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Torino, duemila spettatori per prima edizione festival Radici

Torino, duemila spettatori per prima edizione festival RadiciMilano, 6 nov. (askanews) – Radici, il festival torinese dell’identità (coltivata, negata, ritrovata) archivia la sua prima edizione con successo di pubblico, conversazioni e discussioni. Il progetto, promosso dalla Fondazione Circolo dei lettori con il contributo della Regione Piemonte – Assessorato Regionale all’Emigrazione e curato dallo scrittore Giuseppe Culicchia, ha accolto un pubblico di duemila persone nel corso di 23 appuntamenti tra le sale di Palazzo Graneri della Roccia e il Cinema Centrale, affollato alla mezzanotte da mercoledì a sabato da studenti e cinefili per le proiezioni di alcuni film iconici per i temi del festival: L’Odio di Mathieu Kassovitz, Il Sorpasso di Dino Risi, Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker, Gatto nero, gatto bianco di Emir Kusturica.

Dal 1 novembre a oggi, gli artisti di Radici si sono interrogati su una nessuna e centomila identità: l’identità individuale e l’identità dei popoli, l’identità di una comunità e quella di una nazione; l’identità come idea che un individuo ha di sé a partire da quelle caratteristiche che dovrebbero renderlo inconfondibile ma che il consumismo ha omologato in modelli culturali, come denunciò per primo Pier Paolo Pasolini. Tante le protagoniste e i protagonisti di questa prima edizione del festival di Giuseppe Culicchia, a cominciare da Bret Easton Ellis, a Torino in occasione del suo ritorno al romanzo Le Schegge, uscito per Einaudi e tradotto dal curatore di Radici. Si sono poi susseguiti nella Sala Grande del Circolo dei lettori Emir Kusturica, Ingo Schulze, Stefania Rocca, Maria Grazia Calandrone, Enzo Bianchi, Giordano Bruno Guerri, Ilide Carmignani, Ruth Dureghello, Paolo Nori, Paolo Di Paolo, Marcello Veneziani, Farian Sabahi, Franco Cardini, Roberto Alajmo, Javier Chiabrando, Paola Agosti e i racconti dei piemontesi d’Argentina tra i quali Hernan Trossero, Alejandra Gaida e Laura Moro a rappresentare la FAPA – Federazione delle Associazioni Piemontesi d’Argentina. “Radici ha visto una partecipazione da parte del pubblico che è andata al di là delle più rosee aspettative, e credo che questo dipenda dal fatto che il tema del festival ha incontrato l’interesse di tantissime persone, disposte ad ascoltare voci assai diverse tra loro: una cosa assolutamente non scontata in questo nostro presente in cui rispetto al dialogo e all’ascolto troppe volte prevale un atteggiamento di chiusura totale nei confronti delle idee altrui e di scontro” commenta Giuseppe Culicchia, curatore di Radici. “Un nuovo festival e un altro grande successo. Il pubblico del Circolo dei lettori ha risposto con entusiasmo alle sollecitudini di Radici, il festival dedicato all’identità. L’ennesima riprova che le idee non hanno confini e che quando sono ‘buone’ idee fioriscono e danno ‘buoni’ frutti” dichiara Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori.

“Radici è stata una grande esperienza di incontro, approfondimento, scoperta; è stata, prima di tutto, la conferma che l’identità è sempre e inevitabilmente un discorso sulla complessità, mai singolare e invece sempre carico di quel pluralismo che è il presupposto del vivere insieme. Il grande successo di pubblico e la straordinaria circolazione di idee che si è vista nelle sale del Circolo sono motivo di grande soddisfazione” è il pensiero di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori. “Voci libere, confronto vivace tra idee diverse e temi tabù: questo ha evidentemente cercato e trovato il pubblico che ha affollato ogni appuntamento del festival Radici facendo sempre registrare il tutto esaurito al Circolo dei lettori. Il ringraziamento della Regione Piemonte va allo straordinario lavoro di Giuseppe Culicchia, Elena Loewenthal e Giulio Biino. Sorpresa, il tema delle identità appassiona i torinesi, con cinque giorni di radici profonde, che non geleranno” dichiara Maurizio Marrone, assessore all’Emigrazione della Regione Piemonte.

Artissima, il premio illy Present Future a Bekhbaatar Enkhtur

Artissima, il premio illy Present Future a Bekhbaatar EnkhturTorino, 5 nov. (askanews) – È l’artista proveniente dalla Mongolia Bekhbaatar Enkhtur il vincitore della ventitreesima edizione del Premio illy Present Future della fiera Artissima di Torino, sostenuto da illycaffè dal 2001 e assegnato al progetto ritenuto più interessante della sezione curata Present Future, dedicata alla scoperta di nuovi talenti. L’artista è presentato dalla galleria Matèria, Roma.

Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Tom Engels, direttore artistico, Grazer Kunstverein, Graz, Robert Leckie, direttore, Spike Island, Bristol, Kasia Redzisz, direttrice artistica, KANAL Centre Pompidou, Brussels, e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, con la seguente motivazione: “La giuria è lieta di consegnare il Premio illy Present Future 2023 a Bekhbaatar Enkhtur, rappresentato da Matèria. La manipolazione di materiali effimeri e quotidiani da parte di Enkhtur costruisce una narrazione mitologica unica, evocando visioni di una vita passata come se fosse estratta dalle profondità della memoria collettiva. Il lavoro di Enkhtur non solo dimostra finezza scultorea, ma invita gli spettatori a entrare in un universo intimo, in cui la storia e l’eredità culturale vengono reimmaginate”. Assegnato al progetto considerato più innovativo, il Premio illy Present Future è da sempre piattaforma per la scoperta di nuovi talenti. Nel 2022 il premio è stato assegnato all’artista Peng Zuqiang, presentato dalla galleria Antenna Space di Shanghai, la cui personale, Vestiges, è in corso presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in concomitanza con Artissima 2023. Con il premio l’intento di illycaffè è quello di offrire un contributo importante all’affermazione degli artisti emergenti e conferma il ruolo attivo della fiera nel sostegno dei talenti internazionali.

Patrizia Sandretto presenta le due nuove mostre della Fondazione

Patrizia Sandretto presenta le due nuove mostre della FondazioneTorino, 3 nov. (askanews) – “Questa sera inauguriamo due mostre molto importanti e molto diverse. La prima è una personale, della prima volta che Paulina Olowska, quest’artista polacca, ha una personale così grande e così importante nel nostro Paese in Italia. Paulina è un’artista giovane, ma con una carriera già importante. È un’artista femminista, è un’artista che guarda molto alle donne, al ruolo delle donne nella società e in questo caso ha voluto guardare anche un aspetto un po’ diverso, che è quello dell’aspetto dell’eros, del porno, visto però non dalla parte dell’uomo, ma dalla parte della donna. E lo ha fatto in un modo divertente, simpatico, leggero, e vi sono tante opere nuove, tanti quadri, Paulina è molto nota anche come pittrice, ma soprattutto ha voluto in questa mostra mettere insieme opere sue con opere della collezione della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Quindi è nato un dialogo fra molti artisti con una particolare attenzione ad artisti che lavorano sul corpo e anche di conseguenza sull’aspetto più erotico. E’ una mostra molto grande perché è una mostra che ha preso non solo gli spazi espositivi della fondazione ma si allarga nell’ingresso, va nel bookshop, va nella caffetteria e nel ristorante. Quindi la fondazione è tutta in mano a Paulina”. Lo ha detto ad askanews Patrizia Sandretto Re Rebaudengo presentato i nuovi progetti espositivi della sua Fondazione, inaugurati in occasione e della settimana dell’arte di Torino.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto la collezionista – abbiamo un’altra mostra molto diversa di un artista cinese, Peng Zuqiang, è un artista che ha vinto lo scorso anno il premio illy, il premio illy 2022. In questo caso sono opere video, film, e opere che parlano del ricordo, della memoria, ma anche con un’apertura a quello che è il futuro. Quindi due mostre molto diverse, ma due mostre che ci parlano di quello che è il mondo oggi, il mondo attuale nelle sue varie forme e nelle sue varie interrogazioni”.

La metamemoria che unisce noi e l’arte: ecco Flashback 2023

La metamemoria che unisce noi e l’arte: ecco Flashback 2023Torino, 2 nov. (askanews) – Un’arte senza limiti di spazio e di tempo, è questo il senso di Flashback Art Fair, che a Torino presenta la propria undicesima edizione: all’insegna del dialogo tra l’antico e il contemporaneo che ha anche lo scopo di fare riflettere sul valore delle opere nel momento in cui danno qualcosa alla nostra vita. Partendo in questo caso, come ci ha spiegato Ginevra Pucci della direzione di Flashback, da concetti scientifici. “Questa edizione – ha detto ad askanews – è dedicata alla metmemoria. La metamemoria nelle neuroscienze è la consapevolezza della nostra memoria, cioè l’essere consapevoli di incamerare dei dati, di percepire delle emozioni e poi essere in grado, avendo questa consapevolezza, di riutilizzarli nel nostro quotidiano”.

Nelle sale di corso Lanza, sede di Flashback Habitat e location della fiera per il secondo anno, si incontrano opere che coprono molti secoli, dei caravaggeschi al Settecento veneziano di Canaletto, per arrivare a dei magnifici Savinio e al sempre illuminante Giulio Paolini. Insieme in un equilibrio che è certamente eclettico, ma anche ricco di suggestioni interessanti. “Per me la cosa importante – ha aggiunto Ginevra Pucci – è che si capisca che attraverso l’arte, attraverso una fiera, attraverso la cultura vengono lanciati degli spunti che però ci servono nella quotidianità e nel nostro contemporaneo”.

Tra i progetti che arricchiscono la fiera c’è anche un’opera corale dedicata al brefotrofio di Torino, che era stato ospitato proprio nelle sale che oggi sono occupate da Flashback. Un viaggio dentro le vite delle persone, dei bambini che lì hanno vissuto un pezzo della loro esistenza, dentro sentimenti che sono universali. A curarla il direttore artistico di Flashback Habitat, Alessandro Bulgini. “Ho deciso di cogliere l’energia vitale di questa storia incredibile – ci ha detto l’artista – e metterla sullo stesso piano dell’arte, della storia dell’arte, perché trovo che entrambi possano essere d’aiuto e di conforto. La storia umana, quella forse più intrisa di perché, messa sullo stesso piano di Canaletto, Tiepolo, Hayez, eccetera, perché sempre di uomini si parla”.

Con questa volontà di riallacciare le relazioni tra le persone e di sottolineare quanto le arti possono fare in questo senso, Flashback è aperta al pubblico dal 2 al 5 novembre.

Pinacoteca Agnelli, le ripetizioni totalizzanti di Thomas Bayrle

Pinacoteca Agnelli, le ripetizioni totalizzanti di Thomas BayrleTorino, 2 nov. (askanews) – Le automobili, i motori, le strade. Ma anche le immagini del potere e della cultura popolare che tornano in una veste diversa, che in un qualche modo ha anticipato, decenni fa, le strutture alla base dell’armatura tecnologica che ora domina il nostro presente, a livello di immagini, ma anche di processi. In Pinacoteca Agnelli a Torino ha inaugurato la mostra “Form Form Superform”, dedicata all’artista tedesco classe 1937 Thomas Bayrle che ha lavorato, come ci ha detto la direttrice del museo, Sarah Cosulich, sull’idea della ripetizione.

“Questa ripetizione – ha detto ad askanews – lo ha portato a creare fin dai primi anni Sessanta le Superfome quindi immagini fatte di tante altre piccole immagini, che lui collegava a fenomeni molto diversi: all’economia, alla finanza, addirittura alla spiritualità, fino alla gestualità ripetuta del sesso”. Le opere si basano su pattern ripetuti, che sono anche una possibile metafora del conformismo del nostro tempo, ma che hanno la forza di fare cambiare prospettiva sui soggetti raffigurati, e questo, quando si tratta di potere per esempio, è un atteggiamento dirompente. Ma l’interesse di Bayrle è anche legato alla civiltà dell’automobile e alle sue dinamiche di produzione.

“Siamo in un luogo particolarmente simbolico e pertinente – ha aggiunto la direttrice – perché Bayrle ha guardato con grande fascino alla produzione industriale, alla fabbrica e in particolare all’ex fabbrica FIAT del Lingotto, che è venuto a visitare”. Accanto a questa mostra principale proseguono anche altri progetti della pinacoteca, come quelli dedicati a raccontare in chiave contemporanea la collezione permanente del museo. Da qui il nuovo appuntamento del ciclo “Beyond Pinacoteca Agnelli”, che ha portato l’artista britannica Lucy McKenzie a confrontarsi con due statue di Antonio Canova. La curatrice Lucrezia Calabrò Visconti: “Lucy è un’artista che lavora moltissimo su quella che è la storia sociale che sta dietro alla storia dell’arte – ci ha detto – e anche dietro a ciò che consideriamo storia dell’arte e che abbiamo accettato e legittimato all’interno dei musei, e ciò che invece non ha avuto quella legittimazione, quindi le arti decorative, il design, la moda”.

Da qui i manichini, gli abiti che indossano, ma anche le storie che si portano dietro. Il tutto in relazione anche con una grande tela che crea tre diverse dimensioni spaziali e politiche. “Quello di cui racconta questa installazione di Lucy McKenzie – ha aggiunto la curatrice – è il modo in cui i simboli si trasformano, come le sculture dall’antichità fino ai manichini contemporanei aiutino questa trasformazione senza che ce ne rendiamo troppo conto”.

Un’altra novità della Pinacoteca sono le nuove opere d’arte allestite sulla pista, in quel museo a cielo aperto che è anche un giardino pensile sopra Torino e la sua storia.

”Vienna sul lago”, lo spirito di Assisi riparte da Venaria Reale

”Vienna sul lago”, lo spirito di Assisi riparte da Venaria RealeRoma, 30 ott. (askanews) – L’apertura dell’imponente portone della Galleria Grande della Reggia Sabauda, sulla XXVII edizione del Gran Ballo della Venaria Reale, è stata caratterizzata dal simbolo della Pace. Un ramo d’ulivo che le venti giovani Debuttanti, provenienti da tutta Italia e dagli Stati Uniti d’America, hanno tenuto tra le mani sorrette dagli Aspiranti Guardiamarina della Marina Militare, Istituzione che tra i suoi propri compiti annovera quello di sostenere e garantire al nostro Paese, interventi di soccorso e protezione per la sicurezza ed il mantenimento della pace.

Un ulivo proveniente dalla città di San Francesco, Assisi, come importante simbolo di partecipazione delle nuove generazioni e quale auspicio per la Pace nei territori afflitti dalla guerra. Era proprio il 27 ottobre 1986, quando nella cittadina umbra, si svolse lo straordinario incontro interreligioso voluto da San Giovanni Paolo II. In quel giorno grazie allo “spirito di Assisi” nella gran parte della Terra furono sospesi i conflitti armati. 28 ottobre 2023, a trentasette anni da quello straordinario evento, dalla Reggia di Venaria è stato rilanciato lo “spirito di Assisi”: un messaggio di pace affinché anche questo piccolo ma simbolico “gesto” abbia un significato di valore universale, capace di abbattere tutti i muri e reticolati. Una speranza condivisa dalla Marina Militare, partner della manifestazione oramai da venticinque anni, che ha come protagonisti gli Allievi della 3^ classe del corso “Aghenor” dell’Accademia Navale di Livorno, quest’anno al suo 142 anniversario dalla fondazione.

“Vienna sul Lago”, è  un’iniziativa che, proprio grazie ai suoi obiettivi e ai progetti sociali realizzati durante tutta la sua storia, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica austriaca e che praticamente da sempre gode dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, dell’Ambasciata d’ Austria in Italia e dell’Ambasciata d’ Austria presso la Santa Sede, della Città di Vienna nonché il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte. Da sempre la serata di charity mette al centro importanti temi sociali, oltre che guardare con attenzione ai problemi della società civile. L’evento rinnova il suo importante impegno per contrastare la violenza sulle Donne. Le 20 Debuttanti hanno indossato sotto gli splendidi abiti bianchi del noto stilista internazionale Carlo Pignatelli le “scarpette rosse”, una tematica, quella della “violenza di genere e della violenza assistita”, in cui anche l’ente beneficiario della serata, SOS Villaggi dei Bambini, è costantemente in prima linea. L’Associazione, infatti, si impegna a fornire supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, grazie al Programma “Mamma e Bambino”, attivo in tutti i Villaggi SOS presenti in Italia, che offre accoglienza e rafforzamento delle capacità genitoriali e mira a tutelare la relazione tra la mamma e il suo bambino.

“Intervenire sulla violenza non solo fisica che si manifesta anche nelle quotidiane difficoltà per le Donne di realizzare appunto i propri sogni, le proprie aspirazioni personali e professionali”, ha detto il Presidente del Comitato Organizzatore Vienna sul Lago, il Notaio Claudio Limontini, che prosegue: “Quest’anno qualcosa di diverso, di più tragico ha fatto irruzione nelle nostre vite: la guerra dei missili e delle bombe, dei cannoni e dei carri armati. Il nostro auspicio è quello di rilanciare dalla Reggia di Venaria, da questa bellezza, da questi giovani fortunati, lo “spirito di Assisi”, ovvero il messaggio di Pace affinché questo diventi un valore universale capace di abbattere tutti i muri e reticolati.” Un altro importante appuntamento, lanciato nell’edizione 2018 dal Comitato Organizzatore che ha voluto rendere omaggio al Gen. Delio Costanzo – uno dei suoi principali fondatori, è quello del “Premio Costanzo”: un prestigioso riconoscimento che rende onore a Donne, Uomini e Istituzioni che, attraverso il loro operato nei singoli campi professionali, hanno reso un “nobile” servizio al Paese.

”Vienna sul Lago”, il Gran Ballo della Venaria Reale

”Vienna sul Lago”, il Gran Ballo della Venaria RealeRoma, 19 ott. (askanews) – Grandi preparativi per la XXVII edizione dell’evento che coniuga cultura, formazione e solidarietà e che sabato 28 ottobre nella splendida Reggia Sabauda della Venaria Reale, si concluderà con una serata di charity. Grazie alla consolidata collaborazione con la Marina Militare, come ogni anno, la domenica che precede l’evento conclusivo, le Debuttanti incontrano gli Aspiranti Guardiamarina all’interno della storica Accademia Navale di Livorno, quest’anno al suo 142 anniversario dalla fondazione, per una giornata durante la quale la coreografa della manifestazione Ida Pezzotti unirà le giovani coppie per le prime prove di ballo.

Un percorso, quello dell’evento, che vede le sia le Debuttanti che gli Aspiranti Guardiamarina, impegnati in diverse attività formative e culturali, uniti per creare quel valore di cui in nostro Paese, soprattutto in questo periodo così difficile, necessita di vivere e rafforzare. “Vienna sul Lago”, è  un’iniziativa che, proprio grazie ai suoi obiettivi e ai progetti sociali realizzati durante tutta la sua storia, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti da parte della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica austriaca e che praticamente da sempre gode dei patrocini del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, delle Ambasciate d’Austria presso il Quirinale e presso la Santa Sede e della Città di Vienna.

Durante la serata di sabato 28 ottobre, le giovani Debuttanti indosseranno sotto gli splendidi abiti bianchi del noto stilista internazionale Carlo Pignatelli le “scarpette rosse” per rinnovare l’importante impegno che l’evento mette in campo a contrasto del fenomeno della violenza sulle donne. Una tematica, quella della violenza di genere e della violenza assistita, in cui è SOS Villaggi dei Bambini e da anni in prima linea e, per il secondo anno, scelto dal Comitato Organizzatore Vienna sul Lago come ente beneficiario. Infatti, per contrastare questo fenomeno l’Organizzazione si impegna a fornire supporto alle donne vittime di violenza e ai loro figli, grazie al Programma “Mamma e Bambino”, attivo in tutti i Villaggi SOS presenti in Italia, che offre accoglienza e rafforzamento delle capacità genitoriali e mira a tutelare la relazione tra la mamma e il suo bambino. A favore di questo Programma dal 16 al 29 ottobre, SOS Villaggi dei Bambini lancerà la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “La violenza non è un gioco”: basta un SMS o una chiamata da rete fissa al numero solidale 45590 per donare 2 euro per ciascun SMS o 5 o 10 euro da rete fissa.

Un altro importante appuntamento, lanciato nell’edizione 2018 dal Comitato Organizzatore che ha voluto rendere omaggio al Gen. Delio Costanzo – uno dei suoi principali fondatori, è quello del “Premio Costanzo”: un prestigioso riconoscimento che rende onore a Donne, Uomini e Istituzioni che, attraverso il loro operato nei singoli campi professionali, hanno reso un “nobile” servizio al Paese.

Torino, in mostra oltre 300 opere grafiche di Pablo Picasso

Torino, in mostra oltre 300 opere grafiche di Pablo PicassoMilano, 11 ott. (askanews) – E’ stata presentata questa mattina alla stampa e alla presenza dell’assessora alla Cultura della Città di Torino, Rosanna Purchia, la mostra Picasso Rendez-vous a Torino. Disegni, litografie, incisioni, ceramiche, sculture, collage e fotografie, tutto in un unico apuntamento nell’autunno torinese.

Organizzata da Radar Eventi Culturali, Extramuseum arte e scienza, PTK Piemonteticket e Patrocinata dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte e dalla Città Metropolitana. La mostra è inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni a mezzo secolo dalla morte del grande artista.

L’esposizione, curata da Jean Christophe Hubert, è accompagnata da un percorso fotografico curato da David Lawrence di Templar de Presse ed é ospitata presso i saloni settecenteschi di Palazzo Saluzzo Paesana, nel cuore della città di Torino. Jean Christophe Hubert, curatore della mostra: “In qualità di curatore della mostra di Palazzo Saluzzo Paesana a Torino, sono particolarmente orgoglioso di far conoscere al pubblico una sfaccettatura importante dell’opera di Pablo Picasso: lo spirito creativo dell’artista espresso nelle arti grafiche. Spesso quasi ignorato, questo aspetto riassume tuttavia la sintesi perfetta dell’immensa eredità artistica lasciata dal maestro di Malaga nel 1973: la creazione è tutto”.

La mostra, realizzata per Bruges dove è stata per la prima volta esposta, riunisce opere di 8 collezionisti belgi e francesi e comprende opere multiple, grafiche e disegni di Pablo Picasso e del suo entourage, tra cui Jean Cocteau, Dora Maar e Françoise Gillot. Insieme al Museo d’Arte Pablo Picasso di Münster, questa è la seconda più grande collezione di arte grafica di Picasso esposta al mondo. Dopo Torino, la mostra andrà a Istanbul e poi a Parigi.

Dentro la solitudine contemporanea, nuove opere di Rebecca Moccia

Dentro la solitudine contemporanea, nuove opere di Rebecca MocciaTorino, 24 set. (askanews) – Un nuovo capitolo della ricerca di Rebecca Moccia, artista classe 1992 che con lucidità da anni lavora sulle dinamiche sociali del nostro tempo, sui modi in cui spesso il sistema economico e politico finisce per sopraffare le persone. A ospitare la nuova mostra è la Galleria Mazzoleni di Torino, che da anni sostiene il lavoro dell’artista. Che così ci ha presentato l’esposizione.

“La mostra ‘Somewhere in the Room’ – ha detto Rebecca Moccia ad askanews – raccoglie una serie di opere recenti e nuove produzioni che ruotano attorno al progetto più ampio Ministry of Loneliness, un’indagine sulla solitudine contemporanea, su come è percepita ed è vissuta e come è anche formata dalle strutture politiche e sociali neoliberali. Tra le nuove produzioni, un arazzo che rappresenta una termografia e un’installazione ambientale creata con cavi microfonici e ceramica”. Per Rebecca Moccia luoghi e momenti portano con sé particolari atmosfere ed emozioni spazializzate che non appartengono a un soggetto, ma provengono dall’esterno, da quell’ambiente e dalla sua particolare situazione. La mostra a Torino è aperta da Mazzoleni fino al 18 novembre.

A Torino Porta Nuova sbarca la nuova mostra di Body Worlds “Vital”

A Torino Porta Nuova sbarca la nuova mostra di Body Worlds “Vital”Roma, 4 set. (askanews) – Il dottor Gunther von Hagens, inventore del processo di plastinazione, e la dottoressa Angelina Whalley, medico e designer concettuale, presentano la nuova esposizione Body Worlds “Vital”, che si terrà dal 15 settembre 2023 al 14 gennaio 2024 presso la stazione di Torino Porta Nuova.

La nuova mostra celebra il potenziale del corpo umano, sia statico sia in movimento, attraverso presentazioni estetiche della sua forma impeccabile e delle sue complesse funzioni. Con autentici corpi umani e avvincenti installazioni multimediali, il percorso illustra il corpo in salute, sofferenza e malattia, offrendo un confronto tra corpi sani e corpi che hanno ceduto a una serie di malattie e condizioni mediche, con l’obiettivo di istruire il visitatore e ispirarlo ad uno stile di vita sano ed equilibrato. Body Worlds è una delle mostre itineranti di maggior successo al mondo; in mostra dal 1995, ha attirato più di 54 milioni di visitatori in più di 150 città in America, Africa, Asia, Europa e Australia. Lìesposizione rivela il corpo umano dal livello strutturale a quello cellulare attraverso l’innovativa scienza della plastinazione, una tecnica ideata nel 1977 presso l’Università di Heidelberg dall’anatomista Dr. Gunther von Hagens stesso ed in continuo sviluppo. Proprio grazie a questa, von Hagens ha reso possibile una visione del corpo interiore attraverso studi anatomici dettagliati, intricate dissezioni e composizioni estetiche che fungono da ponte con il visitatore verso l’auto-riconoscimento e l’auto-miglioramento. Body Worlds Vital ha infatti uno scopo scientifico, divulgativo e preventivo, con il fine ultimo di ispirare tutti a vivere con vitalità e al massimo delle proprie potenzialità.

Tutti i corpi esposti in Body Worlds Vital sono stati voluti dai donatori per essere utilizzati per scopi scientifici e per aumentare la consapevolezza pubblica per la medicina, la salute e il fitness. Le mostre Body Worlds sono le uniche a fare affidamento su un programma consolidato di donazione del corpo. Ad oggi, più di 20.000 donatori in tutto il mondo hanno lasciato in eredità i loro corpi all’Istituto per la plastinazione del dottor von Hagens dopo la morte.

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