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Giappone, export aumenta di valore per il quinto mese consecutivo

Giappone, export aumenta di valore per il quinto mese consecutivoRoma, 22 mag. (askanews) – Le esportazioni del Giappone sono cresciute ad aprile in termini di valore per il quinto mese consecutivo ad aprile. Lo mostrano i dati preliminari diffusi oggi dal ministero delle Finanze nipponico, che però segnalano come il deprezzamento dello yen abbia gonfiato il deficit della bilancia commerciale.


Le esportazioni totali del paese hanno raggiunto 8.900 miliardi di yen (52,4 miliardi di euro), con un aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente.Le importazioni totali sono state pari a 9.400 miliardi di yen (55,4 miliardi di euro), anch’esse in aumento dell’8,3%. Il deficit commerciale è stato di 462 miliardi di yen (2,7 miliardi di euro), dell’8% più elevato di quanto non fosse ad aprile 2023. Le esportazioni di automobili sono aumentate del 17,8%. Anche i prodotti legati ai chip sono aumentati, con le apparecchiature per la produzione di semiconduttori in crescita del 28,2% e i componenti elettronici, inclusi i semiconduttori, in aumento del 20,4%.


Le importazioni di petrolio greggio sono aumentate del 13,1%, mentre quelle di aeromobili sono aumentate del 293,7%. Per destinazione, le spedizioni verso gli Stati Uniti sono aumentate dell’8,8%, raggiungendo 1.800 miliardi di yen (10,6 miliardi di euro).


Le esportazioni verso la Cina sono cresciute per il quinto mese consecutivo del 9,6%, trainate da un aumento delle apparecchiature per la produzione di semiconduttori. Complessivamente, le esportazioni verso l’Asia sono cresciute del 9,7%, mentre quelle verso l’Ue sono diminuite del 2%. In termini di volume, le esportazioni totali sono diminuite del 3,2%. Ciò indica che l’aumento dei prezzi, piuttosto che una domanda sostanziale, ha guidato la crescita complessiva delle esportazioni in termini di valore. Il volume delle importazioni è aumentato dello 0,7%.


Secondo una cifra preliminare rilasciata dalla Banca del Giappone la scorsa settimana, i prezzi delle esportazioni del Giappone in termini di yen sono aumentati del 10,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I prezzi delle importazioni sono aumentati del 6,4%, a causa del yen debole e degli aumenti dei prezzi dei metalli come il rame. Lo yen debole (in giapponese il fenomeno si chiama en-yasu) rende più costosi gli acquisti dall’estero del Giappone – un paese che ha scarse materie prime – sebbene aumenti il valore dei guadagni esteri convertiti in yen da grandi aziende come Toyota Motor Corp. Le importazioni di petrolio e gas naturale sono aumentate di oltre il 23% ad aprile rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni di alimenti e materiali di produzione sono anch’esse aumentate.

Lusso, LVMH estende la partnership con Alibaba per e-commerce e IA

Lusso, LVMH estende la partnership con Alibaba per e-commerce e IARoma, 22 mag. (askanews) – Il gigante mondiale del lusso LVMH Group e il gruppo tech cinese Alibaba Group hanno annunciato oggi un’estensione della loro partnership per la Cina, chemsfrutta le tecnologie cloud di Alibaba, attraverso innovazioni alimentate dall’intelligenza artificiale nel retail e online con Tmall.


“Alibaba è già un partner chiave per le nostre Maison e per il Gruppo. Il rafforzamento della nostra partnership ci aiuterà ad accelerare ulteriormente la crescita del nostro business omnichannel e a continuare a sfruttare le capacità trasformative delle tecnologie cloud e AI, insieme all’esperienza leader mondiale di Alibaba nelle operazioni di e-commerce. La nostra collaborazione lungimirante offrirà esperienze senza pari ai nostri clienti durante il loro percorso di shopping di alta gamma”, ha dichiarato Stephane Bianchi, Direttore Generale del Gruppo LVMH. “Alibaba è lieta di abilitare una trasformazione dell’esperienza di consumo di alta gamma con leader del retail come LVMH attraverso le nostre tecnologie di livello mondiale nel cloud computing e nell’AI. Questa partnership completa ha elevato l’esperienza di vendita al dettaglio per i clienti di LVMH in tutto il mondo, inclusi i consumatori cinesi su Tmall. Siamo entusiasti di continuare a costruire sulla solida partnership e sul percorso di innovazione con LVMH” ha detto per conto suo Eddie Wu, Amministratore Delegato di Alibaba Group.


LVMH ha iniziato a integrare le capacità di AI generativa di Alibaba Cloud, inclusi Qwen, il modello linguistico proprietario di Alibaba, e Model Studio (Bailian), una piattaforma completa di costruzione di modelli AI. Con più di 30 Maison e divisioni all’interno della Cina continentale e del sud-est asiatico (inclusi Sephora APAC e DFS), questo piano di estensione della cooperazione per altri cinque anni riflette un forte e condiviso impegno a esplorare nuovi mercati, prodotti e frontiere tecnologiche. Andando avanti, LVMH avrà accesso a una gamma più ampia delle tecnologie e dei prodotti di Alibaba Cloud.


La partnership strategica tra i due titani del settore è stata avviata nel 2019. Da allora, LVMH ha implementato lo strumento di gestione dei dati di Alibaba Cloud, Dataphin, per alimentare “LVMH ATOM” Cina, una piattaforma su misura progettata da LVMH per offrire servizi personalizzati su misura per la sua crescente base di clienti cinesi. Inoltre, LVMH ha sfruttato la piattaforma di apprendimento automatico di Alibaba Cloud, PAI, per sviluppare servizi personalizzati che soddisfano i gusti distinti dei consumatori cinesi attraverso tutti i suoi marchi. L’annuncio dell’estensione della partnership globale segue il debutto dell’integrazione di Tmall nel percorso di vendita al dettaglio di lusso di Tiffany e Chaumet. Ad oggi, LVMH ha introdotto con successo circa 30 prestigiose Maison che collaborano con Tmall Luxury Pavilion per sfruttare le capacità digitali di Alibaba per esperienze come display di prodotti in 3D, prove virtuali e live streaming. Entrambe le parti hanno anche ampliato la collaborazione su varie iniziative omni-retail, tra cui la ricreazione digitale di rinomate sedi di lusso, debutti di prodotti, programmi di membership e consulenze personalizzate. Questa mossa strategica estende ulteriormente l’esperienza di lusso di LVMH a milioni di acquirenti cinesi.

Yellen: Europa si unisca a sforzo contro sovraccapacità Cina

Yellen: Europa si unisca a sforzo contro sovraccapacità CinaRoma, 21 mag. (askanews) – La segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha invitato oggi l’Europa a unirsi agli Stati uniti nel respingere l’eccesso di capacità industriale della Cina, avvertendo che un’ondata di esportazioni cinesi a basso costo rischia di invadere i mercati creando una minaccia inedita per l’economia globale.


Yellen ne ha parlato in un discorso in Germania alla Frankfurt School of Finance and Management, dove ha ricevuto un dottorato onorario. Si tratta di un argomento che sarà certamente centrale nella riunione dei ministri delle Finanze del G7 che si riunirà a Stresa il 24-25 maggio. “La politica industriale della Cina può sembrare remota mentre siamo seduti qui in questa stanza, ma se non rispondiamo in modo strategico e unito, la redditività delle imprese sia nei nostri paesi che in tutto il mondo potrebbe essere a rischio”, ha detto Yellen, secondo quanto riferisce il New York Times.


La sovraccapacità è una preoccupazione forte dell’amministrazione Biden, che nelle ultime settimane ha preso iniziative senza precedenti per contenerla. In particolare, ha deciso un deciso aumento dei dazi nei confronti di merci cinesi importate, che arriveranno al 100% per gli autoveicoli elettricio. Ma gli Usa sperano anche di creare un fronte unito con l’Europa, per innalzare barriere commerciali isolando la Cina rispetto ai due principali mercati globali, quello americano e quello europeo. La Commissione europea, dal canto suo, ha aperto un’istruttoria per indagare l’impatto degli aiuti di stato sul settore delle auto elettriche e dei pannelli solari.


Yellen ha sottolineato martedì che gli Stati Uniti non cercano di attuale una politica contro la Cina, ma ha sottolineato come sia la politica cinese a rappresentare una minaccia per l’economia globale, che richiede una risposta coordinata. Anche perché Pechino, con la sua sovraccapacità, rischia di “impedire ai paesi di tutto il mondo, compresi i mercati emergenti, di costruire le industrie che potrebbero alimentare la loro crescita”. Pechino, dal canto suo, ha respinto le accuse statunitensi, accusando Washington di usare la scusa della sovraccapacità produttiva come una scusa per il suo protezionismo commerciale.


Circa il 37% di tutte le importazioni di veicoli elettrici in Europa sono prodotte in Cina, compresi i marchi cinesi e quelli realizzati da Tesla e dalle case automobilistiche tedesche con stabilimenti lì. L’Europa è il secondo mercato più grande del mondo per le auto elettriche, dopo la stessa Cina e le importazioni sono salite alle stelle l’anno scorso a 10,5 miliardi di euro, da 1,5 miliardi di euro nel 2020. La Germania è un punto debole, da questo punto di vista. L’istruttoria della Commissione Ue potrebbe comportare l’imposizione di dazi nei confronti delle auto elettriche cinesi. Tuttavia l’Europa – e la Germania in particolare – esporta grandi quantità di veicoli in Cina e Berlino teme che le sue case automobilistiche – BMW, Mercedes, Volkswagen – possano subire il contraccolpo di controsanzioni. Lo stesso cancelliere Olaf Scholz in un discorso la scorsa settimana ha ricordato questa circostanza, segnalando sia l’export di auto europee in Cina, sia il fatto che molti veicoli elettrici prodotti in Cina e importati in Europa siano in realtà prodotti da marchi occidentali.

Giappone, confermati aumenti salariali record nel 2024

Giappone, confermati aumenti salariali record nel 2024Roma, 21 mag. (askanews) – La Keidanren (Confindustria giapponese) ha confermato che le principali aziende nipponiche hanno offerto nel tradizionale shunto (“battaglia di primavera”) – le trattative contrattuali annuali – gli aumenti salariali mensili più elevati degli ultimi 32 anni, con una media superiore al 5%.


La valutazione effettuata dalla Keidanren è quella di un aumento medio del 5,58%, il più alto da quando sono disponibili dati comparabili (1992), equivalente a 19.480 yen (115 euro) al mese. Nel 1991 i salari medi erano aumentati del 5,6%. L’esito delle trattative contrattuali è in linea anche con i desiderata del governo guidato dal primo ministro Fumio Kishida, che spera di creare un ciclo positivo di aumenti di salari e prezzi per tirar fuori il paese da un pluridecennale mood deflazionistico.


Lo scorso anno – che pure aveva visto aumenti record – l’esito dello shunto aveva visto un aumento medio dei salari di poco inferiore al 4%, pari a 13.362 yen (79 euro). Questo aumento, tuttavia, non aveva consentito il recupero dell’inflazione che ha avuto lo scorso anno una fiammata congiunturale dovuta alla peculiare situazione geopolitica. “Il momentum degli aumenti salariali è cresciuto dall’anno scorso. Speriamo di garantire che questa tendenza si radichi”, ha detto un funzionario della lobby delle imprese.


Toyota Motor ha offerto il più grande aumento salariale dal 1999, mentre Nippon Steel Corp ha offerto un aumento maggiore di quello richiesto dal suo stesso sindacato interno. Keidanren ha condotto il sondaggio tra le 244 aziende membri della lobby appartenenti a 22 settori, ricevendo risposte sostanziali da 89 aziende in 16 settori. Il dato finale per quest’anno è previsto tra fine luglio e inizio agosto.


Per settore, i produttori di acciaio hanno visto l’aumento più grande con un incremento medio del 12,04%, seguiti dai produttori di macchinari e metalli con il 6,85% e dai cantieri navali con il 6,07%. L’aumento medio nel manifatturiero è stato del 5,85%, mentre quello del non manifatturiero è stato del 4,85%. I risultati complessivi sono in linea con un sondaggio separato condotto dalla Confederazione dei sindacati giapponesi (Rengo), il più grande sindacato del paese. Secondo il suo ultimo conteggio, l’aumento salariale medio rilevato dai sindacati è stato del 5,17%. L’organizzazione aveva fissato un obiettivo del 5% o più.

La Cina aprirà accademie per coltivare talenti nell’IA

La Cina aprirà accademie per coltivare talenti nell’IARoma, 21 mag. (askanews) – La Cina aprirà accademie per l’intelligenza artificiale a Shanghai e Pechino per coltivare i talenti necessari alla crescita dell’industria dell’intelligenza artificiale e per attirare talenti stranieri. Il Ministero dell’Istruzione, responsabile delle accademie, promuoverà la creazione di ulteriori istituti in altre province, ha dichiarato Zhu Songchun, membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CCPPC) e preside della Scuola di Scienze e Tecnologia dell’Intelligenza dell’Università di Pechino, secondo quanto riporta il South China Morning Post.


Firmato memorandum d’intesa tra Camera di commercio Italia e Thaila

Firmato memorandum d’intesa tra Camera di commercio Italia e ThailaRoma, 20 mag. (askanews) – Accordo di collaborazione fra le Camere di commercio italiane e quelle Thailandesi. Rafforzare le relazioni economico-commerciali, favorire il business e gli investimenti e sviluppare una reciproca cooperazione in diversi settori, promuovere e scambiare informazioni, know-how ed esperienze e facilitare i contatti tra organizzazioni e imprese. Sono i principali contenuti del Memorandum of Understanding, siglato oggi dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete, e da Sanan Angubolkul, Presidente della Thai Chamber of Commerce and Board of Trade of Thailand.


L’intesa è stata firmata nel corso del Forum d’Affari Italia-Thailandia, organizzato da Unioncamere e Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in occasione della visita istituzionale del Primo Ministro della Thailandia, S.E. Srettha Thavisin. All’iniziativa hanno partecipato oltre 100 imprese di entrambi i Paesi operanti in diversi settori (infrastrutture, trasporti e logistica; costruzioni; energia ed economia circolare; aerospazio e difesa; agrifood; moda e lifestyle; digitale e nuove tecnologie; meccanica). Presenti anche importanti realtà imprenditoriali thailandesi che controllano gruppi presenti in Italia ed Europa tra cui Central Group (“La Rinascente”), Minor Group (“NH Hotels”), Thai Union Group (tonno “Mareblu”).


La Thailandia è la seconda economia dell’ASEAN ed è posta al centro di tale area che serve un ricco mercato di quasi 700 milioni di persone e rappresenta una importante via d’accesso per raggiungere anche le altre economie asiatiche. La Thailandia costituisce un un mercato interessante per l’Italia, suscettibile di ulteriore sviluppo in termini di interscambio. Con una popolazione di 72 milioni di persone e un ritmo di crescita del Pil sostenuto (+2,8% quello previsto nel 2024, +3,5% nelle attese per il 2025), il Paese asiatico occupa al momento il 49° posto nella classifica dei Paesi destinatari del nostro export mentre l’Italia occupa il 23° posto tra i fornitori della Thailandia. Lo scorso anno, l’interscambio Italia-Thailandia ha superato i 4 miliardi di euro, grazie a oltre 1,9 miliardi di euro di esportazioni e a oltre 2,1 miliardi di importazioni.


In Thailandia le nostre imprese esportano prevalentemente macchinari, prodotti tessili e abbigliamento e altri prodotti della manifattura, computer e apparecchi elettronici.

Aziende in Giappone, si moltiplicano servizi dimissioni per procura

Aziende in Giappone, si moltiplicano servizi dimissioni per procuraRoma, 19 mag. (askanews) – In un contesto di inverno demografico, in Giappone sta avendo un notevole successo un nuovo servizio: quello che consente di dimettersi da un’azienda senza esporsi all’impbarazzo di farlo di persona.


In particolare, dopo le ultime vacanze del cosiddetto Golden Week – a inizio maggio – che rappresenta anche psicologicamente l’inizio di un nuovo anno lavorativo, queste compagnia stanno registrando un vero e proprio boom, soprattutto tra i neolaureati, secondo quanto racconta l’agenzia di stampa Kyodo. Albatross, una società con sede a Tokyo lanciata nel 2022, ha affermato che il suo servizio di dimissioni Momuri, che può essere tradotto come “adesso basta”, ha visto un flusso costante di utenti che hanno raccontato storie di maltrattamenti.


Solitamente Momuri gestisce le dimissioni di circa 200 persone al mese, ma neò mese di aprile si è arrivati a 1.400 clienti ad aprile e nella prima parte di maggio sono arrivate già più di 500 richieste. Tra i motivi addotti per voler lasciare il lavoro vi è il fatto che i superiori immediati sono sgradevoli, o che le condizioni reali di lavoro non corrispondevano a quelle contrattuali.


Le persone tra i 20 e i 30 anni rappresentano il 60 percento degli utenti di Momuri, con un numero significativo di loro neolaureati che hanno iniziato il lavoro solo ad aprile, ha detto l’azienda. I casi possono essere gestiti tramite l’app di messaggistica gratuita Line, con dimissioni talvolta elaborate nello stesso giorno.


“Se qualcuno soffre mentalmente e fisicamente in un ambiente difficile, allora è meglio che giri pagina rapidamente. Vogliamo sostenere le persone a farlo,” ha detto Shinji Tanimoto, numero uno di Albatross, alla Kyodo. Il settore ha visto una crescita negli ultimi anni, con più di 100 aziende che offrono questo servizio a un prezzo che varia tra i 20.000 e i 50.000 yen (119-300 euro). Lo sviluppo di questi servizi è probabilmente anche favorita dal fatto che, oggi, in Giappone la carenza di manodopera fa sì che i lavoratori siano molto richiesti. Nel contempo, la cultura aziendale delle imprese giapponesi è considerata dai più giovani arretrata, con relazioni gerarchiche piuttosto dure e poco adeguate alla necessità di essere competitivi a livello a globale anche nella ricerca di talenti.

Chip, la giapponese Renesas si espande in India

Chip, la giapponese Renesas si espande in IndiaRoma, 17 mag. (askanews) – Il produttore di chip giapponese Renesas Electronics punta ad aumentare le vendite in India da meno del 5% del totale del 2022 a un valore compreso tra il 10% e il 15% entro il 2030. Lo riferisce oggi il Nikkei Asia.


La società prevede inoltre di aumentare il proprio personale in India fino a 1.000 lavoratori entro il 2025, rispetto alle circa 50 persone impiegate lì nel 2019, ha detto giovedì il CEO Hidetoshi Shibata, mentre combatte una carenza di ingegneri software in Giappone. “Vogliamo accelerare la crescita collaborando con eccellenti istituzioni educative come l’Indian Institutes of Technology e i loro studenti”, ha affermato Shibata in un briefing online.


I ricavi di Renesas per l’anno terminato a dicembre 2023 sono stati di 1.460 miliardi di yen (8,7 miliardi di euro), in calo del 2% rispetto all’anno precedente. Nel 2022, la società ha annunciato una partnership con il conglomerato indiano Tata Group sulla progettazione e lo sviluppo di chip e ha aperto un centro di sviluppo congiunto in India.


Prevede di iniziare a gestire un impianto di assemblaggio e test di chip attraverso una joint venture con una società indiana già nel 2026.

Cina, produzione industriale cresciuta ad aprile del 6,7%

Cina, produzione industriale cresciuta ad aprile del 6,7%Roma, 17 mag. (askanews) – La produzione industriale cinese è cresciuta più del previsto nel mese di aprile, mentre la crescita delle vendite al dettaglio e degli investimenti è rallentata. Lo mostrano i dati governativi resi oggi pubblici da Pechino.


La produzione industriale è cresciuta del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il balzo in avanti è stato in particolare motivato dalla crescita del manifatturiero tecnologico, che è cresciuto dell’11,3%. Le vendite al dettaglio di beni di consumo, tuttavia, sono cresciute del 2,3%.


“Nel complesso, l’economia nazionale ha funzionato bene in aprile, anche se il tasso di crescita di alcuni indicatori è rallentato a causa di fattori come le vacanze e una base più alta nello stesso periodo dell’anno scorso”, ha detto Liu Aihua, portavoce dell’Ufficio nazionale di statistiche cinese.

Giappone, Toshiba taglierà fino a 4mila posti di lavoro

Giappone, Toshiba taglierà fino a 4mila posti di lavoroRoma, 16 mag. (askanews) – Il gigante tech giapponese in difficoltà Toshiba ha dichiarato oggi che taglierà fino a 4.000 posti di lavoro in Giappone, nell’ambito della ristrutturazione in corso sotto la nuova proprietà. Lo riferisce oggi il Nikkei.


Toshiba è uscita dalla borsa a dicembre, dopo essere stata acquisita per 12 miliardi di euro da parte di un consorzio guidato dalla società di private equity Japan Industrial Partners (JIP), dopo un decennio di scandali e crisi di management che hanno messo in ginocchio quello che era considerato un tempo un gioiello dell’industria nipponica. La ristrutturazione riguarda fino al 6% della forza lavoro nazionale di Toshiba. La società ha inoltre affermato che trasferirà gli uffici dal centro di Tokyo a Kawasaki, a ovest della capitale, e punterà a un margine di profitto operativo del 10% in tre anni.


Negli ultimi mesi diverse aziende giapponesi hanno annunciato tagli di posti di lavoro. Tra questi Konica Minolta, Shiseido e Omron.