Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Federpesca: soddisfatti per ricorso Italia regolamento controlli

Federpesca: soddisfatti per ricorso Italia regolamento controlliRoma, 12 mar. (askanews) – Una notizia fondamentale per tutto il settore della pesca. Così Federpesca commenta la decisione del Governo italiano che, su proposta del ministro Lollobrigida, ha ieri depositato alla Corte di Giustizia dell’Ue un ricorso contro il nuovo Regolamento sui controlli nella pesca. In questi anni Federpesca aveva più volte rappresentato la propria contrarietà all’impostazione ideologica di questo Regolamento, che non ha precedenti in altri settori.


In particolare, la misura dell’obbligo delle telecamere a bordo, che considera gli operatori della pesca presuntamente colpevoli, “rappresenta un assunto basato sulla sfiducia nei confronti del settore e dei lavoratori, che riteniamo inammissibile e che non ha letteratura in alcun altro settore. Un approccio ideologico che compromette la difesa della dignità di una categoria di lavoratori che già tanti sacrifici ha dovuto affrontare in questi anni e che riteniamo inaccettabile”, spiega Federpesca in una nota. “In questo senso avevamo chiesto un impegno al Ministro Lollobrigida che ringraziamo insieme a tutto il Governo per questa decisione coraggiosa, ancora una volta a difesa di un comparto fondamentale per l’economia del Paese”, conclude la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca.

Per Pallini fatturato +17% e punta a consolidare mercati esteri

Per Pallini fatturato +17% e punta a consolidare mercati esteriRoma, 12 mar. (askanews) – Un aumento di fatturato del 17% nel 2023 e l’obiettivo di consolidando il proprio export nei mercati negli USA, in Germania e Regno Unito, oltre al segmento Duty Free e Travel Retail.


Pallini, la storica distilleria romana, l’unica ancora attiva nella capitale dai primi del Novecento, continua a crescere: sia in termini di fatturato, superando i 18 milioni del 2022 con un incremento del +17% e arrivando così a quota 21,5 milioni, sia in termini di espansione globale. E, tra i progetti per il 2024, c’è il restyling del Limoncello Pallini, diventato il limoncello premium più venduto al mondo, con un market share global a valore oltre il 15%, grazie alla crescita nei mercati domestici e all’apertura di nuovi canali nel duty free. L’azienda oggi è presente nei cocktail bar, nella ristorazione e nelle enoteche di tutto il mondo con un’offerta di oltre 100 prodotti che comprende sciroppi, amari, una gamma di bagne per pasticceria professionale e domestica, liquori e distillati.


All’estero oggi Pallini esporta per l’85% del suo fatturato in 58 paesi: tra questi, nell’ultimo anno si sono aggiunti Grecia, Polonia, Francia, Svizzera, Portogallo, Paraguay, Filippine, Cipro e Brasile. Amaro Formidabile, l’amaro di punta della società prodotto e imbottigliato negli stabilimenti storici dell’azienda, che lo scorso anno è stato lanciato fuori dai confini nazionali, ha registrato un aumento delle vendite del 20%. L’obiettivo per il 2024 è il lancio di Amaro Formidabile sul mercato USA e su quello tedesco. “In generale, il 2023 si è confermato un anno di grande crescita, soprattutto per quel che riguarda il segmento Duty Free, dove Limoncello Pallini è leader globale, cresciuto del 30%, e i mercati inglese, canadese e di alcuni paesi nordici europei come la Danimarca – commenta in una nota Micaela Pallini, amministratore delegato di Pallini e presidente di Federvini – Notevole anche il fermento registrato in altri mercati, come in Spagna, Portogallo e Paesi Baltici, per le iniziative focalizzate sulla strategia del Limoncello Spritz, che ha visto l’aggiunta del prodotto pronto sia in lattina che alla spina”.

Confagri: includere cereali e semi oleosi tra prodotti sensibili

Confagri: includere cereali e semi oleosi tra prodotti sensibiliRoma, 12 mar. (askanews) – Cereali e semi oleosi vanno inseriti nella lista dei prodotti sensibili per i quali è previsto un freno di emergenza nel caso di ulteriori aumenti delle importazioni dall’Ucraina. E’ la richiesta rilanciata da Confagricoltura in vista del voto dell’assemblea plenaria del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento per la proroga della sospensione dei dazi e dei contingenti sui prodotti agroalimentari ucraini destinati al mercato dell’Unione.


Confagricoltura ha chiesto agli europarlamentari italiani di sostenere gli emendamenti annunciati in linea con la posizione espressa dalla Commissione Agricoltura. Secondo il progetto legislativo dell’Esecutivo della UE, il freno di emergenza (in pratica il ripristino dei dazi ordinari) scatterebbe solo per zucchero, uova e pollame se le importazioni dall’Ucraina superassero la media del periodo 2022-2023.


“Con la nostra richiesta – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – non intendiamo in alcun modo rimettere in discussione il giusto e indispensabile sostegno all’agricoltura ucraina. Il nostro obiettivo è di fare in modo che il sostegno eviti la destabilizzazione dei mercati nella UE. Le forti tensioni che si sono registrate negli ultimi tempi nei Paesi membri limitrofi all’Ucraina, dal blocco delle frontiere alla distruzione dei prodotti ucraini, non giovano a nessuno”. I prezzi dei cereali e dei semi oleosi, girasole in particolare, hanno fatto registrare nella Ue una drastica contrazione. L’indice FAO relativo ai cereali è diminuito di oltre il 22% in media lo scorso febbraio rispetto allo stesso mese del 2023.


I dati diffusi dalla Commissione europea indicano che, per effetto della sospensione dei dazi e dei contingenti, le esportazioni dell’Ucraina verso la Ue sono quasi raddoppiate nel giro di un anno. Nel 2021 ammontavano a 7 miliardi di euro; alla fine del 2022 sono salite a più di 13 miliardi. Nel periodo gennaio – novembre 2023 si è registrata una riduzione, sempre secondo i dati della Commissione. L’import di cereali, invece, è continuato a crescere. In Italia – evidenzia Confagricoltura – la situazione è particolarmente pesante per il grano duro, con un vero e proprio crollo delle quotazioni dovuto alle importazioni dalla Federazione Russa. Da gennaio a novembre 2023 sono ammontate a circa 400mila tonnellate: erano 32mila nello stesso periodo del 2022.

IdeA Agro con Spo Zentrum e Jingold per produzione avocado in Sicilia

IdeA Agro con Spo Zentrum e Jingold per produzione avocado in SiciliaMilano, 11 mar. (askanews) – Una coltivazione di avocado su 100 ettari di terreno in Sicilia. E’ l’obiettivo della partnership strategica tra IDeA Agro e due realtà come Spo Zentrum e Jingold. L’accordo prevede la realizzazione di un impianto di avocado su un areale di circa 100 ettari nella provincia di Siracusa. Agro Avo, la nuova realtà nata dalla partnership tra le tre istituzioni “altamente sinergiche e complementari”, “si candida a diventare in pochi anni un player di riferimento nella produzione e commercializzazione di avocado siciliano in Italia”, si legge in una nota di IdeA Agro, lo strumento di private equity italiano che investe nel settore dell’agricoltura, lanciato nel 2018 da DeA Capital alternative funds.


Spo Zentrum, partner operativo locale nell’operazione, è una società siciliana specializzata in produzione, confezionamento e distribuzione di prodotti ortofrutticoli con circa 450 ettari in Sicilia, magazzini di pre-calibratura in Sicilia e centri logistici e di distribuzione nel centro Italia. Jingold, partner commerciale e di prodotto nell’operazione, rappresenta un attore globale nel settore del breeding e della commercializzazione di kiwi. Dispone di una vasta rete composta da oltre 800 agricoltori e collabora con partner commerciali in Sud America, Asia, Sud Africa ed Europa meridionale. L’idea di sviluppare un avocadeto in Sicilia è legata all’evidente opportunità di mercato che vede da diversi anni un trend dei consumi in costante ascesa sia a livello nazionale che internazionale. Dal punto di vista produttivo, prosegue la nota, la Sicilia offre un microclima ideale per la coltivazione dell’avocado consentendo di coniugare qualità del prodotto, rese produttive elevate e abbattimento dei costi di logistica con evidenti benefici in termini di sostenibilità.


Il progetto si connota come sostenibile attraverso l’adozione di pratiche di irrigazione efficienti e pratiche agricole sostenibili volte alla conservazione delle risorse idriche e preservazione del suolo mediante utilizzo di impianti di ultima generazione. Parallelamente, l’attuazione di una filiera corta e il sequestro di carbonio messo in atto dalla coltura giocheranno un ruolo significativo nella riduzione delle emissioni atmosferiche. Inoltre, l’impianto sarà connotato da una completa tracciabilità ai fini di garantire alta qualità del prodotto e da un importante sostegno all’economia locale attraverso investimenti mirati con un impatto sociale tangibile, al fine di creare opportunità occupazionali sul territorio. Per Pier Luigi Rossi, managing director del Fondo IDeA Agro, si tratta di un “ambizioso progetto, che ci vede collaborare con rinomati partner nell’ambito della produzione e della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli italiani. Dal suo primo closing nel 2018, il Fondo ha concluso con successo, con questa ultima operazione, nove investimenti per complessivi oltre 1.000 ettari, mirati a potenziare e sviluppare filiere agricole e agroindustriali corte e integrate. Siamo estremamente orgogliosi dei risultati finora ottenuti”. “Questo progetto rappresenta un’ottima opportunità, che potrebbe portare benefici significativi all’agricoltura locale e all’economia regionale – ha aggiunto Giacomo Rizzo, amministratore delegato di Spo Zentrum – Riteniamo che l’investimento nella coltura di avocado in Sicilia possa offrirci interessanti prospettive di crescita, promuovendo una gamma ancora più diversificata di colture all’interno del portafoglio prodotti e offrendo un’ulteriore risorsa redditizia per la società”. Per Alessandro Fornari, amministratore delegato di Jingold, “Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella nostra strategia di espansione e diversificazione. La Sicilia offre un ambiente ideale per lo sviluppo di questa coltura e collaborare con partner esperti del settore ci permette di combinare le nostre competenze e risorse per massimizzare il successo di questo progetto. Siamo fiduciosi che l’impianto avrà un impatto positivo sia sul territorio che sulla nostra società”.

Alleanza Cooperative: bene deposito ricorso Italia controllo pesca

Alleanza Cooperative: bene deposito ricorso Italia controllo pescaRoma, 11 mar. (askanews) – “Esprimiamo vivo apprezzamento alla notizia del ricorso del Governo italiano contro il Regolamento sul controllo in pesca”: così in una nota Alleanza cooperative pesca e acquacoltura. “Un regolamento – sottolineano – che ha avuto una genesi travagliata e che alla fine ha prodotto un risultato ben lontano da quanto richiedeva inizialmente la Corte dei conti UE. Un esempio su tutti: la revisione del sistema sanzionatorio. Sono stati introdotti così tanti elementi di aleatorietà che, se non dovesse intervenire una correzione, senza ombra di dubbio si genereranno disparità tra pescatori comunitari con tutte le conseguenze del caso anche in termini di accesso al FEAMPA”.


Il ricorso depositato oggi da parte del MASAF, che fa seguito al voto contrario espresso in Consiglio dei ministri UE dal ministro Lollobrigida, oltre che dei rappresentanti italiani di maggioranza in Parlamento europeo, “rappresenta senza dubbio un segnale di attenzione nei confronti delle istanze più volte avanzate dall’Alleanza”, conclude l’associazione.

Agroalimentare, riunione Mimit-Masaf su crisi Mar Rosso: al vaglio misure

Agroalimentare, riunione Mimit-Masaf su crisi Mar Rosso: al vaglio misureMilano, 11 mar. (askanews) – Gli effetti della crisi del Mar Rosso sul settore agroalimentare e agroindustriale italiano. E’ questo il tema al coentro della riunione che si è tenuta a Palazzo Piacentini tra il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Abbiamo vagliato, con i nostri staff tecnici, i possibili sviluppi e le ipotesi di intervento, a breve e medio termine, per supportare le imprese che maggiormente subiscono gli impatti di questa situazione che resta fluida e incerta” si legge in un post su X del ministro Urso che annuncia “a stretto giro incontri con gli altri attori coinvolti”.

In Emilia Romagna al via bando per iniziative Consorxi Dop e Igp

In Emilia Romagna al via bando per iniziative Consorxi Dop e IgpRoma, 11 mar. (askanews) – Promozione web e social, eventi, fiere e pubblicazioni per far conoscere sempre di più i prodotti Dop e Igp, di qualità controllata e biologici dell’Emilia-Romagna. Punta al sostegno di queste attività di comunicazione sul territorio il bando, approvato dalla Giunta regionale, che si rivolge ai Consorzi di promozione economica e di tutela dei prodotti a qualità regolamentata. A disposizione per il 2024 ci sono finanziamenti per 150mila euro.


Obiettivo: mettere in luce sul mercato interno e nei Paesi dell’Unione europea, attraverso eventi e pubblicazioni a stampa e sul web, i prodotti di qualità regolamentata presso i Le azioni di comunicazione dovranno fornire informazioni su caratteristiche e tecniche utilizzate per ottenere i prodotti tipici, spiegare i vantaggi dei regimi di qualità e le caratteristiche nutrizionali, favorire l’integrazione di filiera e rendere consapevole il consumatore della positiva ricaduta ambientale delle produzioni ottenute con tecniche rispettose dell’ambiente. “Ogni giorno i Consorzi dei prodotti Dop e Igp lavorano per sostenere i nostri prodotti di grande qualità – spiega in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – Con questo bando intendiamo sostenere le loro attività di promozione anche a livello locale, per dare valore a tutto il sistema agroalimentare e metterne in evidenza l’identità territoriale”.


I regimi di qualità ammissibili al sostegno sono Dop e Igp, Stg (Specialità tradizionale garantita ottenuta con ingredienti o metodi di produzione tradizionali), produzioni biologiche, qualità controllata, zootecnia. Sono ammessi progetti con un valore tra i 5mila e i 25mila euro che prevedono la realizzazione di materiale informativo e promozionale e la partecipazione a fiere ed esposizioni. Le attività devono svolgersi nel periodo compreso tra la data di presentazione della domanda di sostegno e il 31 dicembre 2024. Tutti i progetti ammissibili saranno finanziati. Il contributo non potrà comunque superare il 70% della spesa ammessa. Nel caso le risorse disponibili non fossero sufficienti a coprire il 70% di tutte le domande ammissibili, sarà comunque garantito un contributo pari al 70% ai progetti di beneficiari che rispondano ai seguenti criteri: non essere rientrati in interventi dello Sviluppo rurale, svolgere attività in collaborazione con le scuole alberghiere dell’Emilia-Romagna o inserite negli eventi promossi dai Comuni della regione.

Psa, Copagri: intervenire per scongiurare default suinicoltura

Psa, Copagri: intervenire per scongiurare default suinicolturaRoma, 11 mar. (askanews) – “A oltre due anni dai primi casi di infezione di Peste suina africana-PSA nel continente, non si arresta l’avanzata dell’epidemia, che ad oggi ha colpito oltre 1500 cinghiali e quasi 14mila suini, con ben 21 focolai accertati, concentrati prevalentemente nel pavese”. Lo ha ricordato la Copagri, in occasione della riunione svoltasi oggi in materia di Peste suina africana-PSA al ministero della Salute. Alla riunione hanno preso parte i sottosegretari alla Salute Marcello Gemmato e all’agricoltura Patrizio La Pietra ed è stata annunciata la nomina di tre subcommissari con deleghe specifiche.


“La gravità della situazione, oltre che agli alti livelli di contagio, è legata alla grande resistenza del virus, per il quale al momento non esistono vaccini e che ha un tasso di mortalità che può raggiungere il 100% degli animali colpiti; pur non essendo trasmissibile all’uomo, la PSA può avere gravi conseguenze sul tessuto economico e sociale del Paese, andando a incidere sensibilmente sulla redditività degli allevamenti e condizionando pesantemente le movimentazioni dei suini e dei relativi prodotti”, ha segnalato la Copagri. “Da qui l’importanza di agire celermente, semplificando gli adempimenti previsti e accelerando con le strategie di contrasto alla diffusione dell’epidemia, così da tutelare il patrimonio zootecnico nazionale e il settore suinicolo, che rappresenta un valore importante sia in termini di quantità che qualità”, ha osservato la Confederazione, facendo notare che “la suinicoltura, per importanza, è tra i primi settori nel comparto carni, con oltre 30mila allevamenti per quasi 9 milioni di capi, concentrati nel Nordest del Paese; senza contare tutto l’indotto, dalla mangimistica alla trasformazione e alla distribuzione”.


“In attesa della costituzione di un Tavolo permanente in cui affrontare il problema in maniera sinergica e strutturata, la priorità va all’erogazione degli indennizzi per i tanti allevamenti colpiti, ma anche e soprattutto al contenimento dell’infezione, attraverso il rafforzamento delle misure di biosicurezza e l’inevitabile abbattimento dei cinghiali”. Per l’associazone, “con oltre 2 milioni di esemplari in tutta la Penisola, l’obiettivo degli abbattimenti deve essere il raggiungimento di un equilibrio agro-ecologico sostenibile, che garantisca una presenza di cinghiali sufficienti al mantenimento del ruolo ecologico della specie e compatibile con le caratteristiche ambientali e agricole dei territori”.


“In mancanza di simili interventi, si rischia il vero e proprio default del comparto, con l’abbattimento di milioni di suini allevati e la perdita irreversibile di migliaia di aziende, per una filiera fondamentale in termini economici, con un valore di oltre 10 miliardi di euro, senza contare l’export, e circa 40mila addetti, ma anche qualitativi, esprimendo ben 42 Indicazioni Geografiche, per un valore di affari pari a 1,87 miliardi alla produzione e 4,85 miliardi al consumo”, ha concluso la Confederazione.

Depositato ricorso Corte Giustizia Ue strumenti controllo pesca

Depositato ricorso Corte Giustizia Ue strumenti controllo pescaRoma, 11 mar. (askanews) – Oggi il Governo italiano, su proposta del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha depositato il ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, avverso il Regolamento (UE) 2023/2842 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 novembre 2023 per quanto attiene ai controlli nel settore della pesca.


Rispetto al Regolamento che rende obbligatorio l’utilizzo da parte dei pescherecci di strumenti di controllo elettronico a distanza, in particolare telecamere a circuito chiuso (CCTV) e la registrazione elettronica delle catture, il Governo Meloni aveva già espresso voto contrario in sede di approvazione. “L’Italia è la Nazione che è stata maggiormente penalizzata dalle norme Ue sulla pesca – spiega in una nota il ministro Lollobrigida – i nostri pescatori sono stati quelli più colpiti come dimostra il calo delle marinerie del 40% che si è verificato nell’ultimo decennio. Avevamo promesso alle associazioni di settore e alle organizzazioni sindacali che avremmo verificato, insieme all’Avvocatura dello Stato, l’esistenza dei presupposti per impugnare il provvedimento e siamo abituati a mantenere le promesse”.


“Il Governo Meloni non è disponibile – conclude Lollobrigida – a subire decisioni che non ricercano un giusto equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale e che peraltro riteniamo possano violare le norme sulla privacy dei pescatori, anche tenuto conto del principio di proporzionalità, nonché le regole della concorrenza”.

Fedagripesca Toscana: con lupi situazione resta insostenibile

Fedagripesca Toscana: con lupi situazione resta insostenibileRoma, 11 mar. (askanews) – “Non dobbiamo pensare che quello di Settignano sia un caso isolato. La presenza così pervasiva dei lupi nella nostra regione rischia di danneggiare intere attività come l’allevamento suino, bovino e ovino allo stato brado e semibrado. La selezione resta l’unica via possibile prima che sia troppo tardi”. A dirlo è Mario Mori, consigliere di Fedagripesca Toscana, commentando il caso della capriola sbranata da un lupo a pochi metri dal centro abitato di Settignano.


“Il problema dei lupi sta diventando sempre più un’emergenza – continua Mori – Abbiamo bisogno di una misura organica, pianificata a tavolino, per limitare i danni causati da questi animali. L’unica via possibile resta la selezione dei lupi, prima che sia troppo tardi. La loro presenza è dilagante in tutto il territorio regionale e poiché si tratta di un animale in cima alla catena alimentare che non ha predatori, effettuare una selezione è il modo più efficace per ridurne la diffusione. Dobbiamo dircelo, i lupi sono ormai troppi”, conclude.