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Regolamento Ue imballaggi, Federalimentare: scelta che penalizza l’Italia

Regolamento Ue imballaggi, Federalimentare: scelta che penalizza l’ItaliaMilano, 27 ott. (askanews) – “Come Federalimentare siamo preoccupati perché si continua a promuovere un sistema che non valorizza il modello italiano, basato sul riciclo, ma si insiste sul riuso degli imballaggi: una misura che penalizza fortemente la nostra filiera agroalimentare”. A dirlo il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, che torna sul voto della Commissione Envi al Parlamento europeo sugli imballaggi sottolineando che la stessa Commissione “si è spaccata in due, tanto che l’emendamento è passato per soli due voti (41 a 39), evidenziando che il tema è divisivo e che contrappone due visioni molto differenti”.

“L’affermazione di questa linea di pensiero sembra perseguire più una linea ideologica che una reale volontà di raggiungere gli obiettivi contenuti nel Green deal – afferma Mascarino – che puntano a tutelare l’ambiente anche incentivando un modello di produzione fondato sui principi dell’economia circolare, dove l’Italia riveste un ruolo primario fra i partner Ue”. “In vista del voto nella plenaria del Parlamento UE che sarà decisivo – conclude – l’evidente divisione degli europarlamentari della Commissione Envi sul tema del riuso e del riciclo è un buon segno che nulla è scontato, e ci deve spingere a continuare a difendere le nostre buone ragioni perché la filiera del riciclo in Italia è fra le più virtuose, e ha già superato in anticipo i target UE previsti per il 2025 ed è prossima a raggiungere quelli del 2030”.

Conserve ittiche:-5,2% volumi tonno sott’olio, export -12,8% in I semestre

Conserve ittiche:-5,2% volumi tonno sott’olio, export -12,8% in I semestreMilano, 26 ott. (askanews) – Inflazione e aumento continuo dei costi produttivi hanno fatto sentire i propri effetti anche sulle conserve ittiche, un settore che conta circa 1.500 addetti. Nel 2023, il mercato ha registrato un calo di volumi, soprattutto nella prima parte dell’anno. In particolare, il mercato del tonno sott’olio in confezioni inferiori ai 300 grammi, nel progressivo a settembre 2023 ha segnato un -5,2% in volume verso lo stesso periodo dell’anno precedente, un dato che per effetto dell’inflazione diventa un +8% a valore (Fonte: dati IRI Circana al 01/10/2023 superfici Super+Iper+Libero Servizio, sono esclusi i discount e le superfici minori). Tuttavia negli ultimi periodi si sono registrati positivi segnali di ripresa, con mesi in pari, o addirittura leggermente superiori rispetto ai corrispondenti dello scorso anno.

Per quanto riguarda l’export, nel primo semestre 2023, ha registrato una quota di 14,5 mila tonnellate una contrazione del 12,8% sullo stesso intervallo del 2022 mentre le importazioni si sono attestate a 53,8 mila tonnellate (+3,8%). “In un anno difficile come il 2023, segnato da uno shock inflazionistico quasi senza precedenti, i mercati hanno perso volumi, soprattutto nella prima parte dell’anno – afferma il neo Presidente Valsecchi – Il dato confortante è che negli ultimi periodi le negatività si stanno mitigando. Possiamo ben sperare in un continuo miglioramento delle performance dell’intero comparto, anche se l’incertezza e la tensione sui costi di produzione e la conseguente inflazione rimangono elevate. Apprezzo molto il lavoro del mio predecessore Simone Legnani e lo ringrazio per l’importantissimo contributo svolto in questi ultimi anni. Intanto un primo segnale positivo è aver ottenuto dalla Commissione europea la revisione del regolamento in tema di aiuti ‘de minimis’, superando la disparità di trattamento in essere finora”.

L’industria del tonno in scatola, che guida la produzione e il consumo del comparto nel 2022 aveva registrato una produzione nazionale di 77.411 tonnellate (-7,70% sul 2021) e un volume del prodotto totale disponibile per il mercato italiano di 150.660 tonnellate (-5% sul 2021), per un consumo pro-capite di circa 2,55 chili all’anno. I consumi sul canale retail (grande distribuzione organizzata + discount), tuttavia, hanno sostanzialmente tenuto. Il valore totale di mercato, che include tutti i canali, nel 2022 è di circa 1,55 miliardi di euro (+11,91% sul 2021) mentre le esportazioni hanno raggiunto quota 31.824 tonnellate con un calo del 4,47%. Includendo anche le altre conserve ittiche, il fatturato stimato 2022 è di circa 1,875 miliardi di euro (+5,33% sul 2021). Nel 2022 i costi di produzione sono aumentati mediamente del 20-30%, di questi, solo la metà è stata assorbita dalla gdo con relativa contrattazione, la restante parte è stata assorbita dalle aziende. A fronte degli incrementi dei costi dell’ultimo anno, Ancit ha chiesto in diverse occasioni aiuto alle istituzioni per superare la penalizzazione che fino ad oggi ha colpito le industrie che trasformano e commercializzano prodotti ittici in materia di aiuti di ‘stato de minimis’. Oggi la disparità di trattamento è sanata e, a partire dal 25 ottobre, anche le industrie che trasformano e commercializzano prodotti della pesca e dell’acquacoltura possono beneficiare degli stessi massimali previsti per le altre imprese. Ancit sta ora lavorando per l’adeguamento del temporary framework Ucraina in forma retroattiva.

Un ulteriore elemento di criticità che penalizza il comparto è il cambiamento climatico: la scarsezza di piogge che ha colpito l’Europa per il secondo anno consecutivo, ha determinato un raccolto di olive ridotto, con ripercussioni sulla disponibilità di olio di oliva con conseguente incremento del prezzo che oscilla tra i 7,5 e i 9 euro al chilo (Fonte: Ismea – quotazione ottobre 2023). Prezzo praticamente raddoppiato negli ultimi 12 mesi.

Conserve ittiche, Giovanni Battista Valsecchi nuovo presidente dell’Ancit

Conserve ittiche, Giovanni Battista Valsecchi nuovo presidente dell’AncitMilano, 26 ott. (askanews) – Giovanni Battista Valsecchi è il nuovo presidente per il prossimo quadriennio dell’Ancit, l’Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare. L’elezione è avvenuta durante l’assemblea associativa che si è svolta a Roma.

Valsecchi, direttore generale della Generale Conserve, azienda con stabilimento produttivo ad Olbia, subentra a Simone Legnani della Bolton Food, in carica dal 2017 a oggi. Completano la squadra al vertice dell’associazione, i vicepresidenti eletti, Filippo Amodeo (Nino Castiglione) e Giacinto Callipo (Giacinto Callipo Conserve Alimentari). Tra le priorità enunciate dal neo presidente, si legge in una nota “la necessità di tutelare la produzione e promuovere l’immagine delle conserve ittiche, nei rapporti con le istituzioni sia europee che nazionali e nei confronti del consumatore, rafforzando la coesione tra le aziende associate, soprattutto in un periodo delicato come quello attuale”.

Efsa segnala focolai Salmonella in carne pollo in Ue, Usa e Uk

Efsa segnala focolai Salmonella in carne pollo in Ue, Usa e UkRoma, 26 ott. (askanews) – Focolaio multinazionale di tre tipi di Salmonella Enteritidis nella carne di pollo e nei prodotti a base di carne (kebab) di pollo: tra gennaio e ottobre 2023 in 14 paesi dell’Unione Europa, nel Regno Unito e negli Stati Uniti sono stati segnalati 335 casi correlati a questa epidemia.

Batteri simili a quelli che hanno causato l’epidemia sono stati rilevati in campioni di carne di pollo e kebab di pollo. Sebbene i dati sulla tracciabilità degli alimenti indichino produttori situati in Polonia (7 produttori) e Austria (1 produttore), non è stata trovata alcuna prova microbiologica di contaminazione nelle loro strutture, spiega l’Efsa in una nota. Gli scienziati prevedono che sia probabile che si verifichino nuovi casi in questa epidemia che coinvolge più paesi poiché la fonte non è stata ancora identificata. Gli esperti dell’Efsa e dell’Ecdc raccomandano quindi ulteriori indagini per identificare i potenziali luoghi all’interno della catena di produzione della carne di pollo in cui potrebbe essersi verificata la contaminazione.

Pro Food: da regolamento Ue imballaggi forti ripercussioni

Pro Food: da regolamento Ue imballaggi forti ripercussioniRoma, 26 ott. (askanews) – La proposta di regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio “preoccupa i settori interessati e mostra una forte spaccatura all’interno della stessa Commissione Ambiente UE (Envi)”. Infatti, sugli articoli 22 (messa al bando di intere categorie di imballaggi per ortofrutta e horeca) e 26 (obblighi di riuso nella ristorazione collettiva veloce) il margine dei voti a favore è stato contenuto, con una maggioranza di appena 4 voti su 84 totali.

Lo sottolinea Mauro Salini, presidente di Pro Food (gruppo merceologico interno a Federazione Gomma Plastic e aderente a Confindustria, ndr.), spiegando che “questa spaccatura è forse causata dai timori che stanno emergendo a proposito delle enormi ripercussioni che queste norme avrebbero sui sistemi di distribuzione dei prodotti ortofrutticoli, sulla ristorazione di massa, sulle stesse esigenze di consumo dettate dalla vita moderna, e sull’accesso democratico a una alimentazione sicura”. Anche rispetto all’impatto ambientale complessivo di questo provvedimento “non vi sono reali dati a cui fare riferimento”, sottolinea Pro Food. Nel percorso legislativo deve ancora esprimersi il Consiglio dell’Unione europea, in cui hanno voce i governi nazionali: “l’auspicio – continua Mauro Salini – è che in tale fase l’Italia faccia da capofila di altri paesi, a tutela non solo degli imballaggi in plastica, che in Europa oggi sono correttamente prodotti, usati e smaltiti, ma soprattutto della qualità e del valore di prodotti come frutta e verdura, dell’efficacia e dell’economicità dei sistemi di ristorazione di massa, della sicurezza dei consumatori e infine, non meno importante, a tutela di migliaia di posti di lavoro”.

Intanto la partita si sposta in assemblea plenaria, “dove è indispensabile che l’approccio ideologico lasci il posto a una maggiore attenzione alle reali esigenze dei cittadini europei, nel rispetto di una sostenibilità che per definirsi tale deve essere ambientale, economica e sociale”.

Riforma Ig, Giacomo Ponti: rafforza tutela prodotti qualità

Riforma Ig, Giacomo Ponti: rafforza tutela prodotti qualitàRoma, 26 ott. (askanews) – “Il raggiungimento dell’accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio europei sul nuovo testo di riforma di sistema delle Indicazioni Geografiche è un’ottima notizia per le filiere produttive italiane. Grazie all’instancabile lavoro di Paolo De Castro, relatore del testo unico comunitario, i nostri prodotti di eccellenza potranno beneficiare di una tutela estesa sui mercati e anche online, capace di contrastare imitazioni e contraffazioni”. Così in una nota Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto, all’indomani del trilogo tra Parlamento, Consiglio e Commissione europei che ha raggiunto un accordo sul nuovo regolamento che disciplinerà il sistema delle IG in Europa.

“Il nuovo regolamento – continua Ponti – prevede inoltre il rafforzamento del ruolo dei Consorzi di tutela dei prodotti a marchio IG, introducendo una procedura di registrazione semplificata e più efficiente e l’obbligo di riportare sull’etichetta dei prodotti DOP e IGP il nome del produttore a vantaggio della trasparenza verso i consumatori”.

Agrintesa: in 2022-23 bilancio consolidato gruppo 359 mln (+11%)

Agrintesa: in 2022-23 bilancio consolidato gruppo 359 mln (+11%)Roma, 26 ott. (askanews) – Un bilancio consolidato di gruppo che raggiunge i 359 milioni di euro (+11%), un patrimonio netto a 140 milioni con risultati positivi sia per il reparto ortofrutticolo che per quello vitivinicolo e un valore della produzione che si attesta a 323 milioni di euro. E’ stato approvato ieri all’unanimità dalle assemblee separate dei soci il bilanci di Agrintesa relativo dell’esercizio 2022-2023 (chiuso al 30/4/2023).

Tornano a crescere gli investimenti che superano quota 15 milioni, dopo la contrazione registrata nel biennio precedente e legata alla riduzione dei volumi conferiti dai soci colpiti da avversità climatiche senza precedenti. Sul fronte energetico, l’esercizio 2022/2023 ha visto l’implementazione degli impianti fotovoltaici sugli stabilimenti della cooperativa, con l’obiettivo di raggiungere una potenza superiore ai 9.500 KW e coprire circa il 30% del fabbisogno energetico di Agrintesa attraverso fonti rinnovabili e pulite.

Sul fronte dei conferimenti, le difficoltà produttive legate agli effetti del cambiamento climatico nel 2022 sono state meno rilevanti dei due difficili anni precedenti e del pesantissimo 2023 che la cooperativa e i propri soci stanno affrontando: in questo contesto, il bilancio approvato ha attestato il conferimento dei soci a una prevalenza del 93,3% dei volumi complessivi gestiti, pari a 248.000 tonnellate per il comparto ortofrutticolo e 156.000 per quello vitivinicolo.

Filiera olio, da Emilia Romagna 658mila euro per ammodernamento

Filiera olio, da Emilia Romagna 658mila euro per ammodernamentoRoma, 26 ott. (askanews) – Un finanziamento di 658mila euro per contributi a fondo perduto alle imprese della filiera olearia dell’Emilia Romagna. Tra le novità del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) ci sono anche interventi per l’ammodernamento dei frantoi con l’obiettivo di un miglioramento complessivo della qualità dell’olio extra-vergine d’oliva e della filiera olivicolo-olearia e una maggiore efficienza energetica degli impianti.

Il bando rientra nel finanziamento dell’Unione europea-Next Generation Eu, con un riparto di 500 milioni complessivi a livello nazionale, di cui 400 milioni di fondo per la meccanizzazione e 100 milioni per i frantoi. I contributi saranno pari al 65% dell’importo dei costi di investimento ammissibili. Nel caso di imprese condotte da giovani agricoltori la percentuale di aiuto sale all’80%. Le proposte di investimento dovranno andare da un minimo di 30mila euro a un massimo di 300mila. “L’Emilia-Romagna ha aree di olivicoltura interessanti – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi – come dimostrano le produzioni Dop Brisighella e Colline di Romagna e vede crescere di anno in anno sia le superfici coltivate a olivo sia la cultura della qualità dell’olio extravergine di oliva. L’occasione del bando Pnrr va nella direzione di un rinnovo delle tecnologie dei frantoi, per una maggiore sostenibilità degli impianti di lavorazione e valorizzazione delle produzioni”.

Lollobrigida: restiamo critici su come è stato redatto Pnrr

Lollobrigida: restiamo critici su come è stato redatto PnrrRoma, 26 ott. (askanews) – “Siamo critici su come è stato redatto il Pnrr, questi soldi per due terzi ci vengono prestati e non regalati, e vanno spesi bene. Nella sua redazione c’è stato l’errore di noon avere ascoltato i corpi intermedi e gli amministratori locali”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo alla assemblea dell’Anci a Genova.

Per il ministro è stato un errore “dire che l’elemento portante era quello di ottenere più soldi possibili e cercare di spenderli nel modo più veloce possibile. Se si fosse cercato di capire come spenderli nel modo migliore non ci saremmo trovati oggi a fare delle modifiche”, ha aggiunto precisando che “le misure si valutano dalla loro attrazione: noi ci siamo trovati di fronte a misure con partecipazione ai bandi molto scarne e altre molto partecipate, e su queste abbiamo ritenuto fare delle correzioni”. “La logistica è essenziale – ha poi proseguito Lollobrigida – quella italiana è frammentata e aggrava i costi di produzione rendendo le nostre merci meno competitive sul piano internazionale. Per questo – ha detto – nel Pnrr ci sarebbe dovuto essere un intervento più massiccio sulla logistica”.

Secondo il ministro, infatti, le infrastrutture “sono fondamentali per abbassare i costi di produzione e di logistica o perderemo la sfuda del futuro. Nella programmazione non possiamo pensare solo alle emergenze che sono sempre di più, ogni giorno c’è una criticità nel mio settore. L’emergenza è un elemento su cui riflettere, l’altro è una visione strategica, ovvero come realizzare una corretta pianificazione”.

Assica, Isit e Ivsi: riforma Ig successo del sistema Italia

Assica, Isit e Ivsi: riforma Ig successo del sistema ItaliaRoma, 26 ott. (askanews) – Un successo del sistema Italia e un risultato per nulla scontato. Assica – associazione industriali delle carni e dei salumi), Isit – istituto salumi italiani tutelati e Ivsi – istituto valorizzazione salumi italiani, in una nota esprimono soddisfazione sia per l’accordo politico interistituzionale raggiunto il 24 ottobre scorso in merito alla riforma del regolamento UE sulle indicazioni geografiche, sia per aver ottenuto che nei criteri di aggiudicazione dei fondi promozione UE per l’anno 2024 fosse stralciato un nuovo sotto criterio per i programmi rivolti al mercato interno dell’UE che discriminava le carni rosse e trasformate.

«Sono sicuro che senza il lavoro del Masaf e di Paolo De Castro non sarebbe stato possibile ottenere un accordo politico su un così grande pacchetto di proposte di emendamento che migliorano considerevolmente la proposta della Commissione europea. Siamo convinti che un tale “modus-operandi” possa essere ripetuto sempre più spesso in futuro fino a diventare la normalità operativa del nostro Governo”, commenta Pietro D’Angeli, presidente di Assica. Per il presidente di Isit Lorenzo Beretta “il risultato va al di là di ogni più rosea aspettativa, tenendo conto delle difficoltà di un negoziato che ha visto, specialmente in Consiglio, la maggior parte degli Stati Membri ostili al sistema delle Indicazioni geografiche UE. L’accordo politico conferma non solo la visione politica delle IG come uno dei pilastri di sviluppo agroalimentare dell’Unione Europea ma anche un sistema senza eguali nel mondo”.

“Per quanto riguarda i criteri dei fondi UE per la promozione dei prodotti agro-alimentari UE – ha concluso Francesco Pizzagalli, presidente di Ivisi – il lavoro del Masaf ha fatto in modo che prevalesse un approccio volto a evitare discriminazioni preconcette tra prodotti, propositivo e di sostegno per tutte le produzioni che dimostrano un impegno verso la sostenibilità”.