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Psa, allargate zone restrizione. Confagri: rafforzare contenimenti

Psa, allargate zone restrizione. Confagri: rafforzare contenimentiRoma, 1 feb. (askanews) – La pubblicazione del Regolamento di esecuzione UE (2024/413) identifica le nuove zone di restrizione in merito alla Peste Suina Africana in Italia. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, se da un lato elimina la cosiddetta zona di restrizione III a carico degli allevamenti che sono ormai indenni e senza casi positivi da tempo, dall’altro estende le zone di restrizione I e II in tre regioni a causa dell’aumento del numero dei casi di cinghiali positivi alla PSA. Lo rende noto Confagricoltura, spiegando che la misura segue l’evoluzione che nell’ultimo mese ha visto una sensibile espansione dell’epidemia nel selvatico nel Nord-Ovest. L’estensione riguarda aree molto vocate alla produzione suinicola di eccellenza: in Lombardia le province di Pavia e Milano; in Piemonte le province di Asti e Cuneo, e in Emilia-Romagna la provincia di Piacenza.

“Gli allevamenti che si trovano nelle zone in restrizione subiscono ulteriori limitazioni alla commercializzazione dei capi – spiega in una nota il presidente della FNP Suini di Confagricoltura, Rudy Milani – Questo determinerà anche dei danni alle aziende agricole, che in qualche modo dovranno essere indennizzate”. “La strategia e il nuovo piano di contenimento del selvatico necessitano un rafforzamento – aggiunge Milani – dal momento che il numero dei capi selvatici infetti non accenna a diminuire e i territori interessati coprono un’area sempre più ampia e pericolosamente vicina alle aree maggiormente vocate”.

“Il Masaf – prosegue – grazie anche alla richiesta di Confagricoltura, ha previsto di estendere le risorse sinora stanziate a tutti i fermi successivi al primo agosto, ma ora potrebbero essere insufficienti. Occorre fare, d’intesa con l’amministrazione, una valutazione sulla verifica di tutti i danni diretti e indiretti che sono a carico degli allevamenti conseguenti a questi provvedimenti sanitari e che potrebbero essere maggiori di quelli considerati finora”. “A nostro avviso – conclude Milani – è anche necessario uno sforzo comune di istituzioni e filiere per evitare perturbazioni di mercato ingiustificate”.

Deliveroo: nel 2022 400 mln impatto economico, supportati 6.800 posti

Deliveroo: nel 2022 400 mln impatto economico, supportati 6.800 postiMilano, 1 feb. (askanews) – Nel 2022 le attività di Deliveroo in Italia hanno generato un impatto economico di quasi 400 milioni di euro, supportando 6.800 posti di lavoro. Lo rivela uno studio di Capital Economics, società di ricerca macroeconomica, che ha analizzato l’impatto e il valore economico generato dalla piattaforma di consegne a domicilio per il settore della ristorazione e l’economia italiana.

Alla fine del 2022, anno preso in considerazione dallo studio, Deliveroo collaborava con circa 21.000 ristoranti in Italia. Per questi ristoranti, la crescita delle attività economiche attribuibile alla collaborazione con Deliveroo è stata di quasi 350 milioni di euro di fatturato, con più di 4.000 nuovi posti di lavoro creati. A questo si aggiungono gli effetti indiretti innescati dalla crescita delle attività economiche: l’aumento del business dei ristoranti si è tradotto, infatti, in ulteriori 151 milioni di euro spesi, dagli stessi ristoranti, per l’acquisto di beni dai propri fornitori, che hanno supportato ulteriori 1.700 posti di lavoro nella supply chain e in altri settori dell’economia. Per quanto riguarda il settore della ristorazione, oltre all’aumento del business e del fatturato, la collaborazione con Deliveroo ha determinato per i ristoranti effetti anche più ampi: secondo la survey condotta da Capital Economics, oltre il 30% dei ristoratori intervistati ritiene abbia contribuito allo sviluppo del business. Tra questi, il 52% ha dichiarato che l’effetto più importante è stata la possibilità di raggiungere, attraverso l’app, nuovi clienti in nuove aree. Ma i benefici non sono solo economici. Sempre secondo lo studio, la collaborazione con Deliveroo ha determinato un aumento della digitalizzazione del business in circa il 25% dei ristoranti, aumentando l’efficienza, la produttività e determinando maggiore fiducia nell’utilizzo di strumenti digitali.

“L’Italia è un mercato chiave, uno dei più performanti a livello globale, dove vogliamo continuare ad investire e dove oggi collaboriamo con più di 24.000 tra ristoranti e supermercati raggiungendo più di 40 milioni di italiani – ha detto Matteo Sarzana, general manager Deliveroo Italy & Belgium – Nel 2023 abbiamo confermato la nostra posizione di leader di mercato. Il nostro obiettivo, per il 2024, è continuare a crescere in modo consistente, attraverso una strategia che vede anche nella consegna della spesa, attraverso la collaborazione con i più importanti brand della gdo in Italia, un pilastro chiave”.

Caputo (CoR): gli agricoltori in Ue meritano giusta remunerazione

Caputo (CoR): gli agricoltori in Ue meritano giusta remunerazioneRoma, 1 feb. (askanews) – Il Comitato europeo delle Regioni ha chiesto all’Unione europea di cambiare le modalità di assegnazione dei fondi agli agricoltori, per proteggerli meglio dai crescenti rischi derivanti da eventi meteorologici estremi, fluttuazioni dei mercati e crisi globali. Lo annuncia in una nota l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, nel giorno delle proteste degli agricoltori a Bruxelles, spiegando: “l’Europa deve cambiare approccio, è fondamentale assicurare la sostenibilità economica delle aziende agricole, che sono sempre più a rischio. Non possiamo più ignorare le proteste degli agricoltori, che scendono in piazza per far sentire con forza la propria voce. Gli agricoltori meritano una giusta remunerazione. È il momento di condividere un modello innovativo per rafforzare l’agricoltura, che gioca un ruolo chiave nella transizione verso un futuro sostenibile. Lotta ai cambiamenti climatici, tutela dei lavoratori e stabilizzazione del reddito agricolo devono necessariamente coesistere”.

Intanto, proprio ieri è stato approvato all’unanimità dai membri del Comitato europeo delle Regioni, riuniti in plenaria presso l’emiciclo del Parlamento europeo, il parere “Gestione dei rischi e regolamentazione dei mercati: gli strumenti per rafforzare la sostenibilità dell’agricoltura europea” presentato proprio da Caputo. “Il Parere individua i possibili miglioramenti da apportare negli strumenti di gestione dei rischi e nel meccanismo della riserva di crisi previsto dalla nuova Politica agricola comune – spiega Caputo – In particolare, ho evidenziato l’importanza di assegnare i finanziamenti dell’UE in base a criteri su misura e di promuovere prodotti assicurativi solidi per proteggere gli agricoltori dagli shock finanziari provocati da epidemie, conflitti e altre crisi, con impatti pesantissimi sui prezzi delle commodity agricole e dell’energia – conclude Caputo – che hanno reso insostenibili i costi di gestione aziendale per gli agricoltori, rafforzando al contempo la resilienza del settore agricolo”.

Prandini: da vertici Italia e Ue impegno su richieste agricoltori

Prandini: da vertici Italia e Ue impegno su richieste agricoltoriRoma, 1 feb. (askanews) – Il premier italiano Giorgia Meloni, il Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, ma anche i governatori Michele Emiliano e Alberto Cirio hanno espresso sostegno alla protesta degli agricoltori e hanno assunto alcuni primi impegni rispetto al piano “Non è l’Europa che vogliamo”, presentato dalla Coldiretti che oggi è scesa in piazza a Bruxelles in segno di protesta rispetto agli agricoltori europei in occasione del vertice straordinario Ue sul bilancio e sugli aiuti all’Ucraina.

Lo ha reso noto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che a Bruxelles ha avuto una serie di incontri per illustrare le ragioni della manifestazione che ha portato oltre un migliaio di agricoltori italiani aderenti a Coldiretti europea davanti la sede del Parlamento Ue, con iniziative coordinate che hanno visto protagonisti contadini provenienti da tutti i Paesi, dagli spagnoli ai belgi. Prandini ha spiegato che “non sarà accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli agricoltori, poiché oggi occorre assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che l’allargamento dell’Unione all’Ucraina venga pagato dalle aziende agricole”.

Tra le altre richieste, quella di cancellare definitivamente l’obbligo di lasciare i terreni incolti e l’introduzione del criterio di reciprocità delle regole produttive. Ma servono anche, secondo Coldiretti, mercati equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e vietando la vendita sotto i costi di produzione anche in Europa.

Latte, produzione mondiale in equilibrio e domanda in crescita

Latte, produzione mondiale in equilibrio e domanda in crescitaRoma, 1 feb. (askanews) – Produzione mondiale di latte in equilibrio e domanda mondiale in crescita: i prezzi del settore lattiero caseario dovrebbero, almeno nelle prossime settimane, mantenersi su valori sostenuti, favorendo così la possibilità delle catene di approvvigionamento di pianificare investimenti per migliorare produzioni, benessere animale, sostenibilità, internazionalizzazione.

I dati sono stati anticipati da Clal, portale di riferimento mondiale del settore lattiero caseario, a Fieragricola, la rassegna internazionale di agricoltura in corso a Veronafiere fino al 3 febbraio. Proprio Clal venerdì 2 febbraio farà un approfondimento sul comparto, coinvolgendo la catena di approvvigionamento, dai produttori alla grande distribuzione organizzata, affrontando anche i temi dei cambiamenti climatici, della mangimistica e dei costi di produzione, del dialogo per affrontare insieme le nuove sfide dei mercati. A fronte di produzioni sostanzialmente invariate, con i principali Paesi esportatori di formaggi, polveri e burro (Argentina, Australia, Bielorussia, Cile, Nuova Zelanda, Ue-27, Usa, Uruguay) che hanno prodotto solamente lo 0,2% di latte in più rispetto all’anno precedente, la domanda mondiale di prodotti lattiero caseari si è mostrata dinamica, con consumi in aumento dello 0,6% e scambi mondiali sostenuti (+4,1% le importazioni in milk equivalent e +3,1% le esportazioni) fra le principali aree del pianeta, e lascia sperare che il 2024 possa assicurare margini di guadagno in crescita per gli allevatori.

I risultati dell’ultima quotazione del Global Dairy Trade, l’asta dei prodotti lattiero caseari in Oceania con cadenza quindicinale e che rappresenta il termometro di fatto delle tendenze globali segna quotazioni positive per tutte le principali voci a listino: burro +5,8%, cheddar +1%, polvere di latte intero WMP +1,7%, polvere di latte scremato SMP +1,2%.

Approda in Italia Popeyes, il quick service di pollo made in Usa

Approda in Italia Popeyes, il quick service di pollo made in UsaRoma, 1 feb. (askanews) – Sbarca in Italia Popeyes, uno dei più grandi quick service restaurants di pollo, che nei suoi oltre 4.300 ristoranti in America e nel mondo ha portato lo stile culinario di New Orleans. Il primo ristorante sarà inaugurato quest’anno, ma la compagnia prevede un’importante espansione nella penisola nei prossimi anni, simile a quella avvenuta in Spagna dove sono già stati aperti 120 ristoranti.

L’ingresso del brand Popeyes in Italia è supportato da Restaurant Brands Iberia, master franchisee e uno dei principali gruppi di ristorazione organizzata in Spagna e Portogallo. Il pollo di Popeyes si ispira alla Louisiana, con sapori tipici della miscela di ingredienti ereditati dalla sua storia multiculturale. L’offerta si rifà ad una ricetta segreta ricca di diverse spezie, che donano al pollo un sapore caratteristico e riconoscibile, risultato delle 12 ore di marinatura.

Lollobrigida: per Comm. legge carne coltivata non viola diritto Ue

Lollobrigida: per Comm. legge carne coltivata non viola diritto UeRoma, 1 feb. (askanews) – “La Commissione europea ha chiuso la procedura Tris, avviata a seguito della notifica della legge sulla carne coltivata. La chiusura comporta che sia stata definitivamente accertata, da parte della Commissione europea, la compatibilità della legge con i principi del diritto della UE in tema di mercato interno”. Lo annuncia in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“Diversamente – spiega il ministro – la Commissione avrebbe proceduto con un parere circostanziato, a prescindere dalle modalità di notifica. Non ci sarà pertanto nessuna procedura di infrazione, né richiesta all’Italia di abrogare la legge. La Commissione – conclude Lollobrigida – chiede solo di essere informata sull’applicazione della legge da parte dei giudici nazionali. Come per tutti i provvedimenti che entrano in vigore in Italia, spetta ai giudici nazionali, in sede di applicazione, l’ulteriore vaglio di compatibilità con il diritto unionale”.

Cia a Fieragricola: con climate change 100 Dop e Igp a rischio

Cia a Fieragricola: con climate change 100 Dop e Igp a rischioRoma, 1 feb. (askanews) – Un regolamento europeo e una legge nazionale sulle biotecnologie per avere in campo colture più resistenti al climate change e alle fitopatie. È quanto serve all’agricoltura per affermare un cambio di paradigma netto di fronte alle emergenze climatiche, ambientali e fitosanitarie, e ancora di più per mettere al riparo dagli eventi catastrofali la Dop economy, che ha superato i 20 miliardi di produzione, ma che dipende, completamente, dalla salute dei territori, elemento cardine del sistema di certificazione. Di questo si è parlato alla 116esima edizione di Fieragricola durante il convegno tenuto da Cia-Agricoltori Italiani dal titolo “Dop e Ipg nella crisi climatica”.

Finora i cambiamenti climatici hanno tolto all’Italia un frutto su quattro e messo a rischio circa 1200 prodotti. Un centinaio, sottolinea Cia, sono Dop e Igp. Praticamente, sotto temperature elevate e siccità, gelate e alluvioni, il nostro Paese, primo al mondo per numero di denominazioni, 855 tra cibo e vino, vede compromesso già il 10% delle sue produzioni certificate. Dal Piemonte alla Sicilia, tra le regioni più in difficoltà, sono sotto i riflettori vere eccellenze del Made in Italy agroalimentare di qualità, come la robiola di Roccaverano Dop, la mela dell’Alto-Adige Igp, l’olio extravergine Garda Dop, il pomodoro San Marzano Dop, i limoni di Sorrento Igp e il pecorino siciliano Dop. La cozza di Scardovari Dop è minacciata dal granchio blu, i vigneti Dop e Igp, specie al Centro-Sud, soffrono sotto la peronospora, mentre l’alluvione ha dato il colpo di grazia, in Emilia-Romagna, a tipicità come il lambrusco di Sorbara Doc e le pere Igp, quest’ultime in picchiata produttiva del 75%. Per un’ampia quota della filiera delle Indicazioni geografiche tra i principali effetti “emergenziali” ci sono, infatti, siccità e innalzamento delle temperature (86%), alterazione del microclima negli areali di produzione (68%) grandine (55%) e alluvioni (42%), un toccasana sulla diffusione di almeno 40 patologie vegetali e animali (flavescenza dorata, mal dell’esca, oidio, mosca, brucellosi, solo alcune). A parte, ma a fare il totale, il peso della crisi economica, tra aumento dei costi delle materie prime, mancanza di manodopera e concorrenza sleale.

Bizzotto (Lega): a fianco agricoltori ma condanna atti vandalici

Bizzotto (Lega): a fianco agricoltori ma condanna atti vandaliciRoma, 1 feb. (askanews) – “Siamo a fianco degli agricoltori che in Italia e in tutta Europa si stanno ribellando contro le scellerate politiche di Bruxelles, anche se gli atti vandalici vanno sempre condannati. Da anni, purtroppo, l’Europa sta portando avanti misure che puntano a distruggere l’agricoltura italiana e a scardinare il modello agroalimentare Made in Italy, con il solo scopo di favorire le lobby industriali e le multinazionali del cibo sintetico”. Così in una nota la senatrice Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del gruppo Lega a Palazzo Madama e componente della commissione Agricoltura, commenta la manifestazione degli agricoltori europei in corso a Bruxelles, durante la quale si sono verificati diversi momenti di tensione e alcuni atti vandalici come lanci di uova, roghi e danneggiamenti.

“Come ho più volte denunciato nei miei anni da europarlamentare, l’Ue ha sfornato regolamenti e direttive folli che faranno chiudere migliaia di aziende italiane – dice Bizzotto – È ora di finirla con i disastri provocati dai burocrati europei e dai falsi ambientalisti radical-chic della sinistra italiana ed europea. Non esiste sostenibilità ambientale se prima non viene garantita la sostenibilità economica dei nostri agricoltori. Serve un cambio di rotta totale per rimediare ai danni fatti dalla Von der Leyen e dal pessimo Timmermans che in questi anni hanno mal governato la Commissione Ue”, conclude la componente della Commissione Agricoltura.

Proteste agricoltori Ue a Bruxelles, in piazza anche Coldiretti

Proteste agricoltori Ue a Bruxelles, in piazza anche ColdirettiRoma, 1 feb. (askanews) – C’è anche la Coldiretti oggi in Place du Luxembourg, di fronte al Parlamento europeo a Bruxelles, dove in concomitanza con il Vertice straordinario dell’Ue sul bilancio e sugli aiuti all’Ucraina, al quale partecipa anche il premier Giorgia Meloni, si sta tenendo una grande manifestazione di protesta degli agricoltori europei, che da stamattina con i trattori hanno paralizzato la capitale belga. La protesta, che da settimane va in scena in tutta Europa, è contro le politiche della Pac e il Green Deal e ha generato anche alcuni momenti di tensione nei pressi della sede del Parlamento Europeo.

Le motivazioni alla base del forte scontento degli agricoltori sono spiegate dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. Non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole”. Per Coldiretti, gli accordi commerciali occorre garantire il principio di reciprocità e in tale ottica è positivo l’annuncio della Commissione Ue sul fatto che “non sono soddisfatte le condizioni” per raggiungere un accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.

Gli agricoltori italiani ed europei chiedono quini di tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea, assicurando più fondi alla Politica agricola comune. “Serve la cancellazione dell’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi imposto dalla Politica agricola comune (Pac) per invertire la rotta rispetto alle follie dell’Ue – ha aggiunto Prandini – poiché non ha senso impedire agli agricoltori di non coltivare quote dei loro terreni, quando poi si è costretti ad importare. In occasione della crisi Ucraina avevamo ottenuto una deroga, e la nuova bozza di deroga che la Commissione sta proponendo va corretta perché contiene troppi vincoli. È ora che l’obbligo venga eliminato definitivamente”, ha aggiunto riferendosi alla tardiva proposta della Commissione Ue sui terreni a riposo arrivata proprio ieri, alla vigilia della manifestazione.

“Al presidente Meloni chiediamo di continuare a tutelare gli agricoltori italiani – ha concluso Prandini – portando in Europa le nostre ragioni. Serve un cambio di passo rispetto al recente passato”.