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Prandini: made in Italy, serve più trasparenza su mercati mondiali

Prandini: made in Italy, serve più trasparenza su mercati mondialiRoma, 15 apr. (askanews) – “Grazie per il lavoro che il Ministero sta facendo non solo all’interno dei confini nazionali ma soprattutto giocando una partita legata all’internazionalizzazione”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel corso della Consulta nazionale vino a Casa Coldiretti, in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy, alla presenza del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.


“Qualcuno deride o diciamo così sminuisce l’iniziativa che noi abbiamo fatto al Brennero – ha aggiunto Prandini ricordando la mobilitazione con diecimila agricoltori alle frontiere – È un’iniziativa di trasparenza e di risposta nei confronti dei cittadini e dei consumatori. Non è una manifestazione di chiusura all’interno dei confini è vero esattamente l’opposto: partiamo dall’Italia per cercare di portare trasparenza sui mercati a livello mondiale e fare anche una lotta concreta al tema dell’Italian sounding che tante volte si pensa essere solo fuori dei confini nazionali quando purtroppo l’abbiamo anche all’interno del nostro Paese quando ci sono queste storture”. “E’ per questo – ha ricordato il presidente della Coldiretti – abbiamo lanciato la raccolta di 1 milione di firme in sette Stati membri per arrivare ad ottenere l’obbligo dell’origine su tutti i prodotti in tutti i Paesi a livello europeo”.

Anicav: derivati pomodoro sono eccellenza 100% made in Italy

Anicav: derivati pomodoro sono eccellenza 100% made in ItalyRoma, 15 apr. (askanews) – Nel 2023 le esportazioni di tutti i derivati del pomodoro hanno registrato una crescita in valore, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 3 miliardi di euro. I derivati del pomodoro sono “simbolo dell’italianità e il pomodoro conservato può, a tutti gli effetti, essere annoverato tra i protagonisti della Giornata Nazionale del Made in Italy, istituita dal MIMIT per promuovere il valore e la qualità dei prodotti del nostro Paese”. Così in una nota Anicav, che ricorda come oltre il 60% della produzione di pomodoro italiano sia destinato all’export.


“La costante crescita delle esportazioni non lascia spazio a dubbi: le nostre conserve di pomodoro sono apprezzate in tutto il mondo per l’elevata qualità della materia prima coltivata dai nostri agricoltori, per il saper fare dei nostri imprenditori e per gli elevati livelli di sicurezza e si confermano un’assoluta eccellenza della produzione agroalimentare italiana”, commenta Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav. L’Italia è il primo Paese produttore ed esportatore di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale, “tutti ottenuti da pomodoro 100% italiano di alta qualità che deve essere lavorato entro 24 ore dalla raccolta. Tempi di lavorazione del tutto incompatibili con quelli che sarebbero necessari a importare la materia prima da altri Paesi”.


Per questo motivo “non trovano alcun fondamento i continui attacchi, rivolti ai trasformatori, che mettono in discussione l’origine dei prodotti confondendo i consumatori e inducendo a credere che non ci siano differenze tra i derivati del pomodoro e che tutto ciò che arriva sulle nostre tavole è di dubbia origine, danneggiando così l’immagine di un intero settore”, spiega Anicav. “La preoccupazione della nostra filiera – continua De Angelis – è legata alle importazioni, in Europa e quindi in Italia, di pomodoro semilavorato proveniente da Paesi extra UE che non applicano i nostri stessi standard etico-sociali ed ambientali facendo, in questo modo, concorrenza sleale alle nostre imprese”.


Per Anica un Paese che ha una forte vocazione all’export soprattutto nell’agroalimentare, “non può invocare politiche restrittive ma ha l’obbligo e il dovere di chiedere ed applicare il principio di sussidiarietà. Tutti devono avere e rispettare le stesse regole. Questo è quello che chiediamo con forza all’Europa a tutela del nostro sistema produttivo, superando posizioni demagogiche fuorvianti e dannose per la reputazione di un’industria e di un prodotto, il pomodoro conservato, che da secoli è alfiere del Made in Italy nel mondo”.

Giansanti: in 2024 export agrifood verso nuovo record, +6%

Giansanti: in 2024 export agrifood verso nuovo record, +6%Roma, 15 apr. (askanews) – “Si profila un nuovo record per il ‘Made in Italy’ agroalimentare. Nel 2023 le esportazioni hanno raggiunto i 64 miliardi di euro, circa il 10% sul totale delle vendite all’estero dell’Italia. Alla fine di quest’anno potrebbero far registrare un ulteriore aumento in valore nell’ordine di sei punti percentuali”. Lo annuncia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione della giornata del ‘Made in Italy’.


“Sulle prospettive dell’economia pesano le crescenti tensioni internazionali, l’aumento del costo dei trasporti navali e dei prodotti energetici, ma se le previsioni saranno confermate, risulterebbe sostanzialmente colmato il divario nei confronti della Spagna. Un risultato che sembrava fuori portata fino a pochi anni fa”, sottolinea Giansanti. In tutto il mondo, infatti, alle produzioni italiane oggi vengono riconosciuti requisiti di gusto, qualità e sostenibilità difficilmente eguagliabili, anche perché legati all’eccellenza della Dieta Mediterranea. Dietro ai successi c’è anche l’impegno costante di tutte le imprese della filiera per interpretare i segnali che arrivano dal mercato, anticipare l’evoluzione della domanda e far crescere, grazie agli investimenti e alle innovazioni, la competitività, spiega Confagricoltura.


I punti di forza del sistema italiano sono costituiti dalla differenziazione produttiva, dalla flessibilità e dall’apertura alle innovazioni tecnologiche. Proprio per valorizzare al massimo questi requisiti competitivi sul mercato interno e a livello internazionale, Confagricoltura e Unione Italiana Food hanno costituito “Mediterranea”. “L’agricoltura italiana è stabilmente ai primi posti in Europa per valore aggiunto. Aggiungendo, quindi, ai punti di forza del settore industriale, la qualità e l’eccellenza delle produzioni agricole italiane, risulta evidente che il settore agroalimentare del Paese ha le potenzialità per diventare il ‘numero uno’ al mondo. Le nostre esportazioni possono salire nel medio termine fino a 100 miliardi di euro”, puntualizza il presidente della Confagricoltura.


Certo, spiega Giansanti, occorre migliorare la logistica per abbattere i costi di trasporto più alti rispetto alla concorrenza. Va rafforzata l’assistenza alle imprese che intendono cimentarsi sui mercati internazionali. Occorre puntare sull’apertura di nuovi sbocchi e sul miglioramento della presenza dove, come nel continente asiatico, risulta attualmente inferiore alle potenzialità che sono significative. In Cina, ad esempio, le esportazioni agroalimentari italiane sono attestate a soli 580 milioni di euro. In Giappone, il consumo pro-capite del ‘Made in Italy’ di settore è di soli otto euro, contro i 20 che si registrano negli Stati Uniti. “Resta il fatto – conclude Giansanti – che per esportare di più occorre, prima di tutto, produrre di più. Obiettivo che può essere centrato solo se le imprese della filiera, dal campo, dagli allevamenti al prodotto finito, sono efficienti, competitive e in grado di assicurare una adeguata marginalità economica”.

Lollobrigida: made in Italy, siamo consapevoli di ciò che abbiamo

Lollobrigida: made in Italy, siamo consapevoli di ciò che abbiamoRoma, 15 apr. (askanews) – “Oggi nella Giornata Nazionale del Made in Italy è fondamentale acquistare maggiore consapevolezza di quello che abbiamo. Dobbiamo difendere i nostri prodotti, sapere che rappresentano un’eccellenza in termini di qualità, che deve essere riconoscibile alle persone che acquistano”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, a Vinitaly a margine di un evento Coldiretti, in occasione della Giornata del Made in Italy.


“Proteggere il valore aggiunto che ha il Made in Italy è un dovere per garantire un processo culturale che metta tutti nella condizione di guardare all’Italia come esempio – ha continuato il ministro – Quest’anno abbiamo voluto dimostrare come la storia della nostra agricoltura, in questo caso del vino, sia radicata nei millenni e ce la portiamo fino ad oggi, guardando al futuro”. “Proprio per questo – ha ricordato Lollobrigida – in occasione di questa Giornata del Made in Italy premierò il nostro futuro, che sono i ragazzi delle scuole degli Istituti Agrari, dove si formano gli agricoltori di domani, quelli che conoscono la tecnologia, la capacità di ricerca, il valore aggiunto di ogni modello produttivo. Devono sapere che questo Governo Meloni gli è vicino per garantire loro il giusto reddito”, ha concluso il ministro Lollobrigida.


Oggi, infatti, presso l’Auditorium Verdi al Vinitaly si terrà l’VIII edizione del concorso enologico Masaf-Istituti Agrari alla presenza del ministro Lollobrigida e del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. I due ministri saranno intervistati da Bruno Vespa e premieranno i ragazzi vincitori provenienti da 24 scuole con 68 vini in gara.

Nati 13 punti promozione prodotti locali in Piemonte

Nati 13 punti promozione prodotti locali in PiemonteRoma, 15 apr. (askanews) – L’inaugurazione di 13 nuovi “nidi” nella Langa Astigiana, in Piemonte: punti di promozione del territorio attraverso le specialità del paniere che qui possono essere acquistate e degustate. E’ il risultato dell’ultimo anno di ROB-IN, che chiude la sua seconda progettualità anche aggiungendo 8 nuove aziende alla rete di produttori coinvolti. Ideato per sostenere la cooperazione di filiera, orizzontale e verticale, attraverso attività di promozione per lo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali nel territorio compreso tra l’Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida” e la “Langa Astigiana tra Monferrato, Appennino Ligure e Alpi”, ROB-IN è nato nel 2019 con il sostegno dell’Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte.


E ora il progetto è pronto a ripartire con una nuova fase e con la futura inaugurazione di 2 nuovi Nidi: uno presso Tenuta Miranda di Cassinasco e uno presso il Circolo Cà Bianca di Mombaldone. Grazie al lavoro di promozione territoriale coordinato dal Consorzio di Tutela del Roccaverano DOP, capofila del progetto, fino ad oggi ha aggregato complessivamente 21 piccole e medie imprese agroalimentari che producono le più significative eccellenze enogastronomiche di quest’area del Piemonte.


La cerimonia per festeggiare questi traguardi raggiunti si è tenuta lo scorso venerdì 12 aprile presso la Scuola del Roccaverano, quando è stato anche presentato ufficialmente il video emozionale che riassume in pochi minuti il percorso intrapreso e i risultati raggiunti. ROB-IN ha anche creato una rete virtuosa che, oltre ai produttori, comprende istituzioni, associazioni, guide naturalistiche, operatori in ambito turistico come “LangaMyLove”, e professionisti del giornalismo e della comunicazione.

Salame Felino Igp, in 2023 fatturato al consumo a 87 mln (+3%)

Salame Felino Igp, in 2023 fatturato al consumo a 87 mln (+3%)Roma, 15 apr. (askanews) – Un fatturato al consumo in crescita del 3% a quota 87 milioni di euro. E un preaffettato che, seppur in calo rispetto all’anno scorso, dove risentiva ancora del boom positivo legato al periodo Covid, si mantiene ben al di sopra dei livelli 2019 (+9%). Sono alcuni dei risultati economici del Salame Felino Igp per il 2023, ottenuti nonostante “un aumento dei costi relativi alla materia prima mai visto in precedenza, intorno al 20%”, ha spiegato Umberto Boschi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp. Per Boschi i numeri del 2023 sono positivi: “siamo soddisfatti della tenuta registrata dal comparto, con una produzione stabile per quanto riguarda i volumi complessivi. A maggior ragione considerando come nei primi mesi del 2024 abbiamo già rilevato un soddisfacente aumento del prodotto certificato”.


Preoccupano però i rincari della materia prima: “il 2023 è stato un anno caratterizzato dall’aumento delle carni a livelli mai visti prima. I produttori hanno fatto fronte ad aumenti medi, rispetto al 2022, del 20%. Un trend in crescita che va necessariamente arginato”. Analizzando i dati, la produzione di carne avviata alla lavorazione nel 2023 ha sfiorato i 5,5 milioni di chilogrammi; per quanto riguarda il prodotto etichettato finale, ne sono stati destinati 3,5 milioni, in linea con i numeri dell’anno precedente. Cifre che rappresentano un valore della produzione intorno ai 40 milioni di euro, mentre il fatturato al consumo sale a quota 87 milioni, con una leggera crescita rispetto al 2022 (+3%).


Il Consorzio, che raggruppa nel territorio di Parma 14 aziende produttrici del Salame Felino Igp, con circa 500 addetti tra lavoratori diretti e legati all’indotto, ha confermato la Gdo come principale canale di commercializzazione. Il preaffettato, seppur in fisiologico calo rispetto ai numeri record dell’anno scorso, si mantiene ben al di sopra dei livelli pre-Covid. Nel 2019, erano stati 526mila i chilogrammi destinati all’affettato; nel 2023 invece, la quota è salita fino a 573mila chilogrammi (+9%). Infine l’export si attesta a circa il 3%, con l’Europa come principale mercato di riferimento, ma il Consorzio nel corso del 2023 ha registrato un ulteriore interesse da diversi clienti, in particolare nei mercati extra Unione Europea e negli Stati Uniti.

Vinitaly: Cia, con elezioni Ue alle porte fare squadra

Vinitaly: Cia, con elezioni Ue alle porte fare squadraRoma, 14 apr. (askanews) – Fare squadra per preservare e rilanciare un capitale economico, sociale e culturale del valore di 30 miliardi di euro, partendo in prima battuta da un cambio di passo dell’Europa che, già dalle agende politiche delle prossime elezioni, dovrà essere meno penalizzante e più incentivante per il settore vino. È il messaggio lanciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, oggi all’inaugurazione del Vinitaly, in programma a Veronafiere fino al 17 aprile.


“Sicuramente il vino tricolore sta vivendo un momento difficile di transizione -ha detto Fini, secondo quanto riporta una nota della Cia-. C’è il sorpasso della Francia dopo 9 anni in vetta alla produzione mondiale e il cambio e calo dei consumi con un ulteriore -3% annuo, complici il cambiamento climatico che pesa sulle rese e l’inflazione che incide sulla spesa. Ma il mondo del vino, attualmente, paga anche l’escalation di attacchi e criminalizzazioni, con le proposte europee di etichettatura delle bevande alcoliche e di alert sanitari sulle bottiglie, le ipotesi di limitazioni su sostegni e sponsorizzazioni, creando allarmismo e disinformazione, perché non si fa più distinzione tra il consumo corretto, moderato, responsabile e l’abuso”. Per questo, ha sottolineato il presidente di Cia, “questo Vinitaly deve servire a fare quadrato intorno al comparto e a chiedere tutti insieme di riorientare le politiche Ue dalla nuova legislatura, salvaguardando i fondi di promozione per il vino, concentrandosi sulla lotta all’abuso di alcol e, soprattutto, evitando misure restrittive o sproporzionate che minano le comunità e i territori del vino”.


Il settore infatti, ha ricordato Fini, “è strategico non solo sotto il profilo economico e occupazionale, registrando una produzione da 14 miliardi grazie a 500mila imprese e quasi 900mila addetti, ma ha una valenza sociale e culturale, rappresentando anche tradizioni e usanze dei territori, storia, paesaggio e prodotti tipici, ovvero gli asset di quel turismo enogastronomico fondamentale alla tenuta e allo sviluppo delle aree rurali e interne”. Ora, ha concluso il presidente di Cia, “dobbiamo lavorare per continuare a far crescere il valore aggiunto di una filiera così importante, dal campo alle cantine”.

RepTrak: Barilla prima al mondo per reputazione tra aziende alimentari

RepTrak: Barilla prima al mondo per reputazione tra aziende alimentariMilano, 11 apr. (askanews) – Barilla è la prima azienda al mondo nel settore alimentare per reputazione secondo l’ultimo Global RepTrak 100 condotto da RepTrak, che dal 1999 ogni anno stila la classifica delle società con la migliore reputazione a livello globale. L’azienda di Parma, che l’anno scorso era seconda nel comparto food, nella classifica complessiva è 29esima, guadagnando quattro posizioni rispetto al 33esimo posto del 2023.


Barilla è presente in oltre 100 Paesi con le sue marche e 29 siti produttivi (15 in Italia e 15 all’estero), che ogni anno producono oltre 2 milioni di tonnellate di prodotti. Dal 2010, ricorda una nota, Barilla ha realizzato quasi 500 riformulazioni nutrizionali e solo nel 2022 ha immesso sul mercato 40 nuovi prodotti senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibra, integrali, con legumi o frutta secca o monoporzionati. A contribuire alla crescita reputazionale del gruppo, nel 2023, anche la nuova policy di congedo parentale che garantisce a ciascun genitore 12 settimane di congedo retribuito al 100%. Nello stesso anno è stato presentato un piano d’investimenti di un miliardo di euro, metà destinati in Italia, con un nuovo centro di ricerca a Parma. Sono stati inoltre 12,6 milioni di euro i fondi destinati ad ampliare la linea di produzione dell’impianto di Castiglione delle Stiviere. La crescita del gruppo è passata anche dalla sostenibilità, con investimenti per migliorare i prodotti e il packaging, innovare e ridurre l’impatto dei processi produttivi in termini di emissioni di Co2 (-32% dal 2010) e consumi idrici (-24% dal 2010) e promuovere filiere sostenibili. E ancora, donazioni pari a 3,2 milioni di euro e oltre 3.200 tonnellate di prodotti per esprimere la concreta vicinanza alle comunità. Altro ingrediente è l’innovazione portata avanti con Good food makers, acceleratore globale per startup ag-tech e food-tech.

A Vinitaly anche “Casa Coldiretti”, da enoturismo al wellness

A Vinitaly anche “Casa Coldiretti”, da enoturismo al wellnessRoma, 11 apr. (askanews) – Ci sarà anche “Casa Coldiretti” in occasione della 57esima edizione del Vinitaly. Nello spazio dedicato il vino sarà protagonista per i quattro giorni in cui saranno affrontate tutte le tematiche legate al mondo della produzione vinicola, con un focus sulle nuove frontiere della vacanza in vigna. Nello stand le diverse sfumature di verde, caratteristiche delle campagne italiane si mescoleranno armoniosamente con gli elementi tipici delle vigne; percorso è caratterizzato da una ramificazione grafica stilizzata, un invito a esplorare il territorio vitivinicolo italiano.


Lungo il viaggio, i visitatori saranno guidati da una selezione di 100 foto d’autore sul vino italiano, con installazioni dinamiche e performance di pittura. Sarà anche allestita un’area dedicata al mondo social per favorire le interazioni con il pubblico. Domenica sarà presentata la prima indagine Ixe’ sull’enoturismo, un fenomeno in costante ascesa nelle campagne italiane. Numeri, dati e proposte si intrecceranno, offrendo al popolo degli appassionati del vino un’ampia panoramica sulle esperienze uniche offerte dalle cantine italiane. Dal wellness, con dimostrazioni dal vivo della preparazione di cosmetici a base di vinacce, all’arte, utilizzando il vino come medium creativo.


Spazio anche alle degustazioni con appuntamento alle 14.30 dedicato ai “big” delle eccellenze italiane, a cura del Comitato di supporto alle politiche del vino promosso da Coldiretti e coordinato da Riccardo Cotarella, che riunirà alcune delle cantine più prestigiose del Vigneto Italia. Tra i principali appuntamenti, lunedì 15 aprile, alle 9.45, la riunione della Consulta nazionale vino della Coldiretti, con la presenza del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida in occasione della Giornata nazionale del Made in Italy.

Vincenzo Argo confermato a guida federazione Tabacco di Confagri

Vincenzo Argo confermato a guida federazione Tabacco di ConfagriRoma, 11 apr. (askanews) – Vincenzo Argo è stato confermato alla presidenza della Federazione Nazionale di Prodotto Tabacco di Confagricoltura. Casertano, 61 anni, agronomo e imprenditore specializzato da oltre 30 anni nella coltivazione di tabacco, Argo riveste attualmente la carica di presidente dell’Organizzazione di Produttori PRO.TAB.


La coltivazione di tabacco è un comparto importante per il settore primario nazionale. Con 30.500 tonnellate all’anno, l’Italia rappresenta il 37% della produzione europea. Complessivamente, gli ettari dedicati sono oltre 10.000, distribuiti tra 1.251 aziende (pari all’8% del totale europeo), con un numero di addetti che raggiunge quota 25.000 se si conta anche la fase della trasformazione. Le Regioni che ospitano i maggiori distretti produttivi sono Campania, Umbria, Toscana, Veneto e Lazio. Negli ultimi anni le superfici destinate alla tabacchicoltura hanno subito una flessione. Tendenza alla quale bisogna rispondere con un piano di intervento che sostenga un comparto strategico non solo per il settore agricolo. L’alto numero degli operatori economici e delle persone occupate, infatti, sono un fondamentale presidio a tutela delle zone interne, le principali aree vocate, spiega Confagricoltura in una nota.