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Cia: bene ampliamento tassazione catastale per attività agricole

Cia: bene ampliamento tassazione catastale per attività agricoleRoma, 30 apr. (askanews) – La tassazione catastale attualmente riservata alle “tradizionali” attività agricole di coltivazione, allevamento e silvicoltura, viene ampliata anche ad altre specifiche attività. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, è questa la novità più rilevante del Decreto legislativo cui oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera e che conferma gli orientamenti espressi dalla Legge Delega.


Con queste disposizioni, il legislatore vuole, infatti, rivolgere una maggiore attenzione ai “più evoluti sistemi di coltivazione” e a quelle attività che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi imposti dal Pnrr. Di conseguenza, ai redditi prodotti da tali attività verrà applicata la tassazione catastale fino al raggiungimento di una determinata soglia, oltre la quale la tassazione avverrà su base forfettaria. “Si tratta di misure che, se confermate, riconoscono il valore e la funzione plurale del settore agricolo, non solo nella sua veste di produttore ma anche i quella di custode dell’ambiente, impegnato in prima persona nella lotta ai cambiamenti climatici i cui primi effetti sono subiti proprio dagli agricoltori – commenta il presidente Cia, Cristiano Fini – C’è soddisfazione anche perché attraverso la previsione di un sistema di tassazione su base catastale si offre la possibilità agli agricoltori di sviluppare nuove attività correlata a quelle di coltivazione, che potranno assicurare integrazioni al proprio reddito e porre, quindi, le condizioni per una permanenza territoriale, a beneficio dell’intera collettività”.


Per Cia, è importante anche la norma che introduce concreti elementi di semplificazione nell’aggiornamento del catasto terreni, in continuità con quanto avvenuto a partire dal 2007 per i terreni agricoli interessati da aiuti comunitari. “Rammarica soltanto – conclude Fini – che la norma agevolativa, attesa soprattutto dai pensionati che continuano a svolgere l’attività agricola e avrebbe dovuto riservare a questa categoria le stesse condizioni previste per gli agricoltori professionali in materia di Irpef e Imu, non sia stata inserita nel testo del Decreto legislativo. Auspichiamo che il Governo in uno dei prossimi Decreti Legislativi recuperi questa mancanza e trovi modo di porre attenzione ad una fascia di contribuenti che con la loro opera meritoria si prodigano per il bene della collettività”.

Giansanti: autonomia alimentare Ue a rischio senza risorse adatte

Giansanti: autonomia alimentare Ue a rischio senza risorse adatteRoma, 30 apr. (askanews) – “Senza risorse finanziarie adeguate e incentivi pubblici agli investimenti per le innovazioni, anche l’autonomia alimentare della Ue è a rischio”. Dalla Sala dei Baroni del Maschio Angioino, a Napoli, Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, lancia l’allarme: “il futuro dell’Unione europea dipende dalle decisioni che saranno assunte, in particolare, sul debito comune per gli investimenti e sul mercato unico dei capitali. Il nuovo patto di Stabilità assolutamente non basta, con un bilancio dell’Unione fermo all’1% del PIL degli Stati membri”.


A Napoli per l’assemblea regionale di Confagricoltura Campania, Giansanti ha molto insistito su questo punto: “la questione delle risorse finanziarie è fondamentale e ineludibile. L’attuale bilancio agricolo della UE è assolutamente inadeguato. Non può reggere all’impatto del prossimo allargamento dell’Unione. Solo l’estensione della PAC all’Ucraina avrebbe un costo di 100 miliardi di euro in sette anni. Occorre definire gli orientamenti politici di fondo sulle risorse finanziarie da assegnare all’agricoltura dopo il 2027, prima dell’apertura dei negoziati con i Paesi candidati”. Nel frattempo, senza attendere la nuova riforma della PAC, secondo il presidente di Confagricoltura “si deve proseguire nella riduzione e nella semplificazione degli adempimenti burocratici a carico delle imprese. Va affrontato anche il tema delle pratiche sleali e del principio di reciprocità da applicare nei rapporti commerciali con Paesi Terzi. Ci sono ancora troppe misure – ha detto Giansanti – che non favoriscono le imprese europee e ancora tanto c’è da fare per sostenere i prezzi all’origine e riconoscere il giusto valore alle produzioni”.

Coldiretti: da agroalimentare italiano lavoro per 4 mln persone

Coldiretti: da agroalimentare italiano lavoro per 4 mln personeRoma, 30 apr. (askanews) – L’agroalimentare italiano rappresenta la prima ricchezza del Paese e dà lavoro a 4 milioni di persone, impegnati in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Così la Coldiretti nel commentare le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in occasione della sua visita in Calabria ha rimarcato l’importanza del comparto “per la quantità di ricchezza che produce e che redistribuisce attraverso il lavoro”.


Una risorsa occupazionale di vitale importanza per il Paese evidenziata alla vigilia del Primo maggio, la festa del lavoro. Mattarella ha visitato a Castrovillari la cooperativa Assolac – Associazioni latte calabresi, leader per la raccolta e commercializzazione del latte vaccino, associata a Coldiretti. L’agroalimentare nazionale rappresenta, ricorda la confederazione agricola, un patrimonio economico e lavorativo che è però messo a rischio dal fenomeno del “fake in Italy”, il cibo straniero spacciato per italiano sfruttando il concetto di ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti, quello che tecnicamente si chiama codice doganale.


Una frode contro la quale è partita dal Brennero una grande mobilitazione di Coldiretti con obiettivo la raccolta di un milione di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola. Un tema, quelo del contrasto al falso made in Italy, al centro delle 96 assemblee organizzate oggi dalla Coldiretti in tutta Italia.

In Emilia Romagna bando da 300mila euro per istituti agrari

In Emilia Romagna bando da 300mila euro per istituti agrariRoma, 30 apr. (askanews) – Il mondo dell’agricoltura guarda sempre più a tecnologia e innovazione digitale. E proprio per accompagnare questa trasformazione, la Regione Emilia-Romagna ha messo a punto un bando per potenziare laboratori e dotazioni tecnico-scientifiche negli istituti agrari tecnici e professionali.


Con un finanziamento complessivo di 300mila euro (150mila per ciascuna annualità 2024 e 2025) il bando regionale interviene per allineare la formazione degli studenti degli istituti di istruzione secondaria superiore a indirizzo agrario, tecnici e professionali, alla rapida evoluzione tecnologica che interessa il sistema agricolo e rurale. I progetti biennali delle scuole dovranno essere rivolti all’acquisto di strumenti e attrezzature per mettere a disposizione dei futuri tecnici agrari le competenze dell’agricoltura 4.0 da utilizzare anche nelle strutture didattico sperimentali associate agli Istituti agrari.


Potranno essere presentati interventi nel settore dell’innovazione come tecnologie digitali per colture vegetali pieno campo, in serra e per allevamenti zootecnici; e soluzioni gestionali digitali da impiegare in azienda. Possono partecipare al bando gli istituti a indirizzo agrario tecnici e professionali con sede in Emilia-Romagna. Il contributo massimo per ogni scuola è di 12mila euro per ciascuna annualità, per il 100% della spesa ammissibile.

Filiera Italia: per olio Evo 12 euro a litro cifra giusta

Filiera Italia: per olio Evo 12 euro a litro cifra giustaRoma, 30 apr. (askanews) – “L’olio d’oliva extravergine è una delle grandi eccellenze dell’agroalimentare italiano e la sua valorizzazione passa anche dalla corretta retribuzione della filiera”: così Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, interviene nella discussione sul costo dell’olio d’oliva scatenata da una frase del leader della Uil Pierpaolo Bombardieri.


“Condividiamo la posizione del ministro Lollobrigida – dice Scordamaglia – 12 euro al litro è una cifra non solo accettabile, ma giusta”. “Siamo consapevoli che molte famiglie oggi abbiano difficoltà ad arrivare a fine mese, dopo aver visto ridurre drasticamente il proprio potere d’acquisto a causa dell’inflazione, una ‘tassa’ odiosa e ingiusta – prosegue Scordamaglia – Bisogna quindi lavorare in Italia per ridurre queste diseguaglianze crescenti del potere di acquisto, aiutando le fasce più deboli, ma allo stesso tempo educare i consumatori per aiutarli a capire che, piuttosto che rincorrere ultimo modello di cellulare, meglio investire in salute – suggerisce l’amministratore delegato di Filiera Italia – con quei 50 centesimi in più al giorno che servono per l’acquisto di un buon olio extravergine d’oliva italiano, pagandolo il giusto a chi fa sacrifici enormi per produrlo”. “Rifuggiamo quelle offerte al ribasso che massacrano la nostra filiera o nascondono contraffazioni e frodi”, conclude Scordamaglia.

Agroalimentare, il vino austriaco Ruster Ausbruch diventa Dop

Agroalimentare, il vino austriaco Ruster Ausbruch diventa DopRoma, 30 apr. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato la Dop per il tradizionale vino austriaco “Ruster Ausbruch”, che entra così a fare parte del registro europeo delle Indicazioni Geografiche.


L’Ausbruch viene prodotto principalmente nel comune di Rust, sulle rive del Neusiedlersee nel Burgenland. Per questo motivo si chiede la protezione del termine tradizionale “Ausbruch” in combinazione con la denominazione d’origine “Rust” come “Ruster Ausbruch”. Questa Dop riguarda un vino dolce ottenuto da uno o più vitigni a bacca bianca. Le uve bianche vengono colpite dalla Botrytis cinerea mentre sono ancora sulla pianta. Questo fungo si forma soprattutto nelle zone dove le estati calde, gli autunni miti e l’umidità causata dalla formazione di nebbie provenienti da un vicino specchio d’acqua creano condizioni ottimali. Il fungo ammorbidisce le bacche e provoca un avvizzimento simile all’uva passa, e quindi la concentrazione di acido, zucchero, estratto e aroma. Il conseguente aumento del contenuto di glicerolo rende il Ruster Ausbruch molto denso e gli conferisce il caratteristico colore dal dorato al giallo ambrato. Le uve botritizzate vengono selezionate manualmente in più passaggi. I grappoli adatti devono quindi essere mirati e “schiacciati” a mano, da qui il nome “Ausbruch”, che può essere tradotto direttamente con “schiacciamento”.


Questi vini non sono completamente fermentati e sono quindi caratterizzati anche da un elevato contenuto di zucchero residuo, che conferisce loro un gusto dolce con aromi di frutta secca, miele, mandorle caramellate e frutta esotica, come le banane mature.

Unaprol: sostenere olio Evo italiano contro concorrenza sleale

Unaprol: sostenere olio Evo italiano contro concorrenza slealeRoma, 30 apr. (askanews) – “L’Italia è fra i primi tre maggiori consumatori di extravergine di oliva al mondo con circa 480 milioni di chili. L’olio italiano è un’eccellenza ed è fondamentale che i consumatori sappiano che gli olii extravergine di oliva a basso prezzo non possono essere realmente italiani, ma magari miscele che provengono da paesi extra Ue senza tutti i controlli necessari”. Così Davide Granieri, presidente di Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano) e vicepresidente di Coldiretti, sottolinea in una nota l’importanza della promozione dell’olio italiano per sostenere gli agricoltori, come dichiarato dal ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida intervenuto a difesa del comparto.


“Va fermata la concorrenza sleale verso un settore che ha 50milioni di giornate lavorative e che difende anche la dignità di tutte le aree interne. Il nostro – spiega Granieri – è un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo”. Proprio la difesa dell’agroalimentare nazionale è uno dei temi al centro delle 96 assemblee organizzate dalla Coldiretti e in corso oggi in tutta Italia, con oltre 50mila agricoltori che partecipano alle assemblee.

Aceto Balsamico di Modena Igp e tradizionale Dop insieme a Cibus

Aceto Balsamico di Modena Igp e tradizionale Dop insieme a CibusRoma, 30 apr. (askanews) – I Consorzi di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena si presentano insieme a Cibus a Parma come “Le Terre del Balsamico”.


In programma due talk show per sensibilizzare il pubblico di operatori e professionisti presenti in fiera sulle tematiche legate all’importanza dell’autenticità e come la cultura enogastronomica sia capace di creare grande valore, economico e sociale. Inoltre, le degustazioni sono all’ordine del giorno con appuntamenti quotidiani dedicati a come riconoscere l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e i suoi affinamenti e sul Consortium Profile e come riconoscere le caratteristiche organolettiche dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. “E’ un’occasione per confrontarsi con gli addetti ai lavori, far capire la complessità e la preziosità del mondo del Balsamico – afferma Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e vice presidente di Le Terre del Balsamico – sia dal punto di vista delle tradizioni secolari alla base dell’Aceto Balsamico IGP e DOP, che hanno una matrice comune, sia dal punto di vista economico con un comparto che produce annualmente circa 100 milioni di litri per un fatturato globale che sfiora il miliardo di euro e un export che supera il 90%”.

Assemblea Unionbirrai: puntare a normativa riordino comparto

Assemblea Unionbirrai: puntare a normativa riordino compartoRoma, 30 apr. (askanews) – Promuovere la cultura della birra artigianale con eventi formativi e didattici, potenziare il ruolo dei referenti regionali aumentando i servizi alle micro-imprese brassicole associate e lavorare per una normativa di riordino generale del comparto. Si è incentrata su questi obiettivi l’assemblea nazionale dei soci di Unionbirrai, tenutasi a Milano sotto la guida di Vittorio Ferraris, direttore generale dell’associazione di categoria per la tutela, la promozione, la valorizzazione e la rappresentanza dei piccoli birrifici indipendenti italiani.


Con oltre 500 soci e 700 appassionati e partner affiliati, Uniobirrai rappresenta l’associazione di riferimento di un mercato che in Italia, oramai, sfiora il mezzo miliardo di euro di volume d’affari. “Oltre a rinnovare gli storici appuntamenti come il contest Birra dell’Anno o i concorsi speciali, siamo al lavoro nella realizzazione di nuove occasioni che possano far conoscere a target inesplorati le peculiarità, la qualità e la ricchezza dei microbirrifici artigianali nazionali – ha detto Vittorio Ferraris – Il prossimo 4 giugno, ad esempio, replicheremo l’eccezionale iniziativa per la Festa della Repubblica presso l’Ambasciata italiana a Bruxelles, in collaborazione con la CIA-Confederazione Italiana Agricoltori”.


“Auspichiamo che al livello nazionale il Governo lavori ad un riordino generale della vetusta normativa che sovrintende a tutta la filiera brassicola che aspetta, da tempo, uno svecchiamento funzionale al suo fermento produttivo”, ha concluso il presidente di Unionbirrai.

Arborea: fatturato 2023 tocca i 232 mln (+7%), prodotti 181 mln litri latte

Arborea: fatturato 2023 tocca i 232 mln (+7%), prodotti 181 mln litri latteMilano, 30 apr. (askanews) – La Cooperativa sarda Arborea, composta da 155 aziende agricole, nel 2023 ha registrato un fatturato di 232 milioni di euro nel 2023, in crescita del 7% rispetto al 2022, con una produzione di 181 milioni di litri di latte bovino. Per la cooperativa si tratta di un fatturato “mai raggiunto in oltre 65 anni di storia”, particolarmente significativo visto il complesso scenario economico e di settore dello scorso anno e, più in generale, i costi aggiuntivi legati all’insularità che gravano sia sull’import di materie prime che sul trasporto delle merci verso i diversi mercati.


I dati 2023 sono il risultato sia dell’aumento dei ricavi sia del completamento del processo di risanamento, che ha portato al rientro dalla perdita di 12 milioni di euro registrata nel 2021. L’incremento di fatturato è stato trainato da due direttrici: il mercato regionale ha segnato +5%, il mercato nazionale ha registrato +11% grazie all’allargamento distributivo e al lavoro di presidio su trade e gdo, portando la divisione al consumo a un +10% e il brand Arborea a un +18% complessivi. A questi risultati ha contribuito principalmente la razionalizzazione del portafoglio prodotti per una valorizzazione delle referenze a maggior valore aggiunto e del segmento premium. “Il 2023 è stato un anno sfidante e cruciale per il riassetto interno; i numeri raggiunti confermano il rientro dalle perdite del 2021 e consentono di guardare con fiducia al futuro. Ci affacciamo a questo orizzonte dopo le azioni intraprese sul fronte della riorganizzazione e per la remunerazione al socio che intendiamo preservare in linea con la media nazionale. Nel 2023 è stata mediamente di 0,60 euro al litro Iva inclusa, nonostante il trend di flessione generale, impegnandoci, anzi, a mantenerla costante in qualunque condizione di mercato”, ha dichiarato Remigio Sequi, presidente e amministratore delegato della Cooperativa Assegnatari Associati Arborea. “Proseguiremo negli sforzi per consolidare l’inversione di tendenza alla crisi del comparto lattiero caseario in Sardegna che dal 2021 a oggi ha registrato la chiusura di 45 aziende agricole della nostra Cooperativa, condizione essenziale per proseguire sul piano della crescita e dello sviluppo del primo distretto agroalimentare della Regione – ha aggiunto Sequi – Uno sviluppo testimoniato anche dal trend positivo dei dati nei primi quattro mesi del 2024 rispetto a quanto accaduto nel primo quadrimestre 2023, sia relativamente al volume d’affari che al contenimento costi”.


Tra le operazioni del riassetto portato a termine sono da rilevare la progressiva diminuzione dell’esposizione bancaria con gli istituti di credito, pari a 26,5 mio euro in due anni, la concentrazione della produzione e l’efficientamento degli impianti. Un altro traguardo importante raggiunto nel corso dell’anno è stato l’accordo sindacale che ha previsto l’assegnazione di un premio produzione ai lavoratori dipendenti, collegato direttamente ai livelli di prezzo del latte pagato ai soci. “L’impegno profuso per far fronte alle difficoltà del mercato e trasmettere fiducia al comparto con l’intervento sulla remunerazione è stato intenso, segnando un punto di svolta nel 2023 – ha commentato Maria Cristina Manca, direttore operativo di Arborea – Per il futuro intendiamo continuare a innovare il settore secondo il principio guida della sostenibilità, accrescendo la distribuzione sui mercati”. Nel corso del 2024 sono previsti nuovi interventi sia sul fronte dell’assetto industriale e produttivo per aumentare la capacità produttiva che nelle infrastrutture logistiche per supportare la maggiore movimentazione dei volumi: azioni da realizzare nel rispetto dell’efficienza energetica e della transizione green intraprese con il Piano Industriale 2022- 2025. Tali progetti sosteranno il lancio di nuovi prodotti in linea con i trend del benessere psico-fisico”.