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Siglato rinnovo Ccnl allevatori, consorzi e enti zootecnici

Siglato rinnovo Ccnl allevatori, consorzi e enti zootecniciRoma, 15 nov. (askanews) – È stato siglato, nella serata del 14 novembre, tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, Confederdia e AIA il rinnovo del CCNL per i dipendenti dalle Organizzazioni degli allevatori, consorzi ed enti zootecnici. Lo rendono noto i sindacati in una nota congiunta. L’accordo raggiunto, spiegano i sindacati, si colloca “in una fase di forte difficoltà a causa della pressione inflazionistica sui prezzi in un settore che continua a vivere profonde trasformazioni legate alle normative italiane ed europee”.

“Il rinnovo contrattuale – dichiarano Fai, Flai, Uila e Confederdia – conferma la centralità delle buone relazioni sindacali e rappresenta uno strumento per il consolidamento e il rilancio del settore allevatori anche nel rapporto con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste”. Per quanto riguarda la parte economica, l’accordo prevede un aumento retributivo sul biennio 2023-2024 del 5,5% e una rivalutazione degli scatti di anzianità complessivamente pari al 3,4%.

Nell’accordo “si è provveduto – spiegano – a rendere più attuale il capitolo relativo alle assunzioni aggiornando la regolazione dei contratti a tempo determinato e quella del lavoro a tempo parziale. Viene istituita, inoltre, la banca ore, mentre viene al contempo rafforzata la contrattazione di secondo livello tramite il coinvolgimento delle strutture nazionali”.

Lollobrigida: notifica legge cibo sintetico a Ue dopo approvazione

Lollobrigida: notifica legge cibo sintetico a Ue dopo approvazioneRoma, 15 nov. (askanews) – “Stiamo per approvare in via definitiva una delle leggi più democratiche che abbiamo avuto nella nostra Nazione, nata in seguito a una petizione che chiede di vietare questo tipo di produzioni”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, sottolineando in una nota che il Governo italiano notificherà “la legge all’Europa subito dopo la sua approvazione, come avvenuto in tante altre circostanze”.

“Auspichiamo – ha aggiunto – che l’esempio italiano venga seguito a livello europeo, con lo stesso modello con il quale si scelse di evitare gli Ogm nel continente. Un buon governo quando c’è una richiesta così forte si chiede se è una cosa giusta, e se la condivide, l’approva il più rapidamente possibile”. A sostegno del provvedimento, ricorda il ministro, ci sono “oltre 2 milioni di firme, tra le quali ci sono rappresentanti istituzionali di tutti i partiti presenti in Parlamento, più di 3mila ordini del giorno dei Comuni e venti Regioni di ogni colore politico”.

“Sono orgoglioso – sottolinea Lollobrigida nella nota – che l’Italia sarà tra qualche giorno la prima Nazione a proibire un prodotto che c’entra poco con quello che è il nostro sistema alimentare e produttivo, e mette in discussione la stessa cura dell’ambiente, che passa dai nostri agricoltori e dai nostri allevatori. Il rapporto tra alimenti, terra e uomo è un rapporto millenario che non può essere riproposto in laboratorio”. “Se si arrivasse a una standardizzazione del cibo, l’elemento della qualità passerebbe in secondo piano e non avrebbe più ragion d’essere. Sostenere che la sicurezza alimentare si possa garantire attraverso questo meccanismo, significa dire che non si vogliono dare alimenti di qualità a tutti. Non ci arrendiamo all’idea – ha concluso il ministro – che ci sia un mondo nel quale una élite possa continuare a mangiar bene e miliardi di persone siano costrette a nutrirsi con prodotti alla stregua di un carburante per sopravvivere. Una società divisa in due non appartiene alla nostra cultura e la respingiamo fermamente”.

Consumi fuori casa: in Italia 400mila locali, 17% è in 12 grandi città

Consumi fuori casa: in Italia 400mila locali, 17% è in 12 grandi cittàMilano, 14 nov. (askanews) – Il panorama dei locali nel nostro Paese è vario e vivace: sono oltre 400.000 i luoghi dove mangiare o bere sparsi lungo lo Stivale tra bar, ristoranti, servizi di ospitalità e altri come gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e gastronomie. Il 17% di essi si concentra soprattutto in 12 grandi metropoli, mentre il 44% dei locali si trova nei centri cittadini. Un dato che schizza al 60% se si considerano solo enoteche e locali serali.

E’ questa la mappa del settore italiano della consumazione fuori casa delinata da Cga by NielsenIQ, in collaborazione con Jakala, attraverso la nuova Guida horeca, un’anagrafica di tutti i punti di consumo presenti sul territorio nazionale integrata in TradeDimensions 2.0, una piattaforma di geo-data management. Esaminando la sola città di Milano, la Guida horeca individua più di 12.000 punti di consumo, di cui 6.081 ristoranti, 4.956 bar, 796 alloggi e 716 altri tipi di locale che offrono servizi differenti come gelaterie, rosticcerie o panetterie, ovvero i cosiddetti fornitori di prodotti d’impulso.

Più della metà dei ristoranti presenti nel Belpaese, ovvero il 54%, è incentrato sulla cucina italiana, seguono le pizzerie (19%) o le formule ristorante-pizzeria (12%). Completano l’offerta i ristoranti etnici (6%), i locali che preparano cibo d’asporto (5%), le paninoteche e le piadinerie (3%) e, infine, i fast-food (1%). Tra i ristoranti italiani, circa il 13% si caratterizza per un indice di eccellenza elevata o medio-elevata, con un’offerta di esperienze di consumo particolarmente distintiva e di livello premium. Inoltre, considerando il dinamico segmento del fuori casa italiano, il consumo di cibo dipende non solo dal menù, ma anche dallo specifico momento della giornata. Nel caso dei bar, stando ai dati di CGA by NielsenIQ, in Italia il momento della colazione è la principale occasione di consumo per il 48% degli esercizi, seguita dal pranzo (30%), mentre il dopo cena è un momento ideale nel 13% dei casi; diversamente da aperitivo (9%) e cena (1%).

La consumazione fuori casa nel nostro Paese è fortemente connessa al settore turistico: il 40% dei locali infatti si trova in un comune costiero e, tra questi, il 10% è collocato direttamente sulla spiaggia. Inoltre, più dell’80% degli hotel e dei B&B è dislocato in comuni che vantano un indice turistico elevato o medio-elevato, a dimostrazione che queste località risultano particolarmente attrattive per il mercato italiano del fuori casa.

Il Luogo di Aimo e Nadia e Bracali da 2 a 1 Stella Michelin

Il Luogo di Aimo e Nadia e Bracali da 2 a 1 Stella MichelinRoma, 14 nov. (askanews) – Sono due i ristoranti italiani che, nell’edizione 2024 della Guida Michelin, scendono da una a due Stelle: a Milano Il Luogo di Aimo e Nadia e il ristorante Bracali a Massa Marittima, in provincia di Grosseto.

Sono invece 10 i ristoranti che perdono la Stella: ad Alessandria il ristorante La Fermata, a Castelnuovo Berardenga La Bottega del 30, a Isola di Capo Rizzuto il ristorante Pietramare Natural Food. E ancora a Isola d’Asti il ristorante Il Cascinalenuovo, a Milano Tano Passami l’Olio, Ma.Ri.Na. a Olgiate Olona, il ristorante Cielo a Ostuni, il ristorante La Terrazza a Roma, a Torino Casa Vicina e infine a Viganò Pierino Penati.

Lombardia resta in testa alla classifica dei ristoranti stellati

Lombardia resta in testa alla classifica dei ristoranti stellatiRoma, 14 nov. (askanews) – La Lombardia resta saldamente in testa alla classifica delle regioni con il maggior numero di Stelle Michelin: può vantare 60 ristoranti stellati, di cui tre 3 Stelle, sei 2 Stelle e ben 51 premiati con una Stella Michelin. Segue la Campania con 51 ristoranti, (1 tre Stelle, 8 due Stelle, 42 una Stella), mentre sul terzo gradino del podio troviamo la Toscana con 41 ristoranti (1 tre Stelle,5 due Stelle,35 una Stella). Scivola in quarta posizione il Piemonte con 40 ristoranti (2 tre Stelle,4 due Stelle,34 una Stella), mentre conferma il quinto posto il Veneto con 32 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 4 due Stelle, 27 una Stella).

Nella classifica delle province tra le Top 5 troviamo due città campane: Napoli che si conferma al vertice con 29 ristoranti (1 tre Stelle, 7 due Stelle, 21 una Stella) e per la prima volta Salerno, in quarta posizione con 18 ristoranti (2 due Stelle, 16 una Stella), preceduta da Bolzano che conquista la seconda posizione con 21 ristoranti (1 tre Stelle, 3 due Stelle, 17 una Stella) e Milano che con 19 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 4 due Stelle, 14 una Stella) scivola in terza posizione. La capitale, Roma, è al quinto posto con 17 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 3 due Stelle, 13 una Stella). Proprio a Roma si trova una delle novità del 2024: il ristorante Orma dello chef Roy Caceres, premiato con una Stella Michelin ad appena 7 mesi dall’apertura.

La regione con le novità Stellate più importanti nell’edizione 2024 della Guida Michelin è però la Campania, che ha raccolto un nuovo ristorante insignito delle Stelle Michelin, 2 nuovi due Stelle e 3 nuovi ristoranti con una Stella Michelin. Prima per dinamismo la Lombardia con 7 novità (2 due Stelle, 5 una Stella), mentre al terzo posto troviamo la Toscana con 4 novità una Stella Michelin. Per quanto riguarda i Bib Gourmand, l’edizione 2024 vede 29 novità. Nella classifica complessiva dei Bib Gourmand per regioni, l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto con 34 ristoranti. Alle sue spalle la Lombardia (29 ristoranti), seguita dal Piemonte (28 ristoranti) e dalla Toscana (26 Bib Gourmand). Al quinto posto il Veneto con 20.

26 nuovi ristoranti con una Stella Michelin, tre sono ‘rosa’

26 nuovi ristoranti con una Stella Michelin, tre sono ‘rosa’Roma, 14 nov. (askanews) – Sono 26 i nuovi ristoranti premiati con una Stella Michelin dalla edizione 2024 della guida, presentata oggi alle porte della Franciacorta. Tra questi, una stella va al Bluh Furore, ristorante in Costiera Amalfitana, affidato ad Enrico Bartolini che ne ha definito la linea gastronomica, interpretata dallo chef Vincenzo Russo, classe 1995 che ha lavorato nella cucina di Antonino Cannavacciuolo.

Da segnalare, l’assegnazione di tre nuove Stelle Michelin a ristoranti guidati da altrettanti chef donna: Casa Mazzucchelli di Aurora Mazzucchelli, che riconquista la Stella Michelin, Ada della chef Ada Stifani a Perugia e Wood della chef Amanda Eriksson alle pendici del monte Cervino. Scenda a una Stella, dalle due che aveva, il ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano. E sono 10 i ristoranti che hanno perso la stella. Tra le 33 novità, sono 11 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni (4 dei quali con età uguale o under 30). Tra i giovani chef Fabrizio Mellino (33 anni) neo-tre stelle del ristorante Quattro passi e Maicol Izzo (31 anni), nuovo due stelle e premio speciale Young Chef by Lavazza.

Tre stelle Michelin ad Atelier Moessmer e Quattro Passi

Tre stelle Michelin ad Atelier Moessmer e Quattro PassiRoma, 14 nov. (askanews) – Brillano due nuovi ristoranti con tre stelle Michelin in Italia: con Atelier Moessmer Norbert Niederkofler e il ristorante Quattro Passi, salgono a 13 i ristoranti tre Stelle Michelin in Italia. Nella guida Michelin edizione 2024, presentata oggi, ci sono anche 5 nuovi ristoranti premiati con le due Stelle e 26 nuovi ristoranti insigniti di una Stella. In totale: 395 stelle distribuite in tutta la penisola.

I nuovi due stelle sono Verso di Milano (chef Mario e Remo Capitaneo); La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti di Serralunga d’Alba; Andrea Aprea di Milano; George Restaurant, (chef Domenico Candela) di Napoli; Piazzetta Milù (chef Maicol Izzo) di Castellammare di Stabia (NA).

Le Donne del Vino festeggiano il 35esimo anniversario a Firenze

Le Donne del Vino festeggiano il 35esimo anniversario a FirenzeRoma, 14 nov. (askanews) – Spegne 35 candeline l’associazione Donne del vino e celebra il compleannno a Firenze, a Palazzo degli Affari, presentando i risultati di una indagine dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dal titolo “Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino”.

“È un grande onore per noi accogliere le Donne del vino da tutta Italia – commenta Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino della Toscana – Per la prima volta in un’indagine viene indagato il ruolo fondamentale della ‘gente del vino’ nella salvaguardia culturale delle aree rurali in cui opera. Un patrimonio di saperi e ambiente che andrebbe perduto senza l’opera di salvaguardia dei produttori che ne fanno un elemento caratterizzante delle proprie bottiglie e del proprio storytelling. Azione che li trasforma da custodi in divulgatori e amplifica l’importanza del loro ruolo”. “Un modo inconsueto di celebrare un anniversario di fondazione – aggiunge Daniela Mastroberardino, presidente nazionale dell’associazione – mettendo l’accento sull’utilità delle Donne del Vino con un contributo importante e innovativo alla civiltà del vino. Una vera pietra miliare rispetto a un nuovo campo di indagine e a un nuovo modo di guardare chi produce e consuma vino proponendoli come sentinelle dell’integrità culturale dei distretti enologici. Un’azione in cui le donne hanno un posto privilegiato così come i turisti del vino”.

Confagri: festa agricoltura, in 5000 nelle dimore storiche

Confagri: festa agricoltura, in 5000 nelle dimore storicheRoma, 14 nov. (askanews) – Positivo il bilancio della seconda edizione di “Coltiviamo la cultura: la Festa dell’agricoltura nelle dimore storiche italiane”, l’evento promosso dai Giovani di Confagricoltura – Anga e i giovani dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI). Tredici le dimore che hanno aperto le loro porte a più di 5000 visitatori e ospitato 100 le aziende agricole del territorio, con l’obiettivo di promuovere lo stretto legame tra agricoltura e cultura, valorizzando insieme i beni culturali di interesse collettivo e i prodotti agricoli del territorio delle regioni coinvolte: Piemonte, Friuli, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Sicilia.

I numerosi partecipanti si sono immersi nell’atmosfera di ogni dimora degustando e acquistando i prodotti delle aziende agricole in mostra (olio, vino, miele, confetture, succhi di frutta, mandorle), e apprezzando la storia della dimora con visite guidate. “Abbiamo voluto ripetere la nostra collaborazione con l’ADSI. Un legame profondo e consolidato con le dimore storiche, molte delle quali sono anche aziende agricole. Siamo riusciti – ha detto il presidente dei Giovani agricoltori di Confagricoltura, Giovanni Gioia – a raggiungere l’obiettivo di promuovere insieme agricoltura e cultura. Continueremo a farlo sviluppando ancora la nostra collaborazione per valorizzare sempre più i nostri magnifici territori con loro le loro eccellenze, che rendono unica la nostra meravigliosa Italia”.

“Questa giornata ha voluto sancire in maniera ancora più salda il legame tra le dimore storiche e il territorio in cui si trovano. Il nostro scopo – ha spiegato Anna Maria Pentimalli, presidente di ADSI Giovani – era quello di valorizzare i prodotti d’eccellenza Made in Italy delle aziende agricole, permettendo al contempo ai cittadini di visitare in maniera esclusiva questi luoghi. Siamo molto felici della grande partecipazione all’iniziativa e ci auguriamo di poter sempre di più mettere in luce il legame tra queste due realtà con iniziative volte non solo alla promozione delle dimore storiche, ma anche delle realtà dei borghi e dei comuni in cui si inseriscono”.

Da Efsa modello alternativo a test animali su sicurezza alimenti

Da Efsa modello alternativo a test animali su sicurezza alimentiRoma, 14 nov. (askanews) – Una nuova piattaforma on line per modellare e predire la tossicità delle sostanze chimiche e ciò che avviene all’interno dell’organismo umano e quello animale senza che ci sia bisogno di fare una sperimentazione animale in ambito di sicurezza degli alimenti. E’ “TKPlate”, alla cui realizzazione hanno collaborato sia scienziati dell’Efsa che diversi enti di ricerca europei di punta. Si tratta di una piattaforma online che offre a scienziati e legislatori uno spazio apposito e un pacchetto di strumenti per modellare e prevedere le proprietà di tossicocinetica (Tk) e tossicodinamica (Td).

A guidare il progetto sono due scienziati EFSA: il tossicologo Jean-Lou Dorne e lo statistico/modellatore Jose Cortiñas Abrahantes. “L’idea di TKPlate è nata nel 2014 grazie a un rapporto scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale – racconta Dorne – che potevano essere utilizzati dagli esperti dell’EFSA”. Questa piattaforma è unica nel settore della sicurezza degli alimenti e dei mangimi e “consente ai valutatori del rischio e ad altre persone che si occupano di tossicologia di modellare i processi TK e TD in tutte le specie incluse nella piattaforma. In pratica si seleziona la specie, la sostanza chimica o il gruppo di sostanze chimiche, i parametri di inserimento come il tipo di esposizione, quindi si producono i modelli con un clic”, spiega Cortiñas Abrahantes.

Questi risultati possono sostituire direttamente i dati tratti da animali, riducendo la necessità di nuovi esperimenti. “Modelli ben sviluppati come questi, comprendenti test e convalida, richiedono almeno un anno di lavoro – aggiunge – a seconda della complessità dell’organismo e di tutti i componenti che si vogliono includere. Si tratta di uno sforzo immane e i ricercatori che li hanno prodotti meritano tutti i nostri ringraziamenti. Oltre ai modelli prodotti tra il 2015 e il 2020, ce ne sono altri sono in fase di sviluppo”.

“TKPlate non viene ancora utilizzato nelle valutazioni dell’EFSA – spiega Carlos Gonçalo das Neves, direttore scientifico – ma si stanno valutando le applicazioni dei suoi modelli per ottimizzare la piattaforma e dare priorità alla formazione del nostro personale e degli esperti in tutta Europa. Ciò supporterà il suo impiego nella valutazione del rischio da parte dei gruppi scientifici dell’EFSA in un futuro prossimo, si spera. E naturalmente possiamo e vogliamo allargare l’uso di questo strumento ad altre agenzie dell’UE e agli enti nazionali di competenza”.