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Cia a Stati Generali birra: è eccellenza ma servono certezze

Cia a Stati Generali birra: è eccellenza ma servono certezzeRoma, 22 gen. (askanews) – Certezze per potere investire e crescere sui mercati internazionali. Negli ultimi anni le birre agricole e artigianali, prodotte in parte con materie prime italiane, sono diventate un’eccellenza a livello qualitativo, ma hanno bisogno di far crescere ancora il mercato. E, per farlo, servono anche certezze da parte della politica, come il mantenimento dell’attuale riduzione sulle accise. Questi i temi principali degli Stati generali della birra, che hanno raccolto per la prima volta i protagonisti della filiera brassicola e sono stati organizzati a Pollenzo (Cn) da Cia-Agricoltori Italiani insieme a Unionbirrai, che associa i birrifici indipendenti.

“E’ necessario un fronte comune fra tutti gli attori coinvolti per raggiungere gli obiettivi, creando una filiera di materie prime coltivate interamente in Italia”, ha detto Cristiano Fini, presidente di Cia, che ha voluto sollecitare una riflessione su un settore che negli ultimi 20 anni ha attuato una vera e propria rivoluzione, con la nascita della birra artigianale italiana. La birra, infatti, non è solo un prodotto di gran consumo, ma è anche una nuova eccellenze del Made in Italy con oltre 1000 birrifici di eccellenza che hanno fatto crescere il valore condiviso del comparto, 9,4 miliardi di euro e oltre 700 milioni in accise annue, che si sommano alla contribuzione fiscale ordinaria. Inoltre, la filiera agricola della birra sta crescendo, con la ricerca di produzioni sempre di maggiore qualità, per fare della birra un prodotto 100% con materie prime italiane. Se nel malto d’orzo c’è un fabbisogno che supera il 50% della domanda, nel caso del luppolo solo il 5% di quello consumato dai produttori italiani è prodotto nel nostro Paese.

Secondo Matteo Bartolini, vicepresidente Cia, “il settore ha molte opportunità da cogliere, ma per ottenere l’obiettivo bisogna che tutti gli attori del settore impostino una programmazione di lungo periodo. Alle istituzioni chiediamo, invece, di rivedere la Legge del 1962 che regolamenta il settore e di ripristinare nel decreto Milleproroghe le accise ridotte per i birrifici fino a 60mila ettolitri annui, che sono state soppresse dalla Legge di bilancio”. Gli ha fatto eco Alfredo Pratolongo di Assobirra: “il settore dopo una crescita del 9% dal 1918 al 2022, nel 2023 ha perso una forbice di mercato tra il 5 e il 7%. L’inversione di tendenza è dovuta a diversi fattori strutturali come i costi aumentati in modo esponenziale e i consumi diminuiti, anche perché le accise incidono in modo pesante sul prezzo al consumatore”.

Accademia agricoltura: sostenibilità carne rossa passa da dieta equilibrata

Accademia agricoltura: sostenibilità carne rossa passa da dieta equilibrataMilano, 19 gen. (askanews) – “A livello scientifico nessuna patologia è associata unicamente al consumo di carne rossa e l’aumento del rischio di comparsa di patologie, riferibili alla carne rossa, dipende sia dalla quantità e frequenza del suo consumo, che da variabili indipendenti riferibili al singolo consumatore”. E’ quanto emerso dal convegno “Carni rosse: economia, salute e società. Una riflessione”, organizzato dall’Accademia nazionale di Agricoltura presso la sede di Confagricoltura a Roma. L’incontro è stato l’occasione per fornire uno sguardo approfondito sull’intera filiera della carne rossa in Italia, partendo dal comparto zootecnico fino ad arrivare alle qualità nutrizionali del prodotto e al suo impatto ambientale, con l’intenzione di chiarire il rapporto carne rossa-salute-ambiente, spesso al centro di dibattiti polarizzati.

I dati disponibili, nel loro complesso, suggeriscono che il consumo di carne rossa, se mantenuto entro i limiti di una corretta alimentazione seguendo i suggerimenti delle attuali linee guida nazionali italiane, non si associa ad alcun significativo rischio di patologia e possa contribuire all’apporto di alcuni componenti rilevanti del pattern alimentare complessivo. Lo stesso discorso vale a livello ambientale dove il comparto zootecnico, in particolare quello bovino, è considerato il maggiore a impatto climalterante e azotato nell’ambito delle filiere agro-alimentari ma, per quanto riguarda l’Italia (dati Ispra), le emissioni riferite a tutta la zootecnia sono al 5,9%, di cui solo il 3,5% è rappresentato dalle carni (esclusi latte e uova), contro il 14,5% su scala mondiale (dati FAO). In Italia, allo stesso modo, si utilizza per la produzione di carne il 25% d’acqua in meno rispetto alla media mondiale, con un notevole impatto positivo per l’ambiente. A livello complessivo, dunque, l’intero settore delle carni italiano (bovino, avicolo e suino) impiega per l’80-90% risorse idriche che fanno parte del naturale ciclo dell’acqua e che sono restituite all’ambiente come l’acqua piovana, mentre il 10-20% dell’acqua necessaria per produrre un chilo di carne viene effettivamente consumata. Infine, una dimensione non trascurabile dell’impatto economico e ambientale di queste filiere è quello del contributo che esse forniscono, sia pure indirettamente, alla fertilizzazione azotata dei campi oltre che al recupero dei residui carboniosi dei reflui sotto forma di fonti di energetiche rinnovabili (biogas e biometano). Il convegno ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore, professori universitari delle università di Bologna, Cattolica del Sacro Cuore, Sassari e Bari, rappresentanti della Società Italiana di Nutraceutica e della Nutrition Foundation of Italy.

Eridania: 75% imballi in carta, quasi totalmente riciclabili

Eridania: 75% imballi in carta, quasi totalmente riciclabiliMilano, 18 gen. (askanews) – Eridania, azienda del mercato della dolcificazione, ha inserito tra i pilastri della sua agenda green l’attenzione all’uso di packaging sostenibili. Negli ultimi anni, l’azienda, oggi parte del grippo francese Cristal Union, ha ridotto progressivamente l’impiego della plastica (-14% per i pack primari e -13% per i pack secondari), con l’obiettivo di alleggerire il materiale di confezionamento senza influire sulla corretta conservazione del prodotto; a questo si aggiunge che la quasi totalità degli imballaggi utilizzati in Eridania è riciclabile. Nello specifico, l’azienda usa imballi per il 75% in carta o cartoncino, che, dal 2020, sono tutti certificati FSC, a garanzia della provenienza del materiale da fonti di riciclo e di recupero.

Lo studio di packaging meno impattanti possibile è un impegno che Eridania mantiene a ogni nuovo lancio: tre degli ultimi arrivati in casa Eridania utilizzano infatti confezioni interamente riciclabili in carta certificata Fsc. “Eridania, impegnata ormai da un decennio nel campo della sostenibilità, si è sempre distinta per la serietà del suo approccio alle tematiche green e per la volontà di coniugare gli obiettivi di business con i princìpi di sostenibilità sociale e ambientale – ha commentato Alessio Bruschetta, AD di Eridania Italia – Il percorso iniziato dieci anni fa vede la nostra azienda attiva non soltanto dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ma anche sociale e nutrizionale. Siamo orgogliosi di contribuire a un futuro più verde e di offrire soluzioni innovative, anche in termini di packaging, che possano soddisfare le esigenze dei clienti informandoli con trasparenza sui prodotti che andranno ad inserire nel loro carrello e, allo stesso tempo, salvaguardare l’ambiente”.

Il 23 a odg Agrifish presidenza belga presenta programma lavoro

Il 23 a odg Agrifish presidenza belga presenta programma lavoroRoma, 18 gen. (askanews) – Si terrà il prossimo 23 gennaio il Consiglio Agrifish, nel corso del quale la presidenza belga presenterà il suo programma di lavoro per il prossimo semestre nel settore dell’agricoltura e della pesca. I ministri europei discuteranno quindi le questioni agricole legate al commercio, sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione.

Inoltre, sempre sulla base delle informazioni della Commissione, rappresentata dal vicepresidente esecutivo Šefcovic, il Consiglio terrà una discussione pubblica sul dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in Europa avviato dalla Commissione. Sempre nel corso di una sessione pubblica, il Consiglio terrà un primo scambio di opinioni sulla proposta di regolamento relativo a un quadro di monitoraggio per le foreste europee resilienti. Nel corso della giornata all’ordine del giorno saranno sul tavolo della discussione anche una serie di altri argomenti, tra cui le sanzioni sui prodotti agricoli importati dalla Russia (delegazione lettone); le misure commerciali autonome (delegazione polacca); l’implementazione del sistema di monitoraggio del territorio (delegazione ceca); il ruolo della PAC nella salvaguardia della produzione alimentare di alta qualità (delegazione austriaca) e infine la Direttiva sugli habitat e popolazioni di grandi carnivori (delegazione finlandese) e una iniziativa sulla resilienza idrica (delegazione portoghese).

Lollobrigida: Italia protagonista in Uk in Fiera macchine agricole

Lollobrigida: Italia protagonista in Uk in Fiera macchine agricoleRoma, 18 gen. (askanews) – “Il Sistema Italia protagonista anche nel Regno Unito. La partecipazione alla principale fiera di macchinari agricoli e attrezzature di Londra conferma la centralità del Made in Italy sui mercati internazionali”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che ringrazia “l’Italian Trade Agency e FederUnacoma che, con il supporto di Ice, hanno lavorato per portare 15 aziende tricolore in una delle principali piazze per l’export italiano. Grazie anche agli imprenditori che rappresentano l’Italia migliore, quella che il Governo Meloni intende difendere, valorizzare e promuovere”.

“È sempre più determinante – conclude il ministro – far conoscere l’autenticità dei nostri prodotti. Questi appuntamenti, infatti, sono un importante momento di confronto per nuove iniziative sinergiche che ci rendano sempre più competitivi”.

Mammi: bene via libera a export carni suine su mercato giapponese

Mammi: bene via libera a export carni suine su mercato giapponeseRoma, 18 gen. (askanews) – Via libera all’export in Giappone di carni suine e salumi sottoposti a trattamento termico. La riapertura delle frontiere segue l’accordo di maggio 2023 tra i servizi veterinari del Ministero della Salute italiano e quelli del Ministry of Agriculture, Forestry and Fisheries giapponese sui requisiti sanitari necessari per la rimozione del bando dovuto alla Peste suina africana.

L’accordo è partito dall’impegno dell’ambasciata d’Italia a Tokyo e del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che ha consentito di creare condizioni negoziali favorevoli basate sull’evidenza scientifica. Per l’Emilia Romagna si partirà con Parmacotto. “Un risultato importante – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura e alimentazione Alessio Mammi – per il sistema italiano e per l’intero sistema delle Denominazioni di origine protetta dell’Emilia-Romagna. Secondo il rapporto Ismea Qualivita 2023 le Dop derivanti da carne suina nella nostra regione valgono quasi 1,5 miliardi di euro, oltre a tutta la restante produzione”.

“Il tema dell’export delle carni suine – prosegue Mammi – è stato il primo punto che abbiamo portato all’attenzione delle autorità italiane in Giappone nel corso dell’ultima missione istituzionale che la Regione ha fatto nel paese asiatico nei mesi scorsi. Ora lavoriamo perché ci sia attenzione e apertura anche per i salumi crudi stagionati, in particolare prosciutti stagionati oltre i 400 giorni”.

Il 19 gennaio il Forum Italia-Giappone con focus su agricoltura

Il 19 gennaio il Forum Italia-Giappone con focus su agricolturaRoma, 18 gen. (askanews) – Japan Italy Economic Federation in collaborazione con il CREA, CIA Agricoltori Italiani, con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Japan Business Federation, presenta il Forum Italia-Giappone 2023, riunione annuale per favorire il dialogo e lo scambio tra decisori pubblici e privati dei 2 Paesi, mantenendo un osservatorio stabile non solo sulle dinamiche economiche, ma anche su quelle scientifiche, sociali e culturali in atto tra Italia e Giappone.

Questa undicesima riunione del Forum Italia Giappone, di nuovo a Roma dopo 5 anni, si terrà presso la Biblioteca del CREA e metterà a confronto Italia e Giappone sull’agricoltura, snodo strategico di una serie di tematiche fondamentali quali: la sicurezza alimentare, il clima, la tutela ambientale, le questioni geopolitiche e il ricambio generazionale, tutte legate dal comune filo conduttore della sicurezza nazionale. La riunione mira a portare un contributo concreto al dialogo tra i due paesi sui temi affrontati, coinvolgendo gli attori principali delle massime istituzioni, i vertici delle rappresentanze diplomatiche, i rappresentanti apicali delle organizzazioni di categoria e delle imprese, scuole, centri di ricerca.

Calabria, 2 nuovi Presidi Slow Food: pruna di frati e piparelle

Calabria, 2 nuovi Presidi Slow Food: pruna di frati e piparelleRoma, 18 gen. (askanews) – La Calabria ha due nuovi Presìdi Slow Food: le “pruna di frati” e le “piparelle”. Le prime sono una varietà di prugne, le seconde un biscotto secco a base di mandorle, spezie e miele. Le “pruna di frati” sono una varietà di susina selezionata cinque secoli fa dai monaci benedettini di Terranona: si tratta di una cultivar di susina originaria del territorio pre-aspromontano della Piana di Gioia Tauro.

Furono proprio i monaci nel ‘500, a selezionare questo ecotipo e a sviluppare la coltivazione del pruno: ancora oggi, tra i ruderi dell’edificio, qua e là spuntano alcune piante. Il prugno produce susine verde-giallastri che virano verso il rosso-violetto a piena maturazione, hanno buccia sottile e forma allungata e sono coperti da un consistente strato di pruina che li protegge dagli agenti patogeni. I produttori che aderiscono al Presidio sono sei e coltivano circa 7 ettari. Mediamente, in un ettaro crescono 350 piante. Il percorso che ha portato al riconoscimento come Presidio Slow Food delle piparelle di Villa San Giovanni, invece, non nasce dalla necessità di riconoscere un valore anche economico al prodotto, bensì dall’urgenza di difenderlo dalle imitazioni. Le piparelle sono farre con mandorle, zucchero, miele, farina di frumento e spezie come cannella e chiodi di garofano, oltre all’olio essenziale di arancio.

Simili per alcuni aspetti alle omonime piparelle messinesi, quelle prodotte a Villa San Giovanni si distinguono dalle siciliane perché sono più sottili, per l’abbondanza di mandorle nell’impasto e per l’uso più parsimonioso delle spezie.

Fai-Cisl: siglato integrativo cooperative pesca in Calabria

Fai-Cisl: siglato integrativo cooperative pesca in CalabriaRoma, 18 gen. (askanews) – Siglato in Calabria l’integrativo regionale siglato per gli imbarcati su natanti delle cooperative della pesca, “una conquista importante per i lavoratori e per tutto il settore, perché mira a consolidare i redditi, le tutele, il lavoro di qualità e nel contempo la produttività del comparto, che nonostante le difficoltà degli ultimi anni rimane strategico per la vita economica e culturale di molti nostri territori e in generale per l’agroalimentare Made in Italy”. Lo annunciano in una nota della Fai-Cisl nazionale il segretario generale Onofrio Rota e il componente di segreteria Patrizio Giorni.

L’accordo siglato presso Confcooperative Calabria per il nuovo contratto regionale degli imbarcati su natanti di cooperative di pesca è valido per il periodo 2024-2027. “L’integrativo siglato – commentano Rota e Giorni – è frutto anche di quanto voluto con l’ultimo rinnovo del Contratto nazionale di settore, che prevede esplicitamente sia con l’articolo 25 che con apposite linee guida la promozione della contrattazione territoriale per rilanciare il lavoro ittico nelle cooperative e sostenerne la produttività e qualità, ed è quanto contenuto nell’accordo raggiunto – proseguono – che fa leva sulla valorizzazione delle relazioni sindacali, della previdenza complementare, della formazione e della maggiore sicurezza e salute sul lavoro, aumenta i permessi straordinari, riconosce 250 euro di premio di produttività, investe sulla tutela delle tipicità marinare locali e lo sviluppo delle potenzialità del comparto in termini di multifunzionalità ambientale, sociale e culturale”.

“Auspichiamo vivamente – concludono i due sindacalisti – che questo primo contratto integrativo faccia da apripista per lo sviluppo di una nuova contrattazione decentrata che integrando il livello nazionale possa dare risposte sempre più puntuali e avanzate alle esigenze di lavoratori e imprese di tutte le nostre filiere ittiche”.

Piadina Romagnola Igp al Sigep propone piadina a colazione

Piadina Romagnola Igp al Sigep propone piadina a colazioneRoma, 18 gen. (askanews) – Colazione con la Piadina Romagnola Igp sia in versione dolce, sia salata. E’ la proposta che il Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola IGP fa al grande pubblico del Sigep in programma a Rimini dal 20-24 gennaio.

La piadina romagnola IGP nella sua versione dolce ideale per colazione sarà protagonista di uno show cooking guidato Francesco Aquila, vincitore di MasterChef Italia 10. Accanto allo show cooking, proseguono le altre azioni previste da Choose the European Friendship, il progetto triennale di promozione e informazione del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola IGP rivolto a Italia e Germania.