostra Picasso Rendez-vous a Torino. Disegni, litografie, incisioni, ceramiche, sculture, collage e fotografie, tutto in un unico apuntamento nell’autunno torinese.

Organizzata da Radar Eventi Culturali, Extramuseum arte e scienza, PTK Piemonteticket e Patrocinata dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Città Metropolitana. La mostra è inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni a mezzo secolo dalla morte del grande artista.

L’esposizione, curata da Jean Christophe Hubert, è accompagnata da un percorso fotografico curato da David Lawrence di Templar de Presse ed é ospitata presso i saloni settecenteschi di Palazzo Saluzzo Paesana, nel cuore della città di Torino. Jean Christophe Hubert, curatore della mostra: “In qualità di curatore della mostra di Palazzo Saluzzo Paesana a Torino, sono particolarmente orgoglioso di far conoscere al pubblico una sfaccettatura importante dell’opera di Pablo Picasso: lo spirito creativo dell’artista espresso nelle arti grafiche. Spesso quasi ignorato, questo aspetto riassume tuttavia la sintesi perfetta dell’immensa eredità artistica lasciata dal maestro di Malaga nel 1973: la creazione è tutto”.

La mostra, realizzata per Bruges dove è stata per la prima volta esposta, riunisce opere di 8 collezionisti belgi e francesi e comprende opere multiple, grafiche e disegni di Pablo Picasso e del suo entourage, tra cui Jean Cocteau, Dora Maar e Françoise Gillot. Insieme al Museo d’Arte Pablo Picasso di Münster, questa è la seconda più grande collezione di arte grafica di Picasso esposta al mondo. Dopo Torino, la mostra andrà a Istanbul e poi a Parigi.

Dentro la solitudine contemporanea, nuove opere di Rebecca Moccia

Dentro la solitudine contemporanea, nuove opere di Rebecca MocciaTorino, 24 set. (askanews) – Un nuovo capitolo della ricerca di Rebecca Moccia, artista classe 1992 che con lucidità da anni lavora sulle dinamiche sociali del nostro tempo, sui modi in cui spesso il sistema economico e politico finisce per sopraffare le persone. A ospitare la nuova mostra è la Galleria Mazzoleni di Torino, che da anni sostiene il lavoro dell’artista. Che così ci ha presentato l’esposizione.

“La mostra ‘Somewhere in the Room’ – ha detto Rebecca Moccia ad askanews – raccoglie una serie di opere recenti e nuove produzioni che ruotano attorno al progetto più ampio Ministry of Loneliness, un’indagine sulla solitudine contemporanea, su come è percepita ed è vissuta e come è anche formata dalle strutture politiche e sociali neoliberali. Tra le nuove produzioni, un arazzo che rappresenta una termografia e un’installazione ambientale creata con cavi microfonici e ceramica”. Per Rebecca Moccia luoghi e momenti portano con sé particolari atmosfere ed emozioni spazializzate che non appartengono a un soggetto, ma provengono dall’esterno, da quell’ambiente e dalla sua particolare situazione. La mostra a Torino è aperta da Mazzoleni fino al 18 novembre.

A Torino Porta Nuova sbarca la nuova mostra di Body Worlds “Vital”

A Torino Porta Nuova sbarca la nuova mostra di Body Worlds “Vital”Roma, 4 set. (askanews) – Il dottor Gunther von Hagens, inventore del processo di plastinazione, e la dottoressa Angelina Whalley, medico e designer concettuale, presentano la nuova esposizione Body Worlds “Vital”, che si terrà dal 15 settembre 2023 al 14 gennaio 2024 presso la stazione di Torino Porta Nuova.

La nuova mostra celebra il potenziale del corpo umano, sia statico sia in movimento, attraverso presentazioni estetiche della sua forma impeccabile e delle sue complesse funzioni. Con autentici corpi umani e avvincenti installazioni multimediali, il percorso illustra il corpo in salute, sofferenza e malattia, offrendo un confronto tra corpi sani e corpi che hanno ceduto a una serie di malattie e condizioni mediche, con l’obiettivo di istruire il visitatore e ispirarlo ad uno stile di vita sano ed equilibrato. Body Worlds è una delle mostre itineranti di maggior successo al mondo; in mostra dal 1995, ha attirato più di 54 milioni di visitatori in più di 150 città in America, Africa, Asia, Europa e Australia. Lìesposizione rivela il corpo umano dal livello strutturale a quello cellulare attraverso l’innovativa scienza della plastinazione, una tecnica ideata nel 1977 presso l’Università di Heidelberg dall’anatomista Dr. Gunther von Hagens stesso ed in continuo sviluppo. Proprio grazie a questa, von Hagens ha reso possibile una visione del corpo interiore attraverso studi anatomici dettagliati, intricate dissezioni e composizioni estetiche che fungono da ponte con il visitatore verso l’auto-riconoscimento e l’auto-miglioramento. Body Worlds Vital ha infatti uno scopo scientifico, divulgativo e preventivo, con il fine ultimo di ispirare tutti a vivere con vitalità e al massimo delle proprie potenzialità.

Tutti i corpi esposti in Body Worlds Vital sono stati voluti dai donatori per essere utilizzati per scopi scientifici e per aumentare la consapevolezza pubblica per la medicina, la salute e il fitness. Le mostre Body Worlds sono le uniche a fare affidamento su un programma consolidato di donazione del corpo. Ad oggi, più di 20.000 donatori in tutto il mondo hanno lasciato in eredità i loro corpi all’Istituto per la plastinazione del dottor von Hagens dopo la morte.

OGR Torino, la mostra “mutating bodies, imploding stars”

OGR Torino, la mostra “mutating bodies, imploding stars”Milano, 1 set. (askanews) – Essere corpi in trasformazione sotto un cielo che implode, riflettere sulla mutazione dell’essere umano all’interno di ecologie complesse, a partire da concetti cari all’eco-femminismo e alla teoria degli affetti. La mostra collettiva “mutating bodies, imploding stars”, a cura di Samuele Piazza, dal 6 al 17 settembre 2023 nel Binario 2 delle OGR Torino mette in dialogo opere che spaziano dalla pittura alla performance, dalla scultura alla video installazione, realizzate da Alex Baczynski-Jenkins (Polonia/Regno Unito/Germania), Egle Budvytyte (Lituania/Paesi Bassi), Guglielmo Castelli (Italia) e Raúl de Nieves (Messico/Stati Uniti): media diversi e prospettive originali per realizzare un accostamento tra umano e geologico, in una collisione tra tempo astronomico e tempo biologico.

Traendo ispirazione per il titolo da Songs from the Compost di Egle Budvytyte, la mostra considera desiderio e vulnerabilità come fattori centrali delle relazioni, e incarna alcune ricerche che indagano la simbiosi e l’evoluzione interdipendente come fondamenti di nuove soggettività e di riscrittura dei corpi. I visitatori saranno accolti da una serie di opere scultoree di Raúl de Nieves: creature che abitano la mitologia personale dell’artista e che affondano le radici in un immaginario capace di reinterpretare il folklore messicano ibridandolo con motivi eterogenei, derivati dalla tradizione cattolica quanto dalla nightlife queer. Queste sculture coloratissime ci trasportano in una dimensione dove è possibile ridisegnare la propria identità e immaginare un futuro diverso, riconnettendosi al proprio passato personale e ancestrale.

I quadri di Guglielmo Castelli sono caratterizzati da eleganti quanto claustrofobiche composizioni abitate da personaggi i cui corpi sembrano negoziare la propria presenza con i bordi del dipinto e con gli oggetti che saturano le ambientazioni rappresentate. Ispirate a suggestioni letterarie, queste figure ricordano illustrazioni di storie per bambini o disfunzionali marionette di carta: sono corpi ibridi mappati dalla pittura, costretti a contorcersi, raggrupparsi o spostarsi secondo una crescita quasi vegetale. Songs from the Compost. Mutanting Bodies Imploding Stars – il video di Egle Budvytyte realizzato in collaborazione con Marija Olšauskaite e Julija Steponaityte, tra le foreste e le dune sabbiose della penisola di Neringa in Lituania – segue i movimenti di un gruppo di performer in un paesaggio incontaminato. I corpi dei protagonisti sono in continuo movimento: strisciano a terra, si immergono in acqua, si intrecciano. “Ciao, sono un cyborg, un simbionte, un alieno non binario… sono un confine tra pietra e intelligenza animale” recita la canzone che accompagna i loro movimenti. Ispirato agli scritti della biologa Lynn Margulis e della scrittrice Octavia E. Butler, i versi di questo testo esplorano idee legate ai concetti di simbiosi e ibridazione.

Mercoledì 6 settembre la mostra sarà inaugurata con una sound performance di Ramona Ponzini negli spazi del Duomo delle OGR: Oroshi • Asobi • Okuri è un live ispirato alla tripartizione delle feste nipponiche tradizionali. Come un moderno rito sciamanico sonoro, affonda le radici nel mito giapponese della Caverna Celeste e risponde a un sentimento di insofferenza, invitandoci a “disertare” un sistema fondato su sopraffazione, distruzione, violazione e contaminazione. L’impianto sonoro basato sull’utilizzo di voce, piccole percussioni e vinile è costruito sulla ripetizione come azione rituale, per la creazione di una comunità che condivide un “sentire” profondo, dove l’indugio è uno strumento per recuperare l’intensità della percezione delle cose. Venerdì 15 settembre dalle 18 alle 20 e sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 15 alle 17 la mostra accoglierà negli spazi del Binario 1 Us Swerve, performance di Alex Baczynski-Jenkins. In Us Swerve, performer sui pattini orbitano l’uno intorno all’altro mentre recitano, remixano e riformulano frammenti di poesia che meditano sul tema del desiderio. Questa “partitura” coreografica polifonica è perennemente alterata dai movimenti, dagli atteggiamenti e dagli affetti dei performer. Man mano che questi circolano, iniziano a canalizzare un archivio queer di versi e citazioni, includendo riferimenti a poesie di scrittori come Essex Hemphill, Eileen Myles e Langston Hughes. Queste articolazioni del desiderio e la sensualità della ripetizione danno il via all’azione dei pattinatori, creando un tableau nel quale muoversi.

”Domosofia”, il Festival delle Idee e dei Saperi a Domodossola

”Domosofia”, il Festival delle Idee e dei Saperi a DomodossolaRoma, 7 ago. (askanews) – Connessione: l’essere connesso, l’intima unione fra due o più cose. Ma anche, nel linguaggio dell’informatica e delle telecomunicazioni, collegamento a una rete telematica. Così l’enciclopedia Treccani definisce il concetto di “Connessioni”, il tema che lega tutti gli appuntamenti della quinta edizione di Domosofia, il festival della conoscenza organizzato dal Comune di Domodossola che, per quest’anno, tornerà in città dal 15 al 17 settembre.

Conferenze, panel, talk show, laboratori, conversazioni musicali, ma anche spazi per incontrarsi, confrontarsi e condividere cultura, analizzare lo scenario attuale o lasciarsi andare a previsioni sul futuro, pensate per un pubblico ampio e variegato. Momenti di “connessioni reali”, fisiche e psicologiche al mondo reale nelle sue complessità, ma allo stesso tempo di “disconnessione digitale”, mondo nel quale queste stesse complessità si risolvono in sintesi banalizzanti.

Una serie di appuntamenti interdisciplinari che mirano a recuperare il significato originale dell’essere in sintonia e dell’importanza dell’essere connessi: eventi in cui condividere informazioni in maniera immediata e diretta che permettono di approfondire argomenti di attualità, in cui essere parte integrante delle connessioni e creare legami veri con il mondo che ci circonda, offrendo così un contributo alla crescita culturale collettiva, rimanendo contemporaneamente sconnessi da un mondo fatto di dinamiche non reali. “È per me un vero piacere e una grande emozione essere qui oggi a presentare la quinta edizione di Domosofia: un evento che farà condividere un articolato percorso culturale, respirando la magica atmosfera del nostro Borgo, non solo i nostri concittadini e alle persone che vivono nel territorio provinciale, ma anche a tutti coloro che, ci auguriamo numerosi, arriveranno da più lontano – ha aperto così la conferenza stampa il Sindaco del Comune di Domodossola Lucio Pizzi – Il tema di quest’anno è “CONNESSIONI”: un tema particolarmente significativo, declinabile in infiniti modi ma estremamente centrato rispetto alla fase che la società sta attraversando.. L’obiettivo del festival è entrare in sintonia, connettersi veramente, condividere emozioni e sentimenti, vivendoli in maniera reale, non virtuale”.

“Noi della Fondazione Paola Angela Ruminelli abbiamo una missione sola: realizzare il sogno di Paola, donna colta, attenta, sensibile, appassionata. Una persona che, nel corso della sua vita, ha scritto tanto, prestando molta attenzione anche ai giovani, alle loro problematiche e a quelle che possono nascere nel vivere comune, aspetti molto legati anche al tema delle connessioni – ha proseguito Vanda Cecchetti, Consigliera della Fondazione Paola Angela Ruminelli e delegata per Domosofia – Con Domosofia sarà come aprire una bolla nella vita della nostra città e vedere quanto tutti hanno bisogno di fermarsi, di ritrovarsi, di stare insieme e capirsi. Non solo divertendosi, ma fermandosi e guardandosi intorno”. “Per noi è un grande onore e pregio poter lavorare come partner all’organizzazione di questo Festival. Le missioni dell’associazione sono di natura culturale e formative e, negli ultimi anni abbiamo spinto molto per creare momenti di connessione e moltiplicarli in maniera importante. Domodossola è un punto nevralgico e culturale, un grande laboratorio culturale e di grande creatività, sia a livello provinciale che extra territoriale” – ha commentato Stefania Cerutti, Presidente di Ars.Uni.Vco E.T.S, Associazione che, poco prima, l’Assessore Folino ha definito come “partner fondamentale per il Festival e tutte le sue attività con vocazione alta, culturale ed educativa, sul territorio ma con occhio nazionale”.

“Connessioni – ha continuato Daniele Folino, Assessore alla Cultura del Comune di Domodossola, riprendendo il tema dell’edizione di quest’anno di Domosofia – Reale versus digitale e tematica ripresa e declinata in diversi modi: dalla cultura alla filosofia, passando per la connessione a quello che vivono oggi i giovani, che corrono tutti i giorni il rischio di perdersi nel “non reale”. Connessioni al femminile, connessioni allo spazio, alla tecnologia e al metaverso, connessioni nel mondo in cui oggi ormai viviamo tutti. Ma anche, e soprattutto, connessioni sinergiche, con l’unico scopo di valorizzare la cultura a livello locale e non solo”. “Parto da molto lontano: nell’ottobre del 1978, il momento dell’elezione di Papa Giovanni Paolo II°. Per arrivare in ogni angolo della terra, la notizia impiegò qualcosa come 3 giorni e mezzo – ha concluso Beppe Gandolfo, giornalista Mediaset, partner nell’organizzazione del Festival – Saltiamo diretti al 2013, con l’elezione di Papa Francesco: per raggiungere ogni angolo della terra la notizia impiega 31 secondi. Ecco cosa significa “connessioni”: vivere in un mondo connesso. È il nostro mondo, in cui tutto è connesso, anche se noi non siamo ancora così pronti a viverlo. Per questo è indispensabile che ci sia un appuntamento come Domosofia, in cui vivere 3 giorni immersi nelle connessioni, culturali, con il cibo, con la filosofia”.

Mimmo Jodice alle Gallerie d’Italia Torino: 80 scatti in mostra

Mimmo Jodice alle Gallerie d’Italia Torino: 80 scatti in mostraMilano, 29 giu. (askanews) – Apre oggi al pubblico alle Gallerie d’Italia di Torino la mostra “Mimmo Jodice. Senza tempo”, secondo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, avviato nel 2022 nel museo di Intesa Sanpaolo con la mostra di Lisetta Carmi con l’intento di realizzare un omaggio ai grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro paese.

La nuova mostra prevede il coinvolgimento di Mario Martone, regista e autore, che ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Mimmo Jodice, suo amico e concittadino, che viene proiettato al pubblico per la prima volta. Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia: “Nell’attività delle Gallerie d’Italia la fotografia è protagonista di un racconto che ne esplora la ricchezza di significati, da strumento di indagine sui temi del presente a prezioso patrimonio per approfondire la storia del Paese, a straordinaria forma d’arte capace di dare vita a opere di suggestiva bellezza. Il suo valore artistico e culturale trova oggi piena espressione nella nuova mostra dedicata al maestro Mimmo Jodice, i cui capolavori fanno la storia della fotografia italiana e internazionale. L’esposizione consente di ripercorrere l’intera carriera del grande fotografo, offrendoci immagini di intensa e coinvolgente poesia”.

“Mimmo Jodice. Senza Tempo” offre una significativa sintesi della produzione di Jodice, ripercorrendo i principali temi ispiratori della sua arte in altrettante sezioni della mostra, Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari, attraverso 80 fotografie realizzate dal 1964 al 2011, tra cui alcune delle opere iconiche che hanno definitivamente attestato la grandezza del maestro napoletano. Dalle foto che immortalano statue e mosaici, vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, a un interesse di tipo sperimentale e concettuale per il linguaggio fotografico; dalle vedute urbane di Napoli e di altre metropoli contemporanee, cariche di assenza e silenzio, nelle quali – come scrive l’autore – “la realtà e la mia visione interiore coincidono”, alle trasfigurazioni del paesaggio naturale fino alla struggente malinconia dei suoi mari. La sezione Natura, con opere esposte per la prima volta, aggiunge un nuovo e ulteriore capitolo alla sua ricerca. Nato a Napoli nel 1934, Jodice si avvicina alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni più che documentazioni. Protagonista nel dibattito culturale che ha portato alla crescita e successivamente all’affermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale, sin dagli anni Sessanta Jodice impiega la fotografia nella sua doppia valenza di strumento di analisi del reale e di indagine introspettiva. I suoi esordi avvengono a stretto contatto con il tessuto culturale e sociale della sua città natale, Napoli. Negli anni Settanta sperimenta nuovi linguaggi tecnici e la materialità dell’oggetto fotografico, utilizzando al tempo stesso la fotografia come strumento di impegno sociale. Dagli anni Ottanta la figura umana non è più fisicamente presente sotto il suo obiettivo e il centro della sua ricerca diventa invece il paesaggio, inteso come paesaggio di natura, di civiltà, di memoria e di sogno.

Nel suo percorso incontra non solo gli spazi urbani e costruiti ma anche alberi, piante, giardini e boschi, segni di una naturalità spontanea e indomabile che ugualmente esiste accanto a noi. In una serie di “quadri” straordinari e preziosi, l’autore osserva questi elementi e riconosce in loro il silenzio di cui si nutrono, indispensabile per vivere come la luce, come l’aria. Alla capacità unica di Mimmo Jodice di mostrarci la realtà vista attraverso il filtro di un tempo diverso e sospeso, e così interpretata, è dedicata, in sintesi, la mostra.