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In Emilia Romagna più grande rete monitoraggio agronomico Italia

In Emilia Romagna più grande rete monitoraggio agronomico ItaliaRoma, 27 mar. (askanews) – E’ in Emilia Romagna la più grande rete di monitoraggio agronomico d’Italia: dalla partnership tra la tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, prende infatti avvio un innovativo processo di digitalizzazione di filiera della frutta da industria, con 600 dispositivi installati in 700 ettari di frutteti. Sensoristica in campo e intelligenza artificiale supportano i frutticoltori fornendo precise indicazioni su quando e come irrigare, ad esempio, oppure sul momento opportuno per applicare un trattamento contro un insetto o un patogeno.


Questo modello di agricoltura digitale di ultima generazione è stato sviluppato dalla tech company xFarm Technologies e Conserve Italia, punto di riferimento in Europa per le conserve ortofrutticole e detentrice di marchi come Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani. Un progetto che è partito a marzo 2024 e avrà una durata di tre anni, con l’obiettivo di dare un supporto agronomico alle 200 aziende agricole presenti in Romagna che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria e conferiscono, tramite 7 cooperative, albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele. La rete di monitoraggio agronomico è diffusa su 700 ettari e prevede l’installazione di 600 sensori forniti da xFarm Technologies alle aziende conferenti di Conserve Italia. Da stazioni meteo a sensori di umidità del suolo e di bagnatura fogliare, questi strumenti, il cui posizionamento nei frutteti è già iniziato, renderanno possibile la creazione di celle di monitoraggio capaci di rilevare con precisione le condizioni ambientali delle diverse zone in cui sono dislocati i produttori.


I dati raccolti dai sensori saranno inoltre sfruttati per identificare, tramite delle prove di campo, le migliori strategie agronomiche per la gestione dei frutteti. Infatti, Conserve Italia ed xFarm Technologies stanno studiando dei protocolli e individuando le 10 aziende in cui prenderà avvio la sperimentazione di nuove tecnologie per la difesa delle colture dagli agenti patogeni e l’efficientamento dell’irrigazione dei terreni.

Agriturist: campagna meta preferita turismo fuori porta pasquale

Agriturist: campagna meta preferita turismo fuori porta pasqualeRoma, 27 mar. (askanews) – “Una Pasqua tricolore all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde”. Sintetizza così, Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura), il quadro dell’andamento delle festività pasquali.


“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Ad essere in qualche modo penalizzate – precisa Congionti – sono le strutture situate più all’interno. Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione”. La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste. Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero. “Mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni. Invece – continua il presidente Agriturist – per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua. L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa”.


Da Nord a Sud gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute. “Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – sottolinea Congionti – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta”. “In grande crescita l’enoturismo, con oltre un milione e mezzo di appassionati, e il cicloturismo, alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione – continua Congionti – di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell’occupazione”.


Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Si registra maggiore affluenza in Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria. In alcune aree, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo. Dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro: “a dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente. Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell’offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina”.

Ok Senato a legge bracconaggio ittico, Bergesio: ddl di buonsenso

Ok Senato a legge bracconaggio ittico, Bergesio: ddl di buonsensoRoma, 27 mar. (askanews) – Un “disegno di legge di buonsenso, condiviso dal mondo dei pescatori sportivi e dai professionisti, che chiedono regole certe e più stringenti nell’esercizio delle attività della pesca”: così il senatore Giorgio Maria Bergesio, vicepresidente della commissione Agricoltura, durante le dichiarazioni di voto sul disegno di legge di iniziativa parlamentare in materia di contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne approvato stamattina in aula al Senato con 87 voti favorevoli, nessun contrario e 56 astenuti.


Da diversi anni, infatti, “molte delle acque interne del territorio nazionale sono interessate dal bracconaggio, il cui pescato, di dubbia tracciabilità e certificazione sanitaria, viene collocato soprattutto in circuiti di lavorazione e consumo nei mercati dell’Est Europa. Era necessario intervenire per ripristinare uno stato di legalità, attraverso l’introduzione di specifiche norme”, ha spiegato Bergesio. Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del Gruppo a Palazzo Madama e relatrice del disegno di legge, precisa che si tratta di un ddl “frutto di un lungo lavoro portato avanti da anni dalla Lega per contrastare la pesca illegale e permettere una maggiore tracciabilità del pescato a tutela degli operatori sportivi e professionali e della salute dei consumatori. Una legge di buonsenso – aggiunge – condivisa sia dal mondo dei pescatori sportivi sia dal mondo dei pescatori di professione, e che mette ordine dopo il pasticcio legislativo che nel 2019 portò la modifica dell’art. 40 rimandando al Medio Evo la gestione dei controlli sui nostri fiumi a favore delle organizzazioni malavitose dell’Est Europa”.


Questa legge pone rimedio, infatti, a un errore legislativo mettendo dei punti fermi nei controlli e nella lotta al bracconaggio. “Una battaglia necessaria contro queste bande criminali, provenienti soprattutto da Romania, Albania e Moldavia, che fanno razzia di risorse ittiche nelle nostre acque interne”.

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastro

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastroRoma, 27 mar. (askanews) – Avanza l’epidemia di Peste Suina Africana nel nord Italia. Si continua ad assistere ad un’espansione del virus nel nord-ovest, con l’allargamento delle zone soggette a restrizione in provincia di Milano a causa di ulteriori casi di positività all’interno del Parco del Ticino, e in provincia di Parma, a seguito dell’avanzare della malattia verso est, con l’interessamento, ultimo in ordine di tempo, del comune di Borgo Val di Taro.


Al momento, in Italia, le zone soggette a restrizione, oltre a quelle già dette, sono le province di Alessandria, Asti e Cuneo in Piemonte, le province di Genova, Savona e La Spezia in Liguria, la provincia di Pavia in Lombardia, la provincia di Piacenza in Emilia Romagna, la provincia di Massa Carrara in Toscana, una parte del comune di Roma nel Lazio, la provincia di Reggio Calabria in Calabria, la provincia di Potenza in Basilicata e la provincia di Salerno in Campania. “La situazione è decisamente preoccupante – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – dal momento che l’espansione dell’epidemia sta sempre più interessando province vocate alla produzione suinicola e alla realizzazione di prodotti di eccellenza del made in Italy. Non possiamo nascondercelo, la Psa è a pochi chilometri dalla provincia di Cremona, e subito dopo c’è quella di Mantova. Questi territori, con Brescia, sono quelli in cui la suinicoltura è più sviluppata. Se non predisponiamo contromosse, andremo incontro al disastro”.


“È fondamentale – dice Cortesi rivolgendosi agli allevatori – che tutte le misure di biosicurezza, anche quelle rafforzate, vengano messe in atto, per far sì che, nella malaugurata ipotesi in cui la nostra provincia dovesse ricadere in zona di restrizione, si possano comunque movimentare i suini. La collaborazione con i veterinari dell’Ats è proficua, e in loro riscontriamo un’ottima predisposizione all’ascolto e alla risoluzione dei problemi”. E il conto economico, intanto, si fa sempre più pesante: “oggi – spiega Cortesi – perdiamo 20 milioni di euro al mese di esportazioni a livello nazionale. Se anche la provincia di Mantova rientrasse in quelle in restrizione, la cifra salirebbe a 60 milioni”.

Lollobrigida: chiesto a Ue creare osservatorio trasparenza prezzi

Lollobrigida: chiesto a Ue creare osservatorio trasparenza prezziRoma, 27 mar. (askanews) – “Abbiamo chiesto di creare un osservatorio sulla trasparenza dei prezzi, sia all’interno delle filiere, cioè dal produttore fino al distributore, arrivando alla persona che consuma e acquista. Dobbiamo valutare se qualcuno approfitta della sua posizione dominante, mettendo in difficoltà ovviamente l’elemento più debole che 9 volte su 10 è il produttore agricolo, a cui deve essere riconosciuto il giusto prezzo, che non può scendere sotto i costi di produzione, ma deve essere riconosciuto il giusto valore”. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato su Radio24 all’indomani del Consiglio Agrifish a Bruxelles, sottolineando come questo sia stato “un altro elemento su cui ci siamo concentrati fin dall’inizio”.


Il ministro ha sottolineato l’elemento del “contrasto fermo, che noi in Italia facciamo con controlli serratissimi”, ringraziando tutte le forze che stanno “elaborando, all’interno della Cabina di Regia che abbiamo creato, una strategia che eviti che paesi che non rispettano i diritti dell’ambiente, non rispettano i diritti dei lavoratori, non rispettano le stesse norme, possano importare in Italia a prezzi che i nostri agricoltori non possono sostenere perché hanno decine di regole in più e giustamente le rispettano”.

Lollobrigida: per Italia agricoltore a centro sviluppo economico

Lollobrigida: per Italia agricoltore a centro sviluppo economicoRoma, 27 mar. (askanews) – “Con il contributo decisivo dell’Italia si sta tornando a ragionare pragmaticamente, seguendo la logica della difesa della ricchezza della nostra Unione europea, intesa come la immaginarono i padri fondatori dell’Europa nel 1957, con la produzione che doveva garantire più ricchezza e prosperità ai popoli europei insieme alla pace”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato da Radio24 all’indomani del Consiglio Agrifish a Bruxelles.


“Purtroppo abbiamo la guerra alle porte e dall’altra parte abbiamo visto impoverire alcuni settori strategici, come quello dell’agricoltura, che nel tempo sono stati subordinati a scelte ideologiche che non avevano alcun senso”, ha aggiunto Lollobrigida ricordando come l’Italia sia entrata “18 mesi fa in Unione europea con un governo guidato da Giorgia Meloni che ha cambiato l’approccio alle vicende, dicendo che per noi l’agricoltore era il centro dello sviluppo dell’economia europea, ne garantiva l’approvvigionamento alimentare, garantiva la qualità e garantiva l’ambiente. Era il primo ambientalista. Per questo abbiamo chiesto dall’inizio la revisione dell’impostazione e un cambio di rotta decisivo”, ha concluso.

Mulino Bianco lancia le fisarmoniche: nuova linea produttiva a Melfi

Mulino Bianco lancia le fisarmoniche: nuova linea produttiva a MelfiMilano, 26 mar. (askanews) – Mulino Bianco prova a innovare la prima colazione degli italiani col lancio sul mercato delle fisarmoniche. Un lievitato che ha nella forma la sua peculiarità, per il quale sono stati necessari sei anni di lavoro in ricerca e sviluppo. Partito nel 2018, lo sviluppo della nuova merenda ha portato a un prodotto per il quale è stata richiesta la protezione brevettuale del design e del processo produttivo onde evitare che vengano riprodotte merendine analoghe.


Le fisarmoniche sono una merenda fatta con due impasti, uno al cacao e l’altro ai cereali, con una farcitura al malto d’orzo e cacao uniti in una forma adatta a essere inzuppata “in ogni tipologia di tazza anche nelle tazzine da caffè”. Vengono prodotte nello stabilimento di Melfi, in Basilicata, con un investimento dedicato e una nuova linea di produzione. “Fisarmoniche è il processo di sviluppo più ambizioso e complesso per Mulino Bianco degli ultimi anni – commenta Corrado Ferrari, product development director Mulino Bianco – La sua realizzazione ha richiesto un lungo processo, dai panel test al concept, lungo le diverse fasi di studio dei prototipi, il loro sviluppo e l’aggiornamento dello stabilimento produttivo. È una merenda unica per forma e per processo di produzione nel panorama dei prodotti farciti con le creme. Prepariamo la farcitura in diretta, contemporaneamente alla cottura nel forno e grazie ad un particolare processo di pastorizzazione garantiamo eccellenza organolettica e sicurezza alimentare. Mulino Bianco si conferma ulteriormente leader del segmento a livello intellettuale, industriale e culturale”.


Mulino Bianco, che a oggi conta oltre 130 referenze per la prima colazione, dai biscotti alle merende, fino ai pani, consolida con Fisarmoniche la leadership nel segmento della colazione. “La nuova merenda si qualifica come una vera e propria ‘invenzione’ capace di rispondere con efficacia e creatività alle nuove richieste degli italiani a colazione – afferma l’azienda di Parma – L’innovazione è infatti disruptive dal punto di vista del design del prodotto, della ricetta e dei macchinari impiegati nel realizzarla”. “È un prodotto avanguardista frutto di un lungo processo di progettazione e ideazione che nasce da un percorso virtuoso di competenze, expertise, tecnologia e professionalità – commenta Rowena Leardini, marketing director minicakes & cakes Mulino Bianco – La sua ideazione e produzione ha un alto coefficiente di complessità produttiva. Il risultato per noi è motivo di grande orgoglio e rappresenta un decisivo passo avanti nella capacità di Mulino Bianco di innovare e ispirare il primo pasto della giornata”.


Le nuove arrivate in casa Mulino Bianco sono brioche lievitate con lievito madre decorate con una glassa superficiale alla nocciola e arricchita con una farcitura. Il prodotto, dalla preparazione dell’impasto al confezionamento, attraversa un iter produttivo lungo 400 metri, per un tempo di circa sei ore all’interno dello stabilimento di Melfi, dove negli ultimi 10 anni, il risparmio di acqua è stato pari al 40% e quellodi CO2 pari al 27%. In particolare, nell’ultimo periodo, oltre 30 milioni di euro sono stati gli investimenti che hanno interessato lo stabilimento di Melfi, principalmente in riferimento agli aspetti di innovazione, sostenibilità e nel miglioramento della qualità dei prodotti. In totale nella sede potentina ci sono 8 linee dedicate a 20 ricette differenti, con una capacità massima di 83.000 tons/anno e vi lavorano 350 dipendenti.

Agricoltura, Lollobrigida: oggi sono arrivati risultati concreti

Agricoltura, Lollobrigida: oggi sono arrivati risultati concretiRoma, 26 mar. (askanews) – “Avevamo chiesto di rivedere lo strumento della Pac e oggi possiamo ben dire che sono arrivati dei risultati concreti e risposte che metteranno in condizioni gli agricoltori di avere un reddito più equo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in conferenza stampa al termine della riunione dell’Agrifish a Bruxelles.


“A Bruges (durante il consiglio informale dei ministri della Pesca, ndr.) e a Bruxelles abbiamo parlato di 2 tematiche importanti che riguardano la sovranità alimentare e europea – ha detto Lollobrigida – ovvero di come rafforzare i settori della pesca e dell’agricoltura che in questi anni hanno visto sacrifici importanti per le produzioni interne a fronte di un mercato globale che vede la Ue in concorrenza con altri player globali”. “Abbiamo chiesto – ha proseguito il ministro – che visioni ideologiche non prevalgano sul senso pratico e sulla necessità di affrontare emergenzze geopolitiche. Crediamo che l’Italia sia stata protagonista nelle oggettive risposte che il mondo dell’agricoltura sta ricevendo in questi giorni”.


Lollobrigida ha quindi ricordato che “il Governo italiano ha scelto di posizionarsi in maniera netta e chiara in favore dell’agricoltura sostenibile, in linea con i trattati di Roma. Avevamo chiesto di rivedere lo strumento della Pac e oggi possiamo ben dire che sono arrivati dei risultati concreti”. Dal vertice Agrifish è emersa anche, ha spiegato il ministro, la “necessità di garantire il prezzo dei prodotti rispetto alla concorrenza sleale e anche quella di trovare un equilibrio all’interno della filiera, che spesso vede il produttore sacrificato rispetto a posizioni dominianci. Noi abbiamo chiesto più attenzione su questo e intravediamo una corresponsabilizzazione complessiva delle nazioni europee sul tema”, visto che “il mondo agricolo chiede che non ci siano posizioni dominanti che schiaccino quello che viene pagato ai produttori in maniera non giustificata. Su questo intendiamo agire”.

Copagri: bene misure semplificazione per 65% beneficiari Pac

Copagri: bene misure semplificazione per 65% beneficiari PacRoma, 26 mar. (askanews) – “Grazie all’odierno via libera del Comitato Speciale Agricoltura-CSA alla proposta di revisione e semplificazione della PAC presentata dalla Commissione UE verranno ridotti gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, come ripetutamente richiesto dalla Copagri, e si andrà nella direzione di garantire agli Stati Membri una maggiore flessibilità nell’applicazione delle misure previste dai Piani Strategici Nazionale, che potranno ora essere modificati due volte l’anno”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista, a margine della riunione del CSA, l’organo che si occupa di preparare i lavori del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’Ue.


La proposta della Commissione Europea, che dovrebbe presumibilmente entrare in vigore alla fine della primavera, passerà ora al vaglio della plenaria del Parlamento Europeo alla fine del prossimo mese di aprile, come prevede la procedura d’urgenza che la Commissione Agricoltura ha deciso di utilizzare per accelerare il più possibile l’iter legislativo del provvedimento. Solo al termine di questi passaggi il testo sarà poi formalmente approvato dal Consiglio dell’UE e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Battista plaude anche all’operato del governo e della diplomazia italiana, grazie al quale è stata accolta una delle proposte avanzate con forza dalla Confederazione.


“Il testo approvato dal Consiglio UE, inoltre, introduce dei sensibili miglioramenti in merito ai rigidi vincoli ambientali cui sono sottoposti i produttori agricoli comunitari, confermando, fra le altre cose, l’atteso rinvio per l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo ed esentando le aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità previsti dalla PAC”, aggiunge il presidente, facendo notare che “le piccole aziende rappresentano il 65% circa dei beneficiari della PAC”. “È chiaro che i problemi sul tavolo degli agricoltori restano ancora molti, a partire dalla scarsa redditività, dalla distribuzione del valore lungo la filiera e dagli alti costi di produzione – spiega – ma è indubbio che questa prima risposta delle istituzioni comunitarie rappresenti un passo avanti verso le legittime istanze delle migliaia di produttori agricoli che da mesi chiedono un rapido cambio di passo”.

Commissione Ue approva piano italiano da 600 mln a sostegno pesca

Commissione Ue approva piano italiano da 600 mln a sostegno pescaRoma, 26 mar. (askanews) – La Commissione Europea ha approvato, ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato, un piano italiano da 600 milioni di euro per favorire gli investimenti nel settore della pesca e dell’acquacoltura. L’obiettivo è promuovere la cooperazione e l’integrazione tra gli operatori del settore della pesca e dell’acquacoltura e stimolare migliori relazioni di mercato.


In particolare, il piano sosterrà lo sviluppo di contratti settoriali, attraverso aiuti agli investimenti che saranno distribuiti tra una serie di beneficiari operanti nei diversi segmenti del settore, dalla produzione alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Il piano di aiuti sarà aperto alle aziende di tutte le dimensioni attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Nell’ambito della misura, che durerà fino al 31 dicembre 2029, gli aiuti assumeranno la forma di sovvenzioni dirette e/o finanziamenti agevolati.


La Commissione ha ritenuto che questo piano “sia necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti nel settore della pesca e dell’acquacoltura”. Inoltre, la Commissione ha ritenuto che “sia proporzionato poiché limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri”.