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Giappone, si vota in territorio ribelle contro supertreno Maglev

Giappone, si vota in territorio ribelle contro supertreno MaglevRoma, 9 mag. (askanews) – Spesso si parla di NIMBY (Not-In-My-Backyard), cioè l’approccio per il quale va bene fare una grande opera (magari inquinante), a patto che non la si faccia “nel mio territorio”. E difficilmente la si potrebbe associare a un paese dove le opere infrastrutturali sono molto avanzate, come il Giappone. Tuttavia è proprio quello che sta accadendo per il progetto di treno a levitazione magnetica Maglev tra Tokyo e Osaka – che, se completato, diventerà il treno più veloce del mondo – che non procede per l’opposizione della prefettura da cui dipende un breve tratto, Shizuoka. Proprio oggi è iniziata la campagna per il nuovo governatore, da cui dipende la possibilità di procedere con i lavori.


Il governatore uscente di Shizuoka, Heita Kawakatsu, è stato un critico del Linear Chuo Shinkansen della Central Japan Railway Co., citando preoccupazioni ambientali come motivo della sua opposizione al progetto. La linea da Tokyo a Osaka dovrebbe attraversare solo per un breve tratto nella parte nord della prefettura di Shizuoka con treni che viaggiano a 500 km all’ora. La prima tratta della linea da Tokyo a Nagoya doveva originariamente essere inaugurata nel 2027, ma il 29 marzo scorso la compagnia ha ammesso di aver abbandonato le speranze di raggiungere l’obiettivo a causa dell’opposizione della Prefettura di Shizuoka.


Tra i sei candidati che si presentano alle elezioni del 26 maggio, il sessantenne Shinichi Omura, sostenuto dal Partito liberaldemocratico al governo, si è impegnato a risolvere le trattative con la campagnia entro un anno, in modo da fornire una risposta definitiva sul Maglev. Yasutomo Suzuki, 66 anni, che si presenta con le formazioni di opposizione Partito democratico costituzionale del Giappone e Partito democratico per il popolo, si è anche impegnato a fare progressi sul collegamento ferroviario.


Il candidato del Partito comunista giapponese Daisuke Mori, dal canto suo chiede che i lavori di costruzione vengano sospesi, citando la recente emergenza del lavoro remoto come motivo per ridurre la necessità di collegamenti ferroviari ad alta velocità. Il voto è stato originato dalle dimissioni improvvise di Kawakatsu a inizio aprile. Il governatore, noto per essere uno che parla in maniera piuttosto disinvolta, è stato costretto a passare la mano dopo aver fatto un discorso alle nuove reclute della pubblica amministrazione in cui dava degli stupidi ai lavoratori manuali e ai braccianti.


Sulla questione del Maglev, invece, Kawakatsu ha rivendicato il suo operato. Il progetto del treno Maglev doveva essere realizzato in due fasi, con la tratta di Nagoya prevista per il 2027 e l’estensione a Osaka nel 2037. Non sono previste fermate dei treni a Shizuoka. E questo – secondo i critici del governatore – era uno dei motivi per i quali la posizione di Kawakatsu, in un primo momento favorevole, era cambiata adducendo motivi ambientali. Oltre alla questione del Maglev, il voto di Shizuoka è un altro test sul primo ministro Fumio Kishida e arriva dopo che il suo LDP ha perso tre seggi alla Camera dei Rappresentanti nelle elezioni suppletive del 28 aprile a causa delle ripercussioni di uno scandalo di fondi neri all’interno del partito di governo. Gli altri tre candidati alla corsa governatoriale sono Masafumi Yokoyama, capo di un gruppo politico locale, e gli indipendenti Takeshi Murakami e Satomi Hamanaka, 62 anni.

Caldo record in Asia: verso boom vendite condizionatori

Caldo record in Asia: verso boom vendite condizionatoriRoma, 6 mag. (askanews) – La salute del pianeta non ringrazia, ma c’è qualcuno che festeggia in queste settimane in cui in Asia si manifesta un’ondata record di calore: i produttori di condizionatori d’aria.


Dal Giappone alla Cambogia, gli asiatici amano stare al fresco e i motori dei condizionatori sono parte integrante del panorama urbano in tutte le città. In particolare, in queste settimane queste macchine stanno funzionando a pieno ritmo, visto che in molti paesi si sono già toccati i 40 gradi centigradi. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa France Presse, nel Sud-est asiatico in particolare – dove al momento solo il 15% delle case è dotato di aria condizionata – gli analisti di mercato prevedono un boom delle vendite: dai 40 milioni di unità censiti nel 2017 si potrebbe passare a 300 milioni entro il 2040.


Si tratta di numeri che, oltre a porre la questione dell’impatto ambientale, potrebbero mandare in tilt le reti elettriche locali di diversi paesi, già oggi sovraccariche. Il Myanmar produce solo circa metà dell’elettricità di cui ha bisogno ogni giorno, con la giunta che incolpa la debole produzione idroelettrica a causa delle scarse piogge, dei bassi rendimenti del gas naturale e degli attacchi ai suoi infrastrutture da parte dei suoi oppositori.


La Thailandia, dal canto suo, ha registrato una domanda di energia record nelle ultime settimane. L’aria condizionata è già oggi responsabile dell’emissione di circa un miliardo di tonnellate di anidride carbonica all’anno su un totale di 37 miliardi emessi in tutto il mondo.


Tuttavia, le opzioni di raffreddamento come l’aria condizionata sono un modo chiave per proteggere la salute umana, specialmente per coloro che sono più vulnerabili agli effetti del caldo estremo: bambini, anziani e persone con determinate disabilità. Alcuni paesi stanno tentando da anni di ridurre l’impatto del raffreddamento. Dal 2005, il Giappone ha incoraggiato i lavoratori d’ufficio a rinunciare a cravatte e giacche in modo che i condizionatori d’aria possano essere mantenuti a 28 gradi Celsius.

Cina, ricavi aziende statali +3,2% nel primo trimestre 2024

Cina, ricavi aziende statali +3,2% nel primo trimestre 2024Roma, 6 mag. (askanews) – Le imprese statali cinesi hanno registrato un aumento dei ricavi nel primo trimestre di quest’anno, con un +3,2% su base annua. Lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, dando conto di dati ufficiali del ministero delle Finanze di Pechino.


Le imprese di stato hanno generato 19.810 miliardi di yuan (circa 2.540 miliardi di euro) di ricavi operativi nel primo trimestre. I profitti combinati delle aziende di stato sono aumentati del 2,8% su base annua a 1.080 miliardi di yuan (138,6 miliardi di euro) nei primi tre mesi, ha dichiarato il ministero.


Le SOE hanno visto il loro rapporto debito/patrimonio raggiungere il 65% alla fine di marzo, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente, secondo il ministero. I dati escludono le aziende finanziarie.

Auto elettriche, tedesca Infineon fornirà chip a Xiaomi

Auto elettriche, tedesca Infineon fornirà chip a XiaomiRoma, 6 mag. (askanews) – Il principale produttore tedesco di chip Infineon ha annunciato oggi di aver raggiunto un accordo per fornire al produttore cinese di veicoli elettrici cinese Xiaomi semiconduttori di potenza avanzati fino al 2027.


Infineon ha dichiarato che fornirà alle auto elettriche di Xiaomi i suoi chip e moduli in carburo di silicio (SiC). Il produttore tedesco ha dichiarato che la collaborazione può “rafforzare la posizione di Infineon come leader di mercato globale nei semiconduttori per l’automotive”. Xiaomi, che è anche il terzo più grande produttore di smartphone al mondo, ha lanciato sul mercato il suo primo veicolo elettrico – il SU7 Max – a marzo.


Huang Zhenyu, vicepresidente di Xiaomi EV e direttore generale delle sue catene di approvvigionamento, ha dichiarato che il rafforzamento dei legami con Infineon non solo “aiuterà a stabilizzare la fornitura di carburo di silicio per Xiaomi EV, ma ci aiuterà anche a costruire un’auto di lusso ad alte prestazioni, sicura e affidabile con funzionalità all’avanguardia per i nostri clienti”. Infineon sta espandendo la sua produzione di SiC a Kulim, Malaysia, e a Villach, Austria, e ha anche firmato accordi per fornire tali chip ai produttori di automobili Stellantis, Hyundai Motor e Kia.

Taiwanese Foxconn dichiara entrate record nel mese di aprile

Taiwanese Foxconn dichiara entrate record nel mese di aprileRoma, 6 mag. (askanews) – La compagnia tech taiwanese Foxconn, principale assembleatore per gli iPhone di Apple e produttore a contratto per diversi altri marchi, ha dichiarato un boom di vendite per il mese di aprile.


La società, il cui nome ufficiale è Hon Hai Precision Industry, ha affermato che i ricavi del mese scorso hanno raggiunto i 510,9 miliardi di nuovi dollari taiwanesi (circa 14,7 miliardi di euro), con un incremento su base annua del 19. Si tratta del risultato più alto mai raggiunto nel mese di aprile dalla compagnia.


Foxconn ha anche dichiarato di attendersi un secondo trimestre positivo sia rispetto al primo, sia rispertto al secondo trimestre dello scorso anno. Nel primo trimestre 2024, Foxconn ha registrato un aumento dei ricavi del 9,6%, per 1.322 miliardi di nuovi dollari taiwanesi (38 miliardi di euro).

Giappone, JAL registra un utile record nell’anno fiscale 2023-24

Giappone, JAL registra un utile record nell’anno fiscale 2023-24Roma, 3 mag. (askanews) – La compagnia aerea giapponese Japan Airlines (JAL) ha reso noto che il suo utile netto è aumentato di 2,8 volte, raggiungendo i 95,53 miliardi di yen (576,4 milioni di euro) nell’anno fiscale conclusosi a marzo, sostenuto dalla ripresa della domanda turistica dopo la fine della pandemia Covid-19.


Le vendite annuali sono cresciute del 20,1 percento arrivando a 1.650 miliardi di yen (10 miliardi di euro). La robusta domanda di viaggi internazionali ha favorito la crescita degli utili, grazie anche al fatto che l’indebolimento dello yen ha favorito l’arrivo di viaggiatori dall’estero. Le vendite delle operazioni internazionali sono aumentate del 49,1% a 622,3 miliardi di yen (3,7 miliardi di euro), superando la cifra del 2019 del 17,2 percento.


Le vendite per i voli interni hanno registrato un aumento del 22,1 percento a 550,8 miliardi di yen (3,3 miliardi di euro), grazie all’aumento della domanda turistica seguito alla completa rimozione delle restrizioni per il coronavirus nella primavera dello scorso anno. I risultati positivi seguono quelli della rivale ANA, rilasciati la settimana scorsa, in cui l’utile netto è aumentato del 75,6 percento raggiungendo un record di 157,10 miliardi di yen (circa 1 miliardo di euro) per lo stesso anno.


Lo yen debole, tuttavia, se favorisce l’afflusso di viaggiatori dall’estero, aumenta anche i costi del carburante per le compagnie aeree e deprime il turismo in uscita dal Giappone.

Giappone, incursioni del governo sostengono il valore dello yen

Giappone, incursioni del governo sostengono il valore dello yenRoma, 3 mag. (askanews) – Il Giappone ha probabilmente speso 3mila miliardi di yen (18 miliardi di euro) per sostenere lo yen nel suo secondo intervento (non confermato) sul mercato valutario questa settimana. Lo scrive l’agenzia di stampa Kyodo basandosi su dati della Banca del Giappone e su fonti di mercato.


Il governo nipponico non ha confermato di essere intervenuto a sostegno della valuta che nello scorso fine settimana era sceso fortemente sul dollaro, arrivato a essere quotato oltre 160 yen. Oggi sui mercati asiatici il dollaro è calato a 153 yen. La stima più recente porta la dimensione totale delle operazioni di acquisto di yen e vendita di dollari di lunedì e mercoledì, effettuate da Tokyo, a oltre 8mila miliardi di yen (48,2 miliardi di euro), rispetto ai circa 9.200 miliardi di yen (55,5 miliardi di euro) che il Giappone ha speso nelle sue precedenti incursioni sul mercato nel 2022.


Questi interventi del governo non vengono solitamente confermati per mantenere i mercati nell’incertezza su cosa ikl governo potrebbe fare in seguito. Il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki ieri ha rifiutato di commentare il repentino aumento dello yen. Tecnicamente è la Banca del Giappone (BoJ) che interviene acquistando yen e vendendo dollari su mandato del ministero delle Finanze. Motivo per il quale le cifre date dalla Kyodo si basano sulla differenza tra le stime di mercato dei cambiamenti nel saldo corrente della BoJ e i dati rilasciati dalla banca centrale.


Il primo intervento sarebbe avvenuto poco dopo che la valuta giapponese è crollata, con il dollaro salito oltre quota 160 lunedì, quando i mercati finanziari di Tokyo erano chiusi per una festività.Poi è salito bruscamente a 153 dalla fascia di 157 mercoledì a New York, poco dopo che la Federal Reserve americana ha mantenuto invariata la politica monetaria. Alcuni analisti di mercato hanno segnalato la coincidenza non casuale tra l’oscillazione verso l’alto dello yen e la conferenza stampa del capo della Fed Jerome Powell, subito dopo la riunione di politica monetaria. L’intervento del governo sarebbe avvenuto proprio in quei momenti.


Tuttavia, l’intervento valutario del governo – secondo gli analisti sentiti dalla Kyodo – non dovrebbe riuscire a cambiare la tendenza a uno yen debole (en-yasu), che è dovuta in particolare al differenziale tra i tassi d’interesse del Giappone, ancora bassi, e quelli degli Usa che ancora non modificano la politica monetaria ultra-restrittiva. I membri del governo di Tokyo, in ogni caso, ripetono in ogni occasione che adotteranno “azioni appropriate” per impedire speculazioni dello yen, che dovrebbe restare stabile e riflettere i fondamentali economici del Giappone.

TikTok, la piattaforma cinese assediata negli Usa da cause

TikTok, la piattaforma cinese assediata negli Usa da causeRoma, 3 mag. (askanews) – Negli Usa la situazione si fa sempre più precaria per la piattaforma di brevi video cinese TikTok, molto amata dai più giovani. Oltre alla procedura normativa che potrebbe bloccarla, nelle aule di tribunale sono state presentate varie denunce in diverse realtà degli Stati uniti sulla base dell’accusa che creerebbe dipendenza negli utenti minori.


L’agenzia di stampa Bloomberg, in particolare, segnala oggi che gli avvocati che hanno intentato una causa in California sostengono che la versione cinese di TikTok, Douyin, avrebbe livelli di protezione più alta per i bambini rispetto alla piattaforma in America. Questo dimostrerebbe che ByteDance, la società madre di entrambe le piattaforme, non farebbe abbastanza per proteggere i minori al di fuori della Cina. ByteDance, dal canto suo, si sarebbe rifiutata di condividere una serie di informazioni con gli avvocati statunitensi riguardo alle sue operazioni in Cina e in altri paesi, citando l’irrilevanza il procedimento. E ha segnalato che le diversità tra le piattaforme nei 150 paesi in cui opera sono dovute alle diverse regolamentazioni.


Tutto questo in un momento in cui TikTok si trova ad affrontare una vera battaglia esistenziale con l’amministrazione Biden, dopo che Camera dei Rappresentanti e Senato hanno approvato una norma che obbliga ByteDance a vendere TikTok, poi promulgata dal presidente Joe Biden, sullo sfondo di un braccio di ferro politico e commerciale tra Washington e Pechino. La compagnia cinese ha annunciato che non venderà entro i termini previsti dalla legge, ma anzi ricorrerà ai tribunali per bloccarne l’iter.


TikTok, secono quanto scrive Bloomberg, si trova ad affrontare nei tribunali statali e federali più di mille cause intentate da famiglie e da distretti scolastici. Altri social network non sono immuni alle cause, ma non arrivano a questi numeri. Diverse cause sostengono che le aziende di social media utilizzano algoritmi per agganciare adolescenti e giovani adulti, causando loro ansia, depressione, disturbi alimentari e insonnia.

Cina, Politburo: sostenere “capitale paziente” per economia tech

Cina, Politburo: sostenere “capitale paziente” per economia techRoma, 3 mag. (askanews) – La Cina promuoverà l’attività di fondi orientati a investire nel lungo termine con una buona tolleranza al rischio – il cosiddetto “capitale paziente” – per favorire lo sviluppo delle tecnologie emergenti nell’ambito della crescita dell’economia. Lo ha esplicitato il resoconto ufficiale della più recente riunione del Politburo del Partito comunista cinese, il più alto organo decisionale della formazione politica.


“Per sviluppare nuove forze produttive di qualità e rafforzare lo sviluppo delle industrie future…dovremmo attivamente favorire il capitale di rischio e aumentare il capitale paziente,” si legge nel resoconto secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post. “Nuove forze produttive di qualità” è una formula che è stata coniata a settembre dal presidente Xi Jinping per indicare il modello economico basato sulla spinta tecnologica con l’obiettivo di collocare la Cina in un punto più alto della catena di valore globale.


La formula “capitale paziente”, invece, viene dall’economista statunitense Stephen Kaplan e, più precisamente, da una sua analisi degli investimenti cinesi in America.

Calano le vendite di Apple, forte la concorrenza in Cina

Calano le vendite di Apple, forte la concorrenza in CinaRoma, 3 mag. (askanews) – Apple ha reso noti risultati trimestrali con un fatturato in contrazione, in particolare a causa della diminuzione delle vendite nel mondo cinese. In tutto gli affari della casa fondata da Steve Jobs sono calati del 4% su base annua nel secondo trimestre fiscale 2024 (che è finito a marzo), con un fatturato di 90,8 miliardi di dollari. L’utile per azione si è diluito a 1,53 dollari.


“Oggi Apple sta riportando un fatturato di 90,8 miliardi di dollari per il trimestre di marzo, inclusa una cifra record di tutti i tempi nel settore dei servizi”, ha dichiarato Tim Cook, il CEO della compagnia americana, segnalando che la prossima settimana ci sarà un “emozionante annuncio di prodotto”. Il massimo dirigente finanziario della compagnia, Luca Maestri, dal canto suo ha segnalato che il Cda ha autorizzato ulteriori 110 miliardi di dollari di riacquisto di azioni e un aumento del dividendo che per il dodicesimo anno consecutivo: +4% a 0,25 dollari per azione.


Cook, nell’analizzare il calo del fatturato, ha in particolare evidenziato la forte competizione esistente in Cina, dove si afferma una forte concorrenza in particolare dal principale competitor Huawei, il quale ha recentemente lanciato un suo smartphone premium che punta a dare battaglia all’iPhone, il prodotto di punta di Apple. Proprio l’iPhone ha registrato a livello globale un calo delle vendite del 10,5% a 46 miliardi di dollari. Mentre nella Grande Cina (Cina continentale, Hong Kong, Taiwan), in generale, i prodotti Apple segnalano una flessione dell’8,1% su base annua a 16,4 miliardi di dollari.


Cook si è detto ottimista sul mercato cinese a lungo termine e ha ricoedato la sua visita nel paese asiatico a inizio anno con un’accoglienza molto calorosa. In particolare, Apple punta molto sul lancio del iPhone 16, potenziato dall’intelligenza artificiale generativa, per arginare la concorrenza di Huawei, le cui vendite sono aumentate di quasi il 70% in Cina. Infatti la compagnia americana continua ad approfondire i suoi intrecci sia con la Repubblica popolare, sia con le intere regioni dell’Asia orientale e sudorientale. Recentemente Cook si è recato in Indonesia, dove ha promesso di stabilire una base produttiva, mentre le strutture di produzione e sviluppo in Cina sono cresciute a 286.