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TSMC abbassa le sue previsioni di ripresa dei semiconduttori

TSMC abbassa le sue previsioni di ripresa dei semiconduttoriRoma, 18 apr. (askanews) – Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), il più grande produttore di chip a contratto, ha dichiarato che la ripresa dei mercati degli smartphone e dei PC è stata meno intensa del previsto, limitando il ritmo di crescita globale dei semiconduttori per il 2024, nonostante la spinta dello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa.


“Gli smartphone stanno recuperando gradualmente ma (la ripres)] non è rapida. L’industria dei PC ha toccato il fondo e la ripresa è più lenta” ha detto il CEO di TSMC C.C. Wei, secondo quanto riporta Nikkei Asia. “Tuttavia, la domanda di data center legata all’IA è molto, molto forte e la domanda di server tradizionali si sta riscaldando” I produttori di chip cinesi si stanno concentrando sulla costruzione di impianti di produzione per chip meno avanzati, in parte perché gli Stati Uniti hanno limitato le esportazioni di attrezzature per chip all’avanguardia per frenare i progressi di Pechino nei chip e nelle tecnologie anche a uso militare.


TSMC ha abbassato la sua previsione complessiva per l’industria globale dei semiconduttori logici quest’anno al 10% di crescita, rispetto al “più del 10%” di tre mesi fa. Ha anche ridotto le sue aspettative per l’industria globale dei chipmaking su contratto al 14%-19%, rispetto al 20%. Tuttavia, ha mantenuto la sua previsione di crescita propria al 21%-26% per tutto il 2024. L’anno scorso, l’industria globale dei semiconduttori è diminuita dell’8,2% a causa di una recessione economica globale, secondo la Semiconductor Industry Association. L’utile netto di TSMC del trimestre gennaio-marzo 224 è stato di 225,49 miliardi di nuovi dollari taiwanesi (6,9 miliardi di dollari), in aumento dell’8,9% rispetto ai NT$206,99 miliardi di un anno fa. Il margine lordo per il trimestre è stato del 53,1%, leggermente superiore rispetto al 53% del trimestre precedente.

Giapponese Kioxia potrebbe quotarsi in borsa a Tokyo nel 2024

Giapponese Kioxia potrebbe quotarsi in borsa a Tokyo nel 2024Roma, 16 apr. (askanews) – Il produttore di chip giapponese Kioxia Holdings ha riavviato le procedure per la quotazione alla Borsa di Tokyo già nel 2024 per garantire finanziamenti per gli investimenti e soddisfare l’elevata domanda di chip di memoria guidata dalla proliferazione dell’intelligenza artificiale. Lo riferisce oggi Nikkei.


Secondo diverse fonti, Bain Capital – fondo di investimento statunitense e principale azionista della società – avrebbe informato lunedì le banche finanziatrici di Kioxia della sua intenzione di procedere ad un’offerta pubblica iniziale. La compagnia ha commentato a Nikkei che la sua politica di “puntare alla quotazione al momento opportuno” “non è cambiata” dal 2020.


Kioxia è il terzo produttore mondiale di memoria flash NAND utilizzata per l’archiviazione dei dati. È stata approvata la quotazione a Tokyo nel 2020, ma è stata rinviata all’ultimo minuto a causa degli attriti commerciali tra Stati Uniti e Cina e del deterioramento delle condizioni di mercato. All’epoca, si prevedeva che la capitalizzazione di mercato della società avrebbe superato i 2mila miliardi di yen (12 miliardi di euro). L’attuale processo di quotazione potrebbe essere nuovamente sospeso a seconda del contesto economico.


Si prevede che la domanda di storage di memoria nei data center basati sull’intelligenza artificiale aumenterà ulteriormente nella seconda metà di quest’anno, poiché i giganti tecnologici americani prevedono di offrire servizi utilizzando l’intelligenza artificiale generativa a partire dal 2025. I mercati dei computer e degli smartphone sono stagnanti dalla seconda metà del 2022 a causa del rallentamento della spesa dei consumatori in Cina. Kioxia, così come altri attori del settore come Samsung Electronics, ha tagliato la produzione per più di un anno, eliminando le scorte detenute dai clienti.


Kioxia è diventata indipendente dal conglomerato (keiretsu) giapponese Toshiba nel 2018 e ha assunto il nome attuale l’anno successivo. Il 56% della società è di proprietà di una società a scopo speciale formata da Bain e SK Hynix, società sudcoreana produttrice di memorie, mentre Toshiba detiene una quota del 41%. Secondo fonti informate citateda Nikkei, Bain e Toshiba, i maggiori azionisti, continueranno a detenere azioni di Kioxia dopo la quotazione e valuteranno la possibilità di limitare il numero di nuove azioni emesse per evitare di diluirne il valore.

Expo2025, la mascotte del Padiglione Italia è Italia-chan

Expo2025, la mascotte del Padiglione Italia è Italia-chanRoma, 16 apr. (askanews) – In occasione della presentazione del Padiglione Italia alla conferenza stampa CROSS-VISION di INTERNI – evento che segna l’apertura del Fuori Salone e della Milano Design Week nella giornata del Made in Italy – il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Mario Vattani ha annunciato due collaborazioni d’eccellenza del Padiglione Italia: quella con Simone Legno, creatore di tokidoki marchio di pop-art di fama internazionale che firma la mascotte, Italia-chan, e quella con Eataly, che gestirà il ristorante situato davanti al giardino all’italiana sul terrazzo del Padiglione Italia.


“Quale contesto migliore della Milano Design Week – ormai vero e proprio tempio del design italiano e internazionale – per far conoscere al pubblico la adorabile mascotte del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka” – ha spiegato Vattani – “chan” è un vezzeggiativo che in giapponese si usa per le bambine e la nostra Italia-chan è una bambina che guarda a futuro, quello che il Padiglione Italia vuole immaginare insieme ai giovani che ne saranno protagonisti. Simone Legno è un artista romano conosciuto in tutto il mondo per il suo marchio Tokidoki e le sue creazioni di pop-art. Simone incarna perfettamente lo spirito del Padiglione Italia e i valori che vogliamo trasmettere: il nostro saper fare e la nostra capacità di rileggere in chiave estetica accattivante e unica le influenze globali. Dall’originalità creativa all’eccellenza della gastronomia Italiana nel mondo di Eataly che firma il ristorante del Paglione Italia, situato davanti al nostro giardino sul terrazzo del Padiglione: per far conoscere a un pubblico di 30 milioni di visitatori il meglio della cultura e dell’innovazione italiana”. “Sono molti anni che ho lasciato l’Italia ma la lontananza ha rafforzato sempre di più il legame e l’amore per il mio Paese” ha commentato l’artista Simone Legno, fondatore di tokidoki “Come tutti i bambini italiani ho avuto la fortuna di crescere circondato da arte, musica, moda e design meravigliosi che mi hanno formato come uomo e artista. Oltretutto la nostra passione, il nostro spirito d’avventura e la creatività imprenditoriale tipica dell’italiano hanno ispirato la mia vita e carriera. Sono sempre felice di rappresentare in giro per il mondo il mio paese e quindi l’opportunità di contribuire a questo grande evento di promozione e scambio culturale creando la mascotte del Padiglione Italia che ci rappresenterà a Expo 2025 Osaka, mi ha subito dato un enorme entusiasmo e mi rende molto orgoglioso”


Per la gestione del ristorante del Padiglione Italia, interviene Eataly, azienda italiana che opera in tutto il mondo nel settore del food retail. “Eataly è un’azienda unica al mondo impegnata nel vendere prodotti italiani di alta qualità, nel fornire esperienze di ristorazione autentiche e nel realizzare opportunità di didattica per raccontare le nostre tradizioni enogastronomiche” sono le parole di Andrea Cipolloni, EATALY Group CEO. “Siamo onorati di rappresentare l’Italia nella straordinaria cornice di Expo 2025 a Osaka. Il nostro impegno sarà realizzare una full immersion nella cultura gastronomica italiana e un’esperienza autentica in un paese dalla cultura gastronomica così forte come quella del Giappone, in grado di anticipare le tendenze dei paesi asiatici. Il ristorante del padiglione Italia sarà un luogo in cui promuovere il valore dei prodotti alimentari italiani di alta qualità a livello internazionale e diffondere la passione per il cibo italiano nel mondo.

Fitch declassa le prospettive di 37 banche statali cinesi

Fitch declassa le prospettive di 37 banche statali cinesiRoma, 16 apr. (askanews) – Fitch Ratings ha comunicato oggi di aver abbassato le sue prospettive per 37 banche statali cinesi da stabile a negativo, una settimana dopo aver tagliato la sua proiezione per il rating del credito sovrano del paese. L’annuncio viene nello stesso giorno in cui la Cina ha comunicato di aver registrato nel primo trimestre dell’anno una crescita del Pil del 5,3%, migliore del previsto.


Il declassamento dell’outlook di rating riguarda anche le sei principali banche statali cinesi e “rispecchia la stessa revisione delle prospettive sulla Cina”, ha scritto Fitch nella comunicazione diffusa oggi. Il rapporto sottolinea che la recente revisione delle prospettive sovrane della Cina è dovuta alle preoccupazioni sulla finanza pubblica e sulle prospettive economiche del paese, che cerca di passare da un modello di crescita basato sul settore immobiliare a uno ritenuto dal governo più sostenibile.


Fitch ha affermato che l’attuale dimensione del sistema bancario cinese è un fattore importante che limita la quantità di sostegno che il governo centrale potrebbe fornire ai suoi maggiori finanziatori. “Il sistema bancario cinese è cresciuto rapidamente dal 2008, con un patrimonio totale di 417mila miliardi di yuan (54.117 miliardi di euro ) alla fine del 2023, pari a circa il 330% del prodotto interno lordo del 2023”, si legge nella nota di Fitch.


Le sei banche statali rappresentano oltre il 40% delle attività del settore, mentre le 20 “banche nazionali di importanza sistemica” del paese hanno un patrimonio complessivo che rappresenta quasi il 70% del totale, aggiunge il rapporto. “Le grandi dimensioni del settore bancario e il numero di D-SIB limitano la capacità del governo di sostenere il settore bancario”, afferma Fitch. Il rapporto arriva in un momento in cui i principali istituti di credito statali stanno tagliando i tassi offerti sui depositi e rimescolando i loro portafogli di prodotti per evitare recenti cali dei loro margini di interesse netti – un parametro importante per la redditività delle banche – in mezzo alla pressione per sostenere il settore immobiliare in crisi del paese e iniettare liquidità nell’economia.


La scorsa settimana il ministero delle Finanze ha risposto al declassamento dell’outlook sovrano di Fitch, affermando che “il trend positivo a lungo termine dell’economia cinese non è cambiato, né lo sono la capacità e la determinazione del governo cinese di mantenere un buon credito sovrano”.

Giappone pensa a super-multe per pratiche monopolistiche app store

Giappone pensa a super-multe per pratiche monopolistiche app storeRoma, 15 apr. (askanews) – Il Giappone prevede di triplicate l’ammontare delle sanzioni per le pratiche monopolistiche da parte delle società tecnologiche al 20% o più delle loro vendite applicabili a livello nazionale. Lo scrive oggi il Nikkei.


Nel mirino sono in particolare i sistemi di distribuzione di app, come quelli di Apple e Google in particolare Gli operatori di piattaforme mobili come Apple e Google sarebbero tenuti a consentire app store e sistemi di pagamento di terze parti. Le violazioni porterebbero multe da parte del governo. La Japan Fair Trade Commission ha multato le aziende del 6% delle loro vendite in servizi correlati ai sensi dell’attuale legge anti-monopolio del paese. La proposta di legge aumenterebbe questo livello al 20%. Ad esempio, un’azienda che esclude i concorrenti nel proprio app store verrebbe multata del 20% delle entrate totali generate dalla distribuzione delle app. Violazioni ripetute aumenterebbero la sanzione fino al 30% delle vendite.


Si prevede che commissione presenti un testo dettagliato della proposta ai legislatori già questo mese. Il Digital Markets Act dell’Unione Europea sanziona i trasgressori pari al 10% delle vendite globali, aumentando la sanzione al 20% per le violazioni continue.

Apple, Tim Cook in Vietnam: rafforzeremo forniture dal paese

Apple, Tim Cook in Vietnam: rafforzeremo forniture dal paeseRoma, 15 apr. (askanews) – L’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha dato il via oggi a una visita di due giorni in Vietnam, in uno sforzo di diversificazione delle catene di fornitura, poche settimane un analogo tour in Cina.


Apple ha annunciato oggi sul suo sito in Vietnam che “aumenterà la spesa per i fornitori” nel paese, aggiungendo che tale spesa ha raggiunto quasi 400mila miliardi di dong vietnamiti (15 miliardi di euro) dal 2019. L’impegno arriva tre settimane dopo che Cook ha concluso la sua visita in Cina, che rimane la più grande base di produzione di Apple.


Il Vietnam è emerso negli ultimi anni come uno dei centri di produzione più importanti di Apple, con fornitori tra cui Luxshare Precision Industry, Goertek e Foxconn Technology Group, formalmente noto come Hon Hai Precision Industry, che operano nel paese del Sudest asiatico. Gli Stati Uniti hanno rafforzato le loro relazioni con il Vietnam in una fase di crescenti tensioni tra Washington e Pechino. In una visita nel paese del sud-est asiatico lo scorso settembre, il presidente Usa Joe Biden ha lodato il “partenariato strategico globale” con il Vietnam.

Cambi, lo yen al livello più basso rispetto al dollaro dal 1990

Cambi, lo yen al livello più basso rispetto al dollaro dal 1990Roma, 15 apr. (askanews) – Lo yen si è indebolito ulteriormente oggi, scendendo al valore più basso da giugno 1990, mentre il governo di Tokyo ha lanciato segnali di essere pronto a intervenire a sostegno della valuta.


Un dollaro è arrivato oggi a valere 154,43 yen, il valore più alto da quasi 34 anni a questa parte. Questo in un contesto che vede i mercati in attesa di capire la tempistica dei tagli di tassi d’interesse della Fed, con i dati delle vendite al dettaglio Usa che suggeriscono un ritardo della fine di politica restrittiva fino a setttembre, a causa anche dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente. “Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi e prenderemo tutte le misure necessarie”, ha detto il ministro delle Finanze nipponico Shunichi Suzuki, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


Lo yen rimane sotto pressione nonostante il primo rialzo del tasso di interesse della Banca del Giappone in 17 anni a marzo, dopo che la banca centrale è diventata più fiduciosa sulla probabilità di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2% nonostante i recenti aumenti salariali. Il fenomeno dello en-yasu (yen debole) fa lievitare i costi di importazione di una serie di beni, dall’energia e le materie prime al cibo, per il Giappone, che è paese povero di risorse, portando ad una maggiore inflazione in patria. Il conflitto in Medio Oriente ha fatto salire i prezzi del greggio e ha pesato sui mercati azionari. Ha inoltre contribuito ad aumentare l’attrattiva del dollaro come bene rifugio.


La valuta giapponese si è fortemente deprezzata anche rispetto alla moneta unica europea, con un record di 164,44 yen per un euro.

Germania-Cina, Scholz: necessaria competizione equa su auto

Germania-Cina, Scholz: necessaria competizione equa su autoRoma, 15 apr. (askanews) – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato la necessità di una competizione “aperta ed equa” nei settori delle auto con la Cina durante la sua visita nella Repubblica popolare, che viene in un momento in cui proprio la questione dei sussidi governativi ai produttori di vetture elettriche cinesi è oggetto di un’indagine avviata dall’Unione europea.


Scholz ha evidenziato, durante la sua visita, il potenziale di rafforzamento sul fronte commerciale tra la seconda e la terza economia del mondo, che attualmente hanno un interscambio di circa 200 miliardi di euro. Il focus della visita è stato, però, sulle produzioni legate alla decarbonizzazione. A Chongqing, il capo del governo di Berlino ha visitato uno stabilimento di celle di combustibile a idrogeno gestito dalla tedesca Bosch, mentre durante la visita a Shanghai, ha avvertito che l’Europa non tollererà pratiche sleali come il dumping, la sovracapacità o le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.


In delegazione con Scholz si sono recati dirigenti di alcune delle principali aziende tedesche, dalla Siemens alla BMW, passando per la Benz e la Bosch. Le aziende tedesche hanno recentemente segnalato come la burocrazia e pratiche discutibili rendano complicate le relazioni commerciali coi partner cinesi.

Usa finanziano Samsung con 6,4 mld Usd per fabbriche di chip

Usa finanziano Samsung con 6,4 mld Usd per fabbriche di chipRoma, 15 apr. (askanews) – Dopo la taiwanese TSMC e la Intel, anche la sudcoreana Samsung passa all’incasso dei finanziamenti del governo Usa per rafforzare la sua produzione di chip negli Stati uniti. L’amministrazione Usa – ha annunciato oggi il Dipartimento al Commercio – assegnerà fino a 6,4 miliardi di dollari in finanziamernti diretti al gigante sudcoreano per la costruzione di impianti di produzione di semiconduttori nel Texas.


Il finanziamento rientra nel programma stabilito dalla legge CHIPS and Science Act, voluta dal presidente americano Joe Biden nel 2022 per mettere in sicurezzala catena di forniture americana rispetto a questi componenti tecnologici cruciali. Il finanziamento servirà a Samsung per costruire due fabbriche di chip da 2 nanometri, i più avanzati al momento, un impianto di confezionamento avanzato e un centro di ricerca e sviluppo, tutti situati a Taylor, Texas, ha comunicato ai giornalisti la segretaria al Commercio Gina Raimondo. Samsung espanderà anche un impianto esistente ad Austin, sempre in Texas, per produrre chip a basso consumo energetico fondamentali per applicazioni aerospaziali, difensive e automobilistiche.


L’investimento totale di Samsung previsto negli Stati uniti raddoppierà, passando dai precedenti 17 miliardi di dollari a circa 45 miliardi di dollari, ha affermato un alto funzionario statunitense. Si prevede che il primo stabilimento inizierà la produzione nel 2026, e il secondo nel 2027, anno in cui dovrebbe aprire anche il centro di ricerca e sviluppo, ha aggiunto la segretaria. “Per dare un’idea della grandezza di questi impianti, solo il primo fabbricato all’avanguardia è grande quanto 11 campi da calcio. E Samsung ne sta costruendo due”, ha detto Raimondo. Il finanziamento segue i 8,5 miliardi di dollari assegnati a Intel e i 6,6 miliardi di dollari a Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.


A differenza di TSMC e Intel, il governo non ha annunciato prestiti a Samsung come parte del suo sostegno, anche perché il conglomerato (chaebol) sudcoreano dispone di un’importante riserva di cassa. Samsung è il secondo produttore mondiale nel mercato delle fonderie di semiconduttori, il business della produzione di chip per clienti esterni, con una quota di mercato di circa il 14%. TSMC è il leader indiscusso, con una quota del 61%, secondo i dati di Counterpoint relativi all’ultimo trimestre del 2023. Intel, che in precedenza produceva principalmente chip per uso interno, sta cercando di entrare nel mercato delle fonderie per attirare più sviluppatori di chip nei suoi impianti.


Il gigante sudcoreano, tuttavia, è il principale produttore mondiale di memorie DRAM e NAND flash, componenti critici per lo storage e il calcolo per tutti i tipi di dispositivi elettronici, soprattutto per i chip sempre più potenti necessari per l’intelligenza artificiale generativa. Il governo Usa ha anche annunciato finanziamenti per chip di generazione precedente da come 1,5 miliardi di dollari per GlobalFoundries, 162 milioni di dollari per Microchip Technology e 35 milioni di dollari per BAE Systems Electronic Systems.

Ministro cinese: tra Italia e Cina grande potenziale economico

Ministro cinese: tra Italia e Cina grande potenziale economicoVerona, 12 apr. (askanews) – Tra Italia e Cina c’è un “grande potenziale di collaborazione” sul fronte economico. L’ha detto oggi il ministro del Commercio cinese Wang Wantao intervenendo al Forum imprenditoriale Italia-Cina in corso oggi a Verona.


Come ha detto il presidente Xi Jinping – ha segnalato il ministro cinese – “Italia e Cina sono due grandi paesi, parttner strategici e hanno un grande potenziale di collaborazione”. Da parte cinese, ha aggiunto, c’è “grande atternzione e volontà di ampliare la collaborazione”. Wang ha ricordato che l’iunterscambio commerciale tra i due paesi ha superato i 70 miliardi di dollari. E si sta ampliando a nuovi settori, come l’e-commerce. Il ministro ha segnalato che al forum odierno sono presenti le grandi piattaforme cinesi, da Alibaba a JD.com. Tutte – ha affermato Wang – “hanno già creato delle sezioni speciali per l’Italia, in cui ci sono i prodotti agroalimentari italiani, i cosmetici, particolarmente aprezzati”.


Inolre il ministro cinese ha auspicato un ampliamento degli investimenti reciproci, che in uno scenario globale di leggera decrescita, sono aumentati tra Italia e Cina nel 2023. “La Cina continuerà ad aprirsi per ampliare l’accoglienza al business, e siamo disponibili ad ascoltare le esperienze delle aziende italiane in Cina e a trovare le soluzioni ai problemi, ha assicurato Wang, segnalando che verrà creato un brand “Invest on China”. Un ulteriore punto, secondo Wang, sarà “migliorare la comprensione reciproca”. Il ministro cinese ha assicurato che Pechino è sempre “pronta ad ascoltare i feedback e i suggerimenti da parte delle aziende” italiane in Cina.


Tuttavia, ha aggiunto Wang, “lasciano perplesse” le indagini aperte dalla Commissione europea per sussidi statali alle aziende cinesi nei campi delle auto elettriche, dei pannelli solari e pale eoliche. La Commissione “porta avanti operazioni di protezionismo”, mentre alza la bandiera della transizione verde. “Da una parte – ha accusato – crea sussidi per le aziende europee, dall’altra va ad aprire un’indagine sulle imprese cinesi”. Si tratta, per Wang, di politiche che “minano la fiducia nella cooperazione”.