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Assolatte incontra Lollobrigida su difficoltà settore

Assolatte incontra Lollobrigida su difficoltà settoreRoma, 13 nov. (askanews) – Una delegazione di Assolatte ha incontrato oggi il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida e manifestato le preoccupazioni delle imprese di trasformazione, che si trovano ad affrontare difficoltà sempre più stringenti.

L’eccezionale fiammata inflattiva non accenna a rientrare e i costi di produzione si mantengono su livelli al limite del sopportabile. Nel frattempo, i tassi di interesse sono aumentati di ben nove volte negli ultimi 24 mesi. “Ricorrere al credito sta diventando una missione impossibile – conferma Paolo Zanetti, presidente di Assolatte a capo della delegazione – i tassi che ci troviamo a pagare azzerano i già risicati margini del settore, quando non ci costringono a chiudere i bilanci in rosso”. I consumi ristagnano e il mercato scivola verso il basso. “Abbiamo chiesto al ministro di intervenire anche sui nuovi problemi emergenti come le normative europee sulle plastiche, che costringono le nostre imprese a nuovi e ingenti investimenti che si tradurranno, inevitabilmente, in un aumento dei prezzi – ha sottolineato Zanetti”.

Per Assolatte questo è invece il momento in cui si rende necessario uno sforzo corale in direzione opposta: “il settore ha bisogno di regole nuove, lungimiranti, che consentano alle imprese lattiero casearie di produrre con la qualità e la sicurezza di sempre a costi accettabili”.

Agroalimentare, l’asparago verde di Canino diventa Igp

Agroalimentare, l’asparago verde di Canino diventa IgpRoma, 13 nov. (askanews) – L’Asparago verde di Canino entra nel nel registro delle indicazioni geografiche protette (Igp). Lo annuncia in una nota il deputato azzurro e vice presidente della Commissione Ambiente, Territori e Lavori Pubblici della Camera, Francesco Battistoni. “La Commissione europea ha riconosciuto l’unicità e l’eccellenza di questo alimento prodotto nella Tuscia che rende orgogliosi i territorio viterbesi e tutta l’Italia del agroalimentare”, spiega.

Con questa iscrizione l’asparago della Tuscia verrà aggiunto all’elenco degli oltre 1660 prodotti già protetti “e per l’Italia e per i territori della Tuscia significa fare un ulteriore passo in avanti verso la qualificazione delle eccellenze agroalimentari italiane che rappresentano una leva di sviluppo sociale ed economico ma anche un riconoscimento al nostro made in Italy e alla qualità assoluta della nostra agricoltura”, conclude Battistoni. “La denominazione IGP richiama l’inscindibile legame tra il prodotto d’eccellenza e la comunità da cui proviene – commenta l’On. Mauro Rotelli, Presidente della Commissione Ambiente Della Camera – Il rispetto della sostenibilità ambientale è requisito per l’attribuzione di tale certificazione, segnale del connubio tra produzione agricola e tutela del territorio”.

Filiera latte: bene regolamento Ue su Ig. Italia leader settore

Filiera latte: bene regolamento Ue su Ig. Italia leader settoreRoma, 13 nov. (askanews) – Un impatto positivo sull’intero settore lattiero caseario, dove l’Italia è leader in Europa, con più tutele per i prodotti Dop e Igp. E’ l’opinione del comparto lattiero caseario sul nuovo Regolamento sulle Ig, gli alimenti e le bevande a indicazione geografica, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea è attesa per la primavera del 2024. L’Italia è leader di settore a livello europeo con 882 referenze (il 25% del totale europeo), precedendo sul podio Francia (755) e Spagna (372).

Il tema è stato al centro della quinta edizione del Dairy Summit di Parma, al quale ha partecipato anche l’europarlamentare Paolo De Castro, primo vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale e relatore del provvedimento Ue. Proprio De Castro ha evidenziato la complessità del lavoro per arrivare alla definizione del nuovo Regolamento, “perché le IG non interessano allo stesso modo tutti e 27 gli Stati della Ue. A sentirne la necessità è infatti soprattutto la parte meridionale dell’Europa, mentre altrove è percepito come burocrazia. Tuttavia, non si tratta di curiosità enogastronomiche, bensì significa proteggere un sistema che, alla fine del 2023, dovrebbe oltrepassare i 90 miliardi di euro di fatturato”. Quando il nuovo Regolamento sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ovvero presumibilmente nella primavera del 2024, “non ci sarà più spazio per l’italian sounding – ha detto De Castro – ovvero per imitazioni come il prosek croato e l’aceto balsamico sloveno o cipriota. E, grazie a un alert-system che dovremo costruire, ci sarà più protezione anche sul web”.

Nel settore lattiero-caseario, infatti, l’Italia detiene un ruolo di leadership: è seconda in Europa solo alla Francia a livello di IG (55 a 56), ma di gran lunga primi per volumi di produzione, con 589mila tonnellate di prodotto tutelato, rispetto alle 238mila francesi e alle 31mila spagnole. Il valore dei formaggi, inoltre, vale in Italia il 60% del valore complessivo delle produzioni IG nazionali. Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, spiega: “il lattiero caseario è il primo settore dell’industria alimentare italiana, con 18 miliardi di euro di fatturato realizzati nel 2022. Negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70% ogni anno ribaltando la bilancia commerciale, passata da -100 milioni a +1,9 miliardi di euro. Sempre dieci anni fa l’export verso i paesi Ue aveva una quota del 60% e l’extra Ue del 40%, oggi siamo a 70% Ue e 30% extra Ue. Abbiamo cioè performato bene in Europa – ha detto – dove continuiamo a crescere ma dove il mercato è ristretto a una popolazione di 500 milioni di persone”.

Consorzio prosciutto toscano Dop a Toronto dal 15 al 17 novembre

Consorzio prosciutto toscano Dop a Toronto dal 15 al 17 novembreRoma, 13 nov. (askanews) – Il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP vola in Canada, dove il 15 e il 17 novembre sarà protagonista di due eventi a Toronto in occasione della VIII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, che quest’anno si celebra dal 13 al 19 novembre. La partecipazione del Prosciutto Toscano DOP si sviluppa in collaborazione con la Regione Toscana e vede il Consorzio protagonista al fianco di altre tre eccellenze del territorio: Pecorino Toscano DOP, Finocchiona IGP e Olio Toscano IGP.

Il Canada rappresenta il secondo principale mercato extra UE per il Prosciutto Toscano DOP e negli ultimi 3 anni ha visto una crescita del 14%. Complessivamente, il fatturato al consumo del Prosciutto Toscano nel 2022 ha sfiorato quota 75 milioni di euro. La quota delle esportazioni del Prosciutto Toscano DOP rappresenta il 15% del fatturato al consumo del comparto, suddivisa a livello geografico 70% area UE e 30% area extra UE.

Emilia Romagna al lavoro per aprire a export kiwi in Giappone

Emilia Romagna al lavoro per aprire a export kiwi in GiapponeRoma, 13 nov. (askanews) – La Regione Emilia Romagna punta ad aprire all’export dei kiwi in Giappone, mettendo a punto un protocollo fitosanitario condiviso. L’impegno è stato presentatato nel corso della missione della Regione nel paese de Sol Levante, dove oggi si è tenuto un seminario tecnico a Tokyo con operatori giapponesi, aziende italiane del settore agroalimentare, università e centri di ricerca. All’iniziativa anche il presidente Stefano Bonaccini.

“Siamo al lavoro per aprire questo mercato al nostro prodotto. L’obiettivo è mettere a punto un protocollo fitosanitario condiviso – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Mammi – Il Giappone rappresenta un canale commerciale prezioso per i nostri produttori, e la presenza del ministero dell’Agricoltura giapponese (MAFF) è stata un’opportunità significativa per l’apertura delle trattative”. L’ortofrutta è uno dei settori di punta dell’agricoltura emiliano-romagnola con una produzione lorda vendibile di 1,2 miliardi di euro su una superficie coltivata di 56 mila ettari. Mammi ha ricordato anche i forti investimenti della Regione sul fronte della ricerca, con 10 milioni di euro nel 2023.

La Food valley emiliano-romagnola protagonista in Giappone

La Food valley emiliano-romagnola protagonista in GiapponeRoma, 13 nov. (askanews) – La Food Valley emiliano-romagnola protagonista in Giappone, a Tokyo, nella sede dell’Ambasciata italiana in occasione del lancio della Settimana della cucina italiana nel mondo. Primo appuntamento di una serie di iniziative che accompagneranno la missione istituzionale della Regione in corso, oltre che nella capitale, nelle Prefetture di Ibaraki e Osaka fino al 18 novembre.

“Il Giappone apprezza il Made in Italy e il nostro Paese è già oggi il primo in Europa per volume di esportazioni alimentari. Per la Food Valley e per i suoi prodotti, le opportunità sono straordinarie e noi vogliamo coglierle al fianco dei nostri produttori, sostenendo anche in questo modo la rinascita di quei territori che sono stati così duramente colpiti dall’alluvione – ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – Non solo nell’agroalimentare, ma anche in campo industriale, della ricerca e della scienza. Consapevoli delle grandi opportunità che uno Stato come il Giappone può offrire al nostro sistema regionale dell’innovazione, alla rete delle nostre imprese avanzate, ai centri di ricerca, alle università. Per spingere su crescita e lavoro”. Protagonisti tutti i territori, da Rimini a Piacenza, con i prodotti, i vini, le aziende, i Consorzi di tutela dei prodotti tipici Dop e Igp. Per un settore che dà lavoro a 70-80 mila persone in campo agricolo e a centinaia di migliaia in quello agroalimentare, vale complessivamente 20 miliardi di euro ed è la seconda voce dell’export regionale, con 9,3 miliardi di euro, dopo la meccanica e la meccatronica. E che ha nel Giappone, già oggi uno dei suoi principali canali di sbocco extraeuropei.

“Siamo la regione con il più alto numero di indicazioni geografiche DOP e IGP in Europa, ben 44 – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi -Parliamo di 3,6 miliardi di euro di produzione su 7 miliardi a livello nazionale. Tutte eccellenze che dobbiamo continuare a produrre, proteggere e promuovere. Il nostro obiettivo è promuovere le DOP e le IGP dell’Emilia-Romagna assieme ai Consorzi e alle imprese agroalimentare che saranno con noi in missione per aprire sempre maggiori opportunità e consolidare quelle esistenti, anche in vista di Expo 2025 che si terrà a Osaka”. Su un valore complessivo nazionale di circa 8 miliardi di euro, l’Emilia-Romagna è già oggi la seconda regione italiana per export verso il Giappone, con una quota del 23,4% e oltre 1.800 imprese esportatrici. La provincia che esporta di più è quella di Bologna (47,9%), seguita da Modena (29%).

Valsoia: in primi 9 mesi 2023 ricavi di vendita a 86 mln (+10,8%)

Valsoia: in primi 9 mesi 2023 ricavi di vendita a 86 mln (+10,8%)Roma, 13 nov. (askanews) – Nei primi nove mesi del 2023 Valsoia ha registrato ricavi di vendita per 86,0 milioni di euro rispetto a 77,7 milioni dello stesso periodo 2022. L’incremento è pari a 8,4 milioni (+10,8%) rispetto all’esercizio precedente che già aveva evidenziato una crescita del 10,9% sul 2021. In crescita sia i ricavi della divisione salutistica (+5,5%), sia quelli della divisione food tradizionale (+26,7%). Positivo l’andamento sia a valore che a volumi per tutte le marche principali della Società, siano esse di proprietà o in distribuzione.

Si è riunito oggi il consiglio di amministrazione di Valsoia, che ha approvato l’informativa periodica aggiuntiva al 30 settembre 2023. Per il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi “in questi primi nove mesi abbiamo migliorato i ricavi di entrambe le nostre divisioni, food salutistico e food tradizionale. Positivo l’andamento dei volumi per le nostre marche principali, in uno scenario molto complesso segnato all’opposto da una generale contrazione dei consumi nei mercati alimentari, conseguenza di una ancora elevata inflazione”. Per quanto riguarda i lavori di ampliamento dello stabilimento di Serravalle Sesia “stanno procedendo allineati al timing ed ai costi previsti dal progetto, unitamente ad ulteriori investimenti industriali finalizzati ad un crescente efficientamento produttivo ed una ancora maggiore sostenibilità e rispetto per l’ambiente”.

“Siamo e rimarremo comunque fortemente concentrati – ha concluso – anche nell’ ultimo trimestre di questo anno, sul controllo dei costi di acquisto e delle marginalità della Società che restano oggi la priorità insieme alla difesa dei volumi di vendita e alla crescita delle nostre quote di mercato”. Ad ottobre le vendite a volume del gruppo hanno registrato una ulteriore crescita, accelerando rispetto al già positivo andamento dei primi nove mesi dell’anno. Molto positivi, spiega la società, risultano inoltre i ricavi di vendita di ottobre rispetto al pari mese 2022. Sono quindi confermati tutti gli investimenti in comunicazione e le attività promozionali al consumo sui punti di vendita come previsto dai piani per l’ultimo trimestre 2023.

Regolamento imballaggi: sindacati scrivono a Dialogo Sociale Ue

Regolamento imballaggi: sindacati scrivono a Dialogo Sociale UeRoma, 13 nov. (askanews) – La proposta di Regolamento europeo sugli imballaggi, nella sua attuale formulazione, avrà effetti negativi sulle filiere produttive, sulle abitudini dei consumatori e, soprattutto, pesanti ricadute occupazionali, in particolare sul comparto agroalimentare. Ed è una proposta che ignora l’importanza della filiera del riciclaggio dei rifiuti, settore nel quale l’Italia è leader in Europa. Lo sottolineano Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil in un documento unitario che il sindacato europeo (Effat) ha portato, oggi, all’attenzione del Dialogo sociale dell’industria alimentare, organismo UE dove si incontrano periodicamente i rappresentanti della Commissione e delle parti sociali europee.

Nel documento, Fai-Flai-Uila sottolineano, in particolare, come “la proposta della Commissione non osservi le regole che la stessa Unione europea si è data con l’agenda “Legiferare meglio” (betterregulation), la quale prescrive che le azioni dell’UE siano fondate su un’analisi completa e approfondita dei bisogni”. Al contrario, prosegue il documento “i documenti di accompagnamento della proposta, presentati dalla Commissione, sebbene eccezionalmente corposi, sono totalmente evasivi per quanto riguarda l’analisi dell’impatto economico e sociale sul comparto industriale e sugli addetti”. “Ci auguriamo, infine – dichiarano i responsabili del coordinamento internazionale di Fai-Flai-Uila Alberto Kulberg Taub, Andrea Coinu e Fabrizio De Pascale – che in futuro la Commissione rispetti anche un altro principio fondamentale che l’Unione europea si è data e che è quello di coinvolgere i cittadini, le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori in ogni fase del processo decisionale”.

Al via primo Master per direttori Consorzi targato Origin Italia

Al via primo Master per direttori Consorzi targato Origin ItaliaRoma, 13 nov. (askanews) – Ha preso il via a Roma il ciclo di lezioni del primo executive master per direttore di Consorzio di tutela, promosso da Origin Italia con Accademia Qualivita, la realtà formativa della omonima Fondazione.

Il Master punta a formare una figura professionale che, dotata di una solida preparazione tecnica riferita al panorama normativo ed economico di riferimento, sia in grado di affrontare la gestione delle molteplici attività di un Consorzio quali la tutela internazionale, la promozione del prodotto, le relazioni con i soci e gli enti istituzionali, la programmazione produttiva e la cura generale di un prodotto DOP IGP. Normativa e istituzioni, marketing e comunicazione, management, progetti e finanziamenti, certificazione, mercati e distribuzione, sostenibilità, nutrizione e turismo. Questi i sette moduli per un totale di 144 ore di formazione.

“All’indomani dell’approvazione della Riforma IG a livello europeo, parte ufficialmente un percorso mai affrontato prima in Italia – commenta Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia – Il sistema delle Indicazioni Geografiche, apice del made Italy agroalimentare, ha vissuto un’importante evoluzione che ha alzato il livello di complessità nella gestione e nel coordinamento delle filiere DOP IGP ed è necessario per i Consorzi poter attingere, da un bacino molto più ampio, risorse ben formate nei vari ambiti che interessano la cura e lo sviluppo strategico di una filiera di qualità certificata”. “Delle 887 Indicazioni Geografiche italiane solo le prime 40 rappresentano l’80% del valore ed è per questo motivo che abbiamo sentito la necessità di formare nuove professionalità utili alla crescita anche delle altre filiere DOP IGP che oggi hanno un potenziale ancora inespresso – commenta Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita – per questo abbiamo voluto dare vita a un master di livello elevato durante il quale i partecipanti potranno beneficiare dell’incontro con alcuni dei massimi esperti del settore”.

Olio, in Veneto raccolta leggermente superiore al 2022

Olio, in Veneto raccolta leggermente superiore al 2022Roma, 13 nov. (askanews) – Si avvia verso la conclusione la campagna olearia 2023 in Veneto: il bilancio è di una quantità in leggera ripresa rispetto al 2022, pure se sempre in calo rispetto alle annate migliori, ma con un’ottima resa e una alta qualità. A fare il bilancio è Confagricoltura Veneto, il cui presidente Leonardo Granata spiega: “per certi aspetti il 2023 è stato migliore dell’anno scorso, segnato dalla siccità che aveva causato una forte cascola. La situazione, tuttavia, è disomogenea anche negli stessi areali: ci sono aziende agricole che portano a casa una buona produzione, mentre altre non hanno prodotto nulla o quasi. Diciamo che, in media, si prevede un bilancio con una percentuale del 50-60% di raccolto rispetto al 45% del 2022”.

Le piogge, però, hanno favorito la buona qualità delle olive, anche se ci sono stati danni consistenti da grandine, soprattutto in aprile, che hanno colpito ampie fasce della Pedemontana veneta: dal Garda a Vittorio Veneto, passando per i Colli Euganei. “D’altra parte, la situazione climatica è questa e dobbiamo abituarci – aggiunge Granata – se pensiamo che negli ultimi cinque anni c’è stata solo una stagione che si è salvata pienamente senza soffrire gelo, grandine o siccità. L’olio veneto, comunque, è di altissima qualità grazie all’impegno forte dei produttori. Chiediamo però più attenzione sulla ricerca e sulla promozione, per diffondere una cultura sul prodotto olio esattamente come si fa con il vino”. La Regione Veneto ha convocato un tavolo tematico sull’olio per affrontare le principali criticità. “Bisogna riconoscere che l’ente regionale ha riportato l’attenzione sull’olivicoltura – sottolinea Granata in una nota – Penso anche a Veneto Agricoltura, che ha finanziato un progetto dedicato ad alcuni aspetti dell’oliveto, in modo particolare a fioritura, allegagione e cascola. È partito un monitoraggio su oliveti campione tra Garda, Valpolicella, Colli Euganei e Alta Trevigiana per capire quali interventi fare, a livello di concimazioni, per mitigare fenomeni come quello della cascola”.

Nel settore c’è preoccupazione per il calo dei consumi, che secondo i dati recenti della Commissione Ue è stato nel 2023 del 18%, causato dall’inflazione. L’aumento dei prezzi dell’olio sugli scaffali non aiuta. Secondo i dati 2022 di Veneto Agricoltura, la superficie a olivi in produzione è di 5.142 ettari, in lieve calo rispetto al 2021 (-0,8%). Circa il 70% delle piante è situato in provincia di Verona (3.565 ettari), seguita da Treviso (563 ettari) e Padova (440 ettari). La produzione 2022 è stata di 14.761 tonnellate.