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Il primo ottobre workshop sul caffè per giornata mondiale

Il primo ottobre workshop sul caffè per giornata mondialeRoma, 29 set. (askanews) – Un workshop che unisce tutta la filiera in occasione della Giornata mondiale del caffè. A organizzarlo il Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale. Al convegno parteciperà anche l’Istituto Espresso Italiano, il cui presidente Luigi Morello anticipa: “Tutti riconoscono che il caffe non è solo una bevanda ma un’esperienza culturale, sensoriale, un’arte in grado di unire le persone. Quello che deve essere riconosciuto è il fatto che questo è avvenuto grazie alla modalità italiana di preparare e offrire il caffè con genuinità in ogni occasione di incontro, amicizia, felicità o disperazione”.

Il workshop avrà il titolo di “Il caffè che unisce l’Italia Poetiche e pratiche rituali in prospettiva Unesco”. L’evento avrà infatti un duplice obiettivo: quello di sensibilizzare l’opinione pubblica a sostenere la campagna benefica “un caffè per Fondazione Telethon” (la raccolta sarà aperta fino a marzo 2024) e quello di raccogliere firme a sostegno della candidatura Unesco del Rito del caffè espresso. Ogni anno, il primo ottobre, il mondo si riunisce per celebrare il caffè. L’iniziativa, che con il 2023 raggiunge l’ottava edizione, è promossa dall’International Coffee Organization. La campagna 2023 ha come tag #CoffeePeople ed è anche una sfida a trattare sui social media questi temi cruciali. L’invito, per tutti, è di pubblicare un selfie con una tazza di caffè e dedicarla ai lavoratori che hanno reso possibile la sua realizzazione. L’ILO intende anche accendere i riflettori su Vision Zero Fund, la sua iniziativa legata al G7 e al G20 che riunisce le parti interessate con l’obiettivo finale di raggiungere l’azzeramento di incidenti gravi e mortali sul lavoro, infortuni e malattie nelle supply chain globali.

Rischio Psa, abbattuti suini in allevamento a Solarolo (Mantova)

Rischio Psa, abbattuti suini in allevamento a Solarolo (Mantova)Roma, 29 set. (askanews) – Per scongiurare il rischio di una diffusione della Psa (peste suina africana), sono stati abbattuti i suine di un allevamento a Solarolo di Goito, nel mantovano. L’abbattimento si è reso necessario perché nell’allevamento era pervenuto un carico di suinetti giunto in terra mantovana da un allevamento pavese nel quale è poi stata riscontrata una positività alla Psa.

“Il depopolamento dell’allevamento di Solarolo di Goito è un’azione necessaria per scongiurare il diffondersi, all’interno della nostra provincia, del virus della Peste Suina Africana. Non vi è nessun focolaio, dal momento che i test effettuati hanno fortunatamente dato esito negativo e tutti i principi di biosicurezza in allevamento sono stati rispettati appieno, ma non possiamo sottrarci al principio della massima precauzione. Ne va della sopravvivenza del settore suinicolo”, ha detto il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi. I test a campione effettuati mercoledì “hanno finora scongiurato la più grave delle ipotesi – ha proseguito – vale a dire la presenza di suini positivi all’interno di un allevamento mantovano. Questo non cambia nulla in ogni caso, la soglia di attenzione deve essere mantenuta altissima, e le misure di biosicurezza rafforzate e potenziate il più possibile”.

La provincia di Mantova, con circa 1,1 milioni di suini, è la seconda in Lombardia per numero di capi allevati, alle spalle della sola Brescia. In Lombardia ci sono circa 4,5 milioni di suini: “questi dati fanno capire il valore della filiera, e quanto questo possa essere messo a rischio dal diffondersi della Psa. Dobbiamo fare di tutto per tenerla lontana dai nostri allevamenti”, ha concluso Cortese.

Torna Buyfood Toscana, vetrina del gusto a Firenze

Torna Buyfood Toscana, vetrina del gusto a FirenzeRoma, 29 set. (askanews) – Torna BuyFood Toscana, la vetrina internazionale del gusto nata per favorire l’incontro tra aziende produttrici di eccellenza e importatori provenienti da oltre 20 Paesi nel mondo.

La quinta edizione si terrà al Palazzo degli Affari di Firenze il 26 e 27 ottobre 2023: due giorni di fitti incontri BtoB tra produttori toscani selezionati tramite bando regionale e numerosi buyer stranieri. Tra le novità dell’edizione 2023 il rinnovato interesse per i prodotti toscani da parte dell’Asia. Si confermano infatti mercati consolidati l’Europa e il Nord America (USA, Canada, Svizzera e Scandinavia in primis), con una significativa apertura verso il Far East (Giappone, Sud Corea, Singapore).

I BtoB si svolgeranno la mattina negli spazi del Palazzo degli Affari, mentre nel pomeriggio, grazie al contributo della Camera di Commercio di Firenze, saranno organizzate visite aziendali presso i produttori della provincia di Firenze. In parallelo, venerdì 27 ottobre dalle 10.30 il Palazzo degli Affari ospiterà la tavola rotonda nel corso della quale verranno illustrate da ISMEA le tendenze di mercato a livello nazionale e globale dell’agroalimentare toscano di qualità.

Steriltom porta alla fiera Anuga la sua visione di crescita sostenibile

Steriltom porta alla fiera Anuga la sua visione di crescita sostenibileMilano, 29 set. (askanews) – Steriltom, azienda di produzione di polpa di pomodoro a livello europeo, porta alla fiera internazionale Anuga a Colonia, dal 7 all’11 ottobre, la sua visione di crescita sostenibile. “Mai come oggi Steriltom si sente parte di questo lungo percorso di crescita sostenibile, intesa come crescita ecologica ed economica durevole nel tempo, volta a non limitare le risorse naturali e a non mettere in pericolo le generazioni future – ha dichiarato in una nota Alessandro Squeri, direttore generale di Steriltom – Le risorse ambientali e sociali devono essere utilizzate in modo sostenibile ed è quindi necessario trovare un giusto equilibrio”.

“Seguendo questo filone, l’azienda sta investendo risorse per il miglioramento della sostenibilità ambientale e il nostro percorso inizia dalla parte agricola. Tramite la piantumazione di filari di alberi e piante – ha sottolineato Squeri – i nostri agricoltori riescono a preservare e mantenere ecosistemi sani, mentre mediante l’installazione di sonde irrigue riescono a verificare l’umidità del suolo, rendendo più efficace e sostenibile l’irrigazione”. “Il nostro obiettivo – ha concluso – è di continuare a crescere, portando la nostra polpa di pomodoro nel mondo e dando la possibilità al cliente di acquistare un prodotto non solo di qualità, ma anche sostenibile e che rispetti l’ambiente”.

Antinori (Federvini): per settore servono regole chiare e certe

Antinori (Federvini): per settore servono regole chiare e certeRoma, 29 set. (askanews) – Servono “regole chiare e certe per la crescita del comparto vitivinicolo italiano” anche perché, “seppure in un quadro globale ancora denso di incertezze di ordine geopolitico, commerciale ed economico, la politica può dare un contributo forte ed intervenire a livello normativo per garantire al settore un quadro di regole semplici e chiare”. Lo ha detto Albiera Antinori, presidente del Gruppo Vini di Federvini, intervenendo agli Stati Generali del Vino promossi dalla Rappresentanza in Italia del Parlamento europea e della Commissione europea e in corso oggi a Roma nella Sala Protomoteca del Campidoglio alla presenza di rappresentanti del Governo, delle istituzioni europee, degli operatori del comparto e dei rappresentanti dei territori. Presente anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Insomma, “le sfide che abbiamo di fronte a noi sono numerose – ha sottolineato Antinori – e complesse e per questo chiediamo alle Istituzioni di prestare la massima attenzione per assicurare supporto alle imprese della nostra filiera”. Durante la mattinata si è discusso in particolare delle future sfide per il settore: dalla riforma della direttiva sugli imballaggi, al caso dell’etichettatura aperto dall’Irlanda fino alla revisione del sistema delle Indicazioni Geografiche.

Oltre all’aspetto normativo, a pesare sulle prospettive del comparto restano le grandi incognite internazionali, ricorda Federvini: dal protrarsi del conflitto in Ucraina, all’altalena inflattiva che aggrava i costi di produzione per le imprese, alle incertezze geopolitiche fino all’impatto sempre più evidente dei fenomeni meteorologici estremi dovuti al cambiamento climatico e delle controversie commerciali che comprimono il libero scambio del vino. E sul fronte di un tema cruciale quale quello dell’etichettatura dei vini Antinori commenta: “non possiamo permetterci altri tentennamenti: gli strumenti digitali ci consentono di informare di più e meglio i consumatori e, soprattutto, direttamente nella loro lingua. Il settore, grazie alla piattaforma U-label, è pronto ad informare anche ben oltre le informazioni obbligatorie”, che sono le calorie e la lista degli ingredienti.

Lollobrigida: spreco alimentare, si riduce dove c’è qualità

Lollobrigida: spreco alimentare, si riduce dove c’è qualitàRoma, 29 set. (askanews) – “I tecnologi alimentari sono un elemento fondamentale del mondo produttivo italiano. Il nostro valore aggiunto è dato dalla qualità, una qualità che va certificata. Il nostro obiettivo è continuare a collaborare con tutti gli anelli di quella virtuosa filiera che va dal produttore alle persone e che va garantita e incentivata perché crea ricchezza. Ricchezza, che poi va redistribuita per sostenere chi vive un momento di difficoltà economica”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo al convegno sullo spreco alimentare organizzato dall’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari che si è tenuto questa mattina nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica, a Roma.

“Per ridurre lo spreco alimentare – ha detto Lollobrigida – dobbiamo coinvolgere l’intera filiera, compresa la distribuzione, nell’investire sulla qualità dei prodotti. Ad esempio, possiamo partire dalle mense scolastiche, luoghi in cui si arriva a sprecare il 75% dei prodotti: un danno non solo in termini economici ma anche nutrizionali. Puntare sul cibo di eccellenza, che sia compatibile anche con il gusto del bambino, e sull’educazione alimentare può aiutare a raggiungere questo obiettivo. Perché dove c’è qualità c’è meno spreco alimentare”, ha concluso Lollobrigida.

Cambiamenti clima? Alte temperature non negative per vini eroici

Cambiamenti clima? Alte temperature non negative per vini eroiciRoma, 29 set. (askanews) – I cambiamenti climatici, che tanti danni stanno arrecando all’agricoltura, compresa la viticoltura, influiscono però positivamente sulla viticoltura eroica, almeno quella di alta quota. È quanto emerso nel corso del Mondial des Vins Extrêmes, il concorso internazionale dedicato alla viticoltura eroica, le cui selezioni sono in corso in Valle d’Aosta: 863 i vini partecipanti, provenienti da 26 paesi di tutto il mondo.

“Cambiamenti climatici non negativi per i vini estremi? – ha detto il presidente del Cervim, Stefano Celi – Certo, rispetto alla viticoltura di pianura e di collina possiamo ritenerci fortunati: con qualche in grado di temperatura in più le nostre uve ne beneficiano, abbiamo una migliore maturazione e un prodotto finale di maggiore qualità”. Inoltre, nel caso in cui le temperature medie dovessero aumentare “abbiamo sempre la possibilità di salire di quota – aggiunge Celi – Certo, se invece parliamo di siccità, il problema riguarda anche la viticoltura di montagna, come nel caso dello scorso anno. La viticoltura eroica deve fare i conti con costi di manodopera maggiori, basti pensare che per lavorare 1 ettaro di vigneto in pianura servono 100 ore lavoro all’anno, e per lo stesso ettaro in montagna si va da un minimo di 600 a 1200 ore annue di manodopera”.

I cosiddetti vini eroici sono prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una di queste difficoltà strutturali permanenti: altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano; pendenze del terreno superiori al 30%; sistemi viticoli su terrazze o gradoni; viticolture delle piccole isole. I vini eroici a livello mondiale valgono appena il 5% della viticoltura, ma sono prodotti al 93% da vitigni autoctoni, il cui valore “non è calcolabile se parliamo di biodiversità e di vini che caratterizzano quel singolo territorio di produzione”, ha concluso Celi.

Foreste, Masaf: pubblicata graduatoria sviluppo Contratti Filiera

Foreste, Masaf: pubblicata graduatoria sviluppo Contratti FilieraRoma, 29 set. (askanews) – Pubblicata oggi la graduatoria di ammissibilità per lo sviluppo dei Contratti di Filiera nel settore forestale nell’ambito del Piano Nazionale Complementare al Pnrr (PNC), con la quale il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste riserva 10 milioni di euro al settore forestale. Lo comunica il Masaf in una nota.

“La linea di finanziamento ha suscitato un grande interesse da parte del settore – commenta il ministro Lollobrigida – le domande presentate superano infatti la dotazione finanziaria messa a disposizione dal bando. Pertanto, proprio per continuare a sostenere il settore che ha risposto con entusiasmo, abbiamo avviato le interlocuzioni con la Commissione europea per investimenti aggiuntivi e auspichiamo che questa esigenza sia tenuta in considerazione nell’ambito della riprogrammazione del PNRR”. Obiettivo è “favorire l’uso efficiente delle risorse forestali, potenziando l’aggregazione e l’associazionismo imprenditoriale per la creazione di progetti integrati orientati verso investimenti in tecnologie forestali della trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste e dell’arboricoltura da legno, investimenti in infrastrutture connesse allo sviluppo e alla modernizzazione del settore forestale, investimenti per il trasferimento di conoscenze e per la ricerca”.

Si tratta, conclude il Masaf, di interventi strategici e coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, di conservazione della biodiversità anche attuati dalla Strategia Forestale Nazionale.

Barilla: contro lo spreco 3.200 ton cibo donato, filiere e pack sostenibili

Barilla: contro lo spreco 3.200 ton cibo donato, filiere e pack sostenibiliMilano, 29 set. (askanews) – Nel 2022 ammontano a oltre 2,2 milioni di euro e più di 3.200 le tonnellate di prodotto donate da Barilla, un impegno per favorire l’accesso al cibo a un numero crescente di persone, valorizzare l’inclusione sociale, supportando lo sviluppo e il benessere dei territori.

Negli ultimi anni, ricorda il gruppo alimentare di Parma, in occasione della Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, circa il 14% del cibo prodotto in tutto il mondo va deperito tra il momento della raccolta e quello della vendita al dettaglio. Ciò equivale a una perdita di 400 miliardi di dollari all’anno in valore alimentare, mentre va sprecato il 17% stimato della produzione alimentare globale1. In Italia come ha dimostrato il rapporto sullo spreco alimentare di Waste Watcher l’inflazione ha amplificato l’attenzione sugli sprechi. In questo contesto, Barilla ha analizzato tre delle sue filiere (pasta, salsa di pomodoro e pani morbidi), in collaborazione con Last minute market, spinoff dell’Università di Bologna, con l’obiettivo di monitorare le perdite e gli sprechi alimentari lungo le catene del valore ed individuare le cause e le misure per ridurli. Gli studi hanno sottolineato che tali filiere possono essere considerate un buon esempio di economia circolare, in quanto le perdite e gli sprechi alimentari misurati sono molto limitati (la maggior parte di tali sprechi avviene durante la fase di consumo, mentre il cibo sprecato nei processi di produzione è molto limitato). Lo stesso vale per gli imballaggi. Il packaging dei prodotti Barilla, resistente, durevole e 100% riciclabile, mantenendo il gusto, la qualità e la sicurezza del prodotto, rappresenta un’azione concreta per la lotta allo spreco degli alimenti.

Confagri Toscana: bene meno burocrazia per settore forestale

Confagri Toscana: bene meno burocrazia per settore forestaleRoma, 29 set. (askanews) – “Finalmente arriva una vera semplificazione burocratica per il settore forestale. E’ quello che chiedevamo da tempo”. Soddisfazione del presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri dopo l’approvazione dell’emendamento per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive.

“Ringraziamo Governo, Parlamento e Regione e, in particolare, chi ci ha messo la faccia: in primis il sottosegretario Patrizio La Pietra e il senatore Luca del Carlo che ha presentato e fatto approvare un emendamento al Decreto legge Asset per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive – dice Neri – La norma permette di superare un vecchio scoglio normativo che, imponendo il vincolo paesaggistico ad alcuni boschi e superfici forestali, implicava la necessità di un’autorizzazione paesaggistica per il cui rilascio erano richiesti parecchi mesi”. Con l’emendamento basta l’autorizzazione forestale rilasciata dagli enti competenti per approvare le richieste dei proprietari delle superfici forestali e imprese, “in quanto la legge è rigidissima nella tutela ambientale e nelle funzioni sociali e ecologiche dei boschi perché bosco è, e bosco deve rimare – sottolinea Neri – Una svolta nella politica forestale, una vera discontinuità per valorizzare la risorsa boschiva, per contrastare l’abbandono, per favorire la gestione sostenibile, prevenire gli incendi e i dissesti che i cambiamenti climatici provocano. Auspichiamo che la politica, in modo unitario, possa approvare altre riforme per sostenere il settore, a partire dallo sviluppo dei piani rurali”.