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Lo spagnolo Ton Cortes campione mondo panettone tradizionale

Lo spagnolo Ton Cortes campione mondo panettone tradizionaleRoma, 11 nov. (askanews) – E’ uno spagnolo il campione del mondo del Panettone 2024. A un italiano, invece, è andato il primo premio per il miglior panettone al cioccolato. La finale della quarta Coppa del Mondo del panettone 2024 si è svolta a Milano dall’8 al 10 novembre, a Palazzo Castiglioni. Dopo due anni di selezioni nazionali nei diversi stati, sono arrivati in finale 24 pasticceri per la categoria Panettone Tradizionale e 18 per la categoria Panettone al Cioccolato. I finalisti sono arrivati da Europa, Asia, America Latina, Stati Uniti e Australia.


A conquistare il titolo di miglior panettone del Mondo per la categoria Panettone tradizionale è stato il maestro pasticcere Ton Cortés (Spagna), al secondo posto Pasquale Pesce (Italia) e al terzo posto Maurizio Sarioli (Italia). Tutto italiano invecei il podio per la categoria panettone al cioccolato. Primo classificato Pasquale Iannelli, della Pasticceria Casa Mastroianni di Lamezia Terme, secondo Pasquale Marigliano, al terzo posto Armando Pascarella. Pasquale Iannelli ha conquistato anche il premio della stampa. Durante la premiazione è stato assegnato anche il Premio del Maestro del Panettone 2024 a Piergiorgio Giorilli, fondatore nel 1996 e presidente del “Richemont Club Italiano”, docente all’Istituto Universitario Professionale di Scienze Culinarie per la Facoltà di scienze e tecniche della panificazione, Istituto associato all’Università Europea Jean Monnet di Bruxelles, che gli ha conferito la Laurea Honoris Causa. Nel 2022 è stato nominato MAM – Maestro d’Arte e Mestiere, premio promosso dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, in collaborazione con ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana.


Il premio miglior Club internazionale è andato a quello del Perù per il lavoro di organizzazione delle selezioni nazionali che si sono svolte a Lima nell’aprile 2024. È stato premiato Juan Carlos Lopoez Maestro panettiere e Direttore Choco Pastry. Il premio per il Panettone extra europeo per la categoria Panettone tradizionale è andato a alla pasticcera Yasuda Tazumi (Giappone) e per la categoria Panettone al cioccolato a Carlo Strobbe (Perù). Sono già in programma le prossime tappe della Coppa del Mondo per l’edizione 2025/26: il 18 gennaio 2025 a SIGEP Rimini, ci sarà la selezione unica italiana per la categoria “Panettone al cioccolato” e la prima selezione della “Summer Edition Panettone con gelato”. Nel maggio 2025 in Belgio si svolgeranno le selezioni nazionali del finalista. Il 18 luglio 2025 a Singapore Marina Bay Sundes ci sarà la prima selezione Asia, in collaborazione con SIGEP Asia che coinvolgerà candidati provenienti da Cina, India, Filippine e altri paesi del Sol Levante. A settembre 2025 ci sarà la selezione del candidato americano a Las Vegas. Nel 2026 si tornerà in Brasile, Perù, Giappone e Australia per la selezione dei finalisti di queste nazioni e per la prima volta si svolgeranno selezioni in Sud Corea. In Europa sono previste delle selezioni in Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo e per la prima volta si svolgeranno anche in Germania e Inghilterra. In Italia si terranno tre pre-selezioni in location e date ancora in definizione, mentre la finale italiana con i campioni che avranno incontrato parere positivo della giuria sarà a SIGEP Rimini a Gennaio 2026. La quinta edizione della prossima Finalissima Mondiale sarà a Milano a novembre 2026.

Filippo De Cecco: vogliamo correre, forse un’acquisizione per fare prima

Filippo De Cecco: vogliamo correre, forse un’acquisizione per fare primaMilano, 8 nov. (askanews) – “Un piano per i prossimi cinque anni. Un nuovo molino e un sistema di stoccaggio di nuovi silos, 12 milioni di euro. Una nuova fabbrica e il potenziamento di quella esistente. In tutto spenderemmo 100 milioni e, con nuove produzioni, arriveremo al fatturato di un miliardo”. Lo annuncia Filippo De Cecco, presidente del Gruppo De Cecco, in un’intervista rilasciata a Luca Telese, direttore de Il Centro.


“Nella fabbrica di Ortona – spiega – si produrranno gnocchi e pasta ripiena. Una fabbrica avveniristica, progetto dall’architetto Cucinella di Bologna. É lui che ha disegnato la fabbrica Ferrari, è appassionato alla sostenibilità e ha creato una struttura che abbatte le emissioni, con zone di relax per i dipendenti. Faremo sughi, salse e derivati del pomodoro. Voglio correre, forse con un’acquisizione per far prima”.

La Pietra: in primi mesi 2025 provvedimento per l’ippica

La Pietra: in primi mesi 2025 provvedimento per l’ippicaRoma, 8 nov. (askanews) – “Abbiamo in serbo novità storiche per il futuro dell’ippica italiana e Fieracavalli è il luogo giusto per annunciarle”. Queste le prime parole del sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, nel suo intervento inaugurale del ciclo di seminari sull’ippica che si susseguiranno durante le giornate fieristiche a Verona e che vedono la partecipazione dei massimi esperti del settore.


“Dal momento dell’insediamento mio e del ministro Lollobrigida abbiamo realizzato una serie di punti per riconquistare una credibilità internazionale. La credibilità passa anche attraverso la stabilità del sistema e mi riferisco, per citare alcuni esempi, all’abbassamento al 5% dell’Iva sulla compravendita dei cavalli, i maggiori controlli antidoping, la riorganizzazione degli uffici che si occupano di ippica, la promozione, la stesura del calendario corse per il 2025, la classificazione degli ippodromi con una metodologia dinamica che premierà chi nel tempo saprà rispettare i parametri di crescita che come Masaf ci siamo prefissati. Ora è venuto il momento di fare un salto di qualità di portata storica tramite la creazione di un collegato alla prossima finanziaria, che fondamentalmente sarà una legge quadro sull’ippica italiana”. I punti cardine del provvedimento, annunciato in conferenza stampa a Fieracavalli dal sottosegretario La Pietra, che verrà presentato nei primi mesi del 2025, saranno la creazione di una agenzia per la promozione e la valorizzazione dell’ippica esterna al ministero, oltre alla riforma delle scommesse.


Su questi temi estremamente importanti per il futuro del settore il sottosegretario La Pietra ha spiegato che l’agenzia “sarà un ente pubblico economico, con una struttura indipendente dal Masaf, che avrà solo un ruolo di supervisore. Vogliamo un ente interamente dedicato ai cavalli, dall’allevamento alle corse. Un soggetto che nulla avrà a che vedere con il vecchio Unire, proprio perché i tempi sono cambiati e ci sono nuove esigenze per rilanciare l’ippica. Riformeremo il sistema delle scommesse perché l’ippica possa tornare ad essere indipendente dai pagamenti dello Stato e a tal riguardo le interlocuzioni con il ministero dell’Economia e delle Finanze stanno procedendo in maniera spedita”. “L’indipendenza dell’ippica – ha aggiunto – passa anche attraverso certezza e puntualità dei pagamenti dei premi, su cui abbiamo fatto notevoli progressi rispetto al passato, tanto è che ad oggi abbiamo pagato i premi di luglio e intendiamo ulteriormente migliorare. Stesso discorso nella lotta al doping, sul quale si può fare ancora di più per assicurare il benessere degli animali, ma sempre ricordando che nel 2024 grazie al supporto del nucleo preposto dei carabinieri dell’agroalimentare abbiamo fatto più controlli che in tutti i dieci anni precedenti”.


“Infine la questione del calendario: prima del nostro arrivo le corse si decidevano trimestralmente, – ha concluso il sottosegretario La Pietra – mentre ora, ad ottobre, abbiamo già stilato il calendario corse per il 2025. Sicuramente si può fare di più e intendiamo farlo, procedendo nell’ascolto delle istanze di tutti i protagonisti del settore, ma siamo certi di aver intrapreso la strada giusta per rilanciare la grande ippica italiana e riportarla nel ruolo che le compete per tradizione e valori”.

Fao: 45 paesi hanno bisogno di assistenza esterna per il cibo

Fao: 45 paesi hanno bisogno di assistenza esterna per il ciboRoma, 8 nov. (askanews) – Circa 45 paesi in tutto il mondo sono valutati come bisognosi di assistenza esterna per il cibo e 5 versano in una grave emergenza alimentare. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto Crop Prospects and Food Situation, una pubblicazione triennale del Global Information and Early Warning System (GIEWS) della Fao.


Il rapporto offre dettagli sulle condizioni di questi paesi, che includono 33 paesi in Africa, nove in Asia, due in America Latina e nei Caraibi e uno in Europa, insieme a dati regionali sulle produzioni di cereali altamente variegate previste per il 2024 in tutto il mondo. I conflitti e l’insicurezza sono identificati come i principali fattori di grave insicurezza alimentare, con le popolazioni nella Striscia di Gaza, Haiti, Mali e Sudan che affrontano livelli IPC 5 di insicurezza alimentare acuta nel 2024.


Si prevede che la produzione aggregata di cereali nei 44 Paesi con deficit alimentare a basso reddito (LIFDC) sarà leggermente superiore alla media quinquennale, con una produzione complessiva nei LIFDC africani che dovrebbe rimanere vicina alla media, poiché si prevede che i raccolti inferiori nell’Africa meridionale saranno compensati da aumenti in altre regioni. Si prevede inoltre che le esigenze di importazione per questo gruppo cresceranno di circa l’8% rispetto alla media quinquennale, con un aumento che si concentrerà nell’Africa orientale e meridionale.

Fao: per 2024/25 in aumento produzione riso e grano, in calo mais

Fao: per 2024/25 in aumento produzione riso e grano, in calo maisRoma, 8 nov. (askanews) – Produzione globale di cereali nel 2024 in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 2.848 milioni di tonnellate: si tratta, comunque, della seconda produzione più grande mai registrata. In aumento la produzione mondiale di riso e grano, in calo invece quella di mais. E’ quanto emerge dal nuovo bollettino sulla domanda e offerta di cereali della Fao, pubblicato oggi.


Si prevede che la produzione mondiale di grano aumenterà, sostenuta dalle riprese della produzione in Asia come risultato dell’espansione delle aree e delle condizioni meteorologiche favorevoli, che hanno più che compensato i grandi cali tra i principali produttori in Europa. Si prevede che la produzione globale di cereali secondari diminuirà rispetto al suo livello record del 2023, principalmente a causa di un raccolto considerevole di mais prodotto a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Nel frattempo, la produzione mondiale di riso nella stagione 2024/25 potrebbe raggiungere un massimo record di 538,9 milioni di tonnellate, rafforzata da piantagioni da record. Si prevede che l’utilizzo mondiale di cereali crescerà dello 0,5% a 2.857 milioni di tonnellate nel 2024/25, guidato dall’aumento del consumo alimentare di riso e grano. Si prevede che le scorte globali di cereali aumenteranno dello 0,6 percento a 889 milioni di tonnellate, in gran parte a causa di una prevista espansione delle scorte di riso. Ciò si tradurrebbe in un rapporto globale tra scorte e utilizzo di cereali del 30,6%, vicino ai livelli medi degli ultimi cinque e dieci anni.


Il commercio internazionale di cereali è ora previsto a 485 milioni di tonnellate, che rappresentano una contrazione del 3,9% rispetto al livello del 2023/24. Si prevede che il commercio globale di riso aumenterà, mentre quello di grano e cereali secondari diminuirà.complessiva nei LIFDC africani che dovrebbe rimanere vicina alla media, poiché si prevede che i raccolti inferiori nell’Africa meridionale saranno compensati da aumenti in altre regioni. Si prevede inoltre che le esigenze di importazione per questo gruppo cresceranno di circa l’8 percento rispetto alla media quinquennale, con un aumento che si concentrerà nell’Africa orientale e meridionale.

Fao: indice prezzi materie prime alimentari ai massimi a ottobre

Fao: indice prezzi materie prime alimentari ai massimi a ottobreRoma, 8 nov. (askanews) – L’indice di riferimento per i prezzi delle materie prime alimentari mondiali ad ottobre è salito al suo livello più alto in 18 mesi, guidato da un forte aumento delle quotazioni dell’olio vegetale. E’ quanto riferisce l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao). In aumento i prezzi di tutte le materie prime alimentari: oli vegetali, cereali, latte e derivati, zucchero. In controtendenza solo il prezzo della carne, sceso dello 0,3% da settembre.


L’indice, che traccia le variazioni mensili dei prezzi internazionali di una serie di materie prime alimentari scambiate a livello globale, ha registrato una media di 127,4 punti a ottobre, in aumento del 2% rispetto a settembre e del 5,5% rispetto al suo valore di un anno fa. Tuttavia, l’indice è rimasto del 20,5% al di sotto del suo picco di marzo 2022. L’indice dei prezzi degli oli vegetali della Fao è aumentato del 7,3% a ottobre, raggiungendo il massimo di due anni a causa dell’aumento delle quotazioni dell’olio di palma, soia, girasole e colza, guidato principalmente dalle preoccupazioni sulla produzione.


L’indice dei prezzi dei cereali della FAO è aumentato dello 0,9% a ottobre, guidato dall’aumento dei prezzi all’esportazione di grano e mais. I prezzi globali del grano sono stati influenzati dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli nei principali esportatori dell’emisfero settentrionale, nonché dalla reintroduzione di un prezzo minimo non ufficiale nella Federazione Russa e dalle crescenti tensioni nella regione del Mar Nero. Anche i prezzi mondiali del mais sono aumentati, spinti in parte dalla forte domanda interna e dalle difficoltà di trasporto in Brasile dovute ai bassi livelli dei fiumi. Al contrario, l’indice dei prezzi di tutto il riso della FAO è diminuito del 5,6 percento a ottobre, riflettendo quotazioni inferiori del riso indica guidate dalle aspettative di una maggiore concorrenza tra gli esportatori dopo la rimozione da parte dell’India delle restrizioni all’esportazione di riso non spezzato. L’indice dei prezzi dello zucchero della Fao è aumentato del 2,6% tra le persistenti preoccupazioni sulle prospettive di produzione 2024/25 in Brasile a seguito di prolungate condizioni meteorologiche secche. Anche l’aumento dei prezzi internazionali del petrolio greggio ha contribuito all’aumento delle quotazioni dello zucchero spostando più canna da zucchero verso la produzione di etanolo, mentre l’indebolimento del real brasiliano rispetto al dollaro statunitense ha limitato l’aumento.


L’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari della Fao è aumentato dell’1,9% a ottobre, con una media del 21,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’aumento è stato trainato principalmente dai prezzi internazionali più alti di formaggio e burro, mentre le quotazioni del latte in polvere sono diminuite. In controtendenza rispetto alla tendenza generale al rialzo, l’indice dei prezzi della carne della FAO è sceso dello 0,3% da settembre, principalmente a causa dei prezzi più bassi della carne suina derivanti dall’aumento dei tassi di macellazione nell’Europa occidentale in mezzo alla debole domanda interna e internazionale. I prezzi mondiali del pollame sono scesi leggermente a ottobre, mentre quelli della carne ovina sono rimasti stabili. Al contrario, i prezzi della carne bovina sono aumentati moderatamente, sostenuti da acquisti internazionali più forti.

Torna Bandiera Verde 2024, premio Cia a campioni agricoltura

Torna Bandiera Verde 2024, premio Cia a campioni agricolturaRoma, 8 nov. (askanews) – Ritorna Bandiera Verde Agricoltura, il riconoscimento promosso da Cia-Agricoltori Italiani, in programma mercoledì 13 novembre, alle 10, presso la Camera di Commercio di Roma, Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano in Piazza di Pietra. La XXII edizione dell’iniziativa Cia premia ogni anno i nuovi campioni dell’agricoltura tricolore, protagonisti della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale del Paese.


La storica cerimonia della Confederazione accoglierà, dunque, con il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini e le istituzioni nazionali e locali, i premiati del 2024: aziende agricole, organizzazioni ed enti virtuosi che si sono distinti nelle 16 categorie, da Agri-young ad Agri-woman, da Agri-innovation ad Agri-welfare.

Fao: da abitudini alimentari dannose 8.000 mld Usd costi annui

Fao: da abitudini alimentari dannose 8.000 mld Usd costi annuiRoma, 8 nov. (askanews) – I costi nascosti dei sistemi agroalimentari mondiali ammontano a circa 12 000 miliardi di dollari all’anno. Di questi, il 70% circa pari a 8.100 miliardi di dollari è la conseguenza di abitudini alimentari non salutari ed è correlato a pericolose malattie non trasmissibili come le malattie cardiache, l’ictus e il diabete, con costi di gran lunga superiori rispetto a quelli legati al degrado ambientale e alle disuguaglianze sociali.


E’ quanto emerge da uno studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), a cui hanno partecipato 156 paesi, presentato nell’ambito del rapporto sullo oStato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2024 (SOFA). Il rapporto aggiorna le stime dei costi, suddividendole per tipologia di sistema agroalimentare, e traccia una tabella di marcia per la trasformazione dei nostri sistemi agroalimentari. Dal rapporto emerge chiaramente che nei sistemi agroalimentari più industrializzati dei paesi a reddito medio-alto e alto, i costi nascosti globali scaturiscono in gran parte dai costi legati alla salute e, a seguire, dai costi nascosti dell’impatto ambientale. Nell’esaminare le ripercussioni sulla salute, il rapporto individua 13 fattori di rischio alimentare, tra cui una dieta povera di cereali integrali, frutta e ortaggi, un consumo eccessivo di sodio e l’elevata assunzione di carni rosse e processate, con marcate differenze tra i vari sistemi agroalimentari.


Tra i principali fattori di rischio alimentare una dieta povera di cereali integrali, un apporto insufficiente di frutta e ortaggi, un elevato consumo di sodio, e un elevato consumo di carni rosse e processate. Oltre ai rischi alimentari, anche l’impatto ambientale delle pratiche agricole non sostenibili concorre in modo sostanziale ad accrescere l’onere dei costi nascosti. Il rapporto SOFA 2024 sottolinea l’importanza di adattarsi ai contesti locali e di saper cogliere le priorità delle parti interessate, portando ad esempio studi di casi che si riferiscono a paesi e tipologie di sistemi agroalimentari diversificati, tra cui Australia, Brasile, Colombia, Etiopia, India e Regno Unito.


Nel complesso, il rapporto auspica una trasformazione dei sistemi agroalimentari ispirata a valori che ne promuovano la sostenibilità, resilienza, inclusione ed efficienza. Questa impostazione implica un allontanamento dalle tradizionali misurazioni di indicatori economici come il PIL, per fare affidamento sul metodo della contabilità dei costi effettivi, che tiene conto anche dei costi nascosti. “Le scelte che facciamo ora, le priorità che stabiliamo e le soluzioni che realizziamo determineranno il nostro comune futuro. Il vero cambiamento inizia con azioni e iniziative individuali, sorrette da politiche di sostegno e da investimenti mirati. La trasformazione dei sistemi agroalimentari mondiali è indispensabile per il conseguimento degli OSS e per garantire un futuro prospero a tutti,” ha dichiarato il direttore generale della Fao, QU Dongyu.

Coldiretti: raccolto orzo per birra ridotto per maltempo e siccità

Coldiretti: raccolto orzo per birra ridotto per maltempo e siccitàRoma, 8 nov. (askanews) – I cambiamenti climatici minacciano la birra italiana con maltempo e siccità che hanno causato gravi danni ai raccolti di orzo rendendo sempre più necessarie misure di sostegno alle imprese per tutelare un settore dalle elevate potenzialità. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti e Consorzio Birra Italiana in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano, con produttori provenienti da tutta Italia giunta a Palazzo Rospigliosi a Roma.


Il 2024 ha confermato le preoccupazioni sugli effetti del clima sui raccolti, con l’assenza di pioggia che ha penalizzato l’orzo, facendo drasticamente calare le rese, pur se il prodotto si presenta comunque di ottima qualità. Un fattore che rischia di diventare strutturale, mettendo in pericolo la crescita della filiera della birra 100% italiana dal campo alla tavola che sul territorio nazionale sta già vedendo lo sviluppo di esperienze importanti. Basti pensare al caso della Sardegna dove è stato avviato il primo progetto di filiera della birra, voluto da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana per rilanciare la produzione brassicola sull’isola e creare un modello replicabile in altre regioni, con il coinvolgimento di 20 birrifici locali, un produttore di luppolo e una cooperativa di produttori di cereali.


Con l’Italia costretta ad importare il 65% del suo fabbisogno di malto d’orzo, ci sono dunque le condizioni per sostenere la crescita della filiera agricola dando alle aziende agricole una opportunità di diversificazione colturale delle produzioni, come sta avvenendo nel caso del luppolo, l’altro ingrediente fondamentale e simbolo della della birra. Nell’ultimo periodo si sta, infatti, assistendo a una sempre maggiore professionalizzazione di questo tipo di coltivazione, grazie anche all’azione del Consorzio Birra Italiana con il coinvolgimento di cooperative specializzate nella lavorazione. Per fare ciò, servono adeguate misure di sostegno a favore delle aziende, colpite dalle avversità atmosferiche ma anche da un aumento dei costi che è diventato strutturale nonostante la discesa dell’inflazione, riducendo i margini di reddito. Importante in tale ottica sarebbe il ripristino della riduzione sull’accisa per i microbirrifici, decaduto lo scorso anno. Occorre poi sviluppare soluzioni di Agricoltura 5.0 per contenere gli impatti del cambiamento climatico, anche sviluppando la ricerca genetica per sperimentare nuove varietà più resistenti.


La filiera della birra italiana artigianale vede oggi quasi 1200 birrifici in tutta Italia, di cui circa un quarto è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie, secondo l’analisi del Consorzio Birra Italiana, con una percentuale in costante crescita. Al netto delle difficoltà causate da clima e dall’impatto delle crisi internazionali sui costi di produzione, la birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export e, un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.

Bando Agea da 4 mln per acquisto confetture italiane per indigenti

Bando Agea da 4 mln per acquisto confetture italiane per indigentiRoma, 8 nov. (askanews) – Confettura extra di frutta prodotta con materia prima italiana e confezionata in barattoli da 330/400 grammi da distribuire gratuitamente agli indigenti tramite gli enti caritatevoli. E’ la fornitura richiesta da Agea attraverso la pubblicazione di un bando che si inserisce nel contesto degli interventi finalizzati all’approvvigionamento di derrate alimentari destinate in aiuto ai piu’ bisognosi. Il quantitativo di confettura di frutta richiesto è di 1.317.523,031 kg per un importo totale di 4.347.826,00 di euro, oltre l’IVA al 10%.


L’intervento rientra nel Programma annuale del Fondo Nazionale per gli indigenti approvato dal MASAF lo scorso giugno con uno stanziamento complessivo di 54.900.000 di euro per il reperimento sul mercato di 10 diverse tipologie di alimenti. Il bando è stato pubblicato anche sul sito dell’Agenzia e sarà gestito tramite la piattaforma di acquisizione dinamica della Pubblica Amministrazione SDAPA. Il termine per la presentazione delle offerte scadrà il 21 novembre prossimo. La procedura di gara scelta è quella ristretta con criterio di aggiudicazione del minor prezzo anche in presenza di una sola offerta. La distribuzione dei barattoli di confettura di frutta agli enti caritatevoli sarà suddivisa su tre lotti “territoriali”, avrà inizio a partire dalla stipula del contratto con i fornitori aggiudicatari e dovrà concludersi entro 80 giorni.


Si tratta del terzo bando pubblicato da AGEA tra i dieci previsti dal Programma annuale degli aiuti nazionali agli indigenti. Il primo, pubblicato nello scorso mese di ottobre, è relativo all’acquisto di latte UHT parzialmente scremato di origine italiana in confezioni da 1 litro per un quantitativo totale di 10.907.237,511 litri pari ad un importo complessivo di euro 9.816.513,76 (oltre IVA). Il secondo, pubblicato sempre ad ottobre, riguarda invece la fornitura di riso da risotto di origine italiana per un quantitativo minimo pari a 3.380.009,599 kg suddiviso in confezioni sottovuoto da 1 kg e per un importo di euro 6.422.018,24 (oltre IVA). “Abbiamo dato una decisiva accelerazione all’esecuzione degli interventi in aiuto agli indigenti – dichiara in una nota il direttore di Agea Fabio Vitale – calendarizzando l’esecuzione dei 10 bandi previsti dal Programma Nazionale annuale entro la fine dell’anno. Uno sforzo organizzativo necessario per concretizzare sul piano operativo l’input del Ministro Lollobrigida affinchè la distribuzione delle 10 derrate alimentare previste dal programma 2024 avvenga il più rapidamente possibile con l’obiettivo di rispondere puntualmente alle esigenze degli enti caritatevoli e quindi ai bisogni degli indigenti. Un obiettivo – aggiunge Vitale – che certamente riusciremo a raggiungere posto che i nostri uffici sono già riusciti a bandire e contrattualizzare tutti gli undici interventi del paniere 2024 finanziati con le risorse europee del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE +) per un importo complessivo pari a 57 milioni di euro”.


Il totale di spesa complessiva relativa ai 21 interventi che AGEA sta gestendo in aiuto agli indigenti grazie ai fondi nazionali e a quelli europei ammonta pertanto a 111.900.000 euro.